Mwangi Hirum Wandangi vince al debutto nel trail
Il keniano primo al 'Terre di Mezzo' a Daverio
Era uno degli atleti più attesi alla vigilia: Hirum Mwangi Wandangi era al debutto in un trail, la quarta edizione delle 'Terre di Mezzo' a Daverio. Il keniano ha chiuso i 37 km del tracciato in 2h27'00" davanti a Fabio Bazzana (2h34'57") con Danilo Lantermino a completare il podio (2h39'32"). Nella gara rosa a segno Virginia Oliveri in 3h130'26", precedendo Scilla Tonetti (3h14'24") e Annalisa Cappelletti (3h14'24").
Canepa, quinta per ISF, trentesima per ITRA
Le prime analisi sui ranking di quest’anno
Se pur ancora parziali e solo riferiti alle lunghe distanze, i dati forniti in settimana dalla ISF (International Skyrunning Federation) sul ranking 2013 si prestano a un primo confronto con quelli più completi forniti dalla ITRA (International Trail Running Federation). Per capire a fondo i meccanismi di calcolo dei due ranking, abbiamo preso come riferimento le posizioni di Francesca Canepa, quella che da molti è considerata la miglior atleta italiana delle lunghe distanze.
I DUE RANKING – I due metodo di calcolo adottatti da ISF e ITRA partono da un presupposto differente e di conseguenza si prefiggono lo scopo di rappresentare la realtà dell’outdoor running in modo altrettanto differente. In estrema sintesi, rimandando il’analisi dettagliata al numero di Ski-alper di dicembre, la ISF tende a offrire una panoramica di quanto è accaduto nella stagione in corso in termini di piazzamenti e performance nelle singole gare selezionate mentre la ITRA tende a offrire una panoramica sulle prestazioni atletiche assolute nel corso delle ultime tre stagioni. Con questi due fini, la prima considera le posizioni in classifica, i distacchi dal vincitore e la presenza di atleti elite nella singola gara, la seconda trasforma le singole prestazioni in un indice di riferimento, basato sulla traformazione del dislivello positivo in km equivalenti in pianura e confrontabile quindi nei diversi eventi stagionali. Ed è per questo motivo che la ITRA, a differenza della ISF, esprime anche un ranking complessivo che contempla tutti i tipi di distanze. In estrema sintesi, per ISF conta quanto si è arrivati nella gara e per ITRA quanto nella stessa si è andati veloce. Infine, la ISF si limita a considerare le lunghe distanze quelle superiori ai 42 km mentre la ITRA entra nel dettaglio suddividendole in fasce, da 42 a 69 km, da 70 a 99 km e oltre i 100 km. Per il ranking ITRA, il miglior atleta al mondo in termini di prestazione potrebbe quindi essere quello che ha fatto registrare grandi performance anche in sole gare di livello secondario, addirittura in gare esclusivamente locali, mentre per la ISF quello stesso atleta non comparirebbe in classifica perché vengono considerate unicamente le gare ritenute di livello internazionale.
FRANCESCA CANEPA – Il caso di Francesca Canepa è abbastanza eloquente perché porta a dei risultati molto differenti. Per il ranking ISF, l’atleta italiana è la 5° al mondo nelle gare di lunga distanza. Per il ranking ITRA, invece, è 30° nelle gare oltre i 100 km, 81° in quelle da 70 a 89 km e 226° in quelle da 42 km a 69°. Dando per scontato che in entrambi i ranking le formule siano state utilizzate correttamente cerchiamo quindi di interpretare i risultati. Per il ranking ISF, le migliori tre gare stagionali di Francesca sono state, nell’ordine, Tor des Géants, Ronda, e UROC mentre sono state scartate la Ice Trail e la Speedgoat in quanto nelle stesse ha totalizzato un punteggio inferiore. Il mondiale IAU, invece, non ha assegnato punteggio a Francesca in quanto classificatasi oltre il 15° posto. Alla luce di questi rusultati, e senza quindi considerare quelli ottenuti in gare non rientranti tra quelle selezionate, Francesca è risultata essere la 5° atleta nella disciplina. Per il ranking ITRA, invece, inerente al suo 30° posto nelle gare oltre i 100 km, sono state considerate le migliori, nell’ordine, The Abbots Way 2012, UTMB 2012, Lavaredo 2012, UROC 2013 e Ronda 2013. Come prima lettura, balza subito agli occhi che non sono risultate tra le sue migliori prestazioni, le due vittorie al Tor des Géants. Unendo i concetti espressi dai due ranking, sempre per le distanze oltre i 100 km, risulterebbe che Francesca Canepa è quindi la 5° atleta al mondo per risultati e la 30° per prestazioni sportive, ovvero per velocità.
UN DISCORSO ALLARGATO – Al pari di Francesca Canepa, ci sono altri risultati che si prestano ad essere analizzati come il 4° posto nelle distanze di oltre 100 km di Kilian Jornet per il ranking ITRA o il primo posto assoluto, quindi nel ranking generale, di Rory Bosio.
A questo punto difficile dire quale dei due risultati rappresenti meglio la situazione reale. Noi ci proveremo appunto sul prossimo numero di Ski-alper.
Mondiali trail 2015, salta la candidatura italiana
Francia e Lussemburgo le candidate
Fonte la prestigiosa rivista francese Trail Endurance Mag, il 2 novembre è stata presentata ufficialmente la candidatura da parte degli organizzatori della gara francese Maxi Race du Lac d’Annecy per i mondiali trail che saranno orgazizzati dalla IAU (International Association of Ultrarunners) nel 2015.
