Alla conquista del tetto del mondo nel verticale

Ieri abbiamo parlato del mondo delle lunghe distanze analizzando come si è comportato uno dei team protagonisti delle ultime stagioni, il Team Salomon International. Oggi andiamo dalla parte opposta parlando della disciplina più corta, ovvero il Vertical Kilometer.

E quando l’argomento riguarda il verticale, il riferimento assoluto è il Team La Sportiva, un team italiano che è riuscito a salire per il terzo anno consecutivo sul tetto del mondo. A dire il vero, quest’anno ha fatto qualcosa di più, si è portato a casa tetto, fondamenta e quasi tutto quello che ha trovato sulla sua strada. Onore al merito al marchio italiano e al team manager Massimo Dondio che hanno creduto in tempi non sospetti in quella che era la disciplina meno mediatica delle tre ma che sta crescendo a grandi passi coinvolgendo sempre più addetti ai lavori e pubblico. Gare come Chamonix, Canazei o Limone, solo per citarne tre, sono la dimostrazione che anche il Vertical può attirare e incuriosire il grande pubblico.

RE URBAN – Se per le Ultra e le Sky il riferimento assoluto delle discipline è Kilian Jornet, per il Vertical lo è l’italiano Urban Zemmer.  Gia detentore del titolo di campione del mondo nelle World Series e di campione italiano nel 2011 e nel 2012, nonché detentore del titolo europeo nel 2011 e del record del mondo di disciplina conseguito a Fully nel 2012 in 30’26’’, anche nel 2013 Zemmer era considerato l’atleta da battere, il grande maestro del verticale. Classe 1970, l’altoatesino di Castelrotto non ha disatteso le aspettative e ha regalato a tutti gli appassionati un’altra stagione memorabile nonostante la concorrenza sempre più agguerrita e molti giovasi che per ora si limitano ad ammirare il suo regno ma che sono estremamente vogliori di portarglielo via. Come nel 2012, ha partecipato a solo tre prove del circuito mondiale, lo scorso anno le aveva vinte tutte mentre quest’anno ne ha fatte sue solo due mentre si è dovuto arrendere a Chamonix dove, con il quinto posto assoluto, ha ceduto ai colpi di Saul Padua & company. 

CANAZEI – In realtà Re Urban è arrivato secondo anche all’europeo di Canazei ma la sua prestazione è stata talmente straordinaria anche in quell’occasione che definirla una sconfitta sarebbe riduttivo. Alla partenza di Alba di Canazei, la mattina del 19 luglio, il riferimento per tutti i pretendenti ai posti che contano erano i suoi 33’16’’ fatti registrare nel 2010. Potevano esserlo anche i suoi 33’56 del 2009 o sempre i suoi 33’44’ del 2011 ma solo i primi costituivano il primato assoluto del percorso. La gara parte bene e fino ai 900 metri, nessuno sembra osare a sfidarlo direttamente. Nel primo e unico traverso della gara, quello che conduce al ripido muro finale, avviene però qualcosa di straordinario per tutti gli amanti della disciplina, quello che da molti è considerato il gesto atletico e la reazione tattica più belli dell’intera stagione. Kilian Jornet attacca e Urban Zemmer apparentemente sembra crollare alle bordate del catalano. Ma in un vertical come quello di Canazei, saltare anche solo per pochi passi significa perdere subito delle posizioni e in quel preciso frangente anche le medaglie europee. E’ un traverso molto pericoloso, arrivare sul prato per gli ultimi 50 metri di gara senza poter dare il massimo, vorrebbe dire saltare. Zemmer tiene ma non va a incollarsi a Kilian come forse avrebbe potuto fare perlomeno nei metri iniziali. Da tutto se stesso con la giusta intensità e, d’esperienza, va a prendersi l’argento con 4’’ di vantaggio sul connazionale Philip Gotsch. Il trenino del catalano e dei due italiani sul muro finale del Crepa Neigra è una delle più belle immagini di tutta la stagione, non solo del Vertical.

SUPER TEAM – Il Team La Sportiva, però, non significa solo Urban Zemmer. E’ il team più completo e meglio organizzato nel panorama del Vertical internazionale. La stagione era già iniziata nel migliore dei modi con la vittoria di Marco Facchinelli all’Elbrus, in Russia. E’ poi seguita la vittoria di Zemmer e il secondo posto sempre di Facchinelli in Spagna, con la vittoria di Nejc Kuhar in Grecia ed è terminata, almeno in coppa del mondo, con la vittoria sempre di Zemmer e il Terzo posto di Marco Moletto nella finalissima di Limone sul Garda. Il verdetto finale delle World Series 2013, a dir poco impietoso; primo Urban Zemmer, secondo Marco Facchinelli, terzo Marco Moletto, sesto Nejc Kuhar e dodicesimo Nadir Maguet. Primo team al mondo, con 996 punti e un divario di ben 350 punti sul secondo classificato. Ciliegina sulla torta, nel tempio del verticale di Fully è arrivata la vittoria di Zemmer, il quarto posto di Marco Moletto e l’undicesimo di Nadir Maguet. Giusto per far capire ai più distratti che il 2014 in ambito interazionale inizierà esattamente da dove è finita questa stagione. E in una stagione così ricca di impegni, non poteva però mancare un occhio di riguardo all’Italia. Presto fatto, nel Campionato Italiano Skyrunning di Vertical, titolo a Marco Facchinelli e secondo posto a Nadir Maguet. La stagione del Super Team La Sportiva è servita.

I GIOVANI – Manca ancora un ultimo punto, forse il più importante. Un grande team è tale se presta attenzione anche verso i giovani, ovvero coloro che sarnno chiamati nel prossimo futuro a seguire le gesta dei senatori. E anche in questo ambito il Team La Sportiva non si è fatto mancare nulla. Marco Moletto e Nadir Maquet sono trai i due giovani più promettenti dell’intera scena mondiale. A dire il vero Moletto, che ha qualche anno di più, ventisei del piemontese contro i venti del valdostano, più che promettente è ormai una certezza. Sempre nei top 10 nelle gare internazionali, oltre ad alcune belle vittrie nazionali, ha anche centrato il suo primo podio nelle World Series e lo ha fatto in una delle gare più significative, ovvero nella finalissima di Limone sul Garda. Il suo terzo posto davanti a quasi tutti i mostri sacri della disciplina vale oro. Maguet è li che guarda e che impara, e lo fa da distanza ravvicinata. Quattordicesimo a Chamonix, sedicesimo agli europei di Canazei, decimo alla finalissima di Limone e undicesimo a Fully, pronto anche lui per entrare stabilmente nei top 10 anche in campo internazionale. si perchè in Italia, con la vittoria al Gran Sasso e il secondo posto nella generale del Campionato Italiano, Nadir è già un big..