New Balance Fresh Foam Hierro, missione trail
Ci vuole coraggio a cambiare i prodotti di successo ed è nel DNA dei marchi innovatori. Se New Balance lo aveva dimostrato l’anno scorso, presentando la v2 di una scarpa di successo come la Hierro, ne dimostra ancora di più a solo un anno di distanza - con il modello 2017 che è andata esaurita velocemente nei negozi - introducendo già la v3. Abbiamo provato Hierro v3 facendola mettere ai piedi di uno dei testatori di più lunga data della nostra Outdoor Guide, Christian Modena e abbiamo scoperto che… Beh, non è necessario provarla, ma solo guardarla per rendersi conto che non si tratta di un restyling, ma di una scarpa completamente nuova, dove la parte che è cambiata meno (ma è cambiata…) è la suola. Niente più linguetta, a favore di un comodo sistema sock fit (a calza), niente più tomaia in mesh 3D ma Hyposkin, una struttura simile a una pellicola, traforata al laser per renderla traspirante, e geometrie che strizzano l’occhio al massimalismo. La v2 aveva un profilo 19 - 15 mm, sulla v3 si passa a 28 - 20. Raddoppia il drop, dunque, ma in ogni caso si sale. Molto evidente poi anche la calzina che avvolge il collo del piede e sopra il tallone, per evitare l’ingresso dei detriti. Il peso? 326 grammi.
SUL TERRENO - Viste le premesse, la voglia di mettere ai piedi Hierro v3 è aumentata, per capire quanto è diversa dal modello che l’anno scorso era piaciuto tanto ed era sembrato molto versatile, da ultra sì e per utenti di medio livello, ma anche per utenti top e gare più corte, tecniche e nervose. Le sorprese non sono mancate. «È subito comoda, si adatta davvero bene a quasi tutti i piedi, è la scarpa no problem, questa è sicuramente la prima sensazione che hai quando la metti ai piedi» ha detto subito Christian. Comodità per le lunghe distanze, per le grandi ultra, magari corribili e non esageratamente tecniche, in stile Leadville e Western States, per intenderci. «La definizione mi sembra abbastanza centrata - ha aggiunto Christian - perché la sensazione di cushioning e di morbidezza dell’intersuola è davvero notevole, simile a quella di altre massimaliste e la comodità è al primo posto, in più il rocker accentuato della punta aiuta la rullata verso la fine delle gare lunghe». Il tallone è molto comodo e c’è tanto appoggio. Si percepisce anche il drop raddoppiato rispetto all’antenata. «Il dislivello si sente, ed è pensato per fornire più sostegno sulle lunghe distanze e terreni moderatamente tecnici». Abbiamo detto che la suola sembra essere la parte rimasta più simile alla v2, ma è vero solo in parte. La somiglianza sta nella forma a esagono dei chiodi, ma la disposizione è più dinamica, con quelli esterni quasi longitudinali e con un disegno generale più aperto, che dovrebbe agevolare l’autopulenza in caso di fango e terreni umidi. La grande differenza però sta nell’utilizzo di una suola bimescola, in parte la collaudata Vibram Megagrip, in parte di un altro compound dell’azienda di Albizzate. Megagrip rappresenta un ottimo compromesso tra grip e durata, però la scelta di utilizzarlo solo nelle zone di maggiore trazione risponde all’obiettivo di allungare ancora di più la vita della scarpa. «Non ho ancora avuto modo di provarle in situazioni particolarmente critiche di aderenza, ma la presenza di Magargrip nelle zone dove si spinge dovrebbe essere una garanzia e il disegno aperto aiuta molto l’autopulenza» ha concluso Christian.
OBIETTIVO TRAIL - New Balance inserisce Hierro v3 nel segmento occupato da Brooks Caldera, Hoka One One Speed Instinct e Saucony Peregrine. A noi è piaciuta per la sua comodità e per il notevole cushioning, oltre che per la calzina che evita l’entrata dei detriti. Anche alla luce dell’arrivo sul mercato tra la primavera e l’estate di KOM - King of The Mountain, che andrà a riempire le distanze lasciate vuoto dall’uscita di scena della storica Leadville, anche se - secondo le prime anticipazioni - sarà una scarpa abbastanza diversa - appare evidente che Hierro torna a posizionarsi nel segmento più puro del trail moderatamente tecnico e di medio-lunga distanza. Potrebbe anche essere un’ottima scarpa anche per escursioni in montagna con uno spirito più sportivo. Meno polivalente, più specifica, più comoda e ammortizzata. Una scelta perfetta per sostenere e arrivare a fine gara, valida alternativa nell’arena del massimalismo. E per durare a lungo. Un modello che, insieme ai nuovi arrivi estivi e autunnali, amplia ancora di più l’offerta di New Balance nel mondo del trail.
