Lungo l’Alta Via delle Dolomiti Bellunesi

«La TransParco - così l’avevo chiamata - è rimasta per tanti anni confinata tra gli obiettivi di qualche escursionista, finché lo scorso anno un gruppo di ragazzi del CAI di Feltre la scopre e se ne innamora. Attorno a essa costruiscono un progetto, coinvolgono il Parco e le Sezioni CAI, alcune aziende outdoor come Ferrino e Aku, vogliono ridargli vita mettendo a frutto le loro esperienze. ‘Questi sono luoghi preziosi’ dico ai ragazzi, ‘e la sola ragione che può spingerci ad incentivarne la loro frequentazione si radica, e trova la sua giustificazione, nell’esperienza concreta tra l’uomo e la natura di queste montagne. Qui possiamo ancora udire l’autentica voce dei monti, altrove è ormai sopita’». A parlare è Teddy Soppelsa, autore dell’ampio reportage sulla neonata Alta Via delle Dolomiti Bellunesi che pubblichiamo su Skialper 119 di agosto-settembre.

©Roberto De Pellegrin

DOLOMITES WILDEST PATH - Il nomignolo che è stato dato a questo trekking di una settimana (sei o sette tappe a seconda del passo) è davvero appropriato perché da Pian del la Fòpa a Passo Croce d’Aune si cammina nel cuore delle Dolomiti più selvagge, lontano da rifugi cinque stelle e comprensori sciistici. Proprio l’incontro con rifugi e rifugisti è uno dei momenti più belli del giro.

©Roberto De Pellegrin
©Roberto De Pellegrin

CAPITANI CORAGGIOSI - Luca ha 38 anni, per lui gestire il rifugio Pramperet non è stata una scelta ma una necessità: «Ero senza lavoro e ho preso un’occasione al volo. Ora però mi trovo bene e vorrei continuare, vorrei che non diventasse come i rifugi che ci sono a Nord, dove ormai è stato addomesticato tutto. Elena e Gavino sono sedici anni che gestiscono il rifugio Pian de Fontana. Lei vicentina e lui di Alghero, cercavano un posto dove lavorare in montagna e l’anno trovato qui, su un antico pascolo in vista della Schiàra. «Quando devo dire non ce l’hoa chi mi chiede l’acqua calda, la camera doppia, il tiramisù o i gelati, vedo che rimangono un po’ perplessi - dice Elena -. Abbiamo tutti molte cose e questo è un posto che ne offre meno, ma ti dà un’esperienza in più. Poi la maggior parte delle persone al mattino mi dice: Sono stato bene, grazie dell’atmosfera. Allora sono io che mi stupisco perché non ho fatto niente di speciale». Enzo un bel giorno si è stancato di fare il falegname e da sette anni con sua moglie Sonia gestisce il rifugio Furio Bianchet. «Per gestire un rifugio non bisogna amare la montagna, perché la montagna non la vedi» dice con un po’ di ironia in un marcato accento vicentino. «Io che sono il cuoco-falegname sono dentro la cucina dalla mattina alla sera e quando si sta quattro mesi fermi in un rifugio se non ci sei con la testa muori subito». Questa e altre interessanti storie nel bellissimo reportage con le foto di Roberto De Pellegrin!

©Roberto De Pellegrin
©Roberto De Pellegrin

Capell, Grinius e Kienzl al via del Grossglockner Ultra Trail

Ci siamo, questa sera alle 22 partirà il Grossglockner Ultra Trail powered by Dynafit, che si corre su uno dei percorsi più spettacolari del mondo, attorno alla montagna più alta dell’Austria. Sono attesi 1.800 partecipanti da oltre 40 Paesi sulle quattro distanze previste. Sono in calendario l’Ultra-Trail (110 km, 6.500 m D+), il Trail (75 km, 4.000 m), il Kalser Tauern Trail (50 km, 2.000 m D+) e il Weisse Gletscherwelt (30 km, 1.000 m D+). Il percorso della gara regina segue in gran parte il giro Glocknerrunde, intorno alla montagna più alta dell'Austria, il Grossglockner (3.798 m). Start e arrivo si trovano a Kaprun, nella regione del Pinzgau, che fa parte del land di Salisburgo. La novità del 2018 è il percorso da 75 km e c’è anche la possibilità di correre l’Ultra-Trail in staffetta da due, con cambio a Kals. In questo caso la prima frazione è di 60 km e 4.500 m D+, la seconda da 50 e 2.000 m D+.

