Disponibile Skialper 117 di aprile-maggio

Proprio quando le giornate si allungano e il clima diventa più mite questo mitico inverno 2018 continua a regalarci tante belle sorprese. E allora anche il numero 117 di Skialper, già disponibile nell’edicola digitale e in distribuzione nelle migliori edicole italiane nella versione cartacea (oppure prenotabile su www.mulatero.it) è ricco di spunti per un finale di stagione indimenticabile. Un inverno - come scrive Davide Marta nell’edito - che ha finalmente unito le varie anime dello skialp e del freeride in un meltin pot dove tutine e braghe molli hanno capito che una cosa non esclude l’altra, che si può essere freerider con sci da 80 sotto il piede oppure salire veloci con aste da 110.

NON SONO UN EROE - Primo articolo della rivista dedicato a Zen, il cane del Soccorso Alpino che lo scorso 6 marzo ha salvato un escursionista travolto da una valanga nel cuneese. Siamo stati a trovarlo e abbiamo parlato con il suo conduttore Seba. Una storia per ricordare le tante persone e cani impegnati ogni giorno a garantire la nostra sicurezza, degli angeli custodi che non finiremo mai di ringraziare.

Zen ©Federico Ravassard

HOJI, IL VISIONARIO - Eric Hjorleifson, canadese, freerider, tra i primi a saltare e fare evoluzioni con gli attacchini, sviluppatore di scarponi per il freetouring (i famosi Hoji di Dynafit), ski movie star. Insomma un innovatore, un visionario, oltre gli stereotipi. Federico Ravassard lo ha intervistato per noi.

SIAMO TUTTI FIGLI DELLO STESSO DIO - Freerider, tutine, skialper tradizionali, splitboarder. Tutti sotto la stessa bandiera, tutti pronti a salire, scendere e divertirsi. È quello che succede a Les Arcs, in Francia, dove il Community Touring Club organizza il Big Up & Down. Una festa dello sci con le pelli, con raduni e gare dallo spirito particolare e un unico obiettivo: tutti insieme appassionatamente. Per divertirsi. Luca Giaccone è andato per noi a scoprire (e a raccontarvi) questa incredibile festa dello skialp.

Mathéo Jacquemoud alla Big Up & Down ©Marc Daviet

CRANS MONTANA RANDO PARC - 40 chilometri di itinerari per lo scialpinismo segnalati e suddivisi per difficoltà. Una campionessa come Séverine Pont-Combe e il marito Nicolas che amano la loro montagna e si sono battuti perché nascesse un parc per gli skialper. Crans Montana è il nuovo eldorado dello speedfit, lo skialp accanto alle piste, e Tatiana Bertera, con il fotografo Stefano Jeantet, è andata alla scoperta di queste nuove tracce.

Nel Rando Parc di Crans Montana ©Stefano Jeantet

DETERMINAZIONE MAGNINI - Davide Magnini, per molti il nuovo Kilian. Sicuramente il giovane trentino, che si divide tra skialp e corsa (anche se si definisce skialper) ha le idee chiare (e la stoffa del campione, visto che ha vinto il Tour du Rutor…). E Luca Giaccone, con la fotografa Alice Russolo, è andato a trovarlo a casa sua e a fare una gita sulle montagne attorno al Tonale.

C’ERA UNA VOLTA IL WEST - Dopo la puntata a est, Federico Ravassard è andato a ovest, alla Baitella di Zeo, vicino a Gressoney, per scoprire che il freeride è sempre esistito. E che ai piedi del Monte Rosa c’è uno dei massimi santuari mondiali dello sci off piste. Un reportage intenso, fatto di powder, luci e persone. Sedici pagine da leggere, guardare e conservare.

La luce dipinge la powder di Gressoney ©Federico Ravassard

BAR VALERUZ - Chi non conosce Tone Valeruz? L’uomo simbolo di una certa visione dello sci estremo ha dato appuntamento al nostro Andrea Bormida in un bar della sua Val di Fassa. Per parlare di quello che è stato lo sci de peinte raide, di quello che è ora, ma anche di cosa vuol dire fare il maestro di sci o la Guida alpina. Insomma, riflessioni a ruota libera con un autentico mito dello sci.

