Rinvio per il This is Vertical Race
Viste le previsioni meteo. Nuova data il 25 ottobre
Visto le previsioni meteo per domenica che promettono una giornata caratterizzata da forti acquazzoni, dopo una lunga riflessione sul calendario delle manifestazioni agonistiche l'organizzazione ha deciso di rinviare la prima edizione ufficiale della ‘This is Vertical Race’ a domenica 25 ottobre. Il programma della gara resta invariato…sperando nel sole.
Mont Avic Trail a Dennis Brunod e Luca Carrara
Marcella Belletti vince la gara rosa
Nel segno di Dennis Brunod. Il valdostano ha organizzato, disegnato e vinto per la terza volta la gara di casa, il Mont Avic Trail, ultima prova del circuito Tour Trail della Valle d’Aosta. A Champdepraz, sotto la pioggia e in mezzo alla nebbia, si sono ritrovati quasi 350 trailers. Nonostante le avverse condizioni meteo dunque, la partecipazione è stata alta. La 37 km, diventata poi di 38 per una modifica dell’ultima ora, ha visto il trionfo di Dennis Brunod che ha tagliato il traguardo insieme a Luca Carrara (Team Mammut). Hanno lottato per tutta la gara e nel finale nessuno dei due ha voluto accelerare. Così hanno deciso di tagliare il traguardo a braccetto dopo 4h 16’36” di gara. Terzo gradino del podio per Stefano Stradelli, giunto con poco più di un minuto di distacco (4h 17’41”). La gara femminile è andata a Marcella Belletti (Trail Running), in testa già dai primi chilometri di gara e giunta all’arrivo in 5h44’01”. Seconda posizione per Serena Natolini (5h47’29”) e terza Elisabetta Negra in 5h 47’33”.
22 KM - La 22 km è andata al finanziere Stefano Castagneri che ha concluso la fatica in 2h 12’19”. Alle sue spalle si sono classificati Pierre Yves Oddone (2h 14’50”) e Marco Ronco (2h 20’03”). Le sorelle Bieler hanno invece dominato a mani basse la prova femminile. Nel finale Katrin ha accelerato e vinto in 2h 53’38”, precedendo Annie (2h57’06”); terzo posto per Natalia Mastrota (3h 15’54”).
BABY TRAIL - Al pomeriggio spazio ai bambini con il Baby Trail, gara che ha riscosso un grande successo con oltre 30 giovani speranze in griglia di partenza. Due le partenze e le classifiche stilate dagli organizzatori. La gara Under 9, corsa su un percorso di 500 metri, è stata vinta da Sara Rubagotti e Mathieu Bosonin, mentre nella categoria 10/14 i più veloci sono stati Fabienne Aguettaz e Gabriel Challancin.
TTVDA - Il Mont Avic Trail ha anche chiuso la seconda edizione del Tour Trail della Valle d’Aosta. La vittoria finale è andata a Dennis Brunod, che ha così completato l’en plein, e a Marlène Jocallaz. Brunod ha prevalso su Maxim Ioan e Marco Béthaz, con Nadir Vuillermoz e Bruno Brunod a completare la cinquina iniziale. Premiati anche Marco Mangaretto, Nicola Di Francesco, Federico Mattia De Guio, Denys Capponi e Daniele Nicco. Jocallaz ha invece vinto davanti a Elisabetta Negra e Annalisa Faravelli, con quarta Gloriana Pellissier e quinta Lisa Borzani. Nella top 10 anche Raffaella Miravalle, Gill Fowler, Sonia Locatelli, Sonia Glarey e Alessia Maria Filippa.
