Nivolab, una APP per il rischio valanghe

Presentata dal collegio delle guide alpine Trentino

In occasione della fiera Prowinter di Bolzano, il collegio delle guide alpine Trentino, in collaborazione con La Sportiva e l'Accademia della Montagna del Trentino e con la software house Netycom, ha presentato l’innovativa applicazione mobile 'Nivolab', un nuovo strumento di valutazione del rischio valanghe al passo con i tempi.

La App presentata è l’evoluzione in chiave mobile del progetto Nivolab, metodo di valutazione per la  prevenzione del rischio valanghe già introdotto nel 2012 in cartaceo per opera delle Guide  Alpine trentine e  dell'Accademia e perfezionato  poi sotto forma di applicazione per sistemi mobile grazie al sostegno e al contributo fondamentale de La Sportiva di Ziano di Fiemme, da sempre attenta all’aspetto sicurezza e prevenzione.
Martino Peterlongo, presidente del Collegio delle Guide Alpine autore con la guida Lorenzo Iachelini   e Maurizio Lutzemberger di 'Nivolab, spiega i contenuti del progetto. «Nivolab parte dal presupposto che i frequentatori della montagna invernale sono sempre più numerosi e non tutti possiedono l'esperienza per valutare le condizioni della neve, dei pendii, dei fuoripista. Noi questa esperienza la volevamo inizialmente trasmettere ai professionisti della montagna, alle guide alpine, ai maestri di sci, ai colleghi del soccorso alpino, alle forze dell'ordine su cui grava il compito di assicurare per quanto possibile la sicurezza in montagna, ma anche grazie alla propositività de La Sportiva ci siamo resi conto che Nivolab può avere, soprattutto in forma di applicazione mobile, anche una ricaduta positiva pubblico sempre più numeroso degli utilizzatori dei pendii nevosi per il fuoripista o anche solo per un'escursione con le racchette da neve».

PROGETTO - «L’idea - ribadisce Egidio Bonapace presidente dell’accademia della Montagna del Trentino - nasce dalla volontà di tutte le parti coinvolte, di sensibilizzare e formare sia gli i professionisti quali istruttori e guide di montagna, sia i comuni utenti della montagna, sull’importanza di saper riconoscere e valutare attentamente le condizioni di rischio valanghe prima di intraprendere un’escursione, contribuendo anche ad aumentare e ad affinare l'esperienza in montagna di tanti neofiti che si avvicinano al mondo dell’escursionismo invernale. E se non è pensabile di eliminare completamente il rischio valanghe, noi contiamo di diminuire sensibilmente i pericoli migliorando al contempo le capacità di valutazione, di decisione e di comportamento sulla neve».
«Il progetto Nivolab – dice Lorenzo Delladio, CEO di La Sportiva – ci ha da subito colpito per la sua portata innovativa e per la sua importanza culturale, è con piacere quindi che un’azienda come la nostra, da sempre attenta alle evoluzioni del muoversi in montagna, ha voluto sostenere il progetto e contribuire direttamente a portarlo dalla carta al web ed in particolare alla sua forma maggiormente al passo con i tempi, quella dell’APP per smart phones e tablet: una tecnologia che aumenta la portata divulgativa del progetto che ora è alla portata di tutti con dei semplici clicks».
«Il bello è che tutto questo è stato condensato in una App – ha aggiunto Luca Mich, marketing coordinator de La Sportiva – in grado di incrociare tutti i parametri che escono dai tre sistemi di valutazione presi in esame completandoli con i dati meteo forniti da 3B Meteo, servizio configurato direttamente con l’applicazione, fornendo di fatto all’utente uno strumento semplice e veloce da utilizzare che riesce davvero a completare la valutazione del rischio prima di un’escursione».

