Test Ski-alper 2011
Partiti, finalmente…
Qualche ritardo nella consegna di alcuni modelli ha fatto slittare le date dei test che saranno pubblicati con il primo numero della rivista.
Una settimana, quella appena trascorsa, passata a valutare, misurare, soppesare e montare i vari modelli race, grantour e XXL. Quasi 40 gli sci presi in considerazione. Qualcuno è stato messo da parte per non avere i requisiti richiesti: è il caso di sci da freeride troppo pesanti che rischiavano di creare termini di paragone falsati con altri più leggeri e più «scialpinistici».
Molto variegato, come sempre, il settore grantour che va dai pesi leggeri come Movement, Trab, Hagan e Botteroski fino ai Volkl, agli Elan e ai La Sportiva decisamente più pesanti ma a buona ragione inseriti nella categoria.
Per la prima volta fa la sua apparizione ai test il Black Crows nella categoria XXL, anche Stoeckli partecipa con i due famosi Stormrider.
Molto acceso il confronto fra i race con gli 11 modelli più utilizzati nel settore...
Prime prove da lunedì a Plateau Rosa. Scendono in pista gli XXL e i piloti saranno Corvisiero, Seletto e Zarattini. I giorni appresso toccherà ai Race e ai Grantour con l'arrivo di Andrea Basolo che si aggiunge alla squadra.
Simone Origone che entra a far parte dei nostri tecnici inizierà a testare dall'autunno: in questo periodo è impegnatissimo con il suo lavoro di guida.
Base operativa all'Hotel Sertorelli di Cervinia e sul Ghiacciaio del Plateau Rosa.
Già al lavoro per la Skirace Monte Cavallo
L'11 settembre ecco la quarta edizione
L'11 settembre si correrà la quarta edizione della Skirace Monte Cavallo, venti cholometri per 1600 metri di dislivello: tuttavia il Comitato organizzatore è già al lavoro da alcuni giorni, come dimostra la prima riunione operativa svolta ad Aviano. La Monte Cavallo collega il Friuli Venezia Giulia e il Veneto, la Provincia di Pordenone con la Provincia di Belluno. La rassegna sarà coordinata dal Montanaia Racing, anche se ingente sarà il numero dei volontari per l'occasione. Il soccorso alpino sarà garantito dagli uomini di Maniago, Pordenone e Valcellina e dalla Croce Rossa Italiana. Forze in campo anche del Radio Club Bartolomeo Zanon, quindi presenti in massa gli uomni del Club Alpino Italiano dell'Alpago e di Aviano. Grande novità per la quarta edizione: l’11 settembre si correrà la prova finale del Campionato Italiano Skyrunning 2011, organizzato dalla F.I.SKY. Oltre ad assegnare il titolo di Campione Italiano la manifestazione sarà prova finale del prestigioso Trofeo Skyrunning Regione Friuli Venezia Giulia. In programma anche per questa edizione la Skyrace dei Ragazzi, una ricca opportunità per avvicinare i più giovani alla montagna e non a caso, sarà significativo il contributo dell’Alpinismo Giovanile del CAI di Pordenone. Stesso percorso, intorno al Monte Cavallo, e base logistica il Centro Sportivo di Roncjade in località Collalto, dove vi sarà la partenza e l'arrivo.
