Valtellina Wine Trail a Luca Carrara e Celine Lafaye

Nelle tre prove 2013 atleti in gara

Erano in 2013 in gara al Valtellina Wine Trail. Una gara sempre più internazionale con atleti da ventisei nazioni al via delle tre prove tutte con arrivo in piazza Garibaldi a Sondrio.
 
MARATHON - In una mattinata baciata dal sole, sospinti da tantissimi spettatori, sono stati 560 i partecipanti alla 42 km con start da Tirano. Davanti, a dettare i tempi, gli azzurri di specialità Luca Carrara e Christian Pizzatti e il britannico Phil Gale. A circa metà gara il locale Pizzatti ha però dovuto alzare bandiera bianca causa crampi, spianando la strada all’orobico Carrara. Il portacolori del Team Mammut è andato così il proprio nome nell’albo d’oro del Wine Trail. Per lui finish time di 3h32’05”. I continui cambi di ritmo di un tracciato nervosissimo hanno rimescolato non poco le carte in tavola nei chilometri finali. Complice una strepitosa rimonta, secondo in piazza Garibaldi si è presentato il morbegnese del Team Valtellina Stefano Sansi (3h32’57”). Terzo il lecchese Massimiliano De Bernardi in 3h39’43”. Un posto nei cinque anche per il brianzolo Danilo Brambilla e per l’iberico Alfredo Gil Garcia.
Una sola donna al comando nella gara in rosa con la francese Celine Lafaye che ha letteralmente innestato il turbo e vinto in 3h57’47”. Argento di giornata per la lecchese Debora Benedetti (4h17’05”). Terza la sondriese di Aprica Lucia Moraschinelli (4h31’52”).
 
HALF MARATHON - Dal campo sportivo di Chiuro in 832 si sono dati battaglia a suon di sorpassi. Obiettivo seconda piazza visto che a prenotare il successo ci ha pensato il campione europeo di corsa in montagna Xavier Chevrier. Con il sorriso, e per nulla affaticato, il valdostano ha trionfato in 1h24’41”. Secondo si è piazzato lo svedese Albin Ridefelt in 1h25’20”, mentre terzo si è piazzato il bergamasco Matteo Bossetti in 1h28’31”. Al femminile bella conferma della runner dell’Atletica Alta Valtellina Elisa Compagnoni (1h40’59”). Sul podio con lei sono salite pure Arianna Oregioni (1h42’21”)  e la svedese Johanna Öberg.
 
12K - Nata come prova di contorno, il trail sulla distanza più breve è cresciuto nei numeri e nel livello sino a diventare gara vera. Quest’anno ha visto scattare dai blocchi di partenza 711 concorrenti. Il primo a presentarsi in zona arrivo è stato l’azzurrino di corsa in montagna e scialpinismo Andrea Prandi. Per il bormino del Team Hoka One One finish time di 54’36” che gli ha permesso di avere la meglio sullo svizzero del team Salomon Micha Steiner (54’56”)  e l’altro sondriese di Lanzada Giovanni Rossi (55’56”). Nomi di assoluto valore anche al femminile con la britannica in forze all’Atletica Alta Valtellina prima assoluta on 56’46”. Alle spalle della campionessa europea 2016 di corsa in montagna, l’ex iridata Alice Gaggi in1h01’03”. Terza l’esperta Alessandra Valgoi (Atletica Alta Valtellina) in 1h12’01”.  


