Sciacchetrail, ci siamo
A Monterosso cresce l’attesa per la quarta edizione di Sciacchetrail. Sabato alle 7.30 scatta la gara delle Cinque terre, su un tracciato di 47 km con dislivello positivo di 2.600 metri: una gara tecnica e impegnativa con partenza e arrivo in piazza Garibaldi. E attesa per la presenza di Anton Krupicka, ambassador di LaSportiva, main sponsor della manifestazione.
Non solo gara: confermatissimo lo Sciacchetrail Outdoor & Family Village con nuovi sport all’aria aperta da provare per tutto il weekend ed eventi collegati al mondo del vino, del cibo e dell’arte come il concorso pittorico ArTrail, dedicato alla valorizzazione del territorio e delle sue identità. Tra le attività previste climb station, skateboard, stretching a cura di Officina Posture e Blackroll Italia, poledance, rowing, slacke line, mountain bike, table boulder, yoga e gioca yoga, laboratori artistici…
Un vento che coinvolge tutte le Cinque Terre: si parte giovedi 22 marzo con lo Sciacchetrail Preview alle 18 da Cinque Terre Trekking a Manarola, venerdì alle 12 a Vernazza, inaugurazione Sciacchetrail alla presenza di atleti, organizzatori e istituzioni con degustazione di vino DOC Cinque Terre, mentre a a Monterosso alle 16,30 briefing e alle 18 si parla di ’Top runner e Top vignaioli: dialoghi sul vino e la corsa. I campioni del running e i vignaioli raccontano i due volti di una passione: quella per la verticalità’.
Domenica la Vibram Maremontana
Conto alla rovescia per la nona edizione della Vibram Maremontana, Memorial Cencin De Francesco, in programma domenica 25 marzo a Loano. Una edizione da record quella di quest’anno, che vede il sold out di iscritti in tutte le tre gare in programma (20, 45 e 60 km) che porteranno in Liguria oltre mille runner provenienti da quattordici nazioni.
Per il primo anno le due competizioni più lunghe arriveranno sulla vetta del Monte Carmo, lungo un percorso che si potrà correre anche in versione staffetta con passaggio del testimone al Giogo di Toirano. Le gare Vibram Maremontana di 45 km (2650 m D+) e 60 km (3640 m D+) sono entrambe qualificanti per l’UTMB e il Cro-Trail e, per il primo anno, la 60 km farà parte delle competizioni qualificanti anche per la Lavaredo Ultra Trail.
Tra le tante iniziative collaterali in programma, sabato 24 marzo alle 18.30 presso la Sala Azzurra del Marina Center di Loano si terrà la première, aperta a tutti, del cortometraggio ‘Duality’, ideato e prodotto da Vibram e dal regista ligure Alessandro Beltrame, in cui quattro donne, quattro forti ultrarunner, raccontano le loro vite che si snodano tra una quotidianità fatta di famiglia e lavoro e la corsa in montagna, due condizioni apparentemente opposte, donna e atleta, ma che in realtà hanno bisogno l’una dell’altra per esistere. Nel corso della serata verranno anche presentati Loano Outdoor, il grande progetto di sviluppo turistico del Comune di Loano, che ha l'obiettivo di valorizzare il territorio e promuovere le opportunità legate allo sport all’aria aperta, e il Trofeo delle Regioni Iuta, con la proclamazioni delle regioni vincitrici 2017.
Domenica 25 marzo si entrerà nel vivo con le gare che partiranno (alle 6 la 45 e la 60 km, alle 9 la 20 km) e arriveranno tutte presso il Villaggio dello Sport sul lungomare in Orto Maccagli, allestito già da sabato con stand espositivi.
