La Ronda dels Cims a Francesc Sole'
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La Ronda dels Cims, una delle più temute 100 miglia, con un dislivello positivo di ben 13.700 metri, è stata vinta da Francesc Solé, spagnolo classe 1982 che bissa così il successo dell’anno scorso. Vittoria senza se e senza nella gara andorrana la sua, visto che ha da subito preso il comando ed è arrivato in souplesse. Secondo posto per il francese Lucas Jérome e terzo per l’altro francese Nahuel Passerat. In sesta posizione Antoine Guillon. 14h08.58 il tempo di Solé contro 15h08.41 di Lucas e 16h02.02 di Passerat. Tra le donne vittoria di Nerea Martinez in 38h47'. Nella Maratona erano al via due vecchie conoscenze dello skyrunning e del trail, Marc Pinsach e Nuria Picas, che hanno vinto la classifica maschile e femminile. «Ho sempre cercato di stare davanti, in alcuni tratti in compagnia di qualche altro atleta, ma quasi sempre solo, questa gara mi è servita per farmi capire che in gare di questo livello posso stare davanti». Vittoria facile per Solé ma il gran caldo di ieri ha messo a dura prova anche lui. I concorrenti, che hanno tempo fino alle 21 di domenica per concludere la prova, sono partiti alle 7 di mattina di venerdì.
Ueli Steck, the swiss machine
Su Skialper di giugno intervista esclusiva all’alpinista svizzero
Per descriverlo è stato coniato un nuovo termine: speed solo. Molti storsero il naso commentando queste sue salite in velocità nelle Alpi, in nome di una non meglio definita purezza dell'alpinismo. Smisero quando videro cosa riuscì a fare portando il suo stile in Himalaya. Stiamo parlando, naturalmente, di Ueli Steck, intervistato da Alessandro Monaci sul numero di giugno di Skialper. Un articolo corredato dalle stupende foto di PatitucciPhoto, realizzate durante l’impresa all’Annapurna. Ecco alcune anticipazioni dell’intervista…
HIMALAYA - «Ho iniziato perché avevo scalato così tante volte l'Eiger che un giorno mi sono chiesto quanto veloce potessi andare». Da una battuta, nasce una vera e propria filosofia dell’andare per monti… Però la destinazione finale era l’Himalaya. «Era interessante fare questo step anche lì: salire 2.000 metri di parete in giornata, mentre gli altri ci mettono tre giorni. Essere lenti è una cosa stupida: specialmente ad alta quota non puoi riposare, anche dormendo in realtà continui a perdere energia. Se salgo su una montagna in cinque o sei giorni, torno giù completamente esausto. Se faccio un tentativo di 24 ore ci metto due o tre giorni a recuperare. Poi meno stai a 8.000 metri e meno corri il rischio di fare errori. E infine le previsioni meteo... Per 24 ore sei certo che siano perfette, dopo tre giorni vai al 60%. E ciò vuol dire che al 40% rischi di morire».
UELI E KILIAN - «Prendi me e Kilian: lui è pazzesco! Sul Cervino ha salito 1.270 metri di dislivello in un'ora! Io non posso fare una cosa simile, ma lui non è un arrampicatore. Sulla cresta dell'Innominata, nelle parti tecniche, in un'ora ha salito solo 370 metri, mentre io su quel terreno riesco a salirne 500 o 600. Ma non c'è paragone fra le mie capacità di resistenza e le sue. C'è spazio per raggiungere il massimo, però io ora sono vecchio. Se i giovani alpinisti iniziassero un allenamento mirato, penso che potrebbero scalare (intendo parti veramente tecniche, non solo un pendio di neve) 800 metri in un'ora. L'Eiger in due ore non è impossibile! Si farà nella pausa pranzo o dopo il lavoro».
COME BONATTI - «Per me è lo stesso, come Bonatti, l’Annapurna è la fine. Mi è assolutamente chiaro che se provassi a rifarlo morirei. Non è una gara, qui c’è in gioco la vita».
