Skialpdeiparchi, due giorni al Terminillo
Tanta neve, sole e clima ideale sul Terminillo per una due giorni dello Skialpdeiparchi: ‘Terminillo by Night trofeo Mico memorial Gabriele Formichetti’ e ‘Scialpinista del Terminillo trofeo Millet memorial Alberto Bianchetti’ le due manifestazioni che si sono svolte sulla montagna reatina.
La prima prova è stata una gara breve ma intensa: vittoria di Armando Coccia in 8’32”, che ha preceduto Angelo Martorelli in 8’45” e Raffaele Adiutori in 9’00”. Al femminile s’impone la padrona di casa Raffaella Tempesta in 10’04”, davanti a Giovanna Galeota in 13’10”, e Francesca Ciaccia in 15’54”.
Il giorno successivo, partenza e arrivo dal rifugio Angelo Sebastiani, campo base della individual articolata in due giri: 1200 metri di dislivello, 7 km, due passaggi sulla vetta del Terminillo (quota 2217 mentre) con il tratto a piedi in cima e belle discese in cui lasciar corre sci e snowboard.
Successo di Carlo Colaianni, classe 1997, a segno in 1h14’15”, seguito sul podio da Raffaele Adiutori in 1h15’50” e da Armando Coccia in 1h17’47”, con Marco Daniele in 1h24’30” e Daniele Urbani in 1h29’46” ai piedi del podio. Nella gara rosa, disputata su di un solo giro, vittoria di Roberta Galluzzi in 1h08’13” su Raffaella Tempesta, che sbaglia il percorso di discesa quando era nettamente in testa, e chiude poi seconda in 1h14’43”, con Francesca Ciaccia che completa il podio in 1h27’08”.
Nella gara di snowboard-alpinismo, affermazione di Cesare Pisoni in 1h26’25” (quinto assoluto), secondo Giancarlo Costa in 1h40’01” e terzo Igor Antonelli in 1h51’19”.
Chiusura dello Skialpdeiparchi La Sportiva Skitrab il prossimo weekend con la gara a coppie a Campo Imperatore.
Stefano Bendetti: «Una stagione incredibile. Il mio futuro? Vedremo»
Quattro coppe overall (Michele Boscacci, dopo il testa a testa con Robert Antonioli, leader comunque a livello individual, Davide Magnini e Alba De Silvestro negli Espoir, con la veneta dell’Esercito terza assoluta alle spalle di Axelle Mollaret e Laetitia Roux, oltre ad Andrea Prandi primo tra gli Junior): si chiude con un trionfo azzurro la stagione di Coppa del Mondo. E con il quadriennio olimpico si chiude (almeno per ora) anche l’esperienza di Stefano Bendetti.
Soddisfatto, direi?
«Sai, - spiega il tecnico trentino - ogni anno c’è sempre il timore che le altre nazionali facciano un passo avanti, invece la nostra supremazia è ancora più evidente. Merito degli atleti che hanno lavorato con grande intensità, sempre. E poi credo che il nostro valore aggiunte sia il gruppo: il clima è sempre molto sereno e questa coesione aiuta a far risultato. Mai una polemica: anche nell’ultimo atto di Campiglio, Robert è stato squalificato per 5 grammi ma non ha protestato. Possiamo dire che siamo una vera squadra».
Ma cosa farà Bendetti il prossimo anno?
«In questo periodo scadono tutti i contratti in FISI, compreso il mio. Vedremo come andranno le elezioni, vedremo quali saranno le decisioni del nuovo consiglio e poi deciderò. Sono stati quattro anni appaganti, ma è chiaro che ho dovuto sacrificare un po’ il mio lavoro. E sono doverosi tanti ringraziamenti: agli atleti in primis, poi a Davide Canclini: abbiamo lavorato benissimo insieme e mi ha risolto tanti grattacapi. Un grazie anche a tutti gli allenatori che ci hanno dato una grossa mano nelle trasferte (in queste ultime stagioni Denis Trento, distaccato dall’Esercito e Ivan Murada da Albosaggia, ndr), la FISI ovviamente e gli sponsor che credono nella nazionale».
Cosa si può fare di più?
