Tre giorni di Courmayeur Mont Blanc Sky Race

Giovedì la K1000 di notte, sabato la K2000

Terza edizione della Courmayeur Mont Blanc Sky Race. Tre le gare in programma sul tracciato che corre sotto la Sky Way: si parte giovedì sera con K1000 Night con partenza alle 21 da piazza Brocherel a Courmayeur e arrivo al Rifugio Pavillon a quota 2173 metri dopo 7 km. Venerdì spazio ai più piccoli con la Kkids, una mini skyrace riservata ai giovani atleti dagli 8 ai 16 anni di età. Sabato la gara ‘regina’, la K2000: i metri di dislivello sono in realtà 2200, spalmati sugli 11 km che da Courmayeur portano ai 3500 metri di Punta Helbronner. Tra gli atleti in gara, anche il gruppo della squadra di sci alpinismo dell’Esercito in raduno questa settimana alla Perenni di Courmayeur.


Comano Ursus Extreme a Luca Miori e Anna Pedevilla

Prima edizione della gara

Un centinaio i trail runners ai via della prima edizione della Comano Ursus Extreme Trail. Un successo per lo staff organizzativo guidato da Marco Buratti a distanza di due settimane dall’annullamento della gara regina sulla distanza di 117 km. Pronti, via ed è Luca Miori a piazzarsi davanti. Si entra subito nel bosco verso la Val Marcia in direzione Livez, dove con un veloce single track si raggiunge il piccolo abitato delle Cornelle. Gli atleti iniziano così la lunga salita verso Malga Nardis. In località Tombus passa in testa Luca Miori, tallonato da Samuele Bertò e Davide Delladdio, mentre fra le donne prima è l’atleta del Team La Sportiva Anna Pedevilla. Raggiunta la Sella Dos de la Torta le posizioni in testa non cambiano. In quarta posizione troviamo l’atleta del GS Bondo Mauro Bonazza, mentre in quinta posizione transita l’atleta di casa Massimo Caterina. Da qui il tracciato è decisamente più impegnativo, tecnico ed esposto. Gli atleti possono godere di panorami mozzafiato che spaziano dal Garda alle Dolomiti di Brenta, dall’Adamello e la Presanella all’intere Valli Giudicarie. Terminati i sette km di creste, Luca Miori prende il largo e affronta la discesa da Malgo Stabio arrivando a tagliare il traguardo di Rango con il tempo di 3h50’00’. Samuele Bertò giunge alle sue spalle e ferma il cronometro a 4h02’37’’, mentre in terza posizione si piazza Davide Delladdio chiudendo i 37 km di gara in 4h10’46’’. In campo femminile è Anna Pedevilla a vincere la prima edizione della CUET37 fermando il cronometro a 4h56’34’’. Seconda classificata l’atleta di casa Giuliana Gionghi (5h36’43’’), mentre in terza posizione si piazza Irene Zamboni con il tempo di 5h37’51’’.


World Series, De Gasperi secondo dietro a Margarit

Alla SkyRace Comapedrosa, vola Sheila Avilés nella gara rosa

Tappa della Migu Run Skyrunner World Series nei Pirenei con la SkyRace Comapedrosa, settimo appuntamento del circuito sky. E dettano legge i giovani spagnoli con i successi di Jan Margarit e Sheila Avilés. Margarit chiude in  2h35’36” davanti a Marco De Gasperi in 2h41’50”, con terzo il giapponese Rui Ueda in 2h44’54”, quarto il marocchino Zaid Ait Malek (2h47’45”), quinto il francese Adrien Michaud (2h48’29”). Al femminile la catalana Sheila Avilés arriva sul traguardo in 3h17’16”, davanti alla favorita Laura Orgué in 3h19’29”, con terza la giapponese Takako Takamura in 3h26’43”, quindi due statunitensi, Hillary Gerardi (3h28’43”) e Megan Kimmel (3h33’22”).

MONDIALI GIOVANILI - Nella prova più corta valida per i campionati mondiali giovanili, vittoria di uno Youth B, lo svizzero Roberto Delorenzi in 1h39’52”, davanti a tre Under 23, lo spagnolo Oriol Cardona Coll (1h40’40”) e gli azzurru Alex Oberbacher (1h41’04”) e Daniele Felicetti (1h42’24”), Settimo assoluto e terzo Youth B Luca Lizzoli. Settima Giorgia Felicetti negli Youth B. Italia seconda nella classifica per nazioni.
 