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Italian friends: @skialper is featuring our Dolomites Alta Via 2 (meet @semi_rad !) & Ueli Steck Annapurna stories. pic.twitter.com/QLGcZNDoUt — PatitucciPhoto (@PatitucciPhoto) 16 Giugno 2015
Grouse Creek lancia lo store online
Il marchio italiano dell’outdoor sara’ presente anche alla fiera Outdoor
Nel mondo dell’outdoor c’è molta curiosità attorno a un marchio apparso qualche anno fa. Il nome è inglese ma il brand è italianissimo: Grouse Creek, cioè il gallo cedrone. Le prime linee sono state rivolte alle persone attive, che praticano sport all’aperto, in particolare trekking e sci, con abbigliamento, calzature e accessori tecnici. Poi Grouse Creek ha allargato la propria offerta anche ad altri settori, come il viaggio e il camping. Ultime arrivate, le linee lifestyle e urban, soprattutto calzature, che permettono agli appassionati dello stile di vita outdoor di avere con sé sempre una calzatura moderna, dal taglio vivace e fashion, ma con dettagli di qualità e di affidabilità, come l’impiego di pelle e la produzione made in Italy. E ora è arrivato anche lo store online. Il sito shop.grouse-creek.com permette di acquistare scarpe da trekking, abbigliamento tecnico, dai sandali agli zaini, il tutto collegato tramite un sistema apposito che consente la visualizzazione in tempo reale della disponibilità effettiva a magazzino di ciascun prodotto. Grouse Creek sarà presente alla prossima fiera Outdoor di Friedrichshafen, la rassegna più importante del mondo outdoor, in programma dal 15 al 18 luglio.
Stava Mountain Race, ci sara' anche Tadei Pivk
Domenica la gara a Tesero
È arrivata la tanto attesa conferma per gli organizzatori della Stava Mountain Race di domenica 28 giugno con partenza e arrivo a Tesero. Ad arricchire un lotto partenti di assoluto livello è infatti giunta l’adesione annunciata del campione italiano di skyrunning Tadei Pivk, trionfatore proprio due anni fa in Val di Fiemme quando realizzò un tempo davvero rilevante di sole 2 ore 14 minuti e 11 secondi su un percorso leggermente ridotto rispetto a quello tradizionale, altrimenti sarebbe stato sicuramente il record della competizione. L’atleta carnico, che difende i colori dell’Us Aldo Moro di Paluzza, è davvero in grande forma, come ha dimostrato nella recente vittoria a Zegama, ed è intenzionato più che mai a concedere il bis nella competizione organizzata dall’Us Cornacci, alla quale parteciperà nonostante l’impegno del giorno prima in un matrimonio di un amico.
Si annuncia dunque una sfida davvero combattuta quella che andrà in scena lungo i 24,9 km e i ben 4250 metri di dislivello complessivo di una delle gare più dure in assoluto di corsa in montagna, con il vincitore di dodici mesi fa Paolo Bert, intenzionato pure lui a ripetersi, inoltre non faranno da comparse Michele Tavernaro e Christian Varesco. A dare lustro in quanto a starting list e internazionalità ci penseranno poi il forte skyrunner rumeno del Team Valetudo Gyorgy Istvan Szabolcs e lo svizzero Micha Steiner.
Particolarmente incerta anche la lotta per il podio nella categoria femminile con cinque atlete con le identiche possibilità di vittoria, ovvero Debora Cardone, Chiara Gianola, Raffaella Rossi, Elisa Sortini e Lara Mustat, anche se non è esclusa la presenza dell’ultima ora della vincitrice di dodici mesi fa, la fassana Nadia Scola.
La decima Stava Mountain Race, che prenderà il via alle 9 dal piazzale delle scuole elementari di Tesero, avrà come prologo un’ora prima, l’altrettanto avvincente sfida del 5° Verticale del Cornon – Felicetti Cup, intitolata alla figura di Dario Zeni. Una cronoscalata impegnativa con il dislivello di 1080 metri e uno sviluppo di 5050 metri. Pure in questa tenzone la lista dei partenti è di assoluto livello, a partire dal detentore del record Urban Zemmer, vincitore in ben 4 delle 5 edizioni disputate, realizzando sempre tempi straordinari: il migliore nel 2012 con la prestazione di 44’21”.
