Garnier vince con record la 3 Rifugi Val Pellice
Grande exploit di Maurizio Fenoglio nella Sky Race
Puntualissimi all’appuntamento ben 228 atleti (record di partecipanti) si sono misurati, domenica 17 luglio, in alta Val Pellice in occasione della 36° edizione della '3 Rifugi Val Pellice' nella formula della Sky Race di e della Sky Marathon di 44,3 Km e 3815 metri di dislivello. Misure importanti che lasciano il segno soprattutto nei dislivelli. La più tecnica tra le corse del cielo viene definita con poche possibilità di smentita!
Percorso reso scivoloso dalla pioggia che è caduta a tratti soprattutto alle quote più basse mentre a tratti sui colli più alti si intravedeva persino un po’ di sole. Partecipatissima la Sky Race con ben 167 atleti al via. Competizione vera con una decina di favoriti: dal campione dell’Atl, Savoia Manuel Bortolas, al vincitore delle scorse edizioni Fabio Bonetto (Atl. Val Pellice); dal campione italiano di staffetta Manuel Solavaggione ( Pod. Val Varaita) al fortissimo scalatore e ciclista Barzzuol (suo il miglior tempo al passaggio al Colle Boucie dopo 1400 mt di dislivello bevuto in poco più di un’ora). La lietissima sorpresa di giornata invece è stato Maurizio Fenoglio da Bagnolo (Pod. Valle Infernotto) piombato dal Colle Urina al traguardo del Jervis in netta posizione di testa con il tempo di 2.34. 18. Un nome nuovo per gli exploit di montagna con un promettente futuro.
Manuel Bortolas, specialista dell’Atl. Savoia al secondo posto a circa 3 minuti poi Luca Vacchieri dalla Val Sangone (Des Amis) in 2.38.36.
Al femminile nella Race Marina Plavan regola il gruppone di 25 concorrenti, e per la specialità è un ottimo risultato. L’atleta del Baudenasca giunge al traguardo in 3.14.24 relegando al secondo e terzo gradino del podio Bonnet Daniela (Gasm Torre Pellice – 3.19.47) e Bruno Franco Monica (Pod. Valle Infernotto – 3.34.35). Nella Marathon l’acuto di Claudio Garnier del Gasm di Torre Pellice. Il primo posto da anni inseguito è arrivato a premiare una carriera sportiva di decennale protagonista nelle corse in montagna. Strepitoso il tempo di 5.22.26, nuovo record del percorso nonostante il terreno e piccole modifiche che hanno influito sul tempo finale. Gran festa a Villar Pellice, paese di residenza di Claudio per una vittoria davvero meritata. Paolo Bert (Pod. Valle Infernotto) non ce l’ha fatta a scrivere per la decima volta il suo nome nell’albo d’oro. Dopo 9 affermazioni consecutive alla 3 Rifugi quest’anno paga una forte crisi nella seconda parte (il terribile Colle Manzol) che lo costringe a cedere il passo e raggiungere il traguardo in seconda posizione. Taziano Odino (Atl. Valpellice) conquista la terza piazza in 6.13.23. Poche le donne partenti nella formula più massacrante: Tiziana Valente (Cral Inps Asti) su tutte in 9.10.40.
Transcivetta vittorie come da pronostico
Ma il vero spettacolo sono le oltre 500 squadre
Questa mattina è andata in scena la trentunesima edizione della Transcivetta, gara a coppie che percorre parte dei sentieri dell’Alta Via numero 1 nel gruppo del Civetta. Una giornata nuvolosa e dallo sviluppo meteorologico abbastanza incerto ha accompagnato oltre cinquecento coppie iscritte alla gara. Alessandro Follador, finanziere di Falcade è partito con un ritmo indiavolato senza darsi troppo pensiero dei ventiquattro chilometri da percorre e dei duemila metri di dislivello di sola salita da affrontare. Il probabile azzurro dello scialpinismo ha corso con un veterano della Transcivetta, Daniele De Colò, che può vantare ben sette vittorie alla Transcivetta rappresentando i colori biancorossi dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Belluno. Alle spalle dei favoriti si sono presentati i primierotti Claudio Bettega e Michele Tavernaro. Tavernaro era stato annunciato con una condizione fisica migliore rispetto al suo compagno di squadra, ma alla Transcivetta nulla è dato per scontato. In campo femminile le Charlie’s Angels, Jennifer Senik e Martina Valmassoi hanno preso subito il comando della gara, le loro dirette inseguitrici, Lisanna Zorzi e Roberta Tartera (Ass. Bambi) non sono riuscite a tenere il ritmo e già lungo i piani sotto al Rifugio Tissi, gli “angeli” erano già lontane. Nella gara riservata alle coppie miste, Stefano Daniel e Silvia Serafini (Nuova Atletica 3 Comuni), compagni in corsa e anche nella vita, alla loro prima apparizione in coppia alla Transcivetta, al passaggio del Rifugio Vazzoler avevano fatto capire le loro intenzioni per la giornata: vincere. Tornando alla gara maschile, i due di testa transitano al Rifugio Tissi (2270 metri di quota) guardati a vista da Bettega-Tavernaro. Nelle successive due discese, la prima, quella che porta all’attacco della Forcella Col Negro e la seconda quella di Malga Pioda, i primierotti provano a prendere la prima posizione. Tavernaro conferma il suo ottimo stato di