LA CANDIDATURA - Durante l’incontro svoltosi proprio ad Annecy, erano presenti lo spagnolo Paco Rico, rappresentante europeo della IAU e responsabile della commissione trail della stessa, il francese Michel Poletti, presidente della International Trail Running Association nonchè, organizzatore dell’Ultra-Trail du Mont-Blanc e membro del gruppo di lavoro trail della IAAF, Michel Huertas, vice presidente della FFA, il direttore della corsa Stéphane Agnoli e il responsabile dello sponsor tecnico della corsa, Tecnica, Xavier Bloem. La candidatura francese dovrà però fare i conti con quella presentata dal Lussemburgo. La decisione finale sull’assegnazione del mondiale 2015 verrà presa dall stessa IAU nel mese di gennaio 2014.
LA GARA – Il percorso dovrebbe rimanere pressochè identico a quello già sperimentato nel 2012. Se venisse accettata la candidatura della Maxi Race du Lac d’Annecy si tornerà quindi a disputare un mondiale trail senza i giri ad anello che hanno caratterizzato l’ultima edizione in Galles. Considerata la tipologia del percorso, dopo l’edizione di Serre Chevalier del 2009, si tornerebbe anche a disputare un mondiale con un significativo profilo altimetrico. Si tratterebbe infatti di una gara di 86 km e 5.300 metri di dislivello positivo che nel 2012 è stata vinta dal tedesco Philipp Reiter in 9h45’32’’ tra gli uomini e dalla neozelandese Anna Frost in 10h15’23’’ tra le donne, quest’ultima con il quarto tempo assoluto. La gara rimmarà open con l’aggiunta delle selezioni nazionali sfruttando in questo modo l’ampia partecipazione di concorrenti che nelle ultime due edizioni hanno mostrato grande interesse per la stessa prova. La gara francese, fermo restando la data di fine maggio, attualmente utilizzata per l’evento, andrebbe inoltre a cadere in un periodo della stagione non concomitante con altre manifestazioni di portata internazionale.
ECLUSIONE ITALIANA – Da quanto riportato da Trail Endurance Mag, quindi, sembrerebbe essere stata scartata la candidatura presentata in passato dalla Trans D’Havet, quest’anno già prova valida per il campionato europeo Skyrunning e quindi con un bagaglio d’esperienza acquisito che potrebbe essere prezioso anche in ottica di una prova mondiale. Gli organizzatori della gara italiana, dal canto loro, dicono di non aver mai ritirato la loro candidatura e di essere sorpresi dell’apparente esclusione. Sempre dalle stesse fonti, stando così la situazione, sembrerebbe essere stata scartata da parte della IAU anche la candidatura di un’altra gara italiana, il Trail del Monte Soglio che la IUTA aveva proposto a inizio stagione alla stessa IAU.
Catania e Brizio vincono la maratona dell'Etna
Ottava edizione della gara sul vulcano siciliano
Ottava edizione dell'Etna Valetudo Sky Marathon, i 42 km e 1100 metri di dislivello, sui sentieri del vulcano siciliano. Vittoria di Vito Massimo Catania che si è imposto con il tempo di 2h59', davanti a Mikhail Mamleev e al palermitano Giuseppe Giuseppe Cuttaia. In campo femminile a segno Emanuela Brizio in 3h35' davanti a Graziella Bonanno e a Martina Norma.
Domenica il trail Terre di Mezzo
Partenza e arrivo alla Palazzina della cultura di Daverio
Domenica appuntamento con la quarta edizione del trail Terre di Mezzo. 35 km, con dislivello positivo di 970 metri con partenza e arrivo alla Palazzina della cultura di Daverio (VA). Non cambia il percorso rispetto all'ultima edizione, passando per la piana di Vegonno, il crinale boschivo che porta a Caidate, poi discesa su Montonate, passaggio al laghetto del Pietro per raggiungere il guado del fiume Strona, per toccare Villadosia dove inizia la salita al monte Carbonino. Altra salita al monte San Giacomo per una antica scalinata in pietra, passaggio in località Gaggio dove è posto il ristoro al km 29. Altra ascesa dietro la cava di Bernate sino al bacino idrico di Casale Litta per poi rientrare sul versante verso Daverio, attraversando la vallata in zona cascina Spazzacamino, sino all’arrivo. Partenza alle ore 9, mentre sabato ore 20,30 presso la Palazzina della Cultura di Daverio presentazione del trail con l'incontro 'Dagli Altipiani alle Alpi' con ospiti Bruno Brunod, Scilla Tonetti, Hirum Mwangi Wandangi (atleta keniano al suo primo trail) e lo psicologo degli ultra Pietro Trabucchi.
Ranking ISF, la prima analisi donne
Abbiamo provato ad entrare nel dettaglio dei calcoli
La prima analisi sul ranking ISF riguarda alcuni esempi della classifica femminile presi a riferimento.
