Patagonia 360°, gli alpinisti SMAM sull’Aguja de l’S

Farina, Cazzanelli e Majori sono giunti in vetta lungo la via Austriaca

Le avverse condizioni metereologiche della Patagonia hanno finalmente concesso una tregua agli alpinisti della Sezione Militare di Alta Montagna. Il Caporal Maggiore Scelto Marco Farina, il Caporal Maggiore Scelto Marco Majori ed il Caporale François Cazzanelli erano partiti da El Chaltèn nella giornata di venerdì per il campo base Nipo Nino, ai piedi del Cerro Torre. L’obiettivo per la giornata di sabato sarebbe dovuto essere l’ascesa all’Aguja Standhardt lungo la via 'Exocet', ma il forte vento e le nubi minacciose incontrate al Colle Standhardt avevano convinto gli alpinisti a rientrare al campo.

Senza demoralizzarsi, le tre guide alpine hanno riposato per la seconda notte al campo e alle prime luci dell’alba di sabato si sono incamminati velocemente nell’altro versante della valle, verso il gruppo del Fitz Roy. La vetta prescelta era l’Aguja de l’S, da risalire lungo la via 'Austriaca', oltre 900 metri di roccia con difficoltà fino al 7A. Sotto un cielo terso e in assenza di vento, dopo 2h20’ hanno raggiunto il Colle degli Austriaci. Qui però il clima patagonico è tornatp a farla da padrone: l’intensa nevicata che coglie gli alpinisti a pochi tiri dalla vetta complica notevolmente la salita e, come non bastasse, si alza anche un forte vento che trasforma i cristalli di neve in veri e propri proiettili.

Farina, Cazzanelli e Majori non demordono e alle 11 in punto raggiungono la cumbre, l’ambita vetta patagonica dal fascino unico. Il meteo non lascia però molto tempo per gioire, quindi i tre decidono di rientrare e in poco più di due ore raggiungono nuovamente il campo Nipo Nino. Recuperato il materiale si avviano nuovamente verso El Chaltèn, ma percorrendo il rientro vengono spesso fatti cadere a terra dalle terribili raffiche di vento. Alle 20:30 sono finalmente in paese e possono concedersi il meritato riposo. Il primo successo della spedizione 'Patagonia 360°' è arrivato, ma anche questa volta il terribile e imprevedibile clima di queste zone ha seriamente messo in difficoltà gli alpinisti.


L'EAWS al lavoro a Bolzano

Riunione dei rappresentanti europei dei servizi valanghe

Nella Sezione Meteomont del Comando Truppe Alpine di Bolzano si è svolta la riunione del gruppo di lavoro dei 'Servizi di Previsione Valanghe Europei' (EAWS), che ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei servizi valanghe di Austria, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Scozia, Slovacchia, Spagna, Svezia e Svizzera.
L’EAWS è un servizio costituito nel 1983 da sedici paesi e 33 servizi di previsione valanghe nazionali, regionali e locali con il compito di rafforzarne la collaborazione, il coordinamento tecnico ed operativo favorendo lo scambio internazionale di esperienze e la standardizzazione dei prodotti previsionali, della terminologia utilizzata nei bollettini e negli avvisi di criticità valanghe e della scala di pericolo valanghe europea, nata proprio nell’ambito dell’EAWS nel 1993 e diventata successivamente uno standard internazionale utilizzato anche in Canada, USA, Nuova Zelanda e Giappone.
Dal 2013 e sino al 2016 il coordinamento delle attività del gruppo di lavoro dei previsori valanghe europei spetta all’Italia, rappresentata dal Servizio Meteomont del Comando Truppe Alpine e del Corpo Forestale dello Stato e dall’AINEVA (Associazione Interregionale Neve e Valanghe) con il responsabile tecnico Igor Chiambretti che svolge le funzioni di coordinatore.

