Un fine settimana tutto di corsa

Vertical, skyrace a coppie, gare a tappe, trail: il fine settimana in Italia è sempre di corsa: ecco allora qualche appuntamento. Come sempre vi rimandiamo al nostro calendario dove ci sono anche tutte le classifiche.

OROBIE VERTICAL - Sabato la only up al Rifugio Coca-Merelli, ormai una classica per i verticalisti. Da Valbondione, dopo un chilometro di asfalto pianeggiante, ecco il sentiero che conduce gli atleti in soli 3 km fino al Rifugio Coca-Merelli, posto 1000 metri verticali più in alto. Dall'edizione 2017 introdotta la partenza a cronometro; primo start alle 9.15.

RESEGUP - Sabato nel cuore di Lecco, da piazza Cavour partiranno in 1200 alla conquista del Resegone. Ad attenderli 1800 metri di dislivello per 24 chilometri, prima del ritorno a Lecco, con l’arrivo in piazza Cermenati. Una curiosità: sfogliando la lista partenti balza all’occhio l’iscrizione di un’icona del ciclismo come l’australiano Cadel Evans. Quest’anno sarà adottata una nuova modalità di partenza a scaglioni proprio come nelle grandi maratone, con top runner in testa e griglia studiata ad hoc in base ai tempi di percorrenza dichiarati dai singoli concorrenti.

TRAIL DEGLI ALTIPIANI - Seconda edizione domenica della gara organizzata dallo sci club Valgandino. Due i percorsi fra cui scegliere. La 30 chilometri con 1700 metri di dislivello up e la 61 chilometri con 3400 metri di dislivello, entrambe con partenza e arrivo a Casnigo. Hanno dato la propria adesione anche i vincitori uscenti della prima edizione della 61 chilometri, Fabio Bonfanti (che chiuse nel 2017 in 6h00’05”) e Melissa iron Paganelli (che tagliò il traguardo in 7h48’49”).

MARATONA VALLE INTRASCA - Edizione numero 44 della gara a coppie tra il Lago Maggiore e il Rifugio CAI Verbano al Pian Cavallone: un percorso di 35,030 km con un dislivello di 1.634 metri valido come campionato italiano FISKY. Partenza in linea domenica in piazza Ranzoni a Verbania alle ore 8.

TROFEO JACK CANALI - Gara storica della corsa in montagna, con una prima edizione datata 1972. 6,7 km e 900 metri di dislivello che portano da Albavilla alla cima del Monte Bolettone. 35'42" il best crono firmato da Marco De Gasperi. Domenica la partenza da piazza Roma per quella che è anche la seconda prova del circuito Eolo-Fidal Mountain and Trail Grand Prix 2018.

CORTINA DOBBIACO RUN - Dislivello poco, ma pur sempre una corsa in natura: il tracciato ripercorre il percorso dell’ex-ferrovia che collegava le due località: si parte da Cortina d’Ampezzo in corso Italia e, dopo 30 km si arriva fino a Dobbiaco con lo scollinamento del Passo Cima Banche (a quota 1530 metri, altezza massima del tracciato). Start domenica alle ore 9.30.

TOURLAGHI - Edizione numero 14, della prova di tre tappe che andrà in scena da venerdì 1 a domenica 3 giugno in Valle dei Laghi, con campo base a Fraveggio. E come sempre non mancano i motivi di interesse dal punto di vista sportivo, grazie alla presenza di atleti di rilievo, a partire dall’emiliana di Sassuolo Laura Ricci vincitrice di ben cinque edizioni ed ancora presente al via anche nel 2018. A tentare di impensierirla ci proverà Maddalena Sartori, runner dell’organizzatore Gs Fraveggio. Interessante anche la sfida al maschile con il recente vincitore della Divin Nosiola Ecorunning Luca Miori, che dovrà guardarsi dall’iscrizione dell’ultima ora, ovvero quella di Francesco Trenti, recentemente decimo classificato al campionato italiano lunghe distanze di costa in montagna.


Attesa per il debutto della DoppiaW Ultra 60

L’attesa di un debutto. Nel panorama trail italiano arriva la DoppiaW Ultra 60 che inizia l’avventura già come gara ‘di peso’, visto che è stata subito inserita nel calendario delle Italy Series. 60 km, 5000 metri di dislivello sui sentieri di confine tra Italia e Svizzera. Sabato si corre. Oltre ai 160 ‘contrabbandieri’ della gara lunga si aggiungono le 35 staffette a due e le 35 composte da 3 frazionisti.
Sfogliando la lista partenti, con runner in arrivo da Stati Uniti, Colombia, Gran Bretagna, Spagna, Irlanda e Grecia, quali potrebbero essere i favoriti?
Una menzione d’obbligo la meritano Jimmy Pellegrini, l’ex campione di orienteering Michele Tavernaro, l’azzurro di trail Luca Carrara, gli skyrunner Giovanni Tacchini e Riccardo Faverio. Si preannuncia combattuta anche la prova in rosa. Se la ‘local’ Laura Besseghini, impegnata nel duplice ruolo di atleta e organizzatrice si butterà sulla staffetta, a giocarsi la vittoria saranno le esperte Patrizia Pensa, Lucia Moraschinelli, Marta Poretti, Emanuela Franzoli e Cristina Follador.

IL PROGRAMMA - Da venerdì appuntamento a Tirano con l’apertura alle 10 dell’ufficio gare nella Sala Banca Popolare in piazza Cavour, alle 18 presentazione degli atleti élite e briefing tecnico. Sabato la partenza nel Parco degli Olmi alle 5; dalle 11.30 attesi i primi in riva al lago di Poschiavo.
Dietro le quinte la parte italiana è rappresentata dalla vulcanica Elena Soltoggio, supportata dal ‘Castelraider’ del presidente Rinaldo Antoniazzi, mentre sul fronte svizzero per la buona ruscita dell’evento sta lavorando la ‘Società ginnastica di Poschiavo’ guidata da Sandro Albasini.