Silvia Rampazzo non si ferma più, sua la Ibiza Maraton

La campionessa del mondo di corsa in montagna correra' anche in Argentina

Una stagione interminabile e di quelle da incorniciare per Silvia Rampazzo quella che sta per concludersi. Tre medaglie pesantissime per l’ingegnere veneto: bronzo ai Mondiali di Trail, argento (anche se questa non è una vera medaglia, ma come Kitz nello sci, vale anche più di una medaglia…) a Zegama e oro ai Mondiali di Corsa in montagna long distance di Premana. Un anno fa chiunque al posto suo avrebbe firmato anche solo per una di queste medaglie e invece… ecco la stagione perfetta. Che non è ancora finita. Silvia ha infatti vinto con record nello scorso fine settimana la Ibiza Trail Maratòn, battendo Maite Maiora («ma non era al top della condizione su una gara corribile come quella» ci ha detto) ed è in partenza per la Patagonia dove correrà la K42 e si concederà qualche giorno di vacanza. «È stata una stagione incredibile, ora mi voglio godere la gara tra i laghi patagonici come mi sono goduta quella alle Baleari» ci ha detto Silvia. «Peccato che il tempo non fosse bellissimo perché il percorso era divertente, corribile tranne le discese alle bellissime spiaggette, dove la roccia era bella scivolosa». Al maschile la gara è stata dominata da Miguel Heras che ha ritoccato di soli tre secondi il record di Marco De Gasperi dello scorso anno. Al quarto posto Franco Collè.


Nuove divise e nuovo tecnico per la Germania

Tempo di presentazione della nuova divisa della Germania. Il team tedesco è sfilato nella sede di Maloja, confermato sponsor tecnico del DAV. Punta di diamante resta sempre Toni Palzer, ma nelle tappe di Coppa del Mondo e agli Europei ci saranno anche Stefan Knopf, Josef Huber, Toni Lautenbacher, Susi von Borstel e Tessa Wötzel, che potranno essere atleti a tempo pieno grazie ad un accordo tra il DAV e la Polizia della Baviera. Cambio, invece, alla guida tecnica con Bernhard Bliemsrieder che lascia per dedicarsi alla carriera medica, sostituito da Andreas Biberger che ha già seguito la squadra negli stage di allenamento di ottobre sui ghiacciai di Stubai e Pitztal. Il calendario nazionale è tutto concentrato sulle due prove del Jennerstier a Schönau am Königssee, un vertical e una individual del 17 e 18 febbraio: una sorta di test in vista dell’ingresso nella Coppa del Mondo previsto già nel 2019.


Francesi in allenamento a Tignes

Squadra francese, sempre agli ordini di Patrick Rassat e Thierry Galindo (e con un nuovo logo sulla divisa…) in allenamento sul ghiacciaio di Tignes che, come lo Stelvio a casa nostra, apre le porte agli ski-alper. Ovviamente con un serie di regole e tracciati disegnati per loro, per la ‘pacifica convivenza’ con sciatori, fondisti e snowboardisti, visto che sono in tanti a scegliere i 3000 metri della Grande Motte come palestra di allenamento. E proprio a Tignes inizia la stagione con La Reprise, una individuale in programma il 18 novembre. La Coppa di Francia debutterà invece il 10 dicembre a Meribel, mentre i campionati francesi andranno in scena a La Sauze (il 6 gennaio il vertical, il 7 la sprint) e a Aussois (il 14 gennaio, individuale), con quelli a squadre e per club in programma a fine stagione, il 31 marzo e il 1 aprile a Valmorel. Qualche data, infine, delle gare più 'seguite' del calendario FFME: La Trace Catalane (individuale e squadre) il 7 gennaio, la Pyramide d’Oz (individuale) il 21 gennaio, La Belle Etoile (squadre) il 27 e 28 gennaio, La Victor de Cessole (individuale) il 18 febbraio, l’Alpi Serre Che il 25 marzo.


Quanti metri di dislivello ha fatto Miky Boscacci?