COME FUNZIONA -
Durante la presentazione Peterlongo e Lutzenberger hanno poi approfondito l’aspetto tecnico riguardante il metodo di valutazione: Nivolab app è costruito su un flusso logico che si avvicina il più possibile al corretto modello cognitivo di uno scialpinista che programma da casa la propria escursione e verifica continuamente le condizioni della neve e dei pendii durante la salita e la discesa.
Prevede una fase iniziale da parte dell’utilizzatore di identificazione del pendio o dei pendi critici dell’escursione scelta e quindi l’inserimento a casa e la conferma durante l’escursione attraverso l’osservazione diretta delle caratteristiche morfologiche, nivologiche e meteorologiche caratterizzanti i singoli pendii. La raccolta dei dati ha come fine principale lo stimolo a ragionare consapevolmente su parametri il più possibile oggettivi.
Una volta indicata la località dove si intende svolgere l’escursione i dati di quota del pendio e i dati nivometereologici, in presenza di connessione Internet, vengono immessi in modo automatico utilizzando come fonte 3Bmeteo. L’attendibilità di questi dati va controllata e confrontata con le osservazioni fatte direttamente sul terreno. Attraverso l’opzione 'AGGIORNA PENDIO', i dati aggiornati vanno inseriti nuovamente.
Una volta immessi, tutti i dati (nivologici, metereologici, del terreno e del gruppo come richiesto dal filtro 3x3 di Werner Munter) vengono elaborati in modo autonomo da nivolab app attraverso due algoritmi.  Il primo algoritmo, denominato 'RISCHIOMETRO', contiene il metodo di riduzione professionale di Werner Munter e il livello di rischio indicato va utilizzato come un parametro di confronto con la valutazione personale del rischio che ognuno deve fare al momento di affrontare i punti critici di un’escursione e che non è sostituibile da qualsiasi sistema eterodiretto.    
Il secondo algoritmo, denominato 'SUGGERIMENTI', contiene delle indicazioni di comportamento basate sull’identificazione della probabile situazione tipo di pericolo valanga (neve nuova, neve ventata, neve vecchia e neve bagnata). Le informazioni contenute negli algoritmi ('RISCHIOMETRO' e 'SUGGERIMENTI') vanno sempre valutate in modo congiunto; nei casi di informazioni incerte, vanno privilegiate le informazioni che suggeriscono comportamenti improntati alla massima  cautela e prudenza possibili.
Vale comunque la pena ricordare, hanno concluso gli autori, che «in montagna il rischio di valanghe si può ridurre, ma non sarà mai uguale a zero; la miglior valutazione non serve a nulla se ad essa non corrisponderanno una decisione e un conseguente comportamento coerenti. Il rischio diminuisce con l'esperienza, e infatti noi raccomandiamo sempre che, al termine di un'escursione sulla neve, ciascuno si chieda se agirebbe ancora nello stesso modo e della risposta che si dà ne faccia tesoro. Abbiamo comunque una sola certezza: con le valanghe non ci si può confrontare, andrebbero solo evitate. Nivolab serve proprio ad aiutarci a prendere in qualsiasi situazione la decisione migliore possibile».
I test sul campo sono stati condotti dalle Guide Alpine del Trentino in stretta sinergia con la software house Netycom srl di Verbania (VB) guidata da Luca Lorenzini, e sarà disponibile al pubblico a partire da ottobre 2014 per il via della stagione invernale 2014/2015, durante la quale La Sportiva e tutte le altre realtà coinvolte nel progetto, sperano davvero di poter dare attraverso Nivolab, un contributo alla frequentazione della montagna in modo consapevole e auto-responsabile.