Francesco Cucco, la sorpresa dell’ultima Salomon Gore-Tex MaXi-Race

È stata un po’ la sorpresa dell’ultima Salomon Gore-Tex MaXi-Race andata in scena nel fine settimana ad Annecy: la vittoria di Francesco Cucco nella Ultra-Race, la prova da 116 km con 7360 metri di dislivello. Crono di15h01’08”, davanti al francese Fabrice Couchoud, staccato di oltre mezz’ora, e alla prima donna, la svedese Mimmi Kotka.
«La gamba c’era, ma certamente non mi aspettavo di arrivare davanti a tutti. Una bella soddisfazione e uno stimolo per i prossimi appuntamenti che ho messo in calendario».

Targa ITA, ma da anni vivi in Francia.
«Sono di Chieri, in provincia di Torino: per lavoro mi sono trasferito prima a La Réunion dove ho vissuto tre anni, adesso invece sono a Chambery. La MaXi-Race adesso è un po’ la gara di casa, ma in cantiere ho anche LUT, TDS e ovviamente La Diagonale, sicuramente la vera gara di casa…».

Già, come sei arrivato alle ultra?
«Avevo un passato agonistico nel triathlon a livello giovanile. Insomma un po’ di base c’era… Poi per un po’ di anni ho staccato, ma vivendo a La Réunion è impossibile non farsi contagiare dal trail: è quasi una religione. Così cinque anni fa ho ripreso a correre, da lì il passaggio alle gare. Ovviamente lunghe distanze».

Nel 2015 la prima Diagonale des Fous, undicesimo, l’anno successivo decimo.
«Una gara fantastica che ti entra dentro, difficile, ma in un’atmosfera unica».

Eri al via anche della UTMB, dunque tante gare impegnative, come riesci a gestire gli allenamenti?
«Alla UTMB ho pagato il freddo, forse ero troppo abituato al clima de La Réunion... Sono fisioterapista e lavoro in uno studio dove posso gestire al meglio i miei orari. Ma non è facilissimo anche perché c’è anche una figlia di due anni e mezzo. Ogni momento libero si corre, nel fine settimana si allunga un po’ di più, cercando di sfruttare al massimo ogni uscita».


Un quadro sulle gare del fine settimana in Italia

Come sono andate le gare in Italia nel fine settimana? Ecco qualche appuntamento, per tutte le classifiche vi rimandiamo al nostro calendario.

CASTLE MOUNTAIN RUNNING - Ad Arco assegnati i titoli italiani a staffette. Oro per la Corrintime con Bernard e Martin Dematteis ed Henri Aymonod, davanti all’Atletica Valli Bergamasche con Luca Cagnati, Alessandro Rambaldini e Cesare Maestri, con Atletica Valle Brembana con Nadir Cavagna, Alex Baldaccini e Francesco Puppi a completare il podio. Al femminile vittoria per La Recastello Radici Group con Samantha Galassi e Alice Gaggi su Free-Zone (Gloria Giudici e Barbara Bani) e Atletica Alta Valtellina (Elisa Compagnoni ed Elisa Desco).

GRIGNONE VERTICAL EXTREME - Oltre 250 gli atleti in gara alla only up proposta dal Team Pasturo su una delle montagne simbolo dell’alpinismo lecchese. Nebbia in quota e clima umido per la durissima vertical che dal centro di Pasturo porta sino ai 2410 metri del Rifugio Brioschi ove era posto il traguardo della ‘tutt d’un fià’, come la chiamano i ‘local’. Il lecchese Paolo Bonanomi ha subito preso in mano le redini della gara imponendo il ritmo agli avversari e chiudendo in 1h20’41”. Secondo l’atleta di casa Davide Invernizzi (1h22’56”), mentre terzo si è piazzato il suo compagno di club Massimiliano Corti (1h23’14”). Nei cinque anche il portacolori del Cometa Marco Colombo e il capitano dell’Osa Valmadrera Stefano Butti.
Al femminile, ancora una volta, tutte dietro a Martina Brambilla. Per le stella del Team Vam un finish time 1h34’48” che le ha permesso di tenere dietro la runner di casa Debora Benedetti (1h40’12”) e l’esperta Patrizia Pensa (1h43’50”).

Paolo Bonanomi ©Maurizio Torri

TRAIL MONTE SOGLIO - Nel Gir Lung della gara canavesana sigillo di Paolo Rossi in 8h27’21” su Alessandro Macellaro in 9h16’15” e Daniele Fornoni in 9h29’56”; nona assoluta Chiara Boggio, prima lady in 10h18’46” su Raffaella Miravalle in 10h42’55” e Nicoletta Rossetti in 12h11’06”. Nel Gir Curt a segno Ivan Camurri e Agnese Valz.

TRAIL BECCA DI VIOU - Un tracciato giusto ed equilibrato che non ha dato tregua e che è stato affrontato con un ritmo sempre elevato. Il rinnovato Trail della Becca di Viou è stato apprezzato. Partenza da Roisan e arrivo a Valpelline, senso di marcia inverso, ma favoriti che hanno comunque rispettato i pronostici della vigilia. La seconda tappa del Tour Trail della Valle d’Aosta è stata vinta da Dennis Brunod e Tatiana Locatelli (33 chilometri) e da Stefano Bertucci e Katia Perratone (23 chilometri).
Nella 33 chilometri Dennis Brunod è partito a tutta ed è volato subito al comando. Al passaggio appena sopra il centro di Valpelline aveva già un notevole vantaggio su Mathieu Brunod che poi ha ulteriormente incrementato sul finale. Ha vinto in 2h52'26", lasciando Mathieu Brunod a oltre dodici minuti (3h04'46"). Terzo gradino del podio per il piemontese Maurizio Fenoglio, all'arrivo in 3h16'09". Nella gara femminile dominio netto della favorita Tatiana Locatelli che ha chiuso diciasetteima assoluta in 3h54'31". Oltre le quattro ore per le altre donne in gara: seconda Anna De Biase (4h16'34") e terza Nilda Blanc (4h32'53").
Nella 23 chilometri le prime due posizioni sono cambiate negli ultimi chilometri. Dopo un grande avvio e il comando provvisorio, Alex Déjanaz - secondo sul traguardo in 2h15'13" - ha ceduto nei confronti di Stefano Bertucci, primo in 2h14'26". Terzo posto per Giuliano Cavallo in 2h17'21". Con il diciassettesimo tempo assoluto, Katia Perratone ha vinto la 23 chilometri femminile in 2h43' 25", andando a precedere Elisabetta Negra (2h44' 01") e Marcella Pont (2h59' 57”).