PARTERRE DE ROI - Il livello degli atleti al via è molto alto. Qualche nome? Pau Capell (The North Face), Gediminas Grinius (Team Vibram), Juliette Blanchet (Team Vibram), Scott Hawker (Team Vibram), Kristin Berglund (Salomon Running Austria), Sacha Devillaz (La Sportiva), Sebastién Camus (Team Garmin), Sylvain Camus (Team Garmin), Jordi Gamito Baus (Compressport), Florian Reichert (Arc’teryx) e, last but not least, Peter Kienzl (Dynafit).


Marker ritira alcuni attacchi Kingpin

La «possibile rottura dei pin del puntale potrebbe comportare l'apertura con forze inferiori e determinare una caduta». Con questa indicazione, frutto di test ripetuti su diversi attacchi, Marker ha comunicato tramite una nota stampa il richiamo di alcuni attacchi Kingpin 10 e 13 prodotti nel 2017/18. La rottura ha interessato un numero limitato di esemplari e in casi particolari. I nuovi attacchi recano un logo diverso proprio per essere distinti da quelli del 2017/18. Per tutte le informazioni sui modelli interessati e la sostituzione: www.marker.net/en/support/recall/


Anche Kotka e Anthamatten alla Red Bull K3

Sono 450 gli atleti iscritti al Red Bull K3 del 28 luglio 2018 a Susa, 28 nazioni rappresentate (Andorra, Australia, Austria, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna,Grecia, Italia, Lettonia, Norvegia, Nuova Zelanda, Olanda, Peru, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina, USA, Venezuela) e 175 gli stranieri a dimostrazione del successo internazionale dell’evento. Gli atleti affronteranno in 9,7 km ben 3.038 m di dislivello positivo, uno sforzo accentuato nel famoso tratto del ‘pratone’ dove le pendenze si fanno impossibili. La prova fa parte del Vertical Kilometer World Circuit, il Circuito Mondiale di Kilometro Verticale.

TOP - Numerosissimi i campioni che hanno confermato la loro presenza. In campo femminile, saranno al via le prime due atlete dell’anno scorso, l’italiana Camilla Magliano e la svizzera Victoria Kreuzer. Ma attenzione a due trailer di livello mondiale: la svedese Mimmi Kotka, in forma smagliante, vincitrice quest’anno della Marathon du Mont Blanc e già vincitrice della TDS e CCC e la neozelandese Anna Frost, già due volte vincitrice della leggendaria Hardrock negli Stati Uniti. Da non sottovalutare l’iberica Alba Xandri, la finlandese Susanna Saapunki, la danese Katrine Villumsen, la ceca Zuzana Krchova, le svizzera Elise Chabbey e Maya Chollet, le francesi Jessica Pardin e Corinne Favre, le nostre Chiara Giovando, Francesca Bellezza, Paola Gelpi, Corinna Ghirardi, Graziana Pé e Cecilia Pedroni. In campo maschile, numerosi gli atleti top stranieri. Il favorito numero uno è lo svizzero Martin Anthamatten, vincitore l’anno scorso, primo uomo a scendere sotto le due ore, mentre Remi Bonnet il suo più accreditato avversario ha dovuto dare forfait per un infortunio occorsogli in queste ultime settimane. Saranno al via anche l’andorrano Ferran Teixido già secondo nel 2015, il giovane sloveno Luka Kovacic, gli austriaci Philipp Brugger, David Wallmann e Dominik Salcher, il britannico Michael Jones, gli spagnoli Ivan Cuesta e Isaac Barti Sola, e i francesi Romain Berger, Adrien Perret e Yoann Sert. Gli italiani saranno capitanati dall’altoatesino Hannes Perkmann terzo ai Campionati del Mondo Vertical Kilometer nel 2016, ma da non sottovalutare Patrick Facchini, Henry Hofer che vorrà migliorare il quinto posto dell’anno. Al via anche Daniele Felicetti e il valsusino Simone Eydallin. Appuntamento quindi per tutti sul mitico pratone a spingere con il tifo gli skyrunner in vetta al ‘Roccia’.