PRIMA DEL RANKING - Prima della pubblicazione del ranking, senza quindi avere alcuna indicazione in merito, è interessante immaginare cosa avremmo potuto rispondere all’ipotetica domanda di chi fosse la miglior atleta al mondo in riferimento alla stagione 2013. Con molta probabilità, al netto di considerazioni che abbiano a che fare con il legittimo tifo sportivo per un singolo atleta, il quesito non sarebbe stato di facile risposta per nessuno. Questo per due motivi principali: da un lato le ultra distanze andrebbero suddivise almeno nella fascia che va dai 42 km ai 100 km, dall’altro perché non è poi così usuale assistere a scontri diretti tra le migliori atlete al mondo. Fatte queste dovute considerazioni, personalmente avrei ragionato su un numero ristretto di cinque atlete. Sono, in ordine alfabetico di nome, Emelie Forsberg, Francesca Canepa, Nathalie Mauclair, Nuria Picas e Stephanie Howe. Se la domanda mi fosse stata posta a inizio anno, al posto della Mauclair e della Howe avrei inserito Elisabeth Hawker ed Elli Greenwood. Riguardo all’ordine, avrei detto Forsberg, Mauclair e Picas.
DOPO IL RANKING - Il ranking ISF vede nell’ordine, Forsberg, Picas, Mauclair, Howe e Canepa. E molto interessante cercare di capire il meccanismo del ranking e in particolare da cosa è stato generato il divario di 25 punti tra la Picas e la Mauclair. In riferimento al concetto di ranking, il più significativo il più conosciuto e utilizzato è quello del tennis, dove non solo viene assegnato un punteggio, ma si è soliti a indicare un atleta con la sua posizione mondiale.
FORSBERG VS MAUCLAIR - Le due atlete in questione, Forsberg e Mauclair, si sono confrontate direttamente nel corso della stagione due volte. Nella prima, la Transvulcania, vinse la Forsberg e la Mauclair arrivò quarta a 33’ minuti dalla svedese. Nella seconda, la Diagonale des Fous, vinse la Mauclair e la Forsberg arrivò seconda a 2h43’ dalla francese. Nel corso della stagione la Forsberg ha disputato 5 gare tra quelle selezionate, la Mauclair 4. Per la prima, i tre migliori punteggi conseguiti sono stati alla Transvulcania, Trans D’Havet e UROC, mentre sono stati scartati quelli dell’Ice Trail, pur avendola vinta, e della stessa Réunion. Per la Mauclair i tre migliori punteggi sono quelli del mondiale IAU, della TDS e della Réunion. In entrambi i casi, quindi, sono stati scartate le sconfitte dirette. Inoltre, in entrambi i casi i tre punteggi contemplati rigardano altrettante vittorie. A questo punto è quindi interessante cercare di capire da cosa siano dipesi i 25 punti di distacco tra la Forsberg e la Mauclair visto e considerato che entrambe hanno tre vittorie. In questo caso, il discorso si riferisce unicamente al livello di partecipazione delle stesse gare, ovvero individuato dalla ISF in base al numero atlete elite presenti. Le cinque gare stagionali che al femminile hanno registrato il maggior numero di elite, con quattro atlete ciascuna, sono state, nell’ordine, Transvulcania, Trans D’Havet, Speedgoat, UTMB e UROC. Tre di queste sono state vinte dalla Forsberg e nessuna dalla Mauclair. La Mauclair ha vinto una gare con tre atlete elite, mondiale IAU, una gara con un’atleta elite, la Diagonale des Fous, e una gara senza nessun atleta elite, la TDS. I punti di distacco derivano da questa differenza.
IL FATTORE DISTACCO - Il ranking ISF tiene conto, tra le altre variabili, del fattore distacco. Questo è calcolato in percentuale e, ovviamente, non in valore assoluto altrimenti sarebbero avvantaggiate le gare corte su quelle lunghe. E’ un parametro che forse per mentalità siamo poco abituati a considerare dando più risalto alla posizione in classifica. Un riferimento su tutti è quello che riguarda l’atleta italiana Katia Fori, la cui posizione in classifica, 46° assoluta e 9° italiana, sembra non renderle giustizia. Dico questo perché, almeno secondo me, Katia Fori è realmente una delle più forti atlete italiane. Nel caso di Katia, incidonono sostanzialmente due fattori. Il primo è che ha disputato solo due gare rientranti tra quelle selezionate e che quindi la sua media punteggio ha subito una penalizzazione dell’11%. Nella prima gara, i mondiali in Galles, Katia ha ottenuto un buon punteggio in funzione del suo splendido quinto posto e un distacco contenuto di poco superiore ai 30’. Nella seconda, quella più prestigiosa a livello mediatico, ovvero l’UTMB, è arrivata quarta ma ha inciso molto il distacco di oltre 5 ore dalla vincitrice. Per fare un raffronto, l’atleta che la precede, Chiara Colonnello, nel corso della stagione non ha conseguito dei piazzamenti in classifica al pari di Katia ma avendo disputato tre prove tra quelle selezionate la sua media non ha subito penalizzazioni. Dal punto di vista dei distacchi, inoltre, Chiara ha avuto dei risultati in linea con la stessa Katia Fori. Il fattore tempo ha anche influito molto, in termini positivi, per un’altra atleta, Federica Boifava che si è classificata tredicesima assoluta in classifica e seconda tra le italiane dietro al quinto posto di Francesca Canepa. Anche per Federica ha pesato molto il fatto di aver disputato tre gare e il miglior punteggio l’ha ottenuto alla Lavaredo con il secondo posto e principalmente per il distacco contenuto a 23’ dalla vincitrice.
