«L'abbraccio delle Alpi Liguri»
Riproposto in chiave Best Ager questo grantour
La scorsa stagione le condizioni della neve non ci permisero di affrontare questo grantour e così sul numero 73 di Ski-alper abbiamo pubblicato quello allestito da Matteo Canova, la guida alpina di Garessio che si muove d'abitudine lungo queste tracce.
Volevamo comunque scendere in campo su questo itinerario e così abbiamo deciso di affrontarlo da Best Ager, una nuova rubrica rivolta ai vecchietti terribili, ai non più giovani e a tutti quelli che, a dispetto degli anni, continuano a praticare sport e in particolare scialpinismo.
In questo caso io e Idalba abbiamo inaugurato il tutto rimettendoci in pista. Sul numero di Ski-alper 74 troverete un ampio resoconto di questo tour con un preciso riferimento ai materiali adottati. Li abbiamo scelti con grande cura: un occhio al peso e uno alla funzionalità e alla sicurezza. Otto pagine di Alpi Liguri...
Ski-alper 74 in edicola
Ce l'abbiamo fatta anche quest'anno ad arrivare in fondo. Il gradimento ottenuto dalla rivista ci lusinga e ci impone un grande impegno per dare ancora di più ai nostri lettori. Ce l'abbiamo messa tutta rimbalzando dall'escursionismo alla tecnica, dallo ski-alp race ai personaggi. In particolare il numero 74 è ricco di argomenti: le escursioni di fine primavera con Similaun e Monte Bianco. L'Adamello spiegato e raccontato da un esperto: Mario Sterli. Un vero ski-alper: Fabrizio Righetti il cui curriculum con le pelli fa invidia alle migliori guide.
Ecco l'analisi biomeccanica del gesto di un atleta con i piedi bloccati in scarponi troppo rigidi ed ecco la risposta: il Gignoux Mountain ammortizzato. Top secret anche se lo stiamo provando da un paio di settimane.
«L'abbraccio delle Alpi Liguri» il grantour vissuto da best ager da Enrico e Idalba con la verifica dei materiali impiegati.
E poi le gare con il grande reportage sull'ultima Pierra Menta, i suoi personaggi e un'intervista con Robert Antonioli.
Le gare vissute da noi con Dolomiti del Brenta, Tour du Grand Paradis, Grand Beal.
E poi prove sul campo, valanghe etc. etc. In edicola da martedì 27 aprile.
Ski-alp, piena stagione
Ancora molta neve nell'area nord-occidentale
Siamo saliti in questi giorni al Colle di Punta Fourà, punto strategico per un'osservazione attenta delle montagne di Piemonte, Valle d'Aosta occidentale e Val d'Isère - Haute Maurienne e dobbiamo confermare che la stagione dello scialpinismo escursionistico è in pieno svolgimento. Il Rifugio Benevolo ieri era completo, il Città di Chivasso al Nivolet registrava il passaggio di comitive provenienti dalla Val d'Isère e in partenza per il Benevolo. Il Gran Paradiso visto dal colle al mattino alle undici rivelava la presenza, sul tracciato classico, di decine di scialpinisti diretti alla vetta.
In parte piemontese si calzano gli sci ai Chiapili di sopra a 1700 metri, in Valsavarenche tutto il vallone del Grand Etret è innevato e sicuramente la salita ai rifugi del Gran paradiso si fa in massima parte con le pelli.
Neve trasformata anche in quota, soprattutto nei pendii esposti a sud, ovest e est, un po' di crosta ma perfettamente sciabile in quelli rivolti a nord. Alle quote inferiori nel pomeriggio la neve smolla alla grande e nei tratti ripidi potrebbe esserci pericolo di valanghe di neve marcia. Questo è quanto abbiamo constatato per questa zona: attendiamo considerazioni su altri settori dell'arco alpino.
Prima traversata integrale del Massif de Belledonne
Grande performance della premiata ditta
Domenica 11 aprile Gignoux e Brosse, una delle premiate ditte dello ski-alp storico, hanno portato a termine una traversta che prevedeva la salita delle principali vette del massiccio (Grande Lauzière, Croix de Belledonne, Rocher Blanc, Selle du Puy Gris, Grand Moulin). Partenza da Chamrousse con 7500 metri di dislivello in 16 ore e quaranta minuti e arrivo al Col du Grand Cucheron.
