Mono Air Hoody, da Houdini e Polartec il fleece open source contro lo spreco di plastica
Arriva il fleece open source per combattere lo spreco di plastica nell’industria tessile. L’iniziativa è del brand svedese Houdini, spesso all’avanguardia nell’abbigliamento outdoor sostenibile. Dal sito Project Mono Air sarà possibile scaricare una scheda completa delle componenti del capo Mono Air Hoody, dalle stampe fino ai più piccoli dettagli, nonché seguire da vicino tutte le scelte legate alla progettazione, scoprire alcuni approfondimenti sulla tecnologia del tessuto e, infine, esplorare i principi della moda circolare che costituiscono il DNA di tutti i capi Houdini. Questa iniziativa ha come scopo di orientare l’industria tessile e il design del prodotto verso una tendenza più circolare waste free, questo grazie alla condivisione di informazioni e alla collaborazione tra i diversi settori coinvolti.
La giacca Mono Air Houdi, presentata per la prima volta a gennaio e insignita del prestigioso ISPO Gold Award, è stata concepita per trattare su larga scala la problematica della plastica e dello spreco tessile. Il capo è dotato dell’innovativo tessuto Polartec Power Air, realizzato in materiale riciclato e riciclabile, progettato per ridurre la dispersione di microfibre dell’80%. Incapsulando le fibre all’interno di una struttura di tessuto multistrato, grazie alla lavorazione di un filato continuo, risulta essere una nuova piattaforma che offre efficienza termica avanzata; dimostrando di ridurre la dispersione di fibre di almeno cinque volte rispetto ad altri tessuti premium mid-layer.
«La nostra visione aspira a un mondo senza sprechi in cui sarà possibile vivere esperienze in natura senza causare alcun impatto negativo sull’ambiente. Così, il progetto Mono Air nasce da un’idea di cambiamento: se vogliamo rendere migliore il settore della moda, dobbiamo lavorarci insieme. Affrontiamo tutti gli stessi problemi legati alla progettazione e alla produzione non sostenibile, quindi perché non condividere soluzioni per far fronte alla questione? Un capo non risolverà di certo il problema, ma speriamo che contribuisca nel suo piccolo a velocizzare i ritmi dell’innovazione e, magari, a innescare un cambiamento anche al di fuori dell’industria tessile» ha detto Eva Karlsson, CEO di Houdini.
«Polartec Power Air rappresenta un passo in avanti nella riduzione dell’impatto ambientale di quello che creiamo e indossiamo - ha affermato Steve Layton, Presidente di Polartec - Questa innovazione all’avanguardia può contribuire realmente al concetto di circolarità. Sono processi e composizioni di questo calibro che rendono possibile il concetto di circolarità, ed è grazie ad esempi di condivisione come quelli di Houdini che è possibile mostrare al mondo come creare capi in maniera sostenibile».
ISPO Munich punta sulla fiera ‘ibrida’
Dopo qualche rumour, è arrivata oggi la conferma ufficiale che ISPO Munich, la più importante fiera al mondo per gli articoli sportivi invernali, si terrà dal 31 gennaio al 3 febbraio al quartiere fieristico di Monaco di Baviera. Sarà però una fiera ‘ibrida’, come comunicano gli organizzatori, con stand e possibilità di presenza nei padiglioni, ma anche una piattaforma digitale che permetterà di ‘partecipare’, soprattutto ai visitatori extra-europei, quelli per i quali sarà più difficile la presenza di persona anche se il governo tedesco ha chiarito che anche i cittadini di Stati che attualmente non fanno parte della lista verde di Paesi extra-Schengen potranno entrare in Germania per la partecipazione alle fiere. Inoltre per gli espositori sono stati previste scadenze e termini per la cancellazione più flessibili e stand pre-allestiti per ridurre costi e tempi. La piattaforma digitale consentirà anche un ‘accesso’ alla fiera ai consumatori finali ed è stato sperimentato con la community ISPO Innovation che ha coinvolto 80.000 consumatori in progetti di crowd-funding e ricerche di mercato. La politica di sicurezza sanitaria si baserà sulla distanza interpersonale, l’igiene delle mani, l’utilizzo della mascherina e la tracciabilità. Non sono ancora noti i dettagli della formula ibrida e soprattutto come funzionerà la piattaforma digitale e rimane l’incognita della partecipazione dei marchi che vedrà prevedibilmente un calo importante rispetto alle ultime edizioni con diversi marchi la cui partecipazione rimane in dubbio.