TOUR DU RUTOR, SELLARONDA & CO - La primavera è la stagione dei grandi appuntamenti agonistici e allora ecco che i nostri inviati sono stati a seguire e raccontare da un’altra prospettiva il Millet Tour du Rutor Extrême, ma anche la Pierra Menta. E poi per una volta avevamo due inviati un po’ più speciali da dentro le gare: Chiara Musso al Rutor e Jacopo Da Campo alla Sellaronda. Due appassionati che grazie alle iniziative di Skialper, Millet e Dynafit hanno potuto partecipare alle due gare e raccontarle per noi.

ANTEPRIME MATERIALI - La linea K2 Wayback e il nuovo attacco ATK Crest, ma anche la scarpa da trail New Balance Summit Unknown sono le anteprime che abbiamo provato per voi questo mese.

Correndo con la Summit Unknown ©Federico Ravassard

CONTRO VENTO - Greatest Italian Treks, vale a dire i più interessanti e curiosi trekking italiani, selezionati da Skialper e Ferrino. Questo mese vi presentiamo il trekking delle isole Eolie, tra vulcani, suggestioni cinematografiche e una natura incredibile. Che dire, voglia di mare ma… non manca qualche accenno allo sci. Leggere per credere!

La magia del tramonto alle Eolie ©Pillow Lab

AKU SPIRIT - La nota azienda veneta che produce scarpe da montagna e comodi modelli ‘mountain inspired’, per la vita di tutti i giorni, è una fucina di storie e curiosità. Siamo stati a visitare la sede di Montebelluna. Un reportage molto diverso dai soliti reportage aziendali…

Galliano Bordin, fondatore di Aku ©Andrea Salini

47 GITE DI PRIMAVERA - La sezione Tracce è giunta alla terza uscita. Trentadue pagine interamente dedicate agli itinerari con sci e pelli, suddivisi per aree geografiche alpine. Itinerari attentamente selezionati dal curatore del progetto, Andrea Bormida, in collaborazione con tanti ‘local’ molto ma molto esperti… Per ogni itinerario le indicazioni pratiche e una cartina. Quando si parte per la prossima gita?

LOG IN - È la sezione all’inizio della rivista, il log in del nostro numero, ma qui ne parliamo alla fine dell’articolo di presentazione. Eppure ci sono tanti spunti: la campagna Save The Blue Heart of Europe di Patagonia per salvare i fiumi balcanici dalla costruzione di migliaia di dighe, la rubrica dedicata ai libri, un interessante articolo sugli zaini fotografici per andare in montagna, anche quelli con airbag, la consueta rubrica sulla fauna (questa volta parliamo di scoiattoli) e tanto altro… Non resta proprio che comprare il numero 117 di Skialper!

 


The King

Magic moment per Michele Boscacci: a marzo Pierra Menta e Tour du Rutor e leader indiscusso della graduatoria LGC, ad aprile la Coppa del Mondo ISMF. Ecco le sue impressioni dopo la sprint.


Nel segno di Michele Boscacci

Il Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio è per una sera palcoscenico della Coppa del Mondo ISMF. Nel segno di Michele Boscacci che si aggiudica la gara sprint e pure la Coppa del Mondo overall, complice la squalifica di Robert Antonioli per aver utilizzato sci troppo leggeri rispetto al peso minimo consentito dal regolamento. Davvero emozionante la finale senior maschile con Michele Boscacci e Nicolò Canclini a fare subito l’andatura sulle inversioni, tallonati da Iwan Arnold. Nel tratto verticale con gli sci nello zaino Boscacci aumenta il ritmo, Canclini fatica, Arnold resiste e Maguet rimonta dal quinto al secondo posto, conquistato proprio nell’ultimo tratto. Nella discesa non cambiano le posizioni, anzi aumentano i distacchi. Primo Michele Boscacci, secondo Nadir Maguet, terzo Iwan Arnold, quindi il francese William Bon Mardion e Nicolò Canclini.
In campo femminile affermazione di forza della francese Laetitia Roux, che ha dominato la gara sin dalle prime battute sulla scalinata ed amministrando nel rimanente tratto del percorso, precedendo la svizzera Marianne Fatton (prima under 23) e la spagnola Marta Garcia Farres. Quarta Alba De Silvestro partita a rilento e in recupero nella parte centrale, davanti all’altra italiana Katia Tomatis.

