I 1000 metri del guardaparco a Mersi
Nella splendida cornice delle montagne di Ceresole
Le devastanti valanghe dell'inverno scorso che sono partite proprio da questi pendii - quelli che si spingono fino alla base della parete ovest del Courmaon - non hanno alterato l'andamento a zig-zag del sentierino che dal cimitero di Ceresole porta alla casa di caccia per poi proseguire fino alla quota 2587 dove è stato posto l'arrivo.
Un vert che ha richiamato un'ottantina di concorrenti - molte le donne al via - che a dispetto del giorno di Ferragosto non hanno voluto mancare a questo grande appuntamento di corsa in montagna.
E' Mersi a farla da padrone che gestisce la gara sin dall'inizio fino a vincere senza problemi. Alle sue spalle a intervalli regolari Fornoni Daniele, per gli amici Cristo Redentore, quindi Bordet Ezio e Andrea Basolo. Poi il vuoto. Nessuno di questi quattro è riuscito a guadagnare posizioni rispetto agli avversari: come sono passati alla Casa di Caccia così all'arrivo.
Bella sorpresa la partecipazione di Elisa Brocard, azzurra del fondo, che è arrivata al traguardo con il decimo tempo assoluto seguita ad un minuto dalla Rika e dalla Miravalle, più a suo agio quest'ultima sulle lunghe distanze dell'Ultra Royal.
Premiazioni e premi ad estrazione subito dopo la gara, quindi pranzo nel capannone organizzato, per chi lo desiderava, dalle guide alpine del Canavese che per l'occasione hanno conferito il diploma di guida emerita al vescovo Bettazzi di Ivrea.
Classifiche
1. Mersi Enzo 39.01
2. Fornoni Daniele 39.45
3. Bordet Ezio 39.49
4. Basolo Andrea 40.37
5. Attardi Fabrizio42.52
6. Costa Giancarlo 43.19
7. Giacoletto Maurizio 44.03
8. Vailanc Felice 44.06
9. Lasina Massimo 45.25
10. Galisse Walter 45.51
femminile
1. Brocard Elisa 45.41
2. Rika Alma 46.32
3. Miravalle Raffaella 46.52
Arriva il North Face Ultra Trail del Monte Bianco
Partenza e arrivo a Chamonix passando da Courmayeur
Correre intorno al Monte Bianco: torna il North Face Ultra Trail du Mont Blanc, 166 chilometri e 9.400 metri dislivello positivo, con partenza e arrivo a Chamonix passando da Courmayeur. Come sempre c'è anche la 'CCC', Courmayeur-Champex-Chamonix di 98 chilometri e 5.600 metri di dislivello con partenza da Courmayeur, oltre alla nuova 'TDS' (Sur les Traces des Ducs de Savoie), lunga 105 chilometri con 6.700 metri di dislivello positivo e con partenza da Chamonix e traguardo a Courmayeur, e la “Petite Trotte à Léon” (245 chilometri e 21.000 metri di dislivello positivo con partenza e arrivo da Chamonix). Il programma della cinque giorni del North Face Ultra Trail du Mont Blanc apre con la 'Petite Trotte à Léon' nella notte tra martedì 25 e mercoledì 26 agosto. La prova è per squadre composte da tre persone ciascuna. Chamonix sarà sede di partenza della gara e il tempo massimo di percorrenza sarà fino alle ore 16 di domenica 31.
Da Chamonix prenderà il via nella giornata di venerdì 28 (ore 18.30) anche la gara più impegnativa, quella che dà il nome all’evento, ovvero l’UTMB, a cui prenderanno parte oltre 2.300 trailers. Il tempo limite di percorrenza dell’Ultra Trail è di 46 ore.