Link per download gratuito della APP:
App Store: itunes.apple.com
Google Play: play.google.com


Marathon des Sables, Rachid El Morabity

Il marocchino consolida il primato, quinto Salaris

Tre su tre: Rachid El Morabity vince anche la terza tappa della Marathon des Sables, da Oued Moungarf a Ba Hallou di 37,5 km e consolida il primato della generale. Il marocchino chiude 2h58'47" con un vantaggio di 50 secondi sulla connazionale Abdelkader El Mouaziz e 1'59" sull'altro marocchino Mohamad Ahansal. A 8'34" il giordano Salameh Al Aqra, quinto a 11'21" l'italiano Antonio Filippo Salaris. El Morabity ha adesso 10'22" su El Mouaziz, Ahansal è terzo a 12'23", quindi Al Aqra a 40'33", sale al quinto posto Salaris a 40'33". Diciannovesimo Marco Olmo.


Tour du Rutor a quota 350

Nadir Maguet in coppia con Filippo Barazzuol, Trento con Collé

Mancano solo 20 giorni al Millet Tour du Rutor Extreme, unica tappa italiana de La Grande Course, in programma il 28-29 e 30 marzo prossimi in Valle d'Aosta. L'edizione 17 della gara nata nel 1995 è stata presentata oggi ad Aosta.

POLITICI E SPORTIVI - Tante le presenze di media, sportivi e politici, a partire dall'assessore regionale al turismo Aurelio Marguerettaz, fino ai sindaci delle comunità interessate (Valgrisenche e Arvier), all'assessore regionale all'agricoltura. In prima fila anche alcuni 'big' come Gloriana Pellissier, Dennis Trento e Nadir Maguet, oltre ai 'ragazzi' dello Sci Club Corrado Gex al gran completo. A fare gli onori di casa il 'patron' della classica valdostana, Marco Camandona. 

ISCRIZIONI BOOM - Oltre 350 squadre iscritte, oltre 100 volontari lungo il percorso. Ecco i numeri 'monstre' della gara. Al via praticamente tutti i big, dai francesi agli azzurri. L'elenco delle squadre sarà disponibile fra qualche giorno sul sito. Sono filtrate solo alcune indiscrezioni: Nadir Maguet sarà al via con Filippo Barazzuol, Denis Trento con Franco Collé. 

NOVITÀ - Venerdì sono attesi 100 ragazzi al via della gara a fare il tifo. Come già anticipato da Ski-alper, quest'anno, per aumentare la partecipazione del pubblico in quota, sono stati previsti tre 'step', tre quote da raggiungere con un gadget per ogni 'gradino'. Confermato il 'village tour', con gli stand delle aziende produttrici di abbigliamento e attrezzatura.

TRE COPPE - Oltre alla coppa Millet per la squadra vincitrice assoluta, verrà assegnato il Memorial Remo Bredy alla prima squadra residente in Valle d'Aosta e la coppa La Sportiva al miglior tempo in discesa su un dislivello di 2.000 metri. I metri totali di dislivello sono oltre 7.000. Un lavoro impegnativo per gli oltre 20 tracciatori, che metteranno a punto le tre tappe della gara. L'attesa è iniziata… 


Monterosaskialp: work in progress

Montepremi e pacchi gara rinforzati

L'organizzazione della Monterosa Ski Alp sta lavorando per preparare al meglio l'edizione 2014 quando manca meno di una settimana al via. Le condizioni delle piste che ospiteranno il percorso sono eccezionali per qualità e quantità della neve, pertanto resta confermato il tracciato previsto.

PERCORSO SEGNALATO A COLORI LUMINOSI  -
Mercoledì 5 marzo 2014 alle ore 18.00 prenderà il via la IV edizione della competizione scialpinistica sulle piste del comprensorio del Monterosa ski. Il percorso della gara che si sviluppa per 25 km e 2350 metri di dislivello positivo sarà indicato dal bagliore di innumerevoli bastoncini luminosi applicati sulle paline di delimitazione delle piste: verdi per la salita e rosse per la discesa per indicare agli atleti il percorso e per creare un’atmosfera elettrizzante disegnando nella notte un percorso luminoso che si snoda tra Ayas e Gressoney.