Soli e senza alcuna assistenza hanno comunque beneficiato di condizioni nivo - meteo perfette, salvo un breve lasso di tempo in cui sono stati bloccati dalla nebbia.
Una bella giornata di scialpinismo…
Materiali usati
Sci: Dynastar
Scarponi e attacchi: Gignoux
Abbigliamento e zaini: Millet
Alimenti: Authentique Nutrition
Baudriers: Cilao
Frontae: Petzl
Per ulteriori info: Stéphane Brosse 0033 686476753
Giro delle Alpi Liguri
Due giorni e mezzo di full immersion in queste bellissime montagne
Finito con un giorno di anticipo il nostro grantour delle Alpi Liguri a causa di una bufera di vento e nebbia che giovedì mattina ci ha tenuti fermi al Bivacco Cavarero. Quando poi il tempo si è sollevato e abbiamo portato a termine il percorso del secondo giorno, complice una svista in discesa che ci ha portati più bassi del Rifugio Mondovì, abbiamo deciso di rientrare su Artesina e chiudere per ora questa eccezionale cavalcata. Abbiamo ancora negli occhi queste eccezionali montagne piene di neve, completamente fuori dal mondo, con tutti quei canali, traversi, discese da una all'altra. Di una bellezza indescrivibile.
La neve durissima, resa tale dalla pioggia caduta martedì e dal freddo intenso della notte successiva ci ha imposto di muoverci con grande cautela, in ogni caso questo ci ha messo al sicuro dal pericolo di valanghe permettendoci dei traversi senza perdere quota che in condizioni normali non si possono e non si devono assolutamente fare.
Sostanzialmente martedì pomeriggio siamo arrivati a Garessio in treno: ad attenderci Fulvio Fazio che ci ha accompagnato in auto su per la Val d'Inferno, quindi salita ora a piedi ora con gli sci al Rifugio Savona dove abbiamo passato la notte. Il giorno appresso salita sul Mussiglione quindi discesa verso il Manolino con neve marmorea. Dal Manolino siamo andati in direzione del Canale del Ciuaiera che non abbiamo salito poiché ancora in ombra nella parte bassa ma deviando poi a destra con un traverso abbiamo raggiunto la cima sul versante nord calzando i ramponi.
Dalla Ciuaiera panoramica traversata fino alla Colla di Pizzo e di qui splendida discesa su neve appena toccata dal sole nella conca che introduce, con un'ultima salita di 200 metri, al Bivacco Cavarero.
Piccolo rifugio perfettamente attrezzato. Nella notte un vento incredibile sembrava volerlo sradicare dal basamento e al mattino la brutta sorpresa di trovarci avvolti da nebbia, vento e neve al punto da dover studiare la cartina per trovare un'eventuale via di fuga da una vallata che non conoscevo. Poi ad un certo punto tutto sereno: verso le undici partenza. Neve durissima con chiazze di neve più fredda ventata: le pelli tengono benissimo anche negli scollini più ripidi. Dapprima aggiriamo la Cima Revelli, poi scendiamo dietro e attraversiamo la nord su neve durissima per mantenerci alti tanto che arriviamo al Bocchin dell'Aseo senza quasi dover risalire. La salita al Mongioie viene evitata poiché nel frattempo sta tornando la nebbia ad avvolgerla e così optiamo per un traverso sulla destra per salire il Colle della Brignola dal quale ci affacciamo sulla Punta delle Saline. Molto bella la discesa verso il Rifugio Mondovì. Un primo errore che ci porta troppo bassi sta alla base della decisione - anche vista l'ora - di proseguire verso valle ritenendo troppo tardi per risalire alla volta del Garelli. Da Artesina uno sciatore di Alba, Piergiorgio, ci dà un passaggio fino alla stazione di Mondovì dove finalmente nei giardini pubblici riusciamo a toglierci moschettoni, imbrago e scarponi...
Due giorni e mezzo di montagne eccezionali senza aver incontrato anima viva… Ma dove vanno 'sti ski-alper?
