Dove si corre nel fine settimana?
Le gare del fine settimana: come sempre vi rimandiamo al nostro calendario per tutti gli appuntamenti.
MADEIRA ISLAND ULTRA TRAIL - Tappa dell’UTWT sull’isola portoghese nell'Oceano Atlantico: 115 km per 7200 metri di dislivello, i numeri della MIUT. Scorrendo la lista degli iscritti, occhi puntati sul lituano Gediminas Grinius, lo spagnolo Javi Dominguez-Ledo, la statunitense Timothy Olson, i francesi Fabien Antolinos, Aurelien Dunand-Pallaz e Emmanuel Gault, il neozelandese Scotty Hawker. In casa Italia c’è Giulio Ornati del team Salomon, Emanuele Ludovisi del Team Hoka, oltre a Michele Quagliaroli e Saverio Monti. Ma come sempre, anche gli atleti di casa vorranno dire la loro. Al femminile tanta Francia con Caroline Chaverot, Emilie Lecomte, Juliette Blanchet e Sylvaine Cussot, con Katia Fori del Team Columbia pronta a giocarsi un posto sul podio. La partenza alla mezzanotte di sabato.
YADING SKYRUN - Opening il 30 aprile in Cina delle Migu Run Skyrunner World Series: 29 km e 2345 metri di dislivello della prima tappa del circuito sky classic. Tra gli atleti al via gli statunitensi Hillary Gerardi, Andy Wacker e Cody Lind, gli spagnoli Sheila Avilés, Eduard Hernandez e Nuria Domínguez, gli andorrani Oscar e Marc Casal Mir e Sintu Vives, i britannici Finlay Wild e Holly Page, il ceco Robert Krupicka, i neozelandesi Ruth Croft e Ryan Carr.
SCOTT ULTRA TRAIL DEL MUGELLO - E in Italia? L’appuntamento più atteso è quello toscano: prova delle Italy Series e del Trofeo BPER Banca Agisko Appennino Trail Cup. La gara lunga da 60 km e 3200 metri di dislivello, partirà da Badia di Moscheta alle 6 di domenica 29 aprile. Prova sold out: tra gli iscritti Luca Carrara, Michael Dola, Enrico Bonati, Gianluca Caimi, Andrea Calcinati, Alfonso Siracusa, Marco Franzini e Fabrizio Ridolfi; si annuncia una bella sfida al femminile con Cristiana Follador, Francesca Canepa e Anna Biasin.
THE ABBOTS WAY - 125 km e 5500 metri di dislivello da Bobbio a Pontremoli sulla via degli Abati. La partenza alle 7 di sabato 28 aprile, i primi alle 7 di sera. .
VAL BREGAGLIA TRAIL - Tra Italia e Svizzera con partenza e arrivo a Chiavenna. Domenica scatta la Eolo Trail Cup 2018 e saranno grandi firme tra gli 400 atleti al via: Emanuele Manzi nella short trail, Arianna Oregioni nell’half, 'derby' tra Barbara Bani e Camilla Magliano nel trail e grande attesa per il golden boy Filippo Bianchi a caccia della maglia azzurra contro Matteo Bossetti, Giovanni Tacchini, Francesco Trenti e Davide Invernizzi . Menù ricco ed alla portata davvero di tutti quindi: la tradizionale 42.1 km, l'Half Trail 22.5 km, la staffetta da disputare in coppia con frazioni da 19.6 km e 22.5 km e infine, novità di quest'anno, lo Short Trail di 8. Start domenica 29 aprile alle 8.30.