Le piste di discesa verranno preparate tra la chiusura del comprensorio e l’inizio della competizione in modo da creare sui lati tracce battute per la salita e la discesa; nei tratti a maggior velocità le piste saranno integralmente battute per garantire la massima sicurezza per gli atleti.

RICCO MONTEPREMI E PACCO GARA -
Per i migliori, grazie al contributo dei Consorzi turistici di Ayas e Gressoney, sono previsti importanti premi: 1.000 € alla prima squadra classificata della classifica maschile (500 € e 200 € per la seconda e la terza) e 600 € alla prima squadra classificata della classifica femminile (300 € e 100 € per la seconda e la terza).
Il pacco gara riservato a tutti i partecipanti sarà composto da una sacca porta-sci Dynastar e da un buff Monterosa Ski oltre a simpatici ricordi della manifestazione.    


Nevica ancora come una volta?

Riflessioni del nostro esperto di nivologia Renato Cresta

Sono molti gli amici e i conoscenti che, sapendo che ogni giorno rilevo i dati nivo-meteo per trasmetterli all’ARPA Piemonte, mi chiedono notizie circa l’andamento della nevosità di questa stagione invernale perché “un inverno così non l’ho mai visto”. Questa frase è in parte accettabile se pronunciata da chi ha meno di 40 anni, mentre suona strana se proposta da persone di età più avanzata, ma si sa che l’età indebolisce la memoria.

Sono andato a prendere i tabulati dei dati che ho rilevato, a partire dall’inverno 1970/71 sino all’inverno 2009/10, e ne ho elaborato alcune facili statistiche. Non ho inserito gli inverni successivi al 2010 perché i primi tre anni del decennio 2011/20 sono entro la media, mentre fa eccezione questo inverno, che metterò a confronto con le medie e le eccezioni degli anni precedenti. Ho parlato di media, perché a questa ci si riferisce sempre per avere un valore di riferimento, ma la media, anche se ponderata, è un valore poco significativo, come vedremo tra poco. Ecco comunque la media - 418 cm - delle altezze cumulate (somma di tutte le nevicate) degli ultimi 40 anni. Questo valore, rilevato in una stazione (Macugnaga) posta a 1300 m di altezza, risulta allineato con i valori rilevati dagli enti ufficiali nelle stazioni di quota simile sparse nel bacino del Fiume Toce, cioè per le Valli dell’Ossola. In realtà, che si occupa di statistica conosce che, oltre alla media, è opportuno calcolare lo scarto quadratico, ossia la deviazione standard. Quest’ultima si ricava con una formula, neppure tanto complessa, che permette di fissare un limite da aggiungere o sottrarre alla media, ricavando così i limiti estremi di una fascia: i dati che rientrano nei limiti della fascia sono in media, quelli che sfondano sono fuori media, ossia eccezioni.

Ebbene, la deviazione è di 214 cm, per cui tutti i valori compresi tra (415 – 214) 201 cm e (415 + 214) 629 cm sono in media. La fascia tra 201 e 629 cm è molto vasta, infatti, adottando questo criterio, ci si accorge che solo 6 inverni sfondano verso l’alto e 5 verso il basso, il che vuol dire che solo 1 inverno su quattro è sotto media e solo 1 su 7 è sopra media. In realtà, lo deviazione è così ampia perché l’inverno non si lascia mettere il guinzaglio e segue la regola dell’irregolarità.

