Tutto pronto al Trail del Monte Soglio

Manca poco al Trail del Monte Soglio, in programma il 25 maggio sui sentieri dell’Alto Canavese. Un progetto nato dieci anni fa per promuovere questa parte del Piemonte che ha saputo coinvolgere oltre venti associazioni del territorio e migliaia di volontari che si sono messi all’opera per valorizzare e far conoscere la rete di sentieri esistente sulle montagne canavesane, riscoprendo, e anche ripulendo, antiche vie di comunicazione tra le borgate e gli alpeggi, e creando così nuovi percorsi fruibili tutto l’anno. Per l’undicesima edizione, il comitato organizzatore, in collaborazione con i nuovi gestori del rifugio Alpe Soglia, ha deciso di effettuare il ristoro (tradizionalmente posto sulla cima del monte Soglio) proprio al rifugio, situato lievemente più in basso a quota 1.700 metri circa). Il passaggio sulla cima, sarà quindi un momento che gli atleti potranno ‘gustarsi’ in solitaria senza la ‘confusione’ del ristoro, per poi affrontare i circa 300 metri di discesa che in poco meno di 2 km li condurranno al rifugio. La nuova ubicazione del ristoro comporterà una piccola variante al percorso che ha richiesto agli organizzatori la tracciatura di nuovo sentiero sia per il Gir Lung che per il Gir Curt e l’allungamento di qualche minuto dei cancelli orari nella seconda parte del percorso di gara.


Arriva Scarpa Mescalito Knitted

Con l'arrivo della bella stagione Scarpa presenta una nuova scarpa nella sua ampia collezione da approach. Si tratta di Mescalito KN, calzatura da avvicinamento tecnico ed escursionismo estivo su terreni misti, leggera e traspirante. Modello molto comodo e versatile.

La tomaia è in tecnologia knitted che permette di ottenere una costruzione con diversi spessori e trame con zone studiate e pensate per garantire leggerezza, massima traspirabilità e protezione. Il bordo in PU Tech leggero per il contenimento del tallone, supporto e protezione della tomaia. Puntale in gomma asimmetrico a vasta protezione nella parte interna. L'allacciatura extended Lacing estesa fino in punta di derivazione climbing garantisce la massima personalizzazione e comfort di calzata. La suola dynamis LB in Lite Base Technology Vibram e il battistrada in mescola aderente Megagrip Vibram sono garanzia di precisione sugli appoggi e massima agilità. Infine l'intersuola è in due densità di EVA, con un inserto ergonomico in TPU anti-torsione per maggiore stabilità.


Tempo di premiazioni finali allo Skialpdeiparchi

All’Aquila, tempo di premiazioni finali dello Skialpdeiparchi, circuito che si è articolato in otto manifestazioni: il capoluogo abruzzese è ormai il riferimento del centro Italia nella crescente pratica dello ski-alp, ospitando la sua provincia il 90% delle manifestazioni.
Alla serata hanno partecipato atleti, organizzatori e sponsor dell’edizione 2019: in campo femminile il circuito è stato vinto da Raffaella Tempesta davanti alla new entry di quest’inverno, Leda Argentini e a Giovanna Galeota; al maschile vittoria di Carlo Colaianni che ha preceduto Armando Coccia e Raffaele Adiutori. Da sottolineare che i vincitori hanno sempre ottenuto la prima posizione agli eventi cui hanno partecipato.
Lo Skialpdeiparchi, coordinato da Live Your Mountain, è giunto al suo sesto anno. Complessivamente gli atleti che hanno partecipato almeno ad un evento sono stati circa quattrocento con provenienza da dieci regioni, Abruzzo, Marche, Molise, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige e Umbria, con una naturale maggioranza dalle regioni del Centro Italia, Abruzzo in primis.