L’altoatesino di Castelrotto, che difende i colori del Team La Sportiva, è l’atleta da battere domenica mattina, con i compagni di squadra Nicola Pedergnana (trentino della Val di Rabbi) e Nadir Maguet (valdostano di Torgnon) nel ruolo di guastatori. Nella sfida al femminile è arrivata un’altra conferma illustre, ovvero quella di Francesca Rossi, vincitrice della seconda edizione e che ritorna in Val di Fiemme con l’obiettivo di risalire sul gradino più alto del podio. Le avversarie più insidiose rispondono al nome dell’atleta di casa Beatrice Deflorian e della new entry della stagione 2015 Serena Vittori di Premana.
Non sono però escluse altre adesioni importanti, come sottolinea il direttore di gara Massimo Dondio: «Abbiamo tracciato e messo in sicurezza tutto il percorso di gara, grazie al lavoro di tanti volontari della Cornacci che desidero ringraziare. Ci fa davvero piacere la presenza di Pivk e quella di tanti skyrunner dal pedigree di razza, ma ne potrebbero arrivare altri. Stiamo aspettando una risposta a giorni di un altro atleta di grosso calibro».
La manifestazione inizierà già sabato 27 giugno con la novità di un intenso pomeriggio dedicato ai più piccoli. Oltre alla tradizionale Mini Stava Mountain Race, giunta alla settima edizione e riservata ai ragazzi dai 6 ai 17 anni, gli organizzatori dell’Us Cornacci hanno proposto tante attività ludiche e collaterali per far divertire i più piccoli a partire dalle 14. Un momento che avrà anche un fine benefico a favore dell’Associazione Bambi e che prevede pure in chiave agonistica una combinata con la Mini Dolomites Skyrace di Canazei, con relativa graduatoria e premio speciale del calzaturificio La Sportiva. Lo start della sfida è alle 15.45. Seguirà poi l’aperitivo presso il Bar Dondio e il briefing tecnico alle 19 presso il tendone allestito alle Scuole Elementari di Tesero.
Domenica mattina, mentre gli atleti di sfideranno in quota, dalle 9.30 alle 13 nei pressi della zona arrivo i bambini potranno partecipare al concorso 'Disegna la tua Stava Mountain Race'. Il disegno che risulterà più inerente al tema comparirà all’interno della brochure della prossima edizione.
Dolomiti Sky Run, ultimi giorni per iscriversi
C'e' tempo sino a venerdi' 26 giugno
Boom di richieste alla Dolomiti Sky Run tanto che l’organizzazione ha deciso di riaprire le iscrizioni per la seconda edizione della prova che si svolgerà dal 3 al 5 luglio 2015, di un’altra settimana, fino a venerdì 26 giugno alle ore 23.
Ultima settimana di tempo, dunque per chi vuole partecipare alla competizione che è valida per ottenere il punteggio massimo (4 punti) come gara qualificante per la UTMB.
Sono oltre 280 gli iscritti finora e dopo il successo della seconda live chat di sabato 20 giugno, in tanti hanno deciso di aggiungersi ai già numerosi atleti italiani e stranieri che prenderanno il via tra poco più di 10 giorni per affrontare i 130 km sulla mitica Alta Via n1, patrimonio mondiale dell’Unesco.
«Vista la grande affluenza dell’ultimo momento abbiamo deciso di dare a tutti quanti la possibilità di iscriversi» spiega Fabio De Mas dell’organizzazione «vogliamo che anche i ritardatari possano far parte di questa fantastica avventura. Sappiamo bene che essendo un’ultratrail molto impegnativa alcuni atleti devono valutare la propria condizione fino all’ultimo e siamo contenti di costatare che ora hanno deciso di partecipare, segno di un grande entusiasmo che promette bene in vista della gara.»
Per informazioni sulla procedura di iscrizione consultate il sito web www.dolomitiskyrun.it o scrivete a info@dolomitiskyrun.com; è possibile partecipare sia come singoli sia come staffette da due o tre atleti (maschili, femminile o miste); la quota di iscrizione per i concorrenti singoli è di 110 euro e per le staffette di 200 euro.
