MIRCO DE COL
Video-intervista a Passo Rolle
La scarsità di neve di quest'inverno, specialmente sulle Dolomiti, ha condizionato anche le interviste di Ski-alper, realizzate rigorosamente sul campo.
Con Mirco De Col ci sarebbe piaciuto passare una giornata nella powder, magari in un ripido (ma non troppo) dei suoi. Ci siamo dovuti invece accontentare di un'ambientazione "di fortuna" a pochi passi dagli impianti di Passo Rolle. Paesaggio comunque spettacolare per questa video-intervista che completa quella pubblicata sul n° 83 di Ski-alper.
Facciamo pace con le montagne
Un messaggio di preoccupazione e speranza in contemporanea da sette cime
Domenica 1 Luglio l’associazione Mountain Wilderness Italia, in collaborazione con la Lega Italiana per la protezione degli uccelli (LIPU), la Federtrekking e varie sezioni del Club Alpino Italiano, organizza la salita di sette importanti vette della Penisola, da dove verrà inviato al Presidente della Repubblica, ai vertici del Governo, alle forze politiche, agli amministratori locali, ai media e a tutti i concittadini un messaggio di preoccupazione e speranza, calibrato sulle diverse - e spesso molto inquietanti - realtà locali, ma allo stesso tempo volto a sottolineare il significato simbolico e culturale proprio di alcune particolari montagne. La nostra Costituzione recita che la Repubblica tutela il paesaggio. Paesaggio inteso nella sua accezione più ampia e identitaria e non come un passivo fondale panoramico di fronte al quale si ritiene lecito perpetrare qualsiasi abuso.
IL VALORE DELLE MONTAGNE - Al centro del messaggio c’è la richiesta che l’Italia, finalmente, faccia la pace con le sue montagne, riconoscendone, non a parole, ma nei fatti, il valore culturale, naturalistico, ecologico, insieme al fondamentale ruolo formativo, etico e spirituale. Pace con quel che resta di una natura incontaminata, con le sue rocce battute dal vento, con i suoi ghiacciai, con le sue acque libere, con i suoi boschi, con le sue praterie e i suoi altopiani deserti, con la varietà delle specie animali che vi abitano. Ma anche pace con la montagna modellata attraverso i secoli dal tradizionale e sapiente lavoro dei suoi abitanti. Da quattro delle vette prescelte i soci della LIPU libereranno alcuni uccelli provenienti dai centri di recupero dell’associazione; un gesto di inequivocabile significato emblematico e metaforico.
GREENPEAKS ALLA RISCOSSA - L’iniziativa Facciamo la Pace con le Montagne è parte integrante di un progetto più ampio che Mountain Wilderness Italia ha voluto chiamare “I Greenpeaks alla riscossa”, riprendendo il nomignolo scherzoso che venne dato dalla stampa all’associazione nel momento in cui fece per la prima volta la sua comparsa sulla scena dell’ambientalismo mondiale, per sottolinearne il carattere garibaldino e indisponibile a compromessi. Le vette individuate sono: il Monviso, montagna simbolo del Piemonte e di tutti gli alpinisti italiani, la Vetta d’Italia-Glockenkaarkofl- (Altoadige-Südtirol), che con l’occasione verrà ribattezzata Vetta d’Europa-Europaspitze in ricordo di Alexander Langer, il Monte Canin (Friuli), le Alpi Apuane, martoriate dalle cave (Toscana), il Gran Sasso d’Italia e il Sirente (Abruzzo) posti al vertice di due parchi naturali in crisi, il Terminillo (Lazio), minacciato da nuovi piani di sviluppo. Tra tutti coloro che parteciperanno alle singole manifestazioni verranno estratti a sorte due paia di occhiali da alta quota e ghiacciaio messi in palio da GREENVISION.
LA SALITA ALLA VETTA D'EUROPA - Nell'ambito dell'Operazione Greenpeaks: FACCIAMO PACE CON LE MONTAGNE Il 1° luglio Mountain Wilderness salirà la Vetta d’Europa-Europaspitze. In onore di Alexander Langer. In contemporanea l’associazione salirà altre sei vette italiane: dal Monviso al Terminillo. Il primo luglio Mountain Wilderness del Trentino Alto Adige – Südtirol e del Veneto salirà la Vetta d’Europa – Europaspitze per invitare tutti i cittadini europei a auperare ogni confine ed i tanti conflitti che ci limitano. Il nome della vetta che richiamiamo segue le indicazioni che ci ha lasciato Alexander Langer, il testimone più lungimirante, più attivo, più profondo della cultura della pace e della convivenza nelle Alpi: Vetta d’Europa – Europaspitze. E questo Langer lo fece il 4 giugno 1989, pochi mesi prima della caduta del Muro di Berlino, portando in vetta una targa bilingue: “Vetta d’Europa-Europaspize. Pace tra gli uomini e con la natura. Friede den Menschen. Brüderschaft mit der Natur”. E lo fece insieme all’eurodeputato bavarese Karl Partsch e a molti sudtirolesi di lingua tedesca e di lingua italiana, per dare il segno concreto del superamento dei confini e delle barriere etnico-linguistiche. Dalla vetta vogliamo lanciare un segnale di pace e fratellanza che superi ogni divisione etnica.