Sempre venerdì 28 alle 10 ci sarà lo start della 'CCC' (Courmayeur-Champex-Chamonix), nel cuore della cittadina valdostana. La gara segue per gran parte il sentiero internazionale del Giro del Monte Bianco. Si tratterà invece di un debutto quest’anno per la “Sur les Traces des Ducs de Savoie”, che sarà l’ultima delle quattro prove a prendere il via sabato 29 (ore 5) da Chamonix, e interesserà le due Savoie francesi e la Val d’Aosta dove si concluderà a Courmayeur. Ogni anno la manifestazione “italo-franco-svizzera” richiama un numero sempre maggiore di appassionati: alla 'prima' nel 2003 i partenti erano 663, e di questi solo 67 portarono a termine l’impresa. Lo scorso anno al via della gara ci furono 5.000 trailers provenienti da sessanta nazioni, che esaurirono i posti disponibili dopo soli 10 minuti dall’apertura delle iscrizioni, lasciando a bocca asciutta altri 3.000 richiedenti. Le iscrizioni di quest’anno si sono già chiuse lo scorso gennaio con 5.300 trailers che sono riusciti a guadagnarsi un pettorale di gara.
Nel 2008 primi al traguardo del North Face®Ultra Trail du Mont Blanc furono lo spagnolo campione di sci alpinismo e skyrunning Kilian Jornet Burgada, che chiuse l’UTMB con il tempo di 20h56’59”, mentre il francese Guillaume Le Normand vinse la CCC dopo 12h26’. In campo femminile la vittoria della CCC andò all’inglese Lucy Colquhoun con il tempo finale di 14h33’37”. Per l’UTMB del prossimo 28 agosto, tutti i migliori ultrarunners vincitori delle passate edizioni hanno già prenotato un “posto in prima fila”. Ci saranno il nepalese Dawa Sherpa, il francese Vincent Delebarre, lo svizzero Christophe Jaquerod e il cuneese Marco Olmo, che vinse la corsa nel 2006 e nel 2007. Tra le donne saranno sicuramente presenti al via la britannica Elizabeth Hawker (prima nel 2005 e 2008), la transalpina vincitrice nel 2006 Karine Herry e l’americana Christine Moehl, che trionfò nel 2003.
Info: www.ultratrailmb.com
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Domenica c'è la Ortles Cevedale
Partenza ed arrivo da Santa Caterina Valfurva
Domenica appuntamento con la Sky Race Ortles Cevedale con partenza ed arrivo da Santa Caterina Valfurva: si corre al cospetto del ghiacciaio dei Forni, sulle pendici di montagne come il Tresero, il Cevedale ed il Gran Zebrù, tutto all’interno del Parco Nazionale dello Stelvio. Il programma prevede sabato, dalle ore 14 alle 18 la consegna dei pettorali presso la sede del Consorzio Tourisport di Santa Caterina Valfurva, quindi domenica dalle 6,30 alle ore 8,30 la seconda ed ultima consegna dei pettorali (ma non saranno accettate iscrizioni domenica mattina, il termine ultimo è fissato sabato alle 18), alle 8,45 breve briefing tecnico sulla linea di partenza a cura del direttore di percorso Adriano Greco, prima della partenza in linea alle 9 presso il Ponte in legno di Santa Caterina Valfurva di fronte al Consorzio Tourisport. L'arrivo dei primi concorrenti alle 11, con premiazione alle 14.
Già confermata la presenza degli azzurri di skyrunning Giovanni Tacchini e Fulvio Dapit. Ed entrambi hanno confermato che per loro sarà gara vera. «Alla Ortles non sono mai riuscito ad esprimermi come avrei voluto – ha commentato il primo dei due -. E’ una gara molto veloce, una sky un poco atipica che non si addice certo alle mie caratteristiche».
