Transvulcania, immagini ed emozioni

Finalmente e' arrivato il video ufficiale della gara

Un fiume di luci che nella notte sale i primi tornanti, l'emozione dell'alba tra boschi e mare, il racconto degli atleti e della loto tattica di gara. Una gara unica perché tutta l'isola è coinvolta, perché l'isola è di una straordinaria bellezza, una gara «da fare almeno una volta nella vita» come hanno detto alcuni big che hanno partecipato alla Transvulcania. Finalmente, tanto atteso, è arrivato il video ufficiale della Transvulcania 2013. Non resta che guardarlo!
 
 
 


Zegama-Aizkorri, analisi uomini

Il movimento italiano tra certezze e speranze

C’è un dato su tutti che ci aiuta a capire molto bene il livello generale che ha caratterizzato la Zegama-Aizkorri di quest’anno. Anche se l’analisi si riferisce alla gara maschile, questo spunto di riflessione deriva invece dalle prestazioni femminili. In gara, tra le altre c’erano cinque atlete che siamo abituati veder primeggiare in Italia in ambito femminile e in ottime posizioni anche nella classifica generale. Sono Debora Cardone, Silvia Serafini, Emanuela Brizio e Stevie Kremer. Su quest’ultima, nell’ultimo numero di Up&Down, a seguito del suo secondo posto assoluto alla Maremontana di marzo, avevamo addirittura titolato ‘'Sergio Vallosio salva l’onore all’Italia’’. Sabato, su 437 concorrenti che hanno terminato la prova, nella generale si sono classificate, 174° Stepanie Jimenez, 151° Debora Cardone, 101° Silvia Serafini, 90° Emanuela Brizio e 73° Stevie Kremer. Al netto di alcuni problemi fisici, i numeri si leggono da soli.

Per l’analisi sintetica della gara, parto a ritroso con alcune riflessioni inerenti agli italiani in gara.

FABIO BAZZANA – In un contesto simile, il valore assoluto di un piazzamento in classifica corre il rischio di non essere interpretato correttamente. Porto ad esempio il risultato di Fabio Bazzana, che ha terminato la prova in 27° posizione con il tempo finale di 4h27’32’’ e un distacco dal vincitore di 32’54’’. Solo 5 anni fa, nel 2008, con lo stesso tempo si sarebbe classificato 17°, segno che il livello continua a crescere di anno in anno. Al termine della gara, ho chiesto a Fabio se fosse contento e il suo ‘’si’’ non mi è sembrato dei più convinti. Se in uno sport più maturo come lo sci alpino, un giovane al suo esordio in Coppa del  Mondo si classificasse nei primi 30, verrebbe automatico pensare che si tratti di un ottimo punto di partenza su cui costruire gli anni a venire. C’è un immagine di Fabio che la dice molto lunga sulla sua gara. Dopo il giro nel centro di Zegama gli atleti sono tornati in zona partenza e Fabio era tra le prime posizioni, davanti a Kilian, Marco, Luis Hernando, Fulvio e tanti altri big. Una convinzione dei propri mezzi e una voglia di fare non da poco ma sintomo eloquente che la sua inesperienza in un contesto di questo tipo non l’ha di certo aiutato. In una gara come Zegama, bisogna dare il 100% ma saperlo fare nel momento giusto. Ogni sforzo inutile, anche il più insignificante, si paga caro. Al test materiali di Ski-alper Fabio mi disse che avrebbe valutato i risultati di Zegama e Chamonix per poi decidere se continuare con le World Series. La speranza di tutti noi tifosi italiani è quella che continui anche su questa strada che rappresenta più che altro una grande sfida per se stesso.

FULVIO DAPIT - Per lui che è sempre entrato nei 10 a Zegama, il 20° posto può sembrare come una mezza sconfitta. A leggere meglio i dati e davanti alla grandezza di un atleta simile, emerge qualcosa di diverso. La sua gara è stata in continua progressione, risalendo posizioni in classifica in ogni punto di controllo. Partito intorno alla 50° posizione, nel finale ha stretto i denti ed è andato letteralmente a conquistarsi un posto nei top 20 che vale molto. E’ vero che Fulvio ha impiegato circa 11 minuti in più dello scorso anno ma è anche vero che  sabato è arrivato 1° di categoria. Segno che non solo il livello continua a crescere ma che l’età media si abbassa inequivocabilmente. In campo maschile, il Team Crazy può veramente primeggiare nel corso della stagione e Fulvio, oltre che ottenere altri risultati importanti, può fare da traino ai più giovani mettendo a disposizione tutta la sua esperienza.