Vetta d’Europa-Europaspitze perché ponte di convivenza. Vetta d’Europa-Europaspitze perché ponte di confronto fra culture e lingue diverse. Vetta d’Europa-Europaspitze per richiamare la complessità della ecoregione alpina. Vetta d’Europa-Europaspitze per investire anche a livello locale, Province, Länder, Comuni, nei contenuti, nelle linee guida proposte dai protocolli della Convenzione delle Alpi.
Nella nostra salita alla “Vetta d’Europa-Europaspitze” vogliamo ricordare questo grande e minuto uomo che ha saputo, tramite l’impegno, con la coerenza dell’esempio, trasmetterci i valori più profondi della convivenza; e che ci aveva indicato, già allora, la via maestra per rifondare la politica, per portare la politica accanto alle persone, per costruire politica capace di risolvere i problemi delle persone. Temi oggi ancor più drammaticamente attuali. Escursionisti ed alpinisti di Mountain Wilderness, ma anche di altre associazioni, amici del CAI si porteranno sabato 30 giugno al rifugio Tridentina per pernottare. La mattina successiva tutto il gruppo unito salirà la Vetta d’Europa-Europaspitze per lasciare nel libro di vetta una pergamena che ricordi ai futuri scalatori i valori che hanno contraddistinto l’attività politica, sociale, culturale di Alexander Langer. Mountain Wilderness Italia E’ opportuno segnalare all’associazione l’adesione alla iniziativa per poter permettere a tutti una adeguata assistenza sia nel pernottamento che durante la salita. Referenti della organizzazione saranno il vicepresidente Giancarlo Gazzola, cell. 340.5982442 e Luigi Casanova, cell. 348.3592477. Logistica. Arrivare in Valle Pusteria (Altoadige-Südtirol) ed in prossimità di Brunico trovate le indicazioni per la statale della Valle Aurina- Ahrntal. Ci si porta fino a loc. Casere (40 km.) e si parcheggia l’auto (quota 1595). In circa 2 ore e 45 minuti ci si porta al Rifugio Tridentina-Birnlücken Hütte, quota 2445. Pernottamento.
Salita alla vetta su sentiero n° 13 in un’ora e 45 minuti, assenza di vertigini e attrezzati per la sicurezza, quota 2912.
Kilian show per il sogno di una vita
Lo spagnolo ha presentato in diretta streaming Summits of my life
Non si può certo dire che Kilian non sia 'tecnologico'. Aveva annunciato da tempo la presentazione del suo progetto 'Summits of my life' in diretta streaming. E lo ha fatto alle 18 di oggi. Con la possibilità di porre domande e continui aggiornamenti Twitter. Dal 2012 al 2015 dunque il forte scialpinista e skyrunner spagnolo ha un progetto ambizioso: scalare e scendere alcune delle montagne simbolo della Terra nel minor tempo possibile. Inoltre fare alcune traversate dei massicci simbolo con discese da sogno sugli sci, come Ski-alper aveva anticipato già nel primo pomeriggio (
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). Il 2015 riserverà l'impresa più impegnativa, la salita e discesa nel minor tempo possibile dell'Everest, 8.488 metri. Kilian Jornet Burgada ha detto che aveva da tempo il progetto nella sua testa e che non significherà il ritiro dalle gare. «Questa è una delle sfide della mia vita, sono più un montanaro che un runer» ha detto e ha aggiunto che la sua più alta ascensione è stata sul Kilimandjaro, di corsa, e che non ha avuto problemi. Kilian, che ha anche presentato il bellissimo trailer che potete vedere cliccando sull'immagine, ha citato Bonatti e 'l'alpinismo degli uomini' contro 'l'alpinismo della tecnica' dicendo che cercherà di essere più nudo possibile davanti alla natura. .