Sabato la Drei Zinnen Ski Raid
Condizioni ideali per la ventiduesima edizione del Drei Zinnen Ski Raid, in programma sabato 24 marzo. Confermato il tracciato originale di 13,8 chilometri con 1500 metri di dislivello: dopo la partenza dal Rifugio Pian Fiscalina (a 1454 metri), in programma alle 8, salita che porterà i concorrenti prima al Rifugio al Fondo Valle, poi al Rifugio Comici ed infine a Pian di Ceniga, a quota 2528 metri. Successivamente si scenderà leggermente, sino ai Laghi dei Piani, per tornare immediatamente a salire sino il punto più alto della gara, il Sasso di Sesto, posto a 2539 metri, con passaggio a piedi in vetta. Superato una volta questo punto solo discesa per un totale di quattro chilometri, fino all'arrivo nei pressi del Rifugio al Fondo Valle. La fase di preparazione del Drei Zinnen Ski Raid 2018 si sta concludendo. «I preparativi stanno procedendo come prestabilito - spiegano gli organizzatori del Soccorso Alpino di Sesto e dell’ALV Sextner Dolomiten -. Adesso, negli ultimi giorni, lavoriamo sui piccoli dettagli. Ovviamente speriamo che le previsioni meteo siano giuste e quindi di avere bel tempo. Siamo fiduciosi di assistere a una gara emozionante nel cuore delle nostre Dolomiti».
Feuerstein Skiraid, grandi sfide nella neve fresca
Già poter gareggiare la seconda edizione del Feuerstein Skiraid è stato un successo. A causa della neve fresca inaspettata, caduta nelle ore notturne, gli organizzatori della sezione skialp dell’ASV Gossensass non solo hanno dovuto cambiare il percorso, scegliendo una variante sicura, ma in mattinata sono stati costretti a ritracciare tutto. «Non è stato facile - spiega Stefanie De Simone, presidente del comitato organizzatore -, ma alla fine ce l’abbiamo fatta, grazie ad un ottimo lavoro di squadra. Vorrei fare i complimenti a tutto lo staff che ci ha dato una mano per portare a termine il Feuerstein Skiraid 2018 e ringraziare i concorrenti che sono venuti in Val di Fleres nonostante il brutto tempo per partecipare al nostro evento».
LE GARE - Grandi sfide in Val di Fleres: la gara maschile è stata decisa proprio negli ultimi metri. Manfred Reiche gger e William Boffelli si sono dati battaglia dalla partenza fino all’arrivo nel centro di Fondo Erl. Alla fine, ad avere la meglio è stato Reichegger che si è imposto in 1h08’21”, lasciandosi alle spalle il bergamasco di un secondo e sei centesimi. Terza piazza per Alex Oberbacher; ai piedi del podio Roberto De Simone e Christoph Niederwieser. La gara rosa è invece stata dominata da Corinna Ghirardi, al traguardo in 1h27’38” con un ampio margine sulla trentina Jessica Leonardi (1h37’47”), mentre terza posizione per la migliore delle atlete locali, Josefine Leitner che così si è laureata campionessa provinciale. Nella categoria Junior i titoli altoatesini sono andati a Nicolas Ploner (Badiasport) eVivien Senn (Gossensass), nell’Under 23 a Thomas Ainhauser (Sarntal), nei Master a Anton Steiner (Martell).
SÜDTIROL CUP - In occasione del Feuerstein Skiraid si é anche conclusa la Südtirol Cup. La vittoria nella classifica generale è andata a Lois Craffonara (Badiasport) e Josefina Leitner (Gossensas). Questi i vincitori delle altre categorie: Alex Mininni (Badiasport) nei Cadetti, Nicolas Ploner (Badiasport) e Vivien Senn (Gossensass) negli Junior, Thomas Ainhauser (Sarntal) e Melanie Dorfmann (Ahrntal Skialprace) tra gli Espoir, Anton Steiner (Martell) e Astrid Renzler (Shrntal Skialprace) tra i Master.
