Appuntamento al 3 febbraio con la Coppa Kleudgen

A Monesi la ventriquattresima edizione

Si tratta di una gara 'storica', inizialmente intitolata ad Asquasciati, illustre alpinista sanremese per molti anni vice presidente delle Sezione Alpi Marittime del CAI di Imperia, che organizza da sempre la manifestazione; dopo la morte di Kleudgen, fu lo stesso Asquasciati a voler intitolare all'amico la gara. Mentre dal 2005 il CAI di Imperia ha voluto aggiungere alla Coppa il nome di Federico Acquarone, per ricordare il fondatore e presidente della Sezione, e riunire così idealmente i due compagni di cordata della tragica ascensione del 1929 ai Torrioni Saragat.

Quest'anno oltre alla classica gara di scialpinismo a coppie è in programma anche un criterium amatoriale individuale; alla gara a coppie sono ammesse anche formazioni miste e la classifica verrà redatta sulla base del tempo fatto registrare dal secondo componente della squadra.

Il percorso di gara si svolge fra i seguenti punti: Monesi - Cima Ventosa - Margherita Binda Inferiore - Punta Farenga - Vecchia Margherita Binda - Cima Ventosa - Monesi, per un totale di 15 chilometri di sviluppo con 1.850 metri di dislivello positivo. Il dislivello per le categorie Juniores e Cadetti sarà di 1.000 metri con due salite e due discese. L'arrivo del criterium verrà posto al secondo passaggio sulla Cima Ventosa.

E in caso di bel tempo, data la scarsa distanza dalle coste liguri, si potrà gareggiare guardando il mare e la Corsica… meglio di così...


24H San Vito: il commento a caldo

Nella gara a squadre vince il Corpo Forestale della Valle d'Aosta

E' da poco terminata la 24 ore di San Vito di Cadore e gli organizzatori si godono il meritato successo. «Finalmente possiamo tirare il fiato e festeggiare la buona riuscita della prima edizione - il commento a caldo di Giordano Fregonese, uno degli organizzatori della manifestazione - sembra incredibile essere partiti a marzo e avere ottenuto questo risultato». Già perché l'idea di organizzare una manifestazione dalla lunghissima durata, stile ultra-marathon, è nata così, quasi per caso, da un gruppo di appassionati che si sono domandati quali riferimenti su una gara di lunghissima durata ci fossero nello ski-alp e non ne hanno trovati o per lo meno non in Italia, anche se si vocifera di una gara simile svoltasi in Austria: «Sai noi conosciamo un ragazzo che ha partecipato a quella gara - mi racconta Giordano - ma non siamo mai riusciti a trovare le classifiche o a capire com'era organizzata: non sappiamo neppure se ne abbiano ancora fatte». Insomma una gara così, nata dalla passione di chi questo sport lo pratica davvero; una passione che si avverte subito - anche solo con una telefonata il sabato sera per sapere com'è andata questa 'prima' -. D'altronde da queste parti sanno bene cos'è la fatica: «Sai noi siamo a dieci km da Cortina e lì organizzano la Lavaredo Ultra Trail e naturalmente noi un po' ci siamo ispirati a loro, ma soprattutto volevamo capire quali sarebbero stati i risultati». E i risultati sono stati indubbiamente stupefacenti: il vincitore della gara Ironman - Christian Insam - ha coperto in 24 ore un dislivello di 14.190 metri, quasi come salire un paio di volte l'Everest; partenza tutti insieme alle 17 dell'11 gennaio e poi avanti per tredici ore di seguito, per poi fermasi solo 20 minuti a riposare, senza neppure dormire, seduto su una sedia: questo è quello che Christian ha raccontato stremato al suo arrivo.
Un'organizzazione davvero al top quella della gara dei sanvitesi che per mettere in sicurezza il percorso hanno steso 4,5 km di reti di protezione e hanno allestito una zona relax per i concorrenti in gara di oltre 200 metri quadri. Concorrenti in gara che hanno stupito gli organizzatori scegliendo per la maggior parte la formula Ironman (coprire la maggior distanza possibile in 24 ore), invece della formula a squadre (4 componenti con uno a turno sempre sul percorso di gara; a dimostrazione che questo format di gara viene interpretato come una sfida ai propri limiti più che un successo da vivere in team.
E ora, mentre noi scriviamo questo articolo, gli organizzatori della 24 H di San Vito si stanno godendo una bella festa ed il meritato riposto, visto che loro in pista ci sono stati davvero 24 ore!


