Dynafit Limit.Less, un chilo e mezzo per tutto
Un chilo e mezzo. Né un grammo di più, né uno di meno. È questa la scommessa (vinta) da Dynafit per l’estate 2018: un chilo e mezzo per un outfit completo per la montagna. La campagna Limit.Less, fondata sul principio less is more, mette al centro un completo da Speed Mountaineering che risponde a tutte le esigenze di funzionalità e performance ed è composto da giacca protettiva, short, zaino, bastoncini, fascia, calzini e una scarpa protettiva e versatile. Peso minimo e massima funzionalità, per una libertà illimitata e senza compromessi.
SPEED MTN GTX, PER ANDARE LONTANO
Protettiva, leggerissima e comoda è il prodotto icona della collezione Limit. Less. Solo 390 grammi di peso per questo versatile modello di scarpa con membrana Gore-Tex. La suola garantisce un rapporto bilanciato tra grip e trazione, per una tenuta perfetta sia su roccia che su terreni morbidi. Adatta a percorsi su lunghe distanze e a tour impegnativi con molti metri di dislivello, mantiene inalterate le sue performance in ogni condizioni meteo. La grande attenzione dedicata a stabilità e protezione non ha lasciato in secondo piano il comfort: la calzata della Speed MTN GTX è infatti un po’ più larga del normale Athletic Fit di Dynafit. Per proteggere al meglio il piede dalle asperità dei terreni alpini, ma anche per aumentare la durata della scarpa, i designer hanno inserito sulla parte anteriore della calzatura un materiale arricchito da fibra aramidica particolarmente resistente. Tech Leather anti-abrasione per le due zone laterali della tomaia. Completano la Speed MTN GTX alcuni dettagli intelligenti come il sistema di allacciatura rapida, la linguetta elastica per riporre i lacci, protezione delle dita in TPU e soletta interna Ortholite. Sarà disponibile da marzo 2018 in due varianti colore da uomo e due da donna.
TRANSALPER LIGHT 3L, MENO DI 200 GRAMMI
Hardshell traspirante e impermeabile da appena 199 grammi, peso minimo se paragonato ad altri capi altrettanto pregiati presenti sul mercato, con Dynashell triplo strato e una colonna d’acqua di 20.000 mm. Il materiale è altamente traspirante e, in combinazione con le perforazioni laser sotto le ascelle, consente all’aria di circolare perfettamente e mantenere una temperatura gradevole sul corpo, anche quando la salita si fa più faticosa. Il taglio è sportivo, aderente e minimal. Cuciture incollate, zip frontale su tutta la lunghezza e due grandi tasche sul davanti. I fondi elastici aumentano il comfort e migliorano la vestibilità sui fianchi, anche quando ci si muove molto. Per essere visibili al buio o al tramonto Dynafit ha dotato la giacca di strisce riflettenti. Disponibile in due varianti colore da uomo e due da donna.
TRANSALPER T-SHIRT, SECONDA PELLE
Un altro capo di spicco della collezione Limit.Less è la t-shirt Dynafit Transalper S/S Tee, un base layer funzionale perfetto per le attività endurance in montagna: è traspirante e leggera, si caratterizza per un fit atletico che segue tutti i movimenti di chi la indossa. Questa maglia con protezione UV aggiunge appena 105 grammi al peso complessivo della collezione. Il materiale in parte riciclato asciuga rapidamente e veste come una seconda pelle. Grazie alle cuciture piatte può essere indossata anche con lo zaino, senza il rischio di ulteriore attrito. La vestibilità è atletica e aderente, così il sudore viene trasportato rapidamente lontano dal corpo e la temperatura si mantiene sempre gradevole. Sviluppata per essere indossata con la giacca Transalper 3L, questa maglia è disponibile in tre varianti di colore da uomo e tre da donna.
TRANSALPER 18, COMFORT E FUNZIONALITÀ
Un’altra novità dell’estate 2018 è lo zaino Transalper 18. Grazie al peso ridottissimo di appena 220 grammi è perfetto per le salite veloci e conquista per la vestibilità atletica ed ergonomica. Comodo sulla schiena, garantisce una perfetta ripartizione del peso. Il Transalper 18 è dotato inoltre di tanti intelligenti accessori: un supporto per fissare rapidamente i bastoncini, un comparto di sicurezza accessibile dall’esterno e una tasca impermeabile per lo smartphone o altri oggetti delicati. Non può mancare il porta borraccia, per avere sempre a portata di mano acqua o bevande isotoniche e idratarsi senza interrompere la marcia. Si può scegliere di acquistarlo in tre diverse varianti colore.
Tra un mese è tempo di Arc’teryx Alpine Academy
È iniziato il conto alla rovescia: tra un mese si aprirà l’edizione 2018 della Arc’teryx Alpine Academy: dal 5 all’8 luglio più di 500 appassionati di alpinismo si ritroveranno all’Alpine Village, nel cuore di Chamonix: seminari, film di montagna proiettati in prima visione mondiale e confronti con guide alpine professioniste e atleti Arc’teryx di fama mondiale.