Tutto pronto per la Südtirol Ultra Skyrace

Tutto pronto per la Südtirol Ultra Skyrace, 121 chilometri e 7.554 metri di dislivello che si snodano lungo l'alta via Hufeisentour nelle Alpi Sarentine. Alexander Rabensteiner l’ha già vinta tre volte. Dopo una pausa di tre anni, il detentore del record quest'anno è nuovamente al via e parte con i favori del pronostico. Ci proverà anche l’amico Jimmy Pellegrini: i due hanno un grande progetto ad agosto. Partendo da Salorno, intendono circumnavigare l'Alto Adige in senso orario rimanendo il più vicino possibile al confine, su un percorso di 770 km con 60.000 metri di dislivello. Il tutto, possibilmente, in dieci giorni. Per Rabensteiner, il favorito è però lo svizzero Walter Manser: è la prima volta che affronta la Südtirol Ultra Skyrace ma, con la vittoria della Ultra Trail del Lago d’Orta l'ottobre scorso, si è affermato in una gara con caratteristiche simili (120 km/7300 m di dislivello). Attenzione anche a Matthias Dippacher.
Nella categoria femminile, la detentrice del titolo Maria Kemenater dovrà affrontare concorrenti agguerrite, prime tra tutte l'ungherese residente in Germania Ildiko Wermescher e la danese Karen Brogger. Anche la trentina Lorenza Bortoluzzi dello Maddalene Sky Team, l'associazione partner dell'organizzatore ASV Südtirol Ultra Skyrace, dopo aver vinto per due volte (2016, 2017) nella maratona, quest'anno affronta la distanza originale.

Maria Kemenater

NON SOLO ULTRA - Gli organizzatori propongono altri tre percorsi con differenti distanze: la Südtirol Skyrace (69 km), la Südtirol Sky Marathon (42,2 km) e il Südtirol Trail (27 km). La Südtirol Skyrace vedrà alla partenza Johannes Klein, atleta della nazionale tedesca; a fargli concorrenza ci sarà il vincitore dello scorso anno Stefan Tschurtschenthaler. Anche il trentino Mattia Depaoli, che lo scorso anno si era piazzato terzo, è di nuovo ai blocchi di partenza. Nella categoria femminile, l'attenzione è invece puntata su Marie Ann Mcnaughton di Hong Kong, che solo pochi giorni fa ha conquistato il settimo posto assoluto e il 3° nella sua fascia d'età all'Eiger Ultra Trail, gara di oltre 101 chilometri. L’avversaria più dura da battere sarà probabilmente l'eroina locale, Regina Spiess.
Andreas Reiterer è il favorito della Südtirol Sky Marathon. Il 26enne di Avelengo ha già vinto questa gara una volta, in occasione della premiere del 2016, quando stabilì il record tuttora imbattuto di 4h01’41”. Al via l’ex calciatore professionista, Hansrudi Brugger che quest'anno è riuscito per la prima volta a rimanere entro il tempo delle tre ore alla maratona di Vienna. Resta da vedere se saprà mantenere queste forti prestazioni anche sullo sterrato. Anche Alex Stuffer, attualmente il miglior maratoneta altoatesino, si è iscritto alla gara. Tra le donne, la gardenese Birgit Klammer è tra le favorite. Come Reiter, ha vinto la premiere nel 2016 e stabilito il track record, ancora oggi imbattuto, con un tempo di 5h16’04”.
Quanto tempo impiegheranno i più veloci a coprire il percorso da Sarentino a Bolzano? Gli organizzatori non vedono l'ora di conoscere i tempi del nuovo Sky Trail. Gertraud Höllrigl, meranese che vive attualmente in Svizzera, potrebbe far registrare ottimi tempi. L'anno scorso era arrivata seconda alla maratona. Ma pure la tedesca Kathrin Rohleder è nella stretta rosa delle favorite. Tra gli uomini si troverà alla partenza anche l'austriaco Dominik Egger che ha all'attivo un sesto posto al Salomon Zugspitz-Ultratrail 2017. Anche l'altoatesino Martin Berger vorrebbe ottenere risultati eccellenti: l’anno scorso si era piazzato decimo sul tracciato originale.


