Giochi 2026, una commissione per scegliere la sede candidata per l’Italia

Tutto secondo copione: nella riunione del CONI di martedì la decisione ’di inviare al CIO una candidatura italiana ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026 - si legge su Coni.it - . Il nome della candidata sarà deciso nella prossima riunione del Consiglio Nazionale dopo che un’apposita commissione di valutazione, nominata dalla Giunta Nazionale, avrà esaminato nel dettaglio i tre studi di fattibilità, formulando una relazione’. Una commissione che sarà coordinata dal segretario generale del CONI, Carlo Mornati e sarà composta da Franco Chimenti (vice presidente vicario CONI), Alessandra Sensini (vice presidente CONI), dai due presidente delle federazioni olimpiche invernali, Flavio Roda e Andrea Gios, Valentina Marchei (Commissione atleti CONI), Jacopo Luchini (atleta paralimpico) e dai membri italiani del CIO, Franco Carraro, Mario Pescante, Ivo Ferriani (che è anche presidente della Federazione Internazionale Bob e Skeleton), Manuela Di Centa e Ottavio Cinquanta.


Dynafit arricchisce la collezione da Alpine Running per l’estate 2019

La primavera-estate 2019 di Dynafit sarà particolarmente ricca di novità in chiave fast & light. O speed up… come vuole l’immagine aziendale. Il marchio del leopardo delle nevi non era presente alla fiera Outdoor di Friedrichshafen, ma abbiamo avuto la possibilità di vedere i nuovi prodotti direttamente nello show room aziendale. Scarpe, ma anche zaini tra gli highlight 2019, senza dimenticare l’abbigliamento, che si sta sempre più segnalando come uno dei più trendy nei punti vendita, grazie a colori particolarmente apprezzati, ma anche a tante soluzioni pratiche, dalle tasche al sistema ZipOver per indossare lo zaino sotto alla giacca antipioggia in Gore-Tex Shakedry.

SEMPRE PIÙ FELINE - La prima novità per chi ama correre tra i monti è il pensionamento di Vertical e Vertical Pro a favore della nuova Feline Up Pro e della Feline Up. La prima è il top di gamma, per atleti, la seconda leggermente meno ‘spinta’, ma nella sostanza molto simile. La principale differenza, oltre alle colorazione (Up Pro ha un’unica versione nera e arancione, mentre Up può contare su due tonalità femminili e tre maschili) è nell’utilizzo delle stringhe tradizionali al posto del sistema stile speedlace di Up Pro. Peso davvero piuma di 230 gr per Up Pro e 250 per Up (220 il modello da donna), grazie anche all’utilizzo della tecnologia Litebase di Vibram (mescola Megagrip), che riduce spessori e toglie grammi alla bilancia. Pensata prevalentemente per la salita e quindi i vertical, come la vecchia Vertical è in realtà molto di più e va benissimo anche per skyrace. Il drop è di 4 mm. Sarà molto probabilmente una delle sorprese della prossima stagione e andrà a insidiare i modelli top della stagione in corso. Feline Up Pro e Feline Up non sono però le uniche novità footwear: fa la sua comparsa infatti Trailbreaker Evo, modello un po’ più ‘muscoloso’ e alto della sorella Trailbreaker.

la nuova collezione footwear

ZAINI E ABBIGLIAMENTO - Dopo il 12 e il 18 litri, arriva anche uno zaino intermedio, da 15 litri, Ultra 15 Backpack (265 gr), previsto anche nella versione per gli atleti top (Ultra Pro 15 Backpack) che ha in più una pratica pettorina per proteggersi dal vento in discesa, ripiegabile nel taschino dello spallaccio. In arrivo inoltre il più minimalista degli zaini vest, Alpine Running Vest, davvero essenziale e impercettibile quando indossato, tanto da fare concorrenza alle cinture. Pesa 76 gr, poco più del doppio della Alpine Running Belt, cintura elastica con diverse tasche. Diverse novità anche nell’abbigliamento per correre in montagna dove il runner può contare su ben tre outfit per sesso, Vertical, Alpine e Ultra, il top di gamma per atleti evoluti. Nuovi colori ma anche capi ridisegnati tra maglie tee e pantaloni 2 in 1.