New Balance Hierro v3
Peso: 326 gr
Prezzo: 135 euro
Drop: 8 mm
Intersuola: Fresh Foam
Suola: bimescola Vibram Megagrip/Vibram
Tomaia: Hyposkin
www.newbalance.it
La Sportiva festeggia i 90 anni
La Sportiva spegne quest’anno le novanta candeline: novanta sono infatti gli anni trascorsi dalla sua fondazione nel 1928 per mano di Narciso Delladio di Tesero, quasi un secolo di storia che ha visto il piccolo laboratorio artigianale denominato La Calzoleria Sportiva, crescere costantemente ed evolvere nel brand globale che è oggi. Quattro le generazioni della famiglia Delladio, rappresentata oggi dal ceo Lorenzo Delladio e dalla figlia Giulia, che hanno proseguito la tradizione imprenditoriale famigliare portandola al successo odierno: oltre trecento dipendenti, un fatturato in crescita che supererà nel 2018 i cento milioni di euro e un nuovo stabilimento di 15.000 metri cubi che sarà inaugurato entro la fine dell’anno e porterà in breve al potenziale raddoppio della produzione delle calzature d’arrampicata e d’alta montagna.
La data ufficiale del compleanno di La Sportiva è mercoledì 23 maggio: presso il Muse di Trento avrà luogo infatti il 90th Anniversary Party, evento celebrativo aperto a tutta la popolazione trentina e più in generale a tutti gli amanti della montagna e dei suoi protagonisti. La montagna scenderà in città e La Sportiva abbraccerà Trento in un evento che saprà di storia e di leggenda con tutti i protagonisti ed atleti che hanno contribuito ad evolvere il modo di andare in montagna in 90 anni di alpinismo.
E proprio l’alpinismo sarà protagonista a Trento per tutto il mese di maggio: sino al 25 maggio infatti il Muse dedicherà una mostra temporanea proprio all’evoluzione dei modi di andare in montagna. Attraverso alcune tappe fondamentali della storia dell’alpinismo e dell’arrampicata in un percorso fatto di rare immagini d’archivio, video emozionali e prodotti originali utilizzati dai migliori atleti della storia per le loro realizzazioni più importanti, i visitatori saranno accompagnati nel percorso evolutivo compiuto dall’azienda della Valle di Fiemme nei 90 anni di storia che l’hanno vista ai piedi dei migliori esponenti dell’alpinismo mondiale. Troveranno spazio quindi le scarpette utilizzate da Adam Ondra per la salita norvegese di ‘Silence’, le Olympus Mons Evo di Simone Moro nella salita invernale al Nanga Parbat e ancora le TC Pro utilizzate dall’americano Tommy Caldwell per la salita di Dawn Wall su El Captain, la via ritenuta la più dura al mondo. ‘Storia di alpinismo, passione ed innovazione’: questo il titolo di una mostra fatta di immagini e prodotti completamente inediti al grande pubblico. Completano l’esperienza un percorso sensoriale dedicato ai più piccoli al termine del quale sarà possibile ritirare un piccolo gadget La Sportiva.
La Sportiva Uragano e Tempesta, l’inverno non fa più paura
Abbiamo messo ai piedi di Jonathan Wyatt, atleta simbolo della corsa in montagna, le nuove scarpe per il winter running La Sportiva, Uragano GTX e Tempesta GTX, presentate a Ispo 2017 e in distribuzione nei negozi. La Sportiva è stato uno dei primissimi marchi a presentare una scarpa adatta al running in inverno, la Crossover GTX (da questo inverno aggiornata nella versione 2.0). Un modello che ha aperto la strada ad altri marchi, soprattutto negli ultimi anni, con ghetta alta, Gore-Tex per evitare che i piedi vengano bagnati dalla neve e la possibilità di inserire i chiodi nella suola. Un modello che negli ultimi anni tradiva, rispetto ad altre proposte più recenti e soprattutto specifiche, una progettazione per utilizzo più vasto: non solo corsa ma anche camminata veloce o ciaspole, oppure anche come doposci. L’arrivo di ben due modelli pensati per il running in inverno, ai quali si affianca la rinnovata Crossover, amplia notevolmente la scelta e La Sportiva risulta essere l’unico marchio con tre modelli winter.