 


Lo speciale autunno dei ghiacciatori sulle Alpi

Anche Denis Trento su ghiaccio prima della stagione skialp race

Autunno speciale per il ghiaccio ripido sulle Alpi. Condizioni che non si ricordavano da decenni hanno intasato di ghiaccio goulotte e fessure in quota. Si sono viste tante ripetizioni di salite di ghiaccio e misto che, negli ultimi anni, si percorrevano in tardo inverno o in primavera, dalla Nord dell'Eiger alla Colton-McIntyre sulle Jorasses. Tante anche le aperture di vie nuove e varianti. Sulla pagina FB del Rifugio Torino (sempre ben aggiornata dalla nuova gestione del rifugio) sono pubblicate alcune interessanti linee nuove nel gruppo del Bianco tracciate da Ezio Marlier, Enrico Bonino e altri. Tra queste spicca per eleganza la goulotte 'Gregory ou Teophile?' (230 metri fino a M6) salita il 23 ottobre da Jean-Marc Chanoine e Denis Trento sul Pic Adolphe Rey. Pochi giorni dopo, il 28 ottobre, il nostro amico Denis  torna nella Comba Maudit dove, in allenamento con gli sci, aveva notato un'altra linea interessante e sconosciuta a guide e ricerche internet. Con Alex Chadel salgono quindi 'No riescio a dormire' (da non confondersi con 'No siesta'): 3 tiri fino a M6, con discesa sulle doppie di Filo di Arianna.
Le condizioni delle vie potranno solo migliorare nelle prossime settimane, ma le funivie del Monte Bianco rimarranno chiuse per tutto il mese di novembre. Rifugio Torino sempre aperto.


In edicola la Buyer's Guide 2015 speciale Test Materiali

Un'opera monografica da 280 pagine con oltre 150 prodotti testati

Il momento che gli appassionati di scialpinismo stavano aspettando è arrivato. Dal 5 novembre sarà infatti disponibile nelle migliori edicole la Buyer’s Guide 2015 (280 pagine, 7,50 euro), il numero speciale di Skialper dedicato ai test materiali. E l’inverno può finalmente cominciare… (neve permettendo!)

NON ESISTE NIENTE DI SIMILE -
Inutile girarci attorno: a livello internazionale non esiste nient’altro di paragonabile a questo lavoro. Ben 100 paia di sci, 40 paia di scarponi e una dozzina di attacchi sono stati valutati, misurati, pesati, stressati con prove di laboratorio. E poi preparati, montati, portati sulla neve e testati da un team di professionisti di assoluta eccellenza. I modelli top più attesi e alcuni altri di nicchia. Pratica,mente il doppi di quelli presentati sulla già mastodontica edizione 2014. Un lavoro durato 8 mesi, sapientemente coordinato da Guido Valota, iniziato all’ISPO nello scorso mese di febbraio e concluso pochissimi giorni prima di andare in stampa.

COSA TROVERETE SULLA BUYER’S GUIDE - I prodotti (sci e scarponi) sono suddivisi in tre macro categorie: Mountain Sport (attrezzatura da gara e per percorrere grandi dislivelli in velocità e leggerezza), Mountain Classic (tutto ciò che è ski touring, nelle sue diverse declinazioni) e Mountain Free (Free touring, freeride e sci da montagna con predilezione per la discesa rispetto alla salita). Completata la trafila di test e valutazioni è stata redatta una dettagliata scheda descrittiva di ogni prodotto (una pagina di rivista). Per ognuno dei prodotti troverete una presentazione generale, le considerazioni al banco (valutazione dello stato di finitura dello sci al momento della consegna, larghezza delle lamine su piatto e fianco, dettagli di preparazione e impronta della soletta) e quelle ricavate dopo il test nelle diverse condizioni di neve e pendio. Inoltre la scheda tecnica con i dati dichiarati dall’azienda e con tutti i nostri rilevamenti: lunghezza effettiva, contatto lamina, superficie di portanza, raggio calcolato, sciancratura rilevata, peso delle singole aste e media del peso, valori di torsione in punta, centro e coda, valore di flessione.