Domenica di corsa sull'Etna
Con la Etna Valetudo Ecomarathon
Un percorso suggestivo che attraversa il Parco dell’Etna da Sud a Nord: domenica 3 novembre in programma la Etna Valetudo Ecomarathon. Un’altimetria 'importante' renderà il percorso della maratona decisamente impegnativo, dolci salite e lunghe discese dovranno essere superate dai maratoneti per raggiungere il traguardo finale. Partenza da Piano Vetore (1760 metri) Etna Sud, i primi chilometri sono gradevoli e tutti in leggera salita, si supera il Rifugio della Galvarina (1879 metri) per arrivare al Rifugio di Monte Palestra dove si sfiorano i 2000 metri di quota. Inizia una lunga discesa che conduce fino al Rifugio di Monte Spagnolo (1440 metri) dove inizia una lunga risalita che conduce fino al Piano dei Dammusi per poi lanciarsi nella discesa finale verso il traguardo.
Kilian ed Emelie primi al mondo nelle Ultra
Pubblicato il ranking della ISF
La ISF (International Skyrunning Federation) ha pubblicato la prima parte del lavoro inerente al Ranking 2014.
IL PRIMO ELENCO - Si tratta di un primo elenco di atleti, 100 uomini e 50 donne, della specialità ultra, ovvero quella con gare di distanza superiore ai 42 km. A seguire, la stessa ISF pubblicherà quindi i nominativi dei migliori atleti delle altre due discipline, Vertical e Sky, e successivamente l’elenco completo di tutti gli atleti rientranti nel ranking 2013, circa 3.000.
IL RANKING - Il ranking si basa su un algoritmo elaborato dalla stessa ISF e che ha come riferimento quello ormai collaudato utilizzato dalla FIS per lo sci alpino. I parametri utilizzati per l’assegnazione del punteggio di ogni gara sono la posizione in classifica, il distacco dal vincitore, e il numero di atleti elite che hanno preceduto e seguito l’atleta considerato. Per la stagione 2013 la ISF ha analizzato 54 gare a livello internazionale in funzione del livello dei partecipanti. Per le Ultra, le gare selezionate sono state 24 di cui 2 in Italia, Lavaredo Ultra Trail e Trans D’Havet. I singoli punteggi sono stati assegnati ai primi 30 uomini e alle prime 15 donne di ciascuna gara. Per ogni atleta è quindi stata calcolata la media dei migliori tre risultati stagionali con una penalizzazione dell’11% nel caso l’atleta abbia disputato solo due delle gare selezionate e del 22% nel caso ne abbia disputata solo una.
COME DA PRONOSTICI - Lo spagnolo Kilian Jornet e la svedese Emelie Forsberg si aggiudicano la prima posizione nel ranking 2013. Lo spagnolo è seguito dal connazionale Luis Alberto Hernando e dall'americano Sage Canaday mentre la svedese è seguita dalla spagnola Nuria Picas e dalla Francese Nathalie Mauclair. In campo maschile, tre nazioni si spartiscono i migliori atleti al mondo, Spagna Stati Uniti e Francia. Molto più variegata la situazione femminile con Svezia, Spagna, Francia, Stati Uniti, Italia e Nuova Zelanda.
I NUMERI COMPLESSIVI – Per le sole ultra, il ranking completo contempla un totale di 866 atleti, 613 uomini e 273 donne, di 38 nazionalità differenti.
GLI ITALIANI – Dopo questa prima pubblicazione, e in attesa di conoscere l’elenco completo, l’italia vede 5 atleti uomini nei primi 100 e 9 donne nelle prime 50. Fulvio Dapit è il primo degli italiani in 61° posizione seguito da Marco Zanchi e Christian Insam. Decisamente meglio la situazione femminile con il 5° posto di Francesca Canepa il 13° di Federica Boifava e il 30° di Alessandra Carlini.
TOP 10 UOMINI
1. KILIAN JORNET BURGADA (ESP) 270,000
2. LUIS ALBERTO HERNANDO ALZAGA (ESP) 256,852
3. SAGE CANADAY (USA ) 252,642
4. TIMOTHY OLSON (USA ) 250,136
5. FRANCOIS D'HAENE (FRA) 240,533
6. XAVIER THEVENARD (FRA) 240,526
7. ROBERT KRAR (USA) 233,312
8. SEBASTIEN CHAIGNEAU (FRA) 227,975
9. JULIEN CHORIER (FRA) 223,884
10. MIGUEL ANGEL HERAS HERNANDEZ (ESP) 216,096
TOP ITALIANI
61. FULVIO DAPIT (ITA) 154,311
65. MARCO ZANCHI ITA (ITA) 153,030
85. CHRISTIAN INSAM (ITA) 142,714
90. FRANCO COLLE ITA (ITA) 139,464
93. STEFANO TRISCONI (ITA) 138,294
TOP 10 DONNE
1. EMELIE FORSBERG (SWE) 245,000
2. NURIA PICAS ALBETS (ESP) 221,158
3. NATHALIE MAUCLAIR (FRA) 220,000
4. STEPHANIE HOWE (USA ) 205,476
5. FRANCESCA CANEPA (ITA) 204,778
6. UXUE FRAILE AZPEITIA (ESP) 190,191
7. RUBY MUIR (NZL) 188,014
8. JODEE ADAMS MOORE (USA) 182,924
9. RORY BOSIO (USA) 181,794
10. AURELIA TRUEL (FRA) 180,538
TOP ITALIANE
5. FRANCESCA CANEPA (ITA) 204,778
13. FEDERICA BOIFAVA (ITA) 173,396
30. ALESSANDRA CARLINI (ITA) 154,631
33. EMANUELA SCILLA TONETTI (ITA) 150,233
34. SIMONA MORBELLI (ITA) 149,068
37. MARIA CHIARA PARIGI (ITA) 147,907
41. LISA BORZANI (ITA) 146,345
43. CHIARA COLONNELLO (ITA) 145,232
46. KATIA FORI (ITA) 144,440
QUI il ranking completi
La stagione Vertical del Team La Sportiva
Alla conquista del tetto del mondo nel verticale
Ieri abbiamo parlato del mondo delle lunghe distanze analizzando come si è comportato uno dei team protagonisti delle ultime stagioni, il Team Salomon International. Oggi andiamo dalla parte opposta parlando della disciplina più corta, ovvero il Vertical Kilometer.
