Benedikt Böhm, Speed Transalp da record

Una transalp superlativa: Benedikt ‘Beni’ Böhm, atleta di sport endurance di montagna e brand manager del marchio Dynafit, abbatte i limiti del tempo con la sua ‘Speed Transalp - non stop’. Il 9 e 10 marzo Böhm ha attraversato le Alpi da nord a sud con gli sci da scialpinismo in sole 28 ore e 45 minuti, senza sosta. Per raggiungere Casere, in provincia di Bolzano, da Ruhpolding, in Germania, un atleta allenato impiega normalmente dai tre ai sei giorni. Il 41enne Böhm ha completato il percorso, 210 chilometri e 10.500 metri di dislivello, riuscendo a rimanere ben al di sotto del limite di 36 ore che si era prefissato.

©Dynafit

Benedikt Böhm aveva già attraversato le Alpi nel 2006, insieme a cinque compagni d’avventura nel tempo record di due giorni e mezzo, questa volta si è riproposto di affrontare senza sosta il percorso e di dedicare l’impresa a una buona causa. Il progetto ‘Speed Transalp - non stop’ è partito il 9 marzo alle sei del mattino da Ruhpolding, in Germania. Böhm ha raggiunto Casere in otto tappe. A Seegatterl, Lofer, Hochfilzen, Hinterglemm, Jochberg, Neukirchen e Krimml erano collocati dei punti ristoro, con la possibilità di riscaldarsi e cambiarsi. Per garantire una marcia più spedita, un gruppo di sei atleti nei giorni precedenti aveva marcato l’intero percorso. Due esperte guide alpine hanno affiancato Böhm durante tutto il tragitto per occuparsi della sua sicurezza ed essere pronti a intervenire in caso di emergenza, ma non è stato necessario. Böhm ha raggiunto il paesino montano di Casere il 10 marzo alle 10.45, esausto e allo stremo delle forze, ma al settimo cielo. Per percorrere i 210 km e 10.500 metri di dislivello ha impiegato esattamente 28 ore e 45 minuti.

©Dynafit

«La Speed Transalp è stata un’esperienza indescrivibile per me. Sono stremato, mi fanno male le gambe e il mio corpo ha esaurito completamente le energie. Non vedo l’ora di mettermi a letto ma allo stesso tempo sono al colmo della felicità per essere riuscito nell’impresa - così Benedikt Böhm commenta la Speed Transalp - Un immenso ringraziamento al team per avermi supportato e aver battuto traccia sul percorso. Senza di voi non sarebbe stato possibile. Grazie anche a tutti quelli che hanno seguito questa avventura e mi hanno sostenuto. Sono molto lieto di aver dato con questo progetto sportivo un contributo per una buona causa, raggiungendo una consistente somma da devolvere all&’associazione Albert Schweitzer».
Per sostenere il progetto del proprio manager, Dynafit, ha pensato a una promozione speciale. Dal 4 al 10 marzo era possibile acquistare la famosa fascia Performance Dry Slim di Dynafit al prezzo speciale di 10 euro, e tutto il ricavato sarebbe stato devoluto all’associazione ‘Albert Schweitzer’. Benedikt Böhm, padre di tre bambini, aveva promesso di raddoppiare personalmente la somma se avesse completato la Speed Transalp in meno di 36 ore. Con la vendita della fascia e il contributo di Böhm sono stati raccolti 13.000 euro, che saranno interamente donati all’associazione ‘Albert Schweitzer’.


Mondiali ski-alp, posticipata l'individuale giovani di lunedì

Nessuna gara lunedì ai Mondiali di ski-alp in Svizzera. Condizioni meteo difficili a Villars per mettere in scena l’individuale giovani che viene così posticipate di un giorno.