Per gli scarponi è stata misurata la lunghezza effettiva dello scafo, la larghezza massima dello scafo al tallone e in punta, l’altezza del gambetto. Ci sono poi le valutazioni sintetiche (adatto e non adatto a…, utilizzi alternativi possibili), i grafici radar con predisposizione di utilizzo, livello tecnico consigliato, punti forti e deboli. Infine il rating, la valutazione finale, che non è un voto ma è un valore complessivo che tiene conto di tantissimi aspetti (e quanta fatica a determinarlo…): la prestazione sulla neve, l’innovatività del progetto, l’appeal sul mercato, il prezzo, il rapporto qualità/prezzo, il livello di finitura alla consegna, il tipo di materiali impiegati, e diversi altri dettagli (tutto spiegato nel dettaglio sulla Buyer’s).

TUTTO QUI? - No, come se non bastasse. Particolare non trascurabile, abbiamo fotografato tutti gli sci testati prima di portarli sulla neve, proprio loro, quelli su cui abbiamo poi sciato. Li abbiamo accoppiati e appoggiati ad un muro di legno, per dare la visione più realistica e tridimensionale possibile del prodotto. Vi sembrerà di averli lì davanti, che aspettano di essere presi in mano. Si può valutare la dimensione, la sciancratura, il rocker e il camber immediatamente con un colpo d’occhio. Un lavoro durato giornate, curato dall’obiettivo di classe di Alo Belluscio, il fotografo che ha poi ritratto anche i nostri testatori e lo staff tecnico al lavoro nelle diverse fasi del test.

MONTAGGIO E PREPARAZIONE UNIFORME - Un lavoro meticoloso di preparazione, set-up e montaggio è stato necessario per tutti e 100 gli sci. Se ne è occupato lo stimatissimo responsabile tecnico del test Danilo Noro (titolare del negozio XL Mountain di Settimo Vittone, all’imbocco della Valle d’Aosta). Sono stati utilizzati attacchini ATK Race per tutti gli sci, montando i modelli SL World Cup su sci gara e performance, l’RT sui touring e free touring ed infine il nuovo Raider 12 sugli sci più larghi.

UN TEAM VERAMENTE ‘DREAM’ - Questo termine spesso viene abusato, ma non in questo caso. I nostri testatori, tutti stimati professionisti, si sono prodigati per avere tutte le risposte da sci e scarponi. Da una parte si sono mossi Carlo Battel, Robert Antonioli, Alessandro Plater e Nadir Maguet con l’attrezzatura più leggera, mentre per i calibri pesanti sono scesi in pista Alberto Casaro, Niccolò ‘Zorro’ Zarattini e Bruno Mottini.

NEW ENTRY LADY - Abbiamo voluto accontentare anche le scialpiniste che nella scorsa stagione avevno lamentato la mancanza di una sezione specifica dedicata agli sci e scarponi espressamente studiati per le loro esigenze. Così ecco una bella selezione di prodotti ‘special made for women’ testati da due ‘special guest’ aggregate al nostro team: Marica Favé. ex azzurra di sci alpino, maestra di sci e Guida Alpina (la prima donna in Trentino…) e Alba De Silvestro, giovane talento della squadra nazionale di scialpinismo.

NON DIMENTICHIAMO PELLI E ATTACCHI - Ovviamente ci sono anche sezioni specifiche per questi preziosi accessori, con le considerazioni tecniche del nostro staff, le valutazioni e tutte le schede informative.