FEELING SUMMER - «Quello che mi ha maggiormente sorpreso è la flessibilità, praticamente uguale a quanto avviene con le scarpe estive, ma difficile da ottenere utilizzando Gore-Tex» dice Jonathan Wyatt che non ha partecipato allo sviluppo di queste scarpe e le ha messe per la prima volta in occasione della nostra prova. «Mi piace correre con Ultra Raptor e Mutant, e il feeling è molto simile, con qualche leggera differenza tra Uragano, che ha la ghetta che copre fino in alto, e Tempesta, più alta di una scarpa estiva ma senza ghetta e meno protettiva in caso di neve fresca o bagnata: io personalmente ho preferito Uragano, ma è una questione di abitudini e gusti». Valido il grip su neve e sui terreni duri dell’inverno, ma anche sul fango. «Sulla neve morbida ha una buona presa, ti senti sempre sicuro». Sia Uragano che Tempesta permettono di montare nella suola i chiodi AT Grip con uno speciale accessorio simile a un cacciavite, un aiuto in più su fondi ghiacciati. I chiodi sono amovibili e possono essere tolti e rimessi più volte.
PARENTI DI MUTANT - Le due nuove scarpe invernali tradiscono una somiglianza nell’aspetto con Mutant e condividono con la best seller estiva un drop di 10 millimetri. Cambiano però suola: la Frixion XF ultra aderente è stata sostituita da Frixion AT. La prima è una allround, mentre per le scarpe invernali è stata utilizzata una mescola ideale su fondi morbidi dove è richiesta molta aderenza. La tomaia è costruita senza cuciture ed è idrorepellente e la tecnologia Gore-Tex utilizzata è la Gore Flex Construction che rende le scarpe molto flessibili. Il puntalino in TPU è una buona protezione in caso di urti accidentali. «La ghetta Sock Shield di Uragano GTX avvolge la caviglia in modo naturale e non ostacola l’entrata del piede, evitando efficacemente l’entrata di neve o fango e vestendo molto bene, senza fastidiosi punti vuoti proprio come una calza» conclude Jonathan Wyatt. La maggiore protezione in chiave invernale non ha comportato grande aumento di peso se si pensa che Mutant ferma l’ago della bilancia a circa 30 grammi in meno e le competitor sono allineate: Tempesta in particolare pesa anche meno di altre proposte invernali presenti sugli scaffali dei negozi.
La Sportiva Uragano GTX e Tempesta GTX
Tomaia: Single mesh idrorepellente anti- abrasione con stampa in sublimazione + Sock-Shield Gaiter (+ collarino a costruzione Sock Shield per Tempesta GTX)
Fodera: Gore Flex Construction
Intersuola: MEMlex EVA a iniezione con inserto stabilizzante
Allacciatura: tradizionale con pace pocket integrata
Prezzo: Uragano 189 euro - Tempesta 169 euro
Suola: mescola Frixion AT compatibile con chiodi amovibili AT Grip Spikes
Plantare: Ortholite Mountain Running Ergonomic 4 mm
Peso: 350 gr (Uragano GTX) - 340 gr (Tempesta GTX)
Drop: 10 mm
Vaude Trail Spacer 8, arriva lo zaino con struttura a maglia
Vaude ha recentemente presentato lo zaino Trail Spacer, con una capacità di 8 litri e un peso di 475 grammi. Un modello che ha una particolarità: una struttura a maglia 3D. Una lavorazione sempre più utilizzata ultimamente, dalle scarpe all’abbigliamento, e con notevoli vantaggi.
LO SCHIENALE LAVORATO A MAGLIA - La Divisione Ricerca di Vaude a Tettnang ha sviluppato e concretizzato l’idea di un sistema dorsale a maglia tridimensionale per gli zaini. Il Product Manager Florian Schmid spiega: «La struttura a maglia 3D è un’assoluta novità a livello mondiale e ci consente di realizzare design completamente nuovi per il pannello dorsale. Con la maglia 3D possiamo tenere conto di diverse zone di pressione nella regione dorsale per ottimizzare la distribuzione del peso». Il nuovo sistema dorsale denominato Vent-Tex Spacerknit viene lavorato a maglia con tre fili, senza cuciture, e con zone di rigidezza diverse. La struttura 3D si estende senza interruzione alla zona delle spalle e agli spallacci, avvolgendo lo sportivo come un giubbotto.