Dynafit Alpine Running Vest

Sabato è tempo di BUT Formazza

Ci siamo: mancano ormai pochi giorni all’edizione di BUT Formazza che per la prima volta si disputerà interamente di sabato, il 14 luglio. La gara lunga non sarà più la 83 km, ma il Bettelmatt Trail, 52 km, con il passaggio alla Cascata del Toce, da sempre fiore all’occhiello della Valle con il suo salto da 143 metri. Confermatissime le altre gare, Bettelmatt Sky Race da 35 km e Bettelmatt Race da 22. Tutte le gare avranno partenza e arrivo nella conca di Riale Formazza, a oltre 1.700 metri di quota. Gli atleti sembrano aver gradito queste novità: sono già oltre 720 gli iscritti alle diverse distanze di BUT Formazza, di ben 13 nazionalità diverse. Tra gli atleti in gara, Francesca Canepa, Andrea Macchi, Fabio Di Giacomo, Riccardo Montani, Stefano Trisconi, Max Valsesia, Luca Sogni, Giulia Torresi, Alessandra
Betteo e Federica Schiavini.

PERCORSI – La gara regina è il Bettelmatt Trail, 52 km con partenza e arrivo a Riale: il primo tratto ricalcherà il percorso storico della 35 km; dopo la prima asperità, la salita verso il Lago Toggia, a quasi 2.200 metri, il percorso prosegue ancora in salita, ma più dolce, fino al Passo San Giacomo e poi ancora verso il Passo Gries (2.479 metri). Da qui inizia una vera e propria ‘picchiata’ verso l'Alpe Bettelmatt. Dall'alpeggio che ha dato il nome al rinomato formaggio il percorso risale verso il Ghiacciaio del Siedel, per poi arrivare al punto più alto della gara, il Rifugio 3A, a sfiorare quota 3.000 metri di altezza. Dal Rifugio inizia una lunga discesa, che costeggiando il Lago del Sabbione scenderà verso il Lago di Morasco; da qui inizia la parte nuova del percorso, con una lunga risalita verso il Passo Nefelgiù, a quota 2.583 metri, secondo punto più alto del percorso. Ancora una lunga discesa farà perdere quota, passando dal lago Vannino, fino ai 1.285 metri di Ponte Formazza; a quel punto ci sarà il passaggio più atteso del 2018, nei pressi di quella Cascata del Toce che per la prima volta viene inserita nel percorso di una gara dell’evento BUT. Immutati i percorsi di Bettelmatt Sky Race da 35 km (1940 m D+) che a Morasco, invece di risalire, scende verso Riale, e della 22 km (750 m D+) che dall’Alpe Bettelmatt scenderà direttamente verso Riale. Nei punti più esposti a Nord dei tre percorsi più lunghi c’è ancora neve, ma non più che in altri anni: l’organizzazione sta già lavorando per mettere in sicurezza tutto il percorso.

BUT Bettelmatt Ultra Trail 2017

Giochi 2026, martedì la riunione della Giunta del CONI, ma Cortina, Milano e Torino dovranno aspettare

Martedì alle 12.30 a Roma ci sarà la riunione della Giunta Nazionale del CONI: si parlerà dei Giochi Olimpici 2026 di sicuro, ma non si saprà ancora quale sarà la sede candidata per l’Italia, scelta tra Cortina, Milano e Torino, piuttosto solo la data di quando sarà annunciata. Quasi sicuramente entro luglio, perché già a ottobre il CIO dirà nel congresso di Buenos Aires chi saranno le candidate, mentre la decisione dell’assegnazione definitiva sarà a settembre del 2019 a Milano. Ci vuole più tempo per esaminare i dossier, il Governo ha detto sì (con l’indicazione che sia una Olimpiade low cost), tocca, però al CONI decidere. Anche perché chi vince la sfida interna ha davvero buone possibilità di vincere anche quella internazionale. Perché dopo Sion si è ritirata anche Graz (e l’Austria) e in Europa resta solo Stoccolma. C’è ancora il Giappone (ma dopo le ultime due edizioni in Asia, il CIO vorrebbe tornare in Europa, e dunque Sapporo potrebbe pensare al 2030), il Canada (ma a Calgary inizia a crescere il fronte del no) e la Turchia. Potrebbe essere soprattutto una partita Italia-Svezia (che i Giochi invernali non li ha mai ospitati): il governo svedese non ha ancora espresso il suo appoggio, magari al CIO potrebbe di nuovo esserci la doppia assegnazione con 2026 all’Italia e 2030 alla Svezia (o al Giappone). E poi pesano le parole del presidente FIS, Gianfranco Kasper, in una una intervista all’Adnkronos. «Credo che l’Italia abbia veramente una grande possibilità questa volta, soprattutto perché dopo la Svizzera anche l’Austria è uscita dalla corsa. Tra le tre candidature italiane quella che conosco meglio è quella della Lombardia. Posso dire che le possibilità sono tante, e che l’Italia in questo momento è veramente favorita, ma la scelta tra le tre dipende dal CONI». Milano dunque favorita sulle altre? Cortina e Torino non si arrendono, vedremo. Chissà, magari una soluzione ‘mista’ con una città sede candidata, e altre che invece ospitano qualche gara?