GEEK - Oltre ai vari suggerimenti tecnici che incontrerete sfogliando le 280 pagine della Buyer’s Guide (ad esempio i consigli sulla lunghezza degli sci da acquistare e su come scegliere gli scarponi adatti alle proprie esigenze e al proprio piede), non perdete le preziose interviste realizzate da Guido Valota nei reparti R&D delle principali aziende. Il ‘claim’ di questa sezione è ‘raccontiamo a voi quello che dicono solo a noi’. Già perché in anni di lavoro a stretto contatto si è creato un rapporto di fiducia reciproca con i produttori, che ci hanno svelato alcuni interessantissimi segreti sui materiali costruttivi e sulle scelte di progettazione dei loro modelli top. Siamo stati in Svizzera alla Movement, in Valtellina da Ski Trab, in Val di Fiemme a La Sportiva, ad Asolo da Scarpa, in Emilia da ATK Race. Sempre con quella curiosità e quello spirito critico necessari per informare al meglio i lettori.

SPECIAL BONUS - E non finisce qui… Come l’anno scorso la Buyer’s Guide si chiude con 21 pagine di listino: ci sono ben 760 prodotti da 46 aziende con tutti i dati tecnici e i prezzi. Sci, scarponi, attacchi, bastoncini, artva, pala, sonda, pelli, zaini, zaini airbag. Infine in allegato ad ogni copia c’è il catalogo Sportler.

DA NON PERDERE - Prenotatelo al vostro edicolante! L’anno scorso, nonostante l’altissima tiratura, la Buyer’s Guide è andata velocemente esaurita. In caso vi risultasse difficile reperirla, potete scrivere una mail a skialper@mulatero.it indicandoci indirizzo, ragione sociale e codice rivenditore dell’edicola che volete che venga rifornita per voi. Inoltre è possibile acquistarla on-line e riceverla direttamente a casa in Posta prioritaria: l’importo è di 13.50 euro per i non abbonati (comprensivo di spese di spedizione), mentre gli abbonati a Skialper (importante: la Buyer’s Guide non fa parte dell’abbonamento, trattandosi di un numero speciale) possono acquistarla a 10 euro.

GIA’ DISPONIBILE SU APP - Se in edicola sarà distribuita dal 5 novembre, su app è già possibile acquistare la Buyer’s Guide 2015. È sufficiente scaricare la app gratuita di Skialper da iTunes o Android Market e procedere direttamente all’acquisto in-app.

Buona lettura e… speriamo che i nostri consigli vi aiutino a scegliere l’attrezzatura giusta. Ogni segnalazione e commento è gradita!


Kilian: ‘sull’Everest senza campo base'

In una intervista a Desnivel il catalano parla del suo progetto

Primavera 2015. Attacco all’Everest. Kilian, nel progetto Summits of My Life, ha incluso anche l’Everest, ultima tappa di un’avventura incredibile. Last but not least… Il catalano ha rilasciato una interessante video-intervista al sito spagnolo Desnivel.

SENZA CAMPO BASE - Il suo progetto è quello di salire e scendere la montagna in un giorno, senza un campo base. «Con uno zaino di 40 litri puoi andare ovunque, sono 10 chili. L’obiettivo è quello di tentare di fare l’Everest nello stesso giorno». Kilian pensa al Corridoio Norton o alla Horbein, anche se sembra avere deciso per il Norton perché, anche se c’è più rischio di valanghe, solitamente è in condizioni migliori, con meno ghiaccio. 

RECORD O NO? - «IL record su montagne come l’Everest è quasi una scusa, l’idea principale è di andare sull’Everest senza una spedizione». 

ACCLIMATAMENTO - Kilian vuole andare sull’Everest con quattro persone e si prebderà il suo tempo per acclimatarsi, ma non troppo: «Si passi molti giorni in alta montagna inizi a fare fatica. Per fare la vetta devi essere acclimatato, però se vuoi essere rapido, a un certo punto inizia la curva della fatica».  