Ieri sera la seconda tappa della Dynafit Vischgau Cup

Condizioni meteo difficili ma buona partecipazione

Condizioni meteo non facili per la seconda tappa del circuito Dynafit Vinschgau Cup: le forti raffiche di vento hanno infatti costretto gli organizzatori ad un percorso abbreviato per non mettere ancora più alla prova i 161 partenti.
Una gara, quella di ieri sera a Maso Corto in Val Senales, che poteva essere percorsa sia con gli sci che con le racchette da neve.
Ottimo il lavoro svolto dagli organizzatori e davvero valorosi i 161 che hanno sfidato freddo e vento per la loro passione e anche per una causa benefica, infatti parte del ricavato della gara verrà destinato all'associazione per la ricerca sul cancro infantile.
Fra le donne si impone Annemarie Gross con il tempo di 25.46, mentre fra gli uomini è Lukas Arquin a chiudere primo con il tempo di 19.48; il tracciato, ridotto a causa delle condizioni sfavorevoli, era complessivamente di 3,7 km con un dislivello positivo di 433 m.


Le linee guida per il soccorso in ipotermia

Buone possibilità di sopravvivenza con l'uso di macchine cuore-polmone

Li ha pubblicati per la prima volta il 15 novembre una delle più importanti riviste mediche internazionali, il 'New England Journal of Medicine', e le ha rilanciate oggi Corriere Salute: si tratta delle nuove linee guida per il soccorso di vittime in ipotermia.

Che la vita o la morte di un paziente in ipotermia dipendesse strettamente dalle decisioni prese durante le fasi iniziali dalla squadra di soccorso lo si poteva facilmente intuire; ciò che invece non era così chiaro è il fatto che sia preferibile far sopportare al paziente un tempo di trasporto più lungo, ma portarlo in un ospedale dotato di moderni macchinari per la rianimazione. A questa conclusione è giunto un team di ricerca, raccolto attorno a Hermann Brugger dell'Istituto per la Medicina d'Emergenza in Montagna dell'EURAC e Peter Paal del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione della Clinica universitaria di Innsbruck, che ha analizzato la letteratura medica a disposizione oltre a numerosi casi di studio in tutto il mondo. Infatti, nonostante ogni anno sulle Alpi muoiano circa 100 persone a causa di incidenti da valanga e 1.500 negli Stati Uniti a causa di ipotermia, non era stato finora realizzato un protocollo standard per il soccorso, il trasporto ed il trattamento, che prendesse in considerazione dati affidabili e aggiornati insieme ai nuovi sviluppi della tecnologia medica.

Il risultato di maggior rilievo della ricerca è che le vittime in ipotermia, persino in arresto cardiaco e con una temperatura corporea sotto i 28° C, hanno buone probabilità di sopravvivenza senza danni permanenti se sono trasportati in un ospedale specializzato e collegati ad una macchina cuore-polmone. Tale macchinario, infatti, sostituisce la funzione cardiaca e polmonare del paziente per diverse ore.

«Il nostro studio ha mostrato che questa procedura aumenta le probabilità di sopravvivenza del 50% in confronto ai tradizionali metodi invasivi, metodi che prevedono l’apertura del torace o della fascia addominale per riscaldare il paziente dall’interno, comportando rischi di emorragia e infezione. Si è inoltre visto come sia possibile ristabilire le funzioni vitali in pazienti in stato di ipotermia grave anche dopo svariate ore, grazie a una continuativa rianimazione cardio-polmonare. In questi casi, dunque, bisogna prendere in considerazione la possibilità di affrontare tempi di trasporto più lunghi verso un ospedale ben attrezzato. Al contrario, secondo le nostre nuove linee guida, i pazienti con una circolazione stabile possono essere riscaldati con successo e senza effetti collaterali in maniera non invasiva anche in ospedali periferici, usando ad esempio speciali coperte riscaldate» ha spiegato Hermann Brugger.