Lagorai Cima d’Asta a Valentino Bacca e Corinna Ghirardi

Ha un sapore particolare la Lagorai Cima d’Asta per i vincitori Valentino Bacca e Corinna Ghirardi. Per lo skialper di Rumo si tratta del primo successo in una classica dello sci alpinismo, per la bresciana di Ponte di Legno invece è la seconda vittoria consecutiva, ma in questa occasione giunta con autorevolezza e determinazione- Non la smette di sorridere Valentino Bacca sul traguardo di Malga Tolvà, è al settimo cielo, perché questa affermazione nella competizione, valida come prova di Coppa Italia e di campionato trentino, per lui rappresenta davvero moltissimo. Dopo qualche problema di salute lo scorso anno, finalmente ha ritrovato la condizione, rendendosi autore di una prestazione impeccabile lungo i 18 km del tracciato con un dislivello di 1897 metri. Non è stata una vittoria facile, ma voluta con tutte le forze, perché nella prima parte del percorso ha dovuto duellare con Philip Goetsch. L’altoatesino, specialista delle sfide verticali, ha dato il tutto per tutto sin da subito, transitando in solitaria al rifugio Brentari, con una ventina di secondi di vantaggio sul noneso. La svolta è arrivata nel tratto a piedi che portava ai 2847 metri della Cima d’Asta. Nel tratto tecnico con le corde, Bacca ha raggiunto e superato Goetsch. Da quel momento è iniziata la sua escalation fino al traguardo, transitato per primo anche al secondo passaggio alla Bocca dei Sassi. Lo skialper trentino non si è risparmiato nemmeno nella discesa finale, arrivando in solitaria sotto lo striscione d’arrivo dopo 1h56’59”. Il meranese si è così dovuto accontentare della piazza d’onore, concludendo dopo 3 minuti e 9 secondi. Decisamente più staccato il terzo classificato, anche lui trentino. Si tratta di Gabriele Leonardi, figlio d’arte visto che il padre Luca vinse la prima edizione della Lagorai in coppia con Dellantonio. Il suo ritardo dal trionfatore è di oltre 8 minuti, una ventina di secondi più veloce dell’altro rendenese Alex Salvadori, mentre seguono in classifica Daniele Cappelletti, Michele Maccabelli, Michele Pozzi e Lois Craffonara.

Philip Goetsch ©Thomas Martini

Prestazione senza patemi d’animo invece nella sfida al femminile, dove la favorita Corinna Ghirardi è partita subito forte, gestendo poi il vantaggio sulle inseguitrici lungo il suggestivo tracciato che prevedeva 9 cambi di assetto, due tratti a piedi, del quale il primo sulla cresta del Cima d’Asta e il secondo con vista Forzeleta, con corde fisse. La bresciana ha concluso la sua prova con il tempo di 2h26’09”, precedendo la fassana Margit Zulian di oltre 7 minuti, quindi sul terzo gradino del podio è salita la veneta di Padola Martina De Silvestro. Quarto posto per un'altra attesa protagonista, la friulana Maria Dimitra Theocharis, che ha passato una notte insonne e non era nelle migliori condizioni. Quinta Sabrina Malacarne, seguita dalla compagna di squadra dello Sci club Valle dei Laghi Giulia Orlandi.

Corinna Ghirardi ©Pegasomedia

Rispettando la tradizione organizzativa, lo SkI Team Lagorai ha proposto anche dei tracciati ad hoc per le gare giovanili, che avevano il compito anche di assegnare i titoli trentini. Nella junior maschile, i cui partecipanti sono partiti assieme ai senior, ha trionfato come da copione il vicentino Matteo Sostizzo. Dodici mesi fa aveva vinto fra i cadetti, in questa occasione fra gli junior. La prova riservata ai cadetti ha invece visto primeggiare Cristian Peroceschi, mentre nelle due gare femminili la medaglia d’oro è stata appannaggio di Lisa Moreschini del Monte Giner fra le junior e di Anna Cainelli del Brenta Team fra le cadette. Fra gli under 23 il migliore è stato Gabriele Leonardi del Brenta Team, mentre fra i master successo per Ivan Antiga del Brenta Team e Janka Kollarova, dello stesso sodalizio in campo femminile.
I nuovi campioni trentini sono risultati Valentino Bacca e Sabrina Malacarne fra i senior, Gabriele Leonardi nella under 23, Lisa Moreschini e Simone Cainelli fra gli junior, Cristian Peroceschi e Anna Cainelli fra i cadetti, Ivan Antiga e Janka Kollarova fra i master.


Partiti i Mondiali in Svizzera: nella sprint un solo oro per l'Italia

Prima giornata di gare ai Mondiali svizzeri di Villars. Con una sola medaglia d’oro per i colori azzurri. Fa festa la Svizzera con il titolo di Arno Lietha (primo anche tra gli Espoir) davanti all’altro elvetico Iwan Arnold, con bronzo per Robert Antonioli, quarto lo spagnolo Oriol Cardona Coll, quinto e argento Espoir per il norvegese Hans-Inge Klette, sesto e bronzo Espoir per Nicolò Canclini. Il tutto al termine di una finale tiratissima, con tanta gente a seguirla, nonostante il maltempo. Nella gara rosa sigillo della spagnola Claudia Galicia Cotrina, davanti alla slovacca Marianna Jagercikova, con terza Déborah Chiarello, quarta la spagnola Marta Garcia Farres, quinta la prima Espoir la francese Lena Bonnel, sesta la svizzera Marianne Fatton.