forma, Bettega invece non è brillante a causa di un intenso periodo di allenamento e di gare. In terza posizione ci sono Titta Scalet e Aron Lazzaro. Nella discesa finale, Bettega e Tavernaro provano il tutto per tutto, De Colò e Follador sono a una manciata di secondi. De Colò, vede a portata di mano la sua ottava vittoria e incita Follador a non commettere errori. Per Bettega-Tavernaro non c’è nulla da fare. I primi tagliano il traguardo in 2.09.00, con soli ventidue secondi di vantaggio e migliorando il tempo dello scorso anno di ben quattro minuti. Scalet e Lazzaro confermano la terza posizione fermando il cronometro a 2.17.40. Le Charlie’s Angels continuano nella lunga cavalcata e concludono nella loro missione tagliando il traguardo in 2.44.17 con quasi venticinque minuti di vantaggio sulla coppia Lisanna-Tarter. Martina Siorpaes e Sara Rigoni salgono sul terzo gradino del podio con 3.12.04. Anche nella speciale classifica riservata alle coppie miste, la vittoria di Stefano Daniel e Silvia Serafini è stata costruita sin dalle prime fasi. La Serafini è alla sua prima avventura nelle gare in montagna dopo una vita passata a correre maratone e chilometri sulle piste di tartan, ma non si lascia intimorire dalle difficoltà della Val Civetta. Simonetta e Claudio Gadler provano a inseguire i battistrada, ma salendo verso il Rifugio Tissi il loro svantaggio si fa presto incolmabile. I giochi per la terza posizione sono più che mai aperti, in lizza ci sono la coppia bellunese formata da Mirco De Biasi e Daniela Da Forno e la squadra formata da Iuri Springhetti e da Orietta Calliari. La Calliari in salita riesce a ritornare a pochi metri dalla terza posizione, ma la Da Forno in discesa è molto più veloce e precisa, e diventa impossibile per Calliari-Springhetti mettersi al collo la medaglia di bronzo. Daniel-Serafini chiudono la loro prova con il tempo di 2.42.46, con cinque minuti di vantaggio dalla coppia Gadler. De Biasi-Da Forno sono terzi con 2.48.33.
Transcivetta dei record
Oltre 1000 concorrenti affolleranno i sentieri del Civetta
In queste ore è stata superata la quota record di 500 squadre iscritte per una classica delle Dolomiti che prenderà il via domenica 17 luglio alle ore 9 dall'abitato di Listolade per concludersi 24 km dopo ai Piani di Pezzè nel cuore del comprensorio sciistico dello Ski Civetta in provincia di Belluno. Il percorso, semplicemente strepitoso, inizia percorrendo la Val Corpassa per dirigersi ai 2270 metri del Rifugio Tissi dove sarà posto il Gpm. Poi sarà la volta di Forcella Col Negro e Forcella Coldai, passando per l'omonimo Rifugio, per finire dopo una veloce discesa ai Piani di Pezzè. Saranno oltre 2 mila i metri di dislivello, in un tracciato privo di difficoltà tecniche. Superato il Rifugio Tissi il più è fatto, ma sarà da tenere un po' di energia per la salita alle due forcelle. Coppia da battere il vincitore dello scorso anno Daniele De Colò al via con il probabile azzurro dello scialpinismo Alessando Follador reduce da una stagione positiva con le pelli. Al femminile il pronostico sembra quantomai incerto con le "Charlie's Angels" Martina Valmassoi e Jennifer Senik che dovranno vedersela con il team Salomon composto da Martina Ergather e Elisabeth Pfeifhofer e le fondiste Sara Rigoni e Martina Siorpaes.
Sarà questa la 31^ edizione e anche la meteo si preannuncia favorevole. Gli ingredienti per un grande spettacolo ci sono davvero tutti. Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito web ufficiale www.transivetta.it
Al debutto il Sellaronda Trail Running
Il 10 settembre il via della skyrunning attorno al Sella
Il format sarà lo stesso della più celebre gara di scialpinismo con partenza alternata a rotazione annuale dai centri di Canazei, Selva, Corvara ed Arabba. Un trail dai numeri importanti con ben 3460 metri di dislivello positivo spalmati su 51 km. Il tracciato non ha bisogno di grandi presentazioni, il giro attorno al Sella offre paesaggi meravigliosi che da solo vale il prezzo dell'iscrizione. Il percorso si snoderà lungo sentieri e strade forestali che affronterà i celebri 4 passi Sella, Gardena, Campolongo e Pordoi. Non a caso il via della prima edizione sarà dato da Canazei, visto che il comitato organizzatore sarà in gran parte lo stesso della Dolomites Skyrace giunta alla sua 14^ edizione che prenderà il via proprio da Canazei domenica 24 luglio. La Val di Fassa ricopre da sempre un ruolo primario nel mondo delle skyrunning visto che la Federazione Internazionale è stata fondata proprio qui e che la valle ladina trentina ha sinora ospitato un campionato del mondo, un europeo, gli Sky Games, tappe di coppa del mondo e campionati italiani. Di certo questa nuova manifestazione nasce con un pedigree di prim'ordine, ed il suo patron Diego Salvador non nasconde l'impegno che ci è voluto per mettere in piedi questa nuova avvincente sfida.
