C’è anche la data del Mezzalama: ecco tutto il calendario LGC 2019
Adesso ci sono tutte le date della prossima stagione de La Grande Course. Mancava all’appello il Trofeo Mezzalama che ha annunciato che la ventiduesima edizione andrà in scena il 27 aprile 2019 sul percorso classico da Breuil-Cervinia a Gressoney-La-Trinité (con date di riserva 28 aprile, 4 e 5 maggio). La stagione LGC si aprirà con la Pierra Menta dal 13 al 16 marzo 2019, mentre l’Adamello Ski Raid è in programma il 7 aprile 2019.
La traversata dell'amicizia
L’hanno chiamata la ‘traversata dell’amicizia’. A tentare di traversare le Orobie, come aveva fatto in passato Angelo Gherardi, non è stato infatti solamente il figlio Alessandro (di Zogno), ma insieme a lui c’era Simone Moro. E anche un’altra cordata bergamasca nel corso della stagione ha portato a termine il progetto (a Moro e Gherardi, per la verità, manca un’ultima parte, si sono fermati in prossimità del rifugio Mambretti) partendo addirittura dal Lago di Como, a Varenna. Ne parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio, nell’articolo a firma di Tatiana Bertera.
ITINERARIO - Da Ornica fino al rifugio Mambretti, anche se l’obiettivo era Carona, in Valtellina, su e giù per i giganti delle Orobie, macinando anche 2.500 metri di dislivello e su distanze fino a quasi 30 chilometri quotidiani. Questi i dati del duo Moro-Gherardi. A portare a termine la traversata è stata però la coppia di bergamaschi Maurizio Panseri e Marco Cardullo, partiti il 21 aprile da Varenna. Hanno così allungato il tracciato dell’originale traversata compiuta da papà Gherardi nel 1971 e poi nel 1974 arrivando fino a Carona in Valtellina e nelle loro intenzioni future c’è quella di arrivare fino a Corteno Golgi, in Valle Camonica. «Era da tempo che pensavo di ripetere la traversata, partendo però dal lago, sopra Lecco, e arrivando a Corte in Valcamonica. Nella parte di traversata fatta dal Gherardi ci siamo mantenuti il più possibile fedeli al percorso originale» ha detto Panseri. «Non cercavamo record, non c’era nulla di nuovo, nessuna volontà di stabilire una salita record né di strabiliare nessuno - il pensiero di Simone Moro -. Volevamo solo regalarci un viaggio scialpinistico forse poco ordinario tra le montagne di casa, le Alpi Orobie. Abbiamo così deciso di ripercorrere a modo nostro la traccia e l’idea di Angelo Gherardi, papà di Alessandro detto Geko, che nel 1971 realizzò la prima traversata scialpinistica delle Orobie» ha detto invece Simone Moro. Le montagne belle e selvagge si possono trovare anche a due passi da casa, come è solito ricordare Hervè Barmasse, senza bisogno di volare all’altro capo del mondo...
Con la Cortina Skyrace inizia il fine settimana della LUT
Con la Cortina Skyrace si è aperto ufficialmente il fine settimana dedicato alla The North Face Lavaredo Ultra Trail. Il rumeno Nicolae Balan e la statunitense Rachel Drake scrivono il proprio nome nell’albo d’oro della Cortina Skyrace. Balan ha corso praticamente tutta la gara in completa solitudine, lasciando Antti Parjanne (Finlandia), Ben Derrick (Australia) e Samuele Toscan a contendersi i gradini più bassi del podio. Il rumeno ferma il cronometro in 1:40’58’’ mentre Antti Parjanne conquista la seconda posizione con 6’19’’ di ritardo, il podio è completato da Ben Derrick con il tempo di 1:47’44’’.
