Slitta il debutto della Feuerstein Skiraid
Per il rischio valanghe. Possibile recupero ad aprile
Slitta il debutto della Feuerstein Skiraid, in programma sabato 11 marzo in Val di Fleres. «Purtroppo non ci sono le condizioni - spiega Stefanie De Simone del comitato organizzatore - dopo giorni di vento, neve e pioggia, il rischio valanghe è salito a 4 su 5 e dunque è impossibile gareggiare. Ma viste le tante iscrizioni, stiamo cercando una data utile per il recupero: potrebbe essere ad aprile, ma deve essere ancora confermata».
Domenica confermata la Pizzo Camino Ski Alp Race
Ma su percorso modificato
Domenica 12 marzo appuntamento con la Pizzo Camino Ski Alp Race gara individuale FISI, prova del Trofeo Alpi Orobiche. «Purtroppo a causa del vento abbiamo dovuto modificare il percorso - spiega Claudio Capitanio del comitato organizzatore - abbiamo comunque disegnato un tracciato di circa 1700 metri di dislivello, con cinque salite, cinque salite e cinque tratti a piedi. E sarà unico per uomini e donne. Partenza confermata domenica mattina, nella zona della pista di fondo di Schilpario». Info e iscrizioni sul sito: www.sciclubvallediscalve.it
Festa di compleanno per Pippo Barazzuol
Terzo con il francese Favre nella seconda tappa della Pierra
La felicità del primo podio alla Pierra Menta, nel giorno del suo compleanno. Filippo, per tutti Pippo, Barazzuol ha festeggiato i suoi 28 anni chiudendo al terzo posto la seconda tappa, insieme con Valentin Favre. «Oggi è stata dura - spiega il francese - ma a noi condizioni più impegnativi ci piacciono, abbiamo la testa per affrontarla con la giusta attenzione. Pippo è un ottimo compagno di squadra, abbiamo un ritmo di gara molto simile e riusciamo a gestirci molto bene in gara». Pippo si cambia, saluta i tifosi francesi, indossa il suo immancabile cappello verde e si concede una birra. Non è quella che produce lui, ma oggi va bene lo stesso. Ecco allora le sue parole.
Penalizzazione per Boscacci-Maguet, ma restano terzi
Forse serve una riflessione sui regolamenti
Nuova penalizzazione in casa Italia. Cinque minuti per ‘aiuto esterno e materiale non consentito’ per la coppia Michele Boscacci e Nadir Maguet. Aldilà della sanzione che ci può stare leggendo il regolamento attuale, è forse necessaria una riflessione per il futuro. Prima di tutto il materiale. Rompere uno sci, un rampone, uno scarpone non è già una ‘auto-penalizzazione’ per l’atleta in gara? Serve davvero dare altri minuti? E ancora restando al tema materiale il regolamento parla di sci e bastoni, non di scarponi o ramponi. Ma poter cambiare anche scarponi o ramponi e non solo sci e bastoni non sarebbe più utile per gli atleti, anche in termini di sicurezza? E ancora, non servirebbe forse maggiore uniformità nei regolamenti? Se fosse successo in Coppa del Mondo per l’ISMF sarebbe stata squalifica, a La Grande Course penalizzazione. D’accordo due circuiti diversi, che si sono staccati da una Coppa del Mondo unica, proprio per visioni diverse sui regolamenti, ma avere una serie di ulteriori capisaldi comuni non sarebbe di più facile comprensibilità per atleti, tecnici, ma soprattutto per gli appassionati, non solo quelli più ‘inseriti’, ma in special modo per quelli occasionali?
Considerazioni a parte, Michele Boscacci e Nadir Maguet anche con 5’ in più sono in piena lotta per un posto sul podio. Ecco allora le considerazioni del ‘capitano’, Miky Boscacci.
