Kangchenjunga expedition

Camandona e soci al campo 3

Parecchia neve fresca sul Kangchenjunga per Camandona e soci che attualmente si trovano al C2 a 6.900 m di quota dopo aver ribattuto tutta la traccia in quanto quella precedente è stata coperta dalle recenti nevicate. La compagine passerà qui la notte per poi salire al C3 dove trascorrerà un’altra notte per poi infine ridiscendere sabato al campo base completando così la fase di acclimatamento.


Tragedia sullo Charbonnel, muore Mario Monaco

E' stato il primo italiano ad aver sceso con gli sci il Cho Oyu

Il progetto era una discesa di sci ripido dalla parete ovest dello Charbonnel, nella regione delle Hautes Alpes francesi, a poca distanza dalla vetta valsusina del Rocciamelone. Ma Mario Monaco, cinquantenne alpinista cuneese è stato travolto da una valanga mentre stava salendo in solitaria e non ce l'ha fatta.
Tra le sue ultime imprese, quella di essere stato il primo italiano ad aver sceso con gli sci il Cho Oyu.


Spedizione italiana al Talung Nord

Panzeri, Bernasconi e Corona sull'inviolato pilastro NW

Mario Panzeri, Daniele Bernasconi e Giampaolo Corona si trovano attualmente in Nepal con l’intento di aprire una via nuova sull’inviolato pilastro Nord-Ovest del Talung Nord, montagna alta 7.349 m.
Pochi giorni fa i tre alpinisti italiani sono riusciti ad attrezzare la via fino a 5.800 m di quota per poi ridiscendere al campo base.
A detta dello stesso Panzeri all’inizio della via i problemi sono dovuti ad un seracco piuttosto pericoloso che incombe sulla via, anche il meteo ci sta mettendo del suo con frequenti nevicate e generale instabilità.
Il campo base del Talung è situato tra l’altro molto vicino a quello del Kangchenjunga dove si trova un'altra spedizione italiana, quella di Camandona e soci.


Valanga uccide Daniele Vottero Reis

Il giovane ultramaratoneta non e' l'unica vittima

Il distacco è avvenuto questa mattina a quota 2.500 circa nella valle Stura Demonte (Cn) e ha travolto diversi scialpinisti italiani e francesi. Due di loro, purtroppo, hanno avuto la peggio: Daniele Vottero Reis, 26 anni, residente a Torino, e Fabrizio Jacob, piemontese, di 46 anni. Un lastrone di neve si è staccato dalla cima e ha trascinato per 800 metri gli scialpinisti, scaraventando i due contro le rocce. È andata meglio ad altri travolti. Vottero Reis era conosciuto nell'ambiente dello skyrunning e del trail e si era classificato sesto l'anno scorso alla Royal Ultra Skymarathon e sedicesimo al Trofeo Kima del 2012. Quell'anno, grazie anche al settimo posto alla Royal Ultra Skymarathon del 2011, vinse la combinata tra le due gare ('Trofeo Ultraskymarathon'). 


Tofana di Dentro, discesa della parete NNO

Probabile prima discesa per Tremolada, Baccanti, Frenademez e Oberbarcher

Il 10 aprile 2014 Francesco Tremolada, Enrico Baccanti, Norbert Frenademez e Andrea Oberbarcher hanno compiuto la probabile prima discesa in sci della parete Nord-Nord-Ovest della Tofana di Dentro (3.238 m) in Dolomiti.
Questa linea si snoda in una delle zone più selvagge delle Tofane in Val Travenanzes, la parete presenta diversi tratti ripidi ed esposti ma si tratta per lo più di brevi passassi, per il resto si svolge su pendii aperti molto sciabili, nel complesso si tratta di una linea davvero elegante.
Tremolada e soci avevano già da tempo adocchiato questa splendida discesa che nella sua integrità si nota solo da lontano e da vette poste di fronte alla Tofana di Dentro, infatti esattamente un anno fa durante una gita nel gruppo del Fanis la suddetta parete era stata fotografata e studiata con attenzione.
E così questo 10 aprile è arrivata la discesa con ottime condizioni di neve: partendo dalla seggiovia del Bus de Tofana e risalendo lungo la via Ferrata Olivieri i 4 sono transitati dapprima per la Tofana di Mezzo ed infine dalla sella tra le due cime e per la bella cresta finale sono giunti in vetta alla Tofana di Dentro da dove ha avuto inizio la discesa sci ai piedi della parete Nord-Nord-Ovest. Solo due tratti hanno richiesto l’utilizzo della corda: un traverso con rocce affioranti e una cascata nell’ultimo canalino.