Saranno previste due tipologie di gara, quella individuale e quella a staffetta con squadre composte da due elementi. Due passi ciascuno, con il cambio posto a Corvara. Le iscrizioni apriranno a breve e potranno essere effettuate unicamente on line sul sito www.dolomiteskyrace.com
Tutto pronto per l'Orobie Skyraid
Domenica 17 luglio grande appuntamento al Passo della Presolana
E’ scattato il conto alla rovescia che porterà gli specialisti dello skyrunning a contendersi il podio della quinta edizione di Orobie Skyraid che andrà in scena domenica 17 luglio con molte novità. Nata nel 2007 dopo la straordinaria impresa di Mario Poletti (due anni prima fissò il nuovo record di percorrenza del Sentiero delle Orobie in 8:52’31” tutt’ora imbattuto) l’Orobie Skyraid rappresenta, oltre che una sfida per la durezza del tracciato, l’occasione per scoprire scorci e scenari unici come quelli offerti dalle Prealpi Orobiche. Una manifestazione sportiva totalmente “Made in Bergamo” ma dai risvolti internazionali, ospitando nelle scorse edizioni persino il Campionato Mondiale di Skyrunning FSA. Per quella che è una vera e propria festa della montagna il comitato organizzatore, presieduto dallo stesso Mario Poletti, ha pensato per il 2011 a un restyling del percorso e del regolamento: non più gara a staffetta sugli 84 chilometri del Sentiero delle Orobie, ma una prova singola su un tracciato di 27 chilometri con partenza e arrivo a Donico, nei pressi del Passo della Presolana. Un percorso che prevede il periplo della montagna simbolo della bergamasca, accessibile a tutti gli skyrunner, dai professionisti a chi pratica questa spettacolare disciplina da poco tempo. E proprio ieri Mario Poletti ha testato in prima persona il tracciato che con una piccola variazione toccherà, oltre al Passo della Presolana, Malga Cassinelli, Cappella Savina, il Rifugio Rino Olmo, Passo Scagnello, il Rifugio Albani, il Passo della Porta e Cima Visolo. «Abbiamo allestito un tracciato di gara che in 27 chilometri rappresenta la sintesi dello skyrunner – ha commentato Mario Poletti – con lunghi tratti scorrevoli per chi ama correre alternati a tratti tecnici di salita e discesa, senza dimenticare i passaggi “alpinistici” che faranno della nuova Orobie Skyraid qualcosa di realmente unico».
Aperte dunque le iscrizioni sul rinnovato sito www.orobieskyraid.it che contiene tutte le informazioni della manifestazioni. E per premiare ancora di più gli appassionati della “corsa tra le nuvole” il comitato organizzatore ha allestito un pacco gara che lascerà di stucco tutti i runner: i primi 200 iscritti riceveranno il pacco gara, pettorale, un buono per il pasta party e un paio di scarpe Scott modello Eride Grip al costo di 50 Euro. La quota di iscrizione si abbassa a 20 Euro per il solo pettorale e buono pasta party. Il briefing degli organizzatori per le indicazioni ai concorrenti si terrà alla vigilia della gara in località Donico al Passo della Presolana, mentre i pettorali e i pacchi gara si potranno ritirare dalle 07.00 alle 09.00 in zona partenza/arrivo. Per ragioni di sicurezza le iscrizioni si chiuderanno al raggiungimento di 300 adesioni.
Un appuntamento davvero imperdibile per tutti gli amanti della montagna, della corsa tra le nuvole e anche per chi vorrà passare un giorno diverso, lontano dalle città immersi nell’incanto delle Alpi bergamasche. Tanti gli eventi collaterali: dall’ormai storica Family Run su una distanza di 6 Km, all’area allestita con giochi e parete d’arrampicata, dall’area Orobie Expo all’intrattenimento con la musica di Dj Sport Specialist.
Infine, la gara di domenica 17 luglio sarà la seconda e ultima prova della combinata che prevede la somma dei tempi di Orobie Skyraid e della competizione Orobie Vertical dello scorso 2 giugno
Dynafit presenta il suo lato estivo
La nuova collezione per Alpine Running Biking presentata a Garmisch
Tre giorni a Garmisch-Partenkirchen per presentare la nuova linea estiva. Era da ben tre anni che Dynafit, leader internazionale nel settore dello scialpinismo, stava mettendo a punto una serie di prodotti per soddisfare le esigenze degli appassionati di montagna anche durante la bella stagione. Dopo un'attenta analisi di mercato e un intenso lavoro di sviluppo materiali da parte di tutto il team Dynafit, l'innovativa serie di capi tecnici ha preso corpo. La collezione, che sarà disponibile dall'estate 2012, è stata presentata in anteprima in Germania a giornalisti e commercianti provenienti da quindici nazioni diverse. Durante i tre giorni l'azienda tedesca ha ospitato i presenti in una grande 'tendopoli', allestita per l'occasione nello ski-stadium di Garmisch, confermando la propria anima giovane e l'approccio dinamico allo sport che l'hanno resa grande. «D'estate lo skialper si trasforma in skyrunner, trailrunner e mantiene la propria forma o lancia l'ennesima sfida a se stesso in mountain bike, meglio se su terreni impervi - spiega Heiner Oberrauch, presidente di Oberalp -. Per noi questo è un momento molto importante: abbiamo creato la continuità tra inverno ed estate, mantenendo lo stile Dynafit». La nuova linea, all'insegna dello 'Speed Up' non poteva che nascere nel rispetto di canoni e valori che hanno sempre caratterizzato l'azienda del leopardo delle nevi. La filosofia che il marchio vuole sviluppare è indirizzata all'unione di corsa e bici in montagna: il cosiddetto 'Alpine Running Biking'. «Così non solo si arriva prima in vetta - chiarisce Benedikt Bohm, business unit manager di Dynafit - ma si torna anche giù più in fretta e magari si raggiunge più velocemente anche la vetta successiva!». L'alpine runner-biker, così come lo scialpinista, esige un'attrezzatura ultraleggera ma resistente, comoda ma performante. Ecco quindi che i tessuti di maglie e pantaloni sono rigorosamente prodotti in aziende tessili italiane leader nel settore, con materiali hi-tech super leggeri, fondi e polsini aderenti senza cuciture e massima adattabilità alla muscolatura. Dall'altro lato le scarpe, MS Feline, sono disponibili in versione superleggera da 270 grammi, o in versione Gore-Tex® più resistente e impermeabile, dotate entrambe di tecnologie all'avanguardia su suola e struttura esterna. L'intero progetto è stato seguito da un vero e proprio team di sviluppo, costituito da cinque ex-campioni sportivi tra cui Benedikt Bohm, skialper dalla lunga esperienza nella nazionale tedesca, Javier Martin de Villa, con un grande trascorso da atleta che ora riveste il ruolo di allenatore della nazionale spagnola e Schorsch Nickaes, forte scialpinista tedesco. Una volta messi a punto i primi prototipi, il team ha organizzato una vera e propria spedizione al fine di mettere concretamente a dura prova i nuovi capi. Il nome dell'avventura, durante la quale è stato anche girato un film, è X4 (o anche Cross4). Quattro nazioni, quattro vette, in quattro giorni, con quattro amici. Un itinerario estremamente impegnativo quello intrapreso dai cinque fuoriclasse. Oltre quattrocento chilometri di sviluppo percorsi in bici, con gli sci e di corsa, compiendo le ascese di alcune tra le vette più iconiche delle Alpi centro-orientali, per un totale di 13.200 metri di dislivello. Dallo Zugspitze in Germania al Similaun in Austria, e dall'altoatesino Ortler (mt. 3905) al leggendario Piz Palu elvetico. Il lavoro degli ingegneri Dynafit non era ancora terminato. Dopo la spedizione, numerose ed essenziali modifiche sono state apportate ai prodotti, per giungere alla forma definitiva che sarà disponibile dall'estate 2012. Ora i prodotti sono finiti e noi, insieme agli altri giornalisti e commercianti, abbiamo potuto provare sul campo alcuni esemplari della collezione. Test superato, vedremo come reagirà il vasto pubblico di appassionati, anche se dovrà ancora pazientare quasi un anno per toccare con mano la nuova linea.