Riviviamo il Tor des Géants 2015
Con i video del Team Ferrino
Riviviamo il Tor des Géants 2015 attraverso le immagini realizzate dagli atleti del Team Ferrino, Cecilia Mora, Paolo Gregorini e Michele Evangelisti, attraverso passi e i sentieri, durante le lunghe giornate e le infinite nottate di cammino. Ora tutti i contenuti sono disponibili su You Tube nella playlist: Ferrino Real Tor - Tor des Geants 2015 - #RealTor15 (
https://www.youtube.com/playlist?list=PLi48ULubN9sXTamkQYFmYwag9jpORkM3F
)
Tartufo Trail Running, ultimi giorni per iscriversi
La gara in programma domenica 11 ottobre
Domenica 11 ottobre appuntamento con la Tartufo Trail Running a Calestano, nel Parmense. La gara, giunta all’ottava edizione, organizzata da Skyrunning Adventure in collaborazione con Kino Mana e Pro Loco Calestano, è valida come finale del circuito ultra delle Italy Series, prova unica di campionato italiano giovanile, campionato regionale e tappa del Trofeo Agisko by Scott.
La corsa toccherà le cime del Monte Sporno e del Montagnana, le guglie rocciose dei Salti del Diavolo, la Via degli Scalpellini e la Via Francigena. Quattro i percorsi per una giornata di sport nelle terre delle ‘perle’ della food-valley: tartufo di Fragno, prosciutto di Parma, Parmigiano-Reggiano e vino dei colli: oltre alla prova regina di 66 km e 3.360 metri di dislivello positivo, ci saranno il Trail Découverte (17 km e 930 m D+), il Trail (28 km e 1.273 m D+) e Ultra SkyMarathon (50 km e 2.237 m D+). Le iscrizioni chiuderanno martedì 6 ottobre alle ore 24.
World Series a Hong Kong
Con Tadei Pivk leader della generale sky
Domenica penultimo appuntamento del circuito sky delle World Series, prima delle finali di Limone. Appuntamento a Hong Kong con la Lantau 2 Peaks: si gareggia su un tracciato di 23 km che tocca le due vette dell’isola di Lantau (Sunset Peak e Lantau Peak), quota massima 934 metri, ma un dislivello di 3.975 metri.
Anche in terra asiatica ci saranno tanti protagonisti delle generale. Nella gara rosa al via la leader della generale, Maite Maiora che se la dovrà vedere con Laura Orgue, terza nel ranking, e Stevie Kremer quarta, ma soprattutto occhi puntati su Elisa Desco, seconda. Al via anche due atlete nella top ten, Hanny Allston, nona e Yngvild Kaspersen, decima, oltre ad Ekaterina Mityaeva e Azara Garcia.
In campo maschile guida Tadei Pivk, vincitore a Zegama e alla Dolomites: aHong Kong si dovrà difendere da Manuel Merillas, Ionut Zinca, Aritz Egea, Hassan Ait Chaou, Pere Rullan, Marco De Gasperi e Dai Matsumoto, tutti nei primi dieci nella generale. Ma attenzione a Rémi Bonnet che alla The Rut ha vinto sia il vertical che la 25km.
Crazy Idea team Tadei Pivk who leads world ranking with Hyundai official car Lantau2Peaks with Scott sport runners Marco De Gasperi, Elisa Desco and Bruno at Hong Kongairport #skyrunning #lantau2peaks ##scottrunning #chinaskyrunning #actionxstore #actionasiaevents ##trailrunninghk #hongkongtrailrunners #trail
Una foto pubblicata da ActionasiaEvents Aae (@actionasiaevents) in data:
Marina Plavan, stagione da incorniciare
Terza al Tor, settima alla TDS
Marina Plavan è salita sul podio del Tor 2015, terza alle spalle della svizzera Zimmermann e di Lisa Borzani. Ma in stagione anche il settimo posto alla TDS. Ecco le impressioni della portacolori della Valetudo.
Da quanti anni fai trail?
«Ho cominciato con la corsa in montagna, saranno cinque, sei anni che faccio trail».
Quali consideri il tuo più grande successo?
«Penso proprio che quest’anno la TDS e il TOR siano state le più belle gare fatte in assoluto».
Come ti alleni?
«In periodi normali, mi alleno tre volte a settimana, lunedì, mercoledì e venerdì, poi faccio spesso una gara la domenica: spesso mi servono da allenamento per le prive a cui sono maggiormente interessata».
Cosa mangi prima, durante e dopo le gare?
«Prima e dopo mangio normalmente, non seguo nessuna dieta, sto attenta a non bere latte prima della gara o a mangiare troppo condito, durante la gara riesco con fatica a mangiare, quindi quasi sempre bevo molto, passo dai sali alla coca cola o anche solo acqua, ma in quantità veramente grandi, anche se ovvio, dipende dalla lunghezza della gara».