Triplete Uganda, ma l'Italia e' d'argento

Oro mondiale della corsa in montagna a Kiplangat

Africa superstar, Uguanda caput mundi, ma poi c’è l’Italia. Lo ha sintetizzato molto bene Xavier Chevrier al traguardo della gara Senior maschile: «Siamo dietro ai più forti del mondo». E, aggiungiamo noi, l’oro più bello è rimasto a Casa Italia ed è quello di un Mondiale di Premana indimenticabile, con un tifo e una passione unici, che hanno dato una marcia in più a tanti atleti. E mancano ancora i Mondiali lunghe distanze…

UGANDA SUPERSTAR - A Premana, però, la dura legge dell’Africa si è espressa in tutta la sua brutalità: sei ori su sei dei Mondiali di corsa in montagna sono andati al continente africano, ben cinque all’Uganda. Nell’evento top, la gara Senior maschile, un triplete ugandese pazzesco; vittoria di Victor Kiplangat in 52’31’’ su Joel Ayeko (52’50’’) e Fred Musobo (53’57’’). Fa caldo, fa freddo, il percorso è più o meno tecnico, ma la storia non cambia. La bandiera non è mai stata in dubbio, semmai gli interpreti. Al quarto posto Josep Gray, Stati Uniti, seguito da Petro Mamu, Eritrea. Poi una doppietta azzurra con Xavier Chevrier che ha superato negli ultimi frangenti Bernard Dematteis. Al decimo posto un altro statunitense, Patrick Smyth, poi il britannico Andrew Douglas e il Kenya con Penin Surum Rober. Gli altri azzurri: Martin Dematteis dodicesimo e Cesare Maestri tredicesimo. Nella gara a squadre vittoria, scontata, ugandese, e un argento azzurro che vale come un oro, davanti agli Stati Unti. Gli azzurri chiudono la rassegna con tre argenti (squadre Senior uomini e donne, Pattis nei Junior) e due bronzi (squadra Junior maschile e femminile).

LA VITTORIA DEL PUBBLICO - Una teoria di pullman che dalle sette di mattina hanno fatto la spola dai parcheggi di corrispondenza al paese, transenne ovunque, trombe e striscioni sugli alpeggi, cori e urla di incitamento: Premana ha scritto una delle più belle pagine della storia della corsa in montagna. Sotto un sole cocente il pubblico è stato la spinta in più per gli atleti. Tantissime bandiere italiane ma anche tedesche, statunitensi, ugandesi, ragazzini che correvano dietro agli atleti, balconi gremiti di gente come in tribuna allo stadio. Una bella giornata di sport.


Xavier Chevrier: 'Non avevo mai visto nulla di simile'

Le dichiarazioni degli azzurri al traguardo

«Abbiamo dimostrato di avere più cuore di loro, non perché non ce l’abbiano, ma perché oggi quello che si è visto a Premana non era mai successo, c’era davvero tanta gente a incitarci e questo ci ha dato una spinta incredibile» dice Bernard Dematteis al traguardo del Mondiale di Premana. «Loro geneticamente sono di un altro pianeta, ma noi abbiamo dato davvero tutto, per questo il mio settimo posto per me vale come una medaglia, non avete idea di cosa ho dovuto tirare fuori sul secondo giro per fare questo risultato» aggiunge mentre dice al responsabile azzurro Paolo Germanetto: «Nel primo giro ci ho provato, ma oggi non potevo fare più di così». La festa al traguardo è tutta per Xavier Chevrier. Il valdostano, primo azzurro, è stato accolto dalla promessa sposa a settembre e dal fan club del fondista Federico Pellegrino e da Chicco in persona. «Oggi ho visto cose che non avevo mai visto. Pensi di avere già visto tutto, ma veramente il pubblico che abbiamo trovato è stato incredibile, guarda, ho ancora la pelle d’oca, ci hanno letteralmente tirato su sulle salite, siamo forti, siamo una bella squadra, siamo dietro ai migliori del mondo». Sì, siamo dietro ai migliori del mondo, con le gambe e con tanto cuore.


