Una Duerocche da record
La Duerocche dei record incorona due big del trail azzurro: Stefano Fantuz e Silvia Rampazzo hanno aperto la mattinata di grandi arrivi sul traguardo di Cornuda dove è andata in scena la 47esima edizione di uno dei più popolari eventi della stagione del podismo triveneto. Fantuz, trevigiano di Meduna di Livenza, in preparazione per i Mondiali di trail running di Penyagolosa (in programma il 12 maggio), ha dominato la gara maschile, andando a chiudere i 21 chilometri trail, con 1.000 metri di dislivello, in 1h42’43”. Alle sue spalle, staccato di 3’13”, l’intramontabile Lucio Fregona, 54 anni, ex azzurro della corsa di montagna, all’ennesimo podio sui sentieri di casa, dove ha anche vinto per dieci volte. Terzo il trentino Nicola Giovanelli, staccato di 3’57” dal vincitore. Ai piedi del podio, un altro atleta di casa, Samuele Toscan, portacolori del neonato team creato dal comitato organizzatore della Duerocche. Per Fantuz si trattava dell’ultima gara prima dell’appuntamento iridato. «Ho spinto a fondo sin dall’inizio per testare la condizione - spiega il trevigiano -. La forma c’è, anche se in Spagna troveremo un percorso dalle caratteristiche completamente diverse: più lungo e più tecnico, con molta roccia e molto caldo. Le capacità di gestirsi in gara diventerà fondamentale».
All’assolo di Fantuz ha replicato, con proporzioni ancora più vistose, l’altra grande protagonista dell’edizione 2018 della Duerocche. Tre giorni dopo il quarto posto della mezza maratona di Padova, Silvia Rampazzo ha dato una straordinaria dimostrazione di forza a Cornuda. La veneziana, campionessa mondiale di corsa in montagna long distance l’anno scorso a Premana e bronzo iridato nel trail running a Badia Prataglia, è giunta al traguardo in 1h50’24”. Davanti a lei appena cinque uomini. Silvia, alla Duerocche, è di casa e oggi l’ha confermato: «Vincere qui è sempre motivo di grande orgoglio». Seconda Tiziana Scorzato (2h08’55”), terza Vania Rizzà (2h09’30”).
Alla Duerocche edizione 2018 anche la 48 chilometri con un dislivello di 2.300 metri, dove la vittoria è andata a Roberto Cassol, ventenne bellunese di Sedico, che ha preceduto il gemello Italo. Roberto è arrivato al traguardo in 4h10’05”, dopo una gara in progressione. Era la sua prima Duerocche dei grandi, ma da ragazzino avevo partecipato alla prova baby, sui 6 chilometri, realizzando anche il primato della corsa: la Duerocche era nel suo destino. Poi, sul podio, l’abbraccio con Italo, giunto staccato di 8’27”. Terzo, a 13’45” dal vincitore, Francesco Rigodanza. La veronese Isabella Lucchini ha vinto, in 5h06’33”, la gara femminile, precedendo Kristel Mottin (5h30’25”) e Elisabetta Luchese (5h37’24”), sorpresa di giornata. I giovanissimi Sofyan Goudadi e Isabel Zandonà sono stati i più veloci nella prova sui 6 chilometri a carattere non competitivo. Eros Botter e Marjana Bedini si sono messi tutti alle spalle nella 12 chilometri.
Per la Duerocche è stata un’altra giornata da incorniciare. Accompagnata da un sole quasi estivo, la manifestazione ha registrato 6.480 iscritti, nuovo record dell’evento. Tra loro anche Moreno Pesce, l’atleta amputato che ha chiuso i 21 chilometri, grazie ad una protesi in fibra di carbonio e titanio, dopo quasi sette ore di fatica e sofferenza: sulle spalle, lungo il rettilineo d'arrivo, aveva la figlia Elisa. Una grande festa, lunga complessivamente 101 chilometri, che ha compreso anche la Passeggiata Storica di 14 km da Asolo a Cornuda. Avviata al mezzo secolo di vita, la Duerocche continua a mantenere un’invidiabile capacità d’attrazione, grazie all’impegno del comitato organizzatore guidato da Massimiliano Checuz e Giampaolo Allocco. Appuntamento al 25 aprile 2019.