©Facebook ISMF World Cup Ski Mountaineering

L’oro per l’Italia arriva nella categoria Junior con il successo di Giovanni Rossi che chiude davanti allo svizzero Aurélien Gay e al francese Lucas Bertolini. Al femminile titolo per la russa Ekaterina Osichkina, davanti alla francese Justine Tonso, con bronzo per Samantha Bertolina. Tra i Cadetti arriva la doppietta svizzera con Robin Bussard, primo sullo spagnolo Martinez Ferrer e bronzo per Luca Tomasoni, quarto Rocco Baldini, e con Caroline Ulrich che chiude davanti a Silvia Berra e alla francese Margot Ravinel.


Anche Kilian Jornet al via dell'Adamello Ski Raid

È un Adamello Ski Raid decisamente internazionale quello che andrà in scena domenica 7 aprile e valido come seconda prova del circuito La Grande Course. Per la settima edizione sono infatti attesi atleti di ben 15 nazioni e in rappresentanza di quattro continenti a testimonianza del valore di questo evento spettacolare e dagli elevati contenuti tecnici, con i suoi 43.000 metri di sviluppo, 4.000 di dislivello positivo, 4.380 in discesa, partenza da quota 1.630 e transito addirittura ai 3.539 di Cima Adamello.
Una sfida affascinante, alla quale è difficile resistere. Non è un caso dunque che fra i partecipanti ci sarà Kilian Jornet, in coppia con l’austriaco Jakob Hermann, con l’obiettivo di inserire i propri nomi nell’albo d’oro della competizione organizzata dall’Adamello Ski Team. Fra gli iscritti anche la collaudata coppia francese composta da Xavier Gachet e William Bon Mardion e gli altri transalpini Alexis Sévennec con Dider Blanc, in attesa delle iscrizioni degli italiani che non sono ancora state definite.
In campo femminile c’è già la coppia da battere, composta dalla francese Axelle Mollaret (vincitrice sul traguardo di Ponte di Legno due anni fa assieme alla svizzera Jennifer Fiechter) e dall’azzurra Alba De Silvestro, ma occhio pure all’esperta Laetitia Roux che deve però ancora svelare la compagna di cordata. La sfida per la vittoria è dunque lanciata, così come la corsa agli ultimi pettorali disponibili, visto che la chiusura delle iscrizioni è stata posticipata fino alla mezzanotte di mercoledì 20 marzo o al raggiungimento del numero di 350 coppie.
Negli scorsi fine settimana sono proseguiti i sopralluoghi in quota da parte degli organizzatori, che stanno allestendo il percorso di gara. Grazie alle abbondanti nevicate autunnali e degli ultimi giorni il manto nevoso garantirà un’edizione di alto livello, con la conferma dei passaggi significativi, come il canalino skiraid e il Passo degli Italiani. Il suggestivo transito a Cresta Croce è stato attrezzato e si annuncia ancora una volta uno dei momenti simbolo della competizione. Sarà dunque un Adamello Ski Raid particolarmente tecnico, anche a seguito dell’evoluzione dei ghiacciai, che inevitabilmente porta all’innalzamento dell’aspetto alpinistico, con tratti con ramponi e in ferrata.
Priorità del comitato organizzatore è quella di portare il pubblico in quota. Anche quest’anno è confermato l’accesso gratuito dalle ore 5.30 alle ore 7.30 del pubblico sulle cabinovie Paradiso e Presena, per seguire il passaggio ai relativi passi, con la possibilità di assistere al transito ai 3000 metri di Passo Presena nell’Adamello Ski Raid Stadium, nella speciale arena allestita dal Consorzio Pontedilegno - Tonale con tribune naturali. E per animare ulteriormente lo stadio in quota ai primi 2.000 tifosi che saliranno con la cabinovia verrà donata una campana personalizzata con la quale potranno spronare i concorrenti.