La cerimonia di apertura avrà luogo giovedì 5 luglio alle 19 presso l’Alpine Village’ quartier generale della manifestazione situato nella piazza Balmat e aperto a tutti, principianti ed esperti. Da venerdì 6 a domenica 8 luglio centinaia di appassionati di montagna parteciperanno alle clinics su attività outdoor tenute da professionisti e si ritroveranno nel ‘Villaggio Alpino’ con l’obiettivo finale di acquisire o affinare le proprie competenze alpinistiche e condividere esperienze con altri appassionati, atleti e guide alpine.
SEMINARI - Uno dei punti di forza della Arc’teryx Alpine Academy sono i seminari organizzati dai partner della manifestazione sul palco allestito in piazza Balmat e aperti a tutti. Il programma offre venerdì 6 luglio alle 17 Liam Lonsdale con ‘Perfecting Your Smartphone Photography e alle 19.30 Nina Caprez e Nico Favresse con Vertical Life on Big Walls. Sabato 7 luglio alle 16 Robert Jasper con Passion Mountaineering, allw 17 Mina Leslie-Mujastyk con Cultivating determination in your goals.
MOVIE - La serata dedicata al cinema, in programma per la serata di sabato 7 luglio, è sempre molto apprezzata da partecipanti, da chi vive a Chamonix e dai turisti. Quest’anno verranno proiettati quattro cortometraggi proposti dagli atleti Arc’teryx, tra cui The Empire of Winds, in prima visione mondiale. Il film, che ha per protagonisti i due avventurosi sciatori Thibaud Duchosal e Johannes Hoffmann, è il resoconto del loro viaggio di 1500 km attraverso i deserti e le montagne della Patagonia.
VILLAGE - Animato in ogni momento del giorno e della sera, dal 6 all’8 luglio ci sarà un ricco programma di attività gratuite tra cui una palestra di arrampicata, una sala boulder, laboratori all’aperto, proiezioni di film, concerti e dimostrazioni di atleti. Durante tutto l’arco della giornata sugli stand della Arc’teryx e delle aziende che sponsorizzano l’evento sarà possibile testare le attrezzature più avanzate e perfino far riparare gratuitamente i propri capi in Gore-Tex presso il Gore-Tex Repair Centre. Un altro evento da non perdere di questa edizione è la mostra fotografica allestita nella piazza Balmat con le immagini più spettacolari delle precedenti edizioni dell’Accademia. Le fotografie verranno messe in vendita durante un’asta silenziosa, il cui ricavato verrà devoluto all’associazione benefica locale ‘En passant par la Montagne’. Visitare l’Alpine Village ed entrare a far parte della community dell’Arc’teryx Alpine Academy è un must per chiunque si trovi a Chamonix e dintorni. Il programma dettagliato della manifestazione verrà pubblicato a metà giugno sul sito chamonix.arcteryxacademy.com/alpinevillage e sulla pagina degli eventi dei social media (#arcteryxacademy)
Arriva Suunto 9
Suunto ha annunciato oggi il lancio del nuovo Suunto 9, orologio multisport con GPS con un obiettivo prima di tutti: la durata della batteria: fino a 120 ore con GPS e un sistema di gestione avveduta del ciclo di vita della batteria stessa, con promemoria intelligenti per garantire un funzionamento del dispositivo totalmente in linea con le proprie necessità. Suunto 9 è compatibile con la nuova app Suunto che permette di conservare traccia degli allenamenti, dell’attività giornaliera e del sonno, consentendo di condividerne i log e di coinvolgere gli altri membri della community della app Suunto.
BATTERIA E PROMEMORIA - Le tre modalità batteria predefinite, Performance, Endurance e Ultra, regalano da 25 a 120 ore di registrazione con tracciabilità GPS attivata. Inoltre, è possibile creare modalità batteria personalizzate sulla base delle proprie esigenze. Quando si inizia una sessione di registrazione si avrà una stima della durata della batteria residua. Se la carica non fosse sufficiente, è possibile passare a un’altra modalità in qualsiasi momento. Inoltre Suunto 9 utilizza promemoria intelligenti per fare in modo di avere una carica sufficiente a disposizione per l'avventura successiva. Alcuni promemoria hanno carattere preventivo e tengono in considerazione, ad esempio, la cronologia delle attività per garantire di avere sempre il massimo della carica a disposizione per l'uscita successiva. Se l’orologio rileva un basso livello di carica durante lo svolgimento di un esercizio, suggerisce automaticamente di modificare la modalità batteria.
I TEST - Suunto 9 è stato testato al limite delle sue possibilità, con migliaia di ore di utilizzo reale nelle condizioni più estreme dal team Suunto e da atleti di ogni parte del mondo, è il compagno fidato con cui condividere ogni avventura. «Abbiamo sottoposto Suunto 9 a test molto severi, innanzitutto all’interno del nostro laboratorio di prova, esponendo i materiali e la struttura a forze ed agenti differenti, tra cui gocciolamento, congelamento/disgelo, umidità e immersione in acqua, quindi al collaudo da parte del nostro team di esperti ed appassionati collaudatori sul campo e atleti, che hanno utilizzato l’orologio per mesi nel corso dei loro allenamenti e nella vita di tutti i giorni» afferma Markus Kemetter, product line manager di Suunto.