A Wegher e Manivoz l'Ultrabericus
Una pioggerella leggera ha accompagnato per tutta la giornata di ieri l'edizione numero otto di Ultrabericus Trail, alzando il tasso tecnico dell'intera gara, sorvegliata speciale fin dalle prime ore del mattino dal c.t della nazionale di trail running Paolo Germanetto e dal suo vice Fulvio Massa. Si sono assegnate ieri, infatti, le ultime convocazioni per il mondiale spagnolo in programma a maggio. A beneficiarne sono Simone Wegher, Christian Pizzatti, Chiara Bertino, Alessandra Boifava e Lisa Borzani. Si sapranno invece solo nei prossimi giorni scelte tecniche operate dal duo Germanetto-Massa osservando i tanti top runners impegnati oggi sul tracciato maggiore (65 km e 2.500 mD+). In calendario c'erano anche le due competizioni sorelle con la prova a staffetta Twin Lui&Lei vinta dalla coppia Filippo Bontempi-Nadia Franzini, impostasi sulle coppie Massimo Tagliaferri-Jessica Galleani e Matteo Tibaldi-Anna Zilio. Ottima presenza anche per la seconda edizione della gara Urban, sulla lunghezza di 22 km, conquistata dal portacolori del team Vicenza Marathon, Andrea Mignolli, davanti a Davide Della Mina e Fabiano Roccabruna. Trionfo transalpino nella prova femminile con la vittoria della francese Melina Clerc, abile ad infilare nell'ordine Maria Pia Chemello e Kristel Mottin.
LA CRONACA - Dopo la conferma dell'assegnazione di ben 4 maglie azzurre in casa Ultrabericus, arrivata da F.I.D.A.L. nelle scorse settimane, in molti sono rimasti incollati al pc e agli aggiornamenti cronometrici disponibili all'arrivo. Nel frattempo la gara ha visto fin dalle prime battute l'uomo del team Tornado, Simone Wegher, fare l'andatura. Dapprima alle sue calcagna si sono messi i vari Miori, Di Giacomo, Ornati, Pizzatti, Zanchi e Borgialli, ma già sulla prima discesa nel parco di Villa Margherita, Wegher allungava e solo il trentino Miori riusciva a rimanergli incollato. Col passare dei minuti e dei chilometri i distacchi salivano, ma una svista di Miori nei pressi di San Donato lo portava fuori tracciato, costringendolo poco dopo al ritiro. Anche il campione nazionale in carica, Stefano Fantuz ammainava la bandiera a San Donato, con la tranquillità comunque di avere diritto Si facevano sotto a quel punto Christian Pizzatti e Giovanni Tacchini, seguiti a ruota da Marco Zanchi e Riccardo Borgialli. Verso Gazzo esce di scena anche Tacchini e inizia a delinearsi il finale di gara. Wegher non deve nemmeno accelerare più di tanto e con il tempo finale di 5:38:25 va a infilare incredulo la vittoria di giornata e la maglia azzurra. Secondo con un distacco di poco meno di quattro minuti, Christian Pizzatti, che bissa la convocazione in nazionale, già conquistata a sorpresa lo scorso anno, quando poi era risultato il primo italiano a chiudere il mondiale in terra casentinese con un rispettabile dodicesimo posto. A chiudere il podio, infine, il giovane skialper piemontese Riccardo Borgialli, arretrato di 8 minuti dalla vetta della classifica. Ottima prestazione per il chiampese Roberto Mastrotto, autore di un'incredibile rimonta dall'undicesima posizione fatta registrare al transito di San Donato fino alla quinta in poco meno di 8 km, fino a concludere appena alle spalle del podio, in quarta posizione.
IL VINCITORE - «Ho fatto la mia gara – è il commento del vincitore, Simone Wegher - sono partito piuttosto forte e Luca Miori ha cercato di tenere il passo, soprattutto in salita. So dove vado forte e dove, invece, pecco di più quindi ho cercato di fare la mia gara. Ora mi dicono che ho guadagnato perfino la maglia azzurra, cosa per me incredibile e alla quale ancora non credo. Dedico questo successo al team Tornado che è sempre stato presente, alla mia compagna che è stata ad aspettarmi fino alla fine e ai miei famigliari che in quest'anno difficile mi sono stati accanto. Grazie anche a Eros Grazioli che mi ha permesso di continuare ad allenarmi. Una dedica va anche a me stesso perché è stato un periodo faticoso, ma se uno vuole una cosa riesce sicuramente ad ottenerla.»
