Pablo Barnes e Virginia Oliveri vincono la Cro-Magnon
Nella gara maschile piazza d'onore per Oscar Perez, a lungo in testa
Da Limone a Cap d'Ail, dopo 130 km: è questa la Cro-Magnon. Una cavalcata tra le montagne cuneesi e della Val Roja con traguardo finale a due passi da Montecarlo. Insieme nella vita, insieme sul gradino più alto del podio: Pablo Barnes e Virginia Oliveri vincono l'edizione 2014. L'avevano già vinta entrambi (Barnes nel 2012, la Oliveri nel 2006 e 2010), quest'anno hanno fatto festa in famiglia.
GARA MASCHILE - Oscar Perez è stato al comando sino all'ottantesimo chilometro, poi è arrivato Pablo Barnes: hanno fatto gara insieme per più di sei km, poi Barnes ha allungato chiudendo in 15h18'00''; piazza d'onore per Oscar Perez in 15h47'45'', con Guillaume Besnard a completare il podio in 17h06'46".
GARA FEMMINILE - La sua terza Cro-Magnon Virginia Oliveri l'ha vinta con il tempo di 18h0'16"; con lei sul podio Alessandra Perona in 19h19'44 e Marta Poretti in 19h30'03".
LE ALTRE GARE - Per quanto riguarda il Trail del Marguareis (partenza a Limone Piemonte e arrivo a Breil dopo 80 chilometri con 4.800 metri di dislivello positivo) è Danilo Lantermino a vincere con il tempo di 8h39’12’’ davanti a Mauro Giraudo e a Fabio Bossa. In campo femminile a segno con il tempo di 10h42’30’’ Graziana Pé seguita da Flora Morandi e Tatiana Sanmartano.
Nella gara più breve, la Neander-Trail (partenza a Breil, arrivo a Cap d’Ail 50 chilometri con 3.000 menri di dislivello positivo) vincono Alberto Ghisellini e Samantha De Stefano, alle loro spalle Romain Ast, Luca Berrutti e Roxane Affre e Margherita Boeri.
Bonfanti-Semperboni, coppia vincente al Rally Estivo
Nella gara rosa in Valtartano prime Lucia Moraschinelli e Debora Benedetti
C'è ancora tanta neve sul tracciato del Rally Estivo della Valtartano: così gli organizzatori hanno deciso di modificare il classico percorso di 22 km tra Val Lunga e Val Corta con un inedito anello da 24km con un dislivello positivo 1700m, che ha portato i concorrenti al Passo di Tartano, Cima Lemma e alpeggio di Gavedo.
GARA MASCHILE - I primi a partire all'attacco sono Carlo Ratti e Eros Radaelli, ma sullo scollinamento della Croce di Tartano sono Giovanni Tacchini e Christian Pizzatti a passare per primi, mantenendo il comando della gara sino a cima Lemma, gpm di giornata. Nella nuova discesa verso la croce Fabio Bonfanti e Michele Semperboni passano in testa, chiudendo per primi sotto lo striscione d'arrivo in 2h32’08”. Sul podio sono saliti Stefano Sansi e Marco Leoni in 2h35’43” e i fratelli Mattia ed Erik Gianola in 2h36’17”.
GARA FEMMINILE - Da pronostico, successo di Lucia Moraschinelli e Debora Benedetti in 3h17’21”; piazza d'onore per Monia e Michela Acquistapace in 3h40’14” e terzo posto per Maria Eugenia Rossi e Chiara Ravasio in 4h03’08”.
Gli imbattibili runner nepalesi
Anche quest'anno l'Everest Marathon è stata vinta dai local
Nessuno straniero era mai entrato nella top ten della Everest Marathon nei 12 anni di storia. Un dato di fatto. La gara, corsa lo scorso 29 maggio, giorno della conquista dell'Everest di Hillary e Tenzing Norgay, con partenza alle 8.08.48 (come i metri dell'Everest…), anche quest'anno ha visto infatti la vittoria di un nepalese: Sudip Kulung Rai, già primo nel 2011. Il suo tempo sui 42 km (con partenza oltre quota 5.000…) è stato di 3h53'09.