 


Inspired by Mountains

In uscita il numero di ottobre di Skialper

È sparito il trattino dalla testata: non più Ski-alper, ma Skialper. Non è solo un vezzo autunnale, perché il numero della rivista che inizierà a essere distribuito nelle edicole italiane a partire da settimana prossima si rinnova nella veste grafica e nella filosofia. Uno Skialper tutto nuovo, a cominciare proprio dalla testata, senza dimenticare le sue origini e snaturarsi. Lo spiega il direttore Davide Marta nell’editoriale: «… ci siamo rivolti alle persone più che alla specialità. Abbiamo provato a confezionare un magazine sulla base di chi ama interpretare la montagna attivamente, percorrere dislivelli, trasferirsi velocemente o meno, indipendentemente dalle stagioni e dal fatto che ci sia neve o no. Chiaro, in inverno lo scialpinismo rimane il nostro cuore, quando gli sci con le pelli sono il mezzo di locomozione a trazione animale più efficace e divertente per salire e scendere le montagne. Ma abbiamo voluto spingere più in là il nostro sguardo. Ci sono le mezze stagioni, l’estate, in cui magari chi ama sciare in inverno è attratto da salite in chiave alpinistica con ramponi e piccozze, oppure va a ripercorrere itinerari classici con la mountain bike o semplicemente con un paio di scarpette da trail running, i bastoncini e lo zainetto. Insomma, ora ci chiameremo Skialper, per unire e non dividere». È anche cambiata la ‘frasetta’ di copertina: non più ‘per redazione la montagna’ ma ‘inspired by mountain’. Un numero particolarmente ricco di proposte con gli sci e senza con pagine completamente ridisegnate per essere sempre più belle e leggibili. Skialper di ottobre, numero 96, 144 pagine con l’allegato gratuito Up&Down, vi attende in edicola da settimana prossima!

È TORNATO L’ALIENO - Cover story dedicata al nuovo scarpone Alien 2.0 di Scarpa, la ‘race machine’ full carbon da 620 grammi con il sistema automatico di cambio d’assetto ski-walk Tronic No-hand. Robert Antonioli ha provato in anteprima mondiale per i lettori di Skialper questo gioiellino hi-tech. 
Foto di copertina by Alo Belluscio.

KANGCHENJUNGA - Un reportage di dieci pagine sull’impresa di Marco Camandona che a maggio ha raggiunto la vetta del Kangchenjunga. Tutti i dettagli, le curiosità, le voci degli altri protagonisti, la storia della montagna e dei tentativi di ascesa. E naturalmente tante spettacolari foto…

PRIMI DISCESE - Non è ancora inverno ma è già possibile fare qualche prima uscita con le pelli, per esempio nei dintorni del Passo dello Stelvio, magari abbinando anche una paretina di ghiaccio per mantenere l’allenamento con picche e ramponi. Quattro divertenti proposte aspettando la ‘bella stagione’.

GHIACCIO RIPIDO -  L’appuntamento con la tecnica affronta la progressione sul ghiaccio ripido con piccozze e ramponi, con i consigli di Denis Trento e le suggestive immagini realizzate da Damiano Levati. Qualche ‘dritta’ dai professionisti, senza dimenticare l’importanza di affidarsi a una Guida alpina.

SCI RIPIDO - Intervista a Vivian Bruchez, guida alpina di Chamonix, autore di diverse discese di ripido nel gruppo del Monte Bianco e soprattutto… compagno di Kilian al McKinley. Da non perdere l’opportunità di scaricare lo spettacolare film di Seb Montaz con Vivian e Kilian impegnati in discese estreme a un prezzo scontato.

ANTON KRUPICKA - Anton Krupicka a nudo: il famoso runner americano come non l’avete mai visto, oltre i facili clichè. Lo abbiamo seguito durante tutta l’UTMB e lo abbiamo incontrato dopo la gara. Un personaggio che vale la pena di approfondire.