Zemmer nuovo record del mondo Vertical!

30' 26'' a Fully, quarto De Gasperi

Incredibile prestazione dell'altoatesino Urban Zemmer che al Vertical Km di Fully, in Svizzera, valido anche per le WorldSeries, ha vinto e fatto registrare il nuovo record del mondo: 30' 26". Gara incredibile, con tantissimo pubblico, come si può vedere anche nella foto, e livello altissimo. Dietro a Zemmer, nell'ordine, Manfred Reichegger (ITA) 30'42", Nejc Kuhar (SLO) 31'00", Marco De Gasperi (ITA) 31'37", Alexis Sevennec (FRA) 31'37". Tra le donne vittoria di Chiristel Dewalle (FRA) 36' 48'', seguita da Axelle Mollaret (FRA) 37' 44'' e Maude Mathys (SVI) 37' 56''.' E' questo l'Urban Zemmer che conosciamo e che vogliamo vedere. Un campione vero, che neppure i problemi di salute sono riusciti a fermare. Ottima anche la prestazione di Marco Moletto, sesto, e Nicola Golinelli, settimo. Complimenti anche al nostro testatore Andrea Basolo, che chiude in dodicesima piazza della categoria Veterani 1 con 38'13''.22. 


La Sportiva Save The Date

Una nuova iniziativa per giocare e vincere con La Sportiva

Avevamo lanciato la prima edizione del Save The Date La Sportiva durante la stagione invernale, ma promettendo ai lettori di Ski-alper che non si sarebbe trattato di un'iniziativa spot, ma di un percorso a più tappe che avremmo portato avanti con i ragazzi del marketing de La Sportiva per premiare i nostri ed i loro 'aficionados'.

E allora quale migliore occasione se non l'entrata nel vivo della stagione delle sky running, in cui La Sportiva è da anni presente non solo con prodotti al top, ma con un grosso sostegno a molte organizzazioni di gare, per lanciare la seconda edizione del Save The Date?

Il premio è naturalmente in versione 'summer' e se lo aggiudicherà chi risponderà correttamente e nel più breve tempo possibile alle domande preparate dal marketing de La Sportiva; ci sarà un po' di tutto, dagli atleti sponsorizzati alle caratteristiche del prodotto con opzioni multiple, ma una sola risposta esatta.

Il gioco si aprirà il 23 luglio alle 10 e i lettori di Ski-alper avranno tempo per giocare fino alle 22; partecipare è molto semplice: basta essere registrati al sito di Ski-alper e attendere il 23 luglio documentandosi nel frattempo sui prodotti, gli atleti e le tecnologie di questa azienda che da anni è fra i leader di mercato nel mondo della scarpa sportiva.

Per il vincitore ci saranno ben due premi: Quantum, la scarpa da Mountain Running che grazie alla tecnologia Morphodynamic permette alla suola di adattarsi alle asperità del terreno, rendendo la corsa più fluida e l'appoggio più stabile e lo zainetto da 20 litri Elite.
Cosa aspettate?


Erbaluce Night Trail

Sabato 5 maggio al via la terza edizione

Si tratta di una gara notturna a coppie che percorre i sentieri che passano tra le vigne di Erbaluce, i boschi di castagni ed i bordi del lago di Candia e della palude allo scopo di valorizzare il territorio di questa porzione di Canavese, promuoverne la riscoperta ed il turismo a misura d'uomo e valorizzare i progetti già realizzati attraverso i percorsi nel Parco Naturale del lago di Candia e quello tracciato dell'Alta Via dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea.