©Pegasomedia / Paolo Bisti P

TRACCIATO - Spettacolare il tracciato di gara allestito dagli organizzatori: lungo i 600 metri di sviluppo (95 metri di dislivello) è stato predisposto un primo tratto con una serie di inversioni, quindi cambio assetto con gli sci nello zaino per affrontare una lunga scalinata realizzata con assi di legno inserite nella neve, a seguire altra breve via con 4 inversioni prima di giungere sul punto più alto, dove era previsto l’ultimo cambio pelli prima di cimentarsi nella discesa con tanto di porte da slalom gigante e fuoriuscita nel bosco.

GIOVANILI - Due podi per l’Italia nelle categorie junior. In campo femminile a trionfare è stata Giulia Murada che ha costruito la sua vittoria sul tratto più impegnativo delle scalinate, dove è riuscita a staccare la leader di Coppa, la francese Justine Tonso. Piazza d’onore al maschile invece per Giovanni Rossi, che ha avuto un inconveniente tecnico nel primo tratto di inversioni, partendo per ultimo nella finale, ma recuperando con determinazione fino alla piazza d’onore, alle spalle dello svizzero Arno Lietha. Quarto posto poi per l’altro valtellinese Stefano Confortola. Buona prova anche per Giorgia Felicetti, che ha concluso la finale quinta.

©Pegasomedia / Paolo Bisti

Anche la Cina alle finali di Coppa del Mondo a Campiglio. Ma qual è la situazione dello ski-alp in Cina?

Alle finali di Coppa del Mondo di Madonna di Campiglio ci sarà anche la Cina. A guidare la squadra giovanile Andrea Gianni: bresciano, ormai parla mandarino visto che vive in Cina dal 2009. Lavora per un’azienda Italiana nel settore ferroviario e nel tempo libero si dedica allo sviluppo dello scialpinismo in Cina, visto il suo passato agonistico a livello giovanile. Con il supporto della China Mountaineering Association. Al Tour du Rutor lo abbiamo visto e incontrato in gara con Jin Yu Bo.

La Cina, sembra quasi una parola magica in questo periodo nello ski-alp: Giochi Olimpici di Pechino, la Coppa del Mondo ISMF, la prova La Grande Course sui monti Altaj. Ma com’è la situazione della ski-alp?
«Molto dispersiva. Nonostante sia un Paese con una vastissima estensione montuosa, e patria di molte vette tra i sei o gli otto mila metri (il versante settentrionale Himalayano, della catena del Pamir e del Kunlun shan), la Cina è ancora molto giovane per quanto concerne sci (se pensate che a Pyeongchang nello sci alpino si sono qualificati solo due atleti ad appena quattro anni dai Giochi in casa, ndr) e un po’ tutti gli sport invernali… E lo ski-alp resta una nicchia della nicchia. I numeri potrebbero essere importanti vista il numero di abitanti, ma è difficile ‘unire’ le tante realtà che ci sono proprio per le distanze».

Però qualcosa si muove.
«Solo nel 2008 la China Mountaineering Association ha deciso di seguire attentamente lo ski-alp: sono iniziati i primi contatti con l’ISMF. A gennaio 2009 è stato organizzato il primo corso tenuto da Adriano Greco a Beidahu, una località sciistica situata nel Nord Est del paese. Con il passare degli anni, il numero di praticanti è aumentato, anche se prevalentemente in pista. Anche le gare sono quasi sempre su piste battute».