QUOTA O TECNICA? - Matt Miller, in un interessante articolo pubblicato su runnersworld.com, ha seguito la gara e si è interrogato sul perché solo i nepalesi possano vincere questa gara tanto che è arrivato a concludere che l'obiettivo per gli stranieri non è vincere ma arrivare e che «Cercare di battere un nepalese è come combattere con un delfino in acqua». La quota gioca sicuramente a favore dei nepalesi che però non sono atleti che si allenano regolarmente né seguono un regime alimentare scientifico. Spesso di tratta di sherpa e questo è il loro allenamento. Miller ha inoltre corso con gli atleti locali e conclude che, se l'abitudine alla quota è un vantaggio, la tecnica di discesa e la conoscenza dei sentieri è il loro principale vantaggio.
IL CASO CELINSKI - Quest'anno il primo europeo è stato il polacco Robert Celinski. Il trentacinquenne si è preparato scientificamente, arrivando in Nepal 44 giorni prima della gara e provando il percorso. Pur essendo il primo straniero classificato, ha fermato il cronometro quasi un'ora dopo Rai (4h39'39'') ma è riuscito a entrare nella top ten (ottavo). Da segnalare che le tre prime donne nepalesi hanno battuto tutti gli avversari maschili stranieri tranne Celinski. «44 giorni non contano» ha detto Dawa Sherpa, anche lui nepalese e quest'anno al via della 60 km. Secondo il forte atleta di casa oggi trasferitosi in Svizzera, ci vuole almeno un anno di permanenza in quota per cambiare qualcosa… «Almeno un anno per fare la differenza, conoscere i percorsi, respirare, mangiare il cibo locale, adattarsi all'Himalaya».
Al via il La Sportiva Vertical trophy
Al Rifugio Vael vittorie di Nicola Pedergnana e Francesca Rossi
Debutto del La Sportiva Vertical trophy, con la prima tappa, la Vigo-Rifugio Vael, dedicata a Bruno Deluca: 4,5 km e 890 metri di dislivello. Al via in 110: subito all'attacco Nicola Pedergnana, dietro è lotta tra Christian Varesco, Marco Facchinelli, Ivo Zulian che poi cede, e Thomas Trettel, tallonati dal giovane Carlo Colaianni. Pedergnana riesce a mantenere margine nel finale: il portacolori del Team La Sportiva/Atletica Clarina, taglia per primo in 35'42", piazza d'onore per Varesco in 36'58" che precede Facchinelli in 37'38", Trettel in 38'05" e Colaianni in 38'28".
Grande bagarre anche nella gara femminile: vittoria di Francesca Rossi in 42'14" seguita da Beatrice Deflorian in 44'57", con terza Silvia Cuminetti in 47'42".
Outrun The Sun, piu' veloci del sole
Araki, Thevenard, Buud e Lorblanchet completano il Tour du Mont-Blanc
Più veloci del sole. La squadra ultra-trail del team Asics con Kota Araki, Xavier Thevenard, Jonas Buud e Thomas Lorblanchet ce l'ha fatta a completare il Tour du Mont-Blanc prima che il sole tramontasse. La partenza dell'Outrun The Sun da Chamonix, alle 5 e 44 di sabato 21 giugno, il giorno più lungo dell'anno, arrivo alle 20 e 48: 162 km completati nel tempo di 15 ore e 2 minuti (più veloci di 38 minuti del precedente record del Tour du Mont-Blanc). Mezz'ora dopo è arrivato il team Enduro composto da sette atleti: l'inglese, campione del mondo di triathlon, Briton Tim Don, la francese Sylvaine Cussot, lo spagnolo Genis Zapater, l'austriaco Christian Schiester, il belga Gert Theunis, il tedesco Lukas Naegele e l'americana Megan Kimmel.