Il week end da record di Kilian ed Emelie

Compagni nella vita, Kilian Jornet ed Emelie Forsberg amano battere record su record legati insieme, come al Monte Rosa, dove Emelie è stata la donna più veloce di sempre, seppure in coppia, ma anche dividersi. Sempre per fare segnare dei nuovi FKT. Come è avvenuto nello scorso fine settimana. Kilian era nel Lake District, in Inghilterra, Emelie in Svezia. Ed entrambi ce l’hanno fatta.

BOB GRAHAM ROUND - Il Bob Graham Round è un record che resisteva da ben 36 anni, esattamente dal 1982, quando Billy Bland chiuse il percorso di 106 km e 8.200 m in 13h53’. Kilian, partito ieri mattina alle 6, lo ha chiuso in 12h52’. Il Bob Graham è un percorso mitico, nella selvaggia regione dei laghi inglese. Mitico perché per poterlo percorrere bisogna seguire una serie di regole: informare il locale club ed essere accompagnati su ognuna delle 42 cime da qualcuno che possa testimoniare il passaggio. Un’altra tradizione è che uno dei membri del club accompagni il Kilian di turno in ognuna delle cinque sezioni nelle quali viene diviso il percorso. Si parte da Keswick, un villaggio di 5.000 anime. «Avevo in mente il Bob Graham da tempo ma non ero riuscito a provarlo, è stata una giornata dura ma indimenticabile e mi sono reso conto dell’incredibile prestazione di Billy oltre 30 anni fa» ha detto Kilian al termine dell’impresa.

©Mick Kenyon/Racing Snakes
Kilian festeggia con Billy Bland ©Tim Harper

KUNGSLEDEN - Si tratta di un sentiero di 450 km nella Lapponia Svedese, solitamente percorso in un paio di settimane. Emelie Forsberg lo ha chiuso in 4 giorni e 21 ore. Il precedente FKT era dell’ultra runner norvegese Sondre Almdahl, 6 giorni, 2 ore e 51 minuti. Il punto più alto toccato da Emelie è stato il Tjätka Pass, a 1.150 metri. Il Kungsleden si dipana in una delle più grandi e selvagge aree protette europee e spesso bisogna prendere dei traghetti per attraversare i corsi d’acqua. Emelie ne ha presi ben 7. La sua avventura è stata divisa in quattro tappe da 66 a 110 km. Il dislivello totale è stato di 11.117 m e… ha mangiato 25 sandwich al formaggio e 2 torte. Partita alla mezzanotte del 3 luglio, è arrivata al traguardo il 7 luglio. «Non posso credere di averlo fatto, è un sogno che si avvera, ci sono stati momenti difficili, ma non sarebbe una sfida senza le difficoltà, che ti fanno capire quello che stai facendo e te lo fanno apprezzare: sono molto stanca ma ancora più felice» ha detto Emelie.