Michele Boscacci lancia sulla sua pagina Facebook un ‘indovinello’: “quanti metri di dislivello positivo ho accumulato in due giorni di allenamento allo Stelvio?”. In palio una giacca Montura, un paio di pelli Pomoca e un paio di guanti Camp per chi si avvicina di più. «Domenica sera - scherza Miky - farò notte davanti al computer per leggere tutte le risposte…(sono già oltre duecento in nemmeno un’ora). Comunque bello, è un modo per staccare un po’. La mia è stata un’estate intensa, mi sono allenato bene, sono andato forte anche di corsa (vincendo anche, aggiungiamo noi, come alla Chiavenna Lagünc), cercando di fare una scelta mirata sulle gare da fare. Adesso ho iniziato deciso sulla neve e le sensazioni sono positive. Di solito vado forte all’inizio e la Coppa del Mondo parte presto: speriamo di fare subito una bella prestazione. Obiettivi? Coppa del Mondo ed Europei, poi se la condizione regge anche le prove LGC».


Il calendario 2018 delle Skyrunner World Series

Pronto il calendario 2018 delle Skyrunner World Series. Diciotto gare in dodici paesi, un montepremi di 66.000 euro e la novità delle due sole categorie, la sky classic e la sky extra che unisce le ‘vecchie’ ultra ed extreme. Un primo passo per arrivare ad un circuito unico dal 2019. Già il prossimo anno metà del montepremi andrà a chi farà classifica nella combinata tra i due circuiti. Partenza ad aprile in Cina, finale ancora una volta a Limone sul Garda. Tanta Italia anche con la Livigno SkyMarathon, la Dolomites SkyRace e il Trofeo Kima. Ecco allora il calendario con cinque gareche daranno un bonus del 50% di 'extra point'.

Sky Classic
30 aprile Yading Skyrun (29 km +2.345 m) - Yading (Cina)
27 maggio Maratón Alpina Zegama-Aizkorri (42 km +2.735 m) - Zegama (Spagna)
16 giugno Livigno SkyMarathon (34 km +2.500 m) - Livigno (Italia)*
23 giugno Olympus Marathon (44 km +3.200 m) - Dion (Grecia)
1 luglio Buff Epic Trail 42K (42 km +3.200 m) - Barruera (Spagna)
22 luglio Dolomites SkyRace (23 km +1.950 m) - Canazei (Italia)
29 luglio SkyRace Comapedrosa (21 km +2.280 m) - Arinsal (Andorra)*
25 agosto. Matterhorn Ultraks ‘Sky’ (49 km +3.600 m) - Zermatt (Svizzera)
1 settembre The Rut 28K (28 km +2.375 m) - Big Sky Resort (Stati Uniti)
13 de octubre. Limone Extreme SkyRace (29 km +2.500m) - Limone sul Garda (Italia)*
Sky Extra
12 maggio Transvulcania Ultramarathon (75 km +4.350 m) - La Palma (Spagna)
2 giugno Ultra SkyMarathon Madeira (55 km +4.000m) - Madeira (Portogallo)*
7 luglio High Trail Vanoise (68 km +5.400 m) - Val d’Isere (Francia)
4 agosto Tromsø SkyRace (50 km +4.600 m) - Tromsø (Norvegia)
26 agosto Trofeo Kima (52 km +4.200 m) - Val Masino (Italia)*
16 settembre Salomon Glen Coe Skyline (55 km +4.746 m) - Kinlochleven (Gran Bretagna)
29 settembre Salomon Ultra Pirineu (110 km +6.800 m) - Bagà (Spagna)
6 ottobre Pirin Ultra SkyRace (66 km +4.200 m) - Bansko (Bulgaria)
*bonus race


Translagorai, trekking dell'anima

«La Translagorai è un'esperienza, una di quelle cose da fare una volta nella vita. La chiamano il Tibet in miniatura. Questo è uno di quei viaggi che consuetudine vuole si faccia in solitaria alla scoperta del nostro io interiore, più ardua la cosa se si è in ventisei, ma non impossibile». Sono le parole di Gaia Cappellini, una giovane ragazza della Val di Fiemme che ha preso parte al progetto di cittadinanza attiva Translagorai: il Docufilm a restituire il senso più profondo di cosa significa affrontare il trekking che attraversa la catena del Lagorai, in Trentino, una delle più ampie aree di natura selvaggia di tutte le Alpi. E su Skialper 114 di ottobre-novembre presentiamo il progetto e, naturalmente, questo bellissimo e selvaggio trekking.