Ortles Cevedale, Mamleev campione italiano
A Santa Caterina la sesta edizione della Ortles in una giornata autunnale
Sembra autunno a Santa Caterina Valfurva per la pioggia ed il freddo. In questo scenario è andata in scena la sesta Ortles Cevedale, seconda tappa di campionato italiano FISKY, e alla fine grazie all'organizzazione del Cai Valfurva e Alp Forba, coadiuvate da Atletica Alta Valtellina e Us Bormiese, la competizione si è comunque svolta sul tracciato originale da 27 km, con 2800 metri di dislivello totale. Al via 215 'corridori del cielo' che si sono dati battaglia all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Il 'guerriero' numero uno è stato Mikhail Mamleev della Valetudo Skyrunning Italia. Mamleev con questo trionfo ha conquistato anche il titolo di campione italiano 2011 di skyrunning con una gara d'anticipo. Sul podio con lui l’ex forestale Lucio Fregona e il campione dello skialp Lorenzo Holzknecht. Raffaella Rossi del Team Valtellina si è imposta in campo femminile, avendo la meglio sulla rumena Ana Hecico e Emanuela Brizio. Quella dei vincitori è stata una marcia trionfale già dalle prime battute. Ai passaggi presso i rifugi Forni, Branca e Pizzini i riscontri cronometrici davano i due vincitori di giornata sempre più padroni della gara. Mamleev ha chiuso in 2h15’30. Dopo il podio troviamo Paolo Larger, Luca Sanna, Matteo Menici, Giovanni Tacchini, Clemente Belinghieri, Daniele Compagnoni e Walter Trentin che chiude la carrellata dei 'top ten'. Fra le donne, oltre al già citato podio, da segnalare Elisa Compagnoni e Cinzia Bertasa rispettivamente quarta e quinta. Esulta il campione italiano all'arrivo: "Sono contentissimo. Sapevo che i miei avversari erano di buon livello, ma stavo bene e ci tenevo a vincere. In vista dei mondiali di orieenteering avevo finalizzato la preparazione per arrivare in questo periodo con un eccellente stato di forma. Ho subito quindi cercato di sgranare il gruppo di testa portandomi al comando. Ci sono riuscito e sono doppiamente contento di avere vinto la gara e il titolo italiano 2011”. Soddisfatta l'organizzazione. Ecco Luca Dei Cas, direttore di gara: “Ogni anno l’obiettivo è provare a migliorare. Vista la vetrina tricolore l’impegno è stato massimo e grazie all’ottimo lavoro svolto abbiamo migliorato alcune pecche segnalateci dagli atleti nelle edizioni precedenti. Quest’anno si è focalizzata l’attenzione su pranzo, docce atleti e pacco gara. Da un primo bilancio in corsa, direi che possiamo ritenerci soddisfatti dei risultati raggiunti”. Chiude Matteo Pedergnana. direttore percorso: “A livello di presenze, rispetto al 2010, abbiamo pagato lo scotto di un meteo tutt’altro che favorevole, ma guardiamo l’aspetto positivo. Per noi è stato un ottimo test a livello organizzativo. Con pioggia a tratti battente samo rusciti a proporre il percorso originale garantendo la massima sicurezza agli atleti. Per questo mi sento di ringraziare i numerosi volontari che come al solito hanno dato il massimo per il buon esito della manifestazione”.
Tutto pronto per la Ortles Cevedale
Domenica a Santa Caterina la sesta edizione. Iscrizioni fino a sabato
Domenica a Santa Caterina Valfurva si corre la sesta edizione della Ortles Cevedale. E' ancora tempo di iscrizioni per la seconda delle tre tappe del tricolore FISKY: fino a sabato pomeriggio infatti si potrà prender parte all'evento disegnato all'interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Per info contattare il Tourisport al 0342935544. Intanto si continuano a registrare nuove adesioni, fra cui la presenza dei trentini Paolo Larger, vincitore della Dolomites SkyRace 2010, e Michele Tavernaro, sul gradino del podio a Santa Caterina lo scorso anno. Presente poi il russo, naturalizzato italiano, Mikhail Mamleev, oggi leader al campionato italiano, l'ex forestale Lucio Fregona, vincitore fel 2007 e secondo l'anno scorso, il capitano del Team Valtellina Giovanni Tacchini, azzurro di specialità e vincitore nel 2009. Attenzione anche al lecchese Carlo Ratti che ha colto un podio alla Stralivigno. Appuntamento a domenica in Alta Valtellina allora!