Che altri sport fai?
«Qualche uscita con la bicicletta, o con gli sci, tanta montagna, anche solo per camminare».
Sei molto legata alle montagne della tua regione? Perché?
«Sono innamorata soprattutto della Valle d’Aosta, ma le uscite in allenamento le faccio quasi sempre vicino casa, in Piemonte, abito in collina, uscita dalla porta di casa riesco a raggiungere dei dislivelli anche importanti anche senza dovermi spostare con la macchina».
Risiedi in Piemonte e corri per la Valetudo che è lombarda..
«Ho conosciuto la Valetudo praticamente quando ho cominciato a correre i trail e le sky race, ho conosciuto Giorgio Pesenti, il presidente, una persona eccezionale e da allora indosso la maglietta con il simbolo dell’aquila, non mi sono mai posta il problema che fosse una società di un’altra regione, io con loro mi sento a casa».
Come fai a conciliare la famiglia, il lavoro, il trail?
«Ho un lavoro abbastanza impegnativo, lavoro in banca, ho due figlie ormai grandi di 22 e 24 anni, ma io iniziato a correre quando loro erano bambine e così anche loro hanno cominciato a correre, a volte gli allenamenti li facciamo assieme, anche se logicamente loro non si spingono sulle distanze in cui invece gareggio io, a volte l’allenamento è un liberare la mente dal mio lavoro e dai problemi di tutti i giorni».
Ti sei mai infortunata?
«Penso di aver avuto due infortuni nei 12 anni che corro: una bella tallonite che mi ha fatto sudare sette camicie un paio di anni fa e uno strappo alla schiena a dicembre scorso, che mi ha tenuta lontana dalle gare per due mesi e forse mi ha fatto riposare, quel benedetto riposo che a volte non ci si prende mai».
Hai fatto la TDS e dopo poco il Tor: come fai a reggere la fatica?
«Lo scorso anno avevo fatto la CCC e dopo poco il Tor, quest’anno visto che c’era più distanza tra le due gare, ho scelto di fare la TDS, molto più tecnica, ma molto più confacente alle mie caratteristiche, con la quale ho saggiato le mie gambe e la mia testa ed è stata la carica per il Tor. La TDS non mi ha lasciato ‘scorie’, già il giorno successivo me la sentivo di andare in montagna, il Tor invece mi ha lasciato una piccola infiammazione al tendine di Achille destro, dovuta allo sfregamento delle scarpe».
Hai un punteggio ITRA più altro sulle gare Ultra Media (42/69): perché hai scelto una gara iper come il Tor?
«Perché io il Tor lo vedo come un bel sogno, più che una gara, una malattia, fatto una volta ti conquista».
Quanti Tor hai fatto e perché?
«Alla terza volta che provavo l’iscrizione sono riuscita ad essere ammessa, l’ho fatto lo scorso anno e in questa edizione».
Tor tra escursionismo e trail running: cosa ne dici?
«Ho sentito dire da qualcuno che è una passeggiata in montagna, io non la penso in questo modo, al Tor bisogna arrivare preparati e consapevoli che sono 330 km con 24.000 metri di dislivello e quest’anno il meteo avverso ha dimostrato la durezza del percorso».
Cosa hai provato quando la gara è stata definitivamente fermata?
«Un gran senso di vuoto, ho sognato per otto mesi di fare il fatidico Malatrà, come lo scorso anno, di arrivare a Courmayeur con le mie ragazze che mi aspettavano e che mi avevano fatto assistenza lungo il percorso nelle basi vita, ma dopo le sei ore ferma ad Ollomont, forse il freddo, la neve, la pioggia mi era talmente penetrato nelle ossa che quasi quasi è stato un sollievo, anche se ci tenevo tantissimo a fare le mie fatidiche ‘sotto le 100 ore', a cui quest’anno puntavo».
Come giudichi l’organizzazione del Tor?
«Ho sentito tantissime polemiche….io la penso in questo modo: il Tor è il Tor!».