Restando alla prova maschile, come non citare l’altro azzurro dell’Osa Valmadrera Stefano Butti: «Sto bene e mi sono preparato appositamente per la Ortles. Sono fiducioso». Con lui, una nutrita delegazione di lecchesi che in quel di Santa hanno sempre fatto bene come i vincitori della prima edizione Carlo Ratti ed Enrico Ardesi. Passando alla kermesse in rosa, i favori dei pronostici sono tutti per l’andorrana Stephanie Jimenez. Attuale leader di Coppa del Mondo e vincitrice dell’ultimo Giir di Mont, l’atleta del Team Salomon verrà a Santa per vincere: «Sto bene – ha esordito -. Domenica scorsa ho avuto l’ulteriore conferma sul mio stato di forma vincendo con record la gara di sola ascesa di Ravascletto. Non conosco il percorso della Ortles Cevedale, ma me ne hanno parlato un gran bene. Domenica l’affronterò con il massimo impegno per fare un buon test in vista della prossima tappa scozzese di Coppa del Mondo». Ancora incerta, invece, la presenza della vincitrice 2008 Raffaella Rossi: «Sto facendo il possibile e l’impossibile per recuperare ed essere ai nastri di partenza. Ho un problema al piede che mi perseguita da diverso tempo, ma quella di Santa Caterina è una gara che amo. Oltre ad essere campionato sociale del Team Valtellina ha un percorso semplicemente stupendo». A livello iscrizioni, è già stata abbondantemente passata quota 100. Il comitato organizzatore, per motivi di logistica, ha posto come tetto massimo 330 partecipanti. Il termine ultimo, salvo anticipato raggiungimento di questo obiettivo, è fissato per le ore 18 di venerdì. Per informazioni, è possibile visitare il sito www.santacaterina.it, oppure telefonare al Consorzio Tourisport 0342/935544, mail: info@santacaterina.it.
Orobie Skyraid 2009
Gara rimaneggiata per le condizioni meteo
Alle sei di mattina temporale e grandine hanno consigliato gli organizzatori a rinunciare al percorso originale: niente Val Canale ma tutti trasferiti alla Presolana. Un percorso piuttosto tecnico, da ripetere tre volte, con prima parte in salita da correre, poi camminare quindi discesa su ghiaioni e ultima parte da correre. I 46 terzetti che hanno dato vita alla spettacolare gara hanno raccolto gli applausi del numeroso pubblico che in questo modo ha potuto incitare da vicino i propri beniamini.
Prima salita a Fabio Santus che ha preceduto il forte Dennis Brunod. «Ha sempre corso anche nei tratti più impegnativi - ci ha confidato Dennis - veramente fortissimo...»
Nella seconda frazione è stata la volta del messicano Mejia a fare il miglior tempo con Bonaldi a una quarantina di secondi.
Nella terza il terzo uomo del team di Bruno, Bettineschi, è stato afflitto da crampi ed è così arrivato ottavo al traguardo.
Vittoria per Miori, Mejia e Tacchini davanti ai bergamaschi Bonfanti, Gotti, Semperboni.
In campo femminile successo per il terzetto composto da Tiraboschi, Moré e Buzzoni.
Domenica grande attesa per l'Orobie SkyRaid
Domenica appuntamento con l'Orobie SkyRaid prova di campionato Italiano Skyrunning team. Tre le tappe in programma. La prima una skyMarathon, da Valcanale al rifugio Coca di 42 km, poi una skyrace, dal rifugio Coca al rifugio Albani di 30 km, infine una skyclimbing, dal Rifugio Coca sino al Passo della Porta con discesa finale sul traguardo della Presolana di 12km: totale di 85km per 5000 metri di dislivello. Il programma prevede il ritrovo dei primi frazioni a Valcanale con partenza alla 6, dalle 10.30 i primi passaggi previsto al Rifugio Coca, dalle 13 il primo passaggio previsto al Rifugio Albani, dalle 14.30 l'arrivo primi atleti al Passo della Presolana, alle 17 le premiazioni.
Royal Ultra alla guardiaparco volante
Giornata radiosa per la durissima Teleccio - Ceresole
Verrebbe da pensare che i bracconieri dovrebbero avere vita dura nell'Alta Valle dell'Orco vedendo la straordinaria prestazione della guardiaparco Miravalle Raffaella proprio sui sentieri che attraversano il versante sud del gruppo del Gran Paradiso dal Vallone di Piantonetto al Lago di Ceresole. Un'incredibile cavalcata di più di 3000 metri di dislivello con un arrivo tutto da correre come maratoneti nel lungolago di Ceresole. E i maschi in gara hanno dovuto inchinarsi alla supremazia femminile: al passaggio del Colle della Terra a circa 3000 metri e ultimo baluardo in salita per i concorrenti è stata lei a transitare in testa con un distacco piuttosto consistente sul secondo. Nella discesa che non è il suo forte la vincitrice ha comunque potuto contare su un ragguardevole numero di minuti raggranellati nelle salite che ha ben custodito e addirittura incrementato fin sul traguardo.