E quando l’argomento riguarda il verticale, il riferimento assoluto è il Team La Sportiva, un team italiano che è riuscito a salire per il terzo anno consecutivo sul tetto del mondo. A dire il vero, quest’anno ha fatto qualcosa di più, si è portato a casa tetto, fondamenta e quasi tutto quello che ha trovato sulla sua strada. Onore al merito al marchio italiano e al team manager Massimo Dondio che hanno creduto in tempi non sospetti in quella che era la disciplina meno mediatica delle tre ma che sta crescendo a grandi passi coinvolgendo sempre più addetti ai lavori e pubblico. Gare come Chamonix, Canazei o Limone, solo per citarne tre, sono la dimostrazione che anche il Vertical può attirare e incuriosire il grande pubblico.
RE URBAN - Se per le Ultra e le Sky il riferimento assoluto delle discipline è Kilian Jornet, per il Vertical lo è l’italiano Urban Zemmer. Gia detentore del titolo di campione del mondo nelle World Series e di campione italiano nel 2011 e nel 2012, nonché detentore del titolo europeo nel 2011 e del record del mondo di disciplina conseguito a Fully nel 2012 in 30’26’’, anche nel 2013 Zemmer era considerato l’atleta da battere, il grande maestro del verticale. Classe 1970, l’altoatesino di Castelrotto non ha disatteso le aspettative e ha regalato a tutti gli appassionati un’altra stagione memorabile nonostante la concorrenza sempre più agguerrita e molti giovasi che per ora si limitano ad ammirare il suo regno ma che sono estremamente vogliori di portarglielo via. Come nel 2012, ha partecipato a solo tre prove del circuito mondiale, lo scorso anno le aveva vinte tutte mentre quest’anno ne ha fatte sue solo due mentre si è dovuto arrendere a Chamonix dove, con il quinto posto assoluto, ha ceduto ai colpi di Saul Padua & company.
CANAZEI - In realtà Re Urban è arrivato secondo anche all’europeo di Canazei ma la sua prestazione è stata talmente straordinaria anche in quell’occasione che definirla una sconfitta sarebbe riduttivo. Alla partenza di Alba di Canazei, la mattina del 19 luglio, il riferimento per tutti i pretendenti ai posti che contano erano i suoi 33’16’’ fatti registrare nel 2010. Potevano esserlo anche i suoi 33’56 del 2009 o sempre i suoi 33’44’ del 2011 ma solo i primi costituivano il primato assoluto del percorso. La gara parte bene e fino ai 900 metri, nessuno sembra osare a sfidarlo direttamente. Nel primo e unico traverso della gara, quello che conduce al ripido muro finale, avviene però qualcosa di straordinario per tutti gli amanti della disciplina, quello che da molti è considerato il gesto atletico e la reazione tattica più belli dell’intera stagione. Kilian Jornet attacca e Urban Zemmer apparentemente sembra crollare alle bordate del catalano. Ma in un vertical come quello di Canazei, saltare anche solo per pochi passi significa perdere subito delle posizioni e in quel preciso frangente anche le medaglie europee. E’ un traverso molto pericoloso, arrivare sul prato per gli ultimi 50 metri di gara senza poter dare il massimo, vorrebbe dire saltare. Zemmer tiene ma non va a incollarsi a Kilian come forse avrebbe potuto fare perlomeno nei metri iniziali. Da tutto se stesso con la giusta intensità e, d’esperienza, va a prendersi l’argento con 4’’ di vantaggio sul connazionale Philip Gotsch. Il trenino del catalano e dei due italiani sul muro finale del Crepa Neigra è una delle più belle immagini di tutta la stagione, non solo del Vertical.
SUPER TEAM - Il Team La Sportiva, però, non significa solo Urban Zemmer. E’ il team più completo e meglio organizzato nel panorama del Vertical internazionale. La stagione era già iniziata nel migliore dei modi con la vittoria di Marco Facchinelli all’Elbrus, in Russia. E’ poi seguita la vittoria di Zemmer e il secondo posto sempre di Facchinelli in Spagna, con la vittoria di Nejc Kuhar in Grecia ed è terminata, almeno in coppa del mondo, con la vittoria sempre di Zemmer e il Terzo posto di Marco Moletto nella finalissima di Limone sul Garda. Il verdetto finale delle World Series 2013, a dir poco impietoso; primo Urban Zemmer, secondo Marco Facchinelli, terzo Marco Moletto, sesto Nejc Kuhar e dodicesimo Nadir Maguet. Primo team al mondo, con 996 punti e un divario di ben 350 punti sul secondo classificato. Ciliegina sulla torta, nel tempio del verticale di Fully è arrivata la vittoria di Zemmer, il quarto posto di Marco Moletto e l’undicesimo di Nadir Maguet. Giusto per far capire ai più distratti che il 2014 in ambito interazionale inizierà esattamente da dove è finita questa stagione. E in una stagione così ricca di impegni, non poteva però mancare un occhio di riguardo all'Italia. Presto fatto, nel Campionato Italiano Skyrunning di Vertical, titolo a Marco Facchinelli e secondo posto a Nadir Maguet. La stagione del Super Team La Sportiva è servita.