Dennis Brunod ©Acmediapress

TRAIL DEL VIANDANTE - Quinta edizione e nuovo format con due tracciati tutti vista lago: a Bellano oltre 500 atleti al via. Pronti, via e gli atleti di casa Michele Penone e Carlo Barilani hanno provato a fare la differenza. In scia ai due fuggitivi si sono portati Daniele Bertolini, Mirco Pedroli, Oscar Paniga e Davide Maggi. La gara si è decisa sui saliscendi finali, quando il tenace Mirko Pedroli ha messo la freccia e tagliato in solitaria il traguardo in 2h22’06”. Sul red carpet di lungolago a Colico tanti applausi anche per Michele Penone, secondo in 2h22’27” e Daniele Bertolini 3° in 2h25’11”. Nella top ten di giornata da segnalare Oscar Paniga, Davide Maggi, Roberto Terraneo, Johnny Bagiotti, Luca Bonetti, Manuel Sella e Paolo Milani. Nella gara in rosa, primi chilometri con una sola donna al comando, la bergamasca Elena Salvi. La mammina volante orobica ha subito imposto il proprio ritmo alle dirette avversarie, pagando sul finale le alte temperature di questa ultima domenica di maggio. Prima la traguardo di Colico Luciano Colciago in 3h00’28”. Seconda la vincitrice 2017 Sara Taiocchi in 3h05’36”, mentre terza si è piazzata Marta Frittoli in 3h05’52”. Quarta Elena Salvi e quinta Elisabetta Bertolas.

Il podio femminile del Trail del Viandante © Francesco Bergamaschi e Francesco Lietti

AMALFI POSITANO ULTRATRAIL - Tappa del Trofeo Bper Agisko Appennino Cup in Costiera. Vittoria di Giovanni Ruocco in 6h16’03” su Giuliano Ruocco in 6h28’51” e Marco Guglielmi in 6h40’19”, quarto Alex Tucci, quinto Alberto Ghisellini. Nella gara rosa affermazione di Giulia Magnesa in 8h48’50” su Giulia Zanovello in 9h10’27” e Karalee Porter in 9h22’54”. Nel Trail delle Sirene successi di Mario Maresca e Linda Valenti, nei Trail degli Dei di Giovanni Tolino e Annalisa Cretella.

RONCON VERTICAL - Non vale il fattore casa al 7° Roncon Vertical, primo atto del Trentino Vertical Circuit. Il vincitore di dodici mesi fa Patrick Facchini, che abita a poche centinaia di metri dal via della gara organizzata dallo Ski Alp Roncone, si è dovuto arrendere alla freschezza di Davide Magnini, che ha così iscritto per la prima volta il proprio nome nell’albo d’oro di questa competizione. L’alfiere del Centro Sportivo Esercito ha concluso la gara sul tracciato rinnovato di 1450 metri di dislivello e 6,5 km di sviluppo, con il tempo di 53’20”, riuscendo a staccare di 1’16” Patrick Facchini Team La Sportiva, quindi in terza posizione Daniele Felicetti, con un ritardo di 6’25”. Regina dello skialp anche la vincitrice al femminile, ovvero Corinna Ghirardi, al traguardo con il tempo di 1h12’19”. Piazza d’onore per Nicolini, che difende i colori del Team La Sportiva, con un ritardo di 1'21", mentre sul terzo gradino del podio è salita la polacca residente a Sant’Antonio di Mavignola Wiktoria Piejak, con un ritardo di 2’03” dalla vincitrice.

Davide Magnini ©Pegasomedia

Rémi Bonnet super protagonista a Zegama

La Zegama-Aizkorri nel segno di Rémi Bonnet: lo svizzero del team Salomon fa doppietta. Primo nel vertical davanti a Oriol Cardona e Imanol Goñi, concede il bis nella maratoia. Una gara difficile, bagnata, vinta con il crono di 3h53’ davanti al norvegese Stian Angermund-Vik (3h55’) con terzo il polacco Bartłomiej Przedwojewski (3h56’). Al femminile affermazione della svedese Ida Nilsson in 4h38” davanti alla spagnola Laura Orgué (4h45”) con la neozelandese Ruth Croft (4h48”) a completare il podio. Nel vertical a segno la francese Christel Dewalle, sulla britannica Emma Pooley e la connazionale Jessica Pardin,


Dove si corre in Italia nel fine settimana

La stagione entra davvero nel vivo: qualche info su alcune gare in programma in Italia nel fine settimana, come sempre vi rimandiamo al nostro calendario per avere il programma completo.

CASTLE MOUNTAIN RUNNING - Sabato e domenica appuntamento tricolore ad Arco, con i campionati Italiani di corsa in montagna a staffetta per tutte le categorie. Teatro delle sfide sarà quello stesso tracciato semicittadino che due anni fa ha ospitato i campionati europei. Lo stesso percorso sognato, voluto e infine realizzato da Franco Travaglia, fondatore e presidente della società organizzatrice Garda Sport Events, fino alla prematura scomparsa, avvenuta lo scorso luglio. E in una sorta di staffetta, adesso al timone ci sono i figli Stefano (presidente) e Andrea, con l'intenzione di proseguire nel percorso tracciato dal padre, puntando ad ospitare nel 2021 i Mondiali di corsa in montagna e trail che verranno organizzati sotto l'egida della IAAF. Intanto grande attese per i tricolori: sabato l'apertura sarà riservata alle categorie giovanili (Cadetti, Under 16 e Allievi, Under 18), domenica quindi spazio a tutte le altre categorie, dagli junior ai master, passando naturalmente per il campionato italiano assoluto che coinvolgerà tra gli altri anche i gemelli Dematteis, Alex Baldaccini, Alessandro Rambaldini, Alice Gaggi, Sara Bottarelli.