DANIELE CAPPELLETTI – Pensare a un 9° posto assoluto dopo aver vissuto Zegama dal vivo mette i brividi. Si è parlato poco di Daniele e il mio rammarico più grande è quello di non essere riuscito a scattargli una foto all’arrivo della gara. Anche lui, come Fulvio è partito relativamente in dietro, intorno alla 57° posizione del primo punto di controllo. Ha poi raggiunto la 10° posizione, proteggendola con tutte le sue forze per poi guadagnarne ancora una negli ultimissimi km. Tra qualche anno, quando si analizzerà l’albo d’oro di Zegama, il nome di Daniele entrerà di diritto nelle statistiche che contano. Ha dalla sua anche l’esperienza di un Team, il Valetudo Skyrunning, che da sempre ha partecipato a questo tipi di eventi con risultati strepitosi e che è capitanato dal sempre presente Giorgio Pesenti. Un’arma in più per confermarsi nel prosieguo di stagione.

I BIG – Tra gli italiani non ho inserito volutamente il nome di Tadei Pivk perché un terzo posto a Zegama va oltre le banali logiche campanilistiche. Come al solito ho rappresentato i distacchi dei primi in classifica in un grafico. Per me non sono semplici linee ma vere e proprie armonie, disegnate con sofferenza, tenacia e talento, da leggere cercando di entrare nel merito della corsa e dei suoi personaggi. Tutto gira intorno a Kilian e sabato è andata in scena la dimostrazione più eloquente di tutte. Ha trovato in Marco il partner ideale, come avvenuto già in altre occasioni. In cuor suo avrebbe sicuramente sperato che decidesse di non fermarsi come aveva annunciato in precedenza. Troppo saggio Marco per azzardare e compromettere il suo recupero. Se tutto va come deve andare, il vero duello lo potremo vivere tra un anno esatto. Nella prima parte in cui hanno corso insieme, dietro si è creato il vuoto. Un osservatore distratto potrebbe pensare che dopo il ritiro di Marco improvvisamente gli inseguitori abbiano raggiunto Kilian o addirittura che quest’ultimo abbia avuto un calo. Io invece mi immagino lo stesso Kilian che scendendo dall’Aizkorri si domandasse, quasi annoiato, è adesso cosa faccio da solo? Appena raggiunto da Luis Alberto, il caso ha voluto che abbia dato una piccola prova di forza distaccandolo di più di 1 minuto in pochi chilometri. Il finale me lo vedo di quelli veri con Luis Alberto che ci ha provato fino alla fine. L’immagine dell’arrivo, con lo stesso Luis Alberto stramazzato al suolo e Kilian che quasi per riconoscenza si piega sulle ginocchia, avendola vissuta a pochi metri mi fa ancora sorridere. Mentre il primo era realmente in debito d’ossigeno, Kilian parlava tranquillamente con Pau Ylla, responsabile Salomon Spagna. E Tadei? Banale dire che ha fatto una grande gara. Il suo terzo posto assoluto è avvalorato dal fatto che l’ha conquistato negli ultimi metri alle spese di Zaid Ait Malek. Tra i due, una sfida nella sfida che li ha visti coinvolti nella seconda parte del percorso, culminata con un abbraccio a dir poco emozionante. I 4’29’’ di distacco da Kilian, in una gara come quella di sabato in cui bene o male il talento spagnolo non è di certo andato a passeggio, valgono molto. Kilian è andato a congratularsi con lui a fine gara e i due hanno parlato per qualche minuto, giusto per controllare dal vivo e sul momento la condizione di un suo altro possibile rivale.
 


Domenica 2 giugno il Monviso Vertical Race

Sconfitta la neve, si arrivera' in vetta

Color ruggine, di taglia media e di razza dubbia. Un cane sconosciuto ha accompagnato oggi, lunedì 27 Maggio,  la verifica tecnica sul terreno di gara che domenica 2 giugno ospiterà la prova unica del Campionato Regionale di Chilometro Verticale Fidal. Sopralluogo sotto la guida e responsabilità di Graziano Giordanengo in veste di omologatore regionale.
 
IL PERCORSO - Certificati 4,050 Km di lunghezza  e 990 metri di dislivello dal concentrico di Crissolo al Monte Granè dove la fatica degli scalatori dai garretti buoni finirà definendo i nomi dei campioni regionali di specialità al maschile ed al femminile. Cinque i classici “muri” da affrontare a muso duro. Pendenze superiori al 35% intervallati da brevi tratti defaticanti. La parte più dura sta nei primi 3 chilometri. Poi si respira, se si può ancora!!! La verifica “de visus” ha decretato la possibilità di salire fino ai 2330 mt del traguardo in assenza di neve. Ancora qualche macchia qua e là ma il sole di questa settimana e qualche attrezzo agricolo nella giornata di sabato provvederanno “alla bisogna”.