Come sei entrato in questo mondo?
«Nel 2013 ho deciso di ricominciare ad allenarmi per partecipare a qualche gara di sci d’alpinismo in Italia e per correre con gli sci di fondo la China Vasaloppet, una 50 km che si disputa ogni anno a Changchun. Mi allenavo con le pelli proprio a Beidahu, nella regione di Changchun vicino a dove abito. Un giorno ho visto un ragazzo cinese anche lui con sci e pelli, proprio Jin Yu Bo. La comunicazione all’inizio era difficile in quanto al tempo il mio livello di cinese era limitato, comunque capimmo di avere entrambi la passione per questo sport, e da allora ci trovammo poi per altri allenamenti. Mi ha fatto conoscere altri amici cinesi ‘simpatizzanti’ dello ski alp e poi i dirigenti della China Mountaineering Association. Nel 2015 mi hanno invitato a partecipare con loro al campionato asiatico di sci alpinismo in Corea vicino a Seoul, e sempre nella stessa stagione organizzammo alcuni allenamenti in Cina dove gli diedi una mano con qualche consiglio. Nel 2017 con Jin Yu Bo, abbiamo fatto squadra insieme all’Adamello Ski Raid: è stato primo cinese a completare una gara della LGC. E adesso abbiamo concluso anche il Tour du Rutor».

Andrea ci racconta di quando è stato notato nei suoi allenamenti nella zona dove vive ai confini con Russia e Corea del Nord, da alcuni ufficiali dell’Esercito e invitato in caserma a spiegare lo ski-alp ai militari, visto che pensavamo che si muovesse con sci da fondo. L’Esercito cinese ha allora ordinato una cinquantina di sci da ski-alp. Ma i numeri in generale sono bassi: se pensate che ogni azienda di sci vende un centinaio di paio per lo ski-alp l’anno su una popolazione di oltre un miliardo di persone…

Cosa manca allora?
«I luoghi adatti ci sono, resta la distanza delle montagne dalle grandi aree urbane, poi la presenza di divieti o la necessità di permessi speciali per la risalita per alcune montagne, e non per ultimo la mancanza di assistenza locale in termini di soccorsi in assenza di stazioni sciistiche. Il clima inoltre in inverno è più rigido che sulle Alpi, con temperature a volte vicine ai -30°C e forti venti anche a bassa quota».

Dove si fa ski-alp in Cina?
«Alcune tra le principali stazioni sciistiche nel paese consentono la risalita delle piste o a bordo pista con sci e pelli. Tra queste, Wanlong, 250 km a Nord Ovest di Pechino, che sarà una delle sedi dei prossimi Giochi Olimpici 2022 e dove c’è stata la Coppa del Mondo ISMF. Poi la già citata Beidahu, Yabuli, nello Heilongjiang, vicino alla Russia orientale, Silk Road, nello Xinjiang, nella parte più occidentale della Cina.
I Monti Altay sono situati al punto di confine tra quattro nazioni (Cina, Kazakistan, Russia, Mongolia) e sono caratterizzati da immense foreste e da vette prevalentemente tra i 2 e 3000 metri. Il paesaggio è in stile alpino, ma certamente si distingue per l’aspetto più selvaggio: pochissimi abitanti in pochi villaggi, temperature medie molto rigide in inverno, e quasi totale assenza di attività umane. Hemu, il luogo scelto da La Grande Course per disputare la tappa cinese a partire dal 2019 è proprio nel cuore del Monti Altay. Segnalo poi il Monte Muztagata che tocca quota 7.509 metri e che può essere considerata la montagna più alta al mondo risalibile con sci d’alpinismo ai piedi grazie al suo versante ovest con poca pendenza, nella regione occidentale dello Xinjiang, ai confini con il Tajikistan, alla giunzione tra le catene montuose del Pamir e del Kunlun. Già da molti anni è una meta per sci alpinisti da tutto il mondo, e negli ultimi tempi anche alcuni cinesi si sono cimentati nelle sua risalita con sci e pelli. Il periodo consigliato è generalmente estivo, tra giugno e luglio.
E ancora il ghiacciaio del Gangshikam nella parte più orientale della catena montuosa del Kunlun, dove la CMA, organizza ogni anno a maggio un raduno di circa una settimana che nel 2007 ha visto la presenze di Iwan Arnold, Marti Werner, Bianca Balzarini e Daniele Cappelletti. Infine il Monte Changbaishan, sulla linea di confine con la Nord Corea, un vulcano al cui centro sorge un lago, circondato da picchi di quota media sui 2.700 metri. Grazie alla sua posizione geografica non distante da Pechino e dalle grandi città del Nord Est cinese, come Shenyang e Changchun, la montagna è meta frequente di risalite invernali fino a tarda primavera con sci e pelli, e in versione trekking nella stagione estiva».