GRIGNONE VERTICAL EXTREME - Sempre l’ultimo sabato di maggio. Sono già oltre 200 i concorrenti accreditati alla terza edizione della gara only up proposta dal Team Pasturo su una delle montagne simbolo dell’alpinismo lecchese. La ‘tutt d’un fià’ è la rivisitazione in chiave moderna di una competizione storica, una sfida in verticale volta a siglare il migliore crono possibile nella dura e spettacolare ascesa dal paese della Valsassina sino alla porta del Rifugio Brioschi, in vetta alla Grigna Settentrionale. Al momento, sui 7.5 km e 1800 metri di dislivello positivo, le migliori performance appartengono a Michele Boscacci (1h11’05”) e Raffaella Rossi (1h30’17”).
Riprendendo in parte il Trofeo Antonietta, organizzato per anni dal gestore del Rifugio Pialeral, Dario Pensa, questo vertical andrà in scena sabato. Rispetto allo scorso anno sono state previste alcune migliorie. La prima e più importante riguarda lo start anticipato alle 9.30 per evitare agli atleti temperature troppo elevate durante la risalita. Da segnalare inoltre l’ingresso di un brand prestigioso come Scott che, da quest’anno, ha deciso di associare il proprio marchio all’evento lecchese.

Michele Boscacci recordman al Grigone Vertical Extreme ©MaurizioTorri

TRAIL SACRED FOREST - Sabato a Badia Prataglia sfida a cavallo dell’Appennino Tosco-Romagnolo percorrendo antichi sentieri all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Dopo l’esperienza dello scorso anno con l’organizzazione dei Mondiali trail, il comitato è pronto per un’altra edizione di spessore. Tra le ‘Foreste Sacre’ che si espandono tra Camaldoli, Badia Prataglia e La Verna, considerate le più belle d’Europa, e che costeggiano l’invaso di Ridracoli, saranno segnalati quattro percorsi, il Long Trail di 50 chilometri con 3000 metri di dislivello positivo, il Trail di 24 chilometri con 1500 metri di dislivello positivo, lo Short Trail di 14 chilometri con 800 metri di dislivello positivo e l’Ecocamminata Nordic Walking di 11 chilometri. La macchina organizzativa procede a pieno ritmo, «Dopo l’incredibile esperienza dei Mondiali Trail dello scorso anno, - ha raccontato Dimitri Bonucci, presidente del comitato organizzatore - stiamo definendo gli ultimi aspetti. Come di consueto, anche se l’impegno è minore rispetto al 2017, c’è un intero paese che in questi giorni si sta mobilitando. Dislocati lungo i tracciati sabato avremo circa 150 volontari che garantiranno l’assistenza e il primo soccorso agli atleti che ne avranno bisogno. In paese saranno invece una cinquantina le persone che si occuperanno degli aspetti logistico-organizzativi, dalla segreteria al pasta party, dall’allestimento del parterre di partenza e arrivo alle premiazioni».
Due giorni prima della gara Cristian Caselli, forte atleta di casa, partirà per la sua avventura di 160 chilometri con quasi 8000 metri di dislivello positivo. «L’idea di correre lungo un percorso che marcasse i confini del Parco Nazionale è nata un anno fa. Durante la gara di 85 chilometri organizzata nel contesto dei Mondiali Trail, mi sono trovato immerso in paesaggi favolosi che non sapevo esistessero».

TRAIL MONTE SOGLIO - Correva l’anno 2009 quando Roberto Negri, presidente dell’associazione Monte Soglio Trail, radunava una settantina di ‘temerari’ sul piazzale del santuario dei Milani a Forno Canavese per la prima edizione del Trail del Monte Soglio. Dopo dieci anni, saranno almeno dieci volte tanto i partecipanti alla decima edizione. In questo decennio il Trail del Monte Soglio è cresciuto (come partecipanti e come organizzazione), si è moltiplicato (sono tre i percorsi a disposizione), e in particolare ha contribuito alla riscoperta e alla manutenzione dei sentieri del territorio, soprattutto grazie al contributo dei volontari, delle associazioni locali e delle squadre dei forestali.
L’edizione del decennale, in programma per sabato è ricca di novità per quanto riguarda i percorsi di gara, in particolare per il Gir Lung che riceve una vera e propria ‘iniezione di vitamine’ e raggiunge i 71 km di lunghezza con 4900 metri di dislivello, anche grazie ad un nuovo tracciato più panoramico su nuovi sentieri sopra Canischio ed al passaggio sul sentiero Redio sopra Piano Audi. Anche il Gir Curt cresce in lunghezza e difficoltà (36 km per 2160 metri di dislivello) e raggiunge la Cima del Monte Soglio come punto più alto del percorso. Rimane invariato il Gir Curt (16 km e 900 metri di dislivello). Per il ‘dopo gara’, serata con la birra Menabrea e tanta musica all’interno del Palazzetto dello sport.