©Philipp Reiter
©Philipp Reiter

Michele Boscacci e Alba De Silvestro primi al Lattebusche vertical kilometer

A Monte Croda di Domegge di Cadore, sulle Dolomiti Bellunesi, tempo di Lattebusche vertical kilometer dove brillano gli azzurri dello ski-alp: vittoria (con record) di Michele Boscacci e Alba De Silvestro. 2,7 chilometri di sviluppo e 1000 metri di dislivello, con partenza da Vallesella di Domegge e arrivo a Monte Croda: un vero e proprio ‘muro’ che Miky Boscacci ha percorso in 32'59”, facendo registrare il record del tracciato. Fin dai primi metri serrato duello con colui che deteneva il record, vale a dire Manuel Da Col, secondo a 12” di distacco da Boscacci. A completare il podio, con un distacco di 3'03”, il friulano Tiziano Moia. Nella gara a imporsi è stata Alba De Silvestro. Seconda e terza posizione per Cecilia De Filippo, staccata di 1'23” dalla vincitrice, e per Martina Valmassoi, al traguardo con 1'45” di ritardo.

Alba De Silvestro

Stava Mountain Race, volano Martin Stofner e Annelise Felderer

La tredicesima Stava Mountain Race, tappa de La Sportiva Mountain Running Cup, parla decisamente altoatesino. A trionfare sul nuovo percorso, che finalmente gli organizzatori dell’Us Cornacci sono riusciti a proporre in maniera integrale, sono stati i due corridori del cielo di Sarentino: Martin Stofner e Annelise Felderer. Una prima volta in Val di Fiemme per entrambi, dopo una prima parte di gara particolarmente combattuta con repentini cambi di leadership. Alla fine sul traguardo di Tesero, dopo aver percorso 24,480 metri di sviluppo e 1714 metri di dislivello positivo, Stofner ha terminato la sua fatica con la prestazione di 2h06’11”, mentre la Felderer è giunta con il tempo di 2h32’49”.

Stefano Gardener ©Pegamedia/Elvis Piazzi e Federico Modica

La sorpresa di giornata è invece giunta dall’atleta di casa Stefano Gardener, fondista cresciuto proprio nel vivaio della Cornacci e che ha partecipato a gare di Coppa del Mondo sugli sci stretti, addirittura secondo, con un ritardo di 1’55” dal vincitore, ma in testa al gruppo fino al passaggio ai 2150 metri di Croce Cornon. Stofner e Gardener hanno combattuto fino a metà tracciato: in località Sforcelin (1847 metri) era davanti l’altoatesino, al Cornon il fiemmese, nella discesa che portava alla località La Bassa ancora il runner di Sarentino, che poi però non ha più ceduto la testa della gara, seppure il teserano si fosse fatto sotto ai 2358 metri di Cima Agnello.
Giornata trionfale dunque per Martin Stofner, lo scorso anno quinto sul traguardo fiemmese, e in questa occasione davvero in grande spolvero, tant’è che è riuscito a lasciarsi alle spalle - oltre a Gardener - anche Gil Pintarelli, il leader del circuito La Sportiva Mountain Running Cup. Il rabbiese d’adozione che nella prima salita era spalla a spalla con Stofner e addirittura in testa al Sforcelin, cedendo poi alla maggiore freschezza dei due rivali ed ha concluso la sua prova con un ritardo di 3’10” dal vincitore. A ridosso del podio sono poi giunti due spagnoli del Team La Sportiva, ovvero il giovane Ismail Razga (a 4’19”) e Miguel Caballero Ortega, vincitore alla Stava Mountain Race del 2011, con un distacco di 10’56”. In classifica poi troviamo Nicola Pedergnana (sesto), esperto di vertical che ha deciso di cimentarsi in maniera positiva su una gara distance, quindi Christian Modena, Fabiano Roccabruna, Roberto Bresciani e Giacomo Forconi, che chiude la top ten.

Annelise Felderer ©Pegamedia/Elvis Piazzi e Federico Modica

Anche nella sfida al femminile chi è transitato per primo a Croce Cornon, poi ha dovuto cedere il passo. Sulla cresta che sovrasta l’abitato di Tesero e dal quale prende il nome anche la società sportiva locale, era transitata per prima Stephanie Jimenez, con una decina di secondi su Annelise Felderer, mentre terza era transitata la fassana Nadia Scola. La competizione ladies si è risolta anche in questo caso nel tratto nervoso fra il Doss dei Branchi e Cima Agnello, quando l’altoatesina è riuscita ad agganciare e superare la Jimenez, mentre da dietro ha recuperato la bergamasca di Palazzago Daniela Rota, mentre ha ceduto Nadia Scola. Sul Monte Agnello la Felderer è passata in solitaria nel punto più alto della gara, precedendo la Jimenez e la Rota. Posizioni mantenute anche al traguardo, dopo 1680 metri di dislivello negativo. Annelise Felderer ha chiuso la sua prestazione con il tempo di 2h32’49”, quindi Stephanie Jimenez a 5’37”, Daniela Rota a 7’40”, la spagnola Maite Maiora a 10’44”, Wiktoria Piejak a 16’26”, Nadia Scola a 16’41”, Irati Zubizarreta ad oltre 25 minuti.