Zahidi-Mamleev si impongono nella Tre Laghi Tre Rifugi
Titolo italiano alla coppia Bonfanti-Semperboni
Pochi, ma buoni alla prova unica di campionato italiano staffetta FISKY. Sul tracciato orobico della Valbondione, questa mattina, si sono infatti dati appuntamento una cinquantina di binomi; meno rispetto allo scorso anno ma di livello sicuramente elevato. Ciò ha dato vita a delle gare tirate e dal finale incerto. Classifica alla mano, ad imporsi sono stati i Valetudo Zahidi Mohamed-Mikhail Mamleev davanti agli azzurri di specialità Nicola Golinelli-Dennis Brunod e ai due alfieri della corsa in montagna Emanuele Manzi-Francesco Della Torre. Non essendo Zahidi ancora cittadino italiano a tutti gli effetti, il titolo tricolore è andato agli Altitude Bonfanti-Semperboni. Nella gara in rosa, sul gradino più alto del podio è invece salito il duo italo transalpino del Team Salomon Spia Shop composto da Lisa Buzzoni-Stephanie Jimenez che, non essendo in forze al medesimo club, hanno però dovuto cedere lo scettro tricolore alle seconde di giornata Emanuela Brizio-Raffaella Miravalle. Terzo posto assoluto per l’atro duo Valetudo Isabella Labonia-Marina Plavan. A conquistare l’oro master ci hanno pensato Pier Alberto Tassi e Gianfranco Baldaccini del Gs Orobie. Tutte le coppie in gara dovevano affrontare un tracciato selettivo e altamente spettacolare che prevedeva una prima frazione di salita (sviluppo 13.6km con dislivello positivo prossimo ai 1370m) e una seconda con molta più discesa (sviluppo di 17,2km con dislivello positivo di circa 250m e uno negativo di 1210m); il tutto passando per le cascate del Serio e toccando i rifugi Coca, Curò e Barbellino. Pronti via e i super favoriti dei pronostici si sono portati in testa al gruppo. In cima al passo del Corno, GPM della gara, sono passati nell’ordine Golinelli, Manzi e Zahidi. Al femminile invece la Jimenez aveva un discreto margine sulla iridata Brizio. La tecnica discesa che porta al Curò ha visto una sola sorpresa: il forte mezzofondista marocchino mettere la freccia sul forestale Lele Manzi. Con un gap di soli 20” i secondi frazionisti Dennis Brunod-Mikhail Mamleev hanno praticamente corso la prima parte in quota spalla spalla. Ripassati al Curò e raggiunta la parte più tecnica della discesa, Mamleev ha attaccato il suo diretto avversario guadagnando quei metri necessari che gli hanno permesso di vincere la gara e il titolo. Per i due Valetudo un crono finale di 2h35’20”. Se Brunod è passato sotto la finish line in 2h36’55”, il giovane Della Torre ha fermato l’orologio in 2h38’17”. «Dopo alcuni podi aspettavo una vittoria - ha commentato Mamleev -. Beh questa vale doppio visto che abbiamo vinto gara e titolo. Sapevamo di essere una buona coppia, ma da qui ad imporsi di acqua sotto i ponti ne passa parecchia. Zahidi è stato molto bravo a contenere Golinelli. Io invece ho puntato Brunod sul tecnico e mi è andata bene. Questa è davvero una bella gara, meriterebbe molti più iscritti» Al femminile, dopo che la Jimenez è riuscita a spuntarla nel non facile testa a testa con la Brizio, la sua partner ha addirittura incrementato nella seconda frazione. Per la talentuosa Buzzoni tempo finale di 3h09’31”. Tempo finale delle nuove campionesse italiane 3h10’30”, mentre Labonia ha fermato le lancette in 3h29’19”.
«Oggi dovevo vedermela con Brizio e non pensavo certo di presentarmi al cambio davanti - è stato il commento della Jimenez -. Soprattutto con la discesa che da passo del Corno porta al rifugio Curò. In quel tratto ho sicuramente perso qualcosa, ma poi Lisa è stata brava e ha addirittura incrementato».