Domenica a Misurina c'è la Camignada
Dal lago di Misurina ad Auronzo: attraversata di oltre trenta chilometri
Domenica dalle sponde del lago di Misurina partirà la trentanovesima edizione della Camignada poi Siè Refuge. L'attraversata di oltre trenta chilometri collega Misurina ad Auronzo di Cadore. Nata nel 1973 ha visto i successi di campioni come Maurilio De Zolt, Luciano Fontana, Claudio Cassi e Ivano Molin. Le iscrizioni on line sul sito www.sportis.it chiuderanno venerdì pomeriggio, intanto si sta per raggiungere l'ambizioso 'tetto' di mille partecipanti. La Camignada poi sié refuge partirà alle ore otto proprio davanti al lago di Misurina. Si proseguirà verso le Tre Cime. Al Rifugio Auronzo situato a 2330 metri, ecco il primo posto di controllo. Seguendo la carreggiabile si oltrepassa la chiesetta della Madonna delle Crode. Così si giungerà al rifugio Lavaredo, 2344 metri, dove vi sarà il primo ristoro, oltre il secondo posto di controllo. Proseguendo per il sentiero 104 si raggiunge Forcella Lavaredo, 2454 metri, e successivamente, ecco Forcella Toblin con il Rifugio Locatelli, 2405 metri, terzo posto di controllo.
L'itinerario prosegue a est sul segnavia 101, passando sopra l'Alpe dei Piani, fino a Forcella di Cengia, 2522 metri, dove vi è il Rifugio Piani di Cengia, quarto posto di controllo. Quindi discesa attraversando il Passo Fiscalino, 2528 metri, e si arriverà al Rifugio Zsigmondy-Comici, 2224 metri, dove è stato istituito il secondo ristoro.
La salita a seguire porta a Forcella Giralba, 2431 metri, quindi il sesto posto di controllo al Rifugio Carducci, 2297 metri, che è anche il terzo ristoro. , sesto posto di controllo e terzo posto. Inizia qui la lunga discesa verso Auronzo attraverso la Val Giralba, in fondo alla quale si trova il Pian delle Salere, con l'ultimo posto di controllo . L'arrivo è situato presso lo stadio del ghiaccio, 864 metri.
Burgada&Varela: dominio spagnolo al Giir di Mont
L'iridato Burgada stacca De Gasperi nell'ultima discesa
Che spettacolo a Premana. La diciannovesima edizione del Giir di Mont, gara di skyrunning tra le più quotate e che quest’anno festeggia anche il cinquantennale dalla prima edizione, parla spagnolo. Dominano infatti gli iberici Kilian Jornet Burgada e Mireia Miro Varela. Trentadue chilometri sui saliscendi lecchesi toccando i dodici alpeggi del territorio comunale. In seicentocinquanta fra le cime dell’Alpe Chiarino, Bocchetta Larec e l’Alpe Deleguaggio, prima di scendere di nuovo verso Premana per il gran finale.
La gara maschile ha visto un duello senza esclusione di colpi fra Burgada e l'altro pretendente alla vittoria, Marco De Gasperi. Fra le donne, dopo il forfait della campionessa in carica Laetitia Roux, Mireia Miro Varela ha la meglio sulle inseguitrici guidate da Stefanie Jimenez, francese ma italiana d'adozione. La gara. Marco De Gasperi, memore della sconfitta del 2010, decide di non aspettare il finale e parte all’attacco, arrivando in cima alla Bocchetta Larec con 1’55 di vantaggio. Il margine si espanderà fino a 3’25, quando finalmente Burgada parte in progressione a caccia della lepre di Bormio. Dietro intanto si scatena la lotta per il gradino più basso del podio, che vede anche qui un duello italo-iberico, con Butti, Gotti e Brunod contro Pinsach e Lizeaga. Anche l’inglese Tom Owens è della partita, pur passando in coda al gruppetto. Burgada continua a recuperare su De Gasperi, il cui incubo peggiore si materializza in vetta all’Alpe Deleguaggio, quando viene preso e staccato. Burgada si invola così verso il traguardo, segnando il nuovo record della corsa con 3h01’03”, e precedendo il rivale di ben due minuti e 40. Tra le donne Zhanna Vokueva tenta di far saltare il banco con una partenza rapidissima, ma la favorita Varela sa aspettare, e già sulla Bocchetta passa con un vantaggio abissale sulla russa. Terza transita la Jimenez, quarta giunge la neozelandese Anna Frost, quinta la prima italiana Lisa Buzzoni. Nella Mini Skyrace vittorie per Erik Gianola dell’AS Premana e Raffaella Rossi del Team Valtellina.