Arriva Scott Kinabalu 2
Arriva la seconda versione di Scott Kinabalu, la scarpa da trail più versatile del marchio svizzero. L’obiettivo di progetto è proprio la trazione versatile, legata ad alti livelli di ritorno di energia e comfort. La versatilità nella trazione è data soprattutto dalle alette posizionate sulla suola, tasselli multiformi (alcuni sono a chevron) che sono pensati per consentire alla scarpa di mordere i diversi strati di rocce e radici e adattarsi il terreno.
L’aspetto più vistoso però è legato ai diversi colori lungo l'intersuola che contengono una densità diversa della schiuma utilizzata. La parte protettiva, che è più morbida in densità, consente un atterraggio ammortizzato mentre il resto dell'intersuola, essendo più rigido, fornisce un rebound reattivo. L'impiego della schiuma cinetica di Scott, secondo quanto dichiarato dalla casa, fornisce il 14% in più di ritorno di energia rispetto alla schiuma EVA standard.
Il drop è di 8 mm per 290 gr di peso dichiarato. La tomaia è in maglia ingegnerizzata. Scott Kinabalu 2 è già in vendita al prezzo al pubblico di 145,90 euro. Sarà sicuramente tra le prime scarpe che metteremo alla frusta per la prossima edizoone della Outdoor Guide ;)
Salomon verso la produzione di scarpe ‘made in France’
La svolta verso la produzione locale, conseguenza anche della pandemia e delle problematiche emerse con il blocco dei trasporti e le limitazioni alla mobilità delle persone, segna un nuovo traguardo. Salomon ha annunciato ieri l’accordo con Chamatex per la realizzazione di uno stabilimento altamente automatizzato a 200 chilometri dalla sede di Annecy, ad Ardoix.
Advanced Shoe Factory 4.0 (ASF 4.0), questo il nome del sito produttivo, sarà operativo a partire da metà 2021 e a regime (2025) potrà produrre fino a 500.000 paia di calzature, per la metà marchiate Salomon. La prima pietra è stata posata lo scorso 17 settembre. Le scarpe Salomon create in ASF 4.0 saranno distribuite in tutta Europa e saranno prodotte al 100% in questa fabbrica. L'uso della robotica in fabbrica semplifica anche il processo di assemblaggio, offrendo una soluzione competitiva ai costi di produzione asiatici. Infine, la produzione localizzata è maggiormente rispettosa dell'ambiente perché riduce al minimo l'impatto di CO2 associato alla spedizione dalle fabbriche all'estero. La costruzione di ASF 4.0, nonostante l’ampia automatizzazione, creerà anche nuovi posti di lavoro in Francia impiegando circa 50 persone, dagli operatori qualificati fino agli ingegneri e ai programmatori.
Chamatex, produttore di tessuti dal 1980, ha scelto Salomon come partner principale nella costruzione dello stabilimento ASF 4.0 per la storica collaborazione tra le due aziende e il know-how tecnico maturato. Molte delle scarpe Salomon realizzate nello stabilimento ASF 4.0 utilizzeranno il materiale Matryx che Chamatex ha fornito a Salomon per la scarpa da trail running Cross/Pro, presentata durante la stagione primavera/estate 2020. Chamatex e Salomon applicano anche le conoscenze acquisite da quando Salomon ha creato la sua linea di calzature personalizzate ME:sh nel 2017 e nel 2018, che prevedeva già l'utilizzo della robotica per la creazione di scarpe da corsa personalizzate all'interno dell'Annecy Design Center di Salomon.