La corsa partirà dalla sede del Parco Naturale Provinciale del Lago di Candia, in zona Lido e punterà verso il paese di Candia attraverso la vigna del Colombaio e quindi, dopo aver attraversato il paese, lungo la pendice nord della collina di Santo Stefano.
Attraverso canaloni e sentieri si giunge alle pendici del versante est della collina di Santo Stefano, e si prosegue verso nord est prima all'interno della pineta verso Mercenasco, poi sulle creste delle colline che da Barone portano a Orio e quindi a Montalenghe, con la visione a destra (nord) di tutta la pianura verso Ivrea fino all’imbocco della valle d’Aosta ed a sinistra (sud) della pianura verso Torino. A Montalenghe si sale su una strada in acciottolato fino alla punta della cresta che sovrasta il paese a nord est, seguendo di li il sentiero che porta in discesa e con una nuova salita al Preventorio di Orio. Di li il percorso scende attraverso canaloni con un sentiero a tratti ripido che in direzione est, avendo a destra la pianura verso Torino, risale gradualmente lungo l'Alta Via dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea fino alla Chiesa Romanica di Santo Stefano. Di qui si ripercorrono le creste sottostanti ed il sentiero scende verso nord, rientrando nella pineta di Mercenasco, per portare i concorrenti nei sottopassi della strada statale e della ferrovia alla località Cascine di Candia e poi nel tratto finale verso il lago con arrivo alla sede della Canottieri Candia.

Il ritrovo per i concorrenti è fissato per sabato 5 maggio alle ore 17.00 presso le Piscine Anthares del Lago di Candia; la partenza avverrà alle 19.30. Il tempo massimo la conclusione del percorso, di circa 25 km con un dislivello totale di 700 metri, è di 4 ore.
Ogni atleta dovrà disporre nel suo equipaggiamento di lampada frontale con batterie cariche ed ogni coppia dovrà essere in possesso di un telefono cellulare e di un fischietto.
Oltre al ristoro finale, saranno presenti due ristori lungo il percorso. 

Verranno premiate le prime 5 coppie femminili, maschili e miste. Il ristoro finale prevede una cena a base di prodotti tipici del territorio a conclusione della gara ed un night party con la premiazione delle coppie vincitrici a partire dalle ore 23.

Per informazioni: www.terre-erbaluce.com


Corsa in montagna: Barge - Montebracco

Si e' svolta ieri la seconda prova del campionato cuneese

Le previsioni meteo non erano delle migliori nel pre gara, ma nella mattinata di ieri la seconda prova del Campionato provinciale di Cuneo di corsa in montagna si è potuta disputare regolarmente, senza nemmeno una goccia di pioggia sui 159 concorrenti, impegnati nella salita al Montebracco.

La Podistica della Valle Infernotto si snoda sulle orme dei frati Trappisti, gli antichi abitanti di questo splendido territorio, che risiedettero nel convento del Montebracco per appena 6 anni, fra il 1794 ed il 1802; attualmente il complesso è gestito da un comitato di privati cittadini che si stanno occupando del recupero e della valorizzazione di questo bell'esempio di architettura religiosa contaminata dalle usanze locali.

Una gara di salita 'vera', la Podistica della Valle Infernotto, che si snoda su una lunghezza di 7,5 km e circa 1000 metri di dislivello; un percorso, in cui l'asfalto è praticamente inesistente, lungo sentieri e piste forestali. La gara Junior si ferma alla Trappa, dove festeggiano Giovanni Olocco della Podistica Buschese in campo maschile e Maria Gullino dell'Atletica Saluzzo per le ragazze. Alla Trappa transita con passo deciso Bernard Dematteis (Esercito) inseguito da inseguito da Bianco Francesco (Atletica Palzola), Paolo Bert (Valle Infernotto) e Danilo Lantermino (Podistica Valle Varaita). Si sale ancora per duemilacinquecento metri di distanza ma si capisce che per il vertice non c’è storia: un podio che ricalca esattamente il passaggio intermedio.

