Definitivo il calendario gare FISI
Dopo gli ultimi aggiustamenti. Le date La Grande Course e ISMF
Ecco il calendario gare scialpinismo FISI. Dopo le ultime messe a punto con gli organizzatori delle gare che avrebbero sofferto concomitanze soprattutto, ora serve solo che neve e meteo permettano di rispettare le date previste.
ESORDIO TRA DUE SETTIMANE - Come anticipato una settimana fa, si nota subito l'aperitivo irrobustito del 16 e 17 novembre. Trofeo Crazy Idea il sabato (non è in calendario perché non è gara FISI pur adottandone le norme di regolamento) per le categorie Espoir e Senior. E il Memorial Fabio Stedile la domenica, tradizionalmente riservato alle categorie dei Giovani.
SUBITO TITOLI ASSOLUTI - Un mese dopo, con qualche metro in più nelle gambe, si assegneranno i titoli assoluti Vertical e Staffetta a Torgnon. Gare che avranno anche una forte valenza indicativa per i selezionatori delle squadre nazionali. La prima fase pre-natalizia si chiuderà con un altro weekend di fuoco, specialmente per chi tenterà la doppietta di due gare in poco più di 12 ore unendo Lavaronda il sabato 21 sera e Misurina Ski-raid la domenica 22 mattina. Parte così anche la Coppa Italia, per tutti: giovani e senior.
MOLTI TITULI - Appena il tempo di digerire il panettone, e Cadetti e Junior si giocheranno i titoli individuali assoluti alla Valtartano Ski-alp, loro riservata il 5 gennaio 2014. La settimana seguente toccherà ai Senior in Valle Aurina, prova di Coppa Italia anche per i giovani.
COPPA ITALIA - La settimana seguente il circuito di Coppa Italia Senior torna in Valtellina con la Valtellina Orobie ad Albosaggia. Tappe successive alla classicissima del Pizzo dei Tre Signori di Premana il 9 febbraio, e subito dopo al Tour de Sas in Badia a squadre.
Quindi l'appuntamento con i titoli assoluti Top Class a Tambre il 23 febbraio con la Transcavallo, cui è abbinata anche una gara Giovani. Appuntamento coincidente con la Pierra Menta, compresa la versione jeunes. Il 9 marzo la Coppa Italia ritorna con la Lagorai-Cima d'Asta che assegnerà anche i titoli assoluti a squadre.
La settimana successiva a Clusone i giovani avranno la loro tappa, e il 23 febbraio una prova Top Class alla tre Rifugi di Mondovì. Chiusura del circuito alla Pizolada per tutte le categorie il 6 aprile.
PITTURINA SKI WORLD CUP - Venerdì 31 nel pomeriggio a Sappada scatteranno le qualificazioni per la Sprint Race del weekend di Coppa del Mondo. E domenica 2 febbraio la Individual Race più la Pitturina Open sullo stesso percorso di Coppa. Senza dubbio il clou stagionale dei calendari di federazione.
LA GRANDE COURSE - Dieci giorni di full immersion scialpinistica dura e pura apriranno la stagione La Grande Course 2013-14 con i quattro giorni di Pierra Menta tra il 20 ed il 23 marzo ad Areches: giusto il tempo di ripristinare il glicogeno perché il 28 marzo iniziano i tre giorni del Tour du Rutor ad Arvier. Una sfida nella sfida, anche se per qualcuno si tratterà di fare una scelta. Ed è l'anno della Patrouille des Glaciers: il 2-3 maggio appuntamento a Zermatt.
IL MONDO DELLE NOTTURNE - Nel frattempo si correranno anche centinaia di gare notturne in tutta Italia, alcune delle quali sono già indicate in calendario FISI. La regina Sellaronda è prevista venerdì 21 febbraio e stavolta partirà da Canazei.
IL CALENDARIO INTERATTIVO DI SKIALPER - Non appena arriveranno indicazioni anche dagli organizzatori dei circuiti locali verrà ripresentato sul sito il supercalendario interattivo di Skialper.it.
Collegamenti a classifiche e articoli, variazioni in tempo reale, inserimenti last minute.
FISI scialpinismo: a breve il calendario gare
Ma la stagione si apre nel segno di Crazy!
Dopo gli appuntamenti de La Grande Course e il calendario delle notturne in Val Venosta e del Trofeo dell'Appennino, è quasi pronto anche il calendario FISI di scialpinismo.