Infine il bilancio di Mario Marzani, presidente del Comitato Organizzatore. «Il livello della gara era sicuramente eccellente. Avevamo ai nastri di partenza alcuni dei miglior skyrunner italiani e diversi eccellenti atleti provenienti dalla corsa in montagna e dallo sci di fondo. Ci sono mancati un po’ di numeri, forse per colpa di un calendario sempre più fitto di appuntamenti che ogni domenica vede gli atleti dividersi sui vari fronti. Quest’anno è andata così, per il 2012 stiamo già pensando ad ulteriori migliorie organizzative per portare molti più concorrenti».
Podio Campionato Italiano Team 2011:
Senior maschile 1. Semperboni-Bonfanti (Altitude) 2. Pasini-Morstabilini (Scais) 3. Clemente-Gasparini (Valetudeo)
Senior femminile 1. Brizio-Miravalle (Valetudo); 2. Plavan-Labonia (Valetudo); 3. Tiraboschi-Moré (Fly-Up).
Master 1. Tassi-Baldaccini (Orobie); 2. Palazzi-Vistalli (Orobie).
Definiti i calendari e le squadre 2011/12
Report dell'incontro avvenuto in Fisi lo scorso venerdì
Venerdì scorso nella nuova sede della Fisi di via Piranesi a Milano, si è svolta la prima riunione della Commissione di scialpinismo per la stagione agonistica 2011/2012.
Prima di iniziare i lavori, Giovanni Morzenti, nella sua ultima apparizione in pubblico come presidente della Federazione, ha voluto portare i suoi saluti e augurare buon lavoro alla Commissione in vista della prossima stagione.
Morzenti, rassegnato e amareggiato, ha lasciato la parola ad Armando Mariotta. Il neo eletto presidente della Federazione Internazionale ISMF, ha illustrato quali sono stati i primi passi mossi dal nuovo Consiglio Direttivo e quali saranno i principali obiettivi per i prossimi anni agonistici.
La Commissione, rappresentata da tutti i Comitati Regionali, e presieduta da Lorenzo Conci e da Stefano Mottini, ha stilato il calendario per i Campionati Italiani e per la Coppa Italia.
I Campionati Italiani sono pressoché definitivi, mentre per quanto riguarda la Coppa Italia, il calendario potrebbe subire qualche modifica. Al momento le gare in programma sono dieci, ma il numero massimo da inserire nel calendario è otto. Alla Coppa Italia entrano di diritto i Campionati Italiani Individuali, a Squadre e Top Class.
I tre Campionati Italiani, Vertical&Staffetta, Individuale e a Squadre si disputeranno tutti nei weekend di gennaio e precisamente il 7/8 per la Vertical&Staffetta a Piancavallo in provincia di Pordenone, il 15 gennaio a Premana si assegnerà il titolo Individuale e il 29 gennaio sarà la volta del Campionato a squadre. I titoli tricolori per i team si correranno in Val Comelico in occasione della Pitturina Ski Race.
Il fatto di avere tutti i Campionati Italiani a gennaio ha sollevato qualche discussione, soprattutto in vista degli impegni di Coppa del Mondo per gli azzurri della nazionale. La prima tappa di Coppa del Mondo si disputerà il 22 gennaio in Andorra, mentre i Campionati Europei andranno in scena dal 4 al 12 febbraio sulle nevi francesi di Pelvoux.
Il Campionato Top Class, dopo due anni ritorna al Tour du Grand Paradis. La gara in Valsavarenche si disputerà il 22 aprile 2012.
Giovanni Capra, responsabile della Coppa Italia, ha fatto un resoconto della passata stagione e ha sottolineato l’importanza di far crescere il circuito che rappresenta lo scialpinismo italiano. Per la prossima stagione sono state messe sul tavolo alcune idee per dare spessore e professionalità all’intero circuito. Cronometraggio effettuato dagli stessi tecnici per tutte le prove e che sia di due anni la presenza della competizione nel calendario della Coppa, sono solo alcuni dei progetti che prenderanno forma nei prossimi mesi.
I due tecnici azzurri, Oscar Angeloni e Nicola Invernizzi, oltre a esprimere le loro sensazioni sull’andamento della passata edizione, hanno programmato i prossimi impegni tra i raduni di Nicolosi e di Falcade, e prove di Coppa del Mondo. Inoltre hanno diramato le squadre per la prossima stagione. Ora le squadre dovranno essere approvate dal Consiglio Federale, ma tutto slitterà di qualche settimana visto il prossimo commissariamento della Federazione.
La giornata di lavoro è terminata con il resoconto di Stefano Mottini e Lorenzo Conci sulla situazione del nuovo corso allenatori. Proprio nella mattinata c’era stato un incontro tra la Federazione e le Guide Alpine. Calendario 2011/12 Campionato Italiano Vertical&Staffetta, Piancavallo (PN), 7/8 gennaio 2012.
Campionato Italiano Individuale, “34° Pizzo Tre Signori”, Premana (LC), 15 gennaio 2012.
Campionato Italiano a Squadre, “Pitturina ski race”, Val Comelico (BL), 29 gennaio 2012.
Campionato Italiano a Tecnica Libera, “Trofeo Rollandon”, Rhemes-Notre Dame, 15 aprile 2012.
Campionato Italiano Top Class, “Tour du Grand Paradis”, Valsavarenche (AO), 22 aprile 2012. Coppa Italia (da confermare)
10^ Misurina Ski-Raid, Misurina (BL), 18 dicembre 2011. Senior/Master/Giovani.
Ski Alp Race Ahrntal, Valle Aurina (BZ), 22 gennaio 2012. Senior/Master.
Skialp 3 Presolana, Castione della Presolana, Clusone (BG), 05 febbraio 2012. Senior/Master/Giovani.