Horn Attacke a Hannes Perkmann e Annelise Felderer

Sabato appuntamento con la Horn Attacke che da Bolzano porta fin sul Corno del Renon. Tre o due frazioni per le staffette, ma un’unica grande faticata per gli individuali, con 20 km e 2.000 metri di dislivello, due primi tratti di corsa, con la salita da Bolzano verso Soprabolzano, ed una seconda dall’arrivo della funivia del Renon fino a Pemmern, e poi via con gli sci e le pelli fino in vetta, un po’ in pista e un po’ in fuoripista in una giornata splendida, anche se a tratti una leggera nebbia ha offuscato l’affascinante veduta a 360° su alcune delle montagne più belle dell’Alto Adige.
Hannes Perkmann, già primo nel 2017, è partito spedito fin dalla prima rampa di Santa Maddalena, andando ad incrementare il vantaggio inizialmente su Philipp Plunger ed Henry Hofer, quindi a metà della prima salita sul solo Hofer, raggranellando oltre 2’ a Soprabolzano e addirittura oltre 3’20” a Pemmern, prima di calzare gli sci d’alpinismo. Poi Perkmann, atleta di Sarentino, ha badato saggiamente ad amministrare il vantaggio, anche perché Hofer nella prima parte di ascesa con gli sci ha sbagliato percorso, per sua ammissione a causa di un errore personale; Hofer poi ha messo il turbo ma il suo miglior tempo con gli sci non gli ha comunque consentito il sorpasso.

Hannes Perkmann ©Newspower.it

Hannes Perkmann ha chiuso la fatica dei 2.000 metri di dislivello in 2h03’40” con oltre 3’ su Hofer (2h06’58”). Sul podio, e meritatamente, c’è salito anche il gardenese Georg Piazza (2h14’49”). Dietro Philipp Plunger, Tobias Geiser, Franz Hofer, Anton Steiner, Andreas Öhler, Stefano Facchini e Alessandro Forni, finiti nell’ordine nei primi dieci posti.
Schiacciante, al femminile, il successo di Annelise Felderer, due volte vincitrice in passato e anche lei della Val Sarentino come Perkmann, prima nella corsa e prima con gli sci. Nulla ha potuto Anna Pircher. Ha chiuso con 2h35’48” e con oltre 8’ sulla rivale di Laces (2h44’13”). A podio anche Priska Gasser, con due quarte posizioni nella corsa e nello scialpinismo.

I vincitori della Horn Attacke 2019 ©Newspower.it

In gara anche le staffette a 2 o 3 frazionisti. Florian Zeisler e Michael Zemmer hanno dominato nella staffetta a due. Il primo nella corsa ha staccato il terzo tempo, Zemmer è riuscito a fare il vuoto con gli sci, un buon mix per i portacolori di Happy Fitness e Bogn da Nia che hanno prevalso sulla coppia Christian Moser e Andreas Gufler, ottimi secondi nelle due frazioni. Nella gara a tre vittoria del team Pseirer Alpinflitzer con Armin Larch, Hansrudi Brugger e Lukas Mangger.


Cronosalita di Pescegallo a Francesco Leoni e Erika Sanelli

Venerdì è andata in scena la dodicesima edizione della Cronosalita di Pescegallo. 113 i partecipanti alla manifestazione organizzata dallo sci club Valtartano che hanno risalito le piste e raggiunto la cima dell’impianto sciistico della Valgerola. Il più veloce è stato l’atleta della Polisportiva Albosaggia Francesco Leoni, autore di una prova sempre in testa, percorrendo i 500 metri di dislivello positivo in 23’04”, precedendo l’atleta di casa Filippo Curtoni, giunto sul traguardo con 12” di ritardo. Terza posizione finale per lo junior Mirko Sanelli dell’As Premana con il crono di 23’42”, alle sue spalle quarta piazza per l’inossidabile Graziano Boscacci (Albosaggia) con il tempo di 23’52” e quinta posizione targata Valtartano con Alessandro Gadola che completa l’ascesa con il crono di 24’04”.
Al femminile lotta per la vittoria mai in discussione, con la giovane Erika Sanelli (AS Premana) ancora della categoria cadette che completa la prova in 31’02”. Seconda posizione per la sempre competitiva Sabina Bottà in 33’14” seguita sul terzo gradino del podio da Debora Contrio (Albosaggia) con il crono di 33’52”. Quarta posizione finale conquistata da Barbara Sangalli di Lecco, davanti a Giulia Gherardi dell’Albosaggia.