La questione della produzione locale è strettamente legata non solo a quella della sostenibilità ambientale ma anche a quella della sostenibilità economica connessa al costo del lavoro nei Paesi Occidentali. Un interessante studio realizzato da un altro marchio francese, il brand di abbigliamento outdoor Picture, ha analizzato i costi di produzione e di vendita di una t-shirt in cotone organico realizzata in Turchia secondo i migliori principi e certificazioni della sostenibilità ambientale e della tutela dei lavoratori e a livello europeo. Produrre in Turchia determina un costo a capo di 7 euro, mentre il costo di acquisto del negozio è di 12,50 euro e al pubblico di 30-33 euro iva inclusa. La realizzazione in Europa costerebbe 15-20 euro, con la necessità di vendere al negozio a 30-35 euro e di prezzo al pubblico fuori mercato, di oltre 70 euro. L’unico modo perché la produzione sia sostenibile dal punto di vista economico, secondo il marchio francese, sarebbe la vendita diretta attraverso il proprio sito internet, come fanno alcuni marchi francesi, per esempio Hopaal e 1083. Una scelta che probabilmente ridurrebbe la popolarità ma soprattutto, cambiando il sistema di distribuzione, non contribuirebbe allo sviluppo delle economie locali, dai Paesi in via di sviluppo ai commercianti. Robotizzare o cambiare il modello di distribuzione? Queste al momento sembrano le vie possibili verso la rilocalizzazione di parte della produzione.
Ryan Gellert è il nuovo CEO di Patagonia
Patagonia ha nominato il nuovo CEO di Patagonia Works, Ryan Gellert, dal 2014 alla guida di Patagonia in Europa, in Medio Oriente e Africa. Patagonia Works è la holding che presiede Patagonia, Inc (abbigliamento e attrezzature), Patagonia Provisions (alimentare), Patagonia Media (libri, film e progetti multimediali), Lost Arrow Solutions (settore government), Fletcher Chouinard Designs, Inc. (tavole da surf), Tin Shed Ventures, LLC (settore investments) e Worn Wear, Inc. (upcycling di abbigliamento usato).
Gellert ha vissuto e lavorato negli Stati Uniti, in Asia e in Europa. Prima di entrare in Patagonia, ha trascorso 15 anni presso Black Diamond Equipment, dove ha ricoperto diversi ruoli tra cui Brand President, VP of Supply Chain Management e Managing Director di Black Diamond Asia. Sotto la sua guida, Patagonia ha lanciato la sua prima campagna ambientale globale relativa a un'iniziativa europea: Save the Blue Heart of Europe, proteggendo gli ultimi fiumi incontaminati d'Europa dalla minaccia di oltre 3.000 progetti idroelettrici pianificati. Ha inoltre lanciato nel vecchio continente Patagonia Action Works, uno strumento digitale per connettere le persone con i gruppi ambientalisti, sia nella loro area sia in tutto il mondo, dando loro modo di partecipare alle iniziative e agire concretamente. Gellert succede alla carismatica guida di Rose Marcario e la sua nomina arriva dopo un periodo di qualche mese di guida ad interim dell'azienda da parte del COO Doug Freeman.
Il Consiglio di Amministrazione di Patagonia ha annunciato due ulteriori cambiamenti nella sua leadership: Jenna Johnson e Lisa Williams sono state incaricate di un nuovo importante ruolo. Jenna Johnson, che precedentemente ha guidato il settore outdoor tecnico di Patagonia è ora a capo di Patagonia, Inc., dove avrà il compito di allineare ulteriormente il business della divisione di abbigliamento e accessori alla mission aziendale e alle comunità sportive. Lisa Williams, che è entrata a far parte del team prodotti di Patagonia nel 2001, assume un nuovo incarico esecutivo come Head of innovation, design and merchandising. In questo ruolo, avrà il compito di accelerare la mission di Patagonia attraverso progetti e materiali rivoluzionari e in grado di catturare CO2.