Orobie Ultra-Trail: ci siamo

Orobie Ultra-Trail: ci siamo. E sarà sui 140 km per arrivare a Bergamo. Alla linea di partenza di Clusone ci saranno tutti i vincitori delle tre passate edizioni Marco Zanchi, Oliviero Bosatelli, Andrea Macchi e Paolo Rossi, ma non saranno soli: dalla Polonia Ilya Marchuk e Piotr Rolbiecki, Jesper Noer dalla Danimarca e lo spagnolo Javier Blanco-Fink. E tra le altre vecchie e nuove conoscenze a giocarsi il podio ci saranno Matteo Colombo, Luca Moro, Maurizio Gualeni, Luca Guerini, Fabio Di Giacomo, Nicola Manessi, Emanuele Ludovisi, Marco Bonfante e Alex Tucci. E come nell’anno 2017 sarà al via recordman di ultra distanze su strada Lucio Bazzana.
Al femminile torna sulle Orobie, dopo la vittoria dell’edizione 2016, Petra Muckova dalla Repubblica Ceca che dovrà stare bene attenta alla bergamasca Melissa Paganelli, già sul gradino più alto del podio di GTO 2017 e che sembra avere le carte in regola per dire la sua sulla distanza regina. Insieme a Petra dal podio della seconda edizione tornano anche Rossana Moré e Marina Plavan alle quali si aggiungono Emanuela-Scilla Tonetti, Giulia Vinco, Isabella Lucchini e Teresa Mustica. Dopo due primi posti nella categoria femminile sulla distanza di 140 km assente speciale per un recente infortunio è Lisa Borzani, che sarà comunque a Bergamo per l’occasione.
Alla partenza della quarta edizione di GTO dal Lago di Carona insieme al detentore del record di gara Luca Carrara troveremo una grigia di partenza piuttosto dinamica, pronta a spingere al massimo per avvicinarsi alle fatidiche 8 ore di gara: Fulvio Dapit, l’argentino Pablo Barnes, lo slovacco Martin Halász, Sam McCutcheon dalla Nuova Zelanda, e i valenciani Diego Marin-Fabra e Lucas Boix.
Senza dimenticare Stefano Rinaldi, Carlo Salvetti e Marco Rossi dell`Erock team, Giovanni Gualdi, Fabio Bonfanti, Rota Donatello e Riccardo Faverio. Anche Mario Poletti sarà al via per la seconda volta sul tracciato di 72 km. Tra le ragazze dopo avere già conquistato sia medaglia d’oro che di bronzo torna Virginia Oliveri, con le compagne del team Salomon Martina Valmassoi e Natalia Tomasiak, la neozelandese Sarah Dallas McCutcheon, Elisabetta Lastri, infine Cristina Sonzogni e Milena Pirola dall`Erock Team.


Bagolino Alpin Run, domenica si corre

Ci siamo, sistemati gli ultimi dettagli c'è solo da allacciarsi le stringhe alle scarpe da running e presentarsi puntuali al Parco Pineta per la partenza, fissata per le 9 di domenica 29 luglio. Dopo settimane di grande lavoro organizzativo, SSD Bagolino ed AVIS Bagolino, con il patrocinio del Comune di Bagolino, sono pronti a lanciare la volata finale per la nona edizione della Bagolino Alpin Run. La gara, una prova in montagna di 16 chilometri con un dislivello positivo di 1.100 metri, è valida per il campionato regionale individuale lunghe distanze Master ed è disegnata sui diversi versanti dei monti che si affacciano sulla cittadina bresciana. La Bagolino Alpin Run è anche inserita come tappa conclusiva del Grand Prix di corsa in montagna Valle Sabbia, circuito di gare che comprende anche il Giro del Monte Zovo, La VaiCanyonRace, la Pompegnino Vertical Race, La Tre Campanili Half Marathon e la Gamba Buna Trail.
Garantita la presenza dei migliori interpreti della corsa in montagna bresciana, dal detentore Marco Zanoni a Andrea Bottarelli col fratello Davide, Davide Danesi e ai padroni di casa Giovanni Paris e Dino Melzani. La ciliegina sulla torta sarà la presenza del campione del mondo Alessandro Rambaldini. Tra le donne certa la presenza di Ana Nanu, vincitrice dell’edizione scorsa. L'organizzazione ha tuttavia pensato anche ai bambini e alle famiglie. Accanto alla gara competitiva si svolgerà una passeggiata di 9 km non competitiva e la Mini Bagolino Alpin Run, corsa breve disegnata interamente all'interno del Parco Pineta e riservata ai nati tra il 2003 e il 2013. Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito ENDU oppure sul campo di gara fino alle ore 8.30 di domenica, quelle della Mini Bagolino Alpin Run e della non competitiva verranno effettuate la mattina della gara al Parco Pineta.