DONNE - In campo femminile dominio assoluto per la statunitense Rachel Drake che con il tempo di 1:55’03’’ conquista la prima posizione davanti alle connazionali Yiou Wang e Ashley Hawks. Sul rettilineo finale, incitata da centinaia di persone, Yiou Wang ha dovuto stringere i denti per non farsi superare proprio negli ultimi metri dalla Hawks. Il tempo della Wang è di 1:57’09’’. Il via della gara alle ore 17 da Corso Italia, mentre alle 10 si è alzato il sipario sul villaggio Expo allo Stadio Olimpico del ghiaccio. In questi giorni a Cortina d’Ampezzo sono attesi 3.600 trail runner iscritti alle tre competizioni in rappresentanza di 60 nazioni.
LUT - Domani alle 23 il via della gara regina, la Lavaredo Ultra Trail. Ai nastri di partenza Hayden Hawks, attualmente il terzo atleta più forte al mondo, e Tim Tollefson, terzo all'Ultra Trail du Mont Blanc 2017. Non manca lo spagnolo Pau Capell, che lo scorso anno dominò la prima parte della LUT prima di doversi ritirare a 20 chilometri dall'arrivo. Tra i favoriti anche il tedesco Stephan Hugenschmidt, il polacco Marcin Świerc, i francesi Aurélien Collet e Michel Lanne e il giovanissimo cinese Min Qi, vincitore con record della Hong Kong 100 lo scorso gennaio.
Atlete a stelle e strisce favorite, con la vincitrice della CCC 2017 Clare Gallagher e le sue connazionali Keely Henninger, Kelly Wolf, Taylor Nowlin e Darcy Piceu. La nepalese Mira Rai e l'emergente cinese Miao Yao proveranno a dar battaglia alle americane, così come le spagnole Nuria Picas ed Emma Roca, e la brasiliana Fernanda Maciel, più volte sul podio alla Lavaredo Ultra Trail. Tra gli italiani occhi puntati sul veneto Stefano Fantuz e su Andrea Macchi (Team Eolo). Al via anche Emanuele Ludovisi, Carlo Salvetti e Fabio Di Giacomo. L'Italia al femminile potrà contare su Chiara Bertino ed Elisabetta Mazzocco.
CORTINA TRAIL - sabato mattina alle 10 parte il Cortina Trail (48 chilometri e 2.650 di dislivello positivo). I 1.600 concorrenti (numero chiuso) avranno 12 ore di tempo a disposizione per coprire il tracciato ad anello, che seguirà i primi 10 e gli ultimi 38 chilometri del percorso lungo.
Un fine settimana ricco di appuntamenti da non perdere
Che fine settimana in Italia: oltre alle LUT di Cortina e al ritorno della gara sul Monte Rosa da Alagna, non mancano davvero gli appuntamenti. Ecco una selezione, per tutte le gare c’è il nostro calendario, sempre aggiornato con tutte le classifiche. E oltreoceano una classica, la WS 100.
TROFEO MONTE CHABERTON - Domenica prova delle Italy Series in Piemonte. Partenza (alle 9) e arrivo a Cesana Torinese nel centro del paese, su un tracciato di 25,5 km con un dislivello positivo di 2000 metri, con la salita in vetta allo Chaberton a 3130 metri. E ci sarà anche un doppio vertical, partendo dal Fenils e arrivo in vetta: 2000 metri in 8 km.
SKYLAKES - Terza prova del circuito La Sportiva Mountain Running Cup, nel paese più piccolo del Veneto. A Laghi si gareggia su un nuovo tracciato da 21 km con 1550 metri di dislivello. Il via alle 9 di domenica.