METODO GREEN - Il metodo di fabbricazione consente di risparmiare in larga misura le risorse naturali, poiché lo schienale viene realizzato in Germania senza materiale in schiuma. L’elastica struttura a maglia 3D consente il passaggio costante d’aria con una migliore areazione rispetto a ogni altro pannello dorsale a contatto con il corpo. Il sistema dorsale, simile a un giubbotto, assicura un’aderenza perfetta, comfort e areazione durante attività sportive con un alto livello di movimento come trail running, sci di fondo, mountain bike, escursioni a piedi o sugli sci.
MENO PESO SULLE SPALLE - Un istituto svizzero ha testato nel corso di uno studio la distribuzione della pressione degli spallacci nella zona delle spalle. Il risultato: con il Ventex Spacerknit la pressione media sulle spalle è risultata inferiore rispetto alla media (-57%) e i picchi di pressione vengono ammortizzati persino dell’82%. I partecipanti al test hanno giudicato nettamente migliore anche il comfort soggettivo in tutti i punti d’appoggio sul dorso rispetto ai modelli a confronto.
Aku Climatica per il viaggio
Da qualche anno si fanno strada (è proprio il caso di dirlo) nel grande mercato outdoor sempre più scarpe travel, o da viaggio, modelli che strizzano l’occhio al lifestyle ma hanno un minimo di caratteristiche tecniche che le rendono sì comode durante le vacanze o per la vita di tutti i giorni, ma anche adatte per qualche passo nella natura o per sopportare agevolmente un acquazzone. La nuova scarpa travel del calzaturificio veneto AKU, Climatica, è una delle più riuscite ed è disponibile con tomaia in nubuck e scamosciato. Pesa 375 grammi e ha un prezzo di 174,90 euro (Climatica Suede GTX). Info: www.aku.it
Ecco le principali caratteristiche di Climatica
Sock fit construction
Il piede è avvolto come in una calza e restituisce la sensazione di comfort immediato e di essere tutt’uno con le proprie calzature.
Fast lacing system
Sistema di allacciatura che permette di regolare i lacci velocemente e con semplicità, garantendo una fasciatura salda.
Laminato Gore-Tex elasticizzato
Unisce alle caratteristiche di impermeabilità e traspirabilità della membrana il comfort e la precisione del fitting di un materiale elasticizzato.
Rinforzo in TPU
Il rinforzo in TPU (poliuretano termoplastico) è disegnato per controllare la torsione e la flessione della scarpa mantenendo un’ampia superficie traspirante sotto il piede.
Gore-Tex Surround
Tecnologia di prodotto che offre ai piedi un comfort climatico a 360° e permette la traspirazione in ogni parte, anche nella zona plantare, senza compromettere la protezione impermeabile. I piedi rimangono freschi, asciutti e comodi anche con temperature elevate.
Griglia di ventilazione
L'umidità e il calore vengono allontanati dal basso, tramite il laminato Gore-Tex, in una griglia di ventilazione. Da lì possono fuoriuscire attraverso le ampie aperture laterali della suola.
Aperture laterali nella suola
Attraverso le aperture posizionate sul lato della suola, l'umidità e il calore vengono allontanati non solo attraverso la tomaia.
AKU Tenuta Grip
La mescola e il battistrada, messi a punto da AKU, sono studiati per un utilizzo misto, fuoristrada e urbano, con una speciale tenuta su superfici lisce e umide.
Local traceable
Le materie prime provengono prevalentemente da fornitori locali, con piena tracciabilità di ogni componente del prodotto, garanzia di trasparenza nei confronti dell’utilizzatore.