Secondo te ci dovrebbero essere dei criteri di ammissione?
«Non guasterebbe avere il punteggio necessario come nelle gare dell’UTMB, tutti sarebbero più consapevoli a cosa vanno incontro».
Un suggerimento agli organizzatori?
«Nessuno, io di solito sono consapevole a cosa vado incontro, basta che le regole siano chiare, quest’anno niente accompagnatori e penso che così sia stato….da parte mia nessuna polemica, il Tor è un viaggio con te stessa più che con gli altri».
Come scegli le gare a cui partecipare? Hai mai fatto UTMB?
«Solitamente a inizio stagione mi pongo obiettivi precisi, quelle due o tre gare su cui puntare e le altre sono di contorno per vedere le mie condizioni. Non ho mai fatto l’UTMB, conosco molto bene il percorso e ad essere sincera preferisco un percorso più tecnico come la TDS, prima o poi sarà da provare».
Per quanti anni hai ancora intenzione di gareggiare ad alti livelli?
«Non sono più una giovincella, dunque tutto quello che viene mi sta bene, fintanto che la cosa mi diverte ce la metterò tutta, quando sarà un sacrificio non so se smetterò ma senz’altro i miei obiettivi saranno altri».
Che consigli daresti ad un giovane trailer emergente?
«A una persona di 20 anni non consiglierei mai di fare il Tor, il consiglio più spassionato è quello di fare le cose per gradi, non come si sente in giro persone che non hanno mai fatto gare corte e si vogliono buttare su distanze eccessive….tutto va fatto passo dopo passo».
Grandi nomi al Km Verticale Chiavenna Lagünc
Oltre agli azzurri debuttano Jonathan Wyatt e Rèmi Bonnet
Grande attesa per le sfide del Km Verticale Chiavenna Lagünc di domenica 11 ottobre: ai nastri di partenza tutti gli azzurri campioni del mondo di corsa in montagna, ma ci sarà il debutto di Jonathan Wyatt e delle giovani promesse Team Salomon International Rèmi Bonnet e Micha Steiner.
Nomi importanti anche nella gara in rosa con le conferme dell’iridata Alice Gaggi, della forestale Antonella Confortola e della nazionale rumena Denisa Dragomir. Ruolo di madrina e guest star dell’edizione 2015, ovviamente con il pettorale sulla canotta, per la detentrice del record in rosa Valentina Belotti.
Non solo agonismo: da non perdere la serata di venerdì 9 ottobre a palazzo Vertemate con il tecnico azzurro Paolo Germanetto, alcuni degli azzurri campioni del mondo e atleti di caratura internazionale: «L’obiettivo è presentare la gara - spiega il patron Nicola Del Curto -, celebrare il recente successo iridato della squadra italiana guardando anche il video delle gare gallesi per poi spostarci presso l’Albergo Piuro per una cena con i Campioni. Serata e cena ovviamente aperta al pubblico (prenotazioni 0343/32823). Il nostro è un evento sportivo che ha un occhio di riguardo per chi è meno fortunato. Nella giornata di sabato proporremo infatti la camminata 'una corsa con i campioni' in collaborazione con l’associazione Gianluigi Nonini e Donne in Rosa a cui devolveremo il ricavato per la ricerca sul Cancro al seno. Per questo primo evento la partenza è prevista da Piazza Bertacchi sabato ore 15».
Tutto è pronto quindi per provare nuovamente a abbassare le migliori prestazioni cronometriche sul Km Verticale (3.298 metri, con start posto ai 352 metri della chiesa di Loreto e arrivo ai 1352 di Lagünc, certificati FIDAL) che attualmente appartengono a Bernard Dematteis (best time 30’27”) e Valentina Belotti (37’42”).
Sabato il Mont Avic Trail chiude il Tour Trail Vda
A seguire le premiazioni finali e il Trail Fest di chiusura
Ancora pochi giorni e gli specialisti dei trail o semplici appassionati di montagna torneranno a riunirsi e a gareggiare. Sabato 3 ottobre la Polisportiva Mont Avic organizzerà il terzo Mont Avic Trail. La gara di Champdepraz sarà anche l’ultima prova del Tour Trail della Valle d’Aosta, il circuito giunto alla sua seconda edizione che racchiude tante altre prestigiose gare andate in scena nei mesi estivi.