Kilian: salita e discesa record sulle cime piu' famose
Anticipiamo il progetto che Jornet svelera' oggi alle 18 in streaming
Kilian sposta l'asticella in alto. Dal 2012 al 2015 il forte scialpinista e skyrunner spagnolo ha un progetto ambizioso: 'Summits of my life'. Scalare e scendere alcune delle montagne simbolo della Terra nel minor tempo possibile. Inoltre fare alcune traversate dei massicci simbolo con discese da sogno sugli sci. Sarà lo stesso Kilian Jornet Burgada a spiegare il progetto in diretta streaming oggi alle 18 su www.summitsofmylife.com ma la rivista spagnola 'Outdoor' ha anticipato i punti più importanti. Nel 2012 Kilian farà due traversate del massiccio del Monte Bianco in compagnia di Stephane Brosse e Mathéo Jacquemoud (già compagni di avventura nella traversata degli Aravis, come documentato da skialper.it). La prima sarà un viaggio con gli sci da Champex a Les Contamines mentre la seconda prevede la salita da Courmayeur e la discesa sul versante nord. Nel 2013 l'obiettivo è di salire e scendere tre cime europee nel minor tempo possibile: Elbrus, Cervino e Chamonix-Monte Bianco-Chamonix. Il record del Cervino è detenuto da Bruno Brunod con 3h 14', mentre quello del Monte Bianco, di P.A. Gobet, dura dal 1990. Nel 2014 sarà la volta dei giganti del continente americano: Aconcagua e Mc.Kinley. Il 2015 riserverà l'impresa più impegnativa, la salita e discesa nel minor tempo possibile dell'Everest, 8.488 metri. Kilian non sarà solo nel progetto e di volta in volta verrà accompagnato, oltre che dai già citati Brosse e Jacquemoud, da JeanSé Knozer, Vivian Bruchez, Alessandro Stella o dalla sorella. Tutta l'operazione ha uno sfondo ambientalista: «Voglio dimostrare che siamo parte del mondo, una parte, non più o meno importante, come gli animali o le pietre, che ogni parte è importante, come dice un proverbio indiano, 'la terra non è un'eredità dei nostri genitori ma un testamento da lasciare ai nostri figli».
Jacquemoud, 33 minuti e 24 secondi sul Grand-Serre
Grande prestazione del giovane francese nel chilometro verticale
Continua a stupire il giovane transalpino Mathéo Jacquemoud: dopo il finale di stagione 'scoppiettante' nello ski-alp, inizia a distinguersi anche nelle gare di vertical. Sabato scorso 26 maggio, infatti, ha vinto nettamente la terza edizione de La Verticale du Grand-Serre (una gara di chilometro verticale a percorso libero nei pressi di Cholonge a cui hanno preso parte 105 concorrenti) 'demolendo' il precedente record che apparteneva al connazionale Serge Garnier di ben 1.38", concludendo in 33 min e 24 secondi. Proprio l'ex-recordman è giunto in seconda posizione, staccato di 3.50", subito davanti a Sebastien Louvet. In campo femminile vittoria per Corinne Favre (diciannovesima assoluta), con ben 4'.45" di vantaggio su Céline Combaz. Anche per lei il nuovo record, migliorando di 4.22" la precedente salita più veloce siglata da Valentine Favre nella prima edizione del 2010. Il tempo siglato da Mathéo Jacquemoud fa di questa prova una delle più veloci in assoluto nel panorama del Km verticale: battuto il tempo dell'elvetico Emmanuel Vaudan di 34 minuti e 1 secondo siglato nel KMV de Nantaux.
Brosse, Kilian e Jacquemoud attraversano l'Aravis
Storia di un'impresa particolare nelle Prealpi francesi
La catena degli Aravis è un massiccio prealpino ideale per lo scialpinismo, con diversi itinerari. La traversata di questa 'Cordilgiera' dell'Alta Savoia francese è un viaggio magnifico tra creste, piccoli couloir e belle discese. Martedì 8 maggio Kilian Jornet Burgada, Mathéo Jacquemoud e l'ex agonista Stéphane Brosse hanno scelto di attraversare il massiccio da sud a nord (dal Charvin alla Pointe Percée) seguendo un itinerario tecnico che raggiunge la maggior parte delle cime e dei couloir.
Sono 6.500 metri di dislivello (16 salite e discese consecutive) e 35 km che i tre hanno percorso in 10 ore e 30 minuti. Partiti alle 5 e 15 dal ristorante delle Fontanettes (comune di Bouchet Mont Charvin), i tre sono arrivati alle 15 e 45 a Troncs (comune di Grand Bornard). Ecco il resoconto di questa giornata particolare che ci ha inviato lo stesso Stéphane Brosse.