Per gli 80 anni di Scarpa arriva F80
Dopo la Mojito special edition per i 70 anni di Scarpa, che pochi fortunati conservano ancora come una reliquia nell'armadio, ecco che la storica azienda veneta, che nel 2018 festeggia 80 anni, lancia due nuovi prodotti limited edition. Lo scarpone da scialpinismo F1 si veste di rosso e si impreziosisce del logo storico Scarpa in una versione realizzata in 2018 pezzi numerati. F80, questo il nome del modello, ha caratteristiche tecniche che rimangono fedeli all’attuale F1: versatilità, leggerezza, comfort e performance. Uno scarpone adatto a tutte le attività scialpinistiche, dalla salita con i ramponi, fino alla discesa in neve fresca, dove la Carbon Core Technology nello scafo e X-Cage Evo nel gambetto garantiscono una diretta trasmissione degli impulsi allo sci, favorendone il controllo e il divertimento. La leva posteriore ha ingombri minimi e permette un agevole e sicuro passaggio dalla fase Ski a quella Walk. Il duplice sistema di chiusura garantisce la massima precisione di calzata: il sistema Boa per l'avampiede e la leva Fast Buckle con fascia a velcro referenziata per l'area tibiale. La suola Vibram, infine, offre un grip molto valido in fase di camminata. Tra le novità di questo modello esclusivo, Scarpa aggiunge il sistema di localizzazione Recco. A F80 si aggiunge anche nella collezione lifestyle la scarpa Zero 8, che trae ispirazione dal leggendario modello da arrampicata Roch Star, vero best seller degli anni Settanta.
Scott S1 lo scarpone con ski walk anteriore
È uno scarpone nuovo ancor più che un nuovo scarpone: fortemente orientato al freeski in montagna, somma performance sciistica ai massimi livelli di segmento, camminabilità praticamente touring, peso contenuto sotto i 1.400 grammi al mezzo paio nella misura 26,5 MP per il modello S1 130 Carbon che abbiamo potuto provare su neve.
NOVITÀ - L’idea nuova che struttura lo scafo con inserti in carbonio bi-iniettati di ispirazione Superguide è Power Bridge: il linguettone frontale diventa l’elemento chiave. Il suo asse di rotazione con forte struttura a ponte è fissato da due solide boccole all’anteriore dello scafo. Sul collo del piede, davanti ai malleoli, è ben visibile il pensiero meccanico originale di Scott S1: il nuovissimo meccanismo ski-walk nella sua versione più recente e definitiva è un piccolo ammortizzatore metallico a ponte sopra la curva del linguettone dove lavora in sinergia con il soffietto in gomma. Non c’è alcun bisogno di manovrarlo perché basta aprire o chiudere il gancio centrale che passa sul collo spingendo in sede il tallone: l’automatismo metallico, semplice ma molto pensato, si libera per la salita oppure si blocca per la discesa. La semplicità e le piccole dimensioni di questa soluzione ci sembrano molto più invitanti della prima versione del meccanismo, che probabilmente avrebbe frenato l’approccio degli sciatori tradizionalisti.
MA PERCHÉ? - Perché ribaltare soluzioni sperimentate come il meccanismo ski-walk posteriore, posizionandolo davanti? La risposta si presenta alla prima curva lavorata bene: dopo un minimo di progressività si trova subito un appoggio solido per spingere a volontà, mentre il posteriore del gambetto supporta uniformemente la muscolatura grazie all’assenza di sedi e forme ibride per la meccanica. Il selettore ski-walk all’anteriore innesca una catena di fattori positivi, molto sensibili alla calzata della scarpetta super fasciante da subito, al suo meglio nella sede del tallone e attorno al tendine.
CHICCHE PER CHI SA APPREZZARE - Sganciando del tutto le rastrelliere si sfruttano tutti i 60 gradi di escursione dichiarata, che è tanta. La ferramenta non sbatacchia in salita se riposta nelle apposite sedi delle leve, il filo metallico è semi irrigidito dal rivestimento in plastica, la fascia alta Power Strap resta agganciata al passante quando aperta. La suola intelaiata è facilmente sostituibile con un cacciavite Phillips 2. Inclinazione regolabile velocemente applicando i pad velcro dietro la scarpetta calda, comoda ma ben strutturata come da sviluppo Scott delle ultime due stagioni.