In realtà le gare che apriranno la stagione, con un forte anticipo che ricorda il mitico SkySki MontBlanc che si correva in settembre, saranno il Trofeo Crazy Idea sabato 16 novembre, e il Memorial Stedile domenica 17 al Presena. Il sabato correranno i Senior e gli Esp, mentre la gara di domenica è riservata a Junior e Cadetti.
Saranno cinque le tappe di Coppa Italia Giovani, sei quelle Senior, e per tutti cominceranno con la classica Misurina Ski Raid domenica 22 per terminare con la Pizolada domenica 6 aprile. È errata l'indicazione della gara di Tambre come prova CI giovani sulla bozza di calendario circolante.
TUTTI I CAMPIONATI ITALIANI - Invece le gare di calendario FISI esordiranno un mese dopo con i campionati italiani Vertical e Staffetta a Torgnon (Ao). Appuntamenti che saranno subito indicativi per la formazione delle rappresentative nazionali.
Lo Sci Club Valtartano ospiterà i Campionati Italiani Giovani il 5 gennaio,
Campionato italiano individuale in Valle Aurina domenica 12 gennaio, Top Class alla Transcavallo il 23 febbraio.
Il 9 marzo il 24° Lagorai-Cima d'Asta assegnerà il titolo assoluto a squadre.
APPUNTAMENTO CLOU ALLA PITTURINA - Pitturina Ski World Cup tra Sappada e Santo Stefano di Cadore: Sprint Race di Coppa del Mondo la sera di venerdì 31 gennaio e Individual Race domenica 2 febbraio, più la gara Open. Da non perdere per nessun motivo al mondo l'ospitalità del team di Michele Festini unito allo spettacolo delle gare assolute!
A BREVE IL CALENDARIO INTERATTIVO DI SKIALPER CON TUTTE LE GARE DI SCIALPINISMO.
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(e poi ricordati di mandarci le classifiche! resteranno sempre online collegate alla tua gara)
Pronto l'update al Firmware 4.0 per il Pulse
Disponibile da meta' ottobre nei Service Center
Sarà disponibile tra meno di un mese l'aggiornamento per il Mammut Barryvox Pulse, uno degli artva più diffusi, in tempo utile per iniziare la nuova stagione con il device aggiornato.
Il Firmware 4.0 sembra essere un update particolarmente significativo per il Pulse. Offre tra l'altro netti miglioramenti grafici sul display e nuovi segnali acustici che aiuteranno significativamente la ricerca fine tramite bracketing negli ultimi metri.
L'update al Firmware 4.0 si esegue presso ogni Authorized Mammut Barryvox Service Center.
Raduno prestagionale di Italia scialpinismo a Sappada
Gli azzurri sul percorso della Pitturina Ski World Cup
Sono arrivati all'Hotel Corona Ferrea di Sappada ieri sera alla spicciolata, e qualcuno ha fatto in tempo a inserire una corsetta sulle piste di fondo prima di cena.
L'ospitalità del C.O. della Pitturina, quest'anno unica prova italiana di Coppa del mondo di scialpinismo, si è subito rivelata a dir poco molto attenta con l'uomo-ovunque Michele Festini a curare di persona ogni particolare.
A giudicare dagli allestimenti in albergo e nei dintorni si potrebbe supporre che la Pitturina si corra domenica prossima.
I PRESENTI - Alba De Silvestro, pur non facendo parte della categoria maggiore, è local e fa quindi gli onori di casa alle compagne di squadra Alessandra Cazzanelli, Elena Nicolini, Elisa Compagnoni. Tra i Senior son arrivati Damiano Lenzi, Davide Galizzi, Denis Trento, Lorenzo Holzknecht, Manfred Reichegger, Matteo Eydallin, Pietro Lanfranchi, Robert Antonioli. Assenti Gloriana Pellissier per impegni familiari, e Michele Boscacci impegnato a Courmayeur con il corso che lo inserirà a tutti gli effetti tra gli atleti del Centro Sportivo Esercito.
LA PRIMA USCITA - Questa mattina allenamento 'sky' sui terreni della Pitturina Ski Race. Michele Festini e Luciano Fontana hanno guidato due gruppi sulle montagne di casa, in un'uscita di lungo respiro. Eydallin, Lenzi e Antonioli, alle prese con qualche acciacco articolare, sono invece usciti in bicicletta. Nel pomeriggio è prevista un'uscita di corsa di scarico.