Spedizione italiana al Kangchenjunga

Camandona e soci al campo 2

Marco Confortola, Marco Camandona, Franz Nicolini, Francois Cazzanelli ed Emrik Favre si trovano attualmente al campo base del Kangchenjunga, terza montagna più elevata della terra con i suoi 8.586 m, situata al confine tra il Nepal e lo stato indiano del Sikkim: si tratta dell’ottomila più orienetale dell’Himalaya.
Il team italiano si trova ai piedi di questo colosso himalayano da metà aprile, circa una settimana fa Camandona e soci sono saliti al C1 a 6.100 metri di quota e successivamente hanno proseguito la salita fino al C2 a circa 7000 metri per poi ridiscendere fino al campo base.
Attualmente il team si trova ancora nella fase di acclimatamento con il programma di passare qualche giorno al campo base per poi salire al C2 e trascorrere una notte a 7.000 metri.
L’intenzione della squadra valdostana-laltellinese-trentina è quella di arrivare in vetta al Kangchenjunga lungo la via normale senza l’utilizzo di ossigeno.


Cervino, cresta di Zmutt, discesa canale Ovest

Capozzi, Herry e Civra Dano probabile prima discesa

Il 17 aprile 2014 Davide Capozzi, Francesco Civra Dano e Julien Herry hanno effettuato la discesa in sci e snowboard del canale Ovest della cresta di Zmutt sul Cervino.
Non è dato sapere se si tratti della prima discesa, ma molto probabilmente lo è, di questa elegante linea lunga 800 m con pendenze tra i 45° e i 50° che diparte proprio dai Denti di Zmutt prima che l’omonima cresta diventi più ripida e rocciosa.
L’idea di questa discesa è nata dallo snowboarder svizzero Manu Gross, altro appassionato di ripido, del quale si ricorda la discesa della parete Nord del Mont Blanc de Cheilon proprio la scorsa primavera. Purtroppo Manu non è potuto essere della partita in questa discesa sul Cervino.
Vista la meteo dei giorni precedenti e seguenti, i tre hanno optato per la salita in giornata giovedì 17 aprile: partenza alle 4 del mattino da Courmayeur direzione Zermatt, dove tra impianti ed avvicinamento la base del canale viene raggiunta alle 11 e 30. Alle 15 Capozzi e soci calzano sci e snowboard ed iniziano la discesa su neve via via migliore man mano che ci si abbassa e passata la terminale con l’aiuto della corda sono di nuovo alla base.
Un'ultima sorpresa, ossia la chiusura del Tunnel del Monte Bianco li costringe a tornare attraverso quello del Gran San Bernardo e così mettono di nuovo piede a casa alle 2 del mattino. Quella che si può dire una giornata piena.


Hai gia' letto Ski-alper 93 di aprile/maggio?

In edicola un numero ricchissimo, con il consueto allegato Up&Down

È in edicola da due settimane il numero 93 di Ski-alper (aprile-maggio 2014, 128 pagine), con il consueto allegato Up&Down dedicato al mondo delle competizioni. Lo potete trovare, fino ad esaurimento scorte, fino all’ultima settimana di maggio, quando entrerà in distribuzione il numero 94. La nuova periodicità della rivista, inaugurata lo scorso mese di ottobre, prevede infatti uscite bimestrali lungo tutto l’arco dell’anno, senza più intrerruzioni in estate. 

I LEONI DELLA PIERRA - In copertina una bella immagine di Damiano Lenzi in azione nella terza tappa della Pierra Menta. Foto che si lega alla cover di Up&Down, dove Lenzi è ancora ritratto in azione con il compagno di team Matteo Eydallin durante il Tour du Rutor. Proprio su Up&Down un ricchissimo approfondimento sulle grandi classiche del calendario agonistico.

OPINIONI PER DISCUTERE E RIFLETTERE - Oltre al consueto editoriale del direttore, i nostri opinionisti si sono espressi su tematiche di stretta attualità. Innanzitutto il problema dell’eliski sempre più invadente trattato da Alessandro Gogna, partendo dalla situazione in Cadore. Leonardo Bizzaro è tornato sul tema dell’invasione delle spedizioni commerciali sugli 8.000 himalayani. C’è poi un interessante intervento di Giorgio Daidola sul tema dello sci nei boschi e la protezione della fauna alpina. Il nostro ‘beginner’ Francesco Brollo continua nel suo percorso di avvicinamento alla Pitturina 2015, il grande Marco De Gasperi ricorda le esperienze del periodo trascorso sugli altipiani messicani in compagnia di Riccardo Mejia. Infine un bel ricordo del compianto Marco Anghileri, firmato da Emilio Previtali.