Il passaggio al Monte Soglio

TRAIL BECCA DI VIOU - Domenica seconda tappa del Tour Trail della Valle d’Aosta. I due percorsi, che non raggiungono quote elevate, sono stati confermati: grazie all’enorme sforzo dello staff tecnico tutti i tratti sono puliti e percorribili. Pericolo scongiurato, la neve non c’è più e la festa può iniziare. Una grande festa che partirà da Roisan e si concluderà a Valpelline con l’immancabile ‘seupa à la Vapelenentse’, il piatto caratteristico del comune che dista a pochi chilometri dal centro di Aosta. Ancora una volta il trail della Becca di Viou sposa la buona cucina, un binomio vincente che da anni viene proposto in occasione del vertical, quest’anno in programma il 24 giugno. Prima dei festeggiamenti spazio all’appuntamento agonistico che scatterà di prima mattina. I trailers potranno scegliere tra la 33 chilometri (dislivello 1.823 metri) e la 23 chilometri (dislivello 1.419 metri) che partiranno alle 8 e alle 10 di mattina. Distanze e salite per tutti, anche per i meno allenati e per chi vuole semplicemente divertirsi all’aria aperta. Incertezza sui tempi di percorrenza perché l’edizione 2018 è stata capovolta: invertite le sedi di partenza e arrivo, di fatto anche il percorso sarà diverso. O meglio, i sentieri saranno gli stessi, ma cambierà il senso di marcia. Lo scorso anno, quando si corse da Valpelline a Roisan, Franco Collé impiegò 2 ore e 46 minuti per percorrere la distanza, mentre la prima donna fu Raffaella Miravalle all’arrivo dopo 3 ore e 44 minuti di corsa. Per quanto riguarda i favoriti, è già arrivata l’iscrizione di Marco Béthaz, terzo lo scorso anno dietro a Collé e Mathieu Brunod; per iscriversi sulla piattaforma di Wedosport c’è tempo fino a giovedì 24 maggio.

MONZA MONTEVECCHIA ECOTRAIL - Settima edizione della gara a coppie della Brianza che si sviluppa all’interno del Parco di Monza, passando per il Parco dell'Alta Valle del Lambro, il Parco dei Colli Briantei, fino al Parco naturale della Valcurone. Percorso confermato di circa 33,5 chilometri e con un dislivello complessivo di circa 700 metri, con la novità dell'introduzione del cancello orario al km 26. Partenza alle 8,30.

ALPAGO ECOTRAIL - Domenica appuntamento con la gara in Alpago: percorso da 50 km che dall’anno scorso ha preso il testimone dall’Alpago Trail e dell’Alpago Eco-Marathon. Campo base Farra d’Alpago, partenza alle ore 7. In programma anche la 21 km con start alle 8.30.

TRAIL DEL VIANDANTE - Quinta edizione, con un nuovo format e nuovo arrivo. La gara principe con partenza da Bellano e traguardo finale sul lungo lago di Colico avrà uno sviluppo di 28 km e un dislivello positivo di 1380 metri, ma verrà proposta anche una camminata da 7 km da corrersi in città aperta a tutti. Qui, parte del ricavato andrà direttamente alla Auser di Colico.

AMALFI POSITANO ULTRATRAIL - Domenica si corre sui sentieri della Costiera con la quarta edizione della gara che fa parte del circuito Trofeo Bper Agisko Appennino Cup. Tre le distanze: 50 km e 3060 metri di dislivello (con partenza alle 7 e arrivo ad Agerola), il Trail delle Sirene da 35 km e 2150 metri di dislivello e il Trail degli Dei da 17 km e 1060 metri di dislivello.

ULTRA TRAIL DELL’ASINARA - Terza edizione sabato sui sentieri incontaminati del Parco Nazionale dell’Isola dell’Asinara. Tre i tracciati: l’AUT di 71 km con 2400 metri di dislivello con partenza da Cala d’Oliva e arrivo a Cala Reale, il Trofeo Comune di Porto Torres di 42 km con 1400 metri di dislivello con partenza e arrivo a Cala Reale e il Trofeo Comune di Stintino di 25 km con 700 metri di dislivello sempre con partenza ed arrivo a Cala Reale.

RONCON VERTICAL - Domenica si apre il Trentino Vertical Circuit con la settima edizione della gara di Roncone. Con una novità, quella di un percorso rinnovato predisposto dagli organizzatori dello Ski Alp Roncone che avrà uno sviluppo di 6 chilometri e presenterà un dislivello positivo di 1450 metri, nonché una nuova zona d’arrivo: al posto del Monte Cimon, dove fu allestito il traguardo dodici mesi fa, i concorrenti termineranno la loro fatica verticale in vetta alla Cima Benna. La partenza verrà data alle ore 9 da piazza Dante Alighieri, nel cuore del paese. Attesa er la sfida tra Davide Magnini e Patrick Facchini, campione in carica della manifestazione nonché atleta di casa.

Patrick Facchini al Roncon Vertical ©Federico Modica e Alice Russolo

Zegama, ci siamo

È la settimana di Zegama. Più di una classica. Più di una maratona di montagna. Tappa delle World Series, opening del nuovo circuito Golden voluto da Salomon, ma soprattutto la prova basca è ormai una di quelle gare che tutti vogliono ‘fare’ almeno una volta. E magari vincere. Così i candidati per il gradino più alto del podio sono tanti anche domenica. Nella gara maschile occhi puntanti su Stian Angermund-Vik che l’anno scorso arrivò davanti a tutti con tanto di nuovo record (3h45’08”). Gli avversari al norvegese non mancano: a partire dagli atleti di casa Aritz Egea, Julen Larruzea, Pere Rullán, Jan Margarit, Miguel Caballero, Pablo Villa o Oriol Cardona, la agguerrita pattuglia svizzera con Marc Lauenstein, Pascal Egli e Remi Bonnet, e ancora gli statunitensi Max King e Sage Canaday, il giapponese Rui Ueda, il francese Thibaut Baronian. Tra gli azzurri al via Fabio Bazzana, Cristian Minoggio, Manuel Bortolas e Danilo Brambilla.
Al femminile stesso copione: c’è la vincitrice del 2017 (e detentrice del record con 4h34’27”) Maite Maiora, ma il livello è altissimo. Qualche nome? Sheila Avilés, Laura Orgué o Oihana Azkorbebeitia rimanendo tra le atlete di casa, poi Megan Kimmel, Emelie Forsberg, Ida Nilsson, Yngvild Kaspersen, Mira Rai, Ruth Croft, Anne Lise Rousset. Senza perdere d’occhio Denisa Dragomir e soprattutto Silvia Rampazzo.
Partenza alle 9 con i tradizionali 42.195 chilometri e 5,472 metri di dislivello: la gara si potrà seguire anche live sulla pagina web della Zegama Aizkorri, su quella Facebook di Salomon Running e del canale televisivo basco EITB.
C’è anche il vertical, tappa del Vertical Kilometer World Circuit. Partenza alle 16 di venerdì.
Lista iscritti 2018


Giochi Olimpici, ci prova il telemark. E lo ski-alp?