Monterosa Ski Alp a Barazzuol-Boffelli e Theocharis-Ghirardi

120 squadre al via della Monterosa Ski Alp. Sul traguardo di Gressoney-La-Trinité vittoria del team Barazzuol-Boffelli che ha preceduto di 2'30'' Lanfranchi-Giacomelli, con terzi a 11' 47'' Cazzanelli-Stradelli, quarti Antonioli-Minoggio, quinti Bonseri-Pozzi. Nella gara rosa a segno la coppia Theocharis-Ghirardi, davanti Bonin-Balzarini e Giovando-Chavaillaz.


Spazio lettori: La Belle Etoile

Secondo atto del nostro spazio dedicato alle storie delle vostre gare. Ecco allora come è andato il debutto di Steppina in Francia.

La Belle Etoile, ma toh che bel nome per una gara di scialpinismo! L’è bel d’el bun.
La Bella Stella: fammi vedere un po’ com’è. Apro la pagina internet e mi appaiono foto mozzafiato di creste innevate con scialpinisti controluce immersi in un cielo turchese come dipinto: che meraviglia!
Due giorni di gara sci-alpinistica nella regione Rhône Alpes, dipartimento d’Isère, Francia, 4600 m di dislivello totali: ma sì, che ottima occasione per vedere un nuovo luogo alpino! Mai stata in quelle zone: se ci andassi anche con amici esperti, faremmo giusto un paio di salite con due annesse discese; se invece mi iscrivo alla gara vado su e giù, qua e là per le Alpi ‘Franscesi’, paesaggi fiabeschi, sali da una valle-scendi dall’opposta, balzella sulle creste, zampetta nei canali e tutto in totale sicurezza perchè nelle gare piazzano le corde fisse nei passaggi pericolosi ed è obbligatorio usarle con la longe (imbraco, cordini, moschettoni).
Bene, bello, ma che dico: super! Solo che è a coppie… Bé ok, mando subito un messaggio all'amico Andrea, forte sci alpinista che gareggia ogni fine settimana. Mi risponde al volo: ‘Bel giochino. Non sapevo esistesse. Andiamo’.
Yeeeeehhh!
Io faccio l’iscrizione online (già questa per me è più impresa della gara), lui invita due suoi amici, pigliamo tutti insieme un monolocalino al volo per due notti a Prapoutel (dove parte e arriva la gara) finchè venerdì 18 gennaio alle ore 13 mi ritrovo a con Andrea, che ho visto due volte di sfuggita nella mia vita, e i suoi due amici: Maurino e Giacomino. Si ciao, piacere ‘Steppina’: siamo tutti “ini” nessuno che se la tira, bene.
Io non ho mai fatto una gara di sci-alpinismo in vita mia; so che si tolgono le pelli senza togliere gli sci, ma io non ho né zaino, né artva, né casco, né piccozza da gara. No problem, mi presta tutto Andrea che ha tutto moltiplicato. Bene di nuovo!