FUSEDTRACK - Nelle ultramaratone la durata della batteria è spesso il fattore limitante per registrare distanza e percorso in modo accurato, dato che la funzionalità GPS assorbe molta energia. L’algoritmo originale FusedTrack di Suunto combina GPS e dati provenienti dal sensore di movimento per migliorare la precisione di percorso e distanza. Ciò consente di aumentare la durata della batteria abbassando l’assorbimento di energia da parte del GPS, senza per questo comprometterne la precisione in modo significativo. In linea con l'esperienza sportiva Suunto, Suunto 9 è dotato di oltre 80 modalità sport e offre la misurazione della frequenza cardiaca al polso fornita da Valencell Inc. L’orologio è dotato di funzionalità completa di navigazione GPS, ora di alba/tramonto, allarme temporale/tempesta e di molte altre funzioni eccezionali per atleti e amanti dell’avventura outdoor. Associando Suunto 9 con la nuova app Suunto si possono tracciare tutte le avventure e seguire le tendenze di lungo periodo, come l’attività giornaliera e il sonno, condividendole con la community. La connessione mobile intelligente tiene sempre al corrente delle tue attività quotidiane con avvisi di chiamate in arrivo, messaggi e notifiche direttamente sull’orologio. La app Suunto può essere scaricata dall’App Store e da Google Play. Suunto 9 è progettato e realizzato in Finlandia. Lunetta e pulsanti in acciaio inossidabile, vetro in cristallo zaffiro e cassa robusta sono abbinati a un cinturino in silicone morbido e resistente.
Suunto 9 sarà disponibile a partire dal prossimo 26 giugno in due colori: bianco e nero. Il prezzo consigliato al pubblico è di 599 euro.
Movement crede nell’85
Movimento significa novità, cambiamento e non c’è dubbio che Movement sia stata una delle aziende che più ha contribuito alla nouvelle vague dello scialpinismo nell’ultimo decennio. Per il 2019 la casa della mela non stravolge la propria collezione ma introduce due nuovi sci con la stessa larghezza al centro, a questo punto diventata centrale per un certo tipo di offerta, in due gamme di successo come Alp Tracks e Session. Ottantacinque diventa una nuova filosofia sia per la famiglia premium, che punta tutto su leggerezza e sciabilità, sia per la più giocosa linea free touring Session.
SESSION 85 - Le ragioni dell’introduzione di questo sci vanno incontro a un’esigenza dello scialpinista che cerca sempre più attrezzi polivalenti, leggeri e performanti. Ecco perché in Movement hanno pensato a una geometria più dolce e progressiva che permette allo sci di comportarsi in maniera omogenea su tutti i terreni e di rimanere divertente anche in pista, dove viene portato ai suoi limiti. Tutta la gamma Session utilizza la tecnologia Carbon a cinque assi per mantenere il peso basso e garantire una sciabilità di livello per alpinisti e sciatori evoluti. Non manca la versione femminile, più leggera e studiata per la specifica sciata delle donne.
Movement Session 85
Lunghezze disponibili: 161, 169, 177, 183 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (117/85/101 nella misura 183)
Raggio: 17,5 - 18 - 18,5 - 19 m
Peso: 1.170 gr (161 cm)
Movement Session 85 Woman
Lunghezze disponibili: 154, 161, 169 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (115/85/99 nella misura 154)
Raggio: 17 - 17,5 - 18 m
Peso: 1.100 gr (154 cm)
ALP TRACKS 85 - La nuova generazione di questa famiglia limited edition prevede una costruzione full carbon totalmente rivisitata e Alp Tracks 84 lascia spazio ad Alp Tracks 85. Geometria rinnovata e più moderna sia nella versione uomo che donna per uno sci realizzato a mano e in piccoli numeri per skialper molto esigenti o professionisti della montagna. L’obiettivo è la precisione e l’affidabilità nelle lunghe escursioni e in alta montagna per chi cerca il massimo da uno sci. La versione femminile è costruita con un’anima in legno più leggero e una trama di carbonio pensata per fisici più leggeri.
Movement Alp Tracks 85
Lunghezze disponibili: 161, 169, 177, 183 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (117/85/101 nella misura 183)
Raggio: 18 m (19 m misure 177 e 183)
Peso: 950 gr (161 cm)
Movement Alp Tracks 85 Woman
Lunghezze disponibili: 153, 161, 169 cm
Sciancratura: 116/85/100 mm (115/85/99 nella misura 153)
Raggio: 18 m (17 m misura 153)
Peso: 850 gr (153 cm)
UNA GAMMA SEMPRE PIÙ AMPIA - La gamma Session, che l’azienda indica per il freetouring, si amplia non solo per l’introduzione del modello 85, ma anche con l’aggiunta alla versione 89 della proposta al femminile e di uno sci con larghezza sotto i piedi di 98 millimetri. In pratica si passa da un solo sci a cinque e si spazia da 1.100 a 1.600 grammi ad asta. Una proposta che guarda non solo al free touring, ma anche allo scialpinismo moderno nelle taglie più strette e infatti noi la versione 89 nella Buyer’s Guide 2018 l’abbiamo inserito nella categoria free touring.