AUSTRIA TEAM - Si sono uniti agli azzurri i giovani austriaci guidati da Alexander Lugger, che sta facendo un grande lavoro con i ragazzi appena oltreconfine. La loro presenza è legata anche al carattere internazionale della Pitturina Ski Race, che sconfina in Austria quando la neve permette il tracciato integrale. Lugger vive proprio sul versante austriaco della cresta della Pitturina.
I PROSSIMI RADUNI - Quest'anno il dt. Angeloni riunirà le squadre altre due volte prima dell'inizio della stagione: a metà ottobre gli azzurri saranno ospiti del Centro Sportivo Esercito nella caserma 'Perenni' di Courmayeur, e sul ghiacciaio del Gigante in zona Punta Helbronner usciranno su neve anche per una sessione di test materiali. Seguirà dopo un mese il tradizionale raduno a Falcade, cui parteciperanno anche le squadre giovani.
SUL NUMERO DI UP&DOWN ALLEGATO A SKI-ALPER in uscita nella prima settimana di ottobre troverete i programmi della direzione tecnica per la stagione 2013-14, spiegati da Oscar Angeloni e Nicola Invernizzi, e una ghiotta anticipazione-Pitturina da parte di Michele Festini.
Integrale di Peuterey 'a la Steck'
16h 09' per attraversare il Bianco dalla Val Veny a Les Houches
La cresta per antonomasia, che sale alla cima più alta delle Alpi.
La cresta di Peuterey è il sogno di qualunque alpinista, ma restano un'esigua minoranza quelli che riescono a realizzarlo.
Circa 1000 metri di avvicinamento più 4500 metri positivi di arrampicata in gran parte su roccia, numerose doppie per scendere dalla Noire e poi dalla Blanche, lunghi traversi, esposizione continua, terreno misto di quota e infine, dopo il Col de Peuterey ed il Pilier d'Angle, ancora i pendii in ghiaccio e neve per il Mont Blanc di Courmayeur e la quota prima della vetta vera.
Difficoltà complessiva almeno TD+, e linee non sempre facili da individuare.
E poi resta da scendere a valle: 3800 metri con forte sviluppo per raggiungere Les Houches.
Ueli Steck l'ha realizzata come l'avrebbe concepita un alpinista ma… in poco più di mezza giornata invece che in due, o più facilmente tre giorni, che sono i tempi medi dal bivacco Borelli. Naturalmente per quelli che hanno il grado e sono forti e ben allenati.
LA SALITA - Partenza alle 4.00 del 14 agosto dal campeggio in Val Veny, dove era ospitato da Matteo Pellin già autore di un tempo record con discesa dalla normale italiana del Gonella. In 1h 10' Steck raggiungeva l'attacco della Sud della Aiguille Noire, dove il giorno precedente aveva lasciato lo zainetto con il minimo indispensabile e i 60 metri di Dyneema da 6 mm per le doppie.
In anticipo sui tempi previsti ha iniziato da arrampicare al buio, confidando nella ricognizione di una settimana prima. Grande divertimento e pochi problemi per Ueli verso la cima della Noire, raggiunta alle 8.30. 16 calate in velocità alle Dames Anglais, con qualche occhiata alla bella giornata che andava iniziando. E poi rocce rotte, traversi, lo Schneider Couloir, la punta Gugliermina dove ha deviato per non rischiare di staccare sassi su una cordata.
Dopo un paio di rifornìmenti della bottiglia con acqua di fusione, Steck raggiungeva l'Aiguille Blanche dove calzava i ramponi nella nebbia. Finchè si è trattato di seguire il filo della cresta nevosa per le punte e fino alle tre calate non ci sono stati problemi. Ma una volta raggiunto il vasto Col de Peuterey, Steck ha dovuto aggirarsi avanti e indietro tre o quattro volte lungo la terminale per trovare un accesso al Pilier d'Angle con visibilità di un paio di metri. Dopo una buona mezz'ora persa ha deciso di tentare qualcosa, e alla fine si è trovato a di sopra della nuvola e con una vecchia traccia visibile davanti.
L'ULTIMO PENDIO - Con i guanti fradici rigelati e ormai affaticato, Steck ha risalito le ultime infinite centinaia di metri, risparmiando il paio asciutto per la discesa sul versante francese. Appena prima delle 15 raggiungeva il Mont Blanc di Courmayeur, e verso le 15.30 la vetta!