31° Tr. Maurizio e Carlo Fiou, Saint Oyen, Flassin (AO), 04 marzo 2012. Senior/Master
52^ Scialpinistica dell’Adamello, Tonale, Ponte di Legno (BS), 11 marzo 2012. Senior/Master/Giovani.
60^ Tre Rifugi, Roccaforte Mondovì (CN), 9 aprile 2012 (da confermare). Senior/Master.
63° Tr. Parravicini, Carona (BG), 29 aprile 2012. Senior/Master. Nella riunione sono stati formalizzati i nomi degli atleti e degli allenatori che comporranno le squadre, anche se in realtà sarà compito del consiglio federale dare il proprio benestare.Squadre Nazionali 2011/2012
SENIOR/M
- Manfred Reichegger
- Matteo Eydallin
- Damiano Lenzi
- Pietro Lanfranchi
- Lorenzo Holzchnekt
- Daniele Pedrini
- Denis Trento
- Dennis Brunod
Osservati:
- Alessandro Follador
- Guido Giacomelli
ESPOIR U 23/M
- Michele Boscacci
- Robert Antonioli
- François Cazzanelli
SENIOR/F
- Corinne Clos
- Gloriana Pellissier
- Elena Nicolini
ESPOIR/F
- Martina Valmassoi
- Elisa Compagnoni
JUNIOR/M
- Stefano Stradelli
- Nadir Maguet
- Mirko Ferrari
- Michele Pedergnana
- Federico Nicolini
- Gianluca Vanzetta
- Luca Faifer
CADETTI/M
Da definire
JUNIOR/F
- Alessandra Cazzanelli
- Silvia Piccagnoni
CADETTI/F
- Giorgia Della Zanna
Responsabile tecnico squadre
- Oscar angeloni
Responsabile tecnico sett. Giovanile
- Nicola Invernizzi
3 Laghi 3 Rifugi: chi sono i favoriti?
Attesa per la skyrace del 10 luglio che assegnerà i tricolori a staffetta
Forte dei consensi ottenuti nelle tre precedenti edizioni, la SkyRace '3 Laghi 3 Rifugi' anche quest’anno sarà chiamata ad assegnare i titoli italiani FISKY (Federazione Italiana Skyrunning) a staffetta. Per l’occasione, domenica 10 Luglio, molti dei migliori interpreti della disciplina sono quindi attesi sullo spettacolare tracciato orobico che prevede una prima frazione di salita (sviluppo 13.6km con dislivello positivo prossimo ai 1370m) e una seconda con poca salita e molta più discesa (sviluppo di 17,2km con dislivello positivo di circa 250m e uno negativo di 1210m); il tutto passando per le cascate del Serio e toccando i rifugi Coca, Curò e Barbellino.
«L’idea che sta alla base dell’evento è fare conoscere le bellezze dell’Alta Valle Seriana e promuovere le Orobie con il loro potenziale escursionistico, sfruttando la spettacolarità della corsa in montagna d’alta quota – ha dichiarato il presidente del Comitato Organizzatore Mario Marzani -. Sin dalla prima edizione ci siamo ispirati ad alcune delle competizioni più blasonate, ricercando passaggi altamente spettacolari, proponendo un ricco montepremi, pacchi gara sempre apprezzati e facendo sentire importante qualsiasi concorrente». Per quanto riguarda l’edizione 2011, l’obiettivo dichiarato è siglare il nuovo record di presenze: «In un calendario estivo sempre più fitto di appuntamenti risulta difficile avere ai nastri di partenza un gran numero di atleti – ha continuato Marzani -. Ora però, grazie al buon nome che ci siamo fatti e all’importanza del tricolore a staffetta, ci attendiamo almeno un centinaio di coppie».
Numeri e livello, dunque, per una gara dall’esito quanto mai incerto. «Gli accreditati al gradino più alto del podio, specialmente al maschile, sono davvero molti: avremo gli azzurri Nicola Golinelli-Dennis Brunod, il campione della corsa in montagna Emanuele Manzi al via con il valtellinese Giovanni Tacchini e poi ancora il nostro Paolo Gotti schierato al fianco del lariano Fabio Ruga. Essendo tutti questi binomi appartenenti a club diversi potranno correre per il primo posto, ma non per il titolo». Sfogliando l’elenco iscritti, in lizza per il tricolore 2011 vi sono infatti i Valetudo Mikhail Mamleev-Mohammed Zahidi, i loro compagni di team Luca Miori-Luca Carrara, gli Altitude Fabio Bonfanti-Michele Semperboni e diversi altre equipe per ora solo accreditate ma non ancora iscritte ufficialmente.
Più facile il pronostico nella gara in rosa dove super favorita per vittoria e titolo è la squadra Valetudo composta dalla campionessa mondiale in carica Emanuela Brizio e dall’unica atleta che lo scorso anno aveva rischiato di batterla sul duro tracciato della Becca di Nona, Raffaella Miravalle. Attenzione inoltre al collaudato duo Fly-Up di Carolina Tiraboschi-Rossana Moré o all’inedita coppia composta dall’azzurra di casa Lisa Buzzoni e dalla nazionale transalpina Stephanie Jimenez.
Per quanto riguarda l’aspetto prettamente logistico, ancora una volta quartier generale dell’evento sarà il Palazzetto dello Sport di Valbondione ove domenica mattina alle 8.30 sarà dato il via alla gara. Da qui sarà possibile prenotare un volo in elicottero e seguire la gara dall’alto: «Per chi invece volesse invece calzare gli scarponcini e poi raggiungerci nel post race alle premiazioni, il tracciato è completamente segnalato e regala scenari di rara bellezza – ha concluso Marzani -. Non posso che invitare gli appassionati a partecipare numerosi; dal canto nostro faremo di tutto per regalarvi una bellissima giornata di sport».