La prima PilaSkyTrail a Enrico Cognein e Katia Cavagnet
Nel Mini Trail successi di Xavier Chevrier e Gloriana Pellissier
Buona la prima per il Pila Sky Trail. Quasi 450 trailer al via della prima edizione della gara valdostana. Nella 35 km vittoria di Enrico Cognein, in testa sin dall'inizio che nel finale si è difeso dal grande recupero del campionissimo Bruno Brunod: il valdostano del Team Forte di Bard - Baroli nei chilometri conclusivi ha 'mangiato' quasi tutto il distacco e impensierito il giovane Cognein che si è comunque imposto in 3h54'07". Piazza d’onore dunque per Brunod che ha tagliato il traguardo in (3h55'01"). Terzo posto per Mikael Mongiovetto, all’arrivo in 4h05'17". Nella gara femminile invece, si è imposta Katia Cavagnet, arrivata sul traguardo in 4h19'38" al termine di una gara in solitaria. Secondo posto per Francesca Orfane (4h55'00") e terza Lara Crivelli (4h58'07").
LE ALTRE DISTANZE - Nella 20 km maschile non c'è stata storia con Xavier Chevrier che, dopo aver fatto il primo tratto in compagnia di Nadir Maguet, ha proseguito con il suo passo e staccato tutti, giungendo sotto l’arco d'arrivo in 2h24'56". Al secondo posto si è piazzato Maguet (2h31'09"), mentre terzo, staccato di oltre 15’, è arrivato Davide Sapinet (2h46'18"). Lotta a due in campo femminile con Deborah Cardone e Gloriana Pellissier che più volte si sono alternate al comando. Subito avanti la piemontese, poi la valdostana è passata sulla prima ascesa, ma la Cardone (più forte in discesa) l'ha ripresa e staccata. Sul Garin, la Pellissier ha forzato l'azione e mantenuto la testa fino all'arrivo (2h52'11"). Nulla da fare dunque per la Cardone che si è dovuta accontentare della seconda posizione in 2h55'27". Terzo gradino del podio per Stefania Canale in 3h27'12". Nell’Eco Trail di 10 km, prova non competitiva, il più veloce è stato Davis Ottobon in 1h26'49", con secondo e terzo tempo per Andrea Rosselli Del Turco (1h32'43") e Fabrizio Giai (1h34'40"). Nella prova rosa Giulia Delmastro è stata la più veloce e ha chiuso con il quarto tempo assoluto (1h36'15").
Questa sera Daprai scendera' dalla Presanella
Il tentativo di discesa con gli sci era in programma lo scorso weekend
Doveva scendere con gli sci dalla nord della Paganella nello scorso fine settimana. Poi il maltempo lo ha fatto desistere. Ecco allora che l'atleta 'estremo' trentino Andrea Daprai tenterà l'impresa questa sera. Con la differenza che nello scorso fine settimana c'era la luna piena…
L'IMPRESA - Nella notte tra oggi e domani Daprai tenterà la discesa dalla nord della Paganella (mai sciata in notturna) da quota 3.558 per un dislivello di 500 metri e una pendenza massima di 55 gradi. «Cari amici volevo confermarvi la mia discesa dalla parete nord della Presanella per sabato 21 alle 23.59. Il tempo sembra buono forse qualche nuvoletta ma niente paura luci accese e giù! VI aspetto per farmi il tifo all'hotel Rio al Foss sulla strada statale tra Vermiglio e il passo del Tonale, da lì potrete vedere la luce che scende, ci sarà anche un collegamento radio per sentire in diretta le comunicazioni tra me e il personale di supporto, guide alpine, soccorritori e cameramen delle reti televisive nazionali, grazie ancora per l'affetto» ha dichiarato Daprai.
NUOVA AVVENTURA - Daprai è stato autore della salita dell'Aconcagua dal fondo del mare (apnea-bici-corsa) e al termine dell'impresa della Presanella dovrebbe annunciare una nuova avventura in programma a partire da ottobre.
Dolomites Sky Race, chiuse le iscrizioni a quota 700
Ancora aperte, invece, quelle del Vertical
Chiuse le iscrizioni Dolomites Sky Race ad un mese dalle gare. Gli organizzatori avevano fissato il limite a quota 600, poi è stato 'allargato' a 700 e definitivamente completato .«Alla notizia del sold out - spiega il presidente Diego Salvador -, con oltre 6000 visualizzazioni di pagina del sito www.dolomiteskyrace.com in soli due giorni, si è verificato un vero e proprio assalto di adesioni da parte dei ritardatari. Ma oltre i 700 atleti non possiamo davvero andare, perché altrimenti non riusciamo a garantire servizi e assistenza di qualità per tutti i partecipanti. Rimangono comunque aperte le iscrizioni per il Dolomites Vertical Kilometer di venerdì 18 luglio, con partenza da Alba di Canazei e arrivo in località Crepa Neigra».