VAL DI FASSA RUNNING - Prova a tappe da domenica 24 a venerdì 29 giugno. Nel dettaglio la prima si svilupperà con partenza e arrivo a Fontanazzo dopo aver percorso 10,86 km e 408 metri di dislivello. Lunedì il plotoncino di runners si trasferirà a Passo San Pellegrino per il secondo atto, che avrà uno sviluppo di 11,68 km e 491 metri di dislivello, quindi martedì la novità della sfida serale a Pozza di Fassa sui 9,40 km e 176 metri di dislivello. Giovedì si riprende con la tappa di Vigo di Fassa di 11,23 km e 540 metri di dislivello, per poi giocarsi il tutto per tutto nell’atto conclusivo, il tappone dolomitico da Alba di Canazei al Ciampac di 8 km e 831 metri di dislivello.
LA SELVAREGA - Domenica in località Orsera in val Canzoi, nel Bellunese il via alle 9 della prova di 26 km con 1800 metri di dislivello. Sarà a coppie ma per la classifica finale varrà la somma dei tempi di entrambi i concorrenti.
RALLY VALTARTANO - La versione estiva dello sci club Valtartano. Domenica siamo alla sedicesima edizione: prova a coppie di 24 km e 1590 metri di dislivello con partenza e arrivo dalla piazza di Tartano. Novità 2018 la gara individuale di 15 km con poco più di 1000 metri di dislivello.
Sfogliando la lista iscritti della gara a coppie, sarà bagarre in casa del Team Valtellina. Il duo Guido Rovedatti e Alessandro Gusmeroli che nella scorsa edizione ha occupato la seconda posizione finale, dovrà vedersela con i terzi del 2017, Marco Leoni e Stefano Sansi. Altra coppia molto affiatata e pronta a giocare le sue carte è quella composta dai fratelli Davide e Walter Trentin. Ruolo di outsider per un’altra equipe targata Team Valtellina, composta da Enrico Gianoncelli e Andrea Calcinati. Da segnalare anche il team con Mirko Bertolini e Valentino Speziali. Menzione d’obbligo anche per la coppia made in Tartano, composta da Fabio Bulanti e Marco Gusmeroli. Al femminile tornano a difendere il titolo conquistato nella passata edizione, le sorelle dell’Osa Valmadrera Sara e Fabiana Rapezzi, favorite per confermarsi sul gradino più alto. Livello anche nella gara individuale, con pronostico incerto, grazie alla presenza di Stefano Martinelli, Tommaso Caneva e Francesco Della Torre. Possibili outsider gli atleti Massimiliano De Benardi e Marino Fiorentini. Al femminile ruolo di favorita per la portacolori della Recastello Arianna Oregioni, che dovrà vedersela con Sarah Palfrader.
STRAGRANDA MONTEROSA - Domenica in gara sull'antica Strà Granda della Valle Anzasca, tappa del circuito del VCO. La Sky Marathon si sviluppa per 45 km partendo da Piedimulera. In programma anche la 32 km, sia individuale che a staffetta.
VERTICAL BECCA DI VIOU - Domenica riprende il Défi valdostano con la seconda prova della stagione che si svolgerà a Valpelline. In due versioni: K1900 e K1000. Una gara lunga che presenta un primo tratto nel bosco e un secondo su pietraia, fino ai 2.856 metri della vetta. Nove chilometri che si concluderanno in cima alla Becca. Si fermerà prima il K1000, che partirà sempre dai 950 metri di Valpelline, fino a sfiorare i 2.000 metri dell’alpeggio La Nouva. Tra i partenti ci sarà anche Emmanuel Vaudan, lo skyrunner svizzero che ha vinto più di una edizione del Fully Vertical e che nella prima prova del Défi a Fénis si è classificato terzo, alle spalle del piemontese Bernard Dematteis e del valdostano Dennis Brunod.