Monte Rosa Walser Trail, venerdì si parte

Ultimi dettagli organizzativi in vista della Monte Rosa Walser Trail. Venerdì la piazza di Gressoney la Trinité sarà pronta a ospitare i runner giunti in Valle d’Aosta per affrontare i quattro differenti percorsi. Alle 19, i primi a prendere il via saranno gli ultra runner della 114 km (con 8240 metri di dislivello; arrivo primo concorrente previsto per sabato alle 12). Domenica mattina all’alba, invece, con start alle ore 6, sarà la volta della 50 km (3940 m D+). E poi via, alle 10.30 con lo start della 20 km (850 m D+) e dell’eco trail. Per tutti, premiazioni in piazza alle 15.30.
Un evento per tutti il MWT, che apre le porte sia ai neofiti della specialità, sia ai runner più allenati. Non a caso, nella lista partenti della 50 km figura il sei volte iridato della corsa in montagna e vincitore dell’ultimo Migu Run Skyrunner World Series, Marco De Gasperi: sarà l’uomo da battere su questo percorso. Dalla Valtellina con il preciso intento di lasciare il segno, anche la scialpinista e ultra runner Laura Besseghini.
La kermesse ideata e proposta dall’associazione Forte di Bard si potrà seguire live: sul sito ufficiale sarà possibile vedere passo passo i concorrenti della prova principe. Sono inoltre previsti live gara sui canali social nei punti salienti e una cronaca in piazza a Gressoney la Trinité, dove per l’occasione sarà istallato un video wall.


Dynafit Mountopia 3 cime in 3 giorni: annunciati i quattro vincitori

Dopo una finale agguerrita la quarta edizione del concorso Dynafit Mountopia ha i suoi quattro vincitori: la polacca Iga Ługowska, la slovacca Lucija Odar, lo svedese Aramis Sasinka e il tedesco Christoph Leimbeck hanno affrontato un’entusiasmante sfida Strava per vincere la possibilità di scalare Grossglockner, Zugspitze e Ortles in tre giorni. Dynafit ha dato vita all’ambizioso progetto insieme ai partner Gore e PrimaLoft; anche grazie a loro i quattro finalisti verranno equipaggiati dalla testa ai piedi con la fornitura completa dei prodotti più idonei a una simile sfida. 365 atleti da 32 Paesi si sono messi in gioco per questa edizione del concorso. E per chi non è riuscito ad iscriversi ci sono buone notizie: la prossima Mountopia prevede la partecipazione alla gara scialpinistica più ad alta quota del mondo, il Trofeo Mezzalama. Gli appassionati scialpinisti e gli aspiranti tali potranno iscriversi dal 9 al 30 ottobre 2018.

 Chi insegue un sogno dà li massimo per realizzarlo: la finale del concorso Mountopia, che porterà nel settembre 2018 quattro atleti a scalare tre cime in tre giorni, si è combattuta sulla resistenza. Tra i tanti atleti iscritti la giuria di Mountopia ne ha selezionati 10 all’inizio di giugno dando poi il via ad una sfida a colpi di metri di dislivello e chilometri percorsi in allenamento. Fra il 18 giugno e il 13 luglio i finalisti hanno percorso 2.991 chilometri con le scarpe da corsa e si sono lasciati alle spalle 119.971 metri di dislivello. I quattro vincitori della Dynafit Mountopia 3 cime in 3 giornihanno lottato più duramente di altri, e alla fine sono riusciti a imporsi. A settembre 2018 i vincitori realizzeranno il loro sogno alpino, scalando con l’aiuto di Dynafit tre fra i monti più alti di Germania, Austria e Italia: Zugspitze (2.962 m), Grossglockner (3.798 m) e Ortles (3.905 m). Il progetto è stato pianificato e organizzato da Dynafit in collaborazione con i partner Gore e PrimaLoft, è comprensivo di trasporto e vitto, e prevede il coinvolgimento di esperte guide alpine. Gli atleti Dynafit affiancheranno i partecipanti durante la fase di preparazione, con piani di allenamento ad hoc e preziosi consigli.

#SPEEDUP PER MOUNTOPIA MEZZALAMA - Il successo della campagna Your Mountopia is our missionprosegue. Per l‘inverno 2018/19 l’azienda ha in progetto la quinta edizione. Il nuovo obiettivo è tanto ambizioso quanto emozionante, questa volta si tratta infatti di una corsa contro il tempo: dal 9 al 30 ottobre Dynafit invita gli sciatori più preparati di tutto il mondo a candidarsi a Mountopia Mezzalama. Saranno selezionati sei scialpinisti agonisti per partecipare nell‘aprile 2019 - con il sostegno di Dynafit - al Trofeo Mezzalama. Il concorso Mountopia si rivolge a tutti gli atleti non legati da contratti di sponsorizzazione con altri brand.