il Trail del Segredont al keniano Dennis Bosire Kiyaka

Non ha avuto rivali il keniano, classe 1990, Dennis Bosire Kiyaka sui 23 chilometri del Trail del Segredont. Il portacolori del team Serim ha tagliato il traguardo di Vertova con il tempo di 2h06’44”. Avvincente la battaglia per il podio, con Luca Carrara del team Salomon Running Italia, fresco vincitore della Trentapassi Marathon, che ha agguantato il secondo posto stoppando le lancette su 2h08’34”.
Rimonta come al solito impressionate per Fabio Bonfanti nella gara che passa proprio fuori casa sua. Innestando il turbo lungo la discesa della Val Vertova, i suoi sorpassi gli sono valsi il terzo gradino del podio, su cui è salito con il crono di 2h09’36”. Nella top ten di giornata Paolo Poli, Cristian Terzi, Matteo Longhi, Fabio Bazzana, Clemente Belingheri, Luca Rota e Denny Epis.
La gara femminile ha avuto come protagonista la bergamasca Federica Giudici del team Sport Evolution che si è guadagnata la vittoria con il finish time di 2h48’59”. In seconda posizione la trentina Lara Bonora (Atletica Lumezzane), prima lo scorso anno – che troviamo al via della gara vertovese da ben sei edizioni. 2h56’02” il suo tempo. A far loro compagnia sul podio Elena Sala.
Il presidente del Gav Vertova Franco Testa: «Ci riteniamo soddisfatti dell’esito della manifestazione. Abbiamo raccolto un parere positivo da tutti gli atleti. Tutto è filato liscio nonostante le condizioni del percorso non fossero delle migliori. C’era grandine sul terreno nella parte alta del tracciato e acqua in abbondanza nel torrente Vertova che gli atleti hanno attraversato».


Online il nuovo documentario Protect Wild Fish di Patagonia

L'ultima campagna ambientale di Patagonia, Artifishal, mette in evidenza le problematiche causate dagli allevamenti ittici in mare aperto e la minaccia per il salmone selvatico e altre specie ittiche costiere in tutto il mondo. Dopo l’uscita del lungometraggio attualmente in tournée in Europa, Patagonia si è recata in Islanda con gli Ambassador del fly fishing Mikael Frodin e Katka Švagrova per realizzare un video sulla situazione attuale, con le ONG locali attivamente impegnate per la protezione dei pesci selvatici. Guardalo qui.

Nord Atlantic Salmon Fund Iceland (NASF) e Icelandic Wildlife Fund (IWF) stanno combattendo contro l’espansione esponenziale dell’allevamento ittico, che minaccia sempre di più l’esistenza del pesce selvaggio e della natura circostante. "La cosa più bella dell'Islanda è la sua diversità." ha affermato Jón Kaldal di IWF, "L'Islanda è, in un certo senso, l'ultima frontiera del salmone selvaggio dell’Atlantico".

Nel 1970, a livello globale erano presenti 10 milioni di uova di salmone atlantico selvatico, ora ne restano solo tre milioni. Mikael Frodin, che viaggia in tutto il mondo, Islanda compresa, per pescare ha raccontato che la quantità di pesce che entra nei fiumi è la metà rispetto al passato. Attualmente sono circa 8 milioni i salmoni atlantici allevati ​​annualmente in Islanda, ma il piano è di triplicare le dimensioni dell'industria. «Siamo estremamente preoccupati per la crescita di allevamenti di salmoni in reti in mare aperto in Islanda. Riteniamo che questa sia la più grande minaccia per il salmone atlantico selvaggio nei nostri fiumi», ha dichiarato Fridleifur Gudmundsson, direttore di NASF Islanda.

La sopravvivenza dei pesci selvatici, tra cui il salmone atlantico, la trota di mare e il salmerino alpino, è in pericolo. «In Islanda abbiamo una delle più grandi aree selvagge d'Europa. La nostra generazione non ha il diritto di rovinarla, ha il dovere di conservarla per le generazioni future» ha affermato Jón nel cortometraggio lanciato da Patagonia questa settimana: Protect Wild Fish.

Puoi unirti a questa causa e sostenere la salvaguardia dei pesci selvatici - e delle specie e comunità che dipendono da essi - firmando la petizione sostenuta da North Atlantic Salmon Fund Islanda, Redd Villaksen - NASF Norvegia, Salmon e Trout Conservation Scotland e Salmon Watch Ireland.