Verso l’ora di cena arriviamo in loco e seguendo le indicazioni inviateci per e-mail, troviamo il nostro monolocalino che va aperto con una combinazione di 5 numeri su una scatoletta murata accanto alla porta. Gira, cambia, togli, metti, riprova, ci tentiamo in quattro con questa combinazione malefica, ma la porta non si apre. Affranti e delusi, chiamiamo il proprietario che vive a Grenoble, 40 km da noi, e lo smuoviamo dall’accogliente cena in famiglia per salire, nel gelo invernale, a sbloccare la serratura e...figura di palta! Noi pensavamo che mettendo la combinazione, “clack, la porta si aprisse con sonoro scatto. Invece la combinazione permetteva di abbassare col ditino lo sportellino della scatoletta murata e dentro ecco la chiave per aprire la porta; conclusione: siamo 4 storditi! Va beh dai, andata… e il resto della sera Andrea lo passa a rilaminare i miei sci e a farmi imparare come infilarli nelle zaino al volo. Gli ricordo che io non ho mai gareggiato in vita mia e son qui per guardare il panorama, lui sogghigna, mi toglie la giacca di piumino dallo zaino e ci infila una giacchetta di carta bianca, quella dei muratori; mi toglie i copri pantaloni pesanti e ci mette dei cosi tipo cellophan; mi toglie pure i rampanti, toglie tutto a parte pala, sonda, ramponi che sono obbligatori! Aiuto…
Il mattino successivo, siamo sotto l’arco gonfiabile della partenza, gli sto ricordando che è compagno di una donna che per giunta non ha mai gareggiato e son qui solo per vedere e godere di cotanta bellezza, quando… ”PHUM” sparano il via e lui parte uguale: “PHUM” come una fucilata! Arranco a parecchia distanza da lui in salita, mi viene lo sconforto e urlo: “Oohhh, Andrea, sei con me, ricordi???!!”. Vedo che lui si ferma, ‘ravana’ sotto lo zaino, gli arrivo vicino, ‘zac’, al volo mi aggancia con un moschettone all’imbraco e un cordino ci unisce come un cordone ombelicale! Ossignur… Andrea continua come un levriero da corsa, col suo fisico snello, muscoli e tendini tirati, ma con potenza esplosiva; tac-tac-tac, passo cadenzato, ritmo serrato… Oh Andrea! O piuttosto: Oh Steppina, ma che diamine ci fai tu qui?? Com’è che ti sei ridotta così ??!! Vabbè dai, niente: ci siamo?! Andiamo!
Lui non molla mai, non mi da tregua né respiro, ma essendo molto più abile e forte di me, quando arriviamo in cima alle salite e dobbiamo togliere le pelli, bloccare scarponi, serrare attacchi, riesce sempre a darmi una mano… io son sempre tirata al cardiopalmo come Mennea nel record del Mondo, lui è come in gita domenicale col cono gelato in mano!
E giù dalle discese? No, niente, tutto dritto, zero curve: “Diamineeeeee mi si fulminano i quadricipiti, Andrea aspetta ostregaaaaa!”. Nulla da fare: è entrato in modalità gara, non sente ragioni, non si ricorda chi sono io rispetto a lui, mi tocca sputare i polmoni ho capito: ciao-ciao bellissimo paesaggio! ‘Ciaone’ stupende creste immacolate! Sono con Andrea, conosciuto come ‘Jeeg Robot d'Acciaio’ nel circuito delle gare skialper: ho poco da guardarvi, devo sgambettare e sforbiciare dislivelli come l’Apollo13 quando parte dalla rampa di lancio.