Tutto pronto per il Tour du Grand Paradis
Siamo entrati nella settimana del Tour du Grand Paradis, l’ultima gara del calendario di scialpinismo. Domenica 29 aprile sulle pendici del Gran Paradiso, l’unico ‘4000’ interamente in territorio italiano, sarà sfida sportiva tra le 110 le squadre al momento iscritte (restano dunque solo quarantina di pettorali a disposizione). Le condizioni di innevamento sul tracciato di gara sono eccezionali, le previsioni meteo per il weekend sono buone, le iscrizioni sono aperte fino alle ore 24 di venerdì 27 aprile e si possono effettuare sul sito www.tourdugrandparadis.it. Uno dei tanti motivi per iscriversi è anche il pacco gara: un premio di partecipazione consistente nello zaino Venturi by Frendo non ancora in commercio, una lattina di Les Bieres du Grand St Bernard, un buff dell'Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo), oltre al pranzo finale.
Consultando l’elenco degli iscritti, balza agli occhi che saranno numerosi gli scialpinisti francesi in gara. Questo anche perché il Tour du Grand Paradis – Trofeo Renato Chabod è gemellato con la gara francese Vertical Transvanoise, gara biennale disputata nell’aprile 2017. Le due gare danno vita al Trophee des Bouquetins, nello spirito di consolidare i vincoli di amicizia tra i comuni di Pralognan-la-Vanoise e Valsavarenche e tra i parchi Parc National de la Vanoise e Parco Nazionale Gran Paradiso, che hanno entrambi l’obbiettivo di tutelare e salvaguardare il territorio e la sua natura e come animale simbolo lo stambecco.
Roda vince in modo netto. Una sconfitta sonora per Claudio Ravetto
Flavio Roda è stato eletto per la terza volta alla Presidenza della Federazione Italiana Sport Invernali al termine dell'Assemblea Elettiva svoltasi a Milano. Nato a Lizzano in Belvedere (Bo) il 22 agosto 1948 e residente a Vidiciatico (Bo), tesserato per lo Sci Club Val Carlina, ha raccolto 73.495 voti pari al 79,10%, contro i 10157 voti di Claudio Ravetto (10,94%), gli 8139 voti di Maurizio Paniz (8,77%) e i 970 voti di Franco Vismara (1,04%). I voti validamente espressi sono stati 92829, le schede bianche 68 pari allo 0,07%.
Il nuovo Consiglio Federale sarà invece costituito da Pietro Marocco, Carmelo Ghilardi, Angelo Dalpez, Stefano Longo, Enzo Sima, Dante Berthod e Alfons Thoma come laici, Gabriella Paruzzi e Mauro Mottini in quota atleti (nel rispetto della norma che prevede la presenza di un uomo e una donna) e Carlo Dal Pozzo per i tecnici. Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti è stato confermato Elio Grigoletto.
Antonioli-Boscacci-Eydallin da record alla Patrouille des Glaciers
Una notte di passione in Svizzera, alla PdG. Con una festa tutta azzurra a Verbier per il successo di Robert Antonioli, Matteo Eydallin e Michele Boscacci che chiudono i 53 km della traversata da Zermatt in 5 ore, 35 minuti e 27 secondi, nuovo best crono della gara… Prima volta per Antonioli, la seconda per Eydallin e Boscacci che avevano vinto nel 2014, con Damiano Lenzi, assente quest’anno, ma presente sul percorso a fare assistenza ai compagni.
Vittoria netta quella del team del Centro Sportivo Esercito: piazza d’onore per Martin Anthamatten, Rémi Bonnet e Werner Marti con un distacco di 10 minuti (5h45’28”), terzi William Bon Mardion, Jakob Herrmann e Xavier Gachet (5h31'38").
Quarto posto Manfred Reichegger, Nadir Maguet e Davide Magnini (6h10'09"), quinti Yannick Ecoeur, Andreas Steindl e Iwan Arnold (6h10'55"), quindi Alexis Sévennec, Valentin Favre e Didier Blanc, Yoann Sert, Joris Perillat Pessey e Samuel Equy, Filippo Beccari, Martin Stofner e Lars Erik Skjervheim, Fabio Pasini, Daniel Antonioli e Richard Tiraboschi, Mirco Pervangher, Luca Morelli e Cristian Minoggio a completare la top ten.