Tempo di presentazione per Hoka One One Monterosa EST Himalayan Trail

Tempo di presentazione per la seconda edizione della Monterosa EST Himalayan Trail, griffata Hoka One One. Al megastore Sportway di Gravellona Toce erano presenti i vincitori della passata edizione, Giulio Ornati e Giulia Saggin, oltre a Scilla Tonetti pronta a dare battaglia (sportiva) a Macugnaga. La manifestazione organizzata sa Sport Pro-Motion si correrà infatti in Valle Anzasca sui sentieri sotto la parete più alta d’Europa con ben tre distanze (60K, 38K, 23K) oltre alla prova a staffetta (38K+22K). Appuntamento allora sabato 27 luglio: le iscrizioni su meht.it, gli aggiornamenti sui canali social Instagram e Facebook.

 

 


Arrivano le Scott Kinabalu RC 2.0

Belle, gialle, aggressive. Ecco le nuove Scott Kinabalu RC 2.0. La trazione è importante, è il suo motto. La nuova Kinetic Foam restituisce il 14 % di energia in più rispetto alla gommapiuma convenzionale in EVA, con il risultato di una corsa morbida, ma stabile e più dinamica. La suola è Hybrid Traction, ottimizzata per una corsa efficiente e veloce su trail: una combinazione di tacchetti a forma di chevron, per un trasferimento della potenza in linea retta, con tacchetti conici, che offrono trazione multi direzionale per offrire supporto nelle curve ad alta velocità.
Infine il nuovissimo Internal Fit System blocca il piede al suo posto grazie alla speciale microfibra utilizzata, che offre performance nelle corse ad alta velocità.


Cala Cimenti vuole sciare il Nanga Parbat

Carlalberto ‘Cala’ Cimenti partirà il 2 giugno per il Pakistan. Obiettivo: salire il Nanga Parbat e sciarlo da una via nuova. Saranno con lui in questa spedizione i russi Vitali Lazo e Anton Pugovkin, il cui progetto Death Zone Freeride prevede la salita di cinque ottomila senza ossigeno con discesa sugli sci. Il Nanga Parbat rientra fra gli obiettivi e per questo hanno chiesto a Cala di unirsi a loro in questa avventura. La Nanga Parbat Ski Expedition 2019, in preparazione sin dall’agosto dello scorso anno, ha come obiettivo quello di scalare la montagna in stile alpino, senza portatori di alta quota e senza l’ausilio dell’ossigeno, dalla parete Diamir (Nord-Ovest) seguendo la via che si presenterà più praticabile, per poi scendere con gli sci dalla vetta, se le condizioni di neve lo consentiranno, lungo una via mai scesa fino ad ora con gli sci. Se il meteo sarà favorevole, Cala Cimenti prevede un primo periodo di acclimatamento in giugno, per poi chiudere la spedizione entro la prima settimana di luglio.

«La sfida è certamente impegnativa, ma allo stesso tempo estremamente affascinante - commenta Cala Cimenti - È ormai quasi un anno che Vitali, Anton e io studiamo ogni angolo della montagna per poterla affrontare con la maggior consapevolezza possibile. Molto dipenderà anche dalle condizioni della neve e dal meteo. Per quanto ci riguarda, ci stiamo allenando al meglio per poter arrivare preparati a questo importante appuntamento. Certamente affrontando oggi il Nanga Parbat il pensiero non può non andare alle tristi vicende degli ultimi mesi, ma queste devono servire per prendere ancora più seriamente il progetto che abbiamo in mente e a non sottovalutare in alcun modo la montagna».