Grantour delle Marittime
Da Garessio a Limone attraverso le Alpi Marittime
Finalmente possiamo approfittare di una finestra di bel tempo e partire per il grantour di 3/4 giorni nel cuore delle Alpi Marittime.
Si tratta dell'itinerario proposto sul numero 73 di Ski-alper che abbiamo deciso di ripercorrere per provare alcuni materiali e verificarne l'efficienza.
La scelta delle attrezzature è stata fatta con grande cura badando soprattutto all'efficienza e al peso. Trattandosi di un itinerario che non può contare su rifugi custoditi siamo stati costretti ad ottimizzare tutto ciò che ci portiamo appresso, alimentazione compresa. La neve dura e trasformata che in questi ultimi giorni caratterizza tutta la zona impone anche un'attrezzatura tecnica che non può essere trascurata come corda, imbraghi, moschettoni e ramponi. Generi alimentari per tre giorni e mezzo occupano a loro volta un certo spazio.
Sostanzialmente se le condizioni meteo lo permetteranno si prevede di raggiungere Garessio in treno e di qui salire, nel tardo pomeriggio, al Rifugio Savona. Questa scelta si è resa obbligatoria dal fatto che nella località non è stato possibile trovare un posto letto dal momento che tutti gli esercizi sono chiusi.
Domani mattina partiremo per la prima tappa che prevede di raggiungere il Bivacco Cavarero. Giovedì la Cima del Mongioie e discesa verso il Rifugio Mondovì per proseguire fino al Garelli, venerdì mattina superamento del Marguareis e discesa su Limone Piemonte o sul Colle di Tenda.
Questo test materiali e l'itinerario vanno a far parte della nuova rubrica che sulla rivista abbiamo battezzato «best ager» che in parole più semplice vorrebbe anche dire «terza età».
Ove ci fosse campo manderemo qualche comunicato via cellulare foto in mm.
Dimenticavo: i componenti la comitiva siamo io e Idalba...
In edicola il numero 73
Sempre più Ski-alper
Il quarto numero della stagione è in edicola da questi giorni. Copertina dedicata alla Brenva, risalita sci nello zaino e poi ridiscesa nel servizio all'interno da parte di Pierre Tardivel che ci racconta la sua vita e le sue discese impossibili.
E poi le bambine di Premana, già da piccole innamorate di questo sport: ecco una giornata con loro. Gli itinerari: quelli adatti al mese di marzo: Pizzo di Petto, Palla Bianca, la Cresta Bianca del Cristallo. Continua il confronto fra sci di diversa tipologia: XXL, Medium e Small: quali le differenze sulla neve? A chi sono indirizzati? Pregi e difetti rilevati dai nostri supertecnici Alain e Erik Seletto. E poi la centralità dinamica: come si scia sulle nevi ventate.
Best ager: ad questo numero incominciamo ad occuparci di loro, anzi di noi. I non più giovani che vogliono ancora cimentarsi con grandi raid. Quali materiali, i loro pesi, l'abbigliamento più funzionale.
E poi agonismo con i servizi live dall'Etna e da Andorra. Due personaggi del mondo race raccontati anche con l'aiuto delle nostre immagini esclusive: Daniele Pedrini e Mireja Mirò.
Ancora Renato Cresta che ci parla di valanghe e poi tutte le novità viste all'Ispo di Monaco.
Un numero da non perdere assolutamente, certo.
Ecco il numero 72
In edicola il terzo numero della stagione, finalmente…
Un numero ricco di argomenti, come sempre: dallo ski-alp people con le fate del Brenta, con Naglich che ha effettuato la prima discesa dal St. Elias, con Cattaneo e Lanfranchi due fenomeni dello ski-alp, con Silke Unterkircher intervistata nella sua casa di Selva di Valgardena. E poi le prove sul campo con i Fish 162, il confronto fra gli scarponi Skokum e Titan, la presentazione dei nuovissimi prodotti della Dynafit provati direttamente sulle nevi svizzere. Il test dei guanti da donna con 25 modelli portati sulla neve. Le gare di Pila, Monterosa, Rio Bianco e Vetan. La presentazione dei grandi avvenimenti di fine stagione. Poi itinerari, quelli facili, gli easy. La valanga del Pordoi raccontata a modo nostro, da tecnici ma anche da amici delle vittime di questa tragedia della montagna. E poi forse ancora altro.