Non da meno agguerrita la competizione in campo femminile con un testa a testa fino alla vetta tra Mina El Kannoussi (Atletica Saluzzo), vincitrice ed Eufemia Magro (Dragonero), seconda classificata a 14 secondi di distacco. Alessandra Bianco (Stilcar Cumiana) completa l’opera in terza posizione assoluta.

In allegato la classifica completa.


Lafuma Volcano Trail_I tappa

In testa il 'solito' Mamleev

Già all'annuncio della sua partecipazione alla gara i 'bookmakers' lo davano come favorito per la vittoria e Mikhail Mamleev, il forte skyrunner di origine russa, da alcuni anni naturalizzato italiano, nella prima tappa di questo appassionante trail ha fatto vedere di cosa è capace. Il russo ha chiuso in 48'26'', staccando il francese Christophe Tieran di 5 minuti; terzo classificato Giles Frediani, che ha concluso in 53'26''.

Fra le donne si è imposta l'atleta della Valetudo Skyrunning Rosa Debora Cardone, che ha tagliato il traguardo, sulla spiaggia nera di Vulcano, in 57'42''; la piemontese, con la sua partecipazione alla gara, ha sostituito Manuela Brizio, sua compagna di squadra, che non ha potuto prendere parte alla manifestazione, dopo aver annunciato la sua presenza, a causa di problemi personali. Seconda piazza per Cristiana Crivelli (1h12'11''), mentre la terza posizione è stata occupata da Giulia Pastore con il tempo di 1h12'55''.

Il tracciato di gara prevedeva un breve tratto asfaltato, che percorre un giro intorno a Vulcanello, il passaggio sulla sabbia nera del porto Levante e poi il raggiungimento della base del Gran Cratere. Dalla base del vulcano un sentiero sterrato sale prima dolcemente per poi diventare ripido e sabbioso, un lungo diagonale conduce al fianco del cratere; un passaggio tra i gas che fuoriescono dalle fumarole e si giunge in vetta, un giro intorno all'orlo del cratere e poi la discesa per godersi l'arrivo direttamente in spiaggia. Un giro della lunghezza di 10 km, con un picco massimo di 390 metri sul livello del mare ed un dislivello totale in ascesa di 550 metri.
Nella serata i 26 concorrenti si sono spostati sull'isola di Salina, dove nella giornata di oggi si è svolta la seconda tappa del Lafuma Volcano Trail 2012.


Lafuma Volcano Trail

Ieri a Vulcano l'arrivo dei concorrenti

E' iniziato ieri e si concluderà domenica 29 aprile il Lafuma Volcano Trail, la corsa a tappe cronometrata individuale, aperta a uomini e donne di età non inferiore a 18 anni, che coprirà un percorso di 100 km con un dislivello positivo complessivo di 4.670 metri, attraverso 5 tappe, che si svolgeranno intorno ai vulcani delle isole Eolie (Vulcano, Salina e Stromboli) e ai crateri dell'Etna.
Nella giornata di ieri i concorrenti sono giunti sull'isola di Vulcano, sede oggi della prima tappa del Trail (in partenza alle ore 10); alcuni trailer sono saliti già ieri sulla cima del Gran Cratere per ammirare più da vicino le fumarole e per sgranchirsi le gambe su parte del percorso. A seguire si è svolta la presentazione delle caratteristiche della prima tappa da parte di Marco Tomasello, direttore di gara, e del suo staff.
Vi terremo aggiornati sulle performance di questi temerari.


Tre Rifugi Val Pellice

Venerdi' prossimo la conferenza stampa di presentazione

Si svolgerà venerdì prossimo 27 aprile la conferenza stampa di presentazione dell'Ultra Trail Tre Rifugi Val Pellice, giunta ormai alla sua trentasettesima edizione.
La conferenza si terrà a partire dalle ore 18 fino alle ore 21 presso il Teatro del Lavoro situato in via Chiappero 12 a Pinerolo.
Campioni del presente e del passato, oltre agli organizzatori della manifestazione saranno presenti alla conferenza stampa che, considerando le importanti novità che interesseranno l'edizione 2012 della gara (in calendario per il 15 luglio prossimo), si preannuncia davvero interessante.