«Siamo partiti quattro anni fa con due obiettivi: la crescita del settore femminile e quella dei giovani. E credo che passi avanti siano stati fatti in questa direzione. Sempre considerando che non abbiamo a disposizione un budget che permetta di fare tutto: prima bisogna fare i conti con le trasferte, poi quello che resta lo possiamo usare per raduni e stage. Ovviamente ne avremmo voluti fare di più, soprattutto con i giovani. La speranza è quella allora di avere maggiore risorse in futuro: nella prossima stagione si parla di una tappa in più di Coppa del Mondo, quindi sei prove con i Mondiali, e allora aumenteranno i costi. E al tempo stesso bisogna investire ancora di più sui giovani in chiave Giochi Olimpici 2020».
Tripletta azzurra in Coppa del Mondo
Tripletta azzurra nell’individual di Madonna di Campiglio che chiude la stagione di Coppa del Mondo. Vittoria di Robert Antonioli in 1h36’06”, su Michele Boscacci in 1h36’27” con Matteo Eydallin in 1h38’12” a completare il podio. Un bel segnale per quella che sarà la squadra azzurra dell’Esercito alla Patrouille des Glaciers. Quarta piazza per William Bon Mardion, quinto e leader Espoir Davide Magnini. Completano la top ten Martin Anthamatten, Jakob Herrmann, Federico Nicolini, Xavier Gachet e Oriol Cardona Coll.
Al femminile Laetitia Roux aggiudica la sfida con Axelle Mollaret: 1h24’41” il crono della vincitrice, 1h28’43” per la seconda. E sul terzo gradino del podio sale Alba De Silvestro (1h29’35”), modo migliore per festeggiare la Coppa Espoir. Quarta Jennifer Fiechter, quinta Lorna Bonnel, quindi Victoria Kreuzer, Marta Garcia Farres, Sophie Mollard, con nona Katia Tomatis e decima Bianca Balzarini.
A livello junior successo di Giulia Murada su Ekaterina Osichkina e Justine Tonso (con quarta Giorgia Felicetti), la maschile vince Julien Ancay, quarto Giovanni Rossi, sesto Fabien Guichardaz, settimo Sébastien Guichardaz, ottava Stefano Confortola.
Prove di dialogo
Cosa ci faceva Kurt Anrather, ‘grancapo’ dell’Epic Ski Tour al Tour du Rutor? Per conoscere e prendere spunti la versione ufficiale, ma è chiaro che si è parlato di altro, visto che erano presenti tutti gli organizzatori delle gare LGC. Non che la Epic entri nella LGC, quanto piuttosto che possa partire una collaborazione in termini di calendario. Anche perché la Epic lavora a stretto contatto con il Sellaronda (Oswald Santin presidente del Sellaronda Skimarathon, è tracciatore dell’ultima tappa della Epic), a sua volta gemellata da anni con la Mountain Attack. E se Epic e Mountain Attack hanno già annunciato le date 2019 sul sito ufficiali della manifestazione (dall’8 al 10 marzo la Epic, l’11 gennaio la classica di Saalbach), Sellaronda e ci aggiungiamo anche Pierra Menta (che da due anni sono negli stessi giorni) non ancora. E nel marzo 2019 ci sono i Mondiali ISMF in Svizzera, ma anche in questo caso le date sono ancora ufficiose. Gli organizzatori svizzeri hanno proposto metà marzo perché in quel periodo hanno trovato la migliore disponibilità alberghiera a Villars, ma negli stessi giorni ci sarebbe anche la Pierra Menta e magari il Sellaronda. E allora la speranza è quella che l’assenza di date ufficiali, presupponga ancora un dialogo tra le parti. E se ci fosse un accordo, guai a considerarlo la vittoria di uno rispetto all’altro, solo una vittoria dello ski-alp.
Anche la Cina alle finali di Coppa del Mondo a Campiglio. Ma qual è la situazione dello ski-alp in Cina?