VERTICAL DI FÉNIS - Sabato 28 aprile al via il circuito Défi Vertical in Valle d’Aosta. Anche lungo i sentieri del Memorial Beppe Brunier la neve non è ancora completamente sciolta, tanto da costringere gli organizzatori a rivedere parte del percorso lungo. Il K1.5 viene infatti accorciato: il traguardo non sarà più posto ai 1.961 metri di Bren, ma ai 1.810 metri di Fontaine Froide. Solo venerdì verrà tracciato in modo definitivo il percorso che presenterà ancora qualche piccolo tratto innevato. Per questo motivo gli organizzatori consigliano i ramponcini. Tutto confermato e sentiero completamente pulito nel K1 che arriverà in località Les Druges, a quota 1.567 metri. La partenza delle due gare Vertical è in programma sabato mattina dall'area verde di Tsanté de Bouva, la sede anche di tutto il quartiere generale. Alle 9,30 toccherà ai concorrenti del K1, alle 10,15 scatterà la gara del K1.5. Tutto esaurito per la terza edizione del Vertical di Fénis. I 400 pettorali a disposizione per le due prove competitive sono andati a ruba in pochissimo tempo: im griglia di partenza ci saranno i gemelli Martin e Bernard Dematteis, Dennis Brunod, Mathieu Brunod, Bruno Brunod, Massimo Farcoz, Nicolas Statti, Henri Aymonod, Simone Eydallin.... Al femminile occhi puntati su Christiane Nex, Barbara Cravello, Charlotte Bonin, Jessica Gerard ed Enrica Perico.
535 IN CONDOTTA - Seconda edizione in programma sabato. Atleti e principianti (la partecipazione è aperta anche ai non tesserati) affronteranno i 2527 gradini che, partendo dalla centrale Enel di Bordogna nel territorio di Moio de' Calvi, affiancano la condotta forzata. La salita ha uno sviluppo di 1250 metri e un dislivello di 535 metri. L'ascesa toccherà la punta massima dell'80%, con pendenza media del 75% negli ultimi 400 metri.
Valzurio Trail, buona la prima
Con il pienone di partecipanti, ben 350, e le vittorie di Marco Zanoni sulla guest star argentina Diego Simon e in rosa di Samantha Galassi, va in archivio la prima edizione della Valzurio Trail.
GARA MASCHILE - Il vincitore arriva da Bione in Valle Sabbia: si tratta di Marco Zanoni, classe ‘85, veste i colori bianchi e blu della Gp Pellegrinelli e ha scelto la gara orobica come primo allenamento intenso in vista delle prossime gare di corsa in montagna. Si è portato in testa intorno al secondo chilometro e nessuno fra gli inseguitori è mai riuscito ad impensierirlo. Ha guadagnato un discreto vantaggio che ha amministrato fino al termine. Ha tagliato il traguardo nella piazza di Valzurio, sotto l'arco costruito con enormi tronchi di abete rosso locale, stoppando le lancette su 1h55'21”. La guest star argentina Diego Simon del team Salomon ha conquistato la seconda posizione di giornata in 1h56'25” davanti al locale Paolo Poli del team Valetudo Serim (2h02'13”) e alla giovane promessa dello Scott Running Team Mattia Tanara, che si è fermato ai piedi del podio. Nei migliori dieci Clemente Belingheri, Fabio Bonfanti, Luigi Rota, Denny Epis, Christian Nodari e Giambattista Micheli.
GARA FEMMINILE - Sui 24 chilometri e 1300 metri di dislivello positivo della Valzurio Trail la runner della Recastello Radici Group / Scott, Samantha Galassi ha coronato l'obiettivo di incidere il proprio nome nell'albo d'oro al femminile. Azzurra del mountain running, toscana residente da anni in bergamasca, l'ex ciclista professionista ha concluso la performance in 2h20'45” distanziando di 13'18” la seconda classificata, Maria Eugenia Rossi del team Valetudo Serim (2h34'03” il suo crono). Sul terzo gradino del podio Giulia Zanotti in 2h36'10”. Completano la top ten Elisa Presa del team Scott, Giovanna Cavalli, Lara Birolini, Nadia Panna, Sara Belotti, Silvia Boroni e Federica Giudici.
Il capo di Fly-Up Mario Poletti è raggiante. «Lo ammetto, stiamo già pensando alla prossima edizione, perché è stato un debutto in cui tutto è filato liscio e gli atleti si sono innamorati della Valzurio. Grazie all'intero team Fly-Up, al Gs Nasolino e a Gigi, e ai fantastici volontari di Valzurio. Le persone del paese hanno accolto con favore l'iniziativa e hanno lavorato sodo sin dai giorni precedenti, a loro vanno i miei ringraziamenti ma anche i complimenti!». La prossima data evidenziata nel calendario Fly-Up è il 2 giugno, il giorno dell' Orobie Vertical, mille metri di dislivello up sulle montagne di Valbondione al culmine dell'Alta Valle Seriana.