DONNE - Grandi speranze erano invece riposte nei colori vicentini per quanto riguarda la gara femminile, dove un'ispirata Francesca Pretto ha saputo tenere la terza posizione per quasi metà gara, cedendo poi a San Donato, dove si vedeva costretta ad alzare bandiera bianca. Davanti quindi non c'era praticamente storia per l'abile francese Stephanie Manivoz che finiva con l'aggiudicarsi la vittoria con il tempo di 6:44:06, davanti a Chiara Bertino e Lisa Borzani, le quali probabilmente avranno bisogno di un po' di tempo per realizzare che sulle loro spalle ora è poggiata una maglia di colore azzurro. Avendo però la Borzani già ipotecato la propria convocazione in terra iberica vincendo al Florence Ecotrail, la seconda maglia al femminile assegnata ieri va alla vicentina Alessandra Boifava, brava a chiudere in quarta posizione dopo un periodo per nulla semplice, durante il quale - come ha ricordato all'arrivo - ha subito l'asportazione di una parte di fegato. «A febbraio avevo fatto la Transgrancanaria - ha poi spiegato incredula Chiara Bertino - avevo un po' di chilometri sulle gambe e ho deciso di provare a correre anche l'Ultrabericus, ma mai mi sarei aspettata di portare a casa anche un biglietto per il mondiale».
ALTRE GARE - Per quanto riguarda la staffetta Twin Lui&Lei Filippo Bontempi ha vestito il ruolo di lepre nella prima sessione di gara, passando con ampio margine il testimone alla compagna Nadia Franzini, che senza preoccupazione poteva solo involarsi verso il traguardo tra le colonne di Piazza dei Signori. Alle loro spalle chiudevano nell'ordine Massimo Tagliaferri e Jessica Galleani, seguiti da Matteo Tibaldi e Anna Zilio. Bissa la vittoria ottenuta all'esordio del tracciato Urban il runner della Valpolicella, Andrea Mignolli, che migliora anche se di pochissimi secondi il tempo registrato nel 2017. Allora chiude a 1:32:48 e oggi il cronometro si è fermato a 1:32:33. Dietro di lui si piazzano l'uomo del Team Valtellina, Davide Della Mina e il portacolori dell'Atletica Trento, Fabiano Roccabruna. Nella competizione a tinte rosa, bel successo per la francese Melina Clerc con il tempo di 1:47:22, abile ad infilare Maria Pia Chemello e Kristel Mottin, staccate nell'ordine di sette e dieci minuti. La doppia vittoria francese (Clerc nella Urban femminile e Manivoz nell'Integrale femminile) conferma il prestigio internazionale raggiunto dalla gara berica, tra la soddisfazione degli organizzatori, Enrico Pollini in primis.