Azione di richiamo precauzionale dell’A.R.T.VA Ortovox 3+
Dalla Ortovox arriva questa indicazione: ‘Singole segnalazioni dei nostri Partner Safety Academy hanno fatto notare che nel dispositivo A.R.T.VA 3+ con la versione di software 2.1 in situazioni molto rare si può verificare un disturbo temporaneo della funzione di trasmissione. Ciò può comportare un prolungamento del processo di ricerca. Il motivo di questo disturbo è da ricercare in un errore di software. Non abbiamo conoscenza di alcun incidente che avrebbe potuto essere causato da questo errore del software. Per escludere ogni tipo di rischio per i nostri clienti abbiamo deciso di avviare un’operazione di richiamo precauzionale del 3+ con la versione di software 2.1. I dispositivi interessati dall’azione di richiamo non possono più essere usati senza prima aver effettuato il necessario aggiornamento del software. L’azione di richiamo precauzionale riguarda esclusivamente i dispositivi A.R.T.VA del modello Ortovox 3+ con la versione di software 2.1. Non sono coinvolti i dispositivi 3+ con le versioni di software 1.0, 1.1, 2.0, 2.2 – indipendentemente dal colore del loro cassa – così come tutti gli altri dispositivi A.R.T.VA Ortovox (S1+, S1, ZOOM). Con la nuova versione di software 2.2 il difetto è stato eliminato. I dispositivi coinvolti possono essere inviati a partire dal 25 maggio. Tutte le informazioni necessarie per l’identificazione dei dispositivi coinvolti e la procedura prevista per questa azione di richiamo si possono trovare sul nostro sito web al punto www.ortovox.com/recall-3plus'
Christoph Engl, nuovo CEO del gruppo Oberalp
A partire dal 1° settembre 2018, con il suo nuovo CEO Christoph Engl, inizierà per il gruppo Oberalp una nuova era di corporate governance. Con Christoph Engl, la società ha chiamato ad assumere il ruolo di amministratore delegato internazionale del gruppo un brand builder ed esperto di destinazioni alpine. Massimo Baratto, dopo 17 anni come amministratore delegato di Oberalp, ricopre ora la posizione come responsabile per l’Europa del brand americano Under Armour. Dopo questo lungo periodo segnato da un rapporto di grande fiducia e da una forte crescita aziendale, la nomina di un nuovo CEO segna un passo importante e una nuova opportunità per l‘azienda. Christoph Engl è stato CEO di Alto Adige Marketing (SMG) e responsabile dello sviluppo e della creazione del marchio Südtirol. Per questo motivo, la famiglia Oberrauch ha scelto un esperto di brand con esperienza internazionale. Altoatesino di nascita, è stato amministratore delegato di BrandTrust, il principale consulente per le strategie di brand nei paesi di lingua tedesca. Da settembre tornerà a Bolzano, per lavorare insieme alla famiglia altoatesina a capo dei marchi Salewa, Dynafit, Wild Country e Pomoca in tutto il mondo, e dei marchi Under Armour, Speedo, Fischer, Spyder, X-Bionic e altri, distribuiti in Italia.
Plum, arrivano Pika e Oazo
Plum, azienda francese con una lunga storia alle spalle a partire dal 1968 e sede a Thyez, in Alta Savoia, presenta anche per la prossima stagione, come ormai da diversi anni, numerose novità sia per lo scialpinismo che per lo splitboard. E in più dalla prossima collezione tutti gli attacchi avranno una garanzia minima di tre anni, alcuni di cinque.
PIKA - Unisce l'efficienza dell'attacco Wepa con ulteriori vantaggi: heel riser a due posizioni, heel pad, nuovo puntale, ski-stopper removibile venduto separatamente, regolazione da 5 a 10 DIN, un peso di 280 grammi senza supporto rampant e ski-stopper e infine rail di regolazione da 20 mm. Garantisce affidabilità e sicurezza in tutte le situazioni, con tre anni di garanzia, ed è 100% made in France come tutti gli attacchi Plum. Lo ski-stopper pesa 85 grammi ed è disponibile da 85, 95 e 105 mm.
Peso: 280 gr
Utilizzo: spedizioni, freetouring, ripido, pista
Peso sciatore: 40-100 kg
OAZO - È l'attacco per il light touring senza compromessi, che va a posizionarsi tra R170 e Wepa. Garantisce leggerezza, con 200 grammi al piede, comfort, con due livelli di heel riser, sicurezza, con molla di regolazione da 4 a 10 DIN. Ha un rail con regolazione da 20 mm e garanzia tre anni.
Peso: 200 gr
Utilizzo: spedizioni, freetouring, ripido
Peso sciatore: 40-100 kg
GUIDE S - La versatilità è la caratteristica principale della gamma Guide. La versione speciale S è l'ultima nata, senza dubbio molto interessante anche dal punto di vista economico (349,90 €). Grande robustezza e affidabilità, rispetto alla versione tradizionale, questa, senza la torretta, che fornisce la terza altezza per la salita, risulta più leggera (330 gr). Restano inalterato il range di sgancio (5,5-12 kN) e le altre caratteristiche tecniche. Ha la sede per i coltelli e la possibilità di regolazione di tre centimetri, valida per 4-5 misure di scarponi.