I BIG AL VIA - Attesi molti e qualificati atleti:  Marco Moletto, Massimo Galliano, Paolo Bert, Romina Cavallera ecc… Ma ci saranno anche i campioni delle Valli Ossolane della Val Sesia, della Valle d’Aosta ad onorare l’appuntamento Crissolino.Lo scorso anno si imposero MArco Moletto in 39'10'' e Romina Cavallera in 47'36''. I tempi record del percorso sono invece il 37'51 di MArco Galliano (2008) e il 45'29'' di Cristina Clerico (2007).

L'ORGANIZZAZIONE - L’iniziativa sportiva coordinata ancora dalla Podistica Valle Infernotto a supporto della locale Pro Loco. Sarà anche la prova del nove, dal punto di vista organizzativo, in vista del  TourMonvisoTrail in programma domenica 1 settembre. Le iscrizioni all’indirizzo mail carlodegiovanni@tiscali.it fino alle ore 12 di VENERDI’ 31 Maggio al costo di € 10, pagabili al ritiro pettorale, ed ulteriori iscrizioni entro le ore 8,30 di DOMENICA 2 giugno presso l’ufficio gara al costo di € 12.


Anche Giovanni Storti alla Maratona Valle Intrasca

Il 2 giugno oltre al comico in gara la forte coppia Trsiconi-Ornati

Sono già più di 200 le coppie iscritte alla Maratona della Valle Intrasca, appuntamento da non perdere il prossimo 2 giugno (partenza alle ore 8) a Intra. Ci si avvicina dunque al record di iscritti con alcuni nomi 'importanti', non solo tra gli atleti top. La gara, riservata alle coppie, ha visto infatti l'iscrizione di Giovanni Storti del trio Aldo Giovanni e Giacomo. Correrà con il pettorale 132. Da segnalare invece tra i big una coppia di possibili protagonisti formata da Stefano Trisconi e Giulio Ornati mentre si registra, purtroppo, il ritiro per problemi fisici della coppia Comazzi-Chiolini, favoritissima perché composta da due atleti già vincitori. Grande attesa nella gara rosa per Emanuela Brizio e Cecilia Mora, che si sono iscritte ieri. Sul fronte meteo al momento le previsioni sono abbastanza buone, una garanzia per tutto l'evento, del quale la gara è solo una parte. 

FESTA -
Via il 31 maggio con la serata del 'navigar per monti', storie ed avventure nelle parole di alcuni protagonisti dell’alpinismo locale. Subito dopo le cena dei 'mitici' Pacian di Intra che hanno definito per i tre giorni di festa un menù da favola. Al sabato, dal mattino e fino alla chiusura della manifestazione, si potrà provare l’arrampicata sul muro con gli istruttori del CAI e al pomeriggio, dalle 17 in poi, la corsa dei campioncini 'Sgambettata dei ragazzi in gamba', riservata ai ragazzi delle scuole elementari e medie. Il tam tam nelle scuole è già iniziato e anche qui sarà corsa a chi porta più bambini perché la scuola più numerosa riceverà un premio in denaro da destinare all’acquisto di attrezzature sportive. Per info e iscrizioni: www.caiverbano.it - www.maratonavalleintrasca.it Alle ore 8 del 2 giugno parte dunque la Maratona della Valle Intrasca, gara di corsa in montagna a coppie della lunghezza di 32,6 km con un dislivello di 1501 metri dal lungolago di Intra fino al rifugio di Piancavallone e ritorno. La manifestazione è organizzata dal CAI Verbano Intra a cui dalla trentaquattresima edizione si è affiancata L’AVIS di Verbania

MARATONINA -
Per chi volesse 'assaggiare' le strade della Maratona, c’è anche il percorso breve - la Maratonina della Valle Intrasca, giunta alla settima edizione - che prenderà il via alle 8,30 del 2 giugno con un percorso 'nervoso' di 16.9 km e un dislivello di 353 metri. Un percorso da ritmo (lo scorso anno il vincitore ha impiegato 1h14.57) dove sono però necessari anche forza sulle salite e occhio attento sulle discese che possono anche essere affrontate con una certa decisione. 