Una Duerocche da record
La Duerocche dei record incorona due big del trail azzurro: Stefano Fantuz e Silvia Rampazzo hanno aperto la mattinata di grandi arrivi sul traguardo di Cornuda dove è andata in scena la 47esima edizione di uno dei più popolari eventi della stagione del podismo triveneto. Fantuz, trevigiano di Meduna di Livenza, in preparazione per i Mondiali di trail running di Penyagolosa (in programma il 12 maggio), ha dominato la gara maschile, andando a chiudere i 21 chilometri trail, con 1.000 metri di dislivello, in 1h42’43”. Alle sue spalle, staccato di 3’13”, l’intramontabile Lucio Fregona, 54 anni, ex azzurro della corsa di montagna, all’ennesimo podio sui sentieri di casa, dove ha anche vinto per dieci volte. Terzo il trentino Nicola Giovanelli, staccato di 3’57” dal vincitore. Ai piedi del podio, un altro atleta di casa, Samuele Toscan, portacolori del neonato team creato dal comitato organizzatore della Duerocche. Per Fantuz si trattava dell’ultima gara prima dell’appuntamento iridato. «Ho spinto a fondo sin dall’inizio per testare la condizione - spiega il trevigiano -. La forma c’è, anche se in Spagna troveremo un percorso dalle caratteristiche completamente diverse: più lungo e più tecnico, con molta roccia e molto caldo. Le capacità di gestirsi in gara diventerà fondamentale».
All’assolo di Fantuz ha replicato, con proporzioni ancora più vistose, l’altra grande protagonista dell’edizione 2018 della Duerocche. Tre giorni dopo il quarto posto della mezza maratona di Padova, Silvia Rampazzo ha dato una straordinaria dimostrazione di forza a Cornuda. La veneziana, campionessa mondiale di corsa in montagna long distance l’anno scorso a Premana e bronzo iridato nel trail running a Badia Prataglia, è giunta al traguardo in 1h50’24”. Davanti a lei appena cinque uomini. Silvia, alla Duerocche, è di casa e oggi l’ha confermato: «Vincere qui è sempre motivo di grande orgoglio». Seconda Tiziana Scorzato (2h08’55”), terza Vania Rizzà (2h09’30”).
Alla Duerocche edizione 2018 anche la 48 chilometri con un dislivello di 2.300 metri, dove la vittoria è andata a Roberto Cassol, ventenne bellunese di Sedico, che ha preceduto il gemello Italo. Roberto è arrivato al traguardo in 4h10’05”, dopo una gara in progressione. Era la sua prima Duerocche dei grandi, ma da ragazzino avevo partecipato alla prova baby, sui 6 chilometri, realizzando anche il primato della corsa: la Duerocche era nel suo destino. Poi, sul podio, l’abbraccio con Italo, giunto staccato di 8’27”. Terzo, a 13’45” dal vincitore, Francesco Rigodanza. La veronese Isabella Lucchini ha vinto, in 5h06’33”, la gara femminile, precedendo Kristel Mottin (5h30’25”) e Elisabetta Luchese (5h37’24”), sorpresa di giornata. I giovanissimi Sofyan Goudadi e Isabel Zandonà sono stati i più veloci nella prova sui 6 chilometri a carattere non competitivo. Eros Botter e Marjana Bedini si sono messi tutti alle spalle nella 12 chilometri.
Per la Duerocche è stata un’altra giornata da incorniciare. Accompagnata da un sole quasi estivo, la manifestazione ha registrato 6.480 iscritti, nuovo record dell’evento. Tra loro anche Moreno Pesce, l’atleta amputato che ha chiuso i 21 chilometri, grazie ad una protesi in fibra di carbonio e titanio, dopo quasi sette ore di fatica e sofferenza: sulle spalle, lungo il rettilineo d'arrivo, aveva la figlia Elisa. Una grande festa, lunga complessivamente 101 chilometri, che ha compreso anche la Passeggiata Storica di 14 km da Asolo a Cornuda. Avviata al mezzo secolo di vita, la Duerocche continua a mantenere un’invidiabile capacità d’attrazione, grazie all’impegno del comitato organizzatore guidato da Massimiliano Checuz e Giampaolo Allocco. Appuntamento al 25 aprile 2019.