Per lo ski-alp ai Giochi Olimpici di Pechino 2022 la strada sembra sbarrata, poi arriva una notizia che fa sobbalzare sulla sedia tutto il comitato direttivo dell’ISMF riunito a Barcellona. Dalla Grecia, nel congresso della FIS (che ha rieletto presidente lo svizzero Kasper) emerge la proposta di sottoporre al CIO per i Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, anche il telemark. Un po’ a sorpresa, si potrebbe dire, perché a livello agonistico il seguito non è davvero gran cosa. Una disciplina nuova, anche se andrebbe sotto il cappello dello sci alpino. Così in casa ISMF si farà un ultimo tentativo per lo ski-alp, anche se sembra davvero una mission impossible. I Giochi Olimpici saranno comunque tema dell’assemblea generale della ISMF che si terrà a metà giugno (dove saranno anche ufficializzato il calendario di Coppa del Mondo articolato in sei tappe, più i Mondiali): meglio concentrarsi su quelli giovanili del 2020 a Losanna e poi puntare dritto al 2026, sperando che vinca una nazione candidata dove lo ski-alp sanno cos’è.


Un week-end di corsa per tutti i gusti

Tante, davvero tante le gare del fine settimana. Una carrellata di come sono andate alcune gare: per tutte le classifiche se come sempre vi rimandiamo al nostro calendario.

PORTE DI PIETRA - Quattro le distanze nella prova della Val Borbera. Nella 71 km (e 4000 metri dislivello) a segno Stefano Rinaldi in 7h30’57” su Daniele Calandri in 8h45’02” e Alberto Ghisellini in 8h57’10”, quarto Luca Stegagnini, quinto Alberto Canessa, con sesta la prima lady Simona Gambaro (9h27’25”). Nel Villaggi di Pietra (108 km e 6200 metri di dislivello) detta legge Giulio Ornati in 13h15’54” su Maurizio Gualeni (14h48’00”) e Nicola Poggi (15h13’14”). Al femminile affermazione di Caterina Corti in 18h57’54”.

Giulio Ornati ©Salomon

LA VELENOSA - Sigillo di Luca Cagnati e Antonella Confortola nella quinta edizione della gara di Bolzano Bellunese. 1h06’42” il tempo del vincitore davanti a Michele Tavernaro (1h08’45”) ed Enrico Loss (1h09’51”), mentre sul podio rosa sono salite anche Patrizia Zanette (con un ritardo di 46” dalla vincitrice) e Stefania Zanon (a 1’16”).

Luca Cagnati ©Facebook La Velenosa

4 PASSI CASA NOSTRA - Condizioni di meteo umido e piovoso a tratti hanno caratterizzato la dodicesima edizione della gara andata in scena sui sentieri nel comune di Sondalo. Duello fra i due grandi favoriti di giornata, il bresciano della Val Sabbia Filippo Bianchi e il trentino Gil Pintarelli. Dietro il duo di testa l’argentino Diego Simon, seguito dallo skialper Nicolò Canclini, dal premanese Mattia Gianola e da un altro ski-alper, il giovanissimo Giovanni Rossi. In discesa e sull’ultima asperità di giornata che portava gli atleti in località Motìn la coppia Bianchi-Pintarelli proseguiva senza indugi di buona lena, scavando un bel divario sugli inseguitori che nel frattempo vedevano cedere Canclini e con l’argentino Simon in difficoltà sulla infida discesa verso Le Prese. Nel lungo traverso prima della picchiata finale su Sondalo la svolta, con Gil Pintarelli a guadagnare un leggero margine su Filippo Bianchi per poi incrementare il gap in discesa: 2h05’28” il tempo del vincitore con soli 10” sul secondo. Terza piazza molto combattuta, con Mattia Gianola davanti per 14” su Giovanni Rossi, con quinto Erik Gianola. Nella gara rosa monologo di Elisa Desco, a tagliare il nastro del traguardo dopo 2h37’31”, tempo che le è valso il tempo record del nuovo tracciato, mentre il presidente del sodalizio dell’Atletica Alta Valtellina Adriano Greco poteva dirsi soddisfatto per il podio femminile dominato dalle sue atlete, con Sarah Palfrader a precedere Giulia Compagnoni, con i tempi rispettivamente di 2h55’56” e di 2h58’23”.

Elisa Desco ©ufficio stampa 4 Passi Casa Nostra

ESINO SKYRACE - Nella sky di Esino Lario successo dopo 25 km e 2000 metri di dislivello, di Danilo Brambilla che chiude in 2h42’04”, davanti a Moreno Sala in 2h46’36” e Paolo Poli in 2h47’14”, quarto Lorenzo Beltrami, quinto Adriano Ticozzelli. Sul podio della gara femminile prima Cecilia Pedroni in 3h24’02”, seconda Patrizia Pensa in 3h44’09”, terza Yulia Baykova in 3h47’39”.