SULLE ORME DI ANNIBALE - Flavio Saltarelli è stato in Val Boreca, sull’Appennino piacentino, in compagnia di Katia Fori alla scoperta di un itinerario ‘fast&light’ tra borghi abbandonati dai nomi esotici, probabilmente fondati dai soldati di Annibale…

MATESE - Un inedito vertical nel massiccio del Matese tra alberi secolari e laghi carsici. È quello che propone il ‘local’ Antonio D’Alessandro con le foto di Luca Parisse.

BICI - Con Filippo Barazzuol alla scoperta della Liguria da ponente a levante e ritorno. Un viaggio su strada per macinare chilometri in vista della stagione dello ski-alp.

VITI & CO - Abbiamo messo alla prova anche la nuova vite da ghiaccio Quick Screw di Salewa, confrontandola con le best seller di Black Diamond e Grivel. Testato in anteprima anche il freno assistito Ergo Belay System di Salewa. Per chi ama correre abbiamo fatto mettere ai piedi di Paolo Gotti le New Balance 110 V2. 

MODA SKI-ALP - 21 pagine di moda per chi non ha ancora scelto l’abbigliamento da touring e freetouring. Le foto sono state realizzate nello scenario particolare del Forte di Bard. 

ALPINISMO - Una parete poco affollata nel gruppo del Bernina (Cresta da Spraunza) e un’intervista a Benigno Balatti, che ha aperto diverse vie sulle Grigne e sul Diavolezza.

ALIMENTAZIONE & TRAINING - Un interessante articolo sulla relazione tra vitamina D e prestazione sportiva e poi tutti i consigli per la visita medica sportiva.

UP&DOWN - Trentadue pagine gratuite dedicate al mondo delle competizioni con Tor des Géants e UTMB in primo piano: tutte le interviste, le polemiche, i dietro le quinte. E poi le novità sulle squadre nazionali di ski-alp e un’intervista al DT Bendetti. L’atleta del mese? Franco Collè, of course…

IN EDICOLA E IN DIGITALE - Ski-alper di agosto sarà disponibile nelle migliori edicole a partire dalla prossima settimana. Ma chi lo volesse acquistare su smartphone o tablet, lo può fare immediatamente. È sufficiente scaricare la app per iOS o Android e procedere all’acquisto direttamente in-app! 


J.P. Auclair e Fransson travolti da una valanga

Erano sul Monte San Lorenzo, in Cile

Due grandi 'skiers' sono stati travolti da una valanga. Lo svedese di Chamonix, Andreas Fransson (31 anni), autore della discesa in solitaria dalla parete sud del Denali nel 2011, e il canadese J.P. Auclair (37 anni), uno dei 'pioneri' del freeskiing, co-fondatore dell'Armada Skis, erano sul Monte San Lorenzo, in Cile, per le riprese di un nuovo film, insieme al filmmaker Bjarne Salen e al fotografo Daniel Ronnback, entrambi svedesi. Una valanga li ha travolti: i loro corpi sono stati recuperati senza vita lunedì dei soccorritori cileni.

 


Andrea Zambaldi e Basti Haag dispersi sul Shisha Pangma

I due alpinisti travolti da una valanga a pochi metri dalla vetta

Apprendiamo con grande tristezza della scomparsa sotto una valanga al Shisha Pangma (8.013 m) di Andrea Zambaldi e Sebastian Haag, che partecipavano alla Double8 Expedition di Dynafit. Le notizie che arrivano da quelle valli sono, come spesso accade, frammentarie e, a distanza di 3 giorni dall’accaduto, i due alpinisti risultano ufficialmente dispersi e i corpi non sono stati recuperati. 

In questo momento siamo vicini alla grande famiglia di Dynafit e a quelle di Andrea e Sebastian. 

Oggi il nostro sito e i social network collegati osservano una giornata di silenzio, gli aggiornamenti riprenderanno da domani. 