Tutto pronto per il Tour du Grand Paradis
Siamo entrati nella settimana del Tour du Grand Paradis, l’ultima gara del calendario di scialpinismo. Domenica 29 aprile sulle pendici del Gran Paradiso, l’unico ‘4000’ interamente in territorio italiano, sarà sfida sportiva tra le 110 le squadre al momento iscritte (restano dunque solo quarantina di pettorali a disposizione). Le condizioni di innevamento sul tracciato di gara sono eccezionali, le previsioni meteo per il weekend sono buone, le iscrizioni sono aperte fino alle ore 24 di venerdì 27 aprile e si possono effettuare sul sito www.tourdugrandparadis.it. Uno dei tanti motivi per iscriversi è anche il pacco gara: un premio di partecipazione consistente nello zaino Venturi by Frendo non ancora in commercio, una lattina di Les Bieres du Grand St Bernard, un buff dell'Admo (Associazione Donatori Midollo Osseo), oltre al pranzo finale.
Consultando l’elenco degli iscritti, balza agli occhi che saranno numerosi gli scialpinisti francesi in gara. Questo anche perché il Tour du Grand Paradis – Trofeo Renato Chabod è gemellato con la gara francese Vertical Transvanoise, gara biennale disputata nell’aprile 2017. Le due gare danno vita al Trophee des Bouquetins, nello spirito di consolidare i vincoli di amicizia tra i comuni di Pralognan-la-Vanoise e Valsavarenche e tra i parchi Parc National de la Vanoise e Parco Nazionale Gran Paradiso, che hanno entrambi l’obbiettivo di tutelare e salvaguardare il territorio e la sua natura e come animale simbolo lo stambecco.
Gran finale per lo Skialpdeiparchi
Gran finale, per la prima volta oltre la metà di aprile, sulle nevi di Campo Imperatore della stagione agonistica dello Skialpdeiparchi, circuito griffato La Sportiva e SkiTrab: in calendario la ormai classica gara FISI a coppie Gran Sasso Twin Cup, organizzata dallo Sci Club Paganica e il coordinamento tecnico della Guida alpina Leandro Giannangeli.
Clima primaverile e ancora tanta neve, con un percorso divertente, circa 10 km, con 850 metri di dislivello, suddiviso in due salite e altrettante discese. Partenza in discesa dall’Hotel Rifugio Campo Imperatore, sede dell’arrivo del Giro d’Italia il prossimo 13 maggio. Discesa boardercross di oltre tre km fino al primo cambio assetto, dove attraversata la strada che percorre l’altopiano appenninico, iniziava la prima suggestiva salita verso il Monte Scindarella. In vetta, nuovo cambio assetto e discesa per lo splendido e ripido pendio dell’anfiteatro glaciale dello Schioppaturo. Chiusura dell’anello con la risalita verso il punto di partenza della gara.
Vittoria della coppia Urbani-Coccia, che con il tempo di 1h10’55” ha preceduto il duetto Colaianni padre e figlio (1h12’30”) e l’accoppiata Novaria-Panepucci (1h15’00”). Tra le coppie miste (non hanno partecipato coppie di sole donne) vittoria di Raffaella Tempesta e Alessandro Mazzilli che hanno chiuso con il tempo di (1h18’33”). Tutti i partecipanti allo Skialpdeiparchi, gli sponsor e i singoli organizzatori, si ritroveranno sabato 5 maggio a L’Aquila per la premiazione finale.
I protagonisti delle gare del fine settimana
Diamo uno sguardo alle gare del fine settimana: tutte le classifiche on line nella pagina del nostro sito dedicata al calendario outdoor running.
