Grande Mondiale per gli azzurri

Le parole del tecnico Davide Canclini

Le considerazioni di Davide Canclini, responsabile azzurro del settore giovanile, al termine della rassegna iridata di Verbier chiusa con la medaglia d'oro nella staffetta con la squadra formata da Alba De Silvestro, Andrea Prandi e Davide Magnini.


L'Italia detta legge nella team Race mondiale

Grande gara di Lenzi ed Eydallin

Quando si vince, le gare sono ancora più belle: è il penultimo giorno dei Mondiali a Verbier, il programma offre quella considerata un po' la regina dello ski-alp: la team race. Le condizioni sono ideali: temperatura fresca in partenza, poi fa quasi caldo nel finale. Ma la neve regge bene, tiene in salita, magari diventa un po' crostosa in alcuni tratti di discesa fuori pista. E il contorno è quello degno di un Mondiale: tanta gente, tante bandiere, fans club, campanacci, persino un gruppo che suona i corni alpini. Anche perché è facile spostarsi da un punto all'altro: a piedi, sulle piste, con veloci pellate. Il tracciato non è facile: cinque salite e altrettante discese, una in meno per la ragazze.

GARA MASCHILE - Lenzi ed Eydallin sono partiti subito forte: già in testa al Col du Creblet prima del rifornimento di Lee Attellas. Dietro il gruppone tirato da Anthamatten e Marti, ma sono tutti attaccati. I due azzurri forzano e continuano la loro corsa in solitaria. La bagarre alle loro spalle: una sfida Italia-Francia tra Gachet-Bon Mardion e Antonioli-Boscacci. Sull'ultima ascesa al Mont Gelè il secondo posto è azzurro, ma in discesa Gachet e Bon Mardion recuperano, hanno qualcosa in più nelle gambe. Ma l'oro è ancora per l'Italia con Damiano Lenzi e Matteo Eydallin in 2h10'47", secondi i francesi in 2h12'20", terzo il Valtellina-power, Antonioli-Boscacci in 2h13'25". Poi ancora Francia con Blanc e Favre, gli svizzeri Anthamatten e Marti con sesti Filippo Barazzuol e Pietro Lanfranchi, che si mettono alle spalle Kilian e Pinsach. Out per problemi tecnici Manny Reichegger e Lorenzo Holzknecht.

GARA FEMMINILE - Favorite alla vigilia e prime sul podio Laetitia Roux e Axelle Mollaret: gara in solitaria quella della francesi che chiudono in 2h28'52". La Svizzera festeggia l'argento con Maude Mathys e Séverine Pont Combe in 2h32'45" con terza Marta Riba Carlos e un ritrovata Mireia Mirò in 2h36'40". Quarta piazza per Katia Tomatis ed Elena Nicolini in 2h40'40".


Avventura De Matteis

I gemelli cuneesi in gara al Giir di Mont

«Sarà una bella avventura». Bernard e Martin De Matteis presentano la loro partecipazione al Giir di Mont. Dopo tanta corsa in montagna i due gemelli cuneesi saranno al via della sky race lecchese. «Per durata, distanza, dislivello e condotta di gara sarà tutta un'altra cosa rispetto al solito - prosegue Bernard -. Per me un 'lungo' è un allenamento di due ore: in questa sky race sarò, invece, in gara molto tempo in più. Dovrò essere bravo a gestirmi, perché oltre un certo chilometraggio sarà davvero un'incognita. E poi le dinamiche della gara: di solito a quelle che partecipo c'è subito un ritmo serrato che si mantiene quasi sino alla fine, in un sky race all'inizio dovrò andare sotto ritmo, mi sembrerà quasi un allenamento... E andrò senza bastoni, perché sono abituato da sempre così. Vedremo cosa saarò in grado di fare, in ogni caso sono molto 'gasato', vorrei continuare anche nello sky running».