PROPOSTE DOC - Scialpinismo di primavera, sfruttando una stagione particolarmente nevosa. Ma anche idee da studiare attentamente per poi entrare in azione nel prossimo inverno. Ecco quattro proposte nel bacino dell’Argentière, più precisamente nel Couloir en Y a cura del nostro ‘montebianchista’ Marco Romelli. Un dossier completo sulle Orobie Valtellinesi firmato da Carlo Mazzoleni e Riccardo Scotti, new-entry tra i collaboratori della rivista. Scialpinismo con discese di ripido sui canali del Velino-Sirente. Incredibile viaggio primaverile nel Medio Atlante in Marocco proposto da Emilio Previtali. E cosa ne dite di ripercorrere il percorso integrale della Pitturina Ski Race tra Val Comelico e Digon in chiave skitouring fast&light? Infine la nostra consueta proposta mensile per correre negli scenari più spettacolari tra roccia e mare: Teo tagliabue è stato nelle Calanques, per concatenare Cassis e Marsiglia con alcune interessanti divagazioni su roccia.

CLIMB&SKI - Inizia (e prosegue…) la stagione del ripido e dei canali. Salite impegnative e discese estreme. Dall’incredibile linea sul Rocca Bianca firmata da Diego Fiorito e Roberto Garnero in Valle Maira alla ripetizione sulla Brèche Nord des Dames Anglaises sul Bianco della premiata ditta Rolli-Herry-Capozzi-Civra Dano. E poi la descrizione dellla salita e discesa del Couloire Coolidge sul Monviso e della Nord della Becca di Gay. 

ESTREMO CON STILE - Scialpinismo e ripido, ma con la tavola da snowboard. Sci estremo ma in chiave freeride. Tutto by fair means. Su questo si basa la filosofia di Luca Pandolfi, rider astigiano del team Salewa, ormai da anni residente a Chamonix. L’ha intervistato il nostro Matteo Tagliabue.

ANTEPRIMA MATERIALI - Abbiamo portato sulla neve e testato in anteprima assoluta alcuni oggetti del desiderio degli scialpinisti per la stagione 2014/2015: i nuovissimi F1 Evo di Scarpa, il kit sci e scarponi Syborg di La Sportiva, i nuovissimi Alta Via di Ski-Trab. Andate a scoprire come vanno, con le considerazioni di Guido Valota sulla base dei test di Martin Riz e Carlo Battel.

ANIMA RACING - La copertina è dedicata ai Leoni della Pierra, Damiano Lenzi e Matteo Eydallin, che hanno ‘sbancato’ la mitica kermesse francese, ripetendosi qualche giorno dopo nel Tour du Rutor. Il numero speciale di Up&Down, il tabloid dedicato alle gare, contiene approfondimenti e interviste, magnifiche foto e il racconto live dei nostri inviati a queste incredibili gare. Ma c’è tutto il resto: Coppa del Mondo, Coppa Italia, Campionati Italiani e tutte le classifiche, i protagonisti e le foto dei circuiti locali, regione per regione. Sulla rivista non perdete il bellissimo portfolio fotografico della Sellaronda Skimarathon a cura di Ralf Brunel.

VERSIONE MOBILE - Il nuovo numero è come sempre disponibile anche per tutti i device mobile, smartphone e tablet con sistema operativo iOS e Android. È sufficiente scari are la app di Ski-alper da iTunes o Android Market e procedere direttamente all’acquisto in-app.

PROSSIME USCITE - Il prossimo appuntamento con Ski-alper + Up&Down è fissato per la prima settimana di giugno, con il primo numero estivo della storia della rivista: scialpinismo primaverile, sci ripido, climb&ski, alpinismo, hiking, trail running e mountain bike sono gli argomenti, trattati con la solita passione e competenza. Da non perdere, poi, per gli amanti di trail, skyrunning e corsa in montagna il numero speciale Outdoor Running 2014, la guida alla corsa off road di Ski-alper che sarà in edicola a partire dal 6 maggio.


Cima Brenta, discesa dalla parete Sud

Beber e Maganzini prima discesa in sci

Il 14 aprile 2014 Marco Maganzini e Alessandro Beber hanno effettuato la prima discesa in sci della parete Sud di Cima Brenta.
I due hanno compiuto un bellissimo giro ad anello salendo per il classico Scivolo Nord di Cima Brenta, successivamente sono scesi lungo la parete Sud per poi risalire il Canal dei Veci e scendere infine per il Vallone Massari.
La linea sciata lungo la Sud inizia in aperta parete per poi stringersi ad imbuto con alcune strozzature dove un tratto con rocce affioranti ha costretto Marco ed Alessandro ad un piccolo e controllato salto sci ai piedi. Successivamente si perviene alla cengia mediana che si traversa in forte esposizione fino al canalino finale dove la neve dura e rigolata ha costretto Beber e Maganzini a derapare in parte.
I due infine decidono di non scendere lungo la Val Brenta ma di risalire il canale che deposita alla sella compresa tra Cima Mandron e Cima Brenta e concludere la giornata con la discesa lungo il Vallone Massari.