Riportiamo il comunicato ufficiale della spedizione:

«Nel pomeriggio del 23 settembre alle 16.30, Benedikt Boehm (37) e Ueli Steck (38) sono partiti dal campo base (5.600 m) per l’ascesa veloce dello Shisha Pangma (8.013 m). Il piano prevedeva di raggiungere la vetta nella mattina del 24, insieme ai compagni di spedizione Sebastian Haag (36), che partiva dal campo 1, e Andrea Zambaldi (32) che partiva dal campo 2.

Benedikt e Ueli hanno incontrato Basti Haag al C1 come da programma alle 20. Nello stesso momento Andrea Zambaldi è partito dal C2 (6.800) verso la cima. Tutti gli alpinisti si sono incontrati sotto al C3 a quota 7.100 all’una di notte del 24 settembre, arrivando al C3 (7.300 m) alle 2.

Essendo i primi alpinisti sopra il C2, hanno continuamente dovuto tracciare in condizioni impegnative. Alle 6.50 il team era a soli 100 metri di dislivello dalla vetta. Lo spirito era buono e la motivazione alta perché c’era un ottimo coordinamento tra tutti i membri. Erano sicuri di potere raggiungere la vetta alle 8.

Alle 6.55 (ora nepalese) Sebastian e Andrea sono stati travolti da una valanga a 7.900 metri, appena 100 metri sotto la vetta e sono stati trascinati per 600 metri di dislivello lungo un terreno glaciale ripido verso un altro versante della montagna.

Benedikt e Ueli hanno immediatamente chiamato il campo base per richiedere aiuto e sono scesi al C3 dalla stessa via di salita per attraversare la zona della valanga e cercare i dispersi. Per oltre quattro ore hanno cercato di raggiungere la zona della valanga da diversi punti ma hanno dovuto desistere perché non era possibile raggiungerla. Sebastian e Andrea sono scomparsi con la valanga e i loro corpi non sono stati ritrovati».  


Double 8 Expedition al via

Zambaldi, Bohm e Haag all’attacco dello Shisha Pangma

Il grande giorno è finalmente arrivato per il veronese Andrea Zambaldi e i tedeschi Benedikt Böhm e Sebastian Haag che hanno iniziato l’attacco allo Shisha Pangma (8.027 metri), il primo dei due ottomila che vogliono conquistare in una sola settimana. Dopo il Shisha Pangma, infatti, la Double 8 Expedition punterà al concatenamento con il Cho Oyu (8.201 metri) entro sette giorni dalla prima ascesa. E da un campo base all’altro i tre si sposteranno in mountain bike, per una distanza di 170 chilometri.
Per i prossimi giorni sono previste buone condizioni meteo e la neve fresca si sta assestando nella parte alta dello Shisha Pangma, e questa situazione ha spinto Andrea, Benedikt e Sebastian ad iniziare la loro scalata verso il primo ottomila.
I tre alpinisti, con la loro dotazione di scarponi e sci Dynafit, hanno iniziato a muoversi verso la vetta alle 14 di mercoledì 17 settembre. I due tedeschi Benedikt e Sebastian sono partiti dal campo base avanzato mentre Andrea affronterà la salita dal campo 3 al fianco dello guida alpina Norbu Sherpa della Wild Yak Expeditions. Il gruppo al completo dovrebbe raggiungere la cima dello Shisha Pangma, a 8.027 metri d’altitudine, tra pochissime ore.
Nei giorni scorsi, si sono allenati predisponendo la via fino a toccare i 7000 metri di altitudine, valutando attentamente le condizioni della neve.
Inoltre, durante la loro permanenza al campo base avanzato hanno incontrato una leggenda dell’alpinismo himalayano, lo svizzero Ueli Steck, che ha già raggiunto con successo sia la vetta dello Shisha Pangma che del Cho Oyu nel 2011.
Benedikt, Sebastian e Andrea hanno ricevuto da Ueli molti consigli sulle due vette che intendono conquistare, e l’alpinista rossocrociato è rimasto particolarmente sorpreso dell’obiettivo di concatenarle in soli sette giorni, ma soprattutto dall’originale trasferimento in mountain bike.