Pizzo Stella Skyrunning a Daniel Antonioli e Martina Chialvo

Pizzo Stella Skyrunning, due gare due differenti tracciati, un unico grande spettacolo. In 300 al via della gara dell’Alta Valle Spluga. Nella inedita sky da 20 km (con 1700 metri di dislivello) successo per il ruandese Jean Marie Myasiro e la lecchese Fabiana Rapezzi. Nella prova principe da 35 km (e 2650 metri di dislivello) la riconferma di Daniel Antonioli e la prima volta della piemontese Martina Chialvo. Giunta alla sua quarta edizione, la corsa a fil di cielo disegnata tra le valli alpine di Spluga, Lei e Bregaglia aveva una doppia valenza: tappa di Italy Series e prova del circuito lombardo Valetudo Serim.

Martina Chialvo ©Meme Sinoni

MARATHON - Sempre al comando dall’inizio alla fine il polivalente atleta lecchese del Cs Esercito è riuscito nuovamente a incidere il proprio nome nell’albo d’oro di questa classica di metà estate. Per Antonioli, già vincitore nel 2016 e secondo lo scorso anno dietro a De Gasperi, una vera e propria standing ovation quando ha stoppato il cronometro sul tempo di 3h47’13”. Sul podio con lui il ruandese della Valetudo Jean Baptiste Simukeka (3h53’22”) e l’altro atleta del presidente Giorgio Pesenti, Paolo Bert ( 3h55’13”). Quindi un filotto di valtellinesi nel quale spiccano i nomi di Erik Panatti 4°, Valentino Speziali 5° e Dario Martocchi 6°. Completano una top ten di buon livello Diego Martinoli, Paolo Poli e Dario Songini.
Nella gara in rosa Martina Chialvo del Valle Varaita, a soli sette giorni dalla Maratona del Cielo, ha saputo imporre il proprio ritmo alle dirette avversarie, transitando in solitaria sotto la finish line di Fraciscio. Per lei un crono di 4h58’28” e un primo posto mai in discussione nei vari passaggi a Sommavalle, Val di lei, Angeloga, Motta e Campodolcino. Alle sue spalle altre due esordienti su questo tracciato, la moldava del Valetudo Crina Buzgan (5h08’13”) e la lecchese dell’As Premana Chiara Gianola (5h15’35”). Tra le migliori cinque di giornata anche Cristiana Follador e Patrizia Pensa.

SKYRACE - Non solo marathon. I 100 atleti al via hanno promosso a pieni voti anche la 20k con passaggi a Angeloga e lago Nero. Difficile chiamarla evento di contorno visto il livello degli atleti al via. Su tutti ha prevalso il ruandese della Valetudo Jean Marie Myasiro che dopo una serrata sfida con il morbegnese Marco Leoni ha passato per primo il traguardo in 2h01’06”. Secondo l’alfiere del Team Valtellina in 2h02’03”, mentre terzo è giunto il lecchese dell’As Premana Luigi Pomoni.
Al femminile ennesima buona prova per la lecchese dell’Osa Valmadrera Fabia Rapezzi, prima in 2h34’10”. Secondo ancora una lecchese, questa volta in forze al Team Pasturo, Debora Benedetti (2h39’18”). Terza assoluta si è invece piazzata Elisa Pallini del Cortenova in 2h41’46”.

Il podio maschile della skyrace ©Meme Sinoni

Nuova vittoria di Alberto Comazzi e Cristian Minoggio alla Pierra Menta estiva

a Pierra Menta estiva è ancora di Alberto Comazzi e Cristian Minoggio: nell’ultima tappa si sono ‘accontentati’ di gestire il vantaggio, dopo due successi, terzi di tappa alle spalle di Jordi Gamito Baus e Ivan Camps e di Tom Owens e Ricky Lightfoot . Comunque tenendosi alle spalle i secondi delle generale, Germain Grangier e Sylvain Camus: 9h55’47” il tempo complessivo dei due azzurri, 10h02’13”, quelli dei francesi. Terzi Gamito Baus-Camps in 10h29’47”, quarti Andy Symonds e Martin Gaffuri , quinti Jean-Marc Martin e Remi Piegelin. Al femminile dominio delle statunitensi Hillary Gerardi e Katie Schide.