«Sono davvero onorato dell'opportunità e profondamente consapevole della grande responsabilità di guidare l’azienda in questo momento critico – ha detto il nuovo Ceo Ryan Gellert - Siamo noi stessi ad avere le maggiori aspettative su Patagonia. Tutto ciò che facciamo deve ricondurre alla nostra mission: siamo in business per salvare il nostro pianeta e dobbiamo farlo in un modo che sia giusto, equo e inclusivo per tutte le persone. È una grandissima ambizione e dovremo affrontare giorni difficili quando proveremo a sfidare le regole, ma sono entusiasta di poterlo fare fianco a fianco con i talentuosi e appassionati professionisti che fanno parte del team Patagonia. E sono sicuro che ci sarà anche da divertirsi durante il percorso!».
Il sito statunitense Fastcompany ha pubblicato la prima intervista a Ryan Gellert e Jenna Johnson, online qui.
Arriva anche il pantaloncino... elettorale
È un fenomeno tutto americano, però un po’ di curiosità la può destare anche da noi. Negli Stati Uniti, in fibrillazione per le elezioni presidenziali del 3 novembre, ha iniziato a circolare la foto di un’etichetta di un capo di abbigliamento Patagonia con una scritta ‘Vote the assholes out’ (linguaggio molto colorito, diciamo ‘vota per lasciare a casa gli st….i’). La fotografia è apparsa per la prima volta in un post di Corey Ciorciari, ex consigliere del senatore della California Kamala Harris. In molti hanno pensato a un fotomontaggio, invece alcuni articoli della stampa, da Adventure Journal al Los Angeles Times, confermano che non è un fotomontaggio. Secondo quanto scritto da Steve Casimiro dell’Adventure Journal, che ha contattato la sezione affari pubblici del brand di abbigliamento outdoor californiano, si tratterebbe di un’edizione in tiratura ultra-limitata del pantaloncino Road to Regenerative Stand Up. Il messaggio sarebbe diretto genericamente, come avvenuto in altre forme in passato a ‘politici di qualsiasi partito che negano che il cambiamento climatico sia reale, o non credono che dovremmo fare nulla per il cambiamento climatico’.
Poker di novità Scarpa per il trail running
Sono state presentate lo scorso fine settimana agli Outdoor & Running Business Days, sul lago di Garda, le novità trail running di Scarpa per la prossima primavera-estate. L’arrivo di Marco De Gasperi ha da subito rimescolato le carte con ben quattro prodotti nuovi o rinnovati, nell’ottica di un allargamento dell’orizzonte di utilizzatori e di una sempre maggiore attenzione al pubblico femminile e all’ambiente. La ricerca continua di materiali ha permesso a Scarpa di introdurre per la prima volta in alcune calzature da trail running il Pebax Renew. Si tratta di un materiale ecologico derivato dalle piantagioni di mais, che rispetta l’ambiente e che permette di rielaborare una proposta di prodotti per i consumatori più attenti alle tematiche di sostenibilità.
I nuovi prodotti sono GOLDEN GATE, dedicato ai terreni off-road più facili e misti, SPIN INFINITY, per le lunghe distanze, le leggere e performanti RIBELLE RUN per lo sky Running e le SPIN 2.0 per la corta e media distanza.
SCARPA GOLDEN GATE
GOLDEN GATE ATR è il modello di Scarpa dedicato ai terreni off-road più facili misti, compresi tratti asfaltati per la media/lunga distanza, che ben si adatta a varie tipologie di atleti di qualsiasi peso e velocità di percorrenza. La calzata contenitiva e avvolgente, la suola con adattabilità unica sia allo sterrato che all’asfalto e una combinazione fra leggerezza e ammortizzazione e stabilità fa di questa calzatura un prodotto trasversale nel mondo del trail Running, che va dall’urban trail anche in città fino ai percorsi montani. La GOLDEN GATE ATR è sviluppata pensando sia a chi si avvicina al trail running che agli esperti che non vogliono rinunciare ad una scarpa affidabile e comoda per i propri allenamenti quotidiani. Il peso è di 260 gr e il drop di 4 mm.