Domani a Premana c'è il Giir di Mont
Il via alle 8 con Burgada e De Gasperi
Ci siamo. Domani nel lecchese a Premana, andrà in scena la diciannovesima edizione del Giir di Mont, ormai divenuta una 'classica' dello skyrunning. Addirittura seicentocinquanta i partecipanti alla manifestazione della Valsassina, fra cui la francese Laetitia Roux, vero talento dello skyrunning, anche se in queste ore non è al top della forma per guai fisici. Non poteva mancare tuttavia la transalpina, che l'anno scorso a Premana vinse il titolo iridato.
In campo maschile ecco l'iridato, lo spagnolo Kilian Jornet Burgada, e Marco De Gasperi, che a Premana l'anno scorso arrivò proprio dietro all'iberico ed è iridato in carica di corsa in montagna. Non capita spesso di poter assistere ad un testa a testa di qualità tra due protagonisti di specialità diverse, come sono lo skyrunning e la corsa in montagna, due discipline che hanno trovato nel Giir di Mont un terreno ideale per entrambe. La lista dei partenti è ricca di nomi importanti, tra cui quelli di Owens, Reiter, Sanchez, Lopez Castan, Golinelli, Brunod, Butti, Dapit, Gotti, Tacchini e Bonfanti. Fra le donne occhi puntati sulla spagnola Mireia Mirò Varela, anche se pronte a fare un gran risultato ci sono anche la Jimenez, Frost, Zhanna Vokueva e la Buzzoni. Trentadue sono i chilometri di gara ed il dislivello è 2400 metri. L'AS Premana di Maurizio Codega e Filippo Fazzini ha messo a disposizione del pubblico un elicottero, da consentire spostamenti rapidi nei punti più suggestivi del tracciato, come la cima” di Bocchetta di Larec, il passaggio a quasi 2100 metri.
5 mesi di squalifica ad Andrea Peron
per NON avere commesso il fatto
Stamane abbiamo appreso dal sito del Coni la squalifica di 5 mesi inflitta dal Tribunale Nazionale Antidoping ad Andrea Peron. Il fatto come ben noto risale al controllo antidoping nel quale l'atleta è incorso al Mezzalama. Il comunicato riporta altresì gli articoli ed i codici a cui si rifà questa sentenza, precisando " rilevato l'illecito commesso". La squalifica di 5 mesi decorre dal 29 maggio e inibirà Andrea Peron a partecipare a qualsiasi manifestazione sportiva sino al 29 ottobre.
Letta così sembra una condanna che non ammette repliche, ma c'è qualcosa che non mi torna. Se le cose stanno così perché infliggergli solo 5 mesi? E perché il richiamo a quelle norme? Mi vado a vedere l'art. 10.4 del codice Wada e il 4.4 delle Norme Sportive Antidoping e capisco che la pena inflitta è inferiore a quella massima prevista per quella sostanza, a questo punto mi rivolgo prima ad Andrea Peron e poi al suo legale, l'avvocato Marco Cecconi, per capire esattamente come stanno le cose.
Andrea, ho letto la sentenza, vogliamo commentarla? " Sono felice perché mi è stata resa giustizia, ho sempre sostenuto di non aver mai fatto ricorso al doping in vita mia, e alla fine questo è stato accertato, non ho assunto volontariamente quella sostanza (efedrina) che poi mi è stata trovata, da un punto di vista morale sono pulito"
No scusa Andrea, cerca di spiegarmi bene perché dalla sentenza io capisco tutt'altro. "Ho rappresentato i fatti che mi sono accaduti dapprima davanti alla Procura Antidoping del C.O.N.I. e successivamente avanti al Tribunale Nazionale Antidoping, con tanto di memorie, analisi e consulenze tecniche.Io nei giorni precedenti il Mezzalama avevo una bronchite, ho assunto un comune sciroppo per la tosse - un farmaco da banco che mi era stato consigliato dal farmacista cui mi ero rivolto, liberamente venduto senza ricetta o prescrizione –, solamente che conteneva efedrina e così sono diventato un dopato.Dalle analisi sono riuscito a dimostrare la piena compatibilità tra la mia positività e quanto contenuto nel farmaco e che la stessa non era dovuta ad una assunzione “intenzionale” volta ad aumentare le mie performances atletiche."