Luca Cagnati quarto al Mount Washington Road Race
Per l'atleta Dynafit, un traguardo mai raggiunto da un italiano
La Mount Washington Road Race è una delle gare più prestigiose nella storia podistica degli Stati Uniti e attira ogni anno moltissimi atleti da tutti gli stati. Nella 55esima edizione svoltasi sabato 20 giugno, hanno partecipato più di mille atleti che hanno affrontato le 7 miglia del tradizionale tracciato e superato il dislivello di 1400 metri fino alla sommità del monte Washington, il più alto del Nord-Est degli Stati Uniti.
Al via della gara anche Luca Cagnati, 25enne portacolori del team Dynafit, unico italiano presente che ha tagliato il traguardo in quarta posizione: se da una parte c’è l’amarezza per essere rimasto ai piedi del podio dall’altra Cagnati può vantare il miglior risultato di sempre come atleta azzurro.
«È stata una grande esperienza – racconta Luca emozionato – più di mille persone al via con campioni di altissimo livello in una gara di cui ho sempre sentito parlare e solo adesso che l’ho conclusa, capisco il fascino che avvolge tutta la manifestazione».
Il percorso della Mount Washington Road, oltre ad essere molto impegnativo, è anche famoso per essere caratterizzato da condizioni meteo spesso imprevedibili. Si passa infatti da temperature molto alte ai piedi della montagna, per giungere in vetta con la colonnina di mercurio che sfiora lo zero. Consapevole delle difficoltà della gara, Luca non si è fatto intimidire: «Sono partito tranquillo non conoscendo bene gli avversari, a metà gara ho spinto sull’acceleratore e mi sono portato nelle prime cinque posizioni, e nel finale ho dato tutto e ho ottenuto un insperato quarto posto, a pochi secondi dal terzo» commenta l’atleta bellunese.
Il disappunto per un podio mancato lascia subito spazio alle emozioni di una gara prestigiosa.
«Un quarto posto che vale una medaglia – dichiara Luca – e, vista la concorrenza, non ci credo ancora. Forse, se avessi osato un po’ di più all’inizio, il secondo o terzo posto avrei potuto raggiungerlo…ma sono comunque molto soddisfatto e felice».
Vittoria di Joseph Gray in 58'15" su Andy Wacker in 1h00'59" e Zach Miller in 1h03'15"; 1h03'40" il tempo di Luca Cagnati.
La nuova sfida contro il sole
A Chamonix si e' svolta l’Asics Beat the Sun
Cinque staffette continentali, composte da runner esperti e amatoriali, si sono date battaglia in una prova intorno al Monte Bianco, l’Asics Beat the Sun.
Solo quattro secondi hanno separato il Team America dal Team South Europe dopo che ciascuna squadra aveva completato il 'Beat the Sun'. Nel finale, il Team Americas ha tagliato il traguardo nella piazza centrale di Chamonix, con meno di 10 metri di vantaggio sul Team Europe South. Entrambe le squadre hanno completato la sfida in 15 ore e 3 minuti, battendo il sole di 38 minuti.
Asics Beat the Sun ha visto al via corridori di 17 diverse nazionalità, compresi atleti di fama mondiale, come ad esempio Pete Jacobs, ex campione del Mondo di Ironman. Le squadre erano composte da tre expert runner e tre amateur runner, ed ogni atleta che ha percorso almeno due tappe tra le 13 totali. Nella primavera del 2015 sono stati selezionati i 15 amatori, scelti tra quasi 10.000 corridori in tutto il mondo, che hanno potuto godere di una opportunità unica nel suo genere. Ogni atleta per completare questa esaltante sfida, insieme alla propria squadra, aveva a disposizione soltanto 15 ore, 41 minuti e 35 secondi per 'battere il sole' prima del tramonto, fissato alle 21.25 del 21 giugno 2015, il giorno più lungo dell'anno.
Nella prima metà della sfida, il Team Europe South ha preso il controllo ed è restato in vantaggio in quattro delle prime cinque tappe. Dalla quinta tappa fino all’undicesima, la testa della gara è cambiata sei volte, con il Team Americas, il Team Europe South ed il Team Africa a darsi il cambio.