Alle finali di Coppa del Mondo di Madonna di Campiglio ci sarà anche la Cina. A guidare la squadra giovanile Andrea Gianni: bresciano, ormai parla mandarino visto che vive in Cina dal 2009. Lavora per un’azienda Italiana nel settore ferroviario e nel tempo libero si dedica allo sviluppo dello scialpinismo in Cina, visto il suo passato agonistico a livello giovanile. Con il supporto della China Mountaineering Association. Al Tour du Rutor lo abbiamo visto e incontrato in gara con Jin Yu Bo.
La Cina, sembra quasi una parola magica in questo periodo nello ski-alp: Giochi Olimpici di Pechino, la Coppa del Mondo ISMF, la prova La Grande Course sui monti Altaj. Ma com’è la situazione della ski-alp?
«Molto dispersiva. Nonostante sia un Paese con una vastissima estensione montuosa, e patria di molte vette tra i sei o gli otto mila metri (il versante settentrionale Himalayano, della catena del Pamir e del Kunlun shan), la Cina è ancora molto giovane per quanto concerne sci (se pensate che a Pyeongchang nello sci alpino si sono qualificati solo due atleti ad appena quattro anni dai Giochi in casa, ndr) e un po’ tutti gli sport invernali… E lo ski-alp resta una nicchia della nicchia. I numeri potrebbero essere importanti vista il numero di abitanti, ma è difficile ‘unire’ le tante realtà che ci sono proprio per le distanze».
Però qualcosa si muove.
«Solo nel 2008 la China Mountaineering Association ha deciso di seguire attentamente lo ski-alp: sono iniziati i primi contatti con l’ISMF. A gennaio 2009 è stato organizzato il primo corso tenuto da Adriano Greco a Beidahu, una località sciistica situata nel Nord Est del paese. Con il passare degli anni, il numero di praticanti è aumentato, anche se prevalentemente in pista. Anche le gare sono quasi sempre su piste battute».
Come sei entrato in questo mondo?
«Nel 2013 ho deciso di ricominciare ad allenarmi per partecipare a qualche gara di sci d’alpinismo in Italia e per correre con gli sci di fondo la China Vasaloppet, una 50 km che si disputa ogni anno a Changchun. Mi allenavo con le pelli proprio a Beidahu, nella regione di Changchun vicino a dove abito. Un giorno ho visto un ragazzo cinese anche lui con sci e pelli, proprio Jin Yu Bo. La comunicazione all’inizio era difficile in quanto al tempo il mio livello di cinese era limitato, comunque capimmo di avere entrambi la passione per questo sport, e da allora ci trovammo poi per altri allenamenti. Mi ha fatto conoscere altri amici cinesi ‘simpatizzanti’ dello ski alp e poi i dirigenti della China Mountaineering Association. Nel 2015 mi hanno invitato a partecipare con loro al campionato asiatico di sci alpinismo in Corea vicino a Seoul, e sempre nella stessa stagione organizzammo alcuni allenamenti in Cina dove gli diedi una mano con qualche consiglio. Nel 2017 con Jin Yu Bo, abbiamo fatto squadra insieme all’Adamello Ski Raid: è stato primo cinese a completare una gara della LGC. E adesso abbiamo concluso anche il Tour du Rutor».
Andrea ci racconta di quando è stato notato nei suoi allenamenti nella zona dove vive ai confini con Russia e Corea del Nord, da alcuni ufficiali dell’Esercito e invitato in caserma a spiegare lo ski-alp ai militari, visto che pensavamo che si muovesse con sci da fondo. L’Esercito cinese ha allora ordinato una cinquantina di sci da ski-alp. Ma i numeri in generale sono bassi: se pensate che ogni azienda di sci vende un centinaio di paio per lo ski-alp l’anno su una popolazione di oltre un miliardo di persone…
Cosa manca allora?
«I luoghi adatti ci sono, resta la distanza delle montagne dalle grandi aree urbane, poi la presenza di divieti o la necessità di permessi speciali per la risalita per alcune montagne, e non per ultimo la mancanza di assistenza locale in termini di soccorsi in assenza di stazioni sciistiche. Il clima inoltre in inverno è più rigido che sulle Alpi, con temperature a volte vicine ai -30°C e forti venti anche a bassa quota».
Dove si fa ski-alp in Cina?