A livello giovanile?
«In vista delle Olimpiadi Giovanili Invernali di Losanna 2020, la CMA ha creato dalla stagione 2017-18 una vera e propria squadra nazionale di sci alpinismo. I giovani sono in totale 25 tra ragazzi e ragazze, tra i 14 e 16 anni, selezionati tra praticanti di atletica leggera e corsa in montagna da due regioni della Cina, e hanno iniziato da zero l’apprendimento dello sci alpinismo a novembre nella stazione sciistica di Wanlong, con il supporto di maestri di sci da discesa. Mi sono occupato della parte tecnica dello ski alp, insegnando la progressione in salita sia su pista che fuori, e la discesa fuori pista. La rapidità di apprendimento di questi ragazzi è stata incredibile: molti di questi ragazzi non avevano mai messo gli sci in vita loro, e nel giro di tre settimane scendevano già dalle piste nere battute senza problemi. Dopo due mesi hanno iniziato anche a scendere in neve fresca. Sicuramente sono avvantaggiati per quanto riguarda la risalita, grazie alla preparazione atletica di base».


Chi sono i candidati alla presidenza FISI?

Si sono chiuse il 3 aprile le candidature alla presidenza della FISI e al Consiglio federale. Elezioni che si svolgeranno il 22 aprile a Milano (l'assemblea elettiva è fissata per le ore 9.30 in prima convocazione in via Feltre 17). In lizza l'attuale presidente FISI Flavio Roda che punta al terzo mandato da presidente e da regolamento, per vincere al terzo mandato è necessario ottenere il 55% dei consensi al primo turno. Per andare al ballottaggio (in caso di più di due candidati) non basta la maggioranza relativa, ma quella assoluta del 50% + 1 dei voti. A sfidare Roda, l'ex direttore tecnico dello sci alpino Claudio Ravetto, quindi l’impiantista di Chiesa Valmalenco Franco Vismara e l’ex parlamentare di centrodestra Maurizio Paniz.


Coppa del Mondo, gli azzurri per le finali di Madonna di Campiglio

Tempo di finali di Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio: venerdì la sprint nel Canalone Miramonti, domenica l’individual sul percorso della Ski Alp Race Dolomiti di Brenta. Poche le novità nelle convocazioni azzurre. «Purtroppo non ci sarà Andrea Prandi - spiega il dt Stefano Bendetti - che si è infortunato alla Rosa Ski Raid dopo una brutta caduta in discesa: non potrà difendere la sua leadership nella overall juniores». A livello assoluto ci saranno ovviamente i due azzurri che si giocano la Coppa del Mondo: Michele Boscacci primo con 435 punti, Robert Antonioli secondo a quota 418. Con loro Filippo Barazzuol, William Boffelli, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Maguet Nadir, Federico Nicolini. Nel team rosa Katia Tomatis e Bianca Balzarini.
A livello Espoir Coppa del Mondo già in bacheca per Davide Magnini e Alba De Silvestro. Al via anche Nicolò Canclini (leader nella classifica di specialità della sprint anche a livello assoluto), Valentino Bacca, Mara Martini, Ilaria Veronese e si rivede anche Giulia Compagnoni. A livello junior, detto dell’assenza di Prandi, debutta Giovanni Rossi che ha fatto bene nelle ultime gare di Coppa Italia, oltre a Stefano Confortola, Fabien e Sébastien Guichardaz, Giorgia Felicetti e Giulia Murada.