Gli inverni anomali per troppa neve sono:  
1971/72 - 1088 cm
1973/74 -   772 cm
1974/75 -   805 cm
1979/80 -   686 cm
1985/86 -   787 cm
2008/09 -   747 cm  

Tra quelli scarsi di neve, è veramente eccezionale solo l’inverno 1980/81, che ha concesso unicamente 29 cm di neve. Per curiosità, aggiungo che la massima altezza della neve al suolo è stata di 285 cm, registrata nel 1980. E questo inverno?  Siamo ancora lontani dalla conclusione e può accadere ancora ogni cosa salti in mente Madame Météo, al momento (14 febbraio) ho rilevato una lunga serie di episodi nevosi di modesta entità, ma molto frequenti, che hanno cumulato 515 cm di neve, cioè esattamente 100 cm sopra la media, ma ancora un metro entro la fascia degli scarti. Allora non è un inverno eccezionale? Al momento non lo è, ma ci sembra tale perché le precipitazioni si sono concate con una frequenza non abituale, senza concedere respiro tra un evento ed il successivo. Ma, sebbene deprimente, preferisco questo andamento a quello di alcuni inverni in cui, nell’arco di tre o quattro giorni cadeva la metà di tutte le precipitazioni nevose dell’intero inverno. Sono proprio gli inverni che ho elencato sopra quelli in cui si sono verificati questi eventi; ne cito uno solo: il 1985/86, durante il quale in quattro giorni (31.01/3.02) sono caduti 340 cm di neve, quasi la metà dell’intera stagione invernale.

Ma questo fa differenza? Certamente. Il manto nevoso accetta abbastanza bene un carico addizionale se applicato lentamente perché ha il tempo di assestarsi; in altre parole, i grani di neve si assestano, rompendo i legami che li trattenevano uniti ai vicini, ma nello stesso tempo trovano nuovi equilibri più solidi, formando nuovi legami che consolidano il sistema. Durante questo processo il numero di legami che si formano è sempre superiore a quello dei legami che si rompono. Se in carico addizionale è applicato velocemente, il numero dei legami che si rompono è notevolmente superiore a quello dei legami che si formano e avviene il collasso. Gli inverni indicati hanno rilasciato valanghe catastrofiche, con danni a strutture, interruzione della viabilità e dei servizi e, di conseguenza, al turismo. Da questo punto di vista, questo inverno si comporta meglio (finché dura).

E gli incidenti con vittime?  Risponderò alla domanda con un’altra domanda: dov’erano le vittime al momento dell’incidente? Erano tutte nella zona di distacco, a stuzzicare con il loro peso (carico addizionale) una neve non ancora assestata. La loro presenza ha rotto un equilibrio molto delicato e tutto è crollato. In fondo, anche il cemento ha bisogno di qualche giorno per “maturare”; anche un pilastro o una trave crollano se disarmate anzitempo. Concludendo: per il momento, dal punto di vista dell’entità, questo inverno è nella norma mentre, da punto di vista della frequenza degli eventi, è fuori dalla regola. Ma qual è la regola in un ambiente nel quale un inverno su quattro è troppo nevoso oppure troppo siccitoso? Qualcuno mi darà del suonato ma, come ho già detto, per me questo inverno sembra rispettare la regola delle eccezioni.

Aggiungo solo la risposta alla domanda che nessuno mi ha mai formulato: adesso nevica di più o di meno di una volta? Ecco le statistiche della media delle precipitazioni, raggruppate per decenni.  

Inverni 1971/1980 – 587 cm
Inverni 1981/1990 – 362 cm
Inverni 1991/2000 – 365 cm
Inverni 2001/2010 – 357 cm
Media 1971/2010  -  418 cm  

A prima vista si direbbe di sì: negli ultimi 30 anni sono risultati inferiori di oltre due metri agli inverni degli anni ’70. A suo tempo sono andato a rovistare gli annali delle precipitazioni rilevati dall’ENEL nei bacini idroelettrici della Val d’Ossola ed constatatio che le medie degli anni precedenti al decennio ’70 sono risultate molto vicine a quelle degli ultimi 30 anni. Allora bisogna rovesciare la conclusione: in Val d’Ossola, gli anni ’70 sono stati i più nevosi dell’intero XX secolo. Ma molti tra i più anziani non se ne sono accorti oppure l’hanno già dimenticato. Scherzi dell’età.    