DIVINNOSIOLA ECORUNNING - Luca Miori ha concesso il bis alla gara trentina, salendo sul gradino più alto del podio nella distanza Marathon di 42 chilometri e 860 metri di dislivello: primo in 3h02’00”, con un margine di 28’47” su Daniele Stonfer e di 32’14” su Stefano Zamboni. Al femminile a segno Lorenza Beatrici in 3h44’25”
Nella Half Marathon (21 chilometri con 590 metri di dislivello), successi di Francesco Trenti e Sabrina Malacarne.
ORNA TRAIL - Sigillo di Alberto Comazzi sui 34 km e 2200 metri di dislivello della prova di Ornavasso, nel Verbano: 3h09’13” il suo tempo davanti a Giulio Ornati (3h19’02”) e Riccardo Montani (3h26’14”). Nella gara rosa affermazione di Cecilia Pedroni (4h03’48”) su Lisa Borzani (4h24’49”) e Giulia Torresi (4h39’01).
TUSCANY CROSSING - Gabriele Farra si aggiudica l’edizione 2018 della ultra toscana: 9h53’18” il suo crono dopo 103 km sul traguardo di Castiglione d'Orcia. Piazza d’onore per Daniele Donna in 10h09’15”, terzo Roberto Martini in 10h26’08”. Ottava assoluta e prima al femminile Michela Urh (11h43’32”) su Caterina Corti (12h35’30”) ed Elisa Bordin (12h52’20”).
LAIVES TRAIL - Tripletta tedesca sui 51 km della gara altoatesina: primo Johannes Klein (4h36’43”), secondo Benjamin Bublak (4h44’41”), terzo Christoph Lauterbach (4h44’42”), quindi Christian Modena (4h47’38”) e Jimmy Pellegrini (4h52’29”). Al femminile gradino più alto del podio per Anna Pedevilla (5h42’27”), davanti alla svizzera Luzia Buhler (5h45’30”) e a Laura Besseghini (6h03’00”). Nella prova da 21 km vittorie di Andreas Reiterer e di Elena Sassudelli.
GARGANO RAID - Giovanni Ruocco a segno nella 80 km dell’happening pugliese in 8h25’06” su Marco Troni ed Elio Gaetani (9h00’58”). Quarta e quinta le prime due donne, Lidia Mongelli e Katia Figini, al traguardo rispettivamente in 9h01’39” e 9h50’51”, con terza Graziana Pe’, decima assoluta in 10h34’06”.
Sci Alpinistica Monte Canin a Christof Niederwieser e Alex Salvadori
Sessantaduesima edizione della Sci Alpinistica Monte Canin domenica a Sella Nevea. Nella prova a coppie si sono imposti Christof Niederwieser e Alex Salvadori con 9’35” su Marco Del Missier e Michele Maccabelli, terzi a 10’59” Gerhard Tritscher e Philip Schrempf. Al femminile affermazione di Alba e Martina De Silvestro. La gara individuale ha visto il successo di Niklas Kroehn con 2’59” su Alex Di Lenardo e 4’25” su Giovanni Meloni.
Roda vince in modo netto. Una sconfitta sonora per Claudio Ravetto
Flavio Roda è stato eletto per la terza volta alla Presidenza della Federazione Italiana Sport Invernali al termine dell'Assemblea Elettiva svoltasi a Milano. Nato a Lizzano in Belvedere (Bo) il 22 agosto 1948 e residente a Vidiciatico (Bo), tesserato per lo Sci Club Val Carlina, ha raccolto 73.495 voti pari al 79,10%, contro i 10157 voti di Claudio Ravetto (10,94%), gli 8139 voti di Maurizio Paniz (8,77%) e i 970 voti di Franco Vismara (1,04%). I voti validamente espressi sono stati 92829, le schede bianche 68 pari allo 0,07%.
Il nuovo Consiglio Federale sarà invece costituito da Pietro Marocco, Carmelo Ghilardi, Angelo Dalpez, Stefano Longo, Enzo Sima, Dante Berthod e Alfons Thoma come laici, Gabriella Paruzzi e Mauro Mottini in quota atleti (nel rispetto della norma che prevede la presenza di un uomo e una donna) e Carlo Dal Pozzo per i tecnici. Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti è stato confermato Elio Grigoletto.