Un sabato da maratoneti

Maratone, ma non solo. Un sabato intenso con tre prove da 42 km, oltre alla classica di Cervinia che di km ne ha 55. Ecco come è andata.

ROSENGARTEN-SCHLERN SKYMARATHON - Seconda edizione della gara ‘griffata’ Dynafit che si snoda nel paesaggio del Gruppo del Catinaccio con 468 atleti al traguardo. Vittoria con record per Anna Pedevilla (in 5h34’29”) e Andreas Reiterer (in 4h35’33”). Sul podio rosa anche Regina Spiess (6h06’39”) e Priska Gasser (6h14’29”), su quello maschile Paolo Ruatti (5h01’59”) e Andreas Niederbrunner (5h03’37”).

Anna Pedevilla e Andreas Reiterer vincitori della Rosengarten Schlern Skymarathon

PRIMIERO DOLOMITI MARATHON - In 2.400 alla quarta edizione… A portarsi a casa il primo posto nel lungo – valevole per il challenge Eolo Fidal Mountain and Trail Grand Prix 2018 – è stato a sorpresa il diciannovenne bellunese Italo Cassol, con un tempo record di 3 ore e 34 secondi. Dopo aver percorso i primi chilometri insieme al favorito Michele Tavernaro, il giovane runner ha deciso di andare in solitaria tra le baite, i prati e i boschi che collegano la Val Canali a San Martino di Castrozza. Da lì in poi la solitudine più assoluta, e una crescente convinzione di poter tagliare per primo il traguardo. Dietro di lui, come si diceva Tavernaro, comunque soddisfatto del proprio tempo, e Silvano Beatrici, capace di sopravanzare con una irresistibile rimonta, al penultimo punto di ristoro, Carlo Rigoni. Non c'è stata davvero storia tra le donne: Barbara Bani ha, infatti conquistato la prima posizione nei primissimi metri di gara per poi non mollarla più per i successivi 42 chilometri. 3 ore, 26 minuti e 21 secondi il suo tempo, con quasi 30 minuti di divario dalla seconda classificata, la lussemburghese Tatiana Quesada. A chiudere il podio della maratona alpina femminile Sara Stella. Circa 1400 partecipanti sul tracciato di 26 chilometri, con partenza a San Martino di Castrozza: successi di Luca Cagnati e Anna Caglio.

BRIXEN DOLOMITEN MARATHON - Dalla piazza del Duomo di Bressanone fino alla vetta della Plose: successo di Matteo Lucchese in 3h39’15” su Hannes Rungger (3h42’54”) e Francesco Trenti in 3h48’19”; al femminile affermazione della tedesca Michelle Maier (4h01’08”) su Simonetta Menestrina (4h29’52”) e Edeltraud Thaler (4h30’40”).

Matteo Lucchese ©Facebook Brixen Dolomiten Marathon

CERVINO MATTERHORN X-TRAIL - Luca Carrara a segno nella 55 km: 6h37’54” il suo crono, davanti a Gianluca Caimi (6h40’34”) e Daniele Fornoni (7h02’18”), quarto Diego Vuillermoz, quinto Marco Bethaz. Settima assoluta e leader rosa Cecilia Pedroni in 7h36’48” davanti a Sonia Glarey (7h48’12”) e Francesca Canepa (8h13’27”).

Luca Carrara ©Facebook CERVINO X-TRAIL

Le World Series hanno fatto tappa in Francia

Tappa delle World Series in Francia con la High Trail Vanoise: 70 km e 5300 metri di dislivello a Val d’Isère, con passaggio sul ghiacciaio della Grande Motte. Vittoria del russo Dmitry Mityaev che chiude in 8h40’45”, davanti agli atleti di casa Christophe Perrillat e Ludovic Pommeret, insieme al traguardo in 9h00’44”, con quarto Franco Collé (9h26’31”), quinto lo spagnolo Pere Aurell Bove (9h43’00”). Al femminile a segno l’olandese Ragna Debats in 10h05’34” sulla svedese Sanna El Kott Helander in 10h39’53” e la russa Ekaterina Mityaeva in 10h59’17”.