All’interno del Team rappresentante l’Europa del Sud erano presenti anche due italiani, il valdostano Xavier Chevrier, azzurro di corsa in montagna, e Virgina Nanni, grafica pubblicitaria pescarese.
A dimostrare la durezza della manifestazione, il Team Asia-Pacific, il Team Africa ed il Team Europe North, tutti con corridori di livello mondiale tra le proprie fila, non sono riusciti a 'battere il sole'.
Ancora delusa per non essere riuscita ad avere la meglio sul sole nel 2014, Megan Kimmel, capitano del Team Americas, ha corso insieme ai propri compagni di squadra l’ultimo tratto della tappa finale, che si dipanava tra le strade di Chamonix, da dove è iniziata ed è terminata la sfida. Con lei nella squadra il brasiliano Iazaldir Feitoza e il canadese David Le Porho e gli amtori Maria Urso, Elie Silver, Edmilson Santos.
Su e giu' per Bergamo
Su Skialper di giugno un itinerario di city-trail nella citta' lombarda
«Esistono tanti modi per conoscere una città. Uno di questi è farlo, letteralmente, di corsa. Visitare Bergamo in questo modo ci ha permesso di vederla con occhi diversi: le viuzze di un borgo medievale diventavano quindi un veloce single track con i polpacci bruciavano salendo una scalinata e i piedi scivolavano in curva sul pavé come nelle sky race più tecniche. A tutto questo si aggiungeva una voglia di spirito di scoperta e di contemplazione al quale chiunque vada in montagna, fosse per correre o per sciare, non può sfuggire». Inizia così il racconto di Federico Ravassard della sua esperienza ‘cittadina’ a Bergamo, sul numero di giugno di Skialper.
APP CITY TRAIL - A guidarlo è stata l’applicazione ‘Salomon Citytrail’, un’originale idea della Casa francese che si potrebbe definire un ibrido tra una normale app per il running, un navigatore gps e una guida turistica. Così, con le scarpe ai piedi e lo smartphone in mano, accompagnato da Edoardo e Margherita, è cominciata la sua piccola avventura bergamasca.
ITINERARIO - Partenza nel centro della Città Bassa, costruito nei primi del ‘900 sotto la direzione dell’architetto Gaetano Piacentini, artefice di uno stile a cavallo tra il classicismo e il razionalismo: edifici con linee semplici e, allo stesso tempo, richiami alla tradizione classica, come quelli che vediamo pochi metri dopo, correndo sotto il colonnato dell’Auditorium in Piazza della Libertà. Qualche centinaio di metri più avanti comincia la salita verso Città Alta, dove si corre lungo la spettacolare bastionata, alta fino a 50 metri, dalla quale si domina la Città Bassa e la pianura antistante le Orobie. Aguzzando la vista si vede la skyline milanese emergere dalla foschia di una calda giornata primaverile… Si tocca anche il cuore del borgo, attraverso vicoli in cui la luce fa fatica a filtrare tra le antiche case di mattoni rossi, fino a giungere nella Piazza Vecchia. Qui, in pochissimi metri, c’è di che far la gioia dell’appassionato di storia dell’architettura: la rinascimentale Cappella Colleoni si fa spazio tra le curve barocche del Duomo e il medievale Palazzo della Ragione, il più antico palazzo comunale italiano… Un trail diverso ma assolutamente da provare… per un totale di 11 km e 370 m D+.
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Ad Albosaggia si festeggia il trentennale con la Coppa
La Valtellina Orobie e' World Cup: sabato 30 e domenica 31 gennaio
Come annunciato saranno tre le tappe di Coppa del Mondo ISMF, oltre al Tour du Rutor del circuito LGC. Transcavallo, Prato Nevoso e Albosaggia. E proprio nel piccolo paese all’interno delle Alpi Orobie, universalmente riconosciuto come patria allo scialpinismo italiano, con le pendici del Meriggio l’arena in cui tutti i più grandi della specialità si sono confrontati a cospetto di un ambiente duro e selvaggio, sarà l'occasione per festeggiare il trentennale del Valtellina Orobie.