Alpinista sciatore quarantaquattrenne piemontese, dopo alcune esperienze d’alta quota in Tibet, Nepal, Ojos del Salado, Kilimanjaro, nel 2005 è arrivato in vetta al Cho-Oyu (8.201 m) e successivamente ha scalato in solitaria in una no-stop dal campo base alla vetta in 26 ore l’Ama Dablam (6.812 m) in Nepal. Nel 2011 è sceso con gli sci dal Manaslu (8.156 m) e da allora ha sempre cercato di sciare in discesa le vette raggiunte. Nel 2015 è stato il primo italiano della storia a ricevere l’onorificenza Snowleopard, riconoscimento che la Federazione alpinistica russa concede esclusivamente a chi scala tutte e cinque le cime oltre i 7.000 metri sul territorio dell’ex Unione Sovietica. Nel 2017 ha raggiunto gli oltre 8.167 metri di quota del Dhaulagiri ed è sceso con gli sci ai piedi. Nel 2018 è sceso con gli sci dalla vetta del Laila Peak (6.096 m), prima ripetizione assoluta della via. Cala, che sarà supportato da Garmin, Masters, Elan, Mammut e Cèbè nell’impresa, è da poco diventato ambassador degli attacchi ATK Race. «Ho sempre guardato ad ATK come un’azienda seria che dedica un’attenzione particolare ai propri prodotti» dice Cala - Già solo da un esame visivo si notano la scelta di materiali di alta qualità e la lavorazione eccellente che si abbina ad una particolare cura del dettaglio e alla ricerca del miglior compromesso tra leggerezza ed affidabilità. Sono entusiasta di iniziare questa nuova collaborazione e spero di apportare un valido contributo già a partire dalla mia prossima spedizione».


Il 2020 di Oberalp all’insegna di sostenibilità e novità

Contribute. Contribuire è la parola che simboleggia la filosofia aziendale del gruppo Oberalp in termini di responsabilità sociale e ambientale. E proprio l’ambiente e la sostenibilità sono stati al centro della Convention odierna per presentare le novità dell’estate 2020 dei marchi controllati dall’azienda bolzanina. Un appuntamento ormai tradizionale, ospitato ancora una volta dalla località di Alpbach, in Tirolo, in un centro congressi ricavato sotto il profilo della montagna e a impatto zero. Una giornata intera con 450 ospiti in arrivo da tutto il mondo (record di presenze) per parlare di tendenze del retail con MIchaela Merk, professoressa universitaria e consulente di marketing e per toccare con mano le novità di Dynafit, Salewa, Pomoca e Wild Country. Quattro marchi ognuno con il proprio posizionamento, ma partendo dal comune denominatore della montagna che rimane al centro della filosofia aziendale di tutti i brand del gruppo Oberalp. «Ispiriamo e incoraggiamo le persone grazie alla montagna, le ispiriamo e incoraggiamo ad andare in montagna e sarà sempre il nostro valore aggiunto» ha detto il ceo Christoph Engl sottolineando il claim aziendale. «Come azienda familiare, non ragioniamo in termini di trimestri, ma sul lungo periodo ed è proprio questa la chiave della nostra idea di sostenibilità» ha detto Ruth Oberrauch che è la responsabile CRS di Oberalp.

Dynafit, speed

Il marchio del leopardo delle nevi è quello che si identifica con la performance e più precisamente con la parola speed, velocità, con l’obiettivo di creare il sistema abbigliamento/attrezzatura per gli atleti mountain-endurance. E la velocità pervade tutta la collezione, che nel 2020 punta a rendere ancora più completa la gamma di scarpe per il trail running, con l’arrivo di Ultra 100, calzatura massimalista e ultra-cushioned per le lunghe e lunghissime distanze, che va ad affiancarsi e posizionarsi sopra ad Ultra Pro. In arrivo anche la nuova Feline SL, che rivisita la prima scarpa da trail del marchio di Leopardo in chiave moderna e va a posizionarsi tra la Feline Up Pro e la Alpine Pro. Proprio la Feline Up Pro e la gemella Feline Up sono i modelli da cui si è partiti per sviluppare la Sky Pro, scarpa con ghetta integrale in membrana impermeabile pensata per avventure fast & light su terreni di alta montagna e skyrunning alla vecchia maniera, sul Monte Bianco o il Monte Rosa. Un gioiellino da meno di 300 grammi. Nell’abbigliamento, da segnalare una capsule collection per la mountain bike e una giacca ultra-light che combina Gore-Tex Shakedry e Active nello stesso capo.