Gara rosa a Jennifer Fiechter, Axelle Mollaret e Laetitia Roux in 7h15’34” su Séverine Pont Combe, Victoria Kreuzer e Katia Tomatis in 7h31’11”.
Patrouille des Glaciers, cambio programma: si parte un'ora prima
578 patrouille hanno concluso la Z1, la prima gara della Patrouille des Glaciers: all’arrivo di Verbier per primi sono arrivati Matthias Imsand, Markus Julier e Yannick Gund in 7 ore, 7 minuti e 9 secondi, mentre la squadra rosa più veloce è stata quella con Emily Vaudan, Anne Favre e Vanja Kistler in 9h41’31”.
Adesso cresce l'attese per la seconda partenza. Ma è previsto un ulteriore deciso rialzo delle temperature (nel Vallese sabato sono attesi ben 28 gradi…), così per questioni di sicurezza è stata anticipata di un’ora la partenza da Zermatt. La Z2 partirà dunque dalle 21 di venerdì, mentre i ‘big’ inizieranno la sfida ai 53 km e quasi 4000 metri di dislivello alle 2 del sabato. L’arrivo a Verbier dei migliori dunque intorno alle 6 di sabato. 460 le squadre iscritte, a queste ne aggiungono altre 407 che partiranno da Arolla.
Le novità della stagione della corsa in montagna
La WMRA ‘targata’ Jonathan Wyatt è pronta per la nuova stagione della corsa in montagna.
WORLD MOUNTAIN RUNNING CUP - La novità più importante è quella della nascita della coppa del mondo della specialità. Cinque le prove del nuovo circuito: si parte il 15 luglio con la Grossglocknerberglauf, a Heiligenblut in Austria (12,7 km, 1494 D m+), poi si approda in Italia il 3 e 4 agosto con il Piz Tri Vertical, la prova verticale (3.3 km, 1000 D m+) del Fletta Trail. Il 12 agosto apputamento con la storica Sierre-Zinal in Svizzera, poi il 30 settembre la Hochfeln-Berglauf (8.9 km, 1074 m D+) a Bergen in Germania, con finale il 6 ottobre con Smarna Gora Mountain Race (10 km, 710 D m+) a Lubiana, nella cuore della capitale slovena.
MOUNTAIN RUNNING INTERNATIONAL YOUTH CUP - A metà giugno Lanzada ospiterà la prova unica di campionato mondiale di corsa in montagna per la categoria Allievi. Promozione sul campo per la Sportiva Lanzada del presidente Fabiano Nana con la visita del presidente Jonathan Wyatt che ha voluto personalmente testare i tracciati che il prossimo 16 giugno assegneranno i titoli iridati. «Gli organizzatori hanno disegnato un fantastico percorso da 4.3 km con 290 metri di dislivello su due giri proprio sopra l’abitato di Lanzada - ha commentato il numero uno della WMRA -. Tutto su single track con ripide salite e discese veloci. In World Mountain Running vogliamo tornare a tracciati di vera corsa in montagna e allontanarci dal cross country. Questo progetto inizierà proprio con gli under 18, la prossima generazione del nostro sport».
CAMPIONATI MONDIALI DI TRAIL RUNNING - Restano in casa FIDAL, ma nel settore trail, gli azzurri si sono radunati in Spagna per provare il tracciato del Penyagolosa Trails che il 12 maggio ospiterà il campionati del mondo. Il dt Paolo Germanetto ha convocato Riccardo Borgialli, Stefano Fantuz, Andrea Macchi, Christian Pizzatti, Simone Wegher, Marco Zanchi, Chiara Bertino, Alessandra Boifava, Lisa Borzani e Lidia Mongelli.