La Dolomites SkyRace 2013 e' campionato europeo

Già oltre 300 iscrizioni per il prestigioso appuntamento della Val di Fassa

Coppa del Mondo, Skyrunner World Series, SkyGames, Campionato Europeo, Campionato Italiano. Sono alcune delle prestigiose validità che la Dolomites SkyRace di Canazei, in Val di Fassa, si è vista assegnare dalla federazione internazionale nelle sue sedici edizioni. E, rispettando la nobile tradizione, anche quest’anno la manifestazione della valle ladina trentina potrà contare su un attestato di grande pregio, ovvero la duplice validità come prova unica dell’European Skyrunning Championships, il massimo circuito continentale che si disputa ogni due anni. Un week-end di assoluto livello tecnico dunque quello della terza settimana di luglio, che prevede la disputa della sesta edizione del Dolomites Vertical Kilometer venerdì 19 luglio, quindi la sedicesima Dolomites SkyRace domenica 21 luglio. La kermesse continentale si concluderà poi con la novità rappresentata dalla prova Ultra Trail che si svolgerà a Piovene Rocchette, in Veneto domenica 27 luglio con la Trans d’Havet.Il Comitato Organizzatore, diretto da Diego Salvador, ospiterà due degli eventi per la seconda volta nei tre anni di storia dei Campionati Europei. I primati del durissimo Vertical Kilometer®, con soli 2,4 km di sviluppo complessivo, sono stati stabiliti entrambi nel 2008, anno in cui si è disputata la prima edizione; 33’16’’ per l’italiano Urban Zemmer, attuale detentore del record del Mondo, e 39’13’’ per la connazionale Antonella Confortola.

TUTTI I MIGLIORI AL VIA - L’ormai classica Dolomites SkyRace®, scelta ogni anno dai migliori top runners mondiali, sarà sede di una nuova sfida dopo i record del percorso ottenuti lo scorso luglio dallo spagnolo Kilian Jornet in 2h01’52’’ e dalle prime tre donne, la svedese Emelie Forsberg, l’americana Kasie Enman e la spagnola Mirea Mirò, tutte sotto il precedente primato. La Forsberg ha fissato il nuovo record femminile in 2h26’00’’. Tanti i protagonisti anche in chiave italiana. Su tutti il primierotto Michele Tavernaro, che è salito sul podio in quattro occasioni, aggiudicandosi l’edizione 2005. Il livello competitivo e le difficoltà tecniche del percorso ne fanno una delle prove più impegnative sulle distanze relativamente brevi: 22 km ma con 1.750 metri di dislivello positivo fino alla sommità del Piz Boè che, con i suoi 3.152 metri, domina Canazei dalla partenza all’arrivo della gara.

GIA' SUPERATE LE 300 ISCRIZIONI -
A confermare il grande prestigio di questa competizione, che ha come teatro uno scenario dolomitico decisamente unico e affascinante, sono come sempre gli step di iscrizione, che a poco più di un mese dall’apertura ufficiale hanno già superato le 300 unità, rispecchiando gli standard dello scorso anno quando venne fatto registrare il record di adesione con 758 partenti. E fra questi non mancheranno di certo i big della disciplina, a partire dallo spagnolo Kilian Jornet Burgada che ha già inserito l’evento trentino nel suo calendario agonistico di massima. Come nelle passate edizioni chi prima si iscrive, oltre ad evitare la chiusura anticipata per raggiunto limite gestibile, può usufruire di una tariffa agevolata. Per quanto riguarda la Dolomites SkyRace® fino all’8 luglio il costo di iscrizione è fissato in 55 euro, quindi dal 15 luglio 65 euro e dal 16 luglio 70 euro, mentre per il Vertical Kilometer fino al 10 luglio 40 euro, dall’11 luglio 50 euro e dal 19 luglio 60 euro.

NEVE SUL PERCORSO? - A seguito di questo interminabile inverno la situazione neve in quota è decisamente rilevante e, viste le precedenti esperienze, gli organizzatori prevedono che quella di luglio sarà un’edizione con tratti di neve sul percorso e proprio per questo aspetto ancora più particolare e singolare rispetto al tracciato originale. Dopo il grande successo della scorsa edizione verrà riproposta anche la Mini Dolomites SkyRace che si disputerà sabato 20 luglio a Canazei. Una manifestazione a carattere promozionale riservata alle categorie ragazzi/e (anni di nascita dal 2001 al 2005) e allievi/e (dal 1996 al 2000), che avrà validità anche per la Mini Combinata. Chi prenderà infatti parte sia alla Mini Stava SkyRace del 30 giugno, sia alla sfida promozionale fassana riceverà in omaggio uno zainetto messo a disposizione dall’azienda La Sportiva di Ziano di Fiemme.