IL PROGRAMMA - La traversata è stata fatta con il giusto spirito scialpinistico, senza la ricerca del record e senza nessuna assistenza. Si è pensato prima di tutto a un grande momento di condivisione tra due generazioni di scialpinisti e amanti della montagna. Secondo l'opinione di Stéphane Brosse, che conosce molto bene gli Aravis, questo itinerario è il più logico ed estetico, con dei passaggi in cresta (Etale) dei couloir (Charvin, Combaz), delle belle discese (Charvet) e una cima 'alpina' per finire (Pointe Percée). Può essere percorso anche dai comuni scialpinisti, magari diviso in due o tre tappe…
ALBA SUL CHARVIN - Con Kilian volevamo conoscerci meglio e vivere un'esperienza in montagna. Visto che i nostri progetti sul massiccio del Monte Bianco si scontravano con una meteo capricciosa, gli ho proposto di ripiegare su un itinerario di media montagna che attraversa integralmente la catena degli Aravis, dal Charvin alla Pointe Percée, un itinerario che tocca i più bei couloir, le migliori discese e le principali cime. Malgrado il tempo instabile mi sembrava possibile fare questo 'raid', un mio vecchio pallino, già tentato l'anno scorso in solitaria. Lunedì pomeriggio Kilian e Mathéo si sono ritrovati da me, al Col du Plan Bois nel massiccio degli Aravis. Abbiamo preparato rapidamente il nostro materiale, molto limitato (sci, bastoni, scarponi, pelli, Arva, pala, sonda, un ricambio, acqua e qualche barretta di cereali) e abbiamo approfittato del tardo pomeriggio per fare un po' di slake line e della serata per discutere. Sveglia alle quattro del mattino, prima colazione silenziosa e partenza per Bouchet-Mt Charvin. Dopo cinque minuti a piedi abbiamo raggiunto le prime chiazze di neve dure per il gelo notturno e abbiamo potuto mettere gli sci. Abbiamo salito il Charvin dal versante ovest e raggiunto la vetta proprio al sorgere del sole: attimi magnifici di un'avventura che sta cominciando! Dall'altra parte della catena, molto lontana, vediamo l'obiettivo della nostra traversata: la Pointe Percée. Sembra lontana ma non impossibile!
KILIAN E MATHEO, MONTANARI VERI - Ecco la prima difficoltà tecnica della giornata, la discesa della faccia nord-est del Charvin su una neve dura ma con un buon grip. I miei due compagni sono degli ottimi sciatori: nessuna preoccupazione. Poi piccola salita alla Goenne per una simpatica discesa lungo il piccolo couloir a nord. Risaliamo la Tête de l'Aulp lungo la cresta erbosa e scendiamo il versante nord tra le slavine dei giorni precedenti. Risalita alla Mandallaz per un altro piccolo couloir nord ed ecco che arriva la bella e lunga cresta dell'Etale con un raggio di sole che illumina la nostra performance e ci dona un momento di felicità. Mi rendo conto che Kilian e Mathéo non sono solo dei grandi sportivi di alto livello ma anche dei veri montanari con grandi capacità tecniche. Riescono a correre su questa cresta che in alcuni punti è molto affilata. La discesa nel couloir della Combaz è su neve dura e il passaggio centrale richiede una manovra tecnica in un tratto esposto. Ognuno prende le sue precauzioni e ancora una volta mi rendo conto che i miei due compagni sono a loro agio anche nei momenti più impegnativi.