«Alcune tra le principali stazioni sciistiche nel paese consentono la risalita delle piste o a bordo pista con sci e pelli. Tra queste, Wanlong, 250 km a Nord Ovest di Pechino, che sarà una delle sedi dei prossimi Giochi Olimpici 2022 e dove c’è stata la Coppa del Mondo ISMF. Poi la già citata Beidahu, Yabuli, nello Heilongjiang, vicino alla Russia orientale, Silk Road, nello Xinjiang, nella parte più occidentale della Cina.
I Monti Altay sono situati al punto di confine tra quattro nazioni (Cina, Kazakistan, Russia, Mongolia) e sono caratterizzati da immense foreste e da vette prevalentemente tra i 2 e 3000 metri. Il paesaggio è in stile alpino, ma certamente si distingue per l’aspetto più selvaggio: pochissimi abitanti in pochi villaggi, temperature medie molto rigide in inverno, e quasi totale assenza di attività umane. Hemu, il luogo scelto da La Grande Course per disputare la tappa cinese a partire dal 2019 è proprio nel cuore del Monti Altay. Segnalo poi il Monte Muztagata che tocca quota 7.509 metri e che può essere considerata la montagna più alta al mondo risalibile con sci d’alpinismo ai piedi grazie al suo versante ovest con poca pendenza, nella regione occidentale dello Xinjiang, ai confini con il Tajikistan, alla giunzione tra le catene montuose del Pamir e del Kunlun. Già da molti anni è una meta per sci alpinisti da tutto il mondo, e negli ultimi tempi anche alcuni cinesi si sono cimentati nelle sua risalita con sci e pelli. Il periodo consigliato è generalmente estivo, tra giugno e luglio.
E ancora il ghiacciaio del Gangshikam nella parte più orientale della catena montuosa del Kunlun, dove la CMA, organizza ogni anno a maggio un raduno di circa una settimana che nel 2007 ha visto la presenze di Iwan Arnold, Marti Werner, Bianca Balzarini e Daniele Cappelletti. Infine il Monte Changbaishan, sulla linea di confine con la Nord Corea, un vulcano al cui centro sorge un lago, circondato da picchi di quota media sui 2.700 metri. Grazie alla sua posizione geografica non distante da Pechino e dalle grandi città del Nord Est cinese, come Shenyang e Changchun, la montagna è meta frequente di risalite invernali fino a tarda primavera con sci e pelli, e in versione trekking nella stagione estiva».
A livello giovanile?
«In vista delle Olimpiadi Giovanili Invernali di Losanna 2020, la CMA ha creato dalla stagione 2017-18 una vera e propria squadra nazionale di sci alpinismo. I giovani sono in totale 25 tra ragazzi e ragazze, tra i 14 e 16 anni, selezionati tra praticanti di atletica leggera e corsa in montagna da due regioni della Cina, e hanno iniziato da zero l’apprendimento dello sci alpinismo a novembre nella stazione sciistica di Wanlong, con il supporto di maestri di sci da discesa. Mi sono occupato della parte tecnica dello ski alp, insegnando la progressione in salita sia su pista che fuori, e la discesa fuori pista. La rapidità di apprendimento di questi ragazzi è stata incredibile: molti di questi ragazzi non avevano mai messo gli sci in vita loro, e nel giro di tre settimane scendevano già dalle piste nere battute senza problemi. Dopo due mesi hanno iniziato anche a scendere in neve fresca. Sicuramente sono avvantaggiati per quanto riguarda la risalita, grazie alla preparazione atletica di base».