Per informazioni sulle condizioni di partecipazione e registrazione: www.dynafit.com/mountopia


Arriva un nuovo amministratore delegato in SCARPA

Novità importanti in SCARPA, il marchio trevigiano che produce scarponi da scialpinismo, telemark e scarpe da hiking e trekking ed è tra i principali big player mondiali del settore: arriva un nuovo amministratore delegato, Diego Bolzonello, già AD di Geox. A seguire riportiamo il comunicato ufficiale dell’azienda.

Un manager di successo nuovo amministratore delegato di SCARPA S.p.A., azienda trevigiana leader mondiale nel settore scarpe per alpinismo, trekking, arrampicata e sci-alpinismo. La scelta della famiglia Parisotto, che mantiene saldamente il comando della società, è caduta su Diego Bolzonello, già AD di Geox. Sostituirà il dimissionario Andrea Parisotto, che già da anni non ricopriva incarichi operativi e ha scelto di dedicarsi ad altro.

«Era tempo di cambiare marcia - afferma Sandro Parisotto, presidente di SCARPA S.p.A. -.Abbiamo voluto così cercare una figura di primo piano in grado di accompagnare l’azienda verso un nuovo assetto organizzativo, adeguato a supportare la crescita in atto. Sempre restando presenti e importanti per il tessuto economico del territorio».

Calzaturificio SCARPA S.p.A. ha chiuso il 2017 con ricavi consolidati a 96 milioni di euro, in aumento del 10% rispetto all’anno precedente, con un margine Ebitda che si conferma al 14% e una cassa positiva per ben 44 milioni. La costante crescita richiede il supporto di nuove figure professionali da inserire nell’organizzazione di SCARPA S.p.A. per dare la spinta necessaria al definitivo passo in avanti in termini di fatturato e margini previsto nel nuovo piano industriale della società per il prossimo triennio.

Diego Bolzonello, già AD di Geox e artefice del suo successo, ha collaborato in qualità di consulente strategico con numerose realtà importanti del territorio e del distretto dello SportSystem, ottenendo risultati lusinghieri. Ora è ben felice di mettere la sua competenza a disposizione della famiglia Parisotto a supporto di un’azienda economicamente sana, in forte crescita e con un marchio noto a livello mondiale come SCARPA S.p.A. per raggiungere gli obbiettivi stabiliti nel piano industriale.


Già disponibile nell'edicola digitale Skialper 119 di agosto-settembre

È già disponibile nell’edicola digitale di Skialper il numero 119 di agosto-settembre, 160 pagine con uno strillo di copertina inequivocabile: a piedi. Un numero per riscoprire il piacere di rallentare, per riscoprire se stessi e gli altri, per dare uno sguardo diverso sul mondo, camminando. Più o meno veloci. Perché «camminare non è un’attività di serie b, ma un dono prezioso» come scrive Claudio Primavesi nell’edito. Chiedete Skialper 119 al vostro edicolante di fiducia a partire dal 2 agosto oppure, se proprio non lo troverete, potrete sempre acquistarlo direttamente sul sito di Mulatero.

ENRICO BRIZZI, PARTIRE ADESSO - Simone Sarasso, scrittore che ha appena ritirato il prestigioso premio Bancarella Sport con la biografia di Loris Capirossi, intervista un altro scrittore, Enrico Brizzi. Uno scrittore che ha fatto del camminare una ragione di vita, percorrendo a piedi i cammini storici, le Alpi, il Medio Oriente. E ha scritto bellissime pagine sull’argomento. Enrico Brizzi nel cammino ha ritrovato l’ispirazione per scrivere e lo confessa a Sarasso in un’intervista tutta da leggere durante le vacanze estive.