In 440 sullo Spinale per il Brenta de Not

Vittorie per Daniele Cappelletti e Maddalena Wegher

Partecipazione record per la quindicesima edizione del Brenta De Not, memorial Corrado Gregori, classico appuntamento sci alpinistico che è andato in scena a Madonna di Campiglio. In ben 440 ski alper hanno affrontato in notturna il percorso che dalla telecabina Spinale portava al rifugio Chalet Fiat con 600 metri di dislivello e una lunghezza di 4,3 km. Un tracciato che si addice particolarmente alle caratteristiche di Daniele Cappelletti, vincitore dodici mesi fa e trionfatore anche nella gara di venerdì sera. L'atleta 31enne di Ronzo Chienis ha infatti impostato il ritmo sin dalle prime battute, rendendosi autore di una progressione in solitaria lungo il percorso che prevedeva tratti in pista ed altri in fuoripista, transitando sotto il traguardo con il tempo di 30 minuti esatti.
Piazza d'onore con 30 secondi di ritardo per il pinetano Marco Facchinelli del Bogna da Nia, quindi in terza piazza il rabbiese Nicola Pedergnana ad 8 secondi dall'argento. Seguono in classifica Mattia Lampis (a 55 secondi dal vincitore) e Loris Casna dello Ski Alp Val di Sole (ad 1 minuto e 4 secondi da Cappelletti), quindi Alex Salvadori dell'Alpin Go Val Rendena.
In campo femminile affermazione perentoria della nonesa Maddalena Wegher, che ha disputato una gara tutta all'attacco ponendo subito il suo passo risultato troppo elevato per le avversarie e chiudendo la sua fatica con il tempo di 37'38", staccando di quasi due minuti Emma Menapace del Brenta Team, quindi a seguire Daniela Marchiori e Daniela Tait.
Sesto assoluto, ma primo fra i giovani il vermigliano Davide Magnini con il tempo di 31'31", davanti al rendenese Gabriele Leonardi, che ha accusato un ritardo di un minuto e mezzo e al giovanissimo di Livo Ivan Zanotelli, con Maurizio Bugna quarto.
Fra le giovani femminile successo per la rendenese Elisa Dei Cas, che ha staccato di quasi 2 minuti Giulia Pederzolli, con Debora Paoli più staccata.
Il prossimo venerdì altra gara in notturna del circuito Brenta de Not con il Campantich de Not a Breguzzo.


Olivio Da Pra si impone nel Memorial Zandegiacomo

A Misurina buon successo per la gara organizzata da Cadini Promotion

Dal sito dell’organizzazione del 13° Trofeo Maurizio Zandegiacomo, ecco la cronaca della gara.
Partenza in linea e senza sci ai piedi per i partecipanti del tredicesimo trofeo Maurizio Zandegiacomo, disputatosi ieri sera sulle nevi di Misurina. Buone le condizione meteo e della neve, che hanno reso ancora più spettacolare il percorso in notturna, illuminato solo dalla luce delle fiaccole.
I concorrenti hanno iniziato la risalita verso il Rifugio Col De Varda dalle pendici del lago, per poi indossare  gli sci all’altezza  della partenza della seggiovia ed affrontare la prima salita della gara.
Da subito i primi hanno sostenuto un passo importante, e dopo qualche minuto dall’inizio gli atleti in testa si sono staccati dal gruppo, per vedersi a loro volta distanziare poi da Olivo Da Pra, vincitore della competizione con un tempo di 18’.15.15. Subito dopo di lui, a tagliare il traguardo è stato Enrico Frescura, seguito da Giuseppe Piemontese.
Fra le donne, Martina Festini Purlan si è aggiudicata il gradino più alto del podio con il tempo di 22’.51.49,  seguita da Martina Da Rin Zanco e Alessia Molin.
Ottima riuscita dunque per questa tredicesima edizione della gara, diventata un classico appuntamento per gli appassionati e una delle date che si affianca alle altre, sia estive  che invernali, organizzate nella località dalla Cadini Promotion. Alessia Molin, presidente dell’associazione, ringrazia tutti i volontari e i partecipanti alla manifestazione e rinnova l’appuntamento al prossimo anno. 