Lo ski-alp guarda già ai Giochi del 2026? Pechino 2022 per ora dice no

Se 'salta' Pechino 2022 per lo ski-alp (al momento il comitato organizzatore cinese ha detto che non ci saranno nuove discipline, forse potrebbe esserci una gara dimostrativa…) allora è meglio guardare al 2026, sempre considerando, però, che nel 2020 la presenza è assicurata ai Giochi giovanili di Losanna. Per le Olimpiadi del 2026, il 31 marzo scadeva la richiesta e il CIO che ha annunciato che sono sette i comitati olimpici nazionali che hanno ufficializzato il loro interesse per ospitare i Giochi: oltre al Coni (che con Milano e Torino, inserisce anche Cortina d’Ampezzo) ci saranno Austria (Graz), Canada (Calgary), Giappone (Sapporo), Svezia (Stoccolma), Svizzera (Sion) e Turchia (Erzurum). Questo non vuol dire che saranno tutte candidate (l’Italia, per esempio, deve ancora capire le decisioni del nuovo governo, in Svizzera a giugno ci sarà un referendum): ma è un primo passo. Adesso si apre, quello che si chiama Dialogue Stage, dove ci sarà una prima scrematura nel confronto tra CIO e città possibili candidate. C’è tempo, comunque: la decisione sarà a settembre 2019.


Rosa Ski Raid a Robert Antonioli e Corinna Ghirardi

Ancora Robert Antonioli alla Rosa Ski Raid: a segno anche nella prova individuale, ultima prova di Coppa Italia. All’attacco sin dall’inizio, ha tagliato il traguardo in solitaria, dopo 16 km e 1680 metri di dislivello, sul nuovo tracciato disegnato dal comitato organizzatore per questioni di sicurezza dopo le ultime nevicate. Alle sue spalle il local Damiano Lenzi, con William Boffelli a completare il podio; ai piedi del podio Jakob Herrmann, che dopo aver tenuto testa ad Antonioli, è rimasto attardato da una rottura dopo una caduta in discesa. Al femminile successo di Corinna Ghirardi davanti a Bianca Balzarini che festeggia comunque la Coppa Italia rosa (al maschile successo già assegnato prima del via con la leadership di Manfred Reichegger). Al terzo posto Ilaria Veronese, davanti alla svizzera Deborah Chiarello e a Giulia Compagnoni. A livello junior affermazioni di Giuiia Murada e Giovanni Rossi; tra i Cadetti a segno Samantha Bertolina e Alessandro Rossi.


Madonna di Campiglio pronta a ospitare le finali di Coppa del Mondo

Madonna di Campiglio torna ad organizzare la Coppa del Mondo dopo dieci anni di assenza nel calendario ISMF e, nel fine settimana dal 6 all’8 aprile, sarà finale di stagione. C’è dunque grande attesa per il ritorno sulle piste della Skiarea Campiglio Dolomiti di Brenta: si parte venerdì 6 aprile in versione serale con la sprint sul Canalone Miramonti, quindi domenica 8 aprile spazio all’individuale sul tradizionale percorso della celebre Ski Alp Race Dolomiti di Brenta, che taglia il traguardo delle 44 edizioni.
Sicuramente anche quest’anno il vincitre sarà un italiano, visto che in lizza per il successo finale ci sono i due valtellinesi Michele Boscacci con 435 punti e Robert Antonioli con 418 punti. Al femminile invece la francese Axelle Mollaret ha la vittoria già in tasca, visto l’importante vantaggio sulla spagnola Claudia Galicia Cotrina. E per i colori azzurri Davide Magnini e la veneta Alba De Silvestro si presentano da leader nella classifica Espoir, così come il valtellinese Andrea Prandi fra gli junior.
Il team Italia che parteciperà alle finali di Coppa del Mondo verrà ufficializzato dal direttore tecnico Stefano Bendetti nei prossimi giorni, dopo l'ultima tappa di Coppa Italia.

PROGRAMMA PER I TIFOSI - Tanti dunque i motivi di interesse per le finali di Coppa del Mondo di Madonna di Campiglio, che vedono in cabina di regia il Comitato 3Tre e l'ApT di Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena, che per l’occasione hanno confezionato un interessante pacchetto turistico rivolto ai tanti appassionati, che potranno vivere la due giorni internazionale da protagonisti. Il programma di "Firn, prima... vera neve", questa la denominazione dell’offerta, prevede la risalita al Grosté venerdì 6 aprile entro le 16,30, con cena e pernottamento in quota al Rifugio Graffer. Sabato 7 aprile, quindi, gli iscritti compiranno un'escursione con sci e pelli di foca accompagnati dalle Guide Alpine di Madonna di Campiglio, con successivo rientro in rifugio, cena e un momento didattico riservato alle nozioni di autosoccorso in valga con prova pratica sul campo. Domenica 8 aprile, sempre con l’accompagnamento delle Guide Alpine, i partecipanti seguiranno la Ski Alp Race Dolomiti di Brenta direttamente sul tracciato di gara, con pranzo in rifugio, premiazioni e rientro con gli sci. Il costo è di 265 euro e comprende due pensioni complete in rifugio, la risalita al Grosté con telecabina, una giornata e mezza di sci alpinismo con le Guide Alpine e il gadget dello sci alpinista. È stata anche prevista la possibilità di scegliere la formula senza vitto e alloggio alla quota ridotta di 135 euro.