Lo ski-alp trova casa su Eurosport
Eurosport crede nello ski-alp. Per ora nello ski-alp ‘griffato’ LGC: le clip della Pierra Menta e del Tour du Rutor sono già state inserite sui canali social di Eurosport Italia, ad inizio della prossima stagione saranno una sorta di lancio per le gare in diretta, soprattutto quelle del fondo. «Confermo - ci ha raccontato ad Arvier, Luigi Filippo Ecuba direttore di Eurosport Italia - lo ski-alp andrà in programmazione con attenzione nel palinsesto della prossima stagione. Partiamo con le prove LGC per la loro spettacolarità e perché non abbiamo i vincoli della Coppa del Mondo che è legata ad Infront. Sarà sicuramente una bella vetrina, ma intendiamoci: adesso si guarda alla televisione con i canali ‘tradizionali’, ma tra pochi anni tutto sarà diverso. E in parte lo è già: lo abbiamo dimostrato proprio noi di Eurosport con i Giochi di Pyeongchang». Ma si potrà arrivare presto alla diretta? «Difficile sì, impossibile no. Ci sono ovviamente da considerare i costi di produzione». Che sarebbero al momento a carico degli organizzatori: una sorta di investimento, potremmo chiamarlo. Paghi all’inizio per avere la gara in diretta, la gara in diretta ti potrebbe portare nuovi sponsor e con nuove risorse ti puoi pagare la produzione della diretta… Di quanto si parla? 60, 70.000 euro.
Coppa del Mondo, gli azzurri per le finali di Madonna di Campiglio
Tempo di finali di Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio: venerdì la sprint nel Canalone Miramonti, domenica l’individual sul percorso della Ski Alp Race Dolomiti di Brenta. Poche le novità nelle convocazioni azzurre. «Purtroppo non ci sarà Andrea Prandi - spiega il dt Stefano Bendetti - che si è infortunato alla Rosa Ski Raid dopo una brutta caduta in discesa: non potrà difendere la sua leadership nella overall juniores». A livello assoluto ci saranno ovviamente i due azzurri che si giocano la Coppa del Mondo: Michele Boscacci primo con 435 punti, Robert Antonioli secondo a quota 418. Con loro Filippo Barazzuol, William Boffelli, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Maguet Nadir, Federico Nicolini. Nel team rosa Katia Tomatis e Bianca Balzarini.
A livello Espoir Coppa del Mondo già in bacheca per Davide Magnini e Alba De Silvestro. Al via anche Nicolò Canclini (leader nella classifica di specialità della sprint anche a livello assoluto), Valentino Bacca, Mara Martini, Ilaria Veronese e si rivede anche Giulia Compagnoni. A livello junior, detto dell’assenza di Prandi, debutta Giovanni Rossi che ha fatto bene nelle ultime gare di Coppa Italia, oltre a Stefano Confortola, Fabien e Sébastien Guichardaz, Giorgia Felicetti e Giulia Murada.
Lo ski-alp guarda già ai Giochi del 2026? Pechino 2022 per ora dice no
Se 'salta' Pechino 2022 per lo ski-alp (al momento il comitato organizzatore cinese ha detto che non ci saranno nuove discipline, forse potrebbe esserci una gara dimostrativa…) allora è meglio guardare al 2026, sempre considerando, però, che nel 2020 la presenza è assicurata ai Giochi giovanili di Losanna. Per le Olimpiadi del 2026, il 31 marzo scadeva la richiesta e il CIO che ha annunciato che sono sette i comitati olimpici nazionali che hanno ufficializzato il loro interesse per ospitare i Giochi: oltre al Coni (che con Milano e Torino, inserisce anche Cortina d’Ampezzo) ci saranno Austria (Graz), Canada (Calgary), Giappone (Sapporo), Svezia (Stoccolma), Svizzera (Sion) e Turchia (Erzurum). Questo non vuol dire che saranno tutte candidate (l’Italia, per esempio, deve ancora capire le decisioni del nuovo governo, in Svizzera a giugno ci sarà un referendum): ma è un primo passo. Adesso si apre, quello che si chiama Dialogue Stage, dove ci sarà una prima scrematura nel confronto tra CIO e città possibili candidate. C’è tempo, comunque: la decisione sarà a settembre 2019.
Mondolè Ski Marathon a Nicola Cavallo e Marco Testino
Sabato sera a Prato Nevoso appuntamento con la Mondolè Ski Marathon: 21 km a coppie, non solo sulle piste del comprensorio monregalese, ma con passaggi in cresta, sci nello zaino. Vittoria di Nicola Cavallo e Marco Testino, al traguardo in 2h16'18”, davanti a Maurizio Basso e Stefano Camaglio (2h17'17”), con terzi Erwin Deini e Dario Dealberto (2h21'38”), quarti Diego Mamino e Maurizio Enrici, quinti Giorgio Villosio e Gabriele Vergano. Al femminile successo di Chiara Musso e Chiara Giovando.