Save the date
La stagione non è ancora finita, ma già si guarda la prossima. E sarà un marzo 2019 intenso. I comitati organizzatori sembrano iniziare a ‘parlarsi’. Così non ci sarà più la concomitanza tra Pierra Menta e Sellaronda, come è successo negli ultimi due anni. La gara LGC di Arêches-Beaufort ha ufficializzato le date della trentaquattresima edizione che andrà in scena dal 13 al 16 marzo 2019, mentre la ventiquattresima edizione del Sellaronda Skimarathon partirà a Selva di Val Gardena il 22 marzo 2019 (qui le iscrizioni per le squadre italiane si apriranno il 3 gennaio del prossimo anno, mentre i team stranieri potranno registrarsi dal 10 gennaio. I pettorali disponibili saranno 300 per i nazionali, 250 per gli internazionali e 100 riservati per l’organizzazione. Il numero massimo rimane di 650 team). Ad aprile, poi, il 7 ci sarà l’Adamello Ski Raid, mentre non è ancora ufficiale la data del Trofeo Mezzalama, presumibilmente l’ultima settimana del mese.
Davide Canclini: «La situazione a livello giovanile è buona, ma si deve fare di più»
Quattro anni nello staff tecnico azzurro per Davide Canclini, con un occhio di riguardo verso il settore giovanile. «Anche quest’anno - spiega il coach valtellinese - abbiamo portato a casa una coppa del mondo junior con Andrea Prandi. Il movimento in Italia è vivo, ma ancora troppo a macchia di leopardo, si potrebbe crescere molto di più, come numeri e di conseguenza come livello».
Cosa si può fare, allora?
«Come sai sono anche nell’Alta Valtellina e credo che sia importante un maggiore lavoro di base. Come ci sono altri allenatori, penso ad Adriano Greco e Ivan Murada, che sono impegnati a tempo pieno nel loro club. Così seguono i ragazzi e le ragazze con maggiore attenzione: per questo nelle Alpi Centrali abbiamo un centinaio di atleti al via delle gare regionali. E la squadra del Comitato diventa quasi in secondo piano: non c’è bisogno di tanti raduni, visto che sono seguiti quasi giornalmente. Un bel vantaggio, anche logisticamente parlando. In altre regioni sono meno i club che lavorano in modo così specifico sullo ski-alp e resta tutto nelle mani della squadra del comitato. Intendiamoci, ben vengano i team regionali: lavorano con massima attenzione sugli atleti, ma è chiaro che è più complicato organizzare gli allenamenti se vivono a chilometri di distanza tra loro».
Prossimo appuntamento Losanna 2020…
«I Giochi Olimpici giovanili sono una grande opportunità, non c’è dubbio. Adesso non è facile capire a che punto siamo: andranno quelli che ora sono al primo Cadetti, altri ne entreranno nei prossimi anni. E ci sono ‘salti’ da un anno all’altro. Alcuni club lavorano già sulle categorie promozionali, quelli dei ragazzi e allievi, altri, come noi all’Alta Valtellina, lasciano che continuino nello sci alpino, nel fondo e nell’atletica e poi si avvicinino allo ski-alp da Cadetti».
Ma ci sarai?
«Come tutti, aspetto cosa deciderà il prossimo consiglio federale della FISI, ma sono a disposizione. Certo, seguendo di più i giovani, proprio nell’ottica di Losanna 2020, mi piacerebbe fare più raduni e incontri. Un maggiore lavoro sul campo da allenatore».
Come sono andate le gare nel fine settimana?
Come sono andate le gare nel fine settimana? Ecco una carrellata di alcune prove; tutte le classifiche nel nostro calendario.
VILLACIDRO SKY RACE - Debutto della Italy Series in Sardegna. A Villacidro stoccata vincente di Filippo Bianchi al traguardo in 2h05’21”, davanti a Luca Carrara in 2h12’13” e Davide Ribichesu in 2h26’28”, quarta piazza per Dario Tuveri, quinto Filippo Salaris.
Cecilia Pedroni in 2h48’16” si aggiudica la gara rosa, precedendo Paola Addari (3h04’03”) e Ariana Perdisci (3h20’21”); ai piedi del podio Luana Grussu e Maria Graziella Lai.