WESTERN STATES 100 - La gara simbolo delle cento miglia anche nel 2018 non deluderà, almeno a giudicare dal parterre degli atleti al via. Partenza sabato alle 5 di mattina, ora locale, dalla Olympic Valley, in California. Tra gli uomini osservato speciale François D’Haene, che in questi giorni si sta allenando con Ryan Sandes, vincitore nel 2017. Dovrà guardarsi da Tim Freriks, Jim Walmsley, Jeff Browning, Ian Sharman e Didrik Hermansen tra gli altri. Al femminile invece i pronistici sono per la pattuglia delle statunitensi: Kaci Lickteig, Courtney Dauwalter, Stephanie Violett, Aliza Lapierre, Amanda Basham mentre correrà anche l’italiana che vive in Nuova Zelanda Cecilia Flori, già prima alla Mozart 100 e terza alla Tarawera Ultramarathon.
Oscar Angeloni confermato nello staff tecnico della Svizzera
In occasione del primo raduno della Nazionale svizzera (presenti tutti gli atleti, eccetto Rémi Bonnet che ha deciso di concentrarsi sulla stagione estiva, e che dunque in quella invernale lo vedremo quasi sicuramente solo ai Mondiali, visto che saranno in Svizzera) c’è stata la firma del rinnovo di Oscar Angeloni nello staff tecnico elvetico. «Un bel riconoscimento da parte della federazione - spiega il coach azzurro - addirittura con un contratto a tempo indeterminato: mi occuperò sempre della squadra senior, ma mi è stato chiesto anche un lavoro mirato sui giovani per far crescere il movimento. Una bella sfida, ma sono molto motivato. Il programma di lavoro è già stato definito con sette raduni prima dell’inizio delle gare: solo a luglio abbiamo in calendario altre due uscite».
VUT, Format vincente non si cambia
A un mese esatto dal via (che sarà il fine settimana del 20 e 21 luglio) gli iscritti sono già a quota 270, con 50 staffette da tre elementi e 120 atleti sulla prova più lunga e impegnativa. A dichiararlo sono stati gli organizzatori della Valmalenco Ultradistance Trail, durante la conferenza stampa che si è svolta oggi, 20 giugno 2018, presso il rifugio Motta in Alta Valmalenco. Una cornice d’eccezione quella di questo inusuale appuntamento in quota, con vista sul lago Palù da una parte e sulla bassa valle dall’altra. Per raccontare qualcosa di più su questa bella kermesse podistica, nata lo scorso anno con l’intento di valorizzare il territorio e le svariate realtà ad esso collegate. Doveva essere a cadenza biennale, così almeno era stato detto, ma il successo riscosso ha spinto l’organizzazione a cambiare idea. E così eccoci quasi al via, anche quest’anno, con la seconda edizione di questa competizione, che nulla sembra avere da invidiare alle colleghe più blasonate. Il format rimane lo stesso (prova individuale oppure staffetta da tre elementi), così come il tracciato di gara. Formula vincente non si cambia, verrebbe da dire. Perché la VUT, con i suoi 90 km di sviluppo e i suoi 6.000 metri di dislivello positivo piace così: dura e impegnativa, adatta ad un bacino di runner che in montagna ci sanno stare. Abituati ai terreni tecnici e alla quota. Abituati alla fatica. Già, perché il punteggio che l’ITRA ha assegnato a questa competizione è abbastanza per togliere ogni dubbio: 5 punti, che per una gara di questa distanza sono decisamente tanti. Una splendida cavalcata a fil di cielo che valorizza i sentieri dell’Alta Via andando a toccare ben 15 rifugi, con 4 scollinamenti oltre quota 2.600 metri. Nella formula a staffetta a 3 elementi, dedicata a chi magari non se la sente di mettersi alla prova sull’intero tracciato, le frazioni sono da 33, 39 e 18 chilometri.