Da ricordare che le iscrizioni chiuderanno venerdì sera. Chi volesse confermare la propria adesione potrà farlo mandando una mail askyrace@trelaghitrerifugi.it, oppure inviando la modulistica richiesta al seguente numero di fax: +39 035.464281
(comunicato stampa)
L'uomo di Pierra
Una sera a cena con Guy Blanc
Ad Areches anche a giugno si parla di Pierra Menta. Si cammina per le vie del paese con lo sguardo sempre rivolto alle montagne, i rituali sono gli stessi. Stesso ristorante, stessa formagieri, sono le 18 e si rischia di andare al briefing. Invece si fa tappa al mitico Cafè des Sports dove incontriamo Guy Blanc per un aperitivo.
Guy da quando sei al timone del Pierra Menta? "Dall'inizio"
E non sei stanco? "Non sarei qui"
Lo sai che in Italia in tanti ti odiano? "Ho anche tanti amici. Dovrei fare un Pierra Menta solo per gli italiani, tante sono le richieste. Noi per motivi di sicurezza, ricettività e per garantire a tutti le stesse condizioni abbiamo capito che non possiamo accettare più di 200 squadre. Ma cosa credi che non piacerebbe anche a noi avere 1000 persone in gara?"
Quante squadre avete rifiutato quest'anno? "Oltre 400"
C'è un criterio di selezione? "Prima si stabilisce una quota per nazione e poi si valutano i curriculum. Le domande incomplete invece vengono scartate subito.
Le manifestazioni più importanti si corrono ogni due anni, voi perché avete scelto ogni anno? "Se la facessimo ogni 2 anni non avremmo più volontari. E' fondamentale avere continuità, saper dare motivazioni e creare il giusto affiatamento, ma anche per motivi legati agli sponsor."
I 500 volontari del Pierra sono un valore inestimabile … "Per la nostra gente è motivo di orgoglio far parte del Pierra Menta. Iniziamo ad avere il cambio generazionale, iniziamo ad avere i nostri figli nel gruppo. Il volontariato qui non si esaurisce mai, anche se ai vertici non si rinnova così facilmente. La nostra è' una tradizione che ci si tramanda, è la forza che ci fa andare avanti. Il Pierra è un'attività che dura 12 mesi. In estate si vanno a sistemare i passaggi in quota, si fa formazione e sicurezza. Ci si trova sin dalla primavera ad analizzare la manifestazione passata e a programmare quella futura."
Cosa pensi di questo nuovo modo di concepire lo scialpinismo? "Non è tanto importante quello che penso io. Ritengo invece che lo scialpinismo tradizionale e quello moderno debbano convivere, confrontarsi e non pensare a rivendicare la propria immagine. E noi lo dimostreremo nel 2013 quando a febbraio organizzeremo i mondiali e a marzo la Pierra Menta. C'è posto e spazio per tutti."
Qui si è corso in tutte le condizioni, riuscite sempre ad assicurare la manifestazione. "E' sicuramente motivo di orgoglio. Ci sono stati anni in cui abbiamo fatto 10 mila metri di salita senza mai andare sopra i 2 mila perché per 4 giorni è sempre piovuto. Altre volte il pericolo valanghe ci ha costretti ad itinerari alternativi anticipando molto le partenze, o come la scorsa edizione dover rinunciare al Grand Mont."
Ma quanti percorsi avete? "Ne abbiamo oltre trenta. E tutti sul territorio di competenza di Areches. Fuori giurisdizione non si può andare dal momento che la responsabilità della sicurezza sul territorio grava sul sindaco e gli altri sindaci non intendono assumersi responsabilità altrui. Servirebbe oltretutto una trafila burocratica assurda, restiamo quindi sempre dentro il nostro territorio."
Il ricordo più triste ed il più bello di 26^ edizioni. "Il più triste è legato alla tragedia del 1999, quando 9 dei nostri durante la tracciatura di una tappa rimasero sepolti sotto una valanga. Tutti morti. Sono quelle cose che ti segnano, ma abbiamo deciso di andare avanti anche per loro"
non mi ha detto il più bello "….la prossima edizione"
Intervista in esclusiva a Mariotta
Si delineano gli incarichi e gli obiettivi
La scorsa settimana si sono svolte le elezioni per la nuova presidenza e il direttivo della Ismf. Armando Mariotta è stato eletto Presidente con la maggioranza dei voti. Una Federazione in parte da rivedere nei progetti e nello staff che dovrà dirigere per i prossimi anni lo scialpinismo internazionale. Abbiamo chiesto al nuovo Presidente quale sarà il suo modus operandi.
Presidente, complimenti per la sua nuova nomina. Quale sarà il suo primo impegno?
“Il nostro primo impegno sarà di organizzare la Federazione come se fosse un’azienda, che ha delle persone disponibili a lavorare e che ognuna di queste avrà un incarico ben preciso salvo naturalmente portare sul tavolo dell’executive board le decisioni finali. Il passo successivo sarà quello di farmi accompagnare da Lluis Lopez e da Pierre Dolo al Cio. Proprio con il Cio abbiamo un appuntamento telefonico i primi giorni di agosto, questo incontro serve per dare la possibilità a Lopez e a Dolo di presentarmi al Comitato Olimpico e soprattutto per rassicurali del fatto che ci sarà continuità gestionale. Il progetto di diventare Federazione Olimpica è sempre una delle nostre priorità. Dopo, in questa prima fase di incontri istituzionali, andremo a parlare con la Wada e Sport Accord, per lanciare un messaggio di distensione e di continuità. Questi sono i nostri impegni dal punto di visto burocratico, per quanto riguarda l’aspetto puramente sportivo, dovremmo strutturare nella Federazione le Commissioni Tecniche. Di questo aspetto se ne occuperà Pierre Dolo, in particolare della Commissione antidoping e la Commissione medica. Il lavoro principale di queste prime settimane è definire il “prodotto” Coppa del Mondo e Campionati del Mondo da vendere ai potenziali sponsor. Questo aspetto è molto importante perché noi dobbiamo capire qual è il nostro prodotto, a chi ci rivolgiamo, quanto costa, e quanti e quali risultati può portare allo sponsor.”