Mondiali d'argento per Pattis e per le azzurre

A Premana ori all'Uganda e al Kenya in attesa della gara Senior maschile

Sono iniziati con il botto i Mondiali di corsa in montagna di Premana con l’argento di Daniel Pattis nella gara Junior maschile e il bronzo a squadre sempre tra gli Junior maschili. La vittoria è andata all’ugandese Oscar Chelimo mentre il terzo gradino del podio è stato dello statunitense Talon Hullon. nelle squadre vittoria dell’Uganda davanti alla Romania e all’Italia. Chelimo ha chiuso (gli Junior fanno un solo giro del percorso al contrario dei Senior) in 26’46’’ contro i 27’42’’ di Pattis e 28’01’’ di Hullon. Undicesimo Andrea Prandi, dodicesimo Andrea Rostan, quindicesimo Stefano Martinelli.

DOPPIETTA UGANDA - Nella gara Junior femminile successo dell’ugandese Risper Chebert in 31’46’’ sulla turca Bahar Atalay (33’02’’) e la statunitense Lauren Gregory (33’33’’). Nona Paola Varano e decima Linda Palumbo, quattordicesima Gaia Colli, trentesima Anna Frigerio. Azzure di bronzo dietro a Romania, oro, e Stati Uniti.

AZZURRE D’ARGENTO -
Pubblico delle grandi occasioni lungo il percorso di 6,5 km e 430 metri di dislivello da percorrere due volte per la gara Senior femminile. La kenyana Lucy Murigi Wambui (1h01’26’’) ha studiato le avversarie fin sulla prima salita e poi ha messo il turbo. Dietro l’icona della corsa in montagna al femminile, l’austriaca Andrea Mayr (01h02’44’’), ha cercato di resisterle ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto, seguita dalla britannica Sarah Tunstall (1h04’44’’) che ha superato la svizzera Maude Mathys. Migliore azzurra Alice Gaggi, settima. La sua prestazione, insieme a quella di Ivana Iozzia, undicesima, e Sara Bottarelli, quattordicesima, significa oro per la squadra azzurra dietro agli Stati Uniti. «Percorso duro e tanto caldo, ma anche un tifo lungo il percorso che ci ha spinto tutte e dare il 110 per cento» ha detto una Alice Gaggi commossa al traguardo.


OUT per due, primi Andrea Macchi e Paolo Rossi

Nella gara rosa a segno Lisa Borzani, ottava assoluta

Vittoria per due all’Orobie Ultra Trail: sul traguardo di Bergamo, dopo 140 km e 9.500 metri di dislivello arrivano insieme Andrea Macchi e Paolo Rossi dopo 23h33’02”. Al terzo posto Oliviero Bosatelli con un ritardo di 9’31”, quarto Maurizio Gualeni in 27h14’54”, quinto Luca Manfredi Negri in 27h58’19”. Al femminile successo di Lisa Borzani, ottava assoluta in 28h51’56”; con lei sul podio Moira Guerini (29h51’51”) e Giulia Saggin (32h04’24”). Nel Gran Trail Orobie, di 70 km e 4.200 metri di dislivello. affermazione di Luca Carrara in 8h17’28”, davanti allo statunitense Rick Floyd in 8h26’24” e al lituano Vaidas Zlabys in 8h37’50”, quarto Stefano Rinaldi, quinto Riccardo Faverio. Sul gradino più alto del podio rosa sale Melissa Paganelli in 11h24’43” con Isabella Labonia seconda in 11h30’42” e con Ester Scotti terza in 11h39’38”, quarta Tina Sbrissa, quinta la brasiliana Maria Cecilia Ramos Cruz.