COLMEN TRAIL - In 370 al via della sesta edizione della gara valtellinese. Sin dalle prime rampe il recordman del tracciato Marco Leoni ha provato a sgranare il gruppo di testa, ma oggi per lui non era giornata. Sulle sue orme restava attaccato l’altoatesino Andreas Reiterer. Dietro provavano a contenere il distacco Mattia Gianola, Davide Invernizzi e Stefano Martinelli. La svolta si è avuta sulla lunga e impegnativa ascesa verso il Gpm, situato in vetta alla Colmen di Dazio. Qui Reiterer ha salutato il resto della ciurma: primo al traguardo con crono di 1h46’19”. Secondo Mattia Gianola in 1h47’05”, che ha preceduto Davide Invernizzi in 147’26”. Autore di una grande rimonta e quarto assoluto Fabrizio Triulzi che ha messo in fila Alessandro Gusmeroli, Massimo Triulzi, Stefano Sansi, Marco Leoni, Matteo Bossetti e Erik Gianola.
Al femminile cavalcata trionfale di Alice Gaggi che, dopo essere passata per prima anche in cima alla ‘Montagna Magica’, ha concluso la sua gara in 2h 02’59”. Seconda piazza per Barbara Bani in 2h08’55”, seguita in terza da Francesca Rusconi in 2h13’11”. Nella top five anche Debora Benedetti e Fabiana Rapezzi.
ULTRA-TRAIL VIA DEGLI DEI – Fabio Di Giacomo vince la prova di 125 km e 5100 metri di dislivello, tagliando per primo il traguardo di Fiesole (partendo da Bologna) in 13h49’35”; piazza d’onore per Alexander Rabensteiner in 14h51’36”, con Valerio Girotto in 16h24’40” a completare il podio. Quarto Roberto Brigo, quinto Erik Vizzi. Nella gara rosa a segno Giulia Saggin in 18h31’59”, su Tatiana Maccherini (19h20’03”) e Mariangela Curini (19h43’55”), quindi Giulia Petreni e Federica Zinfolino nella top five.
ALASSIO SUNTRAIL – Buona la prima ad Alassio con tanti partecipanti alla gara: sulla 20,5 km con 1000 metri di dislivello vittoria di Filippo Rossi in 1h58’14”; secondo a 4’07” Denis Capillo; terzo a 6’04” Fabio Cavallo. Al femminile, affermazione di Elisa Giordano in 2h31’01” su Rossana Morè a 2’22” e Irene Gambacurta a 7’22”.
Patrouille des Glaciers, tutto confermato. Ecco le squadre favorite
Ormai manca poco, la Patrouille des Glaciers è alle porte. Tutto confermato, nonostante le condizioni meteo. Nel prossimo fine settimana il percorso non sarà ancora tutto ‘bonificato’, ma quasi 800 militari dell’Esercito svizzero sono al lavoro per mettere tutto in sicurezza. Come sempre due le partenza (o meglio quattro considerando la prova che inizia da Arolla): la prima da Zermatt martedì prossimo, la seconda venerdì 21 aprile dalle 22 con primi arrivi previsti a Verbier intorno alle 7.
I PROTAGONISTI - Definita la start list (se volete consultarla… ecco il link). Vediamo allora quali possono essere le patrouille favorite (che in realtà partiranno sabato alle 3 del mattino). I team del Centro Sportivo Esercito sono due, il primo con Robert Antonioli, Matteo Eydallin, Michele Boscacci e Manfred Reichegger, Nadir Maguet e Davide Magnini, i padroni di casa rispondono con Yannick Ecoeur, Andreas Steindl e Rémi Bonnet e con Martin Anthamatten, Iwan Arnold e Werner Marti, occhio poi a William Bon Mardion, Xavier Gachet con Jakob Herrmann, mentre la squadra Sevennec-Palzer-Blanc in realtà non vede il tedesco in lista, ma Valentin Favre. Al via Filippo Beccari con Martin Stofner e il norvegese Lars Erik Skjervheim. Al femminile la lotta sembra ristretta a due team: Jennifer Fiechter, Axelle Mollaret e Laetitia Roux da una parte, Séverine Pont Combe, Victoria Kreuzer e Katia Tomatis dall’altra. Possibili outsider le austriache Johanna Erhart, Veronika Mayerhofer con la norvegese Malene Blikken Haukoy. Iscritte anche Katrin e Annie Bieler con Dimitra Theocharis.
APP - Ci sarà sempre la app Swisscom Patrouille des Glaciers per seguire live la gara: disponibile iPhone, Android e sul sito pdg.swisscom.ch.