I GIOVANI – Manca ancora un ultimo punto, forse il più importante. Un grande team è tale se presta attenzione anche verso i giovani, ovvero coloro che sarnno chiamati nel prossimo futuro a seguire le gesta dei senatori. E anche in questo ambito il Team La Sportiva non si è fatto mancare nulla. Marco Moletto e Nadir Maquet sono trai i due giovani più promettenti dell’intera scena mondiale. A dire il vero Moletto, che ha qualche anno di più, ventisei del piemontese contro i venti del valdostano, più che promettente è ormai una certezza. Sempre nei top 10 nelle gare internazionali, oltre ad alcune belle vittrie nazionali, ha anche centrato il suo primo podio nelle World Series e lo ha fatto in una delle gare più significative, ovvero nella finalissima di Limone sul Garda. Il suo terzo posto davanti a quasi tutti i mostri sacri della disciplina vale oro. Maguet è li che guarda e che impara, e lo fa da distanza ravvicinata. Quattordicesimo a Chamonix, sedicesimo agli europei di Canazei, decimo alla finalissima di Limone e undicesimo a Fully, pronto anche lui per entrare stabilmente nei top 10 anche in campo internazionale. si perchè in Italia, con la vittoria al Gran Sasso e il secondo posto nella generale del Campionato Italiano, Nadir è già un big..
Super Bazzana e Boifava al Casto
Grande livello dei partecipanti a Biella
Avevamo ipotizzato una possibile sfida tra gli specialisti delo skyrunning e quelli del tral running e così è stato.
LA GARA MASCHILE - I pronagonisti, come per le ultime edizionoi del Trail del Monte Casto, neanche a dirlo, Fabio Bazzana, Daniele Fornoni e Stefano Butti. Bazzana ha concluso alla grande la stua stagione vincendo la prova di 46 km in 4h01’46’’, Fornoni ha resistito all’attacco dei corridori del cielo classificandosi secondo a 3’40’’ e distanziando stefano butti di circa 8’. Grandi prestazioni anche per Stefano Trisconi, quarto in 4h26’38’’ e per il giovane Fabio Toniolo che centra una delle migliri prove in carriera, quinto in 4h26’57’’. Per tutti gli altri, il distacco dal vincitore supera la mezz’ora.
LA GARA FEMMINILE - A proposito di belle prove che suggellano una grande stagione, Federica Boifava va a vincere tra le donne in 4h56’42’’ con un vantaggio di 1’30’’ su Marcella Belletti e di circa 2’ su Cinzia Bertasa. Grande prestazione per le tre, considerando che dietro di loro ci sono nomi di non poco conto nel panorama italiano; nell’ordine, Raffaella Miravalle Sonia Glarey e Cecilia Mora.
La gara ha anche assegnato i titoli italiani e Fabio Bazzana e Federica Boifava sono quindi i nuovi Campioni Italiani Trail della IUTA.
LA 21 KM - Nella prova più corta, sulla distanza dei 20 km, vittoria di Silvio Balzaretti in 1h40'30'' e un vantaggio di 1'23'' su Davide Ansaldo e di 2'40'' fu Franco Collè. Tra le donne, vittoria di Debora Cardone in 1h52'21'' e un vantaggio di 8' su virginia Oliveri e di 14' su Gabriella Boi.
TOP UOMINI
1. BAZZANA Fabio (TEAM CRAZY IDEA) 04:01:46
2. FORNONI Daniele (TEAM TECNICA) 04:05:26
3. BUTTI Stefano (OSA VALMADRERA) 04:13:34
4. TRISCONI Stefano (TEAM RAIDLIGHT) 04:26:38
5. TONIOLO Fabio (TEAM SALOMON AGISKO) 04:26:57
6. MORETTON Andrea (TEAM LAFUMA ITALIA) 04:33:01
7. BERIA Paolo (ASD FALCHI LECCO) 04:34:29
8. VALSESIA Nico (TEAM BIKEADVENTURES) 04:37:04
9. VUILLERMOZ Diego (LA SPORTIVA MOUNTAIN RUNNING TEAM) 04:37:15
10. ROUX Fabrizio (TEAM SALOMON AGISKO) 04:39:49
TOP DONNE
1. BOIFAVA Federica (ALPSTATION TRAIL TEAM) 04:56:42
2. BELLETTI Marcella (GLI ORSI REWOOLUTION TEAM) 04:58:11
3. BERTASA Cinzia (TEAM TECNICA IZ SKYRACING) 04:58:49
4. MIRAVALLE Raffaella (VALETUDO SKYRUNNING) 04:59:00
5. GLAREY Sonia (TEAM LAFUMA ITALIA) 05:15:39
Thomas Lorblanchet, quarta vittoria ai Templiers
Grande ritorno del francese sulla scena che conta
Finale di stagione di altissimo livello ai Templiers con quasi tutti i big francesi in gara. Potevano esserci diverse chiavi di lettura alla vigilia della gara, come la possibile rivincita di Miguel Heras su Xavier Thavenard dopo l’UTMB, il ritorno in gara di Thomas Lorblanchet o la sfida tra gli stessi francesi. Alla fine, come ci si poteva aspettare, la chiave di lettura è stata solo una, ovvero tutti contro tutti senza risparmiarsi.