A fare gli onori di casa ci ha pensato il presidente del comitato organizzatore e vera anima della VUT Fabio Cometti, che ha salutato le autorità intervenute. I dettagli circa il tracciato sono stati invece esposti dal responsabile del percorso Paolo Moriondo: «Forti dell’esperienza fatta lo scorso anno, abbiamo pensato alcune migliorie che ci permetteranno di proporre una VUT ancora più bella. I feedback dei concorrenti e degli addetti ai lavori ci hanno convinto ad anticipare data e orario di partenza al fine di guadagnare due ore di luce e fare evitare al maggior numero di concorrenti possibile una seconda notte di gara. La data da segnarsi in agenda è quella di venerdì 20 luglio: mentre lo start sarà dato alle 23 nella centralissima piazza di Chiesa in Valmalenco per la prova principe, in concomitanza da località Pradasc di Lanzada partiranno i primi frazionisti della gara a staffetta. In un’ottica di massima sicurezza, ogni concorrente sarà monitorato lungo tutto il percorso grazie a un sistema gps».
Ma l’anima pulsante, il cuore della VUT, sono i volontari che si adoperano per rendere unico e indimenticabile l’evento. «Senza i volontari, oltre 100 - ha raccontato Cometti - tutto questo non sarebbe possibile. Volontari e sponsor che ci sostengono anche materialmente. Tiziano Della Cagnoletta, ad esempio, ci ha donato un bivacco mobile che porteremo nella Valle dello Scerscen, in uno dei punti più selvaggi e alpinistici del percorso. Un baluardo importante per atleti e per uomini del soccorso».
Attualmente sul percorso, in quota, c’è ancora neve. In merito il comitato ha garantito che terrà monitorato il tracciato nell’arco del mese che ci separa dalla gara. In caso di maltempo è già stato predisposto un percorso alternativo per bypassare i punti più pericolosi. Rispetto allo scorso anno è stato anche aumentato il numero del personale dedicato al primo soccorso ed è stato garantito, a passo Ventina, un presidio fisso del Soccorso Alpino.
Domenica tempo di Mondiali di corsa in montagna
Domenica tempo di Mondiali di corsa in montagna, nella specialità long distance. Si gareggia in Polonia, a Karpacz sul tracciato di 36 km e 2200 metri di dislivello della Maraton Gorski, Otto gli azzurri in gara: Silvia Rampazzo, Barbara Bani, Camilla Magliano, Cecilia Basso, Alessandro Rambaldini, Emanuele Manzi, Filippo Bianchi e Daniele Decolo. Tanti gli avversari al via (ecco la starting list), anche se mancano all’appello francesi e spagnoli. Nella gara rosa occhi puntati sulla rumena Denisa Dragomir, al maschile c’è il padrone di casa Bartłomiej Przedwojewski (terzo a Zegama), lo svizzero Pascal Egli, il ceco Robert Krupička, il britannico Ricky Lightfoot, il tedesco Florian Reichert, il rumeno Ionut Zinca o lo statunitense Joe Gray.
La Promenade
Fra i legni lunghi due metri e dieci e i palettoni da 106 millimetri sotto il piede scivolano via cinquant’anni. Come niente fosse. Decenni di vite, senza che la montagna se ne sia neppure accorta. Corse, salite, discese, gare, neve, pioggia e sole. E lei sempre uguale a se stessa. Sempre lì, a due passi da casa. È il 1970, nello sconfinato bianco della Val d’Aosta, in condizioni di neve perfette e abbondanti, tre ragazzi. Guido, Ruggero, Carlo. Ad aprile, primi di sempre, tracciano il loro sogno: attraversare la regione sugli sci, da Champorcher a Gressoney. Tredici tappe, due giorni di sosta per maltempo, 37.000 metri di dislivello. Quando arrivano alla meta, il giorno della Festa del Lavoro, a unirli non è solo la sensazione di aver fatto qualcosa di mai visto. È la certezza di aver fissato un’amicizia. Di averla messa alla prova. Nelle difficoltà e nelle risate.