SPLITOBOARD - Due importanti novità per gli amanti di tavola e pelli, due attacchi da splitboard: Dari e Sok. Il primo (904 gr al piede) ha la doppia opzione dell’entrata posteriore o, grazie agli strap, laterale. Sok (490 gr al piede) invece è un attacco hard boot, leggero in salita e preciso sul ripido e neve dura. Pekye, non un adattatore ma una vera talloniera, permette di salire con scarpe low tech.
ATK Crest, 280 grammi senza rinunciare allo ski stopper
Leggerezza, precisione e buon rapporto qualità/prezzo. Tre punti fermi hanno guidato gli ingegneri di ATK Bindings nella realizzazione della principale novità 2019, Crest, attacco da 280 grammi con ski stopper. Non è solo la leggerezza però al centro del progetto, infatti Crest punta anche sulla solidità strutturale: il puntale deriva da quello di ATK Trofeo, in un generale processo di semplificazione delle linee, mentre la talloniera nasce da quella di ATK RT 2.0 con l’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza e precisione.
Occhi puntati sull’innovativo ski-stopper, leggero e semplice da maneggiare. È disponibile in varie dimensioni per adattarsi a ogni modello di sci e sono facilmente selezionabili due posizioni (uphill e downhill) utilizzando un selettore manuale. La piastra di regolazione di 20 millimetri è integrata nello ski-stopper, permettendo veloci aggiustamenti nel caso di utilizzo con differenti misure di scarponi. Il team di sviluppo di ATK ha implementato il sistema Elastic Response System, che assorbe l’energia durante le compressioni dello sci e la rilascia durante la distensione dello stesso. La nuova geometria più aggressiva dei gommini, ora costampati, fornisce una maggiore portanza su tutti i tipi di neve. Crest, come tutti gli altri attacchi ATK, è 100% made in Italy e il 95% dei componenti viene lavorato dal pieno nello stabilimento produttivo di ATK a Fiorano Modenese con l’utilizzo di macchinari C.N.C. di ultima generazione e l’impiego di leghe aeronautiche (principalmente Alu 7075) che hanno caratteristiche meccaniche simili all’acciaio ma con un peso inferiore.
VALORI DI SGANCIO: sistemi di regolazione dello sgancio (5-10) sia
verticale (My), sia orizzontale (Mz)
SPORTELLINO CON ALZATACCO: fornisce 3 differenti posizioni di
camminata (FLAT, +36 mm e +50 mm)
PIASTRA DI REGOLAZIONE 20 mm: inclusa per fornire una rapida
regolazione in caso di sostituzione di scarponi (fino a due misure)
SUPPORTO RAMPANT SRA: incluso
SKI STOPPER INCLUSI: disponibili differenti misure (75, 86, 91, 97, 102, 108,
120 mm) per ottenere una perfetta compatibilità con ogni tipo di sci.
Salomon colora il Parco di Monza
Tanti colori e soprattutto molti contagiosi sorrisi nella mattinata di sabato 5 maggio a Villasanta (Monza), dove si è tenuto l’atteso appuntamento organizzato da Salomon, How To Trail Run (con il supporto del negozio Affari Sport). Si tratta di uno degli oltre 100 incontri organizzati dal brand francese per diffondere e incrementare la cultura della corsa off-road e il running in natura.
Condizioni meteo ottime ad accogliere gli 80 iscritti che si sono messi alla prova per approfondire il mondo del trail running con l’esperienza di Andrea Ramundo (Sport Tech Rep Salomon) e in compagnia degli atleti del team Salomon Giulio Ornati, Riccardo Borgialli e del giovane e talentuoso Andrea Rota.
È stata una panoramica a 360° sulla corsa outdoor in cui sono state illustrate le tecniche sulle diverse tipologie di terreno, l’importanza della scelta delle calzature, dell’abbigliamento e degli accessori per dedicarsi a questa disciplina, insieme ai programmi d’allenamento e agli importantissimi consigli sulla giusta alimentazione e idratazione prima, durante e al termine della corsa.
Scott, arriva l’airbag con condensatore
Scott ha annunciato che nel settembre 2018 arriverà sul mercato il nuovo zaino airbag a ventola Backountry Patrol AP30. La particolarità sta tutta nell’innovativo E1 Airbag System realizzato dalla svizzera Alpride e disponibile in esclusiva per il primo anno solo su questo zaino. La vera novità è che non c’è un motore elettrico a batteria ma un innovativo Supercapacitor System che utilizza dei condensatori per immagazzinare energia, un sistema che ricorda lo Start&Stop delle auto. Il condensatore viene ricaricato in 20 minuti tramite USB e due pile stilo AA, facilmente sostituibili, garantiscono almeno una ricarica sul campo, in circa 40 minuti. Se non utilizzate le batterie funzionano per un paio di mesi. Scott annuncia 60.000 giri al minuto della ventola di gonfiaggio che produce un flusso e una pressione sufficienti ad aprire l’airbag in un tempo inferiore ai cinque secondi.