SCARPA SPIN INFINITY
SPIN INFINITY modello dedicato alla lunga distanza. Le caratteristiche di stabilità, ammortizzamento e controllo la rendono perfetta per l’allenamento e le gare di ultra trail per atleti che richiedono una scarpa comoda e stabile. La combinazione di una forma precisa e avvolgente che consente maggior libertà nell’area dell’avampiede, una tomaia leggera e traspirante, una suola a doppia densità che garantisce il giusto ammortizzamento ed elevato controllo del piede e un battistrada ad alta aderenza, trazione e stabilità rendono questo prodotto molto trasversale oltre che un fedele alleato oltre la maratona off-road, sia in competizione che in allenamento. Punti di forza che rendono la SPIN INFINITY preferibile rispetto alla concorrenza sono la tecnologia Vibram MegaGrip e l’efficienza di un cushioning molto performante che abbina stabilità del piede. Il peso è di 305 gr e il drop di 4 mm.
SCARPA RIBELLE RUN
Il modello di scarpa da trail running dal look aggressivo e accattivante che deriva dal prodotto di grande successo della famiglia di calzature da montagna. Leggera e performante, rivolta ad atleti di peso medio/leggero per il trail e skyrunning di breve/media distanza su qualsiasi grado di difficoltà e tipologia di terreno. La combinazione di una forma studiata per avvolgere il piede, una tomaia ultra leggera e traspirante con rinforzi termosaldati e una suola ad alta aderenza, trazione e stabilità sui terreni molto sconnessi rendono questo prodotto un punto di riferimento per chi ricerca la precisione assoluta nelle proprie uscite di corsa outdoor, specialmente qualora i terreni più tecnici impongano una spiccata capacità di adattamento. Il Peso è di 285 gr, il drop di 4 mm.
SCARPA SPIN 2.0
SPIN 2.0 è il nuovo modello dedicato al trail/skyrunning per la corta e media distanza, votato alla performance sia sui sentieri facili che su quelli più tecnici. Introduce nel mondo del trail running il PEBAX RNEW, materiale ecosostenibile di derivazione naturale con elevate caratteristiche di ammortizzazione e durabilità. La combinazione di una forma precisa ed avvolgente, una tomaia ultra leggera e traspirante e la nuova suola performante in PEBAX RNEW rendono questa scarpa un nuovo punto di riferimento per la categoria delle leggere. Punto di forza è il materiale PEBAX RNEW®. Innovativo nel mondo del trail running, ecocompatibile e con elevate caratteristiche di ammortizzamento e durabilità. Il peso è di 255 gr e il drop di 4 mm.
SCARPA riparte dal rebranding
SCARPA annuncia di aver completato il rinnovamento dell’immagine aziendale con il rebranding del marchio. L’identità dell’azienda resta radicata nella lunga tradizione di eccellenza e innovazione del marchio, simboleggiata dal pay-off No Place Too Far, ma ogni elemento visivo è stato migliorato per renderlo più fresco e più vicino ai valori aziendali: dall’ottimizzazione le logo, all’ampliamento della gamma di colori, incentrata su un nuovo tono che evolve il tradizionale colore ottanio dell’azienda. A questo scopo è stato anche sviluppato un nuovo carattere tipografico proprietario, elaborato in una serie flessibile di pesi e varianti.
Questa identità visuale, realizzata insieme a Landor, agenzia leader mondiale nel brand consulting ed experience design, è stata declinata sui principali punti di contatto di SCARPA con i suoi interlocutori: dal packaging al sito, dai cataloghi agli spazi fieristici e aziendali. Il marchio punta a proseguire nella propria espansione internazionale, pur in un momento così difficile per le imprese e l’economia italiana. L’azienda di Asolo vuole riprendere velocemente il percorso di crescita intrapreso negli ultimi anni, puntando sulla forza di un marchio che è diventato sinonimo di qualità e innovazione Made in Italy in tutto il mondo.