LA DISCESA INFINITA - Un momento di relax sapendo che ormai era fatta ed era 'solo' questione di raggiungere Les Houches 3800 metri più sotto, e poi giù alle 15.35 verso il Dome di Gouter sulla enorme traccia che incide la normale francese.
Cercando di non pensare a quanto tempo e dislivello mancassero, Steck ha corso la discesa attraverso Téte Rousse e Bellevue. Appena dopo le 20 si trovava finalmente di fronte alla chiesa di Les Houches, 16 ore e 9 minuti dopo aver lasciato la tenda in Val Veny.
QUATTRO PASSI PRIMA DI CENA PER STUZZICARE L'APPETITO - «Pensavo di mangiare un boccone. Ma poi ho deciso di continuare, volevo raggiungere il mio camping a Les Bossons. Per un momento ho pensato di chiamare qualcuno e farmi dare uno strappo, ma era una così bella serata che ho pensato di fare quattro passi fino al campeggio. Una buona oretta dopo ero seduto vicino alla mia tenda».
QUALCHE TEMPONE PRECEDENTE:
- Matteo Pellin e Arnaud Clavel - 28 ore totali da Notre Dame de la Guerison (imbocco della Val Veny) e ritorno dalla normale del Gonella. In realtà questo resta l'unico riferimento comparabile con l'impresa di Steck.
- Luka Lindic - 15 ore e 30' il 7 agosto 2013 dal bivacco Borelli alla vetta. Poi giù con calma per Téte Rousse.
- Jonathan Griffith and Jeff Mercier - Nel 2012 dal bivacco Borelli alla cima del Bianco in 29 ore e 30 minuti.
- Cristophe Profit - Tra il 10 e l'11 febbraio 1989 in 19 ore. Profit ha attaccato la Sud dell'Aiguille Noire alle 14 del 10 febbraio, e ha raggiunto la vetta del Monte Bianco alle 9 di mattina del giorno successivo.
Tra il e 17 e il 18 febbraio 1984 aveva già effettuato la prima solitaria invernale in 32 ore.
Ieri sera un Voyage dans La Grande Course ad Arvier
Presentato al pubblico il documentario a puntate di RAI 3 VdA
È interessante e originale il format documentaristico adottato da Silvano Gadin e Giacomo Berthet per parlare di scialpinismo. Da martedì 3 settembre fino all'8 ottobre, in prima serata dopo il Tg regionale, passeranno su RAI 3 Valle d'Aosta sei puntate di un documentario probabilmente senza precedenti nel genere.
Lo scialpinismo duro e puro delle gare del circuito La Grande Course fa da filo conduttore di un racconto più articolato, che comprende i protagonisti e la storia delle gare stesse, ma soprattutto il contesto umano in cui sono nate e hanno trovato terreno fertile per svilupparsi.
Un'idea ambiziosa e raffinata che abbandona la strada dei soliti schemi di promozione attraverso la sola spettacolarizzazione. Lo scialpinismo viene ripreso nel suo ambiente vitale: la gente delle valli e delle montagne in cui sono nate le competizioni di scialpinismo più prestigiose al mondo.
Durante la serata ad Arvier, alla presenza degli organizzatori di tutte le gare del circuito La Grande Course, sono state presentate solo anteprime che lasciano però intravvedere il lavoro competente e approfondito che ci si poteva aspettare da Gadin e Berthet. Anche la forma del racconto documentaristico appartiene a quella sempre più rara televisione di qualità che fa tirare un respiro di sollievo quando la si scova con il telecomando. Con le gare ricominceranno i soliti spot di 10' tutti uguali, accompagnati da musiche mal scelte: ma per ora godiamoci un bel lavoro fresco e professionale.
Michele Boscacci al Centro Sportivo Esercito
'Sono contentissimo, era la terza volta che ci provavo'
La voce girava, ma con i bandi pubblici bisogna rispettare i tempi dell'ufficialità. È stato pubblicato il risultato del concorso con cui Michele Boscacci ha conquistato l'accesso al Centro Sportivo Esercito, nella squadra degli scialpinisti. Ora è un professionista dello skialp e potrà mettere a frutto tutta la sua potenza.
Michele, come è andata?
«Si trattava di prove attitudinali, rispondere a domande doi quiz, e soprattutto di presentare un curriculum agonistico nel settore. Eravamo in due per un posto» (l'altro era Filippo Barazzuol, ndr)
Sarai contento! Era un po' che ci provavi.