Nella prima giornata facciamo sei salite e sei discese, due canali ripidi con sci in spalla e ramponi ai piedi, due creste sempre con sci in spalla, ramponi ai piedi. Metti e togli le pelli, metti e togli gli sci, su e giù i ramponi, mi si incrociano i neuroni! Chiudo gli scarponi quando devo aprirli, li apro quando devo chiuderli, ma accanto a me Andrea, non perde un colpo e mi rimette sempre in bolla; io, come un robottino, dove mi mette, sto. Ma, sciolte le prime preoccupazioni, mi diverto un mondo e non sono mai andata così forte nella mia vita e tutt’intorno è splendente di radiosità che rinviene anche i morti e…. ma che bello raga!! Addirittura tagliamo il traguardo pochi istanti prima dei suoi due amici, Maurino e Giacomino (quest’ultimo 29enne), due uomini che già fanno gare! Uauuuu…che roba: davvero non riesco a crederci. A fine gara i responsabili controllano che nel nostro zaino ci siano pala, sonda e la giacca di riserva… töt a post!
Assai felici, sorrisi stampati sui visi tutti e quattro, ce ne andiamo nel nostro appartamentino, mettiam su una super pasta con eccesso di condimento, poi brioche con nutella come diluviasse e recuperiamo le forze, contandocela su alla grande carichi di entusiasmo. Adrenalina in circolo come una centrale idroelettrica che saltello come una molla e parlo a mitraglia, rimetto a posto lo zaino e Andrea nota che in un micro taschino ho il fischietto, oggettino piccino, che è nell’elenco del materiale obbligatorio per la gara. Andrea perentorio mi dice di toglierlo che mai in nessuna gara gli hanno controllato il fischietto… “ma è obbligatorio” gli dico. Niente, via anche quello, quei due microgrammi!
Seconda mattina, seconda manche, solo che oggi so quello che mi aspetta! Ok, io e Andrea partiamo già col famoso cordino perché ti cambia la vita: mica mi tira! Solo che lui non deve continuamente guardare dietro per vedere se ci sono: appena il cordino tira, lui rallenta un zic; e mentalmente per me è una manna: io vedo lui sempre qui davanti a me, sono tranquilla, non perdo il ritmo e vado di più; Andrea non ‘spara0 davanti anni luce che gli faccio da palla al piede e mi abbatto!
Siccome io ieri, in tutta quella fatica di 2300 m di dislivello, montagne russe fulminanti, non son riuscita a mangiare nulla e ho bevuto un solo-unico sorso dalla borraccia che Andrea mi teneva, oggi mi son messa nelle tasche della giacchetta almeno un gel di carboidrati liquidi perché manco esistono ristori lungo il percorso. Alla terza salita, metto la mano destra in tasca, strappo coi denti la confezioncina di gel per ingurgitarla, ma….’spriccchh’ mi ‘sguiscia’ tutta lungo la guancia destra e i capelli imbalsamandomi in uno strato mieloso e appiccicaticcio: no non ci siamo! Doveva entrarmi nel corpo quel ‘coso’ lì. Niente, non c’è tempo. Mi cade un guanto e per grazia di Dio Andrea mi dà tre secondi per raccoglierlo; più avanti mi cascano gli occhiali, un gran bel paio di occhiali: tento di bloccarli sulla neve con la racchetta, maaaa…’sciuuffff’ scivolano via gagliardamente beffardi lungo il pendio…cacchio! E vabbé, sta più desta Steppina.
Più avanti mi casca la fascia dalla fronte al naso, poi giù sulla bocca a soffocarmi… ma dove si è incastrata che non riesco a spostarla? E Andrea non pensa assolutamente ad una micro pausa per sistemarmi! Niente, avendo il casco in testa non riesco a rimetterla al suo posto: l’abbasso sul collo. Senza fascia, il casco in prestito, qualche taglia più grande del mio ‘crapino’, mi diventa larghissimo e in salita mi casca sugli occhi: eh certo, cosa vuoi, si chiama casco, casca! In discesa mi vola all’indietro modello paracadute, strangolandomi laccetto al collo: che disastro!! Lo tengo con una mano, ma così perdo l’equilibrio e rovino a terra alcune volte. No, no, non ci siamo proprio oggi Steppina: ma che è? In più sia a me che ad Andrea oggi non si riattaccano le pelli e dobbiamo usare quelle di scorta; ieri sempre le stesse.
Tuttavia, così conciata e goffa con gel in faccia e sui capelli, fascia cascante, casco pendente, occhiali persi, guanto recuperato, cadute a raffica, naso che cola, affronto le sette salite e sette discese di oggi, un canale ed una cresta: è tutto ok, ce la faccio e mi diverto pure un mondo! Andrea regge meglio che un bronzo di Riace e mi guarda serafico, ma mi aiuta pure ovviamente. Tagliamo il traguardo immediatamente dietro Maurino e Giacomino, quindi per me va stra-benissimo così: se non fosse successo tutto ciò, eravamo ancora davanti. Sì, ma che c’entra?! Anche se avessi le ali volerei, ma non le ho e non volo! Perciò oggi son stata più impacciata di ieri, ma altrettanto felice. Al controllo di fine tappa, ci fanno aprire lo zaino e ci chiedono… IL FISCHIETTO !!! Nooooooo, Andrea perdindirindina!! Il fischietto che mi hai fatto togliere ci costa alcuni minuti di penalità: ahahahah, le risate. Ma che ci importa delle penalità? E’ stato tutto così bello, il luogo, gli amici, le montagne; è andato tutto così divertentemente bene: evviva anche il fischietto mancante che ci ha fatto tanto ridere.
E io sono così allegra, ma anche orgogliosa: ho terminato questa impegnativa prima gara sci alpinistica della mia vita a 51 anni suonati, chi l’avrebbe mai detto ? Mi sento gioiosa come una bambina, canterina come un usignolo, felice come una Pasqua!
Massì dai amici, al di là di questa gara, anche nella nostra vita, è sempre il momento giusto per realizzare ciò che di buono e bello ci interessa e ci sta a cuore: proviamo! Tanto si fallisce il 100% delle volte che neanche si tenta!
Un grande abbraccio, vostra,
Steppina