Anno 2017, mese di maggio. La storia si ripete. Sulle stesse linee che ogni anno decine di persone ripercorrono, sugli stessi passi che gli atleti del Tor des Géants inanellano frenetici, il sogno di Guido, Ruggero e Carlo rinasce. È lo spirito a dettare le regole: nessuna sfida contro il tempo, nessun bisogno di leggerezza per correre più veloci. Lì, a due passi da casa, Shanty Cipolli e Simon Croux decidono semplicemente di ripercorrere quel che qualcuno ha già fatto. Per raccontare a tutti, senza esibizionismi alpinistici. Per divertirsi in stile freeride. E per raccontarlo nel cortometraggio La Promenade. Veronica Balocco e il fotografo Achille Mauri hanno incontrato Shanty e Simon per fare rivivere ai lettori di Skialper quelle emozioni così indelebili. Ne parliamo su Skialper 118 di giugno-luglio.
IL FILM - Online su YouTube dallo scorso 29 gennaio, La Promenade (25’ 48”) è il film che racconta i 300 chilometri e 20.000 metri di dislivello percorsi da Shanty Cipolli e Simon Croux nella loro avventura scialpinistica. Prodotto da Grobeshaus Production di Aosta, il video è stato scritto e diretto dal filmaker Michel Dalle, maestro di snowboard. Al suo attivo da un paio d’anni anche il film cAPEnorth, realizzato con la comproprietaria di Grobeshaus, Francesca Casagrande, per raccontare il viaggio su un’Ape Piaggio di due giovani aostani fino all’estremo nord della Scandinavia.
https://youtu.be/-Ps_jngsL-A
Sabato ad Alagna la ‘gara del secolo’
Sabato ad Alagna si terrà ‘the race of the century’, la gara del secolo. I corridori del cielo dopo 25 anni tornano in vetta al Monte Rosa correndo no stop da valle alla cima, da Alagna – appunto – a Capanna Margherita. Da quota 1192 a quota 4554 in diciassette km e mezzo di salita ai confini delle possibilità umane ed altrettanti di discesa. Trentacinque chilometri in complessivo, dunque, da compiersi in un tempo massimo di 9 ore superando un dislivello totale di 7000 metri, su sentiero, su morena, e su ghiacciaio, legati in cordata con il proprio compagno nel tratto finale.
Per la gara più alta d’Europa - la più dura al mondo del genere - ad Alagna è dunque atteso il ‘gotha’ dello skyrunning mondiale (anche Kilian in copia con Emelie Forsberg) per la ripresa di una competizione mitica, che si riaffaccia al panorama internazionale sotto la regia di Manuel Gambarini e Marino Giacometti, presidente dell’International Skyrunning Federation. E sarà l’occasione di vedere anche come le moderne ‘formula uno’ dell’alta quota si sapranno misurare con il record ancora imbattuto stabilito il 4 luglio del 1993 dal campionissimo Fabio Meraldi, the legend, (presente anche quest’anno ad Alagna come testimonial) che fece ritorno a valle con lo stratosferico tempo di 4h24’27’’.
Il percorso di gara non è diverso quello originale del 1993: partenza da Alagna alle 6 del mattino, salita a Punta Indren (2.396 metri) passando alla Bocchetta delle Pisse (2396 m), Rifugio Gnifetti (3.647 m) da cui, in cordata, ramponcini ai piedi, gli skyrunner avanzeranno fino al Colle del Lys (4250 m) per arrivare a Capanna Margherita (4.554 m) posta su una delle cime principali del Monte Rosa. Dal rifugio più alto d’Europa, poi, giù ‘come non ci fosse un domani’ fino ad Alagna, correndo su ponti di neve, crepacci, pietraie, prati e sentieri. La società che gestisce gli impianti consentirà d’accedere in quota con corse ad orari anticipati. Apripista della gara (con gli sci ai piedi) una coppia dei nostri collaboratori: Flavio Saltarelli e Omar Oprandi.
