Ci vuole coraggio a cambiare i prodotti di successo ed è nel DNA dei marchi innovatori. Se New Balance lo aveva dimostrato l’anno scorso, presentando la v2 di una scarpa di successo come la Hierro, ne dimostra ancora di più a solo un anno di distanza – con il modello 2017 che è andata esaurita velocemente nei negozi – introducendo già la v3. Abbiamo provato Hierro v3 facendola mettere ai piedi di uno dei testatori di più lunga data della nostra Outdoor Guide, Christian Modena e abbiamo scoperto che… Beh, non è necessario provarla, ma solo guardarla per rendersi conto che non si tratta di un restyling, ma di una scarpa completamente nuova, dove la parte che è cambiata meno (ma è cambiata…) è la suola. Niente più linguetta, a favore di un comodo sistema sock fit (a calza), niente più tomaia in mesh 3D ma Hyposkin, una struttura simile a una pellicola, traforata al laser per renderla traspirante, e geometrie che strizzano l’occhio al massimalismo. La v2 aveva un profilo 19 – 15 mm, sulla v3 si passa a 28 – 20. Raddoppia il drop, dunque, ma in ogni caso si sale. Molto evidente poi anche la calzina che avvolge il collo del piede e sopra il tallone, per evitare l’ingresso dei detriti. Il peso? 326 grammi.

©Alice Russolo

SUL TERRENO – Viste le premesse, la voglia di mettere ai piedi Hierro v3 è aumentata, per capire quanto è diversa dal modello che l’anno scorso era piaciuto tanto ed era sembrato molto versatile, da ultra sì e per utenti di medio livello, ma anche per utenti top e gare più corte, tecniche e nervose. Le sorprese non sono mancate. «È subito comoda, si adatta davvero bene a quasi tutti i piedi, è la scarpa no problem, questa è sicuramente la prima sensazione che hai quando la metti ai piedi» ha detto subito Christian. Comodità per le lunghe distanze, per le grandi ultra, magari corribili e non esageratamente tecniche, in stile Leadville e Western States, per intenderci. «La definizione mi sembra abbastanza centrata – ha aggiunto Christian – perché la sensazione di cushioning e di morbidezza dell’intersuola è davvero notevole, simile a quella di altre massimaliste e la comodità è al primo posto, in più il rocker accentuato della punta aiuta la rullata verso la fine delle gare lunghe». Il tallone è molto comodo e c’è tanto appoggio. Si percepisce anche il drop raddoppiato rispetto all’antenata. «Il dislivello si sente, ed è pensato per fornire più sostegno sulle lunghe distanze e terreni moderatamente tecnici». Abbiamo detto che la suola sembra essere la parte rimasta più simile alla v2, ma è vero solo in parte. La somiglianza sta nella forma a esagono dei chiodi, ma la disposizione è più dinamica, con quelli esterni quasi longitudinali e con un disegno generale più aperto, che dovrebbe agevolare l’autopulenza in caso di fango e terreni umidi. La grande differenza però sta nell’utilizzo di una suola bimescola, in parte la collaudata Vibram Megagrip, in parte di un altro compound dell’azienda di Albizzate. Megagrip rappresenta un ottimo compromesso tra grip e durata, però la scelta di utilizzarlo solo nelle zone di maggiore trazione risponde all’obiettivo di allungare ancora di più la vita della scarpa. «Non ho ancora avuto modo di provarle in situazioni particolarmente critiche di aderenza, ma la presenza di Magargrip nelle zone dove si spinge dovrebbe essere una garanzia e il disegno aperto aiuta molto l’autopulenza» ha concluso Christian.

©Alice Russolo

OBIETTIVO TRAIL – New Balance inserisce Hierro v3 nel segmento occupato da Brooks Caldera, Hoka One One Speed Instinct e Saucony Peregrine. A noi è piaciuta per la sua comodità e per il notevole cushioning, oltre che per la calzina che evita l’entrata dei detriti. Anche alla luce dell’arrivo sul mercato tra la primavera e l’estate di KOM – King of The Mountain, che andrà a riempire le distanze lasciate vuoto dall’uscita di scena della storica Leadville, anche se – secondo le prime anticipazioni – sarà una scarpa abbastanza diversa – appare evidente che Hierro torna a posizionarsi nel segmento più puro del trail moderatamente tecnico e di medio-lunga distanza. Potrebbe anche essere un’ottima scarpa anche per escursioni in montagna con uno spirito più sportivo. Meno polivalente, più specifica, più comoda e ammortizzata. Una scelta perfetta per sostenere e arrivare a fine gara, valida alternativa nell’arena del massimalismo. E per durare a lungo. Un modello che, insieme ai nuovi arrivi estivi e autunnali, amplia ancora di più l’offerta di New Balance nel mondo del trail.

New Balance Hierro v3

Peso: 326 gr
Prezzo: 135 euro
Drop: 8 mm
Intersuola: Fresh Foam
Suola: bimescola Vibram Megagrip/Vibram
Tomaia: Hyposkin

www.newbalance.it

©Alice Russolo