Top5 Integrale
1. Simone Wegher - Team Tornado (5:38:25); 2. Christian Pizzatti - TRM Team (5:42:21); 3. Riccardo Borgialli - A.S.D. Bognanco (5:46:40); 4. Roberto Mastrotto - Vicenza Marathon (5:47:15); 5. Marco Zanchi - Team Vibram (5:48:30)
1. Stephanie Manivoz - Team Dynafit (6:44:06); 2. Chiara Bertino - A.S.D. Podistica Torino (6:56:02); 3. Lisa Borzani - Bergamo Stars Atletica (6:58:25); 4. Alessandra Boifava - Rari Nantes Marostica (7:09:44); 5. Lidia Mongelli - Atletica Correpollino (7:12:47)
Top5 Urban
1. Andrea Mignolli - Vicenza Marathon (1:32:33); 2. Davide Della Mina - Team Valtellina (1:34:33); 3. Fabiano Roccabruna - Atletica Trento (1:34:38); 4. Marco Mengozzi - Corri Forest Associazione Sportiva (1:35:11); 5. Klajdi Jaupaj - Gruppo Podisti Monselicensi (1:37:25)
1. Melina Clerc (1:47:22); 2. Maria Pia Chemello - Sport Race A.S.D. (1:54:16); 3. Kristel Mottin - Vicenza Marathon (1:57:57); 4. Irene Frizzo - Faizané Runners Team (2:00:10); 5. Elisabetta Mengato (02:05:36)
Top5 Twin
1. Filippo Bontempi-Nadia Franzini - Marone Trailers Team (6:05:51); 2. Massimo Tagliaferri-Jessica Galleani - Non rubateci Alex (6:23:33); 3. Matteo Tibaldi-Anna Zilio - KM Sport Trail Experience (6:25:32); 4. Manuel Guerra Lopez-Elena Polato - I broccoli fiolari (6:43:03), 5. Marco Boscain-Francesca Dal Bosco - I boscaioli (6:44:31)
LIVE - Come sta Kilian?
Come sta Kilian? Andiamo con ordine. Il catalano cade nella penultima discesa. Non c’è possibilità di trasportarlo a valle e viene riportato in cima al Cuvy e da lì in paese ad Arêches e poi al centro medico di Beaufort per i primi esami del caso. La diagnosi è di una infrazione al perone e di un problema alla caviglia. Da campione qual è ci ha risposto via messenger alla ovvia domanda come sta? «Bene, bene. Qualche settimana di riposo e sono pronto a tornare». A presto Kiki.
Katia Tomatis: «La mia vittoria più bella»
Stanca, nelle gambe e nella testa, ma Katia Tomatis ha coronato un sogno: vincere la Pierra Menta. Lo ha fatto insieme alla beniamina di casa Axelle Mollaret. Ecco allora le parole della cuneese.
Miky e Robert, la prima Pierra non si scorda mai
Hanno vinto la loro prima Pierra Menta, quasi non ci credono. Ecco allora le impressioni di Michele Boscacci e Robert Antonioli.
LIVE - La Pierra è di Michele Boscacci e Robert Antonioli. E si fa festa anche con Katia Tomatis
Le gare, spesso, sono così. Con un finale che non ti aspetti. Anche doloroso. Prima salita al Cuvy, la seconda di giornata: Kilian e Herrmann passano al comando, in scioltezza verrebbe da dire. Dietro di loro Gachet e Bon Mardion, quindi Boscacci e Antonioli. Le loro facce sono piuttosto tirate. In discesa recuperano qualcosa, ma la vittoria sembra lontana. Nella penultima discesa cade Kilian. Si ferma, passano gli avversari, chiedono se è tutto ok, lui risponde go, go… Eppure non è tutto ok. Hermann onora la Pierra Menta, si mette gli sci di Kilan sullo zaino e riparte. Sale al Cuvy, scende sul traguardo. Dice che Kilian si è fatto male a una gamba, caviglia e ginocchio per la precisione, parla anche di frattura, ma è certo il medico della gara. Viene salutato da Boscacci e Antonioli. Intanto Kilian viene trasportato al centro di Beaufort, nelle prossime ore sapremo di cosa si tratta realmente.
Di fatto la Pierra Menta è di Michele Boscacci e Robert Antonioli. Che hanno avuto il merito di crederci sino alla fine. Sul traguardo sono secondi di tappa, stravolti, hanno dato tutto quello che era rimasto dentro. il Valtellina power dell’Esercito, è primo con il tempo totale di 9h57’54”. Adesso la festa a casa Albosaggia, nello chalet a due passi dall’arrivo, può iniziare. Piazza d’onore per Gachet-Bon Mardion (vincitori dell’ultima tappa), a 7’20”, terzi Favre e Blanc a 30’42”. Nella top ten anche Pippo Beccari, ottavo con il norvegese Skjervheim.