I numerosi nevai da attraversare hanno reso più insidioso il percorso della Royal Ultra ma allo stesso tempo hanno accorciato i tempi di percorrenza in quanto le altrettanto insidiose pietraie erano completamente coperte da una spessa e dura coltre di neve.
Gara dura, abbiamo detto, dal momento che in essa sono racchiusi tutti gli aspetti della corsa in montagna: neve, ripido, pietraia, discesa, diagonali, tratti a curva di livello molto corribili e un finale decisamente corsaiolo con qualche chilometro di asfalto.
Grande finale in riva al lago con polenta e premiazioni, il tutto improntato sulla semplicità e sulla valorizzazione degli artigiani locali: bellissimi campanacci da transumanza in premio a ricordo delle nostre valli, conosciute anche all'estero per i suoi «magnin».
calassifica
1. Miravalle Raffaella 6.03.4
2. Actis Gros Gian Maria 6.09.17
3. Milano Simone 6.20.17
seconda donna al traguardo: Matté Rosanna 8.23.17
Il Giir di Mont, tappa del circuito mondiale
Primi il catalano Kilian Jornet Burgada e l’andorrana Stephanie Jimenez
Il giro d’onore sulle spalle di un campione olimpico come Antonio Rossi non capita davvero tutti i giorni. È successo invece ai due vincitori del 17° Giir di Mont, prova di Campionato del Mondo di skyrunning, il catalano Kilian Jornet Burgada e l’andorrana Stephanie Jimenez.
Per i due vincitori è stata un’autentica passerella tra il foltissimo pubblico ammassato all’arrivo, proprio davanti alla chiesa di Premana, portati a spalle dal campione di canoa, ora assessore allo sport della Provincia di Lecco.
Come succede da 17 anni la gara, che è una delle più dure ed affascinanti al mondo, è stata una faticosa cavalcata attraverso i 12 alpeggi di Premana, una sgroppata lunga 32 km, ma soprattutto col massacrante dislivello di 2.400 metri. Tre grandi e interminabili salite da mettere a dura prova i polmoni, altrettante ripidissime discese spacca muscoli, con migliaia di persone salite in montagna per salutare, incoraggiare e celebrare i campioni dello skyrunning.
Quella di oggi è stata una corsa estremamente veloce, e lo testimonia il nuovo primato di Kilian Jornet Burgada con 3h05’08”, capace di abbassare di 5’ il proprio record (3h10’18”) stabilito un anno fa sul medesimo tracciato.
Pronostici rispettati, insomma, e fin dal via i due favoriti più titolati hanno cercato l’allungo. Un’autentica staffetta tra Kilian Jornet Burgada e Ricardo Mejia, in pratica gli ultimi due vincitori in ordine temporale del Giir di Mont. Alle loro calcagna si è incollato subito il catalano Jessed Hernandez Gispert ma dopo la discesa dell’Alpe di Forni nell’affrontare la salita verso la Bocchetta Larec - la cima Coppi della gara a 2063 metri - è stato staccato.
Quest’ultimo è stato poi acciuffato da Agusti Roc Amador e insieme hanno cercato di ricucire, senza successo, lo strappo. Troppo veloci Jornet Burgada e Mejia che a metà gara avevano già inferto un distacco di 5’. Il loro ritmo indiavolato ha in pratica annullato ogni tentativo di recupero degli avversari, e la gara si è conclusa con il successo di Kilian Jornet Burgada. Un tempo stratosferico che ha limato di 5’10” quello precedente. Ricardo Mejia, il leader del Campionato del Mondo, ha dovuto inchinarsi alla superiorità del più giovane rivale catalano, giungendo nella centralissima via Roma staccato di 1’33”. Distacco abissale per il terzo, l’altro catalano Jessed Hernandez Gispert che pur salendo soddisfatto sul podio, accusa 10’42” dal primo.