Arriva Lirace, un nuovo sci da gara per Ski-Trab

Nella gamma 2014-15 nuovi modelli e nuove tecnologie

Proseguono le preview offerte dai costruttori agli appassionati. Mai come quest'anno c'è fermento, e molti nuovi modelli di sci e scarponi sono inserimenti 'smart' che interesseranno una larga parte degli sciatori evoluti e…furbi. Parliamo specialmente di quei modelli race o performance che si fermano a poche decine di grammi dai record di leggerezza, ma in molti casi possono rivelarsi vantaggiosi anche nella parte alta della classifica. Più docili e meno affaticanti in discesa, spesso risarciscono con gli interessi i pochi secondi eventualmente sacrificati in salita. Oltre a non affaticare oltremisura il portafogli.

LIRACE SI AFFIANCA AD AERO WORLD CUP -
Un esempio di scelta consapevole sarà certamente Gara LiRace  di Ski Trab: un nuovo sci da gara che si affianca al gara Aero World Cup. Le sue caratteristiche sui 164 cm sono il  peso contenuto in 750 grammi, sidecut 96/92/64/78 mm, raggio di 23.5 metri, superficie portante di 1184 mm quadri.  La costruzione consiste nella gabbia di carbonio Hi-box intorno all'anima, con la  consolidata tecnologia a 14 strati in cui si integra la nuova tecnologia 'Liwood box core': questo sci avrà infatti l'anima in legno anzichè in aramide. 

ALTAVIA:  ANCHE NEL TOURING CLASSICO LO SHAPE DI MAGICO -
Altra interessante novità di Ski Trab sarà Altavia, uno sci di gusto moderno che va ad affiancarsi al Sintesi (che a sua volta cambia grafica rispetto allo scorso anno). Con le stesse tecnologie costruttive di Sintesi sarà più largo - ha la stessa sciancratura di Magico - e sarà disponibile in versione standard e in quella light.
Le sue caratteristiche per la taglia 171cm sono un peso interessante di 1220 grammi, sidecut 116/83/104, raggio di 18.50 metri, gabbia di torsione carbon-glass e anima con la stessa nuova tecnologia 'Liwood' di Gara LiRace

E INFINE IL COMFORT -
Ski Trab si occupa dello skialper sotto ogni aspetto e dalla testa ai piedi…passando per le mani: il nuovo guanto Light Wool è creato con la nuova soluzione di isolamento Wool Inside, sistema innovativo che offre una sensazione di morbidezza e grandi benefici termici.
Questa tecnologia permette di avere mani sempre calde e asciutte. Light Wool sarà disponibile sia nella classica versione a cinque dita che come moffola 'cabrio'.

SKI TRAB
invita gli appassionati a visitare il suo stand a ISPO: posizione B5 - 236, per toccare con mano lo sviluppo della continua ricerca per lo sci di montagna

 