ELBA TRAIL - Nona edizione della gara sull’isola toscana. Samuele Bertò si aggiudica il trail da 40 km in 4h11’28”, davanti a Christian Vivari in 4h11’28” con terza la polacca Natalia Tomasiak in 4h33’48”, quarto Enrico Scanavin (4h37’40”), quinta Ginevra Cusseau (4h39’12”). Nel GTE Reloaded da 60 km a segno Christian Modena in 5h51’30” su Gianni Penasa in 6h19’43” e Gianluca Galeati in 6h24’13”. Nona assoluta e prima nella gara rosa Maria Elisabetta Lastri in 7h45’37” su Marta Poretti (8h02’46”) e Pamela Peretti (8h34’33”).

Natalia Tomasiak ©Facebook Elba Trail

SARDINIA TRAIL - Francesco Cornelio, ingegnere bolognese che vive a Berlino ha vinto la settima edizione della gara di tre giorni che si è conclusa domenica sulla spiaggia di Museddu nel comune di Cardedu. Primo in tutte tre le tappe ha chiuso in 8h47’08”. Piazza d’onore per il ticinese Silvio Vasali con un distacco totale di 17’41”, terzo Alessandro Michelucci a 45’07”. Al femminile si aggiudica per il secondo anno consecutivo Patrizia Besomi: la svizzera ha terminato questa edizione all’ottavo posto nella classifica generale, con un tempo complessivo nelle tre tappe di 10h29’43”. Al secondo posto la tedesca Antje Schuhaj, terza Daniela Carpani.

Francesco Cornelio

Nuovo comandante, stesso impegno del Centro Sportivo Esercito verso lo ski-alp

Nuovo comandante, stessa linea di lavoro, almeno per il settore sci alpinismo. Al Centro Sportivo Esercito è arrivato il tenente colonnello Patrick Farcoz, subentrato al colonnello Marco Mosso, ma non è cambiata la struttura tecnica per lo ski-alp, anzi è stata rafforzata. Confermato ‘Lillo’ Invernizzi con Denis Trento, ma soprattutto con la new entry di Manny Reichegger. «Il nuovo comandante ci crede - spiega ‘Lillo’ -, crede nell’importanza dello ski-alp per il Centro Sportivo Esercito. Abbiamo già pronto il calendario dei raduni, anche se rimaniamo in attesa di sapere come sarà il nuovo staff della Nazionale e di conoscere quali saranno gli stage azzurri durante la stagione estiva e autunnale, per poterli coordinare nel modo migliore per gli atleti. Come Esercito inizieremo in caserma a Courmayeur a fine giugno».

Manny Reichegger premiato alla Festa degli atleti

Le tante gare del fine settimana in Italia

Trail, skyrace, gare a tappe: distanze per tutti i gusti nelle prove del fine settimana. Ecco dove si correrà in Italia, anche se, come sempre, vi rimandiamo al nostro calendario per trovare la manifestazione giusta (o più vicina) per voi.

PORTE DI PIETRA - Tredicesima edizione per la gara alessandrina. La prova che dà il nome alla manifestazione della Val Borbera è di 71 km e 4000 metri dislivello, ma c’è anche una 108 km e 6200 metri di dislivello (I Villaggi di Pietra) e una da 44 km e 2200 metri di dislivello (Le Finestre di Pietra), oltre alla Cabella-Cantalupo da 15 km. Venerdì alle 20 da Cantalupo Ligure la partenza della gara lunga (tra gli atleti in gara anche Giulio Ornati e Fabio Di Giacomo), alle 7 del sabato quella della Porte di Pietra, alle 8 quella delle Finestre di Pietra.

LA VELENOSA - Torna domenica la quinta edizione della gara di Bolzano Bellunese. Percorsi di 14 e 5 chilometri, con l’ormai tradizionale passaggio nel ‘Bus del Buson’, dove ci saranno quattro gruppi musicali che accompagneranno il passaggio degli atleti. Tra i top runner al via Federico Presa, Jacopo Piazza, Francesco Rigodanza, Cristian Sommariva, Denis Bogotto, Marco Dalle Molle, Ivano Molin e anche Martina Valmassoi. Tutti gli atleti iscritti alla 14 chilometri riceveranno una maglietta Dynafit (main sponsor della manifestazione, con tanto di running test in programma giovedì alle 16), griffata La Velenosa, mentre per i partecipanti alla gara più corta è prevista una fascetta Dynafit con la stampa di un disegno creato dai bambini della scuola elementare di Bolzano Bellunese.

ESINO SKYRACE - La prova di Esino Lario, ‘griffata’ Vibram, scatterà domenica alle 9. Quinta edizione della sky di 25 km e 2000 metri di dislivello positivo: percorso impegnativo già dalla prima salita all’Alpe Cainallo; ai primi che passeranno verrà assegnato il premio stambecco e capretta… Ma le salite non mancheranno anche dopo. In programma anche la EsinoSprintrace di 17 km e 850 metri di dislivello.

QUATTRO PASSI CASA NOSTRA - Domenica si gareggia sui sentieri dell’Alta Valtellina con partenza e arrivo nel centro sportivo di Sondalo. Novità di percorso definita dallo staff guidato da Adriano Greco dell’Atletica Alta Valtellina: l'ultima discesa è stata totalmente modificata, resa più soft e meno traumatica. La variante presenta un tratto finale molto panoramico e il percorso si accorcia di circa 2,5 km: si passa dunque dai 23,5 del precedente ai 21 attuali, mentre il dislivello di 1600 mentre rimane invariato, sempre su tre salite. Start alle 9.30.

ELBA TRAIL - Nona edizione della gara sull’isola toscana. Domenica a Marciana Marina alle 9 la partenza della prova da 40 km e 2140 metri di dislivello, con ’sottotitolo’ EleonoraXvincere (in ricordo di Eleonora Cinini) per sostenere la Onlus Amici del Madagascar per la costruzione di una scuola a Manakara. In programma anche il GTE Reloaded (60 km e 3230 metri di dislivello) con partenza alle 6 da Cavo e arrivo a Marciana Marina.