Il fatto di non utilizzare batterie direttamente per il gonfiaggio permette a Backountry Patrol AP30 di non soffrire le basse temperature, riuscendo sempre a garantire le stesse performance di gonfiaggio, da -30 a +50 gradi. E1 di Alpride è molto leggero - circa 1,2 chilogrammi il solo sistema - e non è soggetto a restrizioni di trasporto aereo. Inoltre, dettaglio da non trascurare con un sistema di questo tipo, facilmente ricaricabile, ci si può esercitare consapevolmente a secco: non è infatti così scontato che in caso di incidente ci venga proprio istintivo titare la maniglia. La casa garantisce fino a 500.000 ricariche… Con E1 possiamo prenderci la mano e conoscere in modo approfondito il nostro dispositivo. Il sacco si presenta compatto, garantendo una valida capienza di 30 litri, con tutte le tasche al posto giusto, porta picche, sci e casco.
Scott Backcountry Patrol AP 30
VOLUME: 30 l
PESO: zaino 1.390 gr, Alpride System 1.280 gr - totale = circa 2.670 gr
PREZZO: 9oo €
+ Sistema diagonale di carico sci + Strap di compressione laterali con
sistema di carico sci A-Frame e funzione di fissaggio dello snowboard frontale
+ Tasche separate per equipaggiamento di sicurezza (pala, sonda) all’interno dello
scomparto principale + Tasca superiore con fodera in tessuto
felpato + Fissaggio per piccozza/bastone + Versatile Daisy Chain
+ Cintura leggera con cosciale di sicurezza + Etichetta SOS con istruzioni di
emergenza + Strap sullo sterno con fischietto di
emergenza + Tasca interna per mappe con portachiavi
Tecnica Zero G Tour Pro, la potenza della leggerezza
Tecnica crede sempre più nello scialpinismo e lo dimostra con l’arrivo sul mercato per la stagione 2018/19 di Zero G Tour Pro, erede di Zero G Guide Pro, rispetto al quale rappresenta un deciso passo in avanti. Uno scarpone interessante in chiave freetoruing ma che potrebbe posizionarsi a metà del guado con la categoria ski touring che abbiamo provato sulla neve in anteprima con Stefano Mantegazza, responsabile dello sviluppo del progetto, e la Guida alpina Davide Alperti, collaudatore della nuova scarpa, sulle nevi dell’Alta Badia.
AL BANCO - Rispetto a Guide Pro, Zero G Tour Pro subisce una cura dimagrante con last inferiore di un millimetro (99 mm) e peso ridotto di circa 250 grammi. Ma limitandosi ai numeri si rischia di essere riduttivi, perché cambia sensibilmente tutta l’esperienza, dalla camminata alla sciata. Nella numerazione 26/26.5 la bilancia si ferma a poco più di 1.315 grammi con lunghezza suola di 303 millimetri e la forma è abbastanza affusolata e anatomica. Per la suola è stata scelta una Vibram tra le più leggere presenti sul mercato, con tre diverse mescole, una delle quali grigia e omologata ISO Touring 9523, indispensabile per scarponi di questa categoria.
La forma è rockerata per facilitare la rullata e anche la zeppa interna è rockerata in poliuretano espanso con sistema C.A.S e disegno superiore a puntini di 1,5 mm per agevolare il lavoro di boot fitting e un buon grip della scarpetta. Gli inserti certificati Dynafit sono stati arretrati di 1,5 millimetri rispetto al vecchio Guide Pro per ridurre il braccio leva, mantenendo l'omologazione ISO Touring 9523 e una valida ramponabiltà. Al reparto ganci (rigorosamente quattro come da tradizione della casa) troviamo leve in magnesio e base alluminio con micro regolazione di sette millimetri. La prima è invertita per avere la sicurezza che non si apra in arrampicata o in sciata su neve crostosa. Ganci superiori con blocco in apertura e rastrelliera con uncino anti apertura in fase di camminata.
L’attenzione al peso ha riguardato anche il Powerstrap light da 35 mm con spalmatura interna di silicone per ottimizzare la stabilità sul gambetto durante la sciata. Per lo scafo è stato utilizzato Grilamid dello spessore di tre millimetri con zone C.A.S che permettono una perfetta lavorazione dello scafo in caso di operazioni di boot fitting. Si tratta di una tecnologia Tecnica ampiamente collaudata negli scarponi alpini con settori a porosità accentuata che garantiscono una migliore e più uniforme lavorazione quando scaldate. Il gambetto è co-iniettato in Grilamid/Carbonio nella parte posteriore e lateralmente, mentre sui lembi anteriori c’è solo Grilamid, per un flex progressivo. Uno dei segreti di Zero G Tour Pro è la leva posteriore ski/walk self-adjusting system a doppio armamento, nel gambetto e nel tallone, dove c’è un uncino di sicurezza. Il gambetto ha un’inclinazione di 12° (invertendo la piastra di fissaggio del meccanismo possiamo arrivare a 13°), mobilità di camminata anteriore di 15° e posteriore di 40°.. Zero G Tour Pro viene fornito con scarpetta preformata ready to go con lacci, soletta plantare e pad in gel.