Commissioni tecniche FISI, fumata nera per lo ski-alp
Nella seduta del consiglio federale della FISI di venerdì scorso sono stati nominati i presidenti delle ‘Commissioni tecniche e funzionali’ per il quadriennio 2018/2022: unica casella ancora mancante quella dello sci alpinismo. Dunque slitta tutto alla riunione che si svolgerà a Milano il 20 luglio. Nomina importante per avere poi i nomi dei tecnici e la composizione delle squadre per la prossima stagione (ma che può essere fatta direttamente dal presidente con una delibera d’urgenza che deve poi essere solo ratificata dal consiglio), ma anche per organizzare il prossimo inverno, e parliamo prima di tutto dei calendari, in modo da essere pronti con un buon anticipo. Vedremo se in questo mese ci saranno novità; resta comunque un dato importante, quello dell’aumento del budget della FISI verso lo ski-alp, già approvato e messo a bilancio nell’ultima seduta del precedente consiglio, passando dai 70.000 euro ai (circa) 140.000.
Eletto il nuovo consiglio di FISI Veneto
L'assemblea regionale elettiva del comitato Veneto, a Vittorio Veneto ha confermato Roberto Bortoluzzi alla presidenza; in consiglio Mario Del Puppo, Enrico De Bona, Andrea Ciriotto, Roberta Rodeghiero, Ivo Scardoni, Sebastiano Dabalà, Michele Tommasi, per i tecnici Nicola De Martin, in rappresentanza degli atleti Federica Ruzzante, Vittorio Sovilla. Presidente del revisore dei conti Gianpietro Ardivel, nel collegio Francesco De Bortoli e Mario De Gerone.
Sentinelle senza frontiere
Poche regole: sci sopra i 100 al centro, divieto di abbigliamento attillato e iscrizioni tramite una lettera scritta a mano. Obiettivo? La ricerca di cose belle: paesaggi, pendii in polvere, momenti di convivialità, sciate al tramonto. E di sciate transfrontaliere. Benvenuti alla Sentinelle, il raduno inventato dalla skibum aristocracy, alias Bruno Compagnet & Minna Riimaki. Skialper era media partner dell’edizione svoltasi a fine marzo e ne parliamo sul numero 118 di giugno-luglio.
EMOZIONI - «La Sentinelle è un ritrovo di una comunità internazionale di sciatori appassionati di sci di montagna». Comincia cosi il manifesto della manifestazione. Già il fatto che le regole vengano presentate sotto forma di manifesto, quasi come se fosse un'avanguardia artistica, lascia capire che siamo parecchio fuori dai canoni dei comuni eventi scialpinistici. Una visione allo stesso tempo rilassata e ingaggiata dello scialpinismo. Rilassata, perché comunque si sale tranquilli e magari dopo la gita una sigaretta ci scappa pure, per accompagnare la media (le medie, ops) di birra. Ingaggiata, perché comunque se c'è da pedalare lo si fa a testa bassa, magari anche per più di 2.000 metri di dislivello positivo, con picca e ramponi che non rimangono di certo inutilizzati. Paesaggi, pendii in polvere, momenti di convivialità, sciate al tramonto, ma anche quel cappellino che si può comprare solo in un negozio in fondo al Vallese o comunque tutto ciò che può essere stravagante e, diciamolo pure, vagamente hipster. Il manifesto stesso strizza l'occhiolino all'uso incontrollato di camicie di flanella e occhiali da ghiacciaio vintage. La prima edizione si è tenuta a fine marzo in Valgrisenche, Val d'Aosta: una scelta non casuale, dettata da valloni selvaggi, solitamente battuti solo dall'heliski, e dal fatto di essere posta sul confine con la Tarentaise: la natura transfrontaliera dell’andare in montagna è infatti un altro dei capisaldi della Sentinelle. Ci siamo trovati in trenta (da dieci Paesi diversi!), una mattina di metà settimana, per salire al Rifugio Bezzi, che avrebbe fatto da covo per i successivi giorni di scorribande su e giù per le montagne sovrastanti il ghiacciaio. E noi eravamo lì per raccontarvi tutto quello che è successo…