Peso: 1.350 gr (26,5)
Prezzo: 769 € (Carbon)
Materiale: Grilamid. + inserti in carbonio
Linguetta in tre materiali per impermeabilità + mobilità
Inclinazione gambetto: 11.5°/13° + libero in salita
Scarpetta: S1 Performance pelle
Flex index: 130
Last: 101 mm
Escursione: 60°
Taglie: 25 - 31,5
Marker vuol fare l'Alpinist(a)
C’è molta attesa attorno al nuovo attacco Alpinist di Marker, il primo, vero, attacchino della casa tedesca che sarà in vendita dalla prossima stagione invernale. Emilio Previtali ha avuto l’opportunità di provarlo per Skialper e sul numero 116 di febbraio-marzo, già disponibile nell’edicola digitale e acquistabile anche nella versione cartacea sul nostro sito, all’interno di uno speciale di più di 30 pagine dedicato alle anteprime 2019 pubblichiamo un ampio articolo su un prodotto che è chiaramente pensato per imprese dove serve la leggerezza, anche sul versante più alpinistico dello skialp.
LEGGERO E ROBUSTO - Alpinist è un prodotto leggero (245 grammi senza ski-stopper), essenziale e soprattutto solido e robusto, che non ti pianta in asso. Ci sono alcune caratteristiche del prodotto, come la lunghezza di compensazione di quattro millimetri per garantire la sicurezza e il gioco tra punta e fissaggio posteriore dello scarpone quando lo sci viene sollecitato e deformato durante l’uso, che riescono a rievocare la storia e il prestigio di Marker. Altra caratteristica importante: i braccini del puntale dell’attacco Alpinist e della piastrina di base (che dispone finalmente di una dimensione e di una distanza dei fori di montaggio sullo sci di 38 millimetri, ideati per l’uso con aste più larghe dei classici sci race) sono rinforzati con carbonio a fibra lunga che garantisce il 30 per cento di rigidità in più rispetto a un attacco in solo metallo. Alpinist ha la non trascurabile caratteristica di consentire lo scorrimento della talloniera per adattarsi a scarponi di differente misura: il range di movimento è di 15 milillemetri (+/- 7,5). È disponibile con molle di sgancio da 4-9 DIN o 6-12 DIN, c’è lo ski-stopper opzionale ed è compatibile con tutti i rampanti All Pin Tech. Tutte caratteristiche che hanno fatto scegliere Alpinist al pro rider Stian Hagen, che prima usava Kingpin.
Dynafit TLT Speedfit, il livello superiore
Non solo in pista, non solo fuori. Scriviamolo subito: la base progettuale è quella del collaudato TLT 6 nella sua ultima versione, più muscolare. Ma Dynafit non si è limitata a qualche adattamento funzionale ai fondi trattati o ai fuoripista piuttosto pressati delle aree sciabili attrezzate. È vero che lo spoiler fisso in Pebax, non più amovibile come nei precedenti TLT6, è particolarmente adatto alla progressione frontale sulla massima pendenza tipica della pista risalita sulle pelli. Ed è vero anche che questa nuova versione della scarpetta leggera Custom Light è più termica, e che la cosa fa piacere nel freddo buio della notte. Ma la sensazione prevalente è che con Speedfit Dynafit abbia proprio portato TLT 6 a un livello superiore, aggiornato alle tendenze freeski che si fanno strada anche fra i tradizionalisti.
TLT VITAMINIZZATO - L’adozione del nuovo spoiler fisso in morbido Pebax, che rappresenta la novità più visibile, è certamente favorevole al comfort di utilizzo globale. La salita resta sufficientemente agile, e anzi si gode ora anche di una certa risposta elastica a fine spinta. Si perde qualche grado di escursione effettiva del gambetto, più che altro in apertura di caviglia, ma è veramente raro trovarne il fine corsa, anche esagerando. Insomma, siamo ampiamente in touring zone classica ed è possibile anche alzare frequenza e sviluppo del passo in ottica fitness. Ma quello che colpisce è il saldo insediamento del piede nella nuova scarpetta Custom Light: il foam è leggermente aumentato di spessore, ma è anche più tonico e svolge un grande lavoro di supporto insieme ai pad semirigidi alla linguella e al collare. Un piede normale viene fermato con forza e senza vuoti per tutto il suo volume, compresi il tallone e l’avampiede che in TLT6 + Custom Light trovavano più volume e un po’ troppa altezza sopra le loro sedi. Non abbiamo sentito il bisogno di una termoformatura, apprezzandone il supporto generalizzato e ben distribuito già con la forma originale: uno sviluppo di TLT in direzione del controllo in fase ski.