Jacquemoud e Roux vincono il vertical di Verbier

Secondo Lenzi, penalizzato Kilian

Un finale spettacolare, al fotofinish, per la prima vertical race di Coppa del Mondo che si è da poco conclusa a Verbier. Kilian Jornet e Mathéo Jacquemoud sono infatti arrivati insieme al traguardo, il primo con gli sci in mano a causa della perdita di aderenza delle pelli per la neve che si è inserita tra sci e pelli aprendo la traccia, come lui stesso ha spiegato, il secondo con gli sci ai piedi. La vittoria è andata a Jacquemoud perché Kilian è stato penalizzato con 15 secondi, lasciando il secondo posto all'azzurro Damiano Lenzi. Nella assoluta quarto Robert Antonioli, quinto Manfred Reichegger, sesto Vincent Mabboux, settimo Michele Boscacci, ottavo Anton Palzer, nono Pietro Lanfranchi, decimo Davide Galizzi. Nella gara femminile vittoria di Laetitia Roux davanti a Maude Mathys e Victoria Kreuzer. Primo nella gara junior maschile Nicolini davanti allo spagnolo Cardona e al frenacese Bonnet. Nella gara Junior femminile si è imposta la Compagnoni sull'altra azzurra De Silvestro e la francese Milloz. Nella categoria Espoir podio composto, nell'ordine, da Palzer, Girard e Viret mentre la gara femminile ha visto arrivare prima la Mollaret davanti a Fiechter e Garcia.
 

 


Thomas Trettel imprendibile al Monte Agnello Trophy

Vince per distacco su Thomas Martini. Zulian in forte ripresa

Serata fredda a Pampeago, alla faccia dell'inversione termica. 168 partenti su 220 iscritti hanno partecipato all'intensa kermesse sostenuta da La Sportiva.   

LA  GARA - 
Ha vinto Thomas Trettel in 39'35" con un'altra dimostrazione di grande forma: lo scorso anno Michi Boscacci aveva vinto con un tempo simile su un percorso un po' più breve - anche se con neve più morbida.
Trettel ha preceduto Thomas Martini (40'16") e Ivo Zulian (40'37") in forte e veloce ripresa. Ottimo e veloce quarto Filippo Beccari in 40'50", quinto Christian Varesco a 1'01" dal Becca.

Tra le donne Elisabeth Benedetti ha chiuso il percorso in 52'47", staccando di 56" Annemarie Gross e di 2' esatti Tatiana Kutlikova.

Nel calndario interattivo di skialper.it tutte le classifiche


Il nuovo sito internet di Norrona

Navigazione piu' facile, maggiori contenuti

Apre il nuovo sito internet di Norrøna. Due gli obiettivi: facilitare la navigazione e gli acquisti e offrire un viaggio nel mondo Norrøna, legato alla selvaggia natura norvegese. «Desideriamo che il nostro website sia il centro di un’esperienza - ha commentato Bjørn Fjellstad, direttore marketing di Norrøna Sport -. Il nostro focus è rendere l’incontro con Norrøna, in tutti i suoi aspetti, estremamente facile e flessibile. Ci impegneremo di far sì che i nostri contenuti uniti agli interventi dei nostri 'ambassadors' siano funzionali per vivere un’esperienza globale». Il nuovo website è progettato per tutti gli apparecchi digitali: computer, tablet, telefoni cellulari. Le soluzioni adottate da Norrøna sono basate sulle tecnologie più avanzate e rappresentano una piattaforma digitate a prova di futuro. La funzione 'web shop' integrata è stata ulteriormente perfezionata: l’interfaccia utilizzata dai visitatori è semplificata al massimo, sono state introdotte nuove opzioni, aggiunti nuovi dettagli sui prodotti, inseriti video inediti.


Ivano Molin secondo in Marocco all'UTAT

Successo di Arnaud Lejeune nella gara di 105 km

Grande prestazione di Ivano Molin nell'UTAT, ultra-trail sull'Atlante marocchino con 105 km di percorso e 6500 m D+. L'italiano (già vincitore del Dolomiti Extreme Trail), con il tempo di 14h08'10'' ha battuto al fotofinish un big del calibro di Vincent Delebarre (14h10'45''), mentre sul gradino più alto del podio è salito il francese Arnaud Lejeune, che ha stabilito anche il nuovo record con il tempo di 12h49'44''. In campo femminile a segno tedesca Julia Bottger, piazza d'onore per la spagnola Nerea Martinez.
Nella gara di 42 km doppio podio marocchino con Hamid Ibdelaid davanti a Mostapha Morchid Alaoui e al francese Guillaume Lenormand.