TEAM - Ci sarà il team La Sportiva con nella gara lunga gli spagnoli Maite Maiora, Miguel Caballero Ortega, David Lopez Castan, Dani Tristani e Adell Cristobal, quindi gli italiani Paolo Bert, Michele Tavernaro, Christian Varesco, Nicola Giovanelli e Paolo Longo. Saranno inoltre al cancelletto nel Dolomites Vertical Kilometer, sempre con i colori della squadra trentina, il francese William Bon Mardion, Urban Zemmer, Marco Facchinelli, Marco Moletto, Nadir Maguet, Nicola Pedergnana, Erika Forni, Francesca Rossi, Beatrice Deflorian e lo sloveno Nejc Kuhar.
In gara anche il team Crazy Idea che quest’anno è diventata nuovo partner tecnico dell’evento fassano. Presenti Tadei Pivk, che si è piazzato al terzo posto nella scorsa edizione, Davide Pierantoni, Giovanni Tacchini, Stefano Butti, Gil Pintarelli, Laura Besseghini, Maria Dimitra Theocaris, Elisa Sortini e i due francesi Mathéo Jacquemoud ed Alexis Sevennec
PERCORSO - Nel frattempo continuano i sopralluoghi dello staff tecnico della manifestazione, capitanato da Ivano Ploner lungo il tracciato di gara. Il percorso del Dolomites Vertical Kilometer è praticamente senza neve e verrà proposto nella consueta veste, che prevede la partenza da Alba di Canazei ed arrivo in località Crepa Neigra, con appunto 1000 metri di dislivello in soli 2400 metri di sviluppo.
Sarà confermato anche il tradizionale teatro della Dolomites Sky Race con i suoi 22 km e 3500 metri di dislivello. Partenza in piazza Marconi a Canazei (1450 metri), con il primo tratto per quasi metà del tracciato tutto in salita, passando per Forcella Pordoi (2829 metri) e per il Piz Boè (3152 metri), quindi il via della discesa che porta, transitando per la Val Lasties e Pian de Schiavaneis, a Canazei, dopo 12 impegnativi chilometri. In quota c’è ancora tanta neve e non tutta si scioglierà, ma vista la suggestiva esperienza dello scorso anno, verranno eventualmente scavati dei tunnel e passaggi nel manto nevoso.
In tanti al via della prima edizione del Pila Sky Trail
Presenti anche Gloriana Pellissier, Marco Albarello e Xavier Chevrier
È subito boom di iscritti per la prima edizione del Pila Sky Trail. Sabato 21 giugno a Pila si inaugurerà la stagione estiva con oltre 350 partecipanti. Ma gli organizzatori aspettano nella conca sopra il capoluogo aostano tanti altri corridori. In Valle d’Aosta è tornato il bel tempo e anche per il giorno della gara sono attesi sole e temperature estive. In settimana è intanto stato effettuato l’ultimo sopralluogo che ha confermato i percorsi originariamente previsti e quindi i Colli Tsa Sètse e Garin. Stefano Mottini e Alex Crudo hanno controllato tutto il percorso e messo in sicurezza tutti i passaggi.
ISCRITTI - In griglia di partenza ci saranno anche i campioni. Alle 9.30 scatteranno anche la scialpinista e skyrunner Gloriana Pellissier, l’ex fondista azzurro Marco Albarello (insieme alla figlia Giorgia) e il pluri medagliato europeo e mondiale di corsa in montagna Xavier Chevrier.