Ma allora perché condannarti? " se vuoi chiedilo al mio legale che ti spiegherà il principio per cui comunque sono stato ritenuto responsabile"
Avvocato Cecconi, ce lo spieghi lei “Il Tribunale Nazionale Antidoping ha ritenuto, correttamente, ed in conformità a quanto rappresentato dalla difesa, che l’assunzione, per quanto inconsapevole, di efedrina da parte del Sig. Peron non fosse riconducibile alla volontà di quest’ultimo, di migliorare illecitamente le proprie prestazioni.Per tale motivo, residuando in capo all’atleta un profilo di “negligenza” per non aver attentamente verificato, quantomeno in etichetta, la composizione del farmaco, è stata applicata la norma, prevista dal Codice Wada e dalle Norme Sportive Antidoping, che prevede una cospicua riduzione della sanzione comminabile.”
Andrea era stato condannato da media ancor prima di essere stato ascoltato dagli Organi Sportivi. E' stata infangata la sua reputazione e la sua immagine, per qualche mese la sua vita è cambiata. La vicenda impone molte riflessioni e comunque ci fa capire che la responsabilità ricade sempre su chi assume delle sostanze. Bisogna informarsi e dichiarare preventivamente ciò che si assume nell'interesse della propria persona. E' un'azione di auto tutela. Quanti di noi assumono antistaminici per curare le allergie di stagione che magari contengono sostanze proibite non dichiarate? Personalmente sono contento che Andrea abbia potuto dimostrare la sua assoluta buone fede e la non intenzionalità di assumere un farmaco per fini diversi da quelli terapeutici. Ma alla fine quanto è costato questo sciroppo ad Andrea?Nessuno potrà mai risarcirlo dei danni morali e patrimoniali subiti per la sua reputazione infangata.
Salewa ritira alcuni moschettoni
La misura precauzionale riguarda il metodo HOT G2 BENT
Al fine di garantire la massima sicurezza, il gruppo Oberalp di Bolzano sottopone regolarmente tutta la propria attrezzatura Salewa a rigorosi test di qualità. In particolare i tecnici dell’azienda conducono continuamente prove sulla capacità di carico dei moschettoni, e da uno di questi test sono emerse delle irregolarità rispetto ai valori di norma del carico di rottura. Si precisa che i test di laboratorio vengono realizzati in condizioni estreme, altamente improbabili nella normalità della pratica alpinistica. Tuttavia per evitare qualsiasi rischio a chi li utilizza, Salewa ha deciso, come misura precauzionale, di ritirare dal mercato tutti i moschettoni Hot G2 Bent colore 0999/ rosso con i numeri di serie 02 11 03 1. Questi numeri sono riportati accanto alle indicazioni relative al carico di rottura del moschettone - vedi figura - oppure sul lato anteriore del moschettone, accanto al numero di certificazione. Il ritiro riguarda solamente i moschettoni e nessun Express-Set Salewa. Il gruppo Oberalp/Salewa chiede a tutti i possessori di moschettoni rispondenti alle informazioni sopra riportate, di mettersi in contatto con un rivenditore specializzato Salewa o direttamente con Oberalp/Salewa nella sede di Bolzano. I moschettoni corrispondenti alla descrizione saranno sostituiti con moschettoni nuovi.
L'iridato Kilian Burgada 'guest star' al Giir di Mont
Domenica a Premana la diciannovesima edizione
Tutto pronto per il Giir di Mont, la gara di skyrunning di Premana, nel lecchese, che domenica festeggerà la diciannovesima edizione. Tanti i big al via, fra i seicento partecipanti che si daranno battaglia in Valsassina. Ecco allora lo spagnolo Kilian Jornet Burgada, incoronato campione del mondo di skyrunning al Giir di Mont dello scorso anno, un titolo che è già antologia, visto che quella di Premana era la prima rassegna iridata di specialità. In gara tra l’altro anche Owens, Reiter, Sanchez e Lopez Castan, ma anche il bergamasco Fabio Bonfanti, che si è impostoaddiruttura quattro volte al Giir di Mont. In campo femminile occhi puntati su Mireia Miró Varela, che dovrà misurarsi con Frost, Vokueva e Jimenez, e forse anche con la campionessa del mondo Laetitia Roux, che in questi giorni è ferma ai ‘box’ per problemi fisici. La manifestazione, che è inserita nel circuito corsainmontagna.it, vede il tradizionale tracciato che dai 1.000 metri d’altitudine di Premana porta gli appassionati di skyrunning a ‘lottare’ per trentadue chilometri e con 2400 metri di dislivello Bocchetta di Larec, a 2.000 metri. è il punto più alto della corsa. In cabina di regia l’As Premana coordinato da Maurizio Codega e Filippo Fazzini: dopo la distribuzione dei pacchi gara alla vigilia, ci sarà un briefing tecnico per gli atleti alle 20.15 e un ora dopo la proiezione del video della maratona spagnola Zegama-Aizkorri, gara gemellata con il Giir di Mont che si è svolta lo scorso maggio. La partenza del Giir di Mont è prevista dalla piazza centrale di Premana alle 8.00. Dieci minuti prima la Mini SkyRace, con il percorso ridotto di venti chilometri. Alle 15 le premiazioni.