Domenica c'e' la Cortina-Dobbiaco

Nuove regole per la partenza

Trenta chilometri tra Cortina e Dobbiaco, la versione 'verde' della celebre gara di sci di fondo, tra il Veneto e l'Alto Adige. Questa è la Cortina-Dobbiaco, gara 'corribile' più che sky o trail, che attirerà migliaia di appassionati (ne sono attesi circa 4500) domenica 2 giugno tra le Dolomiti. La Cortina-Dobbiaco è stata presentata ieri a Bolzano e a fare gli onori di casa c'era anche Mikhail Mamleev. Il forte skyrunner ha promesso che sarà presente all'evento… l'anno prossimo. 

NOVITÀ - Gianni Poli, vincitore della maratona di New York nel 1986 e 'padre' della gara, in chiusura della conferenza stampa, ha elencato le novità in programma il prossimo weekend. «La novità principale è la modalità della partenza da Cortina d’Ampezzo. Insieme all’amministrazione locale, per cercare di diluire il flusso della partenza e soprattutto degli arrivi, abbiamo stabilito che il quartier generale sarà allo Stadio Olimpico del Ghiaccio di Cortina, da qui i concorrenti saranno accompagnati sulla linea di partenza. La scelta dello Stadio Olimpico è legata alla storia di Cortina e al significato che la fiaccola olimpica ha per tutti noi». «Per rendere il più fluide possibili le fasi d’avvio - ha continuato Poli - daremo due partenze, la prima alle ore 9.10 per i pettorali di colore azzurro e rosso, la seconda partenza alle ore 9.18 per i pettorali verdi.».
Gianni Poli ha concluso il suo intervento ricordando l’anima 'green' della gara. «Da molti anni la Cortina-Dobbiaco Run è molto sensibile ai temi dell’ecologia, oltre alle campagne sui rifiuti quest’anno l’energia elettrica, circa 20.000kWh di consumo previsti, immessa nella rete elettrica sarà proveniente da fonti rinnovabili. Inoltre all’interno del nostro Green Village, presso lo stand Esosport, sarà creato un centro di raccolta per le scarpe usate. Questo progetto ha la finalità di recuperare e lavorare la gomma delle scarpe per la produzione di pavimenti anticaduta, sottofondi per le piste di atletica e aree sportive».
 


La Carta Etica della Trail Running Association

Dopo tre mesi di lavoro, il primo contributo

A nove mesi dall’Assise du Trail svoltasi a Courmayeur lo scorso settembre, dove Ski-alper aveva presenziato, qualcosa sembra muoversi. La Trail-Running Association (TRA) ha infatti annunciato che dopo tre mesi di lavoro la Carta Etica è on line sul sito di riferimento della stessa associazione.

IL FLOP DEL FORUM - I promotori dell’iniziativa non si sono fatti scoraggiare dall’insuccesso del forum pubblico che doveva costituire nelle loro intenzioni iniziali un luogo virtuale di confronto su tematiche alquanto reali e importanti. Nei tre mesi dal lancio, 26 argomenti aperti e 15 risposte complessivamente ottenute con molte tematiche che non hanno avuto nessun tipo di riscontro, perlomeno pubblico.

INTERNATIONAL TRAIL RUNNING CHARTER - Nonostante questo, il primo passo doveroso è stato fatto e la International Trail Running Charter è adesso usufruibile da tutti gli appassionati della disciplina. “Noi, membri dell’ ITRA rappresentanti le diverse componenti della comunità del trail running dei 5 continenti, per accompagnare le principali evoluzioni del nostro sport e consentire le condizioni necessarie affinchè il suo futuro possa prosperare, abbiamo deciso di unire le nostre culture e passioni per portare insieme  il nostro patrimonio, le nostre visioni di Trail running ed i nostri valori”. I principali valori su cui si basa la carta etica della Trail Running Association sono Autenticità, Umiltà Fair Play, Equità, Rispetto, Rispetto degli altri, Rispetto per se stessi e Solidarietà.

LA QUESTIONE PREMI IN DENARO - Intanto c’è molta attesa sui risultati del gruppo di lavoro che si occupa della tematica inerente agli atleti elite, in particolare quella inerente ai premi in denaro.  In base alle linee guida iniziali dell’Assise, la ITRA aveva giù indicato una possibile direzione: “Per i premi d’ingaggio, da un punto di vista etico, molti di noi sono contrari a questa azione. Lo stesso per i bonus finanziari per i podi e al pagamento delle spese di viaggio e di alloggio; vorremmo che il budget sia limitato al 10% del budget per le iscrizioni con un massimo di 15.000 euro (19.000 USD). C'era anche disaccordo su questa regola incontrollabile. Ma è realistico redigere una regola, quando un organizzatore può decidere di pagare gli atleti di correre in modo da fornire una gara d'elite”. Gli organizzatori dell’UTMB, promotori della stessa ITRA, hanno adeguato la Carta Etica della loro corsa e da qualche giorno non compare più la specifica che nessun premio in denaro verrà corrisposto.