Rosa Ski Raid, la sprint a Robert Antonioli e Bianca Balzarini

A Robert Antonioli e Bianca Balzarini la sprint della Rosa Ski Raid, prova di Coppa Italia. Nella finale maschile piazza d’onore per Valentino Bacca, terzo Francesco Leoni, in quella rosa seconda la svizzera Deborah Chiarello, con Giulia Compagnoni a completare in podio. Negli Juniores vittorie di Andrea Prandi (su Giovanni Rossi e Fabien Guichardaz) e Giulia Murada (precedendo Giorgia Felicetti e Valeria Pasquazzo), nei Cadetti affermazioni di Luca Tomasoni (davanti a Matteo Sostizzo e Rocco Baldini) e Samantha Bertolina (su Silvia Berra a Katia Mascherona).

DOMENICA TOP CLASS INDIVIDUAL - Confermata la gara ‘lunga’ di domenica, anche se con percorso alternativo per motivi di sicurezza, visto che le nevicate delle ultime ore hanno portato circa 70 cm di neve fresca in quota. La partenza non sarà più all'Alpe Belvedere ma direttamente ai piedi della seggiovia in località Pecetto. Con partenza anticipata alle 8.15.


Rosa Ski Raid, sabato e domenica le finali di Coppa Italia

Cresce l’attesa a Macugnaga per la due giorni della Rosa Ski Raid, finale di Coppa Italia. Due giorni, perché oltre all’individual di domenica mattina ci sarà sabato pomeriggo la sprint con le qualifiche dalle ore 15. «Al momento le condizioni sono perfette - spiega il direttore di gara Aldo DeGaudenzi - le previsioni meteo dicono, però, neve venerdì: vedremo, in ogni caso siamo pronti con un piano B. Sarà un gara di livello, visti i nomi nell’elenco iscritti (iscrizioni tra l’altra ancora aperte sino alle ore 18 di venerdì)». Ci sarà la squadra dell’Esercito con il ‘local’ Damiano Lenzi - la gara, infatti, è organizzata dallo ci club valle Anzasca e dal Fans Club Damiano Lenzi - in prima fila. «Oltre a Lence - conferma il coach dell’Esercito Lillo Invernizzi - ci saranno Robert Antonioli, Giulia Compagnoni e Giulia Murada; turno di riposo per gli altri dopo Pierra Menta e Rutor, in vista delle finali di Coppa del Mondo». Attesi alla Rosa Ski Raid anche Lanfranchi, Boffelli e l’austriaco Herrmann.

COPPA ITALIA - Non ci sarà il leader del circuito, Reichegger, ma assente anche Magnini: così la Coppa Italia è del capitano altoatesino. Sfida apertissima al femminile con Bianca Balzarini al comando con 151 punti, seguita da Dimitra Theocharis a 144 e Corinna Ghirardi a 139. A livello Espoir guida Daniele Carobbio a quota 165, seguito da Francesco Leoni (143) ed Henri Aymonod (106), mentre al femminile in testa Giulia Compagnoni con sole lunghezze su Ilaria Veronese. Tra gli Junior leader Andrea Prandi (193 punti) su Stefano Confortola (176) e Giovanni Rossi (151), nella graduatoria rosa davanti Giorgia Felicetti (184) su Giulia Murada (170) e Valeria Pasquazzo (160). Tra i Cadetti, infine, primi Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina.


Riviviamo le emozioni del Millet Tour du Rutor

Tre giorni di emozioni e spettacolo, al Millet Tour du Rutor: riviviamolo nelle immagini realizzate day by day dall’ufficio stampa della prova LGC valdostana.