 


Sudtirol Ultra Skyrace ancora a Daniel Jung

Al femminile Maria Kemenater manca di 25 secondi il record

Anche nel 2017 il vincitore dell’Südtirol Ultra Skyrace è Daniel Jung. Il 34enne di Laces ha completato il percorso di 121 chilometri e 7554 metri di dislivello lungo l'alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine in 18h33’12”. Al femminile affermazione di Maria Kemenater che con un tempo di 21h58’18” ha mancato il record del percorso per miseri 25 secondi.   
Già al via Daniel Jung è partito velocissimo. Assieme al tedesco Philip Reiter ha dettato il ritmo ai circa 210 concorrenti fin dall'inizio. Dopo il tragitto di controllo del Corno del Renon, Jung ha aumentato ancora la velocità, al Passo Pennes aveva un tempo migliore di venti minuti rispetto allo scorso anno e alla malga Ebenbergalm aveva un vantaggio sui suoi concorrenti di quasi un'ora. A partire dal 75esimo km, però, il venostano ha iniziato a soffrire della fatica delle ultime settimane: due settimane fa, infatti, Jung aveva partecipato alla Eiger Ultra Trail e non si era ancora completamente ripreso. «Ho rischiato tutto perché volevo assolutamente battere il record del percorso: sono entrato in crisi e non sono riuscito ad uscirne fino al traguardo. Ho cominciato a non dar più importanza al tempo, l'unico obiettivo è diventato raggiungere il traguardo», ha raccontato Jung, che ha dedicato la vittoria a sua sorella Elisa, che ha compiuto gli anni sabato. Al secondo posto si è classificato il tedesco Philipp Reiter, con un ritardo su Jung di 50 minuti. Il terzo posto è andato a un altro altoatesino, Oswald Wenin in 19h37’39”.
Anche nella prova rosa Maria Kemenater ha condotto la gara dal via al traguardo. A lungo è sembrato che la 46enne della Val Sarentino riuscisse a stabilire un nuovo record del percorso. «Se avessi saputo che mancava così poco, non mi sarei fermata all'ultimo ristoro ma avrei continuato a correre», ha scherzato la vincitrice, che nello scorso anno aveva trionfato sulla distanza media. 

SÜDTIROL SKYRACE - Stefan Tschurtschenthaler a segno sulla distanza media  (69 km/3930 m D+) in 7h34’49”, lasciando ad Alfred Psenner il secondo posto. Mattia Depaoli ha completato il podio. Nelle donne ha vinto Daniela Oemus, ex-campionessa giovanile tedesca nei 10.000 metri e nel cross, con il tempo di 8h32’12”, nuovo record del percorso. Al secondo posto, come l'anno scorso, Regina Spiess, che, con un tempo di 9h04’28”, rispetto allo scorso anno è migliorata di quasi un'ora. Al terzo posto si è affermata la vincitrice della Südtirol Sky Marathon 2016, Birgit Klammer (9h06’37”).   

SÜDTIROL SKY MARATHON - Nella prova di 42,2 chilometri e 2863 metri di dislivello successo dall'austriaco Daniel Rohringer in 4h14’49”, piazza d’onore per Hannes Perkmann, in 4h17’32”, terzo Martin Psenner, in 4h27’57”. Nelle donne prima Lorenza Bortoluzzi in 5h38’29”. Al secondo posto, con un ritardo di 6’27”, Gertraud Höllrigl. Sul terzo gradino del podio è salita Antonia Winkler in 5h49’44”.
 


Gianluca Galeati vince il Monte Rosa Walser Trail

Piazza d’onore per Luca Arro’

Gianluca Galeati ha vinto sabato la 114 chilometri del Monte Rosa Walser Trail, l’endurance trail organizzato dal Forte di Bard che abbraccia le valli di Ayas e Gressoney. L’imolese, già sul podio lo scorso anno (secondo), ha coperto la distanza in 18 ore 44’23”. È la sua prima vittoria al Monte Rosa Walser Trail e ha preso la leadership della corsa nei pressi del rifugio Ferraro, all’alba di sabato. Galeati lo scorso giugno ha vinto l’Ultra K Trail, nel 2016 si aggiudicò il Gran Trail di Courmayeur, mentre nel 2015 chiuse al secondo posto il Tor des Géants e al terzo l’Orobie Ultra Trail. È partito da Gressoney con un forte mal di testa e nei primi chilometri non è riuscito a imporre un ritmo elevato. Una gara bella e affascinante, ma allo stesso tempo anche impegnativa per i 174 concorrenti partiti venerdì sera dalla piazza centrale di Gressoney-Saint-Jean (su 207 iscritti). Tra i ritirati anche il valdostano Franco Collé, costretto a fermarsi quando era al comando della prova per alcuni problemi legati sempre al tendine d’Achille. Gianluca Galeati: «Una gara davvero dura, bisogna abituarsi a correre di notte, inoltre anche i tempi di percorrenza cambiano - dice al traguardo -. Sono partito con un forte mal di testa che non mi ha permesso di spingere al massimo. Poi ho recuperato, ma sull’ultima salita faceva tanto caldo». Dopo i ritiri di Christian Insam e Manuel Degasperi (leader subito dopo il ritiro di Collé), il secondo e il terzo gradino del podio sono stati conquistati dal piemontese Luca Arrò, al traguardo in 19 ore 48’55” e dal lombardo Saverio Monti in 20 ore 04’44”. In prima serata è atteso l’arrivo della prima concorrente della gara femminile.
 