Trentapassi Vertical Race, un'esperienza 'mistica'

Il racconto del nostro collaboratore Flavio Saltarelli

Davide Zanotti ce l’aveva promesso. Il suo Trentapassi Vertical Race ci avrebbe fatto toccare il cielo con un dito. Ed è stato di parola. Tremendamente ripido, tremendamente a picco sul Lago d’Iseo, tremendamente bello: una lucida follia che ha dato ai circa ottanta finisher emozioni indelebili. E tra coloro che sono arrivati al gonfiabile Red Bull posto sulla cuspide della Corna Trentapassi, c’ero anche io. Secondo il mio altimetro 1080 metri di dislivello positivo in poco più di tre chilometri e mezzo, considerato il tratto lungo lago della partenza. 1080 metri che ho superato ritornando bambino, arrampicando, mulinando i bastoni da fondo e soprattutto gattonando. Gattonando a cinquant’anni su pendenze impossibili dove poco prima erano passati volando Urban Zemmer e l’amico Marco Facchinelli. Gattonando nonostante le nuove La Sportiva che avevo ai piedi funzionassero davvero a meraviglia nella guerra impari contro la forza di gravità. Marco mi aveva anche preparato una tabella in vista di questo impegno, ma la voglia di neve me l’ha fatta trascurare in favore delle pelli di foca. E così mi sono trovato ad arrancare, nel blu dipinto di blu temendo però di finire laggiù: nel Lago d’Iseo. E ci sarei arrivato direttamente, senza toccare terra. Il Monte Guglielmo bianco di neve, l’azzurro dell’acqua cristallina, il verde di un presente che pur alzando gli occhi al cielo non mi permette di vedere: il collo ha non ha sufficiente escursione! Ci si aggrappa a ciuffi d’erba, a rocce, a corde fisse, sotto lo sguardo sempre vigile degli operatori del CNSAS. Il cuore pompa a manetta anche da fermo. Tutto è amplificato. È un’esperienza mistica; ma va fatta tenendo bene piedi e mani aggrappati per terra, o in cielo, forse. Ed è una lotta continua tra gli occhi che vorrebbero ammirare scorci d’infinito e la necessità d’assecondare le ragioni del cronometro; che, anche per i tapascioni come me, corre. Anche troppo. Ma poi il viaggio finisce. È la cima, sono scene da Pierra Menta. Campane, urla d’incitamento per tutti. Per i primi come gli ultimi. Tutti si sono comunque 'scornati' con la Trentapassi.
 


L'Alta Val Nure a Rebeschi e Fori

I due runner si sono imposti sul percorso di 60 km

La seconda edizione del Trail Alta Val Nure (60 km, 3500 m D+), in programma ieri a Bettola (Pc) è andata ad Andrea Rebeschi che si è imposto con il tempo di 7h29'05''. Vittoria in volata su Federico Celeghini della ASD Kinomana (7h29'15''). Poco distante anche Luca Marconi, sempre della Kinomana, che ha fermato il cronometro a 7h29'45''. Tra le donne successo di Katia Fori (Team Tecnica, 7h30'15'') davanti a Maria C. Orlandi (Podistica Sassolese, 9h04') e Corinna Mondani (Lupi d'Appennino, 10h, 05''). La bella giornata di sera non ha risparmiato ai concorrenti dei tratti con la neve... 


Supremazia Dematteis alla Barge-Montebracco

Tra le donne si e' imposta Romina Cavallera

La 'Terrazza di Leonardo' ha accolto gli scalatori che domenica 26 maggio hanno dovuto fare i conti con i 7,5 km di lunghezza ed i circa 1000 metri di dislivello che caratterizzano la salita della Barge-Montebracco, gara di corsa in montagna esclusivamente su sentieri e piste forestali organizzata dalla Podistica Valle Infernotto per ricordare Domenico, per anni compagno di fatiche. 

CAMPIONATO PROVINCIALE -
La gara valeva come Campionato provinciale di specialità: questo ha decretato la Fidal della Provincia di Cuneo presieduta da Rosi Boaglio. In un calendario davvero denso di appuntamenti sportivi e di disastri meteorologici hanno risposto in 119. Schiena curva sui primi due chilometri, tecnicamente più impegnativi, e poi via a gradoni attraversando il prezioso luogo di culto (del corpo e dell’anima) della Trappa di Montebracco. Dominio assoluto dei Dematteis, gemelli di Rore, allievi di Giulio Peyracchia, oggi nel Gruppo Sportivo dell’Esercito. Un nuovo record è stato scritto da Bernard, salito in vetta in 42 minuti e 15 secondi (oltre un minuto in meno del precedente miglior tempo  stabilito dallo stesso atleta nell’edizione  2012). Due minuti circa il distacco inflitto al fratello e compagno di squadra Martin (44'16''). Sono trascorsi altri cinque minuti di attesa per vedere sul traguardo il terzo atleta maschile: arriva dalla  valle Susa e da quella fucina storica di campioni del Giò 22 Rivera Silvio Pellissero: ha concluso in 49'23'' con l’onore, concesso a pochi, di completare un podio di rilievo internazionale.