Bilancio finale della Coppa Italia 2017-2018
Bilancio finale della Coppa Italia 2017-2018. A tirare le fila del circuito Franco Collè. «Non so se lo farò ancora nei prossimi anni, in questo periodo vorrei dedicare più tempo per allenarmi per la stagione estiva (Quest’estate farà tutte le gare ultra delle World Series, oltre al Tor…). Ma sono pronto ad affiancare all’inizio chi seguirà la Coppa in futuro».
A festeggiare la Coppa Italia Bianca Balzarini e Manfred Reichegger, oltre a Samantha Bertolina e Matteo Sostizzo nei Cadetti, Giorgia Felicetti e Andrea Prandi negli Junior, Giulia Compagnoni e Francesco Leoni negli Espoir, Monica Sartogo e Ivan Antiga tra i Master.
«Le ottime condizioni di innevamento hanno permesso per la prima stagione di fare tutte le dieci gare senza modifiche di calendario. Un ringraziamento va fatto ai tre sponsor Camp, Scarpa e Karpos: senza di loro non sarebbe stato possibile premiare gli atleti e i club con un montepremi complessivo di 6500 euro».
Un altro dato è quello delle presenze. «Più di 900 atleti - ancora Collè - hanno preso parte al circuito spalmati tra le diverse categorie. Un numero importante che fa ben sperare per il futuro. In questi ultimi tre anni non abbiamo mai registrato così tanti partecipanti: un aumento degli atleti del 15% rispetto alla stagione agonistica 2016/2017 e del 38% rispetto a quella 2015/2016. Analizzando le presenze degli ultimi cinque anni nelle categorie giovanili, si può constatare che il numero complessivo degli atleti ha avuto un incremento dal 2012 al 2016, mentre si è stabilizzato negli ultimi due, intorno alle 160 unità».
La Coppa Italia vuole essere anche un trampolino di lancio. « Il livello agonistico è alto, grazie al fatto che le quattro prove del campionato italiano fanno parte del calendario del circuito. Allo stesso modo, però la Coppa Italia è riuscita anche a dare la giusta importanza ad alcuni atleti di ‘seconda fascia’ che hanno seguito con costanza le gare della Coppa Italia, riuscendo a conquistare un posticino nella graduatoria finale tra i ‘big’. Quest’anno, come già sperimentato lo scorso anno, è stato organizzato un evento di due giorni in concomitanza della tappa finale di Macugnaga, inserendo una sprint al sabato che precede la consueta prova individuale finale della domenica. Scelta apprezzata dai concorrenti e soprattutto dal pubblico, mantenendo fino all’ultimo i giochi aperti nella classifica generale. Infine per garantire miglior visibilità al movimento giovanile tutte le tappe, ad eccezione di quella di apertura e di quella di chiusura, sono state dedicate esclusivamente alle categorie cadetti, junior e Under 23. In quella di Chamois è stato riproposto il format ad inseguimento già sperimentato lo scorso anno a Santa Caterina. Un format molto apprezzato che potrebbe essere anche replicato per le categorie assolute nei prossimi anni».
Ad Arco è tempo di Adventure Awards Days
Ad Arco è tempo di Adventure Awards Days, il festival internazionale dell’esplorazione. Tanti gli appuntamenti da venerdì 20 a domenica 22 aprile. Ve ne segnaliamo due (tutto il programma potete vederlo su www.adventureawards.it).
The Clean Approach, il documentario nato dalla scrittura di Luca Albrisi, da lui co-diretto insieme ad Alfredo Croce, e prodotto da Pillow Lab, rientra nella selezione del Film Festival che presenta alcuni tra i migliori film di avventura e di esplorazione del mondo (qui tutte le pellicole in calendario: www.adventureawards.it), sarà proiettato domenica a partire dalle ore 21 presso Palazzo Panni. Parallelamente sarà esposta (a Palazzo Marchetti a partire dalle ore 9 di sabato e per tutta la durata dell’evento) la mostra del progetto The Clean Approach, con foto di Alfredo Croce e Matteo Pavana e testi di Luca Albrisi.
Sabato alle 21, invece, spazio ad Adventure Night al Cinema Oratorio di Arco, con Emilio Previtali, Simone Moro e Jeremy Collins.