GREAT HIMALAYA TRAIL - 24 giorni. Per percorrere il Nepal da ovest a est: 1.500 km e 70.000 m di dislivello. Ma i numeri sono solo un dettaglio e il tempo record fatto registrare un aspetto secondario della straordinaria impresa dell’ultra runner sudafricano Ryan Sandes e del connazionale Ryno Griesel, di 24 giorni che hanno cambiato il modo di guardare la vita dei due. Undici pagine di reportage con le spettacolari immagini del fotografo Dean Leslie, un viaggio dei piedi ma anche della mente. Un altro spunto di riflessione per le vacanze…

©Red Bull Content Pool/Dean Leslie
©Red Bull Cotent Pool/Dean Leslie

10 ZAMPE, UN UOMO E DUE CANI - Giorgio Garello nella sua vita di appassionato runner non si è fatto mancare certo l’adrenalina. Oltre un centinaio di gare dalla maratona in su e poi secondo ai Campionati italiani di corsa su strada 24 ore e secondo alla Nove Colli. Ma da qualche anno è iniziata una seconda fase della sua vita, quella del cammino. In compagnia di Walk e Noosa, due splendidi cani Border Collie. Con loro percorre migliaia di chilometri ogni anno. E anche questo vuol dire a piedi… «Uscire con i cani, per un paio di ore o per giri più lunghi, mi permette di passare tanto tempo con loro, sono un po’ il capobranco - dice Giorgio - . È un percorso graduale, non so come è successo, ma ora associano decine di suoni e gesti e mi capiscono: Walk, quando vede un capriolo, mi guarda e mi chiede il permesso di seguirlo».

Daniele Molineris

RITORNARE - Giacomo Frison e Glorija Blazinšek percorrono gli altipiani da un punto all’altro, alla scoperta di luoghi, villaggi e soprattutto persone fuori dalle rotte di massa e dalla storia. E amano ritornare, per ritrovare quelle stesse persone e quegli stessi luoghi. Come per esempio nell’Alto Atlante marocchino, dove è ambientato il bellissimo articolo che pubblichiamo in questo numero di Skialper, alla scoperta dei villaggi berberi.

©Giacomo Frison

TREKKING AL FRONTE - Sono esattamente cento anni dalla fine della Prima Guerra Mondiale e nel comprensorio turistico Pontedilegno Tonale ci sono due percorsi che permettono di andare alla scoperta di fortificazioni e trincee dove si è scritta la storia di questo conflitto. Forti tra i boschi, ma anche gallerie, passerelle e feritoie a 3.000 metri di quota, dove si trovano ancora munizioni e gavette dei soldati. La giornalista Tatiana Bertera e il fotografo Matteo Pavana sono partiti alla scoperta del facile Giro dei Forti e del più impegnativo sentiero attrezzato dei Fiori.

©Matteo Pavana

ALTAVIA DOLOMITI BELLUNESI - Sta nascendo dall’idea di un visionario illuminato come Teddy Soppelsa e dalla forza di volontà di un gruppo di ragazzi del CAI di Feltre quello che gli ideatori stessi definiscono Dolomites Wildest Path, il sentiero più selvaggio delle Dolomiti. Ed effettivamente è proprio così, il nuovo trekking di sette tappe (noi l’abbiamo percorso in sei) percorre uno degli angoli più belli e selvaggi dei monti pallidi, lontano dal turismo di massa e dai rifugi cinque stelle. Se volete scoprire il lato più autentico delle Dolomiti eccovi accontentati!

©Roberto De Pellegrin
©Roberto De Pellegrin

TERMINILLO, STORIA DI UN’EVASIONE POSSIBILE - Quattro ragazzi, la fuga da una Roma infuocata per il caldo e, con i mezzi pubblici, l’arrivo alle pendici del Terminillo. Fuggire dalla città per camminare e scoprire la natura e piccoli borghi come Micigliano è possibile!

©Luca Parisse/Risk4Sport

PERÙ, SOGNA IN GRANDE E OSA FALLIRE - Voli in Sud America per andare a sciare una parete ripida dell’Ausengate, Cordilllera Vilcanota e poi… dopo trasvolate, interminabili trasferimenti in pullman, cavallo e a piedi, ti rendi conto che quella montagna è insciabile. Non importa perché, come scrive Federico Ravassard, autore del testo e delle splendide foto, curvare con gli sci sulla neve «è sempre una figata». E partire alla scoperta di luoghi quasi inesplorati un privilegio. Un reportage di nove pagine in compagnia di Enrico Mosetti e Davide Limongi, da non perdere!