«Crediamo fortemente che per ripartire si debba scommettere sul fascino e sulla solidità del nostro brand» commenta Diego Bolzonello, amministratore delegato di SCARPA. «Questo rinnovamento dell’immagine SCARPA ci aiuterà a ritornare presto sul sentiero che abbiamo tracciato negli ultimi anni: crescita sui mercati internazionali, consolidamento delle varie categorie di prodotto e impegno concreto per la sostenibilità ambientale e sociale».
«È sempre difficile andare a toccare l’immagine di un’azienda che, per noi, rappresenta la storia della nostra famiglia» spiega il presidente di SCARPA, Sandro Parisotto. «Per questo raramente ci siamo impegnati in operazioni simili. Stavolta però si è trattato di un aggiornamento necessario, che conserva il meglio della nostra tradizione e la proietta nel futuro: siamo sicuri lancerà SCARPA verso un nuovo decennio di successi e innovazione».
I porta piccozza di Peak Light 40
Galeotto fu il porta piccozza, e così sulla nostra Outdoor Guide, la guida all’attrezzatura per gli sport estivi in montagna, nella recensione dello zaino da alpinismo Orotovox Peak Light 40 abbiamo scritto che ha un solo porta piccozza. Però in realtà il prodotto della casa tedesca di porta piccozza ne ha due. Lo schienale presenta il sistema Swisswool Tec-Knit per un maggior controllo della temperatura e la struttura in alluminio è estraibile. È leggero mantenendo però una buona resistenza alle abrasioni e con una particolare cura dei dettagli. Ha caratteristiche ormai comuni agli zaini da alpinismo come il porta sci o il porta bastoni ma ha anche dettagli innovativi come il coperchio rimovibile e la zip perimetrale. Pesa 740 grammi e costa 200 euro. Ortovox.com
Salomon, nel 2021 arriva la nuova X Ultra
Salomon propone novità importanti per la primavera-estate 2021. Si parte dal mondo trail running, dove arriva la top di gamma S/Lab Pulsar, un modello leggerissimo e molto veloce già ai piedi di Kilian, ma anche la v4 della collaudata Sense Ride, Wings/Pro e Wings/Sky. Nel mondo hiking è previsto il debutto della attesa quarta versione di X Ultra, uno dei modelli che hanno fatto la storia dell’hiking moderno. Il marchio di Annecy presta sempre più attenzione al mondo femminile e proprio modelli come X Ultra propongono versioni studiate nei minimi dettagli per le nuove hiker.
TRAIL RUNNING
Sense Ride 4
Per la stagione 2021 Salomon aggiorna il classico Sense Ride con la v4. L’edizione 2021 è comoda e reattiva come le antenate grazie all'ammortizzazione Optivibe di Salomon ma è stato riprogettato il supporto del tallone che è più imbottito, a vantaggio della tenuta. La schiuma Optivibe è progettata per assorbire le vibrazioni e ridurre l'affaticamento muscolare senza appesantire. La suola è la collaudata Contagrip e la pellicola Profeel protegge i piedi da oggetti appuntiti.
Wings/Sky
Tra le novità anche Wings Sky, progettata con obiettivo supporto e grip, ma senza compromettere la reattività. I tessuti resistenti proteggono i piedi dai detriti sui tracciati tecnici e l’Advanced Chassis permette di mantenere stabilità su terreni irregolari, ottimizzando il controllo del movimento e la protezione. La suola Contagrip offre un grip affidabile man mano che le pendenze (e le discese) diventano più ripide. Wings Sky è disponibile anche in una versione Gore-Tex.