Cerro Torre - E' la natura a dettare le regole

Proiezione speciale a Trento il 26 e 29 aprile

'Cerro Torre - È la natura a dettare le regole' è il nuovo film diretto da Thomas Dirnhofer e prodotto da Red Bull Media House che racconta l’emozionante e difficile impresa dell’atleta Gore-Tex David Lama - austriaco classe 1990 - alle prese con la scalata in free climbing della spettacolare vetta di Cerro Torre, insieme al suo compagno di cordata Peter Ortner. Il film sarà presentato in première sabato 26 aprile al Supercinema Vittoria di Trento. Nella stessa sala è in programma martedì 29 aprile una proiezione speciale con David Lama come ospite. Il film verrà proiettato inoltre in 36 sale The Space Cinema nei giorni 19, 20 e 21 maggio per il grande pubblico di appassionati. Visita il sito  www.thespacecinema.it  per conoscere l’elenco delle sale The Space Cinema. 


Prima discesa sulla Nord del Murfreid, Dolomiti

Il 7 aprile 2014 Hermann Comploj ha compiuto in solitaria la prima discesa in sci della parete Nord del Murfreid nel Gruppo del Sella, Dolomiti.
Si tratta della stessa parete dove all’inizio di marzo Philipp Angelo e Simon Gietl hanno aperto la difficile via di ghiaccio e misto ‘Edle Mischung’, la linea di discesa di Comploj passa poco più a destra e ha richiesto ben tre doppie per collegare i vari lenzuoli di neve con pendenze anche oltre i 50°, il tutto per 350 m.
Hermann Comploj, 56 anni, con un passato da agonista nello sci alpino e attualmente guida alpina, ha all’attivo altre prime discese di ripido in Dolomiti tra cui lo Spallone del Sassolungo nel 2001 e la discesa di fianco alla ferrata Tridentina nel gruppo del Sella nel 2010.

 

Grandes Jorasses, prima libera di Rolling Stones

Lindic e Krajnc salgono tutta la via a vista

Tra il 12 e il 15 marzo 2014 i due alpinisti sloveni Luka Lindic e Luka Krajnc hanno effettuato la prima salita in libera e in inverno della via ‘Rolling Stones’ sulla parete Nord delle Grandes Jorasses.
Questa difficile linea, lunga 1.100 m con difficoltà di M6 e A3, sale a destra della ‘Gousseault-Desmaison’ e a sinistra della ‘Cassin’ sullo Sperone Walker, venne aperta nel luglio del 1979 dai cechi Thomas Prochaska, Jroslav Rutil, Ludek Schlechta e Jiri Svejda.
Inizialmente i due erano diretti alla ‘Gousseault-Desmaison’, ma venendo poi a sapere che già altre cordate erano dirette su quest’ultima, è arrivata la repentina decisione di ripetere ‘Rolling Stones’: dopo un giorno speso per l’avvicinamento, bivaccando poi alla base della parete Nord delle Jorasses, hanno attaccato la via la mattina del 12 marzo e dopo 13 lunghezze sempre molto sostenute sono riusciti a trovare una piccola cengia per il primo bivacco.
Il secondo giorno percorrono altri 8 tiri e nel tardo pomeriggio trovano un’altra buona cengia per bivaccare.
Il terzo giorno li aspetta il tratto chiave della via, con una lunghezza delicata gradata A3 su roccia non propriamente eccezionale, dopo di che arriva anche il terzo bivacco.
Fino a questo momento tutto fila come da programma con tempo perfetto ma la mattina del quarto giorno la meteo cambia e le Jorasses si ritrovano avvolte nelle nuvole e spazzate dal vento con la roccia completamente impiastrata di neve e ghiaccio ma, nonostante questo inconveniente i due riescono ad uscire in vetta poco prima del tramonto; qui decidono per un ultimo bivacco in modo da scendere la mattina seguente nuovamente con il bel tempo.
L’avventura di Lindic e Krajnic è durata nel complesso sei giorni nei quali hanno salito a vista tutte le lunghezze di ‘Rolling Stones’ proponendo difficoltà di M8 sul tiro chiave dove la presenza di grossi blocchi instabili non facilita di certo le cose.
I due Luka non sono nuovi a salite di tale livello, basta ricordare la salita di Divine Providence sul Pilier d’Angle in 32 ore non-stop effettuata qualche anno fa.