Gli italiani sono partiti con la convinzione di fare bene, soprattutto Fulvio Dapit e Paolo Larger, rispettivamente secondo e terzo in campionato, ma la gara improntata dai due protagonisti è stata subito aggressiva ed i due azzurri sono stati costretti ad inseguire. Il friulano è stato il più incisivo dei due, ha sfruttato le sue grandi capacità di veloce discesista ed è riuscito a recuperare terreno sui primi dopo una partenza non eccelsa, ma nell’ultima discesa che piombava su Premana ha avuto qualche problema con i crampi e per lui è sfumata anche la possibilità che stava inseguendo di salire sul podio e si è dovuto accontentare del quarto posto. Per Larger, preceduto anche da Castanyer Bernat e Bes Ginesta, solo un settimo posto, ma il livello della gara di oggi era decisamente elevato.
La gara femminile si è decisa nel finale. Le migliori, l’azzurra Emanuela Brizio, l’andorrana Stephanie Jimenez, la catalana Mireia Miro Varela e la russa Wera Soukhowa si sono marcate strette, gareggiando in un fazzoletto di secondi. Poi la Jimenez ha cercato di forzare, la Brizio ha subìto l’attacco e addirittura ha ceduto alla Miro Varela. L’andorrana aveva decisamente una marcia in più e si è involata sul traguardo mentre negli ultimi chilometri le scaramucce per il secondo posto favorivano la Brizio che staccava nettamente la catalana.
Così il podio celebra il successo di Stephanie Jimenez col tempo di 4h05’44”, che non è però da record. Con due minuti di distacco sul traguardo di Premana si è presentata la Brizio, che si aspettava qualche cosa di meglio, quindi a 5’21” Mireia Miro Varela. Lontana dalle prime la russa Soukhowa, staccata dalla andorrana di 9’19”.
La Mini Skyrace, la gara “breve” di 20 km, ha registrato invece il successo tra i maschi di Dario Songini su Mirko Rosina e Guido Rovedatti, mentre tra le donne si è imposta Paola Testa su Lorenza Combi e Chiara Gianola.
Classifiche Giir di Mont
Maschile: 1) Jornet Burgada Kilan (ESP) 3:05:08; 2) Ricardo Mejia (MEX) 3:06:41; 3) Jessed Hernandez Gispert (ESP) 3:15:50; 4) Fulvio Dapit (ITA) 3:16:31; 5) Tofol Bernat Castanyer (ESP) 3:18:02; 6) Jordi Bes Ginesta (ESP) 3:19:51 ; 7) Paolo Larger (ITA) 3:20:18; 8) Helmut Schiessl (GER) 3:20:59; 9) Luca Miori (ITA) 3:21:01; 10) Paolo Gotti (ITA) 3:21:36
Femminile: 1) Stephanie Jimenez (AND) 4:05:44; 2) Emanuela Brizio (ITA) 4:07:47; 3) Mireia Miro Varela (ESP) 4:11:05; 4) Wera Soukhowa (RUS) 4:15:03; 5) Olazabal Alicia (ESP) 4:22:01
Mini Skyrace
Maschile: 1) Dario Songini (T.Valtellina) 1:39.55; 2) Mirko Rosina (T.Valtellina) 1:43:39; 3) Guido Rovedatti (T.Valtellina) 1:44:03.
Femminile: 1) Paola Testa (Lecco) 2:05:24; 2) Lorenza Combi (Runners Colico) 2:07:17; 3) Chiara Gianola (AS Premana) 2:16:26.