Bernard Dematteis, l'oro della Valle Varaita

Tempo di festeggiamenti dopo la vittoria agli Europei in Bulgaria

Nel 2008, all'esordio con la Nazionale azzurra a 22 anni, Bernard Dematteis era arrivato secondo agli Europei di corsa in montagna in Bulgaria, alle spalle del turco Ahmet Arslan, adesso, sempre su un'altra montagna bulgara, il campione europeo è lui, mentre Arslan è solo terzo. «Una bella rivincita - conferma il portacolori della Podistica Valvaraita -, ma soprattutto una sensazione bellissima. Sapevo di essere in condizione alla vigilia, ma una gara 'secca' è sempre un'incognita. Ho capito che sarebbe stata la mia giornata, nel pezzo duro, con pendenze anche del 20%, tra il secondo e il quarto chilometro. Arslan corre a scatti, io preferisco, invece, salire con ritmo: ero già riuscito a fare un po' di selezione nel gruppo ed ero rimasto con Arslan che ha provato a scattare subito, ma l'ho affiancato immediatamente, l'ho guardato in faccia e mi son detto 'oggi vinco io'. Così ho aumentato e al quarto chilometro avevo già 40 secondi di vantaggio, un margine che poi man mano è cresciuto sino al traguardo. Comunque ho sempre continuato a voltarmi indietro, non ci credevo di essere da solo in testa». Una vittoria costruita non solo in gara. «Abbiamo lavorato molto bene a Sestriere - continua Bernard -, il nuovo staff con Paolo Germanetto ha creato subito condizioni ideali per il nostro allenamento nel raduno al Colle. Credo che tutti abbiano svolto la preparazione in quota, ma quest'anno anche noi, come nazionale italiana, abbiamo fatto le cose per bene. Senza dimenticare il lavoro del fisioterapista Carlo Ranieri che mi 'ha messo a posto' schiena e caviglie dopo ogni uscita». Dalla Bulgaria a Rore, in Valle Varaita. «Gli amici e i compagni di squadra della Podistica sono arrivati subito a festeggiare la mia medaglia e quella a squadre di Martin: erano oltre un centinaio, abbiamo saltato e cantato tutti abbracciati. Poi quando sono arrivato a casa ho trovato uno striscione ad accogliermi per ricordare la mia pessima intervista in inglese....». Tempo per festeggiare ce ne sarà ancora: adesso è già tempo di pensare alle prossime gare, visto che domenica Bernard sarà al via del 'Km Verticale Chiavenna Lagünc' che vale come campionato italiano vertical FIDAL.


Ski-alp alle Olimpiadi? Si fa dura...

ISMF rimandata ad ottobre, ma le sensazioni generali non sono positive

Sci alpinismo o arrampicata? No, vince il frisbee. A San Pietroburgo, in Russia, nella riunione dello SportAccord (l'organo che presiede tutte le federazioni internazionali riconosciute dal CIO, ma che non sono ancora ammesse ai Giochi Olimpici, ma partecipano ai World Games che quest'anno si svolgeranno in Colombia) e dell'Executive Board del CIO, è stata ammessa nella 'famiglia' olimpica la World Flying Disc Federation. Rimandati ad ottobre tutti gli altri.

«Come ISMF - spiega il segretario Roberto Cavallo - eravamo l'unica federazione 'invernale'. In questi mesi abbiamo presentato tutta la documentazione a Losanna, poi il presidente Mariotta è volato in Russia. Non ci sono state contestazioni dal punto di vista tecnico o sui numeri della nostra federazione, ma non siamo stati ammessi. Le motivazioni? Ci hanno chiesto un nuovo piano strategico e una commissione entourage sugli atleti e in generale sull'ambiente che circonda lo sport. Ne abbiamo parlato recentemente con i nostri associati in una riunione a Pau, in Francia. Cercheremo di capire come muoversi, visto che il CIO ha promesso una nuova sessione dell'Executive Board dopo l'estate».


Tre Rifugi, ancora 'Certified Race'

Appuntamento il 17 marzo 2013 con la storica gara

Per il secondo anno consecutivo la Tre Rifugi ottiene la qualifica di 'Certified Race' della ISMF. «Ma la gara di quest'anno - spiegano al comitato organizzatore - varrà anche come campionato italiano Top class, oltre che prova di Coppa Italia, come nell'ultima edizione. La Coppa del Mondo? Se ci saranno le condizioni nelle prossime stagioni presenteremo la nostra candidatura». La gara (a squadre) andrà in scena il 17 marzo 2013: il percorso non presenterà novità rispetto al 2012, con partenza in Valle Pesio ed arrivo in Valle Ellero con i passaggi a Cima Serpentera, alla Cresta Seirasso e a Cima Durand per un totale di 21,7 chilometri con un dislivello in salita di 2.456 metri. Una classica dello scialpinismo monregalese, la Tre Rifugi, che l'anno scorso ha celebrato le sessanta edizioni: gara che prese il nome dai tre rifugi del CAI Mondovì che erano 'toccati' nella prova del debutto. Tutto nacque al termine dei lavori al Mettolo (rifugio che ormai è 'inserito' tra le piste di Artesina) quando Gino Bongiovanni lanciò l'idea della gara subito accolta da Sandro Comino, Giovanni Abbona, Piero Billò, Beppe Fulcheri e Manlio Briatore. Così per i 60 anni oltre alla prova 'ufficiale' (che era individuale ed è stata vinta da Dennis Brunod ed Alain Seletto che hanno tagliato insieme il traguardo, e da Katia Tomatis) è stata organizzata anche la 'Tre Rifugi, ora come allora', un omaggio alla tradizione, con tutte le coppie in gara rigorosamente con gli 'sci stretti'.


Ecco le squadre AOC

Quattro atleti per lo skialp

Presentazione delle squadre del Comitato Alpi Occidentali a Torino in occasione della festa della FISI nel capoluogo piemontese. A fare gli onori di casa il presidente Pietro Marocco, insieme al numero uno della FISI, Flavio Roda: dopo stagioni difficili il comitato piemontese è tornato ad allestire le squadre regionali in tutte le discipline, compreso lo scialpinismo, seguito da Giorgio Colombo. Andrea Basolo è stato confermato alla guida tecnica: sono quattro i ragazzi che vestiranno la casacca dell'AOC, Mattia Dalmasso ed Andrea Fenoglio del Valle Pesio, Erik Pettavino dell'Alpi Marittime ed Alberto Topazio del Melezet.