SPEEDFIT NON SOLO PISTA - La prontezza sullo spigolo di TLT Speedfit è superiore ai suoi predecessori TLT6 anche per via di una cura ricostituente alle plastiche in zona caviglia, visibile sulla tridimensionalità del gambetto attorno alle boccole. Inoltre il Grilamid scelto per Speedfit è caratterizzato da un alto modulo elastico: chi ha esperienza dei precedenti TLT 6 se ne può accorgere anche al tatto. Si tratta proprio di ciò che serve per tenere giù la caviglia nelle pieghe carving in pista, ma è anche un bel passo avanti nella sensibilità necessaria fuori per dosare la presa sui fondi irregolari. La caratteristica chiusura superiore Dynafit Ultralock 2.0 lavora in bella sinergia con l’omonimo Ultralock Strap, dalla comodissima fibbia azionabile con una sola mano in tensionamento e in rilascio. L’insieme non fa rimpiangere i solidi linguettoni metti-togli TLT 6 perché la spinta in avanti risulta comunque tra le migliori del segmento touring. Insomma, il marketing Dynafit presenta TLT Speedfit con una destinazione prevalentemente pistaiola. Lo capiamo bene dato il successo del fitness touring e sì, ci siamo in pieno per quanto riguarda il touring di resort. Ma TLT Speedfit è anche e soprattutto il TLT 6 portato alla sua piena maturità, nel momento in cui esprime in modo aggiornato le potenzialità del progetto originale. La sua semplicità di utilizzo lo rende amichevole per chi esordisce, ma la performance tecnica può accompagnare fino ai limiti del freeski.
Dynafit TLT Speedfit
- Materiali: scafo e gambetto in Grilamid ad alto modulo; spoiler anteriore Pebax
- Taglie disponibili: 22.5 - 30.5 MP
- Last: 103 millimetri
- Inclinazione ski set: 15° e 18°
- Escursione del gambetto: 60°
- Suola Pomoca stabile in un ampio range di temperature
- Grafica Dynafit fluo sullo scafo
- Peso: 1.190 grammi / 27.5 MP
- Prezzo: 550.00 €
ATK RT | 2.0, lo scialpinismo evoluto ha un nuovo riferimento
Sette anni fa veniva lanciato un prodotto diverso da quello che fino ad allora si era visto sul mercato, molto contenuto nelle dimensioni e nel peso, ma altrettanto performante in sciata. ATK RT Race Tour è stata la prima collezione di attacchi sviluppati e dedicati allo scialpinismo evoluto inteso come perfetto anello di congiunzione tra l’esasperato mondo race e quello spesso troppo conservativo dello skialp turistico. La lunga presenza sul mercato di questo modello testimonia quanto sia stato all’avanguardia, ora però è venuto il momento di mandarlo in pensione per immettere sul mercato la sua naturale evoluzione, RT | 2.0, disponibile da questo autunno nei migliori negozi. Il nuovo attacco si inserisce nella categoria Touring del catalogo ATK Bindings, integrando una già vasta gamma di prodotti specifici per gli amanti della montagna in inverno con l’obiettivo della leggerezza abbinata a performance di sciata e affidabilità.
ANCHE LIGHTWEIGHT - In soli 290 grammi RT | 2.0 unisce comfort e minimalismo, funzionalità e riduzione di peso e ingombro. RT | 2.0 è disponibile anche nella versione Lightewight, dedicata agli utilizzatori più leggeri (donne e giovanissimi): aggancio più morbido e range di regolazione dei valori di sgancio ridotto a 4-8, il tutto combinato a un colore azzurro molto trendy. Le principali caratteristiche di RT | 2.0 sono:
- Ski-Stopper integrato e facilmente asportabile (disponibile nelle misure 75,86, 91, 97 mm).
- Il nuovo sistema di variazione della forza di bloccaggio del puntale in fase di salita (U.H.V. Uphill Hardness Variator ) garantisce il corretto serraggio per ogni utilizzatore.
- Easy Entry System: la nuova geometria del puntale rende l’inserimento dello scarpone intuitivo e rapido in ogni condizione, anche con suole visibilmente usurate.
- Slitta di regolazione R01 (nuovo design alleggerito) installata di serie, che permette un range di traslazione della talloniera di 30 mm, consentendo di utilizzare l’attacco con scarponi di differente taglia (fino a 3 taglie).
- Sportellino con alzatacco: un pratico sistema di alzatacchi stabilizzati nella posizione selezionata tra flat mode, + 36 mm e +50 mm.