«Sono contentissimo, era la terza volta. Nelle prime due erano passati invece Damiano Lenzi e Robert Antonioli».
Adesso ti ritroverai nelle mani di Conta e Invernizzi! A che punto sei della tua preparazione quest'anno?
«Più o meno come negli scorsi anni: tanta bicicletta, e ora l'inizio del lavoro più specifico anche di corsa e skiroll. Sto bene».
Ti aspetti che da professionista aumentino molto i tuoi carichi di lavoro?
«Di sicuro un po' sì, ma sono sempre stato abituato a lavorare tanto. Non dovrebbero esserci problemi».
Cosa dice tuo papà?
«È contentissimo anche lui …anche se adesso lo lascio solo sul lavoro in falegnameria!»
Roncobello-Laghi Gemelli-Roncobello a Paolo Gotti
Un affare di famiglia: Lisa Buzzoni vince tra le donne
Record di partenti alla classicissima Roncobello - Laghi Gemelli - Roncobello: 256 runners hanno affrontato il caldo e i 1400 metri positivi su oltre 20 chilometri e della 30a edizione.
Ottimo anche il tasso qualitativo, con molti nomi di prestigio tra i primi classificati e i primi 20 entro il muro simbolico delle due ore.
I VINCITORI 2013 - Ha vinto per la sesta volta Paolo Gotti in 1h 45' 36", precedendo Riccardo Faverio (1h 48' 15") e il giovane local skialper (e figlio d'arte) William Boffelli in 1h 49' 41".
Tra le donne ha vinto Lisa Buzzoni (moglie del vincitore assoluto) in 2h 15' 54", al suo primo successo in questa gara. Al secondo posto la veterana Giovanna Cavalli (2h 25' 08"), e al terzo Arianna Leonardi (2h 29' 57").
SI AFFACCIA LA NEW GENERATION - Lungo il percorso e fino alle ultime fasi si sono affacciati nelle prime posizioni anche i giovani della new generation, tra i quali l'altro local Vincenzo Milesi ha accarezzato la possibilità di podio per qualche tempo; ma alla fine ha prevalso l'esperienza dei veterani in una giornata caldissima in cui molti hanno chiuso il percorso visibilmente disidratati.
UNA CORSA STORICA - Questa gara era nata 30 anni fa per ricalcare in chiave di sfida sportiva il percorso della gita escursionistica più classica e storica della zona, ai Laghi Gemelli: cui però da anni si accedeva ormai solo dai 1600 metri della conca di Mezzeno raggiungibile in auto.
Ai primordi della corsa in montagna classica, la gara dai 1000 metri del paese ai laghi Gemelli (2000) e ritorno scavalcando il passo di Mezzeno, ha rappresentato un'anticipazione del modello skyrace.
Katia Fori e il bel terzo posto alla 6000D
Una gara sorprendente e in crescendo
Partita senza un vero piano di battaglia, Katia Fori è salita domenica sul podio femminile della classica 6000D.
I suoi parziali la vedono inizialmente in 144a. posizione assoluta, e al traguardo 33a. assoluta e terza donna a 5' dalla vincitrice, dopo aver lottato anche per la seconda piazza.
La 6000D Aime-La Plagne è una gara con una tradizione e molto partecipata; è per questo che l'hai scelta?
«Era un po' che ci pensavo, che questa classica era nei miei programmi, per andare a vedere come fosse. Ma non l'ho preparata in modo particolarmente attento, come farei per appuntamenti come l'UTMB per esempio».
Di che tipo di percorso si tratta?
«Si parte da 600 metri per arrivare a 3050 sommando 3000 metri positivi, e poi si torna giù. Quindi i primi 30 chilometri sono quasi sempre in salita. Per circa 20 chilometri sono pendenze corribili, poi c'è la morena, ci sono gli strappi sui ghiaioni e lì non si può più correre. Il ritorno quindi è quasi tutto in discesa, interrotta da pochi strappi di 2-300 metri. In totale i metri positivi sono quindi 4000, su 60 chilometri».
Katia, raccontaci la tua 6000D. Come è andata?
