Abbiamo provato ad entrare nel dettaglio dei calcoli

La prima analisi sul ranking ISF riguarda alcuni esempi della classifica femminile presi a riferimento.

PRIMA DEL RANKING – Prima della pubblicazione del ranking, senza quindi avere alcuna indicazione in merito, è interessante immaginare cosa avremmo potuto rispondere all’ipotetica domanda di chi fosse la miglior atleta al mondo in riferimento alla stagione 2013. Con molta probabilità, al netto di considerazioni che abbiano a che fare con il legittimo tifo sportivo per un singolo atleta, il quesito non sarebbe stato di facile risposta per nessuno. Questo per due motivi principali: da un lato le ultra distanze andrebbero suddivise almeno nella fascia che va dai 42 km ai 100 km, dall’altro perché non è poi così usuale assistere a scontri diretti tra le migliori atlete al mondo. Fatte queste dovute considerazioni, personalmente avrei ragionato su un numero ristretto di cinque atlete. Sono, in ordine alfabetico di nome, Emelie Forsberg, Francesca Canepa, Nathalie Mauclair, Nuria Picas e Stephanie Howe. Se la domanda mi fosse stata posta a inizio anno, al posto della Mauclair e della Howe avrei inserito Elisabeth Hawker ed Elli Greenwood. Riguardo all’ordine, avrei detto Forsberg, Mauclair e Picas.

DOPO IL RANKING – Il ranking ISF vede nell’ordine, Forsberg, Picas, Mauclair, Howe e Canepa. E molto interessante cercare di capire il meccanismo del ranking e in particolare da cosa è stato generato il divario di 25 punti tra la Picas e la Mauclair. In riferimento al concetto di ranking, il più significativo il più conosciuto e utilizzato è quello del tennis, dove non solo viene assegnato un punteggio, ma si è soliti a indicare un atleta con la sua posizione mondiale.

FORSBERG VS MAUCLAIR – Le due atlete in questione, Forsberg e Mauclair, si sono confrontate direttamente nel corso della stagione due volte. Nella prima, la Transvulcania, vinse la Forsberg e la Mauclair arrivò quarta a 33’ minuti dalla svedese. Nella seconda, la Diagonale des Fous, vinse la Mauclair e la Forsberg arrivò seconda a 2h43’ dalla francese. Nel corso della stagione la Forsberg ha disputato 5 gare tra quelle selezionate, la Mauclair 4. Per la prima, i tre migliori punteggi conseguiti sono stati alla Transvulcania, Trans D’Havet e UROC, mentre sono stati scartati quelli dell’Ice Trail, pur avendola vinta, e della stessa Réunion. Per la Mauclair i tre migliori punteggi sono quelli del mondiale IAU, della TDS e della Réunion. In entrambi i casi, quindi, sono stati scartate le sconfitte dirette. Inoltre, in entrambi i casi i tre punteggi contemplati rigardano altrettante vittorie. A questo punto è quindi interessante cercare di capire da cosa siano dipesi i 25 punti di distacco tra la Forsberg e la Mauclair visto e considerato che entrambe hanno tre vittorie. In questo caso, il discorso si riferisce unicamente al livello di partecipazione delle stesse gare, ovvero individuato dalla ISF in base al numero atlete elite presenti. Le cinque gare stagionali che al femminile hanno registrato il maggior numero di elite, con quattro atlete ciascuna, sono state,  nell’ordine, Transvulcania, Trans D’Havet, Speedgoat, UTMB e UROC. Tre di queste sono state vinte dalla Forsberg e nessuna dalla Mauclair. La Mauclair ha vinto una gare con tre atlete elite, mondiale IAU, una gara con un’atleta elite, la Diagonale des Fous, e una gara senza nessun atleta elite, la TDS. I punti di distacco derivano da questa differenza.

IL FATTORE DISTACCO – Il ranking ISF tiene conto, tra le altre variabili, del fattore distacco. Questo è calcolato in percentuale e, ovviamente, non in valore assoluto altrimenti sarebbero avvantaggiate le gare corte su quelle lunghe. E’ un parametro che forse per mentalità siamo poco abituati a considerare dando più risalto alla posizione in classifica. Un riferimento su tutti è quello che riguarda l’atleta italiana Katia Fori, la cui posizione in classifica, 46° assoluta e 9° italiana, sembra non renderle giustizia. Dico questo perché, almeno secondo me, Katia Fori è realmente una delle più forti atlete italiane. Nel caso di Katia, incidonono sostanzialmente due fattori. Il primo è che ha disputato solo due gare rientranti tra quelle selezionate e che quindi la sua media punteggio ha subito una penalizzazione dell’11%. Nella prima gara, i mondiali in Galles, Katia ha ottenuto un buon punteggio in  funzione del suo splendido quinto posto e un distacco contenuto di poco superiore ai 30’. Nella seconda, quella più prestigiosa a livello mediatico, ovvero l’UTMB, è arrivata quarta ma ha inciso molto il distacco di oltre 5 ore dalla vincitrice. Per fare un raffronto, l’atleta che la precede, Chiara Colonnello, nel corso della stagione non ha conseguito dei piazzamenti in classifica al pari di Katia ma avendo disputato tre prove tra quelle selezionate la sua media non ha subito penalizzazioni. Dal punto di vista dei distacchi, inoltre, Chiara ha avuto dei risultati in linea con la stessa Katia Fori. Il fattore tempo ha anche influito molto, in termini positivi, per un’altra atleta, Federica Boifava che si è classificata tredicesima assoluta in classifica e seconda tra le italiane dietro al quinto posto di Francesca Canepa. Anche per Federica ha pesato molto il fatto di aver disputato tre gare e il miglior punteggio l’ha ottenuto alla Lavaredo con il secondo posto e principalmente per il distacco contenuto a 23’ dalla vincitrice.