- CAM Release System (sgancio regolabile 5-10): il sistema di cam che gestisce lo sgancio verticale (My) dello scarpone in fase di caduta, estremamente preciso e affidabile ma allo stesso tempo di dimensioni contenute e molto leggero.
- Rotational System (sgancio regolabile 5-10): è il sistema che gestisce lo sgancio laterale (Mz) della talloniera, conferisce a RT|2.0 la tipica stabilità in fase di sciata e la rigidità torsionale che hanno reso celebri gli attacchi da scialpinismo ATK.
Le novità 2019 di Leki per lo scialpinismo
Sono due le novità principali presentate da Leki, lo specialista tedesco dei bastoncini, per l’inverno 2019, Tour Stick Vario Carbon e Aergon Lite 2: un modello a sonda, anche nella piacevole versione femminile, e uno telescopico.
TOUR STICK VARIO CARBON - Questo modello a sonda, con un ingombro minimo di soli 42 centimetri, è regolabile tra 115 e 135 centimetri e utilizza il sistema ELD, alternativa al tradizionale pulsante. Il sistema di regolazione adottato è Speedlock 2. La prolunga in schiuma mesh sotto l’impugnatura è utile nei traversi e la collaudata impugnatura Aergon garantisce sicurezza e un buon grip. Il lacciolo ha un inserto in neoprene e la sezione finale del bastone è realizzata in alluminio ad alta resistenza per sopportare anche i colpi contro la roccia. La rondella Binding Basket ha bordi induriti per per permettere la regolazione dell’attacco e funge anche da raschietto per togliere il fastidioso zoccolo sulla soletta o sulla pelle. Naturalmente Tour Stick Vario Carbon è pensato non solo per lo skialp ma per un utilizzo dodici mesi. La versione femminile, Tour Stick Vario Carbon Lady, ha un ingombro minimo di 38 centimetri ed è regolabile da 100 a 120 centimetri. Prezzo al pubblico: 169,95 €-
AERGON LITE 2 - Funzionalità simili (rotella pensata per aprire l’attacco e con raschietto anti-zoccolo, impugnatura Aergon, sistema di regolazione Speedlock 2) per questo telescopico a due sezioni, regolabile da 110 a 145 centimetri. È particolarmente resistente e anti-graffio perché realizzato in alluminio ad alta resistenza HTS 6.5 e il diametro è di 16/14 mm. Prezzo al pubblico: 99,95 €
Scarpa annuncia un nuovo modello per il winter running
Il mercato delle scarpe da trail invernali è sempre più affollato. Un segmento che solo qualche stagione fa poteva contare su uno-due modelli oggi sembra essere uno di quelli più frizzanti del mondo dell’outdoor running. L’ultima novità arriva da Scarpa, che ha presentato alla fiera Ispo di Monaco di Baviera, nei giorni scorsi, un ulteriore modello per il winter running, Spin Pro OD.
PARENTE DI SPIN - Come dice il nome, si tratta di una stretta parente della scarpa estiva che ha riscosso molto successo ed è stata premiata anche dalla nostra Outdoor Guide. Spin Pro OD fa tesoro della collaborazione con Outdry, la tecnologia che rende impermeabile la scarpa, già sperimentata con successo dallo stesso marchio su diversi modelli e, in ambito running invernale, su Atom S (che abbiamo provato insieme ad altre scarpe winter sul numero 108 di Skialper di ottobre/novembre 2016). Il sistema di ghetta sembra molto simile e ben chiuso, pertanto a prova di ‘doccia fredda’, come aveva dimostrato Atom S.
DENTRO SPIN PRO OD - Il sistema Sock-Fit Plus e la ghetta impermeabile e traspirante laminata non hanno solo una funzione di protezione dagli elementi (e dai detriti), ma avvolgente, per assecondare i movimenti. La suola, a differenza di Atom S, secondo quanto comunicato dall’azienda, non sarà in mescola specifica invernale, ma nella collaudata e versatile Vibram Megagrip. Disponibile anche nella versione femminile Spin Pro OD WMN, ha un peso dichiarato di 330 grammi (280 nella versione lady) e drop di 4 millimetri. Siamo curiosi di provarla dopo le ottime sensazioni che ci aveva lasciato la Atom S. Non resta che metterla ai piedi…