SLALOM TRA I CAMOSCI - Dopo avere raggiunto la combe di Marion, ci lasciamo scivolare a valle fino al Col des Aravis. Da qui inizia una lunga salita verso la Porte des Aravis tra i camosci. Ci fermiamo un attimo per guardarli scendere a una velocità vertiginosa. Ora il cielo si è coperto ma non è un male perché così fa meno caldo e la neve rimane in buone condizioni. Arriviamo alla Combe de la Creuse e a quella della Balme, dove incrociamo diverse comitive di scialpinisti. Le combe degli Aravis si susseguono facili fino all'Ambrevettaz e al suo couloir sud sbarrato da una grande cornice: non tentiamo il salto perché la neve è dura e non è il caso di rompere l'attrezzatura. Proseguiamo la discesa lungo la Combe de la Grande Forclaz prima di risalire il corridoio sud-ovest della Mamulle. La discesa del couloir nord è eccellente ma ora dobbiamo salire la cima del Charvet e inizia a tirare troppo per me. Dalla cima però possiamo finalmente vedere la nostra ultima meta, la Pointe Percée. Dal cielo comincia a cadere qualche fiocco e cala la nebbia, per questo decidiamo di no fare i 'sentieri di Sallanches' ma di fare la salita e la discesa per la via normale. Sono veramente stanco per questa ultima salita con gli sci fino al rifugio e verso la cima, ma i miei due compagni sono poco davanti e mi incoraggiano. L'ultimo tratto è a piedi e Kilian disegna una buona traccia che mi fa recuperare un po'. Ecco, la cima è poco oltre, fa freddo, nevica, c'è vento, ma siamo felici. Le condizioni meteo non ci permettono di aspettare e quindi ci lanciamo nell'ultima discesa nella Vallée du Bouchet, tecnica nella parte alta e facile in basso. Dieci ore e mezza circa per realizzare questa stupenda traversata, ma l'obiettivo non era un record, semplicemente condividere un momento di montagna tra amici. È stata una giornata 'fluida', nella quale tutto è andato per il verso giusto e per tutti, con un unico obiettivo: riuscire insieme. Ho capito anche perché non ero riuscito a portare a termine questa traversata prima. Questo tipo di progetti non funziona se non è condiviso.
Stéphane Brosse
L'itinerario (S-salita D-discesa)
S Mt Charvin
D couloir nord
S La Goenne
D face nord poi piccolo couloir nord
S La Tête de l’Aulp
D face nord-est
S la Mandallaz
D face nord
S l’Etale versante sud – traversata delle creste fino alla cima nord (principale)
D couloir Combaz
S Col de la Combe a Marion
D Combe a Marion - Col des Aravis
S Porte des Aravis
D Combe de la Creuse
M anticima di Parrossaz
D combe de Balme
S Col de la Rouale
D Combe de Bellacha
S Tête Pelouse
D Combe de Grand Cret
S Trou de la Mouche
D combe de Paccaly
S antécime tête de Paccaly
D Combe de Tardevant
S Ambrevettaz
D couloir sud poi Fenetre des Aravis e Combe de la Grande Forclaz
S couloir sud ouest de la Mamule
Scontro tra Titani: non perdete Ski-alper numero 84
Il nuovo numero della rivista disponibile da domani nelle migliori edicole
È arrivato l'ultimo numero stagionale di Ski-alper (numero 84, maggio 2012, 144 pagine). Qualche giorno dopo la data prevista, ma finalmente c'è. Da giovedì 10 maggio sarà disponibile nelle migliori edicole in tutta Italia e in consegna per gli abbonati. Il motivo del ritardo? Abbiamo deciso di aspettare la Patrouille des Glaciers, ci sembrava giusto farlo in un numero come questo che titola 'Scontro tra Titani' in copertina, per riecheggiare le mitiche performance degli atleti più forti nelle classicissime del calendario internazionale.
Potrete infatti leggere e gustare sotto il profilo fotografico i magnifici reportage 'live' dalla Pierra Menta, dal Tour du Rutor e dalla Patrouille des Glaciers. Il punto di vista dei nostri inviati Carlo Ceola e Riccardo Selvatico, i contributi 'live' con il pettorale sullo zaino di Tommylive e Micol Murachelli, le foto esclusive scattate nei punti chiave della gara, dove nessuno ha osato spingersi, le emozioni dei protagonisti, le analisi tecniche e i risultati.
Ma non ci sono solamente le tappe de La Grande Course: imperdibile il servizio sulle finali di Coppa del Mondo di Tromso, in Norvegia, così come quello sul Tour du Grand Paradis.
Abbiamo poi pubblicato risultati e classifica finale della Coppa delle Dolomiti (dominata da 'Super-Pippo' Beccari) e del circuito Ski-alp sotto le stelle e il sole.
Per la sezione personaggi, rimanendo nel mondo racing, ecco un'intervista a cuore aperto con Laetitia Roux, che ci svela il suo modo di essere atleta e la sua preparazione, tra pregi e difetti. Abbiamo incontrato anche un campione in difficoltà come Didier Blanc, per scoprire il lato oscuro di una stagione senza risultati. Per la sezione 'i guerrieri della notte' intervista a 'Mr.MTB', il campionissimo delle due ruote off-road Marzio Deho, mentre tra i giovani emergenti abbiamo scelto Stefano Stradelli.