Dynafit Ultra 100
Dynafit Feline SL
Dynafit Sky Pro

Salewa, pure

Il marchio dell’aquila è quello che trasmette l’eredità dei valori della montagna nella loro purezza. Anche in questo caso non sono poche le novità nell’ambito del footwear con la v2 della storica MTN Trainer che si rinnova – pur mantenendo un look simile alla vecchia versione – puntando su maggiore leggerezza e minore rigidità della struttura. MTN Trainer conserva però suola e mescola Vibram e la versione alta non ha subito modifiche, inoltre è stata creata anche una versione Light con suola Pomoca e finalità di utilizzo meno tecniche. L’highlight più interessante è Dropline GTX, scarpa da speed hiking oversize che ‘inventa’ un segmento massimalista nella camminata veloce. A giudicare dal successo delle scarpe da mountain training c’è da giurare che anche questo segmento avrà un seguito. Rivisitate inoltre le collezioni Apex Climb (disponibile nei litraggi 18 e 25, il primo indicato per speed mountaineering, il secondo per ice climbing e dry tooling) e Alptrek negli zaini.

Salewa Dropline GTX
Salewa MTN Trainer
Salewa Alptrek

Sempre più tecnologia Pomoca

In tutti i processi di sviluppo del footwear gioca un ruolo importante il marchio svizzero Pomoca che da un paio di anni è ritornato a produrre suole e mescole (ritornato perché il brand delle pelli alle origini commercializzava proprio suole) e che equipaggia buona parte dei nuovi prodotti del gruppo e che in futuro potrebbe essere utilizzato anche su brand esterni a Oberalp. La ‘formula’ Pomoca si basa sull’utilizzo di mescole butiliche e un design che evidenzia la linea di pressione del piede.


Vasco Rossi si allena correndo con le scarpe da trail

Il passo è tranquillo, ma l'hashtag allenamenti non lascia spazio a dubbi. Vasco Rossi, che sta preparando il Vasco No Stop Live 2019, che prenderà il via il 27 maggio a Lignano, si tiene in forma anche con qualche corsetta. E, guadando meglio il post pubblicato qualche giorno fa su Instagram, ai suoi piedi un occhio attento nota che indossa delle Akyra di La Sportiva. Nella foto Vasco è ritratto su un terreno misto (sembrano degli autobloccanti di un parcheggio), ma non mancano foto e video di corsa in spiaggia, dove sicuramente le Akyra si trovano meglio...


Latemar Mountain Race pronta al debutto

Si chiama Latemar Mountain Race la nuova competizione fiemmese che va a sostituire, dopo tredici fortunate edizioni, la Stava Mountain Race. In cabina di regia c'è sempre l’Unione Sportiva Cornacci di Tesero, ma la proposta agonistica è stata radicalmente rinnovata, come hanno spiegato nella serata di presentazione presso la Sala Bavarese di Tesero, il presidente del sodalizio Alan Barbolini assieme al suo staff e a Giulia Delladio, responsabile marketing de La Sportiva.
A dare lustro all’incontro ci hanno pensato gli atleti di punta del Team La Sportiva, presenti in Val di Fiemme per il meeting di inizio stagione. A partire da Johnathan Wyatt, Nadir Maguet, Miguel Caballero Ortega, Cristian Modena, Daniele Rota, Paola Gelpi, quindi i campioni fiemmesi Paolo Larger (vincitore di due edizioni della Stava Mountain Race) e l’azzurro del fondo Stefano Gardener.
Anzitutto nuova è la data, non più posizionata a fine giugno, ma domenica 8 settembre. La gara sarà ancora valida come prova finale de La Sportiva Mountain Running Cup, il circuito che esordirà il 9 giugno con la Ledro Skyrace, per proseguire il 23 giugno con la Skylakes, il 14 luglio con la Pizzostella Skymarathon e il 28 luglio con il Giir di Mont, chiudendosi con la gara fiemmese.
La chicca è però rappresentata dal tracciato, che è stato completamente modificato, con uno sviluppo in quota immerso nei paesaggi dolomitici. «Abbiamo deciso di voltare pagina – ha esordito il presidente della Cornacci Alain Barbolini – cercando di rendere il percorso più attraente e panoramico per la massa di appassionati di corsa in montagna. La Latemar Mountain Race avrà una lunghezza di 25 km e un dislivello di 1.500 metri, dati simili alla prima versione della gara fiemmese».
Nuovi anche il luogo di partenza e di arrivo: non più Tesero, ma Pampeago, mentre rimane il passaggio sul Monte Cornon e sul Monte Agnello nella parte inziale, come ha spiegato Sergio Zeni (responsabile della sezione atletica dell’Us Cornacci): «Abbiamo cercato di ricavare un percorso godibile, che consenta di rilanciare la nostra competizione, con uno sconfinamento nella zona di Obereggen grazie alla preziosa collaborazione dei cugini altoatesini. Non mancherà il transito sulla montagna di casa, il Monte Cornon, dal quale prende nome proprio la storica società organizzatrice di Tesero e sul Monte Agnello, aggiungendo però il contesto dolomitico, andando ad esplorare la catena del Latemar. Una doppia occasione per vivere contesti paesaggistici stupendi».
Partenza dunque a 2.000 metri nei pressi dell’arrivo della seggiovia Latemar di Pampeago, quindi prima parte in leggera discesa per salire poi fino ai 2.250 metri del Doss dei Branchi, a seguire il transito sotto la croce del Monte Cornon (2.180 metri), Monte Agnello (2.350 metri), per scendere al rifugio Passo Feudo, porta d’ingresso al gruppo dolomitico del Latemar. Una seconda parte immersa fra le rocce, che porterà al punto più alto, il rifugio Torre di Pisa a 2.672 metri, quindi alla forcella dei Camosci (2.560 metri). Da lì inizia la tecnica discesa che porta verso la stazione di arrivo della seggiovia Oberholz di Obereggen, da dove parte il famoso sentiero 22, parte del percorso tematico Latemarium. In chiusura il tratto con un dislivello dolce verso il rifugio Mayrl e all’arrivo di Pampeago a quota 1.750 metri.
Per finire, ci sono già le prime conferme di partecipazione, quelle di Nadir Maguet e Paola Gelpi, i quali a fine serata hanno espresso la volontà di essere al via domenica 8 settembre.