©Federico Ravassard

NORTH3 - Scalare la Nord di tre montagne simboliche raggiungendole in bici e in meno di 48 ore. Ecco l’ultima sfida di Simon Gietl e Vittorio Messini. Vinta. O quasi. Le tre montagne sono Ortles, Tre Cime di Lavaredo e Grossglockner e Skialper pubblica in esclusiva per l’Italia il reportage di questa bella avventura.

©Storyteller-Labs

19 ANTEPRIME PER… IL 2019 - Abbiamo voluto scherzare un po’ con i numeri, ma le 19 novità per la primavera-estate 2019 che presentiamo sono davvero interessanti! Non solo gli highlight della fiera Outdoor di Friedrichshafen, ma anche quelli delle aziende che sul lago di Costanza non erano presenti.

GRAND HOTEL SOTTO LE STELLE - Ovvero, una tenda, un materassino e un sacco a pelo: sei tende tre stagioni e light e cinque materassini in prova e poi, le ricette vegane di uno chef appassionato campeggiatore.

©Federico Ravassard

CAMPO BASE FERRINO - Fondata bel 1870, Ferrino è una delle aziende storiche del mondo outdoor. Siamo stati nella sede torinese e nel campo test estivo ai 3.500 metri del rifugio Quintino Sella per renderci conto di come vengono progettati e soprattutto testati zaini e tende.

MAI PIÙ SENZA ACQUA - Quando hai sete… è troppo tardi. Ecco perché è importante idratarsi correttamente prima, durante e dopo allenamenti e gare di trail running. Siamo stati ad allenarci con il portacolori del team Salomon Giulio Ornati e abbiamo provato gli ultimi soft flask e reservoir Salomon. Non mancano i consigli del medico Alessandro Da Ponte.

©Andrea Salini/Outdoor Studio

KAPTIVA, DI NOME E DI FATTO - È una delle scarpe da trail più attese del 2019 e l’abbiamo fatta provare in anteprima al trail runner Michele Tavernaro. Stiamo parlando, naturalmente, di La Sportiva Kaptiva…

KIENZL 200 E LODE - Il 2018 è iniziato con la vittoria alla Transgrancanaria 360°. Ma l’altoatesino Peter Kienzl a vincere è abituato. Basta che le gare siano più lunghe di 200 chilometri, la sua distanza preferita. E ora punta al Tor des Géants… Lo abbiamo intervistato sul suo terreno di allenamento, a Merano 2000 e gli abbiamo fatto provare il nuovo Ultra Set Up di Dynafit.


Chi vincerà il Giir di Mont 2018?

Tutto pronto a Premana per il 26° Giir di Mont in programma domenica 29 luglio. Si guarda alla gara e ai possibili protagonisti. Al femminile ai nastri di partenza Elisa Desco, Ivana Iozzia, Silvia Rampazzo, trionfatrice a Premana nel 2017, e Barbara Bani, azzurre ‘mondiali’ lo scorso anno. Con loro Charlotte Morgan, l’inglese campionessa mondiale in carica sulle lunghe distanze, Maite Maiora, al debutto premanese, e Denisa Dragomir, amatissima e già vincitrice al Giir. Le outsider potrebbero essere la giovanissima Freya Orban, svedese del Team Salomon, oppure la messicana Luisa Vasquez.
Si prospetta un Giir di Mont di altissimo livello tecnico anche per quanto riguarda la prova maschile partendo dai campioncini di casa Davide Lino Invernizzi, vincitore della gara open dello scorso anno, e Mattia Gianola, il premanese più quotato attualmente. Parlando di Valsassina e dintorni, saranno della partita anche il campione di winter triathlon Daniel Antonioli ed il lecchese Danilo Brambilla, dominatori della scena locale in primavera. Non mancheranno nemmeno la giovane promessa Roberto Delorenzi, William Boffelli e i gemelli livignaschi Thomas e Nicolas Bormolini. Ad alzare ulteriormente il livello ci saranno anche altri personaggi che già hanno fatto molto bene in questo avvio di stagione: Gil Pintarelli, Filippo Bianchi, già azzurro in Polonia, l’intramontabile Ricardo Mejia, Ismail Razga, capace di salire sul podio al Giir nel 2015, Jean Baptiste Simukeka. Chiusura infine con i nomi più attesi: Ionut Zinca, vincitore a Premana nel 2013, non al top della forma ma sempre protagonista quando si tratta di sfilare fra gli alpeggi lecchesi, e ancora Aritz Egea e Cristian Minoggio, autentico dominatore delle prove disputate in Italia quest’anno.