Primi Lenzi-Eydallin, secondi Boscacci-Maguet
La prima tappa della Pierra Menta parla italiano. Primi Damiano Lenzi e Matteo Eydallin, secondi Michele Boscacci e Nadir Maguet. Una gara gestita come si doveva gestire. Lence e Eyda partivano da favoriti e dovevano impostare la gara alla loro maniera, Miky e il Mago non avevano nulla da perdere e avevano messo in conto qualche ‘rischio’ in più. E così è andata. Dopo le nevicate degli ultimi giorni, si intravede il sole durante la gara. La neve è tanta, divertente e farinosa in discesa, in salita la traccia c’è, ma è abbastanza profonda e non così scorrevole. Si resta sotto i 2000 metri di quota per il rischio valanghe, ma resta una tappa da 2213 metri di dislivello in salita. Lenzi e Eydallin restano coperti in avvio, passano comunque per primi al primo cambio e poi allungano in discesa, dando la spallata vincente sulla terza e lunga salita (di oltre 900 metri di dislivello), per poi viaggiare in solitaria sino al traguardo. «Siamo solo alla prima tappa – spiega Lenzi -, ma è andata come volevamo. Non abbiamo voluto prendere rischi e un vantaggio di oltre 3’ ci permette di andare subito all’attacco nelle prossime gare».
Garone anche Michele Boscacci e Nadir Maguet. Hanno dato gas subito, si sono presi qualche rischio in discesa, sono rimasti incollati al duo di testa, per poi difendere il secondo posto. «Non pensiamo alla classifica – racconta Miki – e così possiamo permetterci qualche azzardo in più». Alle loro spalle Kilian Jornet e Alexis Sevennec (che ha saputo della ‘convocazione’ al posto di Jacquemoud a mezzogiorno di martedì) che vincono la sfida con Bon Mardion e Gachet. i francesi hanno attaccato con il loro piatto forte, la discesa, ci hanno provato anche in salita (passando gli avversari subito dopo l’area di assistenza, messa alla base della terza salita), ma alla fine Kilian e Sevennec (con il francese messo anche davanti a fare il ritmo, ma più spesso con il catalano che mette al cordino il compagno…) sono tornati sotto e li hanno passati. Quarti i francesi, quinti Rémi Bonnet e Anton Palzer. I distacchi dunque, che alla Pierra contano: Lenzi-Eydallin in 2h17’05” con 3’30” su Boscacci-Maguet e 4’50” su Kilian-Sevennec, 6’46” su Bon Mardion-Gachet, 7’56” su Bonnet-Palzer.
Completano la top ten Filippo Barazzuol con il francese Valentin Favre, lo sloveno Nejc Kuhar e il norvegese Lars Erik Skjervheim, gli spagnoli Oriol e Nil Cardona Coll, nono il valdostano Stefano Stradelli con il francese Samuel Equy, davanti ai francesi Rochaix-Bochet.
Gli altri azzurri. Undicesimi Lois Craffonara e Michael Moling, nei primi venti quattordicesimo Filippo Beccari con il francese Perillat Pessey, sedicesimi Martin Stofner e Noé Thaler.
FEMMINILE – Tutti si aspettavano una cavalcata solitaria di Laetitia Roux e Emelie Forsberg. E così è stato almeno per tre quarti di gara. Anche al parterre erano annunciate al comando, attese sul traguardo davanti a tutte. Invece nella discesa le svizzere Fiechter e Pont Combe le hanno passate e con loro sono arrivate, anche le altre francesi Mollaret e Bonnel. Avevano battagliato, sportivamente parlando, per la piazza d’onore, alla fine sono tutte vicinissime. Svizzere prime in 2h59’55”, a 1’03” Roux-Forsberg a 1’18” Mollaret-Bonnel. Una gara che sembrava chiusa in partenza, in realtà, almeno per un giorno, è la più incerta. Quarte un po’ a sorpresa le statunitensi Jessie Young e Janelle Smiley, ma il distacco sale a 8’07”, quinte a 10’55” la francese Valentine Fabre e la spagnola Marta Riba. Ottave le sorelle valdostane Annie e Katrin Bieler.