«Non la conoscevo e sono partita senza ambizioni. Ho corso quasi tutta la prima metà senza conoscere la mia posizione di classifica. Poi, dato che c'era molto pubblico - perché anche lì tengono gli impianti di risalita aperti gratis per il pubblico il giorno della gara - passavo e, sentendo gli incitamenti, ho capito che ero terza. Ne sono stata molto contenta, anche perché in genere vado meglio dopo un po', sulla lunga distanza. Allora ho cominciato a pensare alla classifica e ho voluto difendere la posizione. Tra l'altro, appena iniziata la discesa ho sentito una voce di donna dietro…»
Come andavano le altre ragazze? Siete in classifica con distacchi minimi, avete duellato testa a testa?
A un certo punto avevo anche raggiunto la seconda. A 7-8 chilometri dalla fine l'ho superata e abbiamo duellato per un po'. Ma ero stanca, avevo dato molto nella seconda parte, e alla fine l'ha spuntata lei».
Quali differenze trovi tra il trail italiano e quello francese?
«Lo spirito tra i concorrenti è uguale, invece il contorno è molto differente, il pubblico soprattutto. Ma la vera differenza sono i giovani in gara: là iniziano a fare lunghe distanze molto più giovani che in Italia, e così qui l'età media è molto più alta».
Senti: va bene lo spirito trail e tutto quanto. Ma di solito, in tutti gli sport e almeno qui da noi in Italia, le donne che superano uomini trovano facilmente una certa resistenza 'di genere'. Come va in questi ultra?
«..be', lo spirito trail si respira sempre…ma effettivamente con qualche uomo ho duellato per parecchio tempo. Sai quando a un certo punto superi uno, non dovresti vederlo più, e invece poi te lo ritrovi lì attorno per un bel po'…chissà? magari sono normali testa a testa, però…»
Quali tempi di recupero ti sembrano adeguati tra due ultra' standard', diciamo attorno ai 60-80 km, per correre bene la successiva?
Non saprei esattamente. Direi due settimane tra una e l'altra. Ma in settimana faccio pochi chilometri anche perché abito proprio nel centro storico di Parma, il che non invoglia e non aiuta. A giugno e luglio però ne ho corso diverse ravvicinate, praticamente ogni settimana. Ma per divertirmi, senza badare alla programmazione. Diciamo che in passato, prima di un appuntamento importante, ho rispettato un paio di settimane di scarico».
Provieni da altre distanze nella corsa, o da altre discipline?
«No assolutamente! Non facevo niente! E' successo che avevo seguito tra il pubblico mio marito all'UTMB del 2007. La cosa mi ha affascinato, ho iniziato a correre, e nel 2008 ho partecipato anch'io alla mia prima UTMB. Ma solo per finirla, senza ambizioni. Ci ho messo quasi 40 ore».
Su quali terreno ti trovi meglio?
«Una volta avrei detto sul corribile, oggi non ho preferenze. Comunque senza dubbio sulla lunga distanza».
Ti è piaciuto il tuo Mezzalama?
«Molto, ma ho sofferto la quota. Non ne avevo fatta come forse si dovrebbe prima di una gara che resta in alto così a lungo, e quando ci siamo trovati sotto il Lyskamm non respiravo più, e il cuore batteva fortissimo».
Sci e pelli anche il prossimo inverno, dunque? Quando hai iniziato con lo scialpinismo?
Gare, ho iniziato solo l'anno scorso. Lo scialpinismo dal 2006-2007 con mio marito,mentre prima facevo solo discesa. Continuerò senza dubbio, anche perché dà un tono muscolare che aiuta a prevenire gli infortuni della corsa prolungata, e senza essere traumatizzante per le articolazioni».
E da Parma dove vai a cercare la neve più vicina?
«Ci sarebbe Schia a un'ora, ma la salita più lunga sono circa 300 metri. A Febbio ci sarebbero anche 1000 metri, ma ci vogliono più di due ore. E allora si va solo nei fine settimana, di solito in Alto Adige dove ci sono le montagne più adatte alle gite invernali di skialp».
Test 2014, completato il primo round
In elaborazione i dati dei primi tre giorni sulla neve
Il team di Ski-alper ha completato un bel giro di test sulla neve di Plateau Rosa, a Cervinia.
Alberto Casaro, Jimmy Sesana e Niccolò Zarattini hanno sciato su attrezzi che interesseranno molto quel popolo di skialper attento alla prestazione in discesa. Una gamma molto diversificata e ricca di opzioni, quest'anno densa di novità e di sviluppi decisivi di modelli già presenti nel 2013.