GARA ROSA - Ma le emozioni in casa Italia non sono finite. Katia Tomatis con Axelle Mollaret aveva un margine importante in partenza dell’ultima tappa, ma al traguardo quasi non ci credeva: la sua vittoria più importante in carriera: 12h11’04” il crono finale. Tappa ad Emelie Forsberg e Laetitia Roux, secondo a 11’32”.
GIOVANI - Tra le Junior tappa e Pierra Jeunes per Giulia Murada e Giorgia Felicetti, al maschile a segno, in rimonta, gli svizzeri Arno Lietha e Patrick Perreten. Tra le Cadette bis della francese Madeline Paillard e dell’andorrana Andrea Sinfreu Alduncin con piazza d’onore per Silvia Berra e Nicole Valli, nei Cadetti affermazione dei francesi Trinquier-garcin, con terzo posto per Simone Murada e Rocco Baldini.
Anthamatten-Marti e De Silvestro-Fiechter riscrivono la storia della Sellaronda Skimarathon
Doppio record alla Sellaronda Skimarathon. Non è bastato il best time degli uomini Martin Anthamatten e Werner Marti, perché anche nella gara femminile il crono è stato abbassato, addirittura di 15 minuti, da Alba De Silvestro e Jennifer Fiechter. Va così in archivio con due primati la ventitreesima edizione della Sellaronda Skimarathon. 586 le coppie al via da Canazei alle 18.
CANAZEI-VALGARDENA - Il primo passo da affrontare è il Sella, che offre subito 730 metri di dislivello ai sellarondisti. Su questa prima salita le coppie di punta sono ancora raggruppate, con Anthamatten-Marti a condurre assieme a Reichegger-Magnini, Götsch-Hoffmann e Bonnet-Boffelli. A Passo Sella, presso il Rifugio Salei, scollinano lanciandosi verso Selva di Val Gardena, che si trova ben 634 metri più in basso. Tra le donne si mettono in luce fin da subito l'italiana Alba de Silvestro e Jennifer Fiechter, che prendono in mano la gara, mettendo in riga la coppia Austriaca Erhart-Mayerhofer, nonché il team elvetico Viktoria Kreuzer-Severine Pont-Combe. La lunga discesa verso il primo cambio assetto in valle non porta rivoluzioni e le quattro squadre di testa sono le prime a rimettere le pelli a Selva di Val Gardena, per poi iniziare la salita verso il Passo Gardena.
VERSO CORVARA - Sono altri 758 metri di dislivello che si aggiungono al malloppo, che al termine della gara sarà di 2700 in totale. Sulla salita verso Dantercepies-Passo Gardena ancora Anthamatten-Marti a condurre, tallonati da Reichegger-Magnini e Götsch-Hoffmann. Si scollina ancora abbastanza raggruppati a Passo Gardena, mentre si avvicina l'intertempo di Corvara. In campo femminile la storia continua con De Silvestro-Fiechter a farla da protagoniste anche sulla discesa verso la Val Gardena, con cambio pelli in testa e anche sulla salita di Passo Gardena le carte in tavola non cambiano. E le ragazze dimostrano di essere in gran forma e le tabelle di marcia lasciano presagire un gran tempo finale. La discesa verso Corvara in Alta Badia è tra le più veloci e difficili dal punto di vista tecnico. E a Corvara quest'anno c'è l'intertempo, che dopo 19 dei 42 km di tracciato viene fermato la prima volta dalla coppia Anthamatten-Marti. La gara in rosa è invece ancora tutta della coppia Alba De Silvestro-Jennifer Fiechter, che fa registrare il miglior intertempo a Corvara.