Pierra Menta, la legge di Lenzi-Eydallin
Al femminile Roux-Forsberg si riprendono lo scettro
Damiano Lenzi e Matteo Eydallin mettono un altro importante tassello nella scalata al successo della Pierra Menta 2017. Vittoria anche nella seconda tappa e vantaggio che continua a crescere sugli avversari. Una prova, quella del giovedì, dura, forse più dura del previsto. Si resta sotto i 2000 metri di quota per il rischio valanghe, ma tra tratti a piedi (compreso il passaggio per le vie di Arêches), neve pesante per l’umidità e un forte rialzo delle temperature, che si fa sentire in salita per chi è davanti, ma soprattutto in discesa, e comunque 2318 metri di dislivello, alla fine le gambe sono cotte per tutti. Lenzi-Eydallin gestiscono la prima parte di gara con Kilian Jornet e Sevennec che provano a dettare il ritmo davanti. Poi li passano sulla terza salita e viaggiano in solitaria sino al traguardo: 1’07” il vantaggio alla fine, che sarebbe potuto essere anche maggiore, se non avessero perso la traccia nell’ultima discesa, con tanto di risalita a scaletta. Il podio di giornata è completato da Filippo Barazzuol e Valentin Favre, dopo un testa a testa nella discesa finale con Michele Boscacci e Nadir Maguet. Ma andiamo con ordine. Problemi di materiali per Boscacci-Maguet sulla seconda salita, il distacco cresce, anche di minuti, ma i due ‘alpini’ recuperano tempo e posizioni sino a giocarsi il podio. Appena cinque secondi sotto lo striscione d’arrivo che diventano 5’05”, dopo la penalizzazione di cinque minuti a Boscacci-Maguet per ‘aiuto esterno’. Boscacci-Maguet che perdono anche la quarta piazza, superati da Bonnet e Palzer. Sesti Neic Kuhar e Lars Erik Skjervheim che battono i padroni di casa Bon Mardion-Gachet. Ottavi Nil e Oriol Cardona Coll, nono Stefano Stradelli con Samuel Equy, decimo Filippo Beccari con Joris Perillat Pessey. Restano in alto i badioti Lois Craffonara e Michael Moling, tredicesimi, nella top 20 anche Martin Stofner e Noè Thaler.
La generale allora. Lenzi e Eydallin viaggiano con 5’57” su Kilian Jornet-Sevennec, Boscacci e Maguet restano terzi a 11’15” con 36” di margine sui quarti, Palzer-Bonnet. Quinti a 12’33” Barazzuol-Favre, solo sesti Bon Mardion e Gachet a 16’08”.
FEMMINILE - Laetitia Roux e Emelie Forsberg si riprendono subito lo scettro andando a vincere con un vantaggio 7’54” su Jennifer Fiechter e Severine Pont Combe. Adesso sono loro le leader con 6’51” sulle svizzere e con 12’38” sulle connazionali Mollaret-Bonnel, terze anche di tappa. Il resto delle posizioni non cambia, quarte le statunitensi Young-Smiley, quinte la francese Valentine Favre e la spagnola Marta Riba. Bella prova delle valdostane Annie e Katrin Bieler, seste oggi e settime nella generale.
La prima volta della feed zone per gli atleti
Ma alla fine serve solo a chi ha assistenza
La novità della Pierra Menta 2017 (che varrà anche per tutte le tappe della Grande Course) era un’unica zona di assistenza atleti sul tracciato. Solo lì, tra le due bandiere bandiere ‘feed zone’, è possibile ‘aiutare’ gli atleti, altrimenti scatta una penalizzazione di 20 minuti. Dunque una sorta di parità di condizioni per tutti i concorrenti in gara. Però… però non è considerato come ristoro, solo assistenza. Quindi non c’è nulla: un tè, un frutto, neppure acqua. E allora solo chi ha un coach, al massimo un amico o una fidanzata, può davvero ‘fare rifornimento’, gli altri, quelli del gruppone per intenderci che non hanno nessuno al seguito, vanno avanti con quello che si sono messi nello zaino alla partenza. E ancora in quel tratto agli atleti è concesso gettare i loro rifiuti, bustine di gel o bucce di banana, senza penalizzazioni di sorta: toccherà a chi fa assistenza fare pulizia, raccogliendo tutto. Ma devono portarsi anche un sacchetto per la spazzatura…
Rob Krar e Mike Foote al debutto alla Pierra
I due ultrarunner ci provano con gli sci
Non solo François D’Haene. Il runner francese (ricordiamo solo la vittoria all’UTMB, visto che la lista sarebbe troppo lunga) è ormai un habitué della Pierra Menta, ha un passato sulla neve, tanto che ormai è in piena lotta per un posto nella top ten e nella prima tappa con il compagno Alexis Traub si è piazzato quindicesimo a 19’39” da Lenzi-Eydallin, ma a poco più di 2’ dalla decima posizione. Ma c’è una coppia che è un pezzo di storia dell’ultra running nordamericano, Rob Krar e Mike Foote. Ma come si sono trovati sulla neve? «Per noi è stata una prima volta assoluta - racconta Krar - ed è sicuramente molto difficile. La discesa, i cambi, ma soprattutto la bagarre che si crea all’inizio. Non siamo abituati ad una situazione del genere». Sono partiti avanti in griglia con il pettorale 23, ma ben presto sono stati presi del gruppone: hanno chiuso comunque nei 100, 94esimi con 59 minuti e venti secondi di ritardo.