Partita la spedizione del Dynafit Double8

Shisha Pangma e Cho Oyu in una settimana con trasferimento in mtb

Un’altra affascinante sfida in alta montagna per lo staff di Dynafit dopo il progetto X7 dello scorso anno, in cui vennero salite le 7 cime più alte di 7 nazioni diverse (Italia, Francia, Germania, Svizzera, Liechtenstein, Austria e Slovenia) in 7 giorni. L’azienda altoatesina da sempre mette alla prova le proprie attrezzature coivolgendo in prima persona i manager, che non a caso sono praticanti di ottimo livello. Infatti il nuovo progetto Double8 Expedition vedrà impegnati in Himalaya il direttore generale Benedikt Boehm, accompagnato da Sebastian Haag e dal nuovo marketing manager per l’Italia, Andrea Zambaldi.

Il progetto è piuttosto ambizioso e del tutto inedito: in sette giorni i tre alpinisti si propongono di salire lo Shisha Pangma, scendere con gli sci, effettuare il trasferimento di corsa e in mountain bike verso il campo base del Cho Oyu, quindi salire anche questa vetta.

La preparazione è stata lunga e intensa, tutti i prodotti della collezione Dynafit sono stati messi a dura prova dai tre atleti, che dovranno affrontare un notevolissimo sforzo, oltretutto a quote e condizioni completamente diverse. La spedizione è programmata dal 20 agosto al 4 ottobre e l’attacco alle vette, meteo permettendo, è previsto per l’ultima settimana del periodo.

Ecco il programma di base:
- giorno 1: partenza dall’Advanced Base camp del Shisha Pangma alle 6 del mattino con l’obiettivo di salire in non più di 24 ore a quota 8.013 metri.
- giorno 2: ritorno all’Advanced Base Camp (5.600 metri).
- giorno 3: discesa al Campo Base del Shisha (5.000 metri).
- giorno 4: trasferimento in mountain bike dal Campo Base a Tingri (4.300 metri)
- giorno 5: salita da Tingri all’Intermediate Camp del Cho Oyu (5.300 metri).
- giorno 6: salita dall’Intermediate Camp all’Advanced base Camp del Cho Oyu (5.700 metri)
- giorno 7: attacco alla vetta del Cho Oyu da completarsi in non più di 24 ore.

Vi terremo informati sullo sviluppo dell’impresa. Per ora godetevi il video dedicato alla preparazione dell’impresa con l’intervista a Benedickt Boehm


'Hold the line', il film di Francois Cazzanelli

La presentazione venerdì 22 agosto ad Aosta

Venerdì 22 agosto alle ore 21 nella Sala conferenze della Biblioteca regionale di Aosta (in via Torre del Lebbroso 2) François Cazzanelli presenta il nuovo film Hold the line. Una serata organizzata in collaborazione con Alpstation Aosta dove l'alpinista-aspirante Guida Alpina valdostano presenta il film della sua ultima avventura himalayana 'Hold the line' che lo ha visto protagonista sul Kanghenjunga insieme ad altri atleti Montura, Franco Nicolini e Marco Confortola.


Luca Barisonzi: touching the sky

E' il primo tetraplegico arrivato alla Capanna Margherita

Luca Barisonzi è un maresciallo dell'Esercito, gravemente ferito in un agguato nel 2011 in Afghanistan e costretto su una sedia a rotelle. Touching the sky è il progetto nato con l'amico alpinista Luca Colli: raggiungere i 4554 metri di Capanna Margherita, il rifugio più alto d'Europa sul Monte Rosa.
E domenica ce l'ha fatta. Luca Barisonzi è arrivato in elicottero alla base del rifugio, dove ha trovato Luca Colli, con amici, medici e guide alpine di Alagna. Lì con una sedia cingolata adatta alla progressione su ghiaccio, guidata con un joystick è salito sino alla Capanna Margherita. Missione compiuta.