Ski Transalp, da Madonna di Campiglio a Oberstdorf
Si è conclusa a Oberstdorf, in Baviera la Ski Transalp: sette giorni di sci alpinismo da Madonna di Campiglio e la Val di Sole sino alle Alpi tedesche. L’evento, giunto alla terza edizione, è stato organizzato ed ideato da Peter Schlickenrieder, noto ex atleta della Nazionale tedesca di sci fondo e vincitore della medaglia d’argento nella prova sprint alle Olimpiadi invernali 2002 di Salt Lake City. Il tour ha visto quattro esperti sci alpinisti tedeschi impegnati nell’attraversamento delle Alpi in sette difficile tappe, 200 km di lunghezza e ben 16 mila metri di dislivello totale attraverso le montagne di quattro Stati: Italia, Svizzera, Austria e Germania. L’impegnativa ed affascinante spedizione all’insegna della massima tutela e rispetto della natura è stata allestita in collaborazione con il grande alpinista altoatesino Hans Kammerlander, il Dav (Club Alpino Tedesco) e l’Assessorato bavarese all’Ambiente. La prestigiosa partenza è avvenuta giovedì scorso da Madonna di Campiglio, nel cuore delle Dolomiti di Brenta; due le tappe interamente in Italia: Madonna di Campiglio-Peio Paese (26 km di lunghezza e 1632 metri di dislivello) e Peio Paese-Solda (27 km di lunghezza e 2312 metri dislivello, con l’ascesa ai 3769 metri del Monte Cevedale, tetto del tour). La prima tappa ha portato i quattro scialpinisti Peter Schlickenrieder, Dietmar Rexhausen, Martin Leitner e Patrick Jost da Madonna di Campiglio a Peio Paese, terrazza del Trentino, passando dal versante sciistico campigliano di Pradalago, Passo Genevria, Lago Alto, Passo dell’Ometto, Passo Gardene, Rifugio Artuich, Lago di Stablo, Lago Fazzon ed i caratteristici borghi di Ossana, Fucine e Cogolo in Val di Peio. Il giorno seguente, venerdì 15 gennaio, sono partiti di buon’ora da Peio Paese (metri 1585 di quota) per Solda in Alto Adige: dopo un lungo trasferimento sci in spalla sino al bacino idroelettrico di Malga Mare (mt 2000), hanno calzato gli sci salendo sino al rinnovato Rifugio Larcher al Cevedale (mt 2608) e raggiungendo poi, con difficoltà, la vetta del Monte Cevedale. La grande quantità di neve fresca ed il serio pericolo di valanghe ha infatti costretto l’esperta guida alpina Patrick Jost, responsabile tecnico della spedizione, a variare due volte l’itinerario prescelto per l’ascesa della spettacolare cima. Il notevole tempo perso nella salita al Cevedale, classica meta sci alpinistica da provare in primavera ma non in pieno inverno, non ha però impedito ai quattro tedeschi di svolgere in vetta una pausa ristoratrice dinanzi allo spettacolare panorama di tutte le cime del gruppo dell’Ortles. Con una lunga discesa in neve polverosa Peter Schlickenrieder ed i tre acompagni sono quindi scesi a Solda, nell’omonima valle altoatesina, passando per il Rifugio Casati ed il Rifugio Città di Milano – Schaubachhutte. Nei giorni seguenti la spedizione ha fatto quindi tappa a Scuol in Svizzera, Ischl, Sant Anton am Arlberg e Warth in Austria ed infine Oberstdorf in Germania. L’importante Ski Transalp ha visto la preziosa collaborazione dell’Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Peio e Rabbi e dell’Azienda per il Turismo Madonna di Campiglio, Pinzolo, Val Rendena, che hanno fornito ospitalità ed assistenza tecnico logistica alla iniziativa transfrontaliera ideata in piena sinergia con l’ambiente e l’alta montagna.