Stefano Bendetti: «Una stagione incredibile. Il mio futuro? Vedremo»
Quattro coppe overall (Michele Boscacci, dopo il testa a testa con Robert Antonioli, leader comunque a livello individual, Davide Magnini e Alba De Silvestro negli Espoir, con la veneta dell’Esercito terza assoluta alle spalle di Axelle Mollaret e Laetitia Roux, oltre ad Andrea Prandi primo tra gli Junior): si chiude con un trionfo azzurro la stagione di Coppa del Mondo. E con il quadriennio olimpico si chiude (almeno per ora) anche l’esperienza di Stefano Bendetti.
Soddisfatto, direi?
«Sai, - spiega il tecnico trentino - ogni anno c’è sempre il timore che le altre nazionali facciano un passo avanti, invece la nostra supremazia è ancora più evidente. Merito degli atleti che hanno lavorato con grande intensità, sempre. E poi credo che il nostro valore aggiunte sia il gruppo: il clima è sempre molto sereno e questa coesione aiuta a far risultato. Mai una polemica: anche nell’ultimo atto di Campiglio, Robert è stato squalificato per 5 grammi ma non ha protestato. Possiamo dire che siamo una vera squadra».
Ma cosa farà Bendetti il prossimo anno?
«In questo periodo scadono tutti i contratti in FISI, compreso il mio. Vedremo come andranno le elezioni, vedremo quali saranno le decisioni del nuovo consiglio e poi deciderò. Sono stati quattro anni appaganti, ma è chiaro che ho dovuto sacrificare un po’ il mio lavoro. E sono doverosi tanti ringraziamenti: agli atleti in primis, poi a Davide Canclini: abbiamo lavorato benissimo insieme e mi ha risolto tanti grattacapi. Un grazie anche a tutti gli allenatori che ci hanno dato una grossa mano nelle trasferte (in queste ultime stagioni Denis Trento, distaccato dall’Esercito e Ivan Murada da Albosaggia, ndr), la FISI ovviamente e gli sponsor che credono nella nazionale».
Cosa si può fare di più?
«Siamo partiti quattro anni fa con due obiettivi: la crescita del settore femminile e quella dei giovani. E credo che passi avanti siano stati fatti in questa direzione. Sempre considerando che non abbiamo a disposizione un budget che permetta di fare tutto: prima bisogna fare i conti con le trasferte, poi quello che resta lo possiamo usare per raduni e stage. Ovviamente ne avremmo voluti fare di più, soprattutto con i giovani. La speranza è quella allora di avere maggiore risorse in futuro: nella prossima stagione si parla di una tappa in più di Coppa del Mondo, quindi sei prove con i Mondiali, e allora aumenteranno i costi. E al tempo stesso bisogna investire ancora di più sui giovani in chiave Giochi Olimpici 2020».
Tripletta azzurra in Coppa del Mondo
Tripletta azzurra nell’individual di Madonna di Campiglio che chiude la stagione di Coppa del Mondo. Vittoria di Robert Antonioli in 1h36’06”, su Michele Boscacci in 1h36’27” con Matteo Eydallin in 1h38’12” a completare il podio. Un bel segnale per quella che sarà la squadra azzurra dell’Esercito alla Patrouille des Glaciers. Quarta piazza per William Bon Mardion, quinto e leader Espoir Davide Magnini. Completano la top ten Martin Anthamatten, Jakob Herrmann, Federico Nicolini, Xavier Gachet e Oriol Cardona Coll.
Al femminile Laetitia Roux aggiudica la sfida con Axelle Mollaret: 1h24’41” il crono della vincitrice, 1h28’43” per la seconda. E sul terzo gradino del podio sale Alba De Silvestro (1h29’35”), modo migliore per festeggiare la Coppa Espoir. Quarta Jennifer Fiechter, quinta Lorna Bonnel, quindi Victoria Kreuzer, Marta Garcia Farres, Sophie Mollard, con nona Katia Tomatis e decima Bianca Balzarini.
A livello junior successo di Giulia Murada su Ekaterina Osichkina e Justine Tonso (con quarta Giorgia Felicetti), la maschile vince Julien Ancay, quarto Giovanni Rossi, sesto Fabien Guichardaz, settimo Sébastien Guichardaz, ottava Stefano Confortola.