CAMPOLONGO - Il Passo Campolongo, il terzo da sgranocchiare nel 2018, è sulla carta il più facile, con soli 545 metri di dislivello fino a Bec de Roces, ma è pur sempre il terzo e arriva dopo il Sella e il Gardena, con i due dislivelli più ostici della gara. In campo maschile i giochi iniziano a farsi seri e le coppie cercano di mettersi in posizione d'attacco. Conquistano invece il Campolongo per primi gli svizzeri Martin Anthamatten e Werner Marti, riuscendo a staccare leggermente il pluricampione del mondo Manfred Reichegger e il giovane Davide Magnini, entrambi del CS Esercito, terzi invece il meranese Philipp Götsch e l'austriaco Christian Hoffmann. Ad Arabba, con i suoi 1605 metri la località del circuito più in quota, c'è l'ultimo cambio pelli in valle.
VERSO CANAZEI - Il Passo Pordoi è l'ultima fatica, con 634 m di dislivello da affrontare, prima della lunga ed estenuante discesa fino al traguardo nel cuore di Canazei. E su questa salita si scrive anche la storia della ventitreesima edizione della Sellaronda Skimarathon. Gli elvetici Anthamatten e Marti riescono a tenere il ritmo vincente, a tratti addirittura a doppia spinta, mentre il giovane Magnini con il pluricampione del mondo Reichegger al cordino, cede il passo e si deve accontentare del secondo posto. Per il terzo posto, sulla salita verso il passo Pordoi, la coppia William Boffelli-Remi Bonnet risucchia il duo Götsch-Hoffmann, terzi fino a quel momento, ma in difficoltà per una crisi dell'austriaco. Poco prima del passo, anche i battistrada devono mettere il cordino con Anthamatten leggermente in crisi e si riapre uno spiraglio per Magnini-Reichegger, che seguono a 150 metri. Quando Anthamatten e Marti scollinano al Pordoi dopo 2h58', la vittoria è a portata di mano, anche se la discesa notturna è sempre piena di insidie. Il vantaggio su Reichegger-Magnini è di due minuti esatti, tanto da poter garantire una certa sicurezza alla coppia elvetica, che rispetta la tabella di marcia e arriva a tagliare il traguardo di Canazei con il tempo record di sempre di 3h04'30'', battendo il crono precedente del 2015 di soli 10 secondi. Piazza d'onore per la squadra formata dall'altoatesino Manfred Reichegger e dal trentino Davide Magnini (+1’24’’), terzi lo svizzero Remi Bonnet e l'Italiano William Boffelli con un distacco di 2’58’’ dai vincitori.
DONNE DA RECORD - In campo femminile la coppia De Silvestro-Fiechter raggiunge da sola il Passo Pordoi alle ore 21.31, sicura di poter portare a casa la vittoria, possibilmente anche con il nuovo record femminile, fino a quel punto ancora a portata di mano. Ed è effettivamente il coronamento di una gara straordinaria quello della coppia italo-elvetica, che stravince Sellaronda Skimarathon 2018 con il tempo finale di 3h37'58'', polverizzando di ben 15 minuti il vecchio record stabilito nel 2015 da Corinna Ghirardi e Francesca Martinelli. Al secondo posto le austriache Johanna Erhart e Veronika Mayerhofer, terze la vincitrice dello scorso anno Viktoria Kreuzer e Severine Pont-Combe dalla Svizzera.
Vittoria incontrastata invece per l'azzurra Martina Valmassoi e Anton Krupicka nella categoria mixed.
Sellaronda agli svizzeri Marti-Anthamatten, con nuovo record
Favoriti per la vittoria alla partenza di Canazei, primi sul traguardo di Canazei con tanto di nuovo record. La Sellaronda numero ventitré è degli svizzeri Martin Anthamatten e Werner Marti che hanno chiuso in 3h04’30’’, dieci secondi in meno del best crono precedente firmato da Palzer e Lenzi nel 2015. Gli ultimi ad arrendersi sono stati Davide Magnini e Manfred Reichegger: soprattutto Magnini ha tirato con il cordino spesso e volentieri il suo capitano dell’Esercito nelle ultime due salite. Sul terzo gradino del podio la coppia last minute, quella con William Boffelli e Remi Bonnet, dopo il forfait dei loro compagni, Anton Palzer e Pietro Lanfranchi.