Il Mont Avic Trail propone due percorsi. Un lungo di 37 km che transiterà dai 2.485 metri del Monte Barbeston e una 22 chilometri che non andrà oltre i 2.200 metri del Rifugio Barbustel. La prova lunga partirà alle 7.30, mentre alle 9 scatterà la 22 km. I primi concorrenti sono attesi all’arrivo intorno alle 11.30. Le iscrizioni al Mont Avic Trail sono ancora aperte e chiuderanno mercoledì 30 alle ore 24. Ultime ore dunque per accaparrarsi uno dei 600 posti (limite massimo) messi a disposizione dall’organizzazione.
Grande importanza anche per il Baby Trail (ore 15.30), evento che ha già raccolto oltre 40 adesioni. Gli organizzatori credono molto in questa iniziativa perché i bambini di oggi saranno i trailers di domani e il Baby Trail sarà un modo per farli divertire e per insegnare loro i valori dello sport.
Gran finale con il Trail Fest riservato ai partecipanti e a tutti gli accompagnatori e simpatizzanti. Si ballerà sulle note del gruppo Fonofobia e si brinderà al Mont Avic Trail e alla seconda edizione del Tour Trail Valle d’Aosta, che anche quest’anno ha riscosso un notevole successo.
Prima della festa, la cerimonia di premiazione della gara e del circuito valdostano. Poi l’estrazione di tantissimi premi. Tra questi anche una bicicletta elettrica E-Bike che sarà messa in palio ai soli trailers che hanno partecipato ad almeno tre eventi principali e saranno presenti all’estrazione. Insomma, a Champdepraz ci sono tutti i presupposti per un gran finale di stagione.
Corsa in montagna, azzurri protagonisti a Arco
Alla Castle Mountain Running
Dopo l’oro ai Campionati Mondiali in Galles, gli azzurri della corsa in montagna sono presentati al gran completo, capitanati dal commissario tecnico Paolo Germanetto, allo start della Castle Mountain Running ad Arco. La gara si è svolta in due momenti, la cronoscalata di 2,4 km e 200 metri di dislivello al mattino e l’inseguimento di 7 km e 430 metri di dislivello a seguire, secondo l’innovativo – per la corsa in montagna – format di gara Gundersen. In campo maschile Bernard Dematteis, neo medaglia d’argento individuale al Mondiale, si è piazzato al primo posto, seguito dal fratello gemello Martin Dematteis che ha distanziato di pochissimo Alex Baldaccini, con lui fino alla fine in una strepitosa volata finale. Tra le donne la sfida è stata tutta tra Alice Gaggi e Samantha Galassi, con numerosi cambi di posizione che hanno visto predominare nella parte finale la Gaggi, prima sul podio, davanti alla Galassi e alla Bottarelli, molto più indietro rispetto alle prime due. Per quanto riguarda gli open, Marco Filosi, Martino De Nardi e Franco Torresani hanno primeggiato nella categoria maschile mentre Stefania Satini, Maria Luisa Tavernini e Caterina Mattei in quella femminile.
A Valgoglio This is Vertical
Domenica 4 ottobre in Val Sanguigno uno dei vk più ripidi del mondo
Si terrà domenica 4 ottobre a Valgoglio (BG), in Val Sanguigno, l’attesa manifestazione agonistica denominata This is Vertical su un percorso che misura solo 1800 metri di sviluppo per 1000 metri di dislivello positivo. Un vertical km che - insieme a quelli di Prali e Fully – figura tra i più ripidi del panorama mondiale.
Il tracciato era da anni utilizzato dagli scialpinisti locali per i loro allenamenti. Manuel Negroni e lo sci club Gromo hanno voluto valorizzare tale percorso offrendo la possibilità a tutti gli appassionati di misurarvisi, così nel 2014 venne organizzata l’edizione zero, che raccolse un buon successo (circa 60 partecipanti) e ottimi giudizi da parte di tutti. Nell’edizione zero si era imposto Pietro Lanfranchi fermando le lancette su 37’07”, in ambito femminile aveva vinto Silvia Cuminetti con il tempo di 46’53”.