Da Teleccio a Ceresole sulle strade del re
Grande skyrunning in un paesaggio stupendo
Si sta lavorando per rendere perfettamente agibile e sicuro l'intero percorso. Alcuni tratti ancora innevati come quelli che portano al Colle della Porta sono stati preparati con trincee nella neve per scongiurare ogni pericolo. Dove sarà necessario si allestiranno delle corde fisse.
Intanto arrivano le iscrizioni: molte le telefonate da fuori regione segno questo che la Royal Ultra incuriosisce e attira gli appassionati.
Stefano Roletti, l'organizzatore, ci ha illustrato i premi in palio. Oggetti di grande valore in rame come campanacci in rame per la transumanza, paioli sempre in rame e altri prodotti dell'artigianato locale. Il Rifugio del Teleccio offre un pernottamento e mezza pensione a chi transiterà per primo al Colle dei Becchi accanto alla famosa Becca Meridionale della Tribolazione.
La macchina organizzativa è in funzione e si attendono numerose iscrizioni durante la settimana.
Skyrace del Piz Boè sulla neve
Gara estrema per 650 concorrenti
Un cielo terso che sembrava di poter toccare le splendide pareti dolomitiche che hanno fatto da contorno a questa spettacolare skyrace. Freddo pungente e molta neve, quella che si è posata da 2200 metri in su durante i temporali di ieri.
Già la salita alla Forcella Pordoi presentava tratti ghiacciati e altri innevati poi la diagonale fino al Rifugio Boé e la successiva discesa tutta su neve. Una condizione che i concorrenti hanno affrontato con grande padronanza senza troppe remore e paure. Ma gli organizzatori per prudenza decidono di non transitare in vetta al Piz Boè obbligando la gara a seguire una lunga diagonale per raggiungere il Rifugio Boé.
Ne è nata una sfida di altissimo livello con Dennis Brunod che ha dettato i ritmi fin dall'inizio in compagnia degli spagnoli. Poi l'allungo decisivo verso la forcella che gli ha permesso di aggiudicarsi il gran premio della montagna. Al Rifugio Boé era ormai da solo inseguito a una manciata di secondi dal suo avversario di sempre Hernandez.
Alle loro spalle lotta serrata fra Tacchini, i due inglesi, Caballero, Garcia e Larger.
Nella lunga discesa finale Brunod è stato raggiunto da quattro concorrenti: tre spagnoli e Tacchini. «Mi sono reso conto che era molto rischioso mollare a tutta con la neve che nascondeva le insidie e allora ho preferito lasciar fare...» Questo il commento di Dennis Brunod. Ma sul finale sferra un altro attacco nella parte più corribile, gli risponde Raul Garcia che lo supera di nove secondi sul traguardo. Tacchini è terzo mentre Larger riesce ad infilare gli altri inseguitori e far segnare il quarto tempo.
Nessuna storia in campo femminile con Antonella Confortola che si aggiudica la gara con ampio margine.
Classifica
1. Garcia Raul 1.57.17
2. Brunod Dennis 1.57.26
3. Tacchini Giovanni 1.57.53
4. Larger Paolo 1.58.14
5. Caballero Miguel 1.58.26
6. Hernandez Jessed 1.58.43
7. Lightfoot Ricky 1.59.31
8. Hope Rob 1.59.49
9. Dapit Fulvio 1.59.58
10. Tavernaro Michele 2.00.47
femminile
1. Confortola Antonella 2.25.17
2. Ardid Monica 2.27.25
3. Scola Nadia 2.27.50
4. Riva Luisa 2.29.16
5. Miori Giulia 2.29.28
Il Classic Trail Torcole
Dopo i nubifragi del venerdì precedente, una splendida giornata hanno accolto i concorrenti del Classic Trail Torcole 2000. Sono stati 109 i partenti a questa seconda edizione. La gara maschile è stata dominata dall’atleta valtellinese Daniele Zerboni (Sportiva Lanzada), già ottimo secondo posto nell’edizione 2008, che quest’anno ha prima controllato i rivali sulla lunga salita iniziale per poi sferrare l’affondo decisivo nelle ripide discese tecniche del percorso e andare a vincere stabilendo il nuovo primato della corsa: 2h17'27". Secondo posto del podio per Michi Oprandi (2h33'42") e, ottimo terzo, Giovanni Locatelli dei Runners Bergamo, in 2h37'33". Nella prova rosa successo della giovane e promettente Lisa Buzzoni (Valetudo Skyrunning), neo campionessa italiana di skyrunning a coppie, con il tempo finale di 2h58'58" (nuovo primato di gara) seguita da Maria Ilaria Fossati (Martesana corse), una specialista dell’ultramaratona, con il tempo di 3h18'34"; al terzo posto Franca Coness (Runners Bergamo) in 4h07'05".