Rosa Ski Raid, la sprint a Robert Antonioli e Bianca Balzarini
A Robert Antonioli e Bianca Balzarini la sprint della Rosa Ski Raid, prova di Coppa Italia. Nella finale maschile piazza d’onore per Valentino Bacca, terzo Francesco Leoni, in quella rosa seconda la svizzera Deborah Chiarello, con Giulia Compagnoni a completare in podio. Negli Juniores vittorie di Andrea Prandi (su Giovanni Rossi e Fabien Guichardaz) e Giulia Murada (precedendo Giorgia Felicetti e Valeria Pasquazzo), nei Cadetti affermazioni di Luca Tomasoni (davanti a Matteo Sostizzo e Rocco Baldini) e Samantha Bertolina (su Silvia Berra a Katia Mascherona).
DOMENICA TOP CLASS INDIVIDUAL - Confermata la gara ‘lunga’ di domenica, anche se con percorso alternativo per motivi di sicurezza, visto che le nevicate delle ultime ore hanno portato circa 70 cm di neve fresca in quota. La partenza non sarà più all'Alpe Belvedere ma direttamente ai piedi della seggiovia in località Pecetto. Con partenza anticipata alle 8.15.
Sabato la Mondolè Skimarathon
Sabato alle 18 dalla conca di Prato Nevoso scatta la Mondolè Skimarathon: 21 km e 1.950 metri di dislivello nel comprensorio del Mondolè. Si arriva, infatti sulle piste di Artesina fino a raggiungere Cima Durant che con la sua quota di 2.092 rappresenta il punto più alto del percorso. Si rientrerà a Prato Nevoso dove, dopo aver percorso un tratto di cresta con sci fissati allo zaino, sarà posto il traguardo sulla pista illuminata.
Rosa Ski Raid, sabato e domenica le finali di Coppa Italia
Cresce l’attesa a Macugnaga per la due giorni della Rosa Ski Raid, finale di Coppa Italia. Due giorni, perché oltre all’individual di domenica mattina ci sarà sabato pomeriggo la sprint con le qualifiche dalle ore 15. «Al momento le condizioni sono perfette - spiega il direttore di gara Aldo DeGaudenzi - le previsioni meteo dicono, però, neve venerdì: vedremo, in ogni caso siamo pronti con un piano B. Sarà un gara di livello, visti i nomi nell’elenco iscritti (iscrizioni tra l’altra ancora aperte sino alle ore 18 di venerdì)». Ci sarà la squadra dell’Esercito con il ‘local’ Damiano Lenzi - la gara, infatti, è organizzata dallo ci club valle Anzasca e dal Fans Club Damiano Lenzi - in prima fila. «Oltre a Lence - conferma il coach dell’Esercito Lillo Invernizzi - ci saranno Robert Antonioli, Giulia Compagnoni e Giulia Murada; turno di riposo per gli altri dopo Pierra Menta e Rutor, in vista delle finali di Coppa del Mondo». Attesi alla Rosa Ski Raid anche Lanfranchi, Boffelli e l’austriaco Herrmann.
COPPA ITALIA - Non ci sarà il leader del circuito, Reichegger, ma assente anche Magnini: così la Coppa Italia è del capitano altoatesino. Sfida apertissima al femminile con Bianca Balzarini al comando con 151 punti, seguita da Dimitra Theocharis a 144 e Corinna Ghirardi a 139. A livello Espoir guida Daniele Carobbio a quota 165, seguito da Francesco Leoni (143) ed Henri Aymonod (106), mentre al femminile in testa Giulia Compagnoni con sole lunghezze su Ilaria Veronese. Tra gli Junior leader Andrea Prandi (193 punti) su Stefano Confortola (176) e Giovanni Rossi (151), nella graduatoria rosa davanti Giorgia Felicetti (184) su Giulia Murada (170) e Valeria Pasquazzo (160). Tra i Cadetti, infine, primi Matteo Sostizzo e Samantha Bertolina.