Dolomites Skyrace il giorno dopo
Diego Salvador ci racconta la gara dal dietro le quinte
Ci sono edizioni in cui tutto fila liscio, altre in cui si concentrano mille avversità e diventa difficile gestire la situazione, prendere delle decisioni senza farsi condizionare emotivamente e soprattutto senza dimenticare che il primo obiettivo da perseguire è la sicurezza in gara degli atleti. Domenica scorsa alla Dolomites Skyrace è successo un po' di tutto questo. Condizioni meteo che peggioravano di ora in ora, quota neve in rapido abbassamento, decisioni da prendere in tempi rapidi senza perdere il controllo della situazione. Diego Salvador a fine gara era orgoglioso dei suoi ragazzi e del lavoro profuso da un team affiatato e competente. Ma quanta fatica e che rischi, l'organizzazione infatti aveva previsto tracciati alternativi in caso di maltempo, mai però avrebbe pensato che la neve arrivasse sino al Passo Pordoi, stravolgendo tutti i piani.
Diego Salvador, presidente della Dolomites Skyrace, avete compiuto un mezzo miracolo! "Non so se sia un mezzo miracolo, di certo le abbiamo pensate e provate tutte prima di arrenderci. Avevamo individuato tre percorsi alternativi, non sono bastati, c'è voluto il quarto"
Quando avete preso la decisione del nuovo percorso? "Abbiamo fatto un summit il mattino presto all'alba e quando abbiamo capito che in quota non si sarebbe andati abbiamo iniziato a pensare ad un tracciato che rimanesse il più possibile sotto la quota neve. Non ci restava che virare sul Sella. Sono andato a casa a recuperare bandierine e nastro, al resto ci hanno pensato i ragazzi "
In certe circostanze meglio riparare con un annullamento, voi invece vi siete assunti l'onere di portare in quota sotto la neve oltre 600 atleti. "Avevamo 600 persone in piazza, prima di annunciare un annullamento, le avremmo provate tutte. Sapevamo di assumerci un grande rischio, abbiamo convogliato sui Passi più assistenza possibile, alla fine è andato tutto bene. I complimenti degli atleti a fine gare ci hanno ripagato di tanto lavoro e dell'apprensione che ci ha attanagliato prima e durante la gara"
Non ne avevate bisogno, ma questa è l'ennesima dimostrazione di professionalità e competenza del gruppo. "Si davvero, questo me lo sto ripetendo anch'io da domenica. Io da Canazei avrei potuto decidere tutto quello che volevo, ma se sul campo non ci fossero stati i volontari ad attuare le nostre decisioni, non si sarebbe fatto nulla. Lo spostamento di un'ora di partenza, ci è servita per tracciare il nuovo percorso, portare giù i due ristori e riposizionarli sul percorso, organizzare con le forze dell'ordine la viabilità dei passaggi sulle strade e ridistribuire tutto il personale…insomma un bel lavoro di gruppo, una bella cooperazione tra oltre 200 persone"
Un grazie a ….. " Fare nomi ci si dimentica di qualcuno e non va bene, ma di certo Ivano Ploner, il nostro direttore di percorso, ha avuto un ruolo fondamentale, così come Ivo Rasom e tutto il Soccorso Alpino"
De Matteis e la Confortola vincono in Cadore
Gli junior Maestri e Titon si aggiudicano il titolo tricolore
A San Vito di Cadore è andata in scena la seconda prova del Campionato Italiano di corsa in montagna, una pioggia torrenziale ha rinfrescato gli animi dei concorrenti che sui sentieri della Valle del Boite si contendevano i titoli tricolori.