Red Bull K3, Anthamatten da record sotto le due ore

Al femminile successo di Camilla Magliano

Una delle gare più attese, il Red Bull K3, il super vertical da 3.030 metri di dislivello, partendo da Susa per arrivare ai 3.538 metri di quota del Rocciamelone in appena 9,7 km. Una gara entrata di diritto nel neonato Vertical Kilometer World Circuit. Parterre ‘importante’ in terra piemontese: tanto che nella gara maschile è arrivato il record. A firmarlo Martin Anthamatten che ha chiuso in 1h58’53”, grazie ad una grande progressione nei finale, superando l’altro elvetico Rémi Bonnet in vetta in 2h00’30”. Terza posto per Nadir Maguet in 2h05’24”. Nella prova rosa affermazione di Camilla Magliano in 2h29'36”, con piazza d’onore per Maite Maiora in 2h31'38" e terza Victoria Kreuzer in 2h33'03".

 


Mondiali giovanili ISF, festa azzurra nel vertical

Due ori con Giorgia Felicetti e Alex Oberbacher

Prima gara ai campionati mondiali giovanili ISF in programma ad Andorra. Festa grande in casa Italia nel vertical: due medaglie d’oro conquistate da Giorgia Felicetti negli Youth B ed da Alex Oberbacher negli Under 23 e altrettante di bronzo con Luca Lizzoli negli Youth B e Daniele Felicetti negli Under 23. La rassegna iridata prosegue domenica con la skyrace.


Domenica il primo Mondiale a Premana

Quali le ambizioni in casa Italia?

Domenica è il giorno dei Mondiali, il primo dei due giorni Mondiali a Premana. Il primo appuntamento iridato sarà quello della classic, mentre il 5 e 6 agosto sarà tempo della long distance. E allora concentriamoci sulla gara di domenica, partendo dal programma: alle 9 il via della gara junior femminile, un quarto d’ora dopo quello della prova junior maschile. Alle 10.30 la partenza delle Senior femminili, alle 12.30 quella dei senior maschili, sempre davanti al museo etnografico di Premana. Sabato apertura alle 15.30 con la cerimonia di inaugurazione. Percorso di 6,5 km e 430 metri di dislivello: un giro che gli junior affronteranno una volta sola, due per i senior. Ma quali sono i favoriti? «A livello maschile non sarà facile - spiega il dt azzurro Paolo Germanetto -. Il riferimento sono i Mondiali di Massa dove ‘Berny’ (Bernard Dematteis) è stato l’unico bianco nei primi dieci. Per l’Eritrea ci sarà il solo Petro Mamu, ma Kenya e Uganda sono al completo, senza dimenticare gli Stati Uniti con Joe Gray in testa. Insomma una vera bagarre, arrivare alla medaglia a squadre non sarà certo facile. In campo femminile favorite su tutte Maude Mathys, Andrea Mayr, Sarah Tunstall e Lucy Murigi Wambui. Purtroppo dobbiamo rinunciare a Valentina Belotti per un problema al tendine: con Sara Bottarelli e Alice Gaggi poteva essere un gruppo per arrivare a medaglia, ma non disperiamo». Al femminile, dunque, spazio a Ivana Iozzia insieme appunto a Bottarelli, Gaggi e Roberta Ciappini, mentre al maschile in gara il fresco campione d’Europa Xavier Chevrier, Cesare Maestri, Bernard e Martin Dematteis.