Le vostre storie di gare in giro per il mondo: la Pierra Creta

Abbiamo ricevuto alcune mail di racconti delle vostre storie, o meglio delle vostre storie di gare in giro per il mondo. E allora spazio ai vostri racconti: il primo dedicato alla Pierra Creta in Grecia. Se volete partecipare anche voi con le vostre storie, sapete come fare, i nostri indirizzi mail li conoscete.

Fare sci alpinismo a Creta, a me e ai miei amici, ha regalato bellissime emozioni e siamo felici di condividerle. Siamo appena tornati dall’isola dove abbiamo fatto quattro giorni di skialp, partecipando anche alla Pierra Creta, la gara di sci alpinismo più a sud d’Europa.
Il nome prende spunto dalla prova più prestigiosa del mondo dello ski alp: la Pierra Creta è una manifestazione biennale giunta alla quarta edizione, disegnata sul monte più alto del isola, il Psiloritis che tocca quota 2456 metri. Le abbondanti nevicate hanno reso impegnativo il lavoro degli organizzatori che hanno preparato comunque un bellissimo percorso con partenza a quota 1200 metri per dare poi spazio a cinque salite e altrettante discese, con due tratti a piedi di cui uno con ramponi, e ovviamente il passaggio sulla cima per un totale di 1800 metri dislivello su 16 km.

Purtroppo, il giorno della gara, la fitta nebbia ha costretto gli organizzatori a rimandare la partenza per ritracciare un nuovo percorso più corto, affrontato da 186 atleti divisi in 93 coppie, provenienti da 11 nazioni. La vittoria è andata agli italiani Dorfmann-Verra seguiti da greci e norvegesi. Gli atleti hanno avuto le stesse sensazioni delle gare alpine con una aggiunta di calore esotico greco. Se volete andare nei prossimi anni, le informazioni le trovate sul sito pierracreta.gr, oppure sulla pagina Facebook Pierra Creta dove ci sono anche un sacco di foto.

Oltre alla gara, Creta si presta bene per fare vero ski alp, la neve è scesa fino a 1100-1200 metri, le salite sono dolci, mai troppo impegnative e le discese presentano una pendenza perfetta per farsi anche 1000 metri di dislivello in un sol boccone. Per le gite il monte più appropriato è il Lefka Ori: lì abbiamo fatto due gite fantastiche.
Cosma Verra



Sabato si aprono i Mondiali in Svizzera. Ecco gli azzurri in gara

Anche per lo ski-alp è tempo di medaglie iridate: sabato a Villars-sur-Ollon ci sarà la cerimonia d’apertura del campionati del mondo. Una rassegna forse più importante del solito quella svizzera di quest’anno, visto che sugli stessi tracciati il prossimo anno ci sarà il debutto dello sci alpinismo ai Giochi Olimpici, quelli giovanili di Losanna 2020.
Sabato la cerimonia d'apertura, domenica subito la prima gara, sprint con partenza alle 9, si prosegue lunedì con l’individuale giovani, martedì è tempo dell’individuale assoluta, mercoledì pomeriggio (con start alle 16) il vertical. Giovedì giornata di riposo, venerdì la team race, sabato spazio alle staffette.

ITALIA - 28 gli atleti azzurri in gara: a livello senior al via Robert Antonioli, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet e Federico Nicolini e la sola Alba De Silvestro. A livello Espoir Henri Aymonod, Nicolò Canclini, Davide Magnini, Giulia Compagnoni, Mara Martini, Giulia Murada e Ilaria Veronese. Nel team Junior Daniele Corazza, Fabien e Sebastien Guichardaz, Giovanni Rossi, Samantha Bertolina e Valeria Pasquazzo, in quello Cadetti Rocco Baldini, Riccardo Boscacci, Simone Murada, Marco Salvadori, Luca Tomasoni, Silvia Berra, Noemi Gianola e Nicole Valli.


Come sarà la Pierra Menta 2019?

Lo sapete, quest’anno la Pierra Menta andrà in scena negli stessi giorni del campionato del mondo, da mercoledì 13 a sabato 16 marzo. Ma la gara di Arêches-Beaufort resta una grande classica, tappa de La Grande Course.
Sarà al via Laetitia Roux che gareggerà in coppia con la svizzera Severine Pont Combe: sono loro le favorite, ma ci proveranno le ‘nostre’ Martina Valmassoi ed Elena Nicolini, oltre alle francesi Adele Milloz e Sophie Mollard, la slovacca Mariana Jagercikova con la francese Valentine Fabre, la norvegese Malene Blikken Haukøy e l’austriaca Veronika Mayerhofer e le azzurre Katrin Bieler e Giorgia Falicetti.
Al maschile occhi puntati su Filippo Barazzuol e William Boffelli, Pietro Lanfranchi e Guido Giacomelli, Martin Stofner e Alex Oberbacher, Stefano Stradelli e François Cazzanelli, Filippo Beccari con il francese Yoann Sert e la squadra di casa con Didier Blanc e Valentin Favre. Ci saranno anche tre vincitori dell’Ultra Trail du Mont Blanc: due habitué come François D'Haene e Ludovic Pommeret, in gara rispettavamente con Alexis Traub e Julien Michelon, mentre debutta Xavier Thévenard in squadra con Benoit Nave.

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