IL DOCUFILM - Quattro agosto 2017. Ventisei persone si ritrovano a Passo Manghen. È un gruppo eterogeneo. Ci sono professori di liceo, ragazzi non ancora (per poco) maggiorenni e altri che sfiorano i 30 anni. Quasi nessuno si conosce. Eppure passeranno insieme tre giorni. Dormendo in tenda, trasportando pesanti zaini da venti chili, facendo gli attori per un giorno o i tecnici del suono. Ciak, si gira. Non ci sono effetti speciali, ma solo il grande palcoscenico naturale del Lagorai. «Translagorai: il docufilm è un progetto di cittadinanza attiva che coinvolge ragazzi e professionisti della Val di Fiemme: per coinvolgerli ho pensato di mettere insieme la montagna e il film, due elementi di interesse dei giovani» dice Federico Comini, psicologo e psicoterapeuta, anima del progetto. Un progetto ecologico, con pannelli solari per alimentare telecamere e drone e con la pesante strumentazione trasportata solo a spalla.

IL TREKKING - Ottanta chilometri attraversati da un sentiero con pochissimi rifugi lungo tutto il percorso, nessun paese, lo sguardo che difficilmente incontra un campanile o un borgo abitato, neppure in lontananza, e attraversato da un’unica strada, al Passo Manghen, che collega la Val di Fiemme con la Valsugana. Ottanta chilometri disabitati e desolati, ma a lungo popolati. Qui infatti l’uomo ha vissuto per cinquemila anni, dopo l’ultima glaciazione e poi durante la Grande Guerra, quando tutte le creste tra il Cauriol, il Colbricon e il Cavallazza furono teatro di battaglie violentissime con oltre duemila morti italiani e austriaci. E ora i resti delle fortificazioni e delle trincee sono ancora ben visibili, per esempio alla forcella di Litegosa, alla Ziolera, al Monte Cauriol o a Cima Cece.


Sabato e' il giorno del Valtellina Wine Trail

Quinta edizione della gara

Sabato appuntamento con la quinta edizione del Valtellina Wine Trail. Tre le distanze, tutte con arrivo in piazza Garibaldi a Sondrio. Nella marathon, da 42km con start da Tirano, occhi puntati sull’inglese dell’Alta Valtellina Phil Gale che dovrà vedersela con l’azzurro di trail running Christian Pizzatti. Attenzione pure al norvegese Hakon Uggerud e allo spagnolo Alfredo Gil Garcia. Al femminile coltivano sogni di gloria le francesi Katerina Havran, Celine Lafaye e la svizzera Laura Neuberger, oltre alla ‘local’ Lucia Moraschinelli.
Nella half marathon da 21 con partenza da Chiuro super favorito dei pronostici il campione europeo di mountain running Xavier Chevrier. Alle sue spalle bagarre per il podio vista la presenza di ottimi atleti del calibro di Matteo Bossetti, Graziano Zugnoni, Alessandro Gelmi, Andrea Morelli e Roberto Baccanelli. Combattuta pure la sfida in rosa con la svedese Johanna Öberg chiamata a guardarsi le spalle da Arianna Oregioni e Elisa Compagnoni.

PROGRAMMA - Un evento tutto da vivere e seguire con gruppi musicali a scandire il passo dei corridori e i bambini delle scuole a tifare ogni singolo trailer. Molti sono i luoghi caratteristici toccati dal Valtellina Wine Trail. Alcuni di essi, nel corso delle prime quattro edizioni, sono divenuti vero e proprio punto di ritrovo per centinaia di spettatori. Tra i più gettonati una menzione d’obbligo la meritano le varie cantine aperte per l’occasione, la Torre del li beli Miri a Teglio, il ponte sulla Val Fontana a Chiuro, la Santa Casa di Tresivio o Castel Grumello a Montagna in Valtellina. Vero e proprio punto di ritrovo è però la zona arrivo di piazza Garibaldi a Sondrio, dove da venerdì sarà operativo il truck Scott, main sponsor della manifestazione.