Vista la stagione, il numero 84 ha un forte 'imprinting' agonistico, ma non mancano i servizi di approfondimento. Per la sezione ski-touring, Umberto Isman è andato a intervistare Giovanni Anderis e Antonio Curtabbi, per farsi raccontare il fantastico viaggio che in quasi quindici anni di attività scialpinistica li ha portati a salire sci ai piedi i principali vulcani sulla rotta del Ring of Fire, la linea geografica a ferro di cavallo che contorna l'Oceano Pacifico e collega le aree terrestri a più alta attività sismica e vulcanica. Il viaggio di una vita, il viaggio della vita.
Abbiamo poi pubblicato i lavori dei vincitori nelle diverse categorie del concorso letterario, giornalistico e fotografico 'Dynafit Ski Touring Storyboard': la salita alla Becca di Gay di Guido Valota, l'itinerario sul massiccio dell'Otis in Bosnia-Erzegovina di Massimo Moratti e il racconto 'Il segreto della vita, della morte e della rinascita' di Matteo Zeni. Per la sezione personaggi, siamo saliti al Col Serena in compagnia del torinese Luca Cerruti, global sales leader di Gore, per scoprire la particolare struttura dell'azienda americana. Interessanti gli spunti - nelle diverse rubriche tematiche - di Giorgio Daidola a proposito della 'contaminazione' tra telemark e scialpinismo, del capitano Cresta sull'effetto del vento nella formazione di cumuli nevosi, dell'avvocato Saltarelli sulle responsabilità nell'incidente scialpinistico, oltre naturalmente ai commenti di Leonardo Bizzaro e alla controcopertina di Umberto Isman.
Ricchissima e degna di nota, infine, la parte della rivista dedicata alle prove sul campo dei materiali. Sempre più rigorose, sempre più approfondite. Lo staff di testatori, composto da Alain Seletto, Guido Salvetti, Niccolò Zarattini, coordinati da Sebastiano Salvetti, hanno portato sulla neve e messo a dura prova una serie di prodotti delle collezioni 2012/2013. Il GPS Magellan Explorist 610, i nuovi attacchi Salomon Guardian 16, gli scarponi racing Merelli M3D (con anteprima degli sci Race 160), i richiestissimi sci Dynafit Baltoro, i nuovi caschi della collezione Ski Trab (modelli Race e Sintesi). Ma non finisce qui: ancora per gli sci abbiamo identificato un modello particolarmente interessante nel rapporto qualità/prezzo, gli Hagan X-Carbon, poi abbiamo provato in anteprima il nuovissimo scarpone Garmont Cosmos, tra i più attesi dagli appassionati, e abbiamo 'sminuzzato' in tutti i dettagli gli attacchi RT di ATK Race. Basta così? Nemmeno per sogno. La new-entry nello staff tecnico, il runner Adriano Salvadori, con un grande passato anche da ski-alper (due podi alla Pierra Menta in curriculum) ha messo a confronto per noi tre modelli di scarpe da sky-running: Inov-8 Mudclaw 272, La Sportiva C-Lite 2.0 e Salomon S-Lab Fellcross. Chi l'avrà spuntata?
Non perdete Ski-alper numero 84 ( disponibile anche su iPad ). Cercatelo da domani nelle migliori edicole di tutta Italia. Ci fosse qualche problema nel trovare la vostra copia, non esitate a segnalarci le edicole che risultassero sguarnite!
Tutto pronto per il Giro della Valle del Giongo
Appuntamento il 13 maggio a Villa d'Almé in provincia di Bergamo
Grande entusiasmo e tutto pronto per la seconda edizione del 'Giro della Valle del Giongo' che con i suoi 19,5 km circa e dislivello +/- di 1200 metri, è già considerato da moltissimi atleti un ottimo test per valutare la propria condizione in vista di una lunghissima stagione. Pur restando a quote relativamente basse ('cima Coppi' di giornata a quota 1146 metri sulla cima del Canto Alto), il percorso nervoso ed in alcuni punti tecnico, è di quelli che possono far male con i suoi continui tratti di piano alternati a veri e propri muri, via via più impegnativi e di maggior durata. Una volta scollinato, una discesa prima corribile cederà il passo a discesa ripida che ci proietterà su un lungo saliscendi finale dove chi avrà ancora energie potrà fare la differenza.
Se in queste ore le iscrizioni arrivano numerose, è già confermata la presenza del vincitore dello scorso anno, Michele Semperboni, e dei suoi compagni di club (GS Altitude) Fabio Bonfanti, Paolo Gotti, tutti reduci da buone prestazioni in questo avvio di stagione. Al femminile, assente Lisa Buzzoni, vincitrice in casa nel 2011, campo libero ad atlete sempre a podio nelle Sky di questo inizio stagione, come Ester Scotti e Rossana Morè, senza dimenticare la polivalente Cinzia Bertasa e la rientrante Chiara Gianola.