La Tre Rifugi Val Pellice, nata nel 1972, quando ancora la specialità era denominata Marcia Alpina ed a praticarla erano soprattutto scialpinisti e fondisti in allenamento estivo, ha
proposto per prima e per molti anni in solitudine i percorsi di resistenza su lunghe distanze e consistenti dislivelli. Il campo di gara sono le montagne dell’alta Val Pellice dove insistono i principali tre rifugi a gestione Cai Uget Valpellice, che sono il simbolo della manifestazione sportiva. Le evoluzioni tecniche della specialità hanno poi determinato il passaggio alla
Corsa in Montagna mantenendo inalterato il percorso originale.

Nel 2009 le prime novità di rilievo per consentire alla regina delle corse in montagna
di adeguarsi alle nuove caratteristiche tecniche di una disciplina che sta vivendo
un momento di forte evoluzione: la formula della Sky Marathon e della Sky Race con passaggio nel confinante territorio francese ha caratterizzato le edizioni dal 2009 al 2011.

Il crescente successo qualitativo e quantitativo di partecipazione riscontrato nelle ultime edizioni ha reso necessario ripensare al progetto organizzativo con l’obiettivo di offrire ai partecipanti la
possibilità di scoprire ulteriori scenari delle montagne dell’alta valle e, nel contempo, di facilitare il più possibile la partecipazione superando i problemi logistici che, specie nelle edizioni più affollate, possono rappresentare un limite alla partecipazione stessa.

E’ così si è arrivati a ridefinire, con rilevanti elementi di novità, l’edizione 2012:
- la formula 'Trail' che consente ai partecipanti di ammirare su due tracciati rispettivamente di 50 e di 30 Km angoli inesplorati (dagli atleti) della valle ospitante senza tralasciare i classici tre rifugi che dal 1972 caratterizzano la manifestazione e soprattutto la logistica;
- partenze ed arrivi nel centro abitato di Bobbio Pellice facilitano la partecipazione degli appassionati, rendono più agevole il compito agli organizzatori e coinvolgono l’intera comunità bobbiese che sta preparando l’evento allestendo un corposo calendario di iniziative di contorno;
- distanze e dislivelli ancora da affinare ma indicativamente: Trail di Km 28 con dislivello positivo di 1900 metri; Ultra Trail di Km 48 con dislivello positivo di 3500 metri.

Dopo la conferenza stampa di venerdì sapremo fornirvi maggiori indicazioni.


Jungfrau Aletsch

Quattro giorni con le pelli sui ghiacciai della Svizzera

Un viaggio dal sapore tutto particolare in uno dei pochi luoghi alpini «Dove, chi le ha provate, rivive molte delle sensazioni himalayane: la grandiosità, le distanze dilatate, il non arrivare mai, i puntini in lontananza che rimangono puntini per ore», per dirla con le parole di Umberto Isman, responsabile della sezione Ski-Touring di Ski-alper, e autore di un bellissimo reportage attraverso i ghiacciai svizzeri che potete trovare sul numero 83 di Ski-alper (in edicola per ancora una quindicina di giorni).
La proposta è di quattro itinerari nel cuore della Svizzera, una regione che l'autore ci descrive così: «…da queste parti lo scialpinismo è rimasto 'classico' in un'accezione del termine che qui non vede contrapposizioni col 'moderno' che da altre parti si è largamente diffuso. E' una questione geografica, morfologica. Se in cima al Monte Rosa si può oggi salire in giornata, leggerissimi, qui no, la notte in rifugio è d'obbligo, come una volta. Niente tutine o tubicini che escono dallo zaino, niente rientri a casa per pranzo anzi, normalmente non basta un week-end. Così il 'classico' è una scelta obbligata».
Per seguire le tracce di Umberto o semplicemente per sognare l'avventura su queste magnifiche montagne, leggetevi su Ski-alper il reportage completo di un viaggio davvero spettacolare.