Le novità Camp per le scalate

L’imbragatura Energy, i rinvii Photon Express KS e il nuovo cordino di posizionamento Swing, dotato di bloccante ergonomico che consente di regolare facilmente e con precisione, anche con il dispositivo sotto carico, la propria distanza dagli ancoraggi. Sono tre dei prodotti di punta del marchio di Premana per una estate all’insegna dell’alpinismo.

Energy

Energy è un’imbracatura leggera e confortevole in grado di soddisfare le esigenze del più ampio range di utilizzatori. L’interno termoformato e la notevole larghezza di cintura e cosciali garantiscono comodità e sostegno durante le sospensioni e le calate in doppia. I cosciali con fibbia scorrevole, ad ampiezza variabile ma non completamente apribili, uniscono l’assoluta sicurezza della costruzione fissa con la versatilità della costruzione regolabile. I 4 portamateriali in fettuccia con tubetto di rivestimento consentono un facile accesso a tutto l’equipaggiamento. Peso: 315 gr (taglia M).

Photon Express KS

Il rinvio per chi ama arrampicare a vista. I Photon Express KS sono equipaggiati con i leggerissimi moschettoni Photon (leva dritta per gli ancoraggi, leva curva per la corda, sempre con chiusura Keylock) e con fettuccia in poliestere (disponibile in 2 lunghezze: 11 e 18 cm). Il connettore per la corda è mantenuto in perfetta posizione dal Karstop Evo: un ferma moschettone in TPU di concezione innovativa, integrato nella fettuccia e quindi estremamente efficace, funzionale e inamovibile. Peso: 86 gr (11 cm) e 91 gr (18 cm).

Swing

Cordino di posizionamento estremamente funzionale, che consente una facile e rapida regolazione della distanza dell’arrampicatore dall’ancoraggio. Una volta collegato lo Swing all’imbracatura e alla sosta, basta ruotare il bloccante in alluminio per allontanarsi dall’ancoraggio (anche se l’attrezzo è sotto carico) e tirare il capocorda libero per compiere l’operazione inversa. Corda dinamica asolata da 9.7 mm di diametro. Utilizzabile con qualsiasi modello di moschettone a ghiera grazie all’ampio foro di attacco. Peso: 145 gr.

www.camp.it