La tragedia di Canazei
Sei morti per valanghe in Val Lasties
Sei morti: un'altra strage da valanga come molte altre negli ultimi anni. Questa volta è toccata a una squadra del soccorso alpino di Canazei impegnata in un'operazione di ricerca di dispersi nella zona del Piz Boé - Val Lasties. Oltre ai due dispersi - pare si tratti di due alpinisti friulani che erano saliti per scalare una cascata di ghiaccio e non si ha ancora la certezza se fossero attrezzati con ciaspole o sci - hanno perso la vita Erwin Riz, maestro di sci e guida alpina profondo conoscitore di questo vallone, Alessandro Dantone, tecnico del soccorso alpino, Luca Prinoth, guida alpina, Diego Perathoner, tecnico del soccorso alpino. Si sono salvati Fabio Valentini, guida alpina e maestro di sci, Roberto Platter, guida alpina e maestro di sci, Martin Riz, maestro di sci, tecnico del soccorso e atleta dello ski-alp.
Con il nostro esperto Franz Nicolini abbiamo voluto tracciare un quadro il più completo possibile degli avvenimenti prima di trarre conclusioni affrettate frutto di quanto letto sui giornali e sui siti di oggi.
I fatti dovrebbero essere successi più o meno così: ieri nel tardo pomeriggio la fidanzata di uno dei due dispersi ha dato l'allarme per il mancato rientro dei due alpinisti che, a quanto pare hanno risalito la Val Lasties dal basso.
Alle 19.15 con una corsa speciale della funivia viene portata sul Pordoi una squadra di sette soccorritori che si dirigono immediatamente verso la Val Lasties imboccando il ripido canale a sinistra prima della Forcella Pordoi.
A questo punto lo stacco della valanga: in sei vengono travolti mentre Riz riesce a rimanerne fuori - ci faremo raccontare in seguito da Martin come questo miracolo sia avvenuto - e sarà proprio lui a salvare Platter ed estrarlo dal manto nevoso, Fabio Valentini resiste per un'ora e mezza sotto la neve grazie alla bolla d'aria formatasi fra roccia e neve e viene estratto vivo. Per gli altri non c'è nulla da fare.
Questi sono i fatti. Le cause sono certamente da addebitare al forte rischio di valanghe determinato dagli ultimi accumuli di neve forse bagnata dalla pioggia e poi indurita dal freddo che possono scorrere facilmente sugli strati sottostanti se sovraccaricati ulteriormente. A questo va poi unito lo spirito di abnegazione che anima le squadre di soccorso impegnate nel salvare le vite altrui che spesso fa dimenticare di proteggere la propria.
Molto difficile comunque al buio o alla luce delle pile frontali avere una visione globale delle condizioni del pendio e soprattutto poter reagire tempestivamente nel momento dello stacco ammesso che questo sia possibile…
Adesso Canazei piange i suoi morti mentre la valle pullula di turisti illuminata dalle luci natalizie e il carrozzone deve andare avanti comunque.
Le condoglianze della nostra redazione tutta per i ragazzi periti nella valanga e un pensiero in particolare all'amico Diego Perathoner con il quale c'era un legame di stima e collaborazione.
Ecco Ski-alper!
Finalmente in edicola, da domani.
Il primo numero ricco di argomenti, tutti sullo scialpinismo.
Molti i personaggi: da Fabio Meraldi a Franco Maestrini, da Nadia Scola a Emilio Previtali. Un grande test materiali con i top sci da grantour e race. Le prove sul campo con le novità del mercato: scarponi Montain Gignoux, attacchino Haeréo, scarpone Stratos La Sportiva, sci da gara Movement Fish, sci larghi Dynafit.
E poi race con un grande reportage sul Mezzalama.
Perrier e Giacomelli: professionismo, no grazie.
Le più belle skyrunning dell'estate.
Tutti i calendari dello ski-alp.
Renato Cresta ci racconta le grandi nevicate del passato.
Tutti in Marmolada
Affollamento di ski-alper sulla regina delle Dolomiti
A nord est la stagione di scialpinismo è iniziata alla grande. 50 cm di
powder ed una giornata di sole per un appuntamento classico di inizio
stagione qual è la salita a Punta Rocca in Marmolada. Davvero tantissimi gli skialper intenti a ritrovare il feeling con le pelli che si sono dati appuntamento quassù.