Organizzazione in collaborazione fra Unione dei Comuni di Villa d’Almè ed Almè e GS Altitude si pone come obiettivo di riuscire a soddisfare le aspettative di tutti: dal primo all’ultimo atleta, ai collaboratori volontari, ai tifosi, ai cittadini senza dimenticare gli sponsor ed i supporter.
Disegnato all’interno del famoso Parco dei Colli di Bergamo, anche l’ambiente naturale attraversato, con gli scenari che si potranno ammirare (sperando nel bel tempo!) contribuiranno a rendere ancora più piacevole ed apprezzato il percorso.
Appuntamento in prima battuta sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 presso il Comune di Villa d’Almè per il ritiro pettorali/pacco gara e quindi a domenica 13 maggio con il seguente programma:
07.00-08.30 Ritiro pettorali presso campo sportivo comunale, zona ritrovo
08.45 Briefing
09.00 Partenza competizione presso municipio di Villa d’Almè
10.30 Arrivo previsto del primo atleta
12.30 Tempo massimo per rientrare in classifica
12.45 Cerimonia di premiazione presso il municipio (zona partenza ed arrivo)
Speed-Flying sull'Etna
Pelli, neve, cenere e parapendio per il Mammut Peak Project Tour
A febbraio l’Etna non è stato solamente sede della Coppa del Mondo di ski-alp, bensì anche teatro del Mammut Peak Project Tour. Dopo la risalita con le pelli sino a 3.323 metri, gli speed-flyer Jody Barratin e Felice Boccanegra hanno estratto i parapendio e affrontato la discesa. Sci ai piedi, ovviamente… anche se a dire il vero le solette non hanno avuto molte occasioni di contatto con la neve. Non paghi dell’esperienza, i ‘Mammut guys’ hanno tentato la stessa impresa sfidando lo Stromboli. Con l’obiettivo, questa volta, di sciare sulla cenere vulcanica. Ascensione e discesa sono però avvenute a piedi, causa le avverse condizioni meteo.
Beo, pensare ripido
Dalla Via Lattea alla Dea del Turchese. La spedizione al Cho Oyu
A completamento dell'intervista sulla neve a Fabio Beozzi, pubblicata sul n° 82 di Ski-alper, ecco il video-racconto della spedizione al Cho Oyu, conclusasi con la cima mancata per un soffio, ma con la probabile prima discesa con gli sci della via Messner.
Michel Parmentier, lo sciatore errante
Su Ski-alper numero 83 approfondimento sul grande scialpinista francese
Inizia la collaborazione di Giorgio Daidola con Ski-alper con una retrospettiva su Michel Parmentier. Il francese, scomparso a soli 37 anni agli inizi degli anni '80 durante un tentativo di ascesa all'Everest, è l'autore di due libri che sono autentiche pietre miliari dello scialpinismo di ricerca e di avventura: Les Grand Raids a ski. Due volumi, il primo, datato 1981 e scritto insieme a Michel Berruex titola 'De la Vanoise au Spitzberg', il secondo, datato 1984, 'Montagnes de la Méditerranée'. Daidola ripercorre l'avventurosa esistenza di questo reporter di guerra 'stregato' dalla montagna e dallo scialpinismo. Bellissime immagini tratte dai due volumi e dall'archivio del grande fotografo francese Pascal Tournaire.
Ieri sera, ad Arvier, la serata sull'alimentazione
Medici e nutrizionisti spiegano come preparare un grande evento sportivo
Una platea numerosa, interessata ed attenta, quella che ieri sera ha affollato la sala polifunzionale di Arvier (Aosta) per un incontro con specialisti dell’alimentazione sportiva promosso dagli organizzatori del Millet Tour du Rutor Extrême. Un incontro non solo per gli scialpinisti agonisti, ma utile a tutti gli sportivi che frequentano la montagna; “Scialpinismo, alimentazione ed integrazione” erano le tematiche della serata.
Uno dei qualificati partner dell’evento valdostano, in programma dal 30 marzo al 1° aprile a Valgrisenche e Planaval (Arvier), è Enervit, che ha portato ieri sera ad Arvier il dott. Luca Mondazzi, medico chirurgo specialista in scienza dell’alimentazione e gastroenterologia, responsabile del servizio nutrizionale per il wellness di Mapei Sport Service di Castellana. Il dott. Mondazzi ha spiegato l’importanza di un giusto ed equilibrato supporto energetico per una buona prestazione fisica, fondamentale anche in questa unica tappa italiana 2012 de La Grande Course.