La manifestazione che si svilupperà sul Meriggio, in passato già stata ammessa ai circuiti internazionali: nel 2006 coppa Europa, nel 2007 coppa del Mondo a squadre e nel 2009 coppa del Mondo individuale, ma nell’edizione del trentennale sarà sede di ben due differenti competizioni. Sabato 30 gennaio 2016 la novità della gara sprint, domenica 31 la 'classica' gara individuale che con il consueto ed importante dislivello che porterà gli atleti dal Campei alla vetta al Meriggio passando per alcuni dei più belli e noti luoghi delle Orobie. La Polisportiva Albosaggia, forte di un team motivato e determinato, ha già iniziato il grande ed impegnativo lavoro che nei prossimi sette mesi, garantirà l’ottimale riuscita di questa importante manifestazione.
Al via il Sudtirol Vertical Tour
Domenica con la gara di Selva dei Molini, organizzata da Reichegger
Organizzatore Manny Reichegger: domenica 28 giugno al via Il Südtirol Vertical Tour con la decima edizione del Km Verticale di Selva dei Molini. Gli atleti si sfideranno su 1000 metri di dislivello su 3,8 km di sviluppo. Iscrizione fino mezz’ora prima della partenza o sul sito www.ssv-muehlwald.com. Oltre al vertical di Selva dei Molini, le altre prove della combinata sono il Vertical Carezza il 2 agosto e il Km Verticale Cima Gallina il 5 settembre.
Tutto pronto per la decima Stava Mountain Race
Domenica 28 giugno in Val di Fiemme
E’ tutto pronto in Val di Fiemme per la decima edizione della Stava Mountain Race in programma domenica 28 giugno, valida come terza prova del circuito La Sportiva Mountain Running Cup.
Fra le competizioni in quota del calendario nazionale l’evento organizzato dall’Us Cornacci è sicuramente uno fra i più spettacolari, ma pure fra i più duri con i suoi 24,9 km di sviluppo, ma soprattutto per i 2125 metri di dislivello positivo, che diventano ben 4250 metri calcolando la seconda parte di gara che dai 2358 metri del Monte Agnello porta al traguardo di Tesero. Un percorso che non lascia tregua, visto che già dopo i primi 500 metri la strada inizia a salire in quanto a verticalità, portando ai 2150 metri del Monte Cornon. Questi primi 5 km, che fanno da catalizzatore alla prima sfida in programma, ovvero il Verticale del Cornon – Felicetti Cup, prevedono un dislivello di 1090 metri e spesso mettono già in chiaro le posizioni di vertice, anche se sono altri due i punti chiave in grado di decretare la classifica, stando a quanto successo nelle precedenti 9 edizioni, ovvero l’ascesa al punto più alto della gara sul Monte Agnello, ma pure l’impegnativa e tecnica discesa che dai 2200 metri del Doss dei Branchi porta al traguardo di Tesero.
La Stava Mountain Race non è una gara per tutti. Per parteciparvi bisogna avere una certa preparazione e un buon fondo atletico e proprio per questo motivo non si raggiungono mai numeri elevati in fatto d’iscrizione, compensate comunque da adesioni di qualità. E sarà così anche quest’anno.
In particolar modo si annuncia una sfida davvero combattuta in campo femminile, visto che la rosa delle partenti è davvero di gran qualità, grazie alla presenza di Debora Cardone, Chiara Gianola, Raffaella Rossi del team Valtellina e la sua compagna di team Elisa Sortini, ma pure Lara Mustat, che dopo tanti anni di gare trail ha deciso di cimentarsi anche con le skyrace. Nella competizione verticale, assente la Confortola per una concomitanza, la lotta per la vittoria pare una sfida a tre tra Francesca Rossi, l'atleta di casa Beatrice Deflorian e la new entry della stagione 2015 Serena Vittori di Premana.
Per quanto riguarda le prove al maschile nel Verticale del Cornon, che avrà il suo start alle 8 del mattino, fra i protagonisti annunciati troviamo il re delle verticalità Urban Zemmer del Team La Sportiva, assieme al compagno di squadra Nicola Pedergnana. Sicuro partente anche il forte valdostano Nadir Maguet, che deve però sciogliere gli ultimi dubbi, visto che è tentato di partecipare alla gara lunga. Sfida dove ha confermato la presenza il vincitore di dodici mesi fa Paolo Bert, così come Michele Tavernano e Christian Varesco. Attesa anche per il forte skyrunner rumeno Georgy Szlabocs e lo svizzero Micha Steiner, ma non è esclusa qualche presenza di rilievo dell’ultima ora.