PERCORSI - Tre i percorsi di gara: Trail di 35 Km, Mini Trail di 20Km e l’Eco non competitivo di 10Km. La partenza di tutte e tre le prove sarà data alle 9.30 dalla zona allestita all’arrivo della telecabina Aosta-Pila. I vincitori della 20Km dovrebbero giungere sul traguardo intorno alle 11.30, mentre un ora più tardi toccherà ai concorrenti del lungo.
A Pila, entreranno in funzione anche gli impianti di risalita che serviranno i magnifici tracciati di downhill e freeride disegnati dal campionissimo Corrado Herin in collaborazione con Mauro Cornaz e la Pila Spa. Trail, downhill, trekking: Pila è pronta a dare inizio alla bella stagione.
Mondiali ISF, tra una settimana il Vertical
Le impressioni di Marco Moletto, ottavo nell'ultima edizione
Il Vertical mondiale di Chamonix andrà in scena venerdì prossimo. 1000 metri di dislivello per 3,8 km. Con Marco Moletto, ottavo nella scorsa edizione, vediamo come è questo tracciato e dove si può vincere. «Il percorso non è cambiato rispetto all'anno scorso - spiega il portacolori del Team La Sportiva -. La prima parte, direi sino a metà, è piuttosto 'corribile', poi c'è un passaggio un po' più tecnico con scalette e qualche passaggio su roccia, ma dopo diventa nuovamente molto 'corribile' sino al traguardo finale. Direi che su questo percorso sono favoriti i runner che riescono a esprimersi forte nella corsa, rispetto a quelli che amano il ripido».
FAVORITI - «Penso che proprio per il tipo di percorso - prosegue il cuneese - il favorito numero uno sia Bernard Dematteis: ama questo genere di gara. Certo Kilian e Padua (che ha vinto l'anno scorso, ndr) sono avversari fortissimi. E poi c'è Urban Zemmer: lui preferisce di più il ripido, ma a un Mondiale è in grado di fare grandi cose anche su un tracciato diverso.
Per quanto mi riguarda sto bene: ho vinto il Vertical del Monviso, firmando il nuovo record che prima apparteneva a Martin Dematteis, sono arrivato primo anche alla Grignetta su un tracciato molto tecnico ed impegnativo. Spero soprattutto di migliorare il tempo che ho realizzato l'anno scorso, poi vedremo dove sarò in classifica. Il livello è altissimo (tra gli iscritti anche Martin Dematteis, Nicola Golinelli, Mathéo Jacquemoud, Jonathan Wyatt, i norvegesi Thorbjorn Ludvigsen, Haugsnes Eirik Dagsson...), confermare un posto nei primi dieci andrebbe benissimo».
Adamello Ski Raid, lavori in corso
Le novita' della gara LGC in programma il 12 aprile 2015
Il 2015 è l'anno dell'Adamello Ski Raid nelle tappe LCG, inserita anche nel calendario di Coppa del Mondo. Appuntamento il 12 aprile, con qualche novità. «Stiamo lavorando - spiega il presidente del comitato organizzatore, Alessandro Mottinelli - a qualche 'intervento' sul percorso. Ovviamente ci sarà la salita sull'Adamello e tutti i passaggi più spettacolari, ma vogliamo unire, anche per ricordare i 100 della Grande Guerra, il 'Cannone' e la 'Croce' con un passaggio tutto in cresta, attrezzato con corde fisse, che renderà ancora più entusiasmante la gara».
GIOVANI - «La prova Giovani dell'Adamello che varrà per la 'mini' LGC - prosegue Mottinelli - sarà invece in programma il 13 dicembre. Sarà a coppie e cercheremo di allestire un tracciato un po' più alpinistico seguendo gli standard del circuito».
COPPA DEL MONDO - «Siamo galvanizzati dell'entrata in Coppa del Mondo - conclude Mottinelli -, anche perché in questo nuovo corso ci sarà subito la nostra gara. Abbiamo lavorato lungamente con l'ISMF per questo accordo di collaborazione, soprattutto per rendere compatibili i regolamenti. L'ISMF ha accolto il nostro progetto: e questo è un bene per il nostro sport, per la sua crescita e la sua promozione. Le gare LGC porteranno quel qualcosa in più alla Coppa del Mondo che renderà così il palcoscenico dello ski-alp sempre più affascinante».
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