GARA DONNE - Profumo di nazionale anche nella gara femminile con 24 atlete al via: Romina Cavallera (Roata Chiusani) agli ordini sportivi di Mauro Riba va sotto di circa 3 minuti al precedente record femminile. Chiude in 54'31'' e si prepara per le scene nazionali che l’attendono prossimamente. Dalla Valle Varaita Maria Laura Fornelli conquista la seconda posizione in 57'52''. La sua compagna di squadra Elena Bagnus la segue in 59'31'' e coglie il terzo gradino del podio. 


Zegama e' Zegama

Gara perfetta, combattuta dal primo all’ultimo metro

Descrivere la Zegama-Aizkorri dopo averla vissuta da spettatore è molto difficile. Tante sono le immagini e le emozioni vissute che farne una sintesi è praticamente impossibile. Lo scorso anno chiesero a Kilian Jornet di descriverla e lui disse 'Zegama è Zegama', semplice ma molto efficace. Quest’anno al termine della sua prova, Fabio Bazzana ha confidato qualcosa del tipo ‘«qui è inutile girarsi, tanto hai sempre qualcuno dietro». Zegama è l’essenza dell’agonismo, della sportività e del coinvolgimento. Zegama è Zegama.

10:48 - SANCTI SPIRITU - A dire il vero già il solo nome incute un qual certo timore. Nulla in confronto a quello che nella realtà dei fatti attende gli atleti in gara  e gli spettatori che si recano per la prima volta nel tempio dello Skyrunning. Il Sancti Spiritu è molto facile da descrivere, vi è un punto di ristoro posto al termine di una discesa e da li parte un muro che in realtà è prato in forte pendenza e che costituisce la prima parte della salita all’Aizkorri. Uno strappo che non può non far male alle gambe. Il pubblico presente, al pari di un finale di tappa alpina al Tour de France, ma su un colle di quelli che contano. Fulvio Dapit, più che un veterano della corsa un pezzo di storia della stessa, dice che non ha mai visto tanto pubblico come quest’anno. Le prime stime parlano di 5000 persone. Si scierano i fotografi cercando il punto giusto per immortalare gli attimi preziosi. Jordi Saragossa e Ian Corles sono concentrati e non lasciano nulla al caso, vogliono lo scatto dell’anno. Dalla cima del prato, dove una staccionata di legno delimita il pascolo dalle primo rocce, è facile intuire quando stanno per arrivare i primi concorrenti perché il frastuono è realmente assordante. Ci siamo, tutti aspettiamo Kilian Jonet, ma la vera attesa e per scoprire chi questa volta è riuscito a stare al suo ritmo. Tempo pochi minuti e sbucano dal tornante due atleti, sono lo stesso Kilian e Marco Degasperi. Oggi ho scoperto che anche loro sudano perché il Sancti Spiritu non fa sconti a nessuno, neanche a due grandissimo come loro. Perfetti, all’apice dello sforzo, con i piedi sempre in spinta e molto concentrati. Nei pochi secondi del loro passaggio, è come se il frastuono delle trombe svanisce, tutti ci concentriamo su uno sguardo, un reespiro, un particolare.  Passano in 1h48’ dopo 21 km di gara. A più di un minuto, i primi inseguitori tra cui l’italiano Tadei Pivk. Tra le donne, è in testa l’americana Stevie Kremer e  ha un vantaggio di 1 minuto su Fmelie Forsberg e di 4 minuti sull’italliana Silvia Serafini. Stevie è preoccupata, dice che in discesa è probabile che la riprendano. Nuria Picas è attardata e il suo passo è meno convincente di chi la precede. Come da tradizione, il pubblico attende il passaggio degli ultimi e li applaude esattamente come i primi. Zegama è Zegama.