Non mancherà poi il momento dedicato ai più piccoli, con la Mini Stava Mountain Race e con tanti momenti di festa, giochi e divertimento per i più piccoli. Questa finestra avrà come collocazione la giornata di sabato 27 giugno a partire dalle 14. La manifestazione dà vita ad una combinata con la 'gemella' Mini Dolomites Skyrace, che sarà organizzata alla vigilia della gara fassana, ovvero sabato 18 luglio. In collaborazione con La Sportiva è stato istituito un premio per chi parteciperà ad entrambe le prove, che verrà consegnato agli aventi diritto in occasione della cerimonia di premiazione della stessa Mini Dolomites Skyrace a Canazei. Le iscrizioni a tutte e tre le sfide sono ancora aperte, basta collegarsi al sito www.stavamontainrace.it.
Vertical Becca di Viou a Bertone e Brunod
Incrementato il numero dei partecipanti: 127 gli atleti al via
Giornata di sole e temperatura in quota di circa 10 gradi. Al Vertical della Becca di Viou, prima prova del neo circuito Défi Vertical, i concorrenti hanno trovato le condizioni ideali per gareggiare. Alla partenza situata a Valpelline si sono presentati 127 atleti, circa cinquanta in più rispetto alla prima edizione del 2014. Partenza individuale, un piccolo trasferimento in piano, poi il naso all’insù verso i 2.856 metri della Becca di Viou. Un percorso di 9 km molto bello e tecnico, apprezzato da tutti.
La gara femminile è stata nuovamente vinta da Catherine Bertone. La valdostana ha bissato il successo ottenuto lo scorso anno completando la distanza in 1h 41’07, praticamente in linea con il crono del 2014 quando concluse in 1h 40’59”. Prima del suo arrivo il miglior tempo lo aveva fatto segnare Katrzyna Kuzminska, alla fine seconda in 1h 43’08”, prima atleta Seniores. Terzo posto per la valdostana dell’Atletica Calvesi Christiane Nex, arrivata in quota in 1h 43’54”. Barbara Cravello del Trail Running (1h 45’30”) e la veneta dell’Atletica Chirignago Lisa Borzani (1h 50’04”) hanno completato la cinquina iniziale.
Una settimana dopo la vittoria nella 25 km del Licony Trail, il valdostano Dennis Brunod è tornato al successo. Il portacolori della Polisportiva Mont Avic ha vinto a mani basse in 1h 21’34”, stracciando il precedente record di 1h 27’42” fatto segnare lo scorso anno da Nadir Maguet e Henry Aymonod. Alle spalle di Brunod gara molto combattuta con 3 atleti racchiusi in 10”. Secondo posto per il Veterano Andrea Cairoli (1h 31’06”), terzo e quarto per i valdostani Nadir Vuillermoz (1h 31’11”) e Laurent Chuc (1h 31’16”). Quinto posto per l’altro Senior Fabio Rizzi (1h 34’50”).
Premiati anche i vincitori delle diverse categorie: Giulia Collavo (Seniores), Chantal Vallet (Veterane 1), Paola Didero (Veterane 2), Mathieu Bianquin (Junior), Marco Ziggiotto (Seniores), Jean Meuret (Veterani 1), Tullio Ballarino (Veterani 2) e Davis Ottobon (Dog Trekking).
Prima della cerimonia di premiazione si è svolto il 'triangolo enogastronomico' che ha riscosso grande successo e richiamato anche molte persone fuori gara ma amanti della buona cucina. Quasi 800 le persone che hanno degustato le specialità di Valpelline (Valle d’Aosta), Luccoli (Abruzzo) e Mirandoli (Emilia-Romagna), una iniziativa che vuole ricordare e riunire tre comunità che si sono conosciute in occasione dei terremoti.