LA CALZATA - L’entrata è facilitata grazie alle plastiche più morbide delle labbra sulla parte finale del collo del piede, con il vantaggio di poter posizionare correttamente la lingua della scarpetta. La calzata è fin da subito confortevole con un fit che segue il piede e malleoli e tallone ben alloggiati. Pratica la scarpetta ready to go versatile con mousse dalla giusta consistenza. Si può inserire la soletta termica che dà anche più precisione e comfort alla scarpa. Manovre di chiusura facili e intuitive, i ganci con microregolazione permettono un serraggio personalizzato, semplice anche con le moffole. Le taglie partono dalla 22 MP anche su questa versione top e strizzano l’occhio alle sciatrici esperte.
Il passaggio da walk a ski è molto semplice è abbiamo apprezzato particolarmente la leva posteriore a doppio fulcro che rende lo scafo ben progressivo e lo fa spanciare il giusto, anche forzando il piegamento in avanti.
LA CAMMINATA - La rullata dello scafo trasmette sempre sensazioni di stabilità ed efficienza. In salita si ha un feeling di compattezza che garantisce precisione nell'indirizzare lo sci. L’apertura di caviglia all'inizio è un poco frenata dalla scarpetta che ha comunque bisogno di farsi nonostante sia ready to go. La curvatura dello scafo sul collo del piede copia bene, senza punti di pressione. C’è sicuramente più mobilità rispetto a Guide Pro.
LA SCIATA - In discesa traspare il know-how del marchio nel mondo alpino e freeride. Molto valido nelle curve strette, dove grazie alla giusta presa di spigolo (e ne ha grazie alla leva posteriore e alla struttura dello scafo) permette cambi veloci e precisi sullo sci. Dà però suo meglio nelle curve medio-lunghe: è molto progressivo, per una sciata dinamica che richiede energia a fine curva per uscire veloci. Ci è piaciuta anche la tolleranza negli arretramenti grazie al collarino della scarpetta alto e della giusta durezza sopra lo spoiler che aiuta a ritrovare la centralità quando necessario.
Zero G Tour Pro agevola anche quel lavoro di caviglia sugli sci che nello skialp non guasta mai nei terreni gobbosi, nei boschi fitti e su nevi crostose. Nel complesso ci è piaciuto perché le sue plastiche elastiche permettono una sciata moderna e precisa senza affaticare troppo la gamba.
Lo consiglieremmo per sci da 90 fino a 100 millimetri al centro e a sciatori di livello medio alto per uno skialp esigente. Proprio a volere trovare il pelo nell’uovo… qualcuno potrebbe preferirlo appena più basso sull’avampiede, ma proprio qualcuno…
I SUOI FRATELLI - Lo scarpone testato è il top di gamma della linea Tecnica per sci e pelli, affiancato da Zero G Tour Scout, con gambetto in PU e flex 120 (disponibile anche in versione femminile, flex 115) e Zero G Tour (scafo in PU, gambetto in Triax 3.0, flex 110). Tutti i modelli hanno last 99 millimetri.
TECNICA ZERO G TOUR PRO
Scafo: Grilamid
Gambetto: co-iniettato in Pebax/Carbonio
Mobilità gambetto: 55°
Leve: 4 Light Magnesium
Suola: ISO 9523 con Low Tech VIBRAM rubber toe & heel
Scarpetta: Ultralight-Light Fit ready to go con lacci
Last: 99 mm
Flex: 130
Salomon Shift, il compromesso storico
A metà dicembre, con un’inaspettata azione di marketing on-line, Salomon ha calato l’asso, anticipando l’uscita (prevista ufficialmente per settembre 2018) di un nuovo attacco denominato Shift. Raramente la scimmia ha assalito in modo così violento gli appassionati, perché Shift sembra riassumere in sé le caratteristiche che da tanto tempo stavano cercando - con vari accrocchi - i rider che si collocano a metà tra il freeride fatto con impianti ed elicotteri e gli scialpinisti classici. Quello, insomma, che noi chiamiamo Freetouring, i francesi Freerando, gli americani freeride touring.
Un compromesso. Shift si presenta come l’attacco del compromesso storico, quello tra alpino e touring. Il progetto ha richiesto notevoli investimenti e una lunga gestazione: i lavori sono iniziati dal 2010 su spinta dei freerider nordamericani di casa Salomon, tra cui Cody Townsend, che cercavano un’evoluzione del Guardian. Il desiderata da cui sono partiti era un attacco con le caratteristiche sciistiche e di sicurezza dell’STH2 ma con l’agilità di un modello a pin Dynafit. La maison di Annecy ha così affidato a Benoit Sublet lo sviluppo di questa (apparentemente) mission impossibile. Il percorso è stato lungo: prototipi prima troppo pesanti e macchinosi, poi eccessivamente fragili. Ma Sublet e il suo team non si sono mai fatti scoraggiare.
La chiave di volta è stata l’introduzione di una particolare plastica caricata a carbonio: quasi il 25% del materiale è carbonio, il che permette di aumentare rigidità e resistenza della struttura senza gravare sulla bilancia. Risolto questo problema, lo sviluppo si è accelerato improvvisamente, fino alla presentazione del progetto definitivo. Abbiamo sfruttato un esclusivo evento Salomon a La Plagne a metà gennaio (focalizzato però al lancio della nuova tecnologia Sons of a Blast da sci alpino), per farci consegnare un paio di Shift montati su un QST 109. Ecco le nostre prime considerazioni.