LANNE AL 30° KM - I riscontri cronometrici dopo 31 km di gara erano già abbastanza eloquenti. Tra il primo atleta transitato, il francese Michel Lanne e il decimo, il connazionale Nicolas Martin, solo 1’15’’ di differenza, il tutto sotto le 2h30’ di gara. Tra i due, gran parte del gotha della disciplina come Thomas Lorblanchet, Xabier Thevenard, Sylvain Court, Julien Rancon, Miguel Heras ed Erik Clavery.
HERAS AL 50° KM – Oltre la metà di gara, sembrava essere un’altra giornata di grazia per lo spagnolo Miguel Heras nonché la sua rivincita personale nei confronti degli atleti francesi dopo il secondo posto all’UTMB alle spalle di Xavier Thevenard. Per lui, un vantaggio di 3’ su Thomas Lorblanchet e di 5’ proprio su Thevenard e Michel Lanne.
LORBLANCHET ALL’ARRIVO – Alla fine, dopo un lungo periodo di assenza dalle gare per problemi fisici, Thomas Lorblanchet torna alla vittoria e lo fa proprio in una delle gare più prestigiose in Francia, la stessa Templiers che lo aveva giù visto vincere nel 2007, nel 2008 e nel 2010 e arrivare secondo nel 2009 e nel 2011. Il suo vantaggio finale, 4’42'' su Xavier Thevenard e 5'31'' Michel Lanne.
Dopo l’UTMB, il Team Asics festeggia quindi con un’altra vittoria di peso.
TOP UOMINI
1. Thomas Lorblanchet 6h43min04
2. Xavier Thévenard 6h47min46
3. Michel Lanne 6h48min34
TOP DONNE
1. Nuria Picas Albets (ESP) 7h57min49
2. Malika Coutant (FRA 8h19min19
3. Aurélia Truel (FRA 8h21min47
La stagione ultra del Salomon International
Da galacticos nel 2011 a grande team quest’anno
Mancano ancora all’appello almeno due gare prestigiose come la Saintelyon in francia e la Endurace Challenge di San Fransico, in america, ma alla luce dei risultati di oggi ai Templier è già possibile fare alcuni bilanci stagionali nel mondo delle lunghe distanze. Il primo riguarda uno dei più famosi e vincenti team al maschile, il Salomon International. Per farlo, è utile ritornare indietro di due anni, ovvero al 2011, per meglio comprenderne l’evoluzione.
Il 2011 per il Team Salomon International al maschile fu un anno di assoluto dominio nelle gare di lunga distanza. Tra le tante vittorie stagionali, rimarrà certamente alla storia il fantastico poker in tutte le più famose 100 miglia del panorama internazionale, ovvero Western States, Hardrock, Leadville, UTMB e Diagonale. Nel 2011, il Team Salomon International non ara unicamente il team più forte al mondo, era anche uno dei primi team professionalmente strutturato di tutto il panorama internazionale. Onore al merito al suo ideatore nonchè team manager, ovvero Gregory Vollet. A due anni di distanza, lo stesso team che qualcuno accostò ai più famosi galacticos del Real Madrid per la presenza di molti spagnoli, rimane uno dei più vincente team al mondo ma con una connotazione più umana, con grandi vittorie alternate a sconfitte più o meno importanti.
Di quel fantastico poker del 2011 quest'anno il Team Salomon International riesce a a portare a casa solo la Diagonale. Il livello nelle ultra distanze cresce ogni stagione, gli altri team si avvicinano sempre di più e le gare internazionali sembrano più equilibrate e quindi più avvincenti. Il 2014, con i vari Canaday, Krar, Olson e Thevenard ormai atleti consolidati e non più semplici promesse, si preannuncia quindi essere una stagione molto interessante.
INCIPIT AUSTRAILIANO - A inizio stagione, Kilain Jornet vince in Australia seguito da due compagni di team, il francese Francois D’Haene e il sudafricano Ryan Sandes. E’ il preludio di una grandissima stagione.
LA GIOVANE TRANVULCANIA – In quella che poi l’anno successivo diventerà una delle gare più internazionali al mondo, Miguel Heras e Iker Karrera vanno a prendersi la vittoria a parimerito demolendo il precedente record.
ANNECY – Nella gara di casa, arriva la vittoria di Iker Karrera e il terzo posto di Julien Chorier.
PUNTATA IN GERMANIA – Gli stessi due atleti dominatori della Transvulcania replicano poi in Germania alla Zugspitz con il primo posto di Miguel Heras e il secondo di Iker Karrera.
LA CAMPAGNA D’AMERICA - A giugno Kilian Jornet regala all’Europa la prima vittoria storica in una delle più prestigiose gare di 100 miglia americane, la Western States. Due settimane più tardi è la volta del francese Julien Chorier che s’impone all’Hardorck, anch’essa una delle gare simbolo americane. Il tris americano viene calato ad agosto dal sudafricano Rayan Sandes che domina la Leadville. L’incubo maggiore per gli ultra runners americani si chiama Team Salomon International.