Grande Italia alla prima della Pierra Menta
Primi Lenzi-Eydallin, secondi Boscacci-Maguet
La prima tappa della Pierra Menta parla italiano. Primi Damiano Lenzi e Matteo Eydallin, secondi Michele Boscacci e Nadir Maguet. Una gara gestita come si doveva gestire. Lence e Eyda partivano da favoriti e dovevano impostare la gara alla loro maniera, Miky e il Mago non avevano nulla da perdere e avevano messo in conto qualche ‘rischio’ in più. E così è andata. Dopo le nevicate degli ultimi giorni, si intravede il sole durante la gara. La neve è tanta, divertente e farinosa in discesa, in salita la traccia c’è, ma è abbastanza profonda e non così scorrevole. Si resta sotto i 2000 metri di quota per il rischio valanghe, ma resta una tappa da 2213 metri di dislivello in salita. Lenzi e Eydallin restano coperti in avvio, passano comunque per primi al primo cambio e poi allungano in discesa, dando la spallata vincente sulla terza e lunga salita (di oltre 900 metri di dislivello), per poi viaggiare in solitaria sino al traguardo. «Siamo solo alla prima tappa - spiega Lenzi -, ma è andata come volevamo. Non abbiamo voluto prendere rischi e un vantaggio di oltre 3’ ci permette di andare subito all’attacco nelle prossime gare».
Garone anche Michele Boscacci e Nadir Maguet. Hanno dato gas subito, si sono presi qualche rischio in discesa, sono rimasti incollati al duo di testa, per poi difendere il secondo posto. «Non pensiamo alla classifica - racconta Miki - e così possiamo permetterci qualche azzardo in più». Alle loro spalle Kilian Jornet e Alexis Sevennec (che ha saputo della ‘convocazione’ al posto di Jacquemoud a mezzogiorno di martedì) che vincono la sfida con Bon Mardion e Gachet. i francesi hanno attaccato con il loro piatto forte, la discesa, ci hanno provato anche in salita (passando gli avversari subito dopo l’area di assistenza, messa alla base della terza salita), ma alla fine Kilian e Sevennec (con il francese messo anche davanti a fare il ritmo, ma più spesso con il catalano che mette al cordino il compagno…) sono tornati sotto e li hanno passati. Quarti i francesi, quinti Rémi Bonnet e Anton Palzer. I distacchi dunque, che alla Pierra contano: Lenzi-Eydallin in 2h17’05” con 3’30” su Boscacci-Maguet e 4’50” su Kilian-Sevennec, 6’46” su Bon Mardion-Gachet, 7’56” su Bonnet-Palzer.
Completano la top ten Filippo Barazzuol con il francese Valentin Favre, lo sloveno Nejc Kuhar e il norvegese Lars Erik Skjervheim, gli spagnoli Oriol e Nil Cardona Coll, nono il valdostano Stefano Stradelli con il francese Samuel Equy, davanti ai francesi Rochaix-Bochet.
Gli altri azzurri. Undicesimi Lois Craffonara e Michael Moling, nei primi venti quattordicesimo Filippo Beccari con il francese Perillat Pessey, sedicesimi Martin Stofner e Noé Thaler.
FEMMINILE - Tutti si aspettavano una cavalcata solitaria di Laetitia Roux e Emelie Forsberg. E così è stato almeno per tre quarti di gara. Anche al parterre erano annunciate al comando, attese sul traguardo davanti a tutte. Invece nella discesa le svizzere Fiechter e Pont Combe le hanno passate e con loro sono arrivate, anche le altre francesi Mollaret e Bonnel. Avevano battagliato, sportivamente parlando, per la piazza d’onore, alla fine sono tutte vicinissime. Svizzere prime in 2h59’55”, a 1’03” Roux-Forsberg a 1’18” Mollaret-Bonnel. Una gara che sembrava chiusa in partenza, in realtà, almeno per un giorno, è la più incerta. Quarte un po’ a sorpresa le statunitensi Jessie Young e Janelle Smiley, ma il distacco sale a 8’07”, quinte a 10’55” la francese Valentine Fabre e la spagnola Marta Riba. Ottave le sorelle valdostane Annie e Katrin Bieler.