12:54 - ZEGAMA - Il record è li a portata di mano e può finalmente essere infranto dopo 8 anni. Chi arriva per primo sul traguardo, però, si chiama Kilian Jornet (Salomon Santiveri) e come è ormai risaputo nessuno schema terreno gli appartiene. Nulla vale più del saluto alla folla prima di tagliare il traguardo tantomeno i 20 secondi dal 3h54’18’’ di Rob Jebb e neanche i 5 sul secondo, Luis Alberto Hernando (Adidas). Solo loro due sanno come hanno corso l’ultimo chilometro, noi lo intiuiamo vedendoli ansimare e piegarsi in due dallo sforzo. Meno di 5 minuti dopo, è la volta di Tadei Pivk (Team Crazy) e dell’Italia che ancora una volta entra nella storia della grande corsa basca. Arriva anche l’ottavo posto di Daniele Cappelletti (Valetudo Skyrunning). Seguono, ventesimo l’inossidabile Fulvio Dapit (Team Crazy) e ventisettesimo il giovane Fabio Bazzana (Team Crazy) che chiude la sua prova con lo sprint sullo spagnolo Angel Arrieta  tra una vera e propria ovazione del pubblico. Zegama è Zegama.

13:40 - ZEGAMA - Kilian è appoggiato alla transenna e parla con sua mamma Nùria. Aspettano l’arivo di Emelie che è attesa da li a breve sulla linea del traguardo. E’ quindi la volta  le donne ma c’è poco tempo per festeggiare tanto sono intense e veloci le emozioni. La svedese Emelie Forsberg (Salomon) precede di 1’40’’ la spagnola Nuria Picas (FEEC-Buff) che a sua volta ha 3 soli secondi sull’americana Stevie Kremer (Salomon Agisko). In meno di due minuti, la pratica del podio femminile è risolta. La Picas, fa il segno alla Kremer che la teneza d’occhio negli ultimi chilometri cercando di amministrare l’esiguo vantaggio. Per loro due, un testa a testa ininterroto dal 34° chilometro. Lontana dal suo tempo record che resiste ma con una prova maiuscola l’italiana Emanuela Brizio (Valetudo Skyrunning) chiude in quarta posizione assoluta e sesta è la connazionale Silvia Serafini (Team Salomon Agisko) che si porta a casa una gran bella esperienza ma anche una brutta slogatura alla caviglia. Con il decimo posto di Debora Cardone sono quindi cinque gli atleti italiani che entrano nei primi 10, due uomini e tre donne. Ma qui si sa, il podio è allungato, entrare nei trenta a Zegama vuol dire avere il talento e la cattiveria per saper spingere dall’inizio alla fine, senza nessuna sosta tanto da alzare gli schizzi di fango fino alla schiena. Zegama è Zegama.

BRIVIDI - Fulvio Dapit e Stephanie Jimenez a pranzo confidano che arrivati al Sancti Spiritu, al cospetto del pubblico presente,  hanno avuto la pelle d’oca, non figurata ma reale. Ho notato lo stesso particolare su alcuni atleti al traguardo con la pelle d’oca sulle gambe Le due curve finali del percorso sono impressionanti, due ali di folla che sanno cosa dire e, soprattutto, come dirlo. Anche per me, da ieri, Zegama è Zegama.

LE PROSSIME TAPPE - Archiviata la prima Ultra, la Transvulcania, e la prima Sky, il verdetto è praticamente univoco. In entrambe le gare, primo Kilian e secondo Luis Alberto, prima Emelie e secinda Nuria. Le Skyrunner® world Series 2013 si trasferiscono prima ad Andorra per la seconda Ultra, il 21 giugno con la Ronda dels cims di 170 km e la settimana dopo a Chamonix per la Marathon du Mont Blanc.  Lo spettacolo continua.
 


A Rognoni-Bottura la Monza-Montevecchia

Tra le donne successo di Gizzi-Casiraghi

Una splendida giornata di sole ha festeggiato la seconda edizione della Monza-Montevecchia Ecotrail che ha unito la 'capitale' della Brianza con la prima collina che si incontra salendo dalla pianura. Gara a coppie con più di 30 km e circa 800 metri di dislivello con percorso nella natura del parco di Monza e dei parchi naturali della zona. La vittoria è andata a MEPA Assiurazioni 1 di Dario Rognoni e Orazio Bottura (2h19'36'') mentre tra le donne si sono imposte Noemy Gizzi e Monica Casiraghi (2h58'33''). La prima coppia mista è quella dei Runner's World Challenge Dario Marchini e Chiara Moras (2h50'40''). Nella dura 'cronoscalata' da Montevecchia bassa a Montevecchia alta si sono imposte le prime due coppie maschili e femminili, Mepa 1 e Gizzi-Casiraghi, con i tempi di 15'55'' e 20'20'', mentre nelle coppie miste hanno vinto I Bocia Verano di Davide Brambilla e Chiara Fumagalli con il crono di 19'17''.