Raduno a Plateau Rosa della nazionale svizzera

Definite le date della Swiss Cup CAS

Raduno della Nazionale svizzera a Plateau Rosa, partendo da Zermatt. Come stanno gli elvetici lo abbiamo chiesto ad Oscar Angeloni, l’allenatore italiano confermato nello staff tecnico guidato da Bernhard Hug. «I test atletici hanno dato ottimi segnali sullo stato di forma della squadra. Questo è il primo test sulla neve: a parte Martin Anthamatten e Andreas Steindl, è la prima volta per il resto della squadra e dunque servirà soprattutto per riprendere confidenza. Ne faremo un secondo dal 13 novembre, sempre a Plateau Rosa, ma con campo base a Cervinia, allargato anche ai team giovanili. In quell’occasione faremo faremo un lavoro molto più mirato».
Sono sette gli atleti élite Martin Anthamatten, Iwan Arnold, Yannick Ecoeur, Werner Marti, Andreas Steindl, Jennifer Fiechter e Victoria Kreuzer, con sei Espoir Rémi Bonnet, Thomas Corthay, Arnaud Gasser, Pierre Mettan, Déborah Chiarello e Marianne Fatton. Per la prima tappa di Coppa del Mondo partiranno in undici, mentre per gli Europei sull’Etna qualche indicazione in più sulle convocazioni arriverà dalla prime gare della Swiss Cup CAS, i due campionati nazionali, quello del 6 gennaio a Veysonnaz con Barlouka’s Race che mette in palio i titoli nel vertical, e quello del 13 e 14 gennaio a Lenk con individuale e sprint.
Il CAS ha già fissato tutto il calendario della Coppa: sempre a gennaio ci saranno due individual, la  Davos Race il 21 e la Valerette Altiski il 27. Poi quattro prove a squadre: il 3 febbraio l’Alpiniski Les Marécottes, il 18 febbraio la Gastlosen, il 25 febbraio il Trophée des Paccots, mentre il 3 marzo spazio ai campionati nazionali a Les Diablerets. Il 18 marzo in programma il Disentis Trofea Pez Ault (che sarà individuale), mentre chiusura l’8 aprile con il Trophées du Muveran a squadre.


Comitato Veneto al lavoro allo Stelvio

In squadra anche gli Espoir

Settimana di lavoro allo Stelvio per la squadra di sci-alpinismo del Comitato Veneto. «Le condizioni del ghiacciaio sono perfette - spiega il tecnico Luca Palla, che durante la stagione sarà supportato anche da Gianluca Lorenzini - stiamo lavorando bene, soprattutto sulla tecnica. Ma ci ritroveremo ancora per migliorare altri aspetti. soprattutto sulla discesa». Un gruppo di una decina di atleti che fa campo base all’hotel Folgore. La scelta del responsabile dello sci alpinismo veneto Carlo Ceola è stata quella di un team ‘allargato’ che preveda anche la presenza degli Espoir in modo che possano ancora giocarsi le loro chance ad alto livello. Il gruppo più numeroso è quello degli Junior con Mattia Tanara (Sci CAI Schio), Alessandro Morandini (Bogn da nia), Olesia Ronzon (Skialp Valdobbiadene), Melanie Ploner (Bogn da nia), Giorgia Felicetti (Bogn da nia), Federico Presa (Sci CAI Schio) con Simone De Toni (Sci club La Valle) come osservato; due i Cadetti. Pietro Festini Purlan (Valpadola) e Matteo Sostizzo (Sci CAI Schio) e tre appunto gli Espoir, Elisa Presa (Sci CAI Schio), Enrico Loss (Skialp Valdobbiadene) e Fabio Pettinà (Sci CAI Schio).