Pierra Menta, forfait di Jacquemoud e Tomatis
Domani parte la grande classica, tanta neve e rischio valanghe alto
Arrivano sotto la neve i protagonisti della Pierra Menta. Da mercoledì a sabato quattro giorni, i classici quattro giorni di gare. Se nevica la vigilia, le previsioni meteo annunciano miglioramenti già da mercoledì. Controllo materiale, prima della consegna dei pettorali in piazza ad Areches. E ci sono due novità nella starting list. Non ci sarà la coppia che ha vinto l'ultima edizione: forfait di Jacquemoud, così Kilian Jornet sarà al via con il francese Sevennec. Pettorale 2 per Lenzi-Eydallin, 3 per Boscacci-Maguet.
Al femminile manca all'appello Katia Tomatis. «Purtroppo le conseguenze della caduta ai Mondiali - spiega la cuneese - sono più gravi del previsto con un problema al legamento del ginocchio». Doveva gareggiare in coppia con la francese Mollaret che partirà invece con la connazionale Lorna Bonnel. Pettorale 1 per le superfavorite Roux-Forsberg, 3 per le svizzere Fiechter-Pont Combe. Più di un metro in quota: un duro lavoro per i tracciatori che hanno trovato neve piuttosto pesante. Prima tappa che resta in basso, sotto i 2000 metri per rischio valanghe.
Sabato debutta la Mondolé SkiMarathon
Gara a coppie in notturna sulle piste del comprensorio monregalese
Si allunga e cambia nome. La notturna di Prato Nevoso, Sciando sotto le stelle, diventa Mondolé SkiMarathon e tocca anche le piste di Artesina, nel comprensorio monregalese del Mondolé. Adesso i chilometri da affrontare sono 21 con un dislivello positivo di 1950 metri. Appuntamento sabato 11 marzo, con start alle 17.30: gara a coppie con partenza e arrivo sempre nella conca illuminata di Prato Nevoso. Le iscrizioni si chiuderanno alle 20 del 9 marzo. Info sul sito dello sci club Tre Rifugi, organizzatore della gara: www.trerifugi.it
Cuneesi protagonisti in Francia
Al Victor de Cessole vittorie di Marco Testino e Maria Orlando
Trasferta francese per un gruppo di atleti cuneesi, impegnati al Trophèe Victor de Cessole a Casterino, nella vicina Valle delle Meraviglie. Sole e neve farinosa su un tracciato con tre salite (compresa quella nel canale della Nauque da affrontare con i ramponi che portava sulla splendida cresta di due chilometri con vista mare) e altrettante discese, interamente fuoripista, per complessivi 20 km e 1850 metri di dislivello positivo. Sul gradino più alto del podio sono saliti Marco Testino (con terzo Erik Pettavino) e Maria Orlando, mentre tra le junior affermazione di Francesca Zucco.
Giovani in gara alla Ski Alp Valle di Rezzalo
Tappa di Coppa Italia
Tappa di Coppa Italia Giovani domenica con la Ski Alp Valle di Rezzalo: grazie alla nevicata di sabato le condizioni di innevamento sono buone anche nella parte bassa del tracciato.
Tra i Cadetti vittoria di Alessandro Gadola del Valtartano davanti all’atleta di casa del Sondalo, Davide Lucchini con Mirko Sanelli del Premana a completare il podio, quarto Alessandro Rossi del Lanzada, quinto Mattia Tanara del CAI Schio. Tra le Cadette continua il magic-moment della valtellinese Samantha Bertolina davanti a Sophie Poernbacher dell’Olang e Anna Folini dell’Albosaggia, quarta Erica Bulanti del Valtartano, quinta Erica Cola dell’Alta Valtellina.
Davide Magnini vince la gara Junior: il trentino dell’Esercito si impone sui valtellinesi Nicolò Canclini e Stefano Confortola, ai piedi del podio Fabien Guichardaz del Corrado Gex e Daniele Carobbio del 13 Clusone. Al femminile successo di Giulia Murada dell’Albosaggia su Giorgia Felicetti del Bogn da Nia e Giulia Gherardi dell’Albosaggia, quarta Olesia Ronzon dello Ski Alp Valdobbiadene, quinta Elisa Pedrolini dell’Albosaggia.
A livello Espoir sul podio maschile sono saliti Valentino Bacca (Brenta Team), Henri Aymonod (Corrado Gex) e Simone Puricelli (Albosaggia), su quello rosa Giulia Compagnoni (Esercito), Ilaria Veronese (Valsangone) e Camilla Rodigari (Alta Valtellina).