Duerocche, la nuova sfida di Moreno Pesce
Tutto pronto per l’edizione 2018 della Duerocche, come sempre il 25 aprile. La prova si svilupperà attraverso cinque diverse prove. Gli appassionati di trail potranno scegliere tra due gare: la 48 chilometri, con 2.300 metri di dislivello, quest’anno anche valida come prova del Grand Prix Iuta di Ultratrail, e la 21 chilometri, con 1.000 metri di dislivello. Previsti anche i due classici percorsi cross country di 6 e 12 chilometri, aperti a tutti, e la prova sui 14 chilometri, dedicata al nordic walking, che percorrerà il tragitto della Duerocche storica, da Asolo a Cornuda. A pochi giorni dall’evento, gli iscritti hanno ormai superato quota 4.000: già esauriti i pettorali per la 48 e la 21 km e per la Passeggiata Storica. Restano invece aperte le iscrizioni per i due percorsi cross country di 6 e 12 chilometri. Il prossimo weekend, sabato 21 e domenica 22 aprile, sarà aperto l’ufficio gara al Magazzino Scalo Ferroviario n. 5, vicino alla stazione dei treni di Cornuda (orario: 11-13; 16-20). L’ufficio gara, da lunedì 23 aprile, si trasferirà in zona partenza, presso il Palapace, sempre a Cornuda, e sarà aperto anche nella mattinata dell’evento.
PROGRAMMA - La Duerocche scatterà da via della Pace (zona impianti sportivi sportivi): alle 7.15 la 48 km, alle 9 la 21 km, alle 9.30 la 6 e la 12 km. Avvio libero, invece, dal centro di Asolo, per la Passeggiata Storica dedicata al nordic walking. Quest’anno, per la prima volta, sarà anche possibile seguire le fasi salienti delle prove trail su un maxischermo che sarà allestito in zona arrivo. Intanto giovedì 19 aprile, dalle 20.30 alle 22.30, alla Biblioteca Comunale di Montebelluna, la Duerocche, in partnership con Farmacie Più - Pharmasport, sarà anticipata da una serata dedicata alla resilienza, agli aspetti fisiologici e alla prevenzione infortuni nel trail e ultra-endurance. Relatori: Nicola Taddio, specialista in riabilitazione ortopedica e traumatologia dello sport, e Giovanni Gabrielli, psicologo e mental trainer. Ospiti, due trail runners d’eccezione: l’azzurro Marco Zanchi e Nicola Giovanelli.
LA SFIDA DI MORENO - Moreno Pesce, 42 anni, veneziano residente ad Auronzo di Cadore, tra le montagne bellunesi, è un grande amico del comitato organizzatore della Duerocche. Nel 2017 ha partecipato per la prima volta al classico evento del 25 aprile, prendendo parte alla Duerocche storica che si sviluppa per 14 chilometri tra Asolo a Cornuda. Quest’anno, però, il compito che l’attende sarà ancora più difficile: prenderà infatti parte al trail da 21 chilometri, con 1.000 metri di dislivello.
Una sfida improba, per un atleta con le sue caratteristiche. Anche se Moreno, grazie ad un indomabile carattere e ad una tenacia fuori dal comune, alla sfide apparentemente impossibili è ormai abituato. Tant’è che dopo la Duerocche, l’atleta veneto sarà tra i protagonisti di O.N.E Project, una ricerca a carattere sperimentale che indagherà sulla possibilità di contrastare i malesseri collegati alle attività in montagna con tecniche respiratorie specifiche. Tra i protagonisti del progetto, oltre a Pesce, atleti del calibro di Nico Valsesia e di Umberto Pellizzari. Prima tappa della sperimentazione, in agosto, sul Monte Rosa. Anche per questo le colline trevigiane non sembrano così invalicabili a Moreno.
Patrouille des Glaciers, cambia la prima parte del tracciato
Martedì alle 22 la prima partenza della Patrouille des Glaciers. Cambia, però la prima parte del tracciato, quella da Zermatt e Schönbiel: una serie di modifiche rese necessarie per l’alto rischio valanghe. All’uscita del tratto a piedi per le vie di Zermatt affronteranno la salita per le piste, passando per Furi e Stafel, prima di raggiungere Schönbiel.