RONDA DELS CIMS - Miguel Hera vince anche la Ronda dels Cims di 170 km ad Andorra a metà luglio
IL TRIONFO ALL’UTMB – La più importante corsa al mondo di ultra distanza, l’UTMB, nel 2011 verrà ricordata per il famoso trenino a tre nei pressi di Champex, composto dagli spagnoli Kilian Jornet, Miguel Heras e Iker Karrera. Heras si deve poi fermare per un problema fisico ma il Team Salomon International piazza Kilian e Iker al primo e secondo posto davanti al francese Seb Chaigneau.
CAVALLS DEL VENT –Miguel Heras si riscatta al Cavalls del Vent vincendo davanti al compagno di team Tofol Castanyer.
LA DIAGONALE - Sull’isola della Réunion, il francese Julien Chorier vince la Diagonale des Fous di 161 km con 24’ di vantaggio su Pascal Blanc.
TEMPLIERS – La stagione 2011 del Team Salomon International si conclude con il dominio dell’inglese Andy Symonds in uno dei templi sacri del trail running francese, i Templiers. Alle sue spalle, in terza posizione il compagno di team Thomas Lorblanchet.
Il 2013 per il Team Salomon International sarà ricordato come una grande stagione ma non più di un dominio assoluto come avvenuto nel 2011. Se da un lato pesano eccome tutte le vittorie di Kilian Jornet nelle World Series, Transvulcania, Ice Trail, Trans D’Havet e Materhorn Ultraks, dall’altro non possono non essere considerate nel bilancio finale anche la sua debacle alla UROC e l’infortunio alla Diagonale. Il Team Salomon International, onore al merito, si porta comunque a casa il titolo delle World Series nelle Ultra e il titolo europeo con Kilian, e il titolo mondiale IAU con Rickey Lightfoot. Assente alla Western States, all’Hardrock e alla Leadville, quest’anno il Team Salomon International, tra le grandi gare stagionali, porta comunque a casa il Tor des Géants con Iker Karrera e la Diagonale con Francois D’Haenne più altre gare prestigiose come il Cavalls del Vent con Miguel Heras, i Pyrenées con Iker Karrera, la 80 km di Chamonix con Francois D’Haenne e Michel Lanne e la Ronda dels Cims con Julien Chorier. Si lascia però scappare, tra le altre, UTMB, Mt. Fuji, Speedgoat, UROC e Templiers.
UTMB 2013 - Nel bilancio annuale non può macare un riferimento all’UTMB. Se da un lato il secondo posto di Miguel Heras può essere considerato un grande risultato, dall’altro non va dimenticato che Julien Chorier ha disatteso le aspettative. Escludendo l’edizione del 2010, quella dell’interruzione e della fuga di Kilian Jornet verso il successo al Kima, era dal 2008 che il Team Salmon International non vinceva la corsa francese. E non possono neanche non pesare i 20 minuti che lo stesso Heras si è preso da Xavier Thevenard. Per le vittorie e per i record, l’UTMB 2013 parla quasi esclusivamente Asics al maschile e The North Face al femminile.
IN AMERICA - L’assenza degli europei nelle gare americane più prestigiose americane, poteva a priori essere letta come una sorta di delega nei confronti degli atleti locali, primo su tutti Cameron Clayton. Un atlata di indiscusso talento ma non accostabile al concetto di galacticos del 2011, perlomeno non ancora. E’ vero che Clayton ha salvato baracca e burattini con un grande terzo posto alla UROC ma è altrettanto verso che, unico portacolori del Salomon International, ha disatteso le aspettative alla Speedgoat con il quattordicesimo tempo finale. La campagna europea di Clayton era incominciata abbastanza bene con il settimo posto alla Transvulcania ma è terminata in modo disastroso con il venticinquesimo posto della Matterhorn Ultraks.
JULIEN TRA ALTI E BASSI – Abbiamo da sempre apprezzato Julien Chorier come un autentico cecchino delle ultra distanze, ovvero poche gare e tante vittorie. Per il francese una stagione anomala, culminata con la vittoria alla Ronda dels Cims ma che non può non tenere conto del suo sesto posto all’UTMB e del secondo al MT. Fuji dove ci si aspettava una sua riconferma dopo la vittoria dello scorso anno.
I NON PERVENUTI – In questa stagione per il Team Salomon International è anche mancato l’apporto del sudafricano Ryan Sandes. Nelle ultime stagioni aveva sempre dato il suo prezioso contributo, come con le vittorie alla Hong Kong 100, alla TNF 100 Australia e il secondo posto alla Western States nella passata stagione. Quest’anno ha vinto la Transgrancanaria nella distanza inferiore di 80 km a inizio stagione e lo si è poi rivisto solo a fine settembre con la vittoria alla Patagonian Marathon. Dallo straordinario risultato alla CCC dello scorso anno, dove vinse con 40’ di vantaggio sul secondo, molti speravano in una seconda carriera di Tofol Castanyer nelle ultra distanze. Ciò non è avvenuto, o perlomeno solo in parte, e il campione spagnolo ci ha deliziato con la sola vittoria nella Salomon 4 Trails, corsa a tappe di 160 km e il secondo posto al Cavalls del Vent in Spagna..