GIGLIO TRAIL E PALMARIA TROPHY - Due gare sull’isola. In quella toscana domenica 20 maggio due i tracciati: il lungo da 26,4 km e 1350 metri di dislivello, il corto da 10,6 km e 550 metri di dislivello. La partenza alle 8 da Campese. Il tutto nel programma della Festa del Mare.
Tre invece le distanze sull’isola spezzina. Campo base sarà Porto Venere: domenica dalle 7.15 trasferimento in battello, poi alle 10.15 la partenza della seconda edizione: un anello da 10 km e 410 metri di dislivello da percorrere una, due o tre volte.

GRAN RAID PREALPI TREVIGIANE - A Segusino domenica alla 4 del mattino scatta la prova da 72 km e 4600 metri di dislivello (anche a staffetta): nella lista iscritti anche Federica Boifava.

SARDINIA TRAIL - Venerdì 18 maggio alle ore 8.45 da Urzueli parte la settima edizione del Sardinia Trail, manifestazione internazionale in programma fino a domenica 20 maggio nella cornice dei territori incontaminati dell’Ogliastra, dalla montagna per arrivare al mare. Quest’anno il Sardinia Trail trova sinergie con il progetto sperimentale ‘Sentieri di libertà’, ideato dal dottor Alessandro Coni del Centro di Salute Mentale della ASSL di Sanluri e dall’associazione Andalas de Amistade, che nel 2016 ha ‘invaso’ i paesi Ussassai, Ulassai e Osini con 50 ‘camminatori’ tra pazienti, esperti e operatori della salute mentale che hanno scoperto i percorsi dell’Ogliastra. E infatti una rappresentanza di Sentieri di Libertà sarà alla partenza della seconda tappa di Arzana. I camminatori saranno guidati dalla dottoressa Mariella Zoncheddu, uno dei medici che segue il progetto ‘Sentieri di Libertà’ sin dalla sua nascita. Il percorso interesserà i territori di sei comuni: Tortolì, base logistica per tutti i tre giorni di gara, Urzulei, teatro della prima tappa di 29,7 km, Arzana, Desulo della seconda (42 km) e Cardedu, Gairo e Tertenia della terza (26,8 km). 100 km dunque totali, passando dal Gennargentu al bosco Seleni fino a raggiungere le spiagge di Tertenia, Gairo e Cardedu: come recita il motto della manifestazione ‘un Paradiso tutto da correre. Tra i protagonisti che si contenderanno il titolo, grande favorito è Antonio Filippo Salaris.


Eric Hjorleifson, Il visionario

I manuali di comunicazione dicono che la creatività consiste nel prendere due idee già esistenti e combinarle insieme per crearne una nuova. Eric Hjorleifson, negli anni, si è macchiato più volte di questo reato: ha rubato gli attrezzi agli scialpinisti e ha cominciato a usarli da freerider: nel 2010, quando iniziarono a girare i primi video di un canadese che saltava con gli attacchini, la gente non pensava che fosse possibile. Poi, poco alla volta, ci siamo arrivati tutti: il freeride e lo scialpinismo erano in fondo la stessa pratica, con proporzioni variabili di salita e di discesa. Federico Ravassard sul numero di Skialper di aprile-maggio ha intervistato il visionario inventore degli scarponi Dynafit Hoji.

©Federico Ravassard

PRIMA DI HOJI - Prima di arrivare al nuovo scarpone, e prima ancora anche del Dynafit Vulcan, Hoji smontò e riassemblò altri scarponi per capire cosa gli servisse: lo scafo era quello dei Titan; le leve erano state smontate da tre calzature diverse; il linguettone, rubato da dei Dalbello Krypton e tenuto su da uno snodo preso dai Garmon Adrenaline; la membrana che gli stava sotto, concessa dallo sponsor Arc’teryx; per irrigidire il tutto, il gambetto era stato laminato con una piastra Head da pista. Tutto molto bello, ma probabilmente vi starete chiedendo a quale scopo fare tutto questo pasticcio. La risposta sta nello stile di sciata di Hoji: linee brevi ma tecniche, sequenze di pillow nelle quali bisogna controllare la posizione del corpo tra un salto e l’altro e sfruttare i piedi per dare direzione agli sci. Linee che sono accessibili perlopiù con le pelli, perché sono nel bosco e un elicottero sarebbe a dir poco eccessivo. Linee nelle quali confluisce tutto il suo background: l’infanzia tra i pali in pista, l’adolescenza trascorsa nei primissimi snowpark sotto il mentoring degli assi della New Canadian Air Force, gli anni passati a fare big mountain filmando per grandi case di produzione. E, per finire, i metri di dislivello macinati in salita. Poco alla volta, anche altri atleti hanno seguito il suo esempio e oggi i freeskier - che sono prima di tutto atleti fatti e finiti - che sanno girare trick da park dopo essersi guadagnati una linea di salti con le pelli, non sono pochi.

IL FUTURO - «Negli ultimi 15 anni il mondo dello sci è cambiato enormemente: twin tips, rocker davanti e dietro, attacchini, scarponi sempre più performanti… Per quello che riguarda gli sci, mi viene difficile pensare a qualcosa di migliore, perché con quelli attuali mi ci trovo davvero bene e non saprei su cosa lavorare, specialmente per le prestazioni nella powder. Si può sempre migliorare, ma bisogna capire in che modo. Qualche anno fa c’erano in giro fat davvero grossi, over 130 millimetri, che sono poi passati di moda: è stato fisiologico sbilanciarsi da un estremo all’altro, prima di trovare gli equilibri attuali. Oppure il twin-tip, che una volta era d’obbligo, mentre adesso ci si limita a un rocker in coda, molto più funzionale. Banalmente, è più pratico nelle inversioni in salita e anche per caricare gli sci nelle rastrelliere in funivia. Adesso ci sono un bel po’ di assi che vanno bene e, grosso modo, le geometrie di questi ultimi sono molto simili tra loro».

©Federico Ravassard