C’era anche il dott. Danilo Riva responsabile informazione tecnico scientifica Enervit spa, che in sintesi ha affermato che non ci sono alimenti in grado di migliorare o peggiorare le condizioni atletiche, ma solo buone o cattive alimentazioni. La nostra società tra il resto è abituata ad un abuso calorico, ed ecco perché molti appassionati di sport e di montagna (scialpinismo, sci di fondo, skyrunning, ecc.) ieri hanno ascoltato con grande attenzione le “istruzioni” dei tecnici.
A dimostrazione di come la Regione autonoma Valle d’Aosta sia attenta allo sport, e soprattutto a quello di montagna, è intervenuto il dott. Guido Giardini, responsabile dell’ambulatorio medicina di montagna USL della Valle d’Aosta e presidente della Società italiana medicina di montagna, spiegando i gravi problemi che si possono riscontrare in questi sport se gli sportivi non sono ben preparati fisicamente, e per esserlo è fondamentale una buona alimentazione.
Diversi i temi sviscerati, ed alcuni hanno anche ribaltato gli atteggiamenti tenuti dagli sportivi, come la strategia di integrazione alimentare prima, durante e dopo ogni sforzo. C’è stato modo di seguire i consigli sulle modalità e i tempi di assunzione dei prodotti, su come bere a basse temperature, il recupero e la corretta alimentazione.
Importante anche il tema riguardante gli integratori, con un accenno agli integratori alimentari nella vita quotidiana, ovvero quei prodotti specifici che favoriscono l'assunzione di sostanze quali macronutrienti (carboidrati e proteine) e micronutrienti (sali minerali o vitamine). Nello specifico per lo scialpinismo gli integratori sportivi di maggior utilizzo sono a base di carboidrati in polvere, solidi o liquidi. Servono a rifornire l’organismo di energia prima dello sforzo, aumentando (o facendo risparmiare) le riserve di carboidrati che sono nell’organismo (glicogeno muscolare), durante lo sforzo per prevenire l’esaurimento del glicogeno contenuto nel muscolo e nel fegato, e dopo lo sforzo per ricostruire le riserve di energia (glicogeno muscolare) intaccate o esaurite durante l’attività. Nello scialpinismo vengono anche utilizzate le bevande saline che servono a prevenire la disidratazione e gli squilibri elettrolitici, fornendo all’organismo sali minerali.
Enervit, al link http://www.enervitsport.com/_vti_g3_Rutor1_aspx_rpstry_9_.sphtml# ha pubblicato specificatamente per i partecipanti (ma le indicazioni sono utili a tutti gli sportivi) una serie di suggerimenti ed indicazioni per affrontare al meglio il Millet Tour du Rutor Extrême.
Ieri sera c’era anche Albert Lanièce, assessore alla sanità, salute e politiche sociali della Regione Valle d’Aosta, il quale ha sottolineato l’importanza della relazione tra buona alimentazione, sport e stile di vita, soffermandosi su come la sanità valdostana sia particolarmente attenta allo sport di montagna e quindi a manifestazioni di levatura come il Millet Tour du Rutor Extrême. Anche l’assessore al turismo, sport, commercio e trasporti, Aurelio Marguerettaz, ha sottolineato l’importanza di una buona alimentazione, fil rouge tra montagna e sport. Infatti la montagna è un ambiente impegnativo dove bisogna arrivare preparati, ma allo stesso tempo è un luogo dalle grandi emozioni. Lo sport quindi, secondo l’assessore al turismo, non è solo per i “super atleti” ma è per tutti, basta essere preparati seguendo anche una buona alimentazione.
La serata è stata animata anche da un applaudito video girato durante l’edizione 2009 del Tour du Rutor, ed è stata ravvivata dalla presenza di atleti importanti come il vincitore della recente Pierra Menta, Manfred Reichegger.
In chiusura Marco Camandona, uno dei coordinatori del comitato organizzatore, ha ringraziato Enervit per la preziosa collaborazione e ha dato un caloroso arrivederci alla manifestazione, che sarà completata da diverse iniziative collaterali, non ultimo il Mountain Village Tour.
Sul percorso le guide stanno lavorando per verificare la sicurezza dei versanti, la segreteria invece è subissata dalle richieste di partecipazione, quella del 2012 è un’edizione di successo che conferma l’attenzione per La Grande Course e per il Millet Tour du Rutor Extrême. Gli organizzatori potrebbero chiudere anzitempo le iscrizioni per troppo “affollamento”.