Il percorso prevede le partenze degli atleti ogni 30 secondi nelle vicinanze della Centrale idroelettrica di Aviasco. L’arrivo è invece stato posto in località Cazzat (Campo Alto). Iscrizioni direttamente la mattina della gara dalle ore 7 alle 8,30.
Adamello Ultra Trail, prima Antonella Manzoli
Nella 70 km successo di Franco Collè
A iscrivere il nome nell’albo d’oro dell’Adamello Ultra Trail, oltre a Jimmy Pellegrini e Oliviero Bosatelli che hanno tagliato insieme il traguardo, anche Antonella Manzoli, la prima donna a vincere e concludere questa gara (lo scorso anno nessuna donna era riuscita a raggiungere il traguardo di Vezza, dopo di 170 km e 9500 m D+) in 42h07’. Sul podio con lei anche la bresciana Moira Guerini (43h05’) e la piemontese Lisa Lepore (49h48’)
70 KM - Tra le new entry 2015 vi era la gara da 70km che, di fatto, ricalcava la parte finale della prova principe. Qui guest star di giornata è stato il valdostano Franco Collé, vincitore del Tor de Géants 2014 e 3° nel ranking world series ultra 2015. Per lui una cavalcata trionfale dallo start in piazza Temù sino al traguardo di Vezza d’Oglio. Per Collé un finish time di 7h13’16” e applausi a scena aperta a testimonianza di quanto il pubblico bresciano abbia apprezzato la sua partecipazione a questa giovane, ma promettente competizione. Sul podio anche il valtellinese Fabio Bongio e il bresciano Marco Franzini giunti secondi ex equo in 8h14’58”. Al femminile vittoria griffata Sara Baratto. La trailer meneghina ha concluso la sua prova in 11h25’54” davanti alla vicentina Roberta Cariolato (13h27’17”) e alla bergamasca Valentina Pagnoncelli (14h33’43”).
TRENTA TRAIL - La carica dei 220 sulla prova più breve partita di prima mattina dal centro storico di Ponte di Legno. Questa velocissima prova, nata in partnership con Rosa e Associati, aveva l’obiettivo di portare sulle strade e le ciclabili camune runner alla ricerca di nuove emozioni e nuovi territori. Per loro passaggi in Valsozzine, Zoanno, Precasaglio, Villa da Legno prima della picchiata su Vezza. I più forti sono stati Fabrizio Boldini in 2h06’50” e Enrica Carrara in 2h29’55”-. Sul podio con loro Francesca Canepa in 2h30’35” e Barbara Ottelli in 2h43’39”, Cristiano Consolati in 2h06’47” e Luigi Rota in 2h08’22”.
Gediminas Grinius e Uxue Fraile primi sul Monte Fuji
Tappa del circuito Ultra-Trail World Tour
Quarta edizione dell’Ultra-Trail Mt. Fuji, tappa del circuito dell’Ultra-Trail World Tour, che ha preso il via venerdì alle ore 13 locali (le 6 in Italia), su un percorso di oltre 168 chilometri che si snoda nell’intera circonferenza del Monte Fuji, con un dislivello complessivo di 8.337 metri, reso ancora più difficile per la pioggia.
Un circuito suggestivo che collega sentieri di montagna e tracciati in mezzo alle foreste, attraversando paesaggi con viste mozzafiato del famoso monte simbolo del Giappone. Alla gara hanno partecipato 1.400 trail runners provenienti da circa 30 Paesi al mondo.
Vittoria del lituano Gediminas Grinius in 20h40.58 sul francese Arnaud Lejeune in 21h54.51 con terzo lo statunitense Jeff Browning in 22h01.01, quarto il norvegese Sondre Amdahl, quinto il giapponese Masatoshi Obara.
Nella gara femminile a segno la spagnola Uxue Fraile: la portacolori del Trailrunning Team Vibram ha chiuso in 25h34.02, sulla brasiliana Fernanda Maciel in 26h44.25 e la statunitense Aliza Lapierre in 26h44.25; ai piedi del podio le giapponesi Kaori Niwa e Yukako Takashima.