L’impressione è di un prodotto serio. Estremamente razionale, ben rifinito, ottimizzato in tutti i dettagli. Un semplice meccanismo azionabile a mano (lavora bene, senza resistenze eccessive) trasforma il puntale in un vero attacco da pista. Tirando indietro la leva, si apre la ganascia che presenta così i nostri beneamati pin e l’immancabile leva anteriore per il bloccaggio di sicurezza (sì, assomiglia a quella del TR2, ma forse questa è l’unica reale somiglianza, oltre alle ganasce). La talloniera, invece, ricorda quella di un tradizionale Salomon da pista, un L7 Junior o cose del genere. Entrata tradizionale step-in (un bel rassicurante clack in chiusura) e lo skistopper come siamo abituati su un Salomon da pista. In fase walk ci sono due posizioni di alzatacco. Sgancio frontale e laterale a norma TÜV, con range 6-13 DIN e un’elasticità notevole (fino a 47 mm di escursione laterale prima che lo scarpone esca dalle ganasce). Ma a sorprendere è la versatilità, che non altera le caratteristiche di sicurezza con suole di scarponi WTR, Grip Walk o Walk Sole. A tal proposito: «Lo scarpone per lo sci alpino ha delle zone di scivolamento in plastica, mentre quello da scialpinismo ha suole in gomma, quindi con valori di sgancio diversi. Se regoli a DIN 8, lo Shift si sgancerà a DIN 8, sia che tu abbia uno scarpone da pista che da skialp ed è l’unico attacco a farlo». Questo è ciò che ha spiegato in sede di presentazione Benoit Sublet.
Tutto facile, tutto essenziale. Shift non pesa nemmeno troppo, viste le funzionalità: 850 grammi, anche se un po’ di più dei diretti concorrenti a pin (600 grammi Dynafit Radical ST, i 620 grammi di Ski Trab TR2, 630 grammi di Fritschi Tecton e 750 grammi di Marker Kingpin) ma molto meno di quelli alpini (per esempio 1.157 grammi di Look Pivot 14 WTR e 1.478 grammi di Salomon Guardian MNC 13). La sensazione è che si tratti di un prodotto che arriva al momento giusto. Non sarà mai un attacco da scialpinismo (pesa troppo, si può montare con larghezze da 90 mm in su sotto il piede), ma è un perfetto compromesso per il freeride alpino (perfetto in tal senso). Soprattutto permette a chi vuole portare per brevi dislivelli bestioni da 2 kg ad asta utilizzando scarponi con pin di sciare anche le stesse aste in altre occasioni in cui non c’è bisogno di pellare, utilizzando scarponi di provenienza alpina. Questa è la reale rivoluzione, perché fondamentalmente raddoppia il campo di gioco di sci che già erano pronti, ma non erano supportati dal set attacco/scarpone. Forse sprecato su aste freetouring pure (quelle che noi classifichiamo da 1.300 a 1.650 grammi sulla Buyer’s Guide), a meno che non si metta la sicurezza di sgancio davanti a tutto.
Infine un primo confronto con la concorrenza: le poche riviste internazionali credibili che l’hanno testato lo confrontano entusiasticamente a Kingpin, Tecton e Vipec, oppure a tradizionali attacchi a barra. Il vero confronto andrebbe fatto con Ski Trab TR2 che a nostro giudizio al momento rappresentava lo stato dell’arte dell’attacco da freeride. L’attacco dell’azienda bormina pesa anche 200 grammi in meno ed è più indicato per un uso freetouring puro, però la talloniera non è universale e ne preclude l’utilizzo con scarponi non modificati ad hoc. Come se lo sviluppo non fosse arrivato a reale completamento e rimanesse una chicca per pochi amatori. A livello di trasmissione degli impulsi era però l’unico che consentiva di guidare lo sci con la stessa precisione di Shift. Al momento non possiamo aggiungere altro: aspettiamo di sciarci, di salire e scendere. Ma con un po’ di continuità e in situazioni diverse. Ve lo presenteremo con maggiore calma e soprattutto sarà uno dei protagonisti della Buyers’ Guide 2019.
SCHEDA TECNICA
- SGANCIO: certificazione TÜV rispetto sia alla norma ISO 13992 (scialpinismo) che 9462 (sci alpino) con un range di sgancio da 6 a 13. Lo sgancio frontale è gestito dalla talloniera (in modalità alpina, con un range elastico di 9 mm prima di rilasciare lo scarpone), quello laterale dal puntale (con un range elastico di 47 mm prima di rilasciare lo scarpone).
- COMPATIBILITÀ: è l’unico attacco sul mercato attualmente Multi-Norm Certified, compatibile sia con gli scarponi da scialpinismo che da pista (standard Grip Walk, WTR e Walk Sole).
- REGOLAZIONI: la slitta consente uno spostamento di 30 mm, sono disponibili ski-stopper sulla talloniera in 4 taglie (90, 100, 110 e 120 mm), due coltelli opzionali da 100 e 120 mm e due posizioni di salita (alzatacco) da 2° e 10°.
- ESCURSIONE IN CAMMINATA: supera i 90°
- PESO: 850 gr (con skistopper)
- PREZZO: 449 €, disponibile da settembre 2018 in una serie di punti vendita selezionati