UTMB e Tor des Geants, lo speciale di Skialper

Sul numero 114 la sezione Up & Down e' dedicata interamente alle due gare

Cosa si può scrivere che non sia già stato detto del Tor des Géants e, soprattutto, della UTMB, che nel 2017 ha vissuto la sua quindicesima edizione ed è stata l’ultra-trail del secolo per il livello pazzesco degli atleti al via, mai riscontrato in gare simili? È la domanda che ci siamo posti in redazione ripensando a tutte le emozioni, alla fatica, al freddo, ma anche alla gioia di due settimane intensissime e indimenticabili. Per celebrare questi eventi volevamo realizzare qualcosa di diverso. E per questo su Skialper 114 di ottobre-novembre trovate uno speciale di 32 pagine, la sezione Up & Down della rivista, interamente dedicato a UTMB e Tor des Géants.

INSEGUENDO KILIAN - l’idea ce l’ha data Kilian con quel suo video live dei primi otto chilometri dell’UTMB. Per la prima volta tutti hanno potuto vivere da dentro lo start con il più alto livello di adrenalina del mondo del trail. Ecco, perché non provare a raccontare i due eventi da dentro, dal punto di vista di chi li ha fatti, correndoli ma anche organizzandoli? Come sono state le gare dei top Kilian, François D’Haene e Núria Picas? Ma anche quelle di Yulia Baykova, alla prima cento miglia, o di Marco Zanchi, per una volta con l’obiettivo di arrivare al traguardo invece che di fare risultato, dopo una stagione tormentata? Come hanno vissuto le ore precedenti la gara, come si sono allenati, cosa hanno pensato e mangiato? Come gestisce un evento così grande come la UTMB una piccola società amatoriale del calibro della SIS di Genova, con atleti di vario livello al via ma non top runner? E come si traccia e si garantisce la sicurezza di quell’evento monstre che è il Tor? Che cosa si è sperimentato per rendere la gara valdostana una delle più ‘verdi’ al mondo? Che cosa è passato per la testa di Silvana Favre, la più giovane finisher della gara dei giganti e per quella di Alessandra Nicoletti, ‘madame Tor’? Uno speciale da non perdere, con anche gli interventi del dottor Massimo Massarini e di Pietro Trabucchi che hanno cercato di spiegare quali possono essere gli effetti sul fisico e sulla mente di una gara ultra.

NUOVE FIRME - Lo speciale Up & Down è stato l’occasione per dare il benvenuto ad alcune nuove firme, dallo scrittore Simone Sarasso a Pietro Trabucchi, psicologo dello sport e autore di libri su ultradistanze e psiche, a Roberta Orsenigo, ex nazionale di ultramaratona.


Ski-alp, tempo di aggiornamento per i giudici FISI

Sabato e domenica il settimo corso allo Stelvio

Si terrà sabato e domenica allo Stelvio il settimo corso di formazione e aggiornamento per giudici di gara della Fisi di scialpinismo al quale parteciperanno aspiranti giudici e giudici già in attività. Sotto la regia di Vittorio Romor, delegato nazionale, sabato mattina verranno simulati partenze ed arrivi di gara, con direzione tecnica di Stefano Mottini e Carlo Vettori.
Nel pomeriggio, alla presenza dei presidenti Fisi Franco Zecchini e Alberto Piccin, terranno relazioni Giovanni Marianti in tema di regolamenti federali, l’avvocato Flavio Saltarelli su responsabilità civili e penali connesse alle competizioni di skialp ed il colonello Marco Mosso sul nuovo regolamento tecnico per l’anno 2018. Domenica, prove di ricerca artva e di tracciatura percorso alle direttive di Francesco Valgoi e ancora di Stefano Mottini.