Domani il Piz Boè
650 i partenti e sarà ancora grande skyrunning
Alle ore 8.30 il via nel centro di Canazei a quota 1450, salita a Passo Pordoi a quota 2238, quindi il ghiaione che sbuca alla Forcella del Pordoi a metri 2829.
Di qui fino alla vetta del Piz Boé (m 3152). Quindi passaggio al Rifugio Boè e discesa verso la Val di Lasties fino al Rifugio Pian di Schiavaneis (m 1850) e di qui fino al traguardo in centro a Canazei.
Scorrendo l'ordine di partenza possiamo tentare di fare delle previsioni: l'assenza di alcuni spagnoli ritornati in patria dovrebbe favorire Dennis Brunod che ancora una volta dovrà vedersela con Hernandez.
Da non trascurare nomi come Dapit e Pivk. Al via anche Jean Pellissier già vincitore della gara dieci anni fa.
Fra le donne la lotta dovrebbe essere ristretta alla Confortola e alla Mudge: nell'ordine di partenza non vediamo chi potrebbe insidiarle...
Tempo permettendo la nostra redazione mobile sarà piazzata nella parte conclusiva della salita al Piz Boè per fare gli scatti più suggestivi.
Record del mondo nel Vertical Kilometer
Urban Zemmer trionfa sulla Crepa Neigra
Proprio di trionfo si può parlare per il trentanovenne altoatesino Zemmer che ha affrontato alla grande il sentiero verticale che da Alba di Canazei porta sulla vetta della Crepa Neigra. Una salita incredibile, qualcuno l'ha definito il più bel vertical di sempre: una traccetta in linea di massima pendenza scalinata nella terra come se fosse un canalino di neve, e così per 1000 metri di dislivello x 2000 di sviluppo.
I grandi specialisti come Roc Agusti sono stati sorpresi dall'outsider che ha allungato negli ultimi cento metri lasciandosi alle spalle il fortissimo spagnolo e Manny Reichegger detentore del titolo su questo tracciato e di un record mondiale di 33.59. Alle loro spalle una vera bagarre fra Dennis Brunod che se la deve vedere con Hernandez: un arrivo a spintoni e a tagli fuori dal sentiero ma lo spagnolo ha la meglio.
Zemmer oltre a vincere il titolo europeo migliora anche il record mondiale di 5 secondi fermando il cronometro sul tempo di 33.56.
In campo femminile la solita grande prestazione di Antonella Confortola che con il suo passo cadenzato dal ritmo dei bastoni ha fatto sua la gara senza peraltro avvedersi della pericolosa vicinanza della Mudge che grazie ad un look quasi maschile - capelli cortissimi - è arrivata al traguardo una manciata di secondi dopo l'azzurra del fondo.
Il tanto atteso Kilian Jornet è transitato in compagnia della Confortola. Intervistato al traguardo ha ammesso di essere stanco essendo arrivato a Canazei nella notte.
«Tutti gli scialpinisti sono partiti alla grande e la gara è stata subito durissima, mi sono comunque divertito molto dal momento che se non sei con i primi si fa molta meno fatica...» Questo il commento di Kilian sul traguardo.
Domenica mattina si replica da Canazei al Piz Boé e ritorno dove non saranno in gara né Kilian, né Roc Agusti e nemmeno Manny Reichegger.
Più tardi verrà pubblicata la classifica completa della gara e il filmato.