Le prime atlete a solcare il terreno di gara sono state le donne della categoria Juniores. Subito in testa si è portata la vincitrice della prima tappa di Domodossola, Letizia Titon (Assind. Padova), sul finire della prima salita la Titon aveva già un buon margine sulle bellunesi Marlene De Martin Pinter (Atl. Comelico) e Ilaria Dal Magro (Atl. Dolomiti Belluno). Questa categoria aveva in programma un solo giro per un totale di quattro chilometri e trecento metri. La neo campionessa italiana Letizia Titon ha chiuso la sua prova con il tempo di 21.30, Marlene De Martin Pinter e Ilaria Dal Magro confermano rispettivamente il secondo e terzo posto.
Prima ancora che si chiudesse la prova femminile nella centralissima piazza di San Vito sono scesi in gara gli Junior, anche in questa categoria il vincitore della prima prova, Cesare Maestri (S.A. Valchiese) super favorito alla vigilia, non ha deluso le aspettative e in cima alla prima salita aveva già mezza medaglia di campione italiano al collo. Al passaggio dopo il primo giro, Maestri poteva contare su una trentina di secondi di vantaggio su Enrico Lembo (Montemiletto Team Runners). In terza posizione transitava il porta colori dell’Atletica Susa, Andrea Pellissero.
Maestri chiude la gara con il tempo di 38.09 e con una prova d’anticipo conquista il titolo tricolore. Lembo taglia il traguardo con poco più di un minuto di ritardo dal vincitore. In terza posizione Pellissero.
Antonella Confortola della Forestale, doveva difendere la prima posizione conquistata nella prima prova per ambire al titolo tricolore. La trentina, come da copione, non lascia speranze alle sue avversarie e al termine del primo giro, dei due previsti, aveva accumulato un vantaggio di oltre dieci secondi su Valentina Belotti. Alle spalle della Belotti, con sola qualche metro di distacco, saliva Monica Gaspari, talento della Polisportiva Caprioli che sembra abbia ritrovato le giuste motivazioni. La Confortola, aggiustando il suo vantaggio a venticinque secondi sulla Belotti, ha tagliato il traguardo in 42.20. L’atleta della Forestale, salendo sul gradino più alto del podio, ha conquistato con una prova d’anticipo il titolo italiano. Monica Gaspari, incitata dal pubblico di casa, ha alzato le mani al cielo salendo sul terzo gradino del podio.
I due gemelli De Matteis in forza all’Esercito partono in testa, al loro inseguimento Marco De Gasperi (Forestale), Abate e Baldaccini non sembrano essere in giornata, solo Abdoullah Bamoussa prova a tenere il ritmo dei battistrada. I giri da percorrere sono tre, sino alla fine del secondo, i due gemelli si tirano uno con l’altro, dandosi cambi regolari sia in salita sia in discesa. Durante il terzo giro, sul finire della prima salita, Martin rompe gli indugi e stacca il fratello di qualche metro. De Gasperi, soffre un po’ il freddo e non riesce a cambiare marcia. Abate viaggia con quasi due minuti di ritardo. Martin De Matteis arriva trionfante con il tempo di 52.48, guardando il cielo indica un amico lontano, il fratello Bernard dopo diciassette secondi compie lo stesso gesto e abbraccia Martin che lo sta aspettando sulla linea del traguardo. I due gemelli De Matteis hanno voluto dedicare la vittoria al nipote del loro allenatore Giulio Peyracchia, mancato di recente. Arriva anche De Gasperi a quasi un minuto e mezzo dal vincitore.
Il 21 agosto a Zelbio si assegnerà il definitivamente il Campionato Italiano anche nella categoria seniores.
Prima delle premiazioni ufficiali Vincenzo Cito ha consegnato a Gabriella Paruzzi il premio in ricordo di Giovanni Del Favero.