Antipasto il KV sulla Face de Bellevarde, tappa del Vertical Kilometer World Circuit. Doppietta francese con il successo di Xavier Gachet in 33’53” e di Axelle Mollaret, ottava assoluta, ma soprattutto in grado di battere il record del tracciato con il tempo di 37’40”. Sul podio maschile anche il francese Adrien Perret e Simone Eydallin (settimo Daniele Felicetti e nono Mattia Roncoroni), su quello rosa la francese Christel Dewalle e la svedese Lina El Kott Helander.


A Nadir Maguet e Valentina Belotti il Verticale del Cornon

L’ottavo Verticale del Cornon, seconda tappa di Trentino Vertical Circuit e terza dell’Eolo Vertical Cup, ha due nuovi padroni che hanno iscritto per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro della gara organizzata dall’Us Cornacci. A trionfare sul traguardo di Croce Cornon, a quota 2150 metri, dopo aver percorso 5050 metri con un dislivello di 1080 metri, sono il valdostano di Torgnon Nadir Maguet con il tempo di 44’20” e la bresciana di Temù Valentina Belotti che ha invece impiegato 57’14”. Prestazione tutta all’attacco per i due quotati runners, in una sfida che hanno dominato sin dalle prima battute, ma al termine della quale non sono riusciti di infrangere i record di Nicola Pedergnana (43’40”) e Antonella Confortola (53’33”).
In campo maschile sul secondo gradino del podio ha concluso il ronconese Patrick Facchini, che diventa così leader di Trentino Vertical Circuit dopo la seconda prova: ha sofferto l’attacco di Maguet e di Henri Aymonod, che lo avevano staccato nella prima parte sino al passaggio in località Sforzelin. Nell’ultimo tratto però Facchini ha trovato il giusto ritmo, riuscendo a superare Aymonod e concludendo con un ritardo 3’54” da Maguet, e con un vantaggio di 16 secondi sul giovane valdostano. Sorprendente poi il quarto posto del trentino dTarcisio Linardi, a 7’34”, quindi lo spagnolo Isaac Barti, Elia Costa, l’altro iberico Arnau Cases e Daniele Barchetti.

Valentina Belotti ©Mattia Rizzi

Fra le donne anche Valentina Belotti ha inflitto un distacco di oltre 3 minuti alla seconda classificata, la valtellinese Elisa Compagnoni, che ha fatto registrare il tempo di 1h00’20” (a 3’05”), quindi a 3’42” dalla leader troviamo la lecchese Arianna Oregioni. Una competizione di assoluto livello quella femminile, visto che quarta è giunta Corinna Ghirardi, seguita da Paola Gelpi e l’atleta di casa Veronica Bello. Per quanto riguarda le classifiche di categoria Francesca Rossi e Tarcisio Linardi si sono imposti nella over 50, quindi Anna Cainelli ed Isaac Barti nella under 20.
Per Nadir Maguet non si tratta però dell’unica vittoria in Val di Fiemme, visto che due anni fa si era imposto nella Stava Mountain Race ridotta. Gara, valida come quarta delle sei prove del circuito La Sportiva Mountain Running Cup nonché internazionale Fidal, che tornerà domattina a Tesero con partenza alle 9 da piazza Cesare Battisti, per uno sviluppo di 24,480 km con un dislivello positivo di 1714 metri. Anche la sfida lunga di questa due giorni presenterà il minuto di silenzio prima dello start, per ricordare Enrico Vinante, amico della Cornacci di Tesero tragicamente scomparso in un incidente stradale.
Nel pomeriggio si è poi disputata la Mini Stava Mountain Race su tre percorsi diversi in base alle categorie, con apripista d’eccezione l’altoatesino Urban Zemmer, re dei vertical. Si sono imposti Alessia Varesco e Simone Piazzi fra i cuccioli, Marianna Delladio e Samuel Zeni esordienti, Noemi Delladio e Nicola Vanzetta, quindi Sujata Casillas Camps e Sebastiano Zanon fra gli allievi.