S/Lab Pulsar
Arriva sul mercato la scarpa nata dalla collaborazione con Kilian Jornet per essere la più leggera nel mondo trail. S/LAB Pulsar era ai piedi di Kilian alla Sierre-Zinal 2019... Con l'intersuola Salomon più leggera e una tomaia praticamente quasi senza peso è la S/LAB più leggera mai realizzata (170 grammi). La Pulsar ha un drop di 6 mm e la giusta quantità di ammortizzazione dove serve per mantenere l'agilità su tracciati non tecnici. La trama traspirante Matryx è rinforzata da fibre di aramide.
HIKING
X Ultra 4
Arriva la quarta versione di un autentico mito, una delle scarpe che ha inventato l’hiking moderno. X Ultra 4 prende in prestito le tecnologie del trail running ed è il risultato di approfonditi studi biomeccanici per una migliore stabilità e per prevenire lesioni alla caviglia. La ricerca mostra che l'80% delle lesioni da escursionismo sono distorsioni della caviglia e il 95% di queste sono distorsioni della caviglia nella parte esterna. Utilizzando e analizzando nel dettaglio queste informazioni, Salomon ha identificato le aree chiave del piede che necessitano di protezione e ha riprogettato tutta la collezione dell’iconica scarpa. X Ultra 4 è dotata di un nuovo telaio ADV-C per ottimizzare stabilità, ma senza limitarne la mobilità. Il risultato è una scarpa con più protezione ma che lascia il piede libero. La suola Contagrip MA è stata riprogettata pensando alle discese più insidiose e il bumper è a prova di pietre. Il modello da donna è stato adattato alla morfologia femminile. X Ultra 4 è disponibile nelle versioni uomo e donna, bassa e media, Gore-Tex e nelle larghezze medie e ampie.
Outline Prism GTX
Con la flessibilità di una scarpa da corsa, la protezione Gore-Tex completamente impermeabile e il grip per qualsiasi terreno, la versatile Outline Prism GTX è il prodotto da hiking moderno. Il design leggero la rende comoda come qualsiasi scarpa da corsa, mentre il grip, il puntale protettivo e la trama traspirante la rendono ideale per le escursioni.
Arriva Scott Kinabalu Ultra RC
Viene lanciata ufficialmente oggi la nuova Scott Kinabalu Ultra RC, scarpa pensata per la corsa off-road su lunghe distanze, in gare e allenamento. Tra le caratteristiche la suola Hybrid Traction, con combinazione di tasselli a forma di chevron e conici: un mix che aiuta la spinta e la trazione, ma anche la stabilità nelle curve ad alta velocità. I tasselli conici sono posizionati ai lati. L'intersuola Kinetic Foam restituisce il 14% in più di reattività rispetto alla tradizionale EVA e la tomaia è in un tessuto leggermente rigido che offre il giusto supporto ma anche tanto spazio retato per la traspirazione. Il peso dichiarato è di 270 gr e il drop di 8 mm. Il prezzo di vendita è di 165,90 euro.
SCARPA punta sull'avvicinamento veloce con Rapid
A guardarla sembra proprio una scarpa da trail o da skyrunning. La nuova SCARPA Rapid, novità della primavera-estate 2021 appena presentata dall’azienda di Asolo, va a inserirsi nel già ampio segmento approach del marchio. Nomen omen, e infatti sembra essere proprio la velocità l’arma segreta della nuova arrivata e la sua missione gli avvicinamenti veloci. Poi la si può attaccare facilmente allo zaino o all’imbrago e il peso di soli 295 gr (250 gr nella versione da donna), agevola l’opera. Da non sottovalutare i plus in discesa dove si può contare su un prodotto veloce e grippante (suola con mescola in Vibram Megagrip) come una scarpa da skyrunning e con un’intersuola in EVA a doppia densità per attutire gli impatti.
La calzata è avvolgente e precisa, grazie al sistema costruttivo interno Sock-Fit LW by SCARPA che evitapunti di compressione, fasciando il piede e garantendo una maggior stabilità laterale. La tomaia è realizzata in mesh tecnico con gabbia esterna in TPU film termosaldato di sostegno laterale, mesh anti pressione e antiurto sul collarino e linguetta per garantire durata e protezione nelle aree sensibili.