In questi giorni siamo partiti dalle esigenze dello skialper che cerca la difficoltà, per arrivare a toccare quelle del freerider puro: sempre con un occhio all'affidabilità sul ripido.
Ora è in corso il set-up dei primi modelli race e touring, mentre aspettiamo che arrivino in redazione gli altri attrezzi scelti da Ski-alper. Intanto elaboriamo i dati raccolti e lasciamo passare questa bolla di caldo africano.
Laura Besseghini anche nell'UltraSkyMarathon?
Dopo lo skialp alla Trans d'Havet per provare un'esperienza nuova
La polivalente atleta valtellinese stava preparandosi a provare la lunga distanza, ma…
Laura, gira voce che parteciperai alla Trans d'Havet.
«La stavo preparando, ma ora mi trovo tranquilla al mare con il bimbo. Mi sono presa una bronchite e faccio fatica anche solo a respirare. Non so proprio se sarò alla partenza!»
Hai già esperienza di lunghe distanze nella corsa?
«No. Avevo corso a Zegama tre anni fa, ma l'avevo sottovalutata ed era stata massacrante. Questa volta invece vorrei provare per cambiare completamente, per provare a mettermi in gioco. Credo sia una esperienza 'di testa'. Non ho obbiettivi, non ho velleità. Però devo stare bene!»
Cosa hai fatto dopo la vittoria al Trofeo Mezzalama?
«…be', prima di tutto inquadriamo bene quella 'vittoria': siamo state molto fortunate! Come dici tu le gare a tre saranno fatte anche di queste cose, ma se avessero fatto la loro gara non ci sarebbe stata storia. Comunque poi ho vissuto di rendita per un mesetto. Ho partecipato a due gare di corsa in montagna: nella prima non sono andata bene; poi invece ho corso la ResegUp, dove ho vinto».
Su quale terreno ti trovi meglio?
«Sicuramente in salita, e più ripida è, meglio è. Alla ResegUp infatti la prima salita è 1600 metri secchi. Invece in discesa sono un po' imbranata ma per fortuna sono poche le donne forti in discesa…diciamo che sono nella media. Con gli sci invece in discesa vado meglio».
Oltre allo skialp e alla corsa tu arrampichi, vero?
«Sì, ma solo per divertimento. D'inverno si molla del tutto per troppo tempo mentre invece ci vuole molta continuità. Poi si ricomincia a livelli improponibili, e per me la falesia resta un passatempo…solo che non ho il tempo che servirebbe: c'è la famiglia, i ragazzi…e poi preferisco la montagna. Anzi, per questa estate avremmo in programma una bella cosa sul Bianco ma preferirei non parlarne per scaramanzia.Anche perché ci vogliono più giorni di tempo stabile».
Programmi dopo la Trans d'Havet?
«Non faccio mai programmi, sarebbe impossibile con la famiglia. Al limite mi piacerebbe finalmente riuscire a fare una bella Pierra Menta senza problemi. È la gara che preferisco di gran lunga, ma ogni volta abbiamo avuto qualche problema. E la PdG, ma senza velleità. Per farla. Comunque sarebbero solo con Raffaella, mi trovo troppo bene con lei!»
E' iniziato il programma dei test 2014 di Ski-alper
Sulla neve i primi venti sci over 80 mm
Finalmente sulla neve!
VIA AI TEST - Dopo la lunga fase preparatoria, i primi venti sci 2014 sono sulla neve di Plateau Rosa proprio in questi giorni, ai piedi di Alberto Casaro, Jimmy Sesana e Niccolò Zarattini. Ora tocca agli sci concepiti per il freeride mountaineering, con qualche interessante sconfinamento.
100% FUORIPISTA - Il ghiacciaio è ben coperto di neve primaverile e i fuoripista sono in ottime condizioni. Occhi aperti sui primi crepacci, e poi giù per tutti i pendìi sotto il Kleine Matterhorn. Tra conferme, novità e qualche piacevole sorpresa, questo è solo il primo assaggio. Poi ci muoveremo su più sessioni, con sciatori diversi e secondo le condizioni della neve, che per ora ci stanno aiutando.
SVILUPPO DEI METODI - Si tratta anche di un 'test del test', per mettere in pratica gli sviluppi dei metodi di prova e di giudizio sui materiali, sulla base delle esperienze degli anni precedenti.
Primi responsi: avanti così!