Quale sarà la sede della Ismf?
“La sede dalla Spagna si trasferirà in Italia. Gli uffici operativi e la segreteria sarà fisicamente a Mondovì, presso Roberto Cavalli, nostro segretario generale che avrà al suo fianco una ragazza che seguirà tutti gli aspetti tecnico/burocratici. La sede istituzionale sarà invece a Torino, presso i locali del Comitato Regionale della Fisi”.
La nuova squadra è in via di definizione, quasi tutti i nomi hanno trovato una loro connotazione. Per il Direttore Tecnico sappiamo che non è stato ancora fatto nessun nome.
“Per quello che riguarda lo sport deparment stiamo cercando di modernizzare la struttura. Questo settore sarà sotto la guida della tedesca Tamara Schlemmer che sarà supportata dal lavoro dello svizzero Rolf Zurbrugg. Magda Zbrzeska gestirà i contatti e i rapporti con le persone. Con Magda stiamo definendo in questi giorni il rapporto di collaborazione. Sul direttore tecnico stiamo facendo delle grosse riflessioni, abbiamo dei nomi sul tavolo ma non abbiamo ancora deciso nulla”.
Quale sarà il compito del Direttore Tecnico?
Noi crediamo che il Direttore Tecnico dovrà iniziare il suo compito visitando la gara e verificare che i percorsi siano corretti, il suo è un lavoro prettamente tecnico. Allo stato attuale il Direttore Tecnico faceva praticamente tutto, dalla visita alle nuove location ai momenti di confronto con le Federazioni locali, adesso vogliamo spezzettare questa funzione. Parte di questi compiti passeranno a Magda”.
In questi ultimi anni la Federazione non è mai stata in ottimi rapporti con i Comitati Organizzatori delle gare di Coppa del Mondo o dei Campionati Europei/Mondiali. In che modo si potrebbe ricucire questo allontanamento?
Innanzitutto dobbiamo ricordare che sono le Federazioni Nazionali che fanno da riferimento ai vari Comitati, infatti, sono le Federazioni che portano in Ismf le varie candidature. Se riusciamo nel nostro obiettivo di definire in modo preciso questo prodotto Coppa del Mondo, e avremmo degli sponsor importanti, si andranno strutturare molto bene alcuni aspetti organizzativi, ad esempio la comunicazione, lo spazio dedicato agli sponsor, le richieste delle aziende partner e molti altri dettagli. Con questi elementi sapremo che cosa dobbiamo chiedere all’organizzatore e sicuramente daremo un aiuto organizzativo tangibile. Per questi aspetti, oltre ad avere il momento di confronto per eccellenza che è il Forum organizzato in autunno, sarà Madga che curerà i rapporti tra Ismf e Comitati Organizzatori. E’ da sottolineare che questi aspetti non cadranno nella sfera del Direttore Tecnico”.
Secondo lei quale dovrà essere il filo conduttore che lega le gare di Coppa del Mondo?
Ogni gara di Coppa del Mondo dovrà dimostrare cosa intendiamo per lo scialpinismo competitivo che possa diventare uno sport olimpico. Speriamo che ogni tappa di Coppa del Mondo abbia due eventi, ad esempio la sprint o la vertical o magari questa nuova idea di gara che abbiamo in modo improprio chiamato Short Track. Per questa progetto di gara dobbiamo lavorarci perché non è nemmeno nei regolamenti. Il secondo giorno sarà dedicato alla gara individuale. Credo che nella futura Coppa del Mondo ci sia uno spazio per le gare a squadre, ma che sia uno spazio molto marginale. Alcuni di noi sostengono che la Coppa del Mondo debba essere sono individuale”.
Una definizione di “Short Track”.
E’ una competizione che sta nel mezzo tra la gara sprint e la staffetta, più lunga di una sprint e individuale. Immaginiamoci il contesto, il campo gara di una staffetta, ma a partecipazione individuale, non per nazioni. Sicuramente una gara di questo tipo è spettacolare, e racchiude in sé tutti gli elementi dello scialpinismo. Potrebbe inoltre garantire e soddisfare tutte le indicazioni del Cio.
Il lavoro per il nuovo direttivo della Ismf non manca, non mancheranno nemmeno le critiche a questo nuovo modo di pensare, ma almeno abbiamo l’impressione che l’impronta data alla Federazione sia professionale e affidata a persone capaci. In bocca al lupo…bianco!
La Stava Sky Race parla spagnolo
Una gara meravigliosa con 250 atleti al via
Si parte con il Vertical alle 8, una salita di 1150 metri di dislivello con uno sviluppo di 5 km, e come da pronostico Urban Zemmer si impone infliggendo distacchi pesanti agli avversari. Quando la salita diventa impossibile lui fa la differenza, se ne va con frequenze impressionanti. Dietro a lui staccato di 3 minuti un generosissimo Ivo Zulian, scialpinista dei Bogn da Nia, e a chiudere il podio il giovane Gardener dell'Us Cornacci di Tesero. Bene anche gli altri scialpinisti Pierantoni, Facchinelli e Trettel che chiudono rispettivamente in settima, ottava e nona posizione. Spettacolo in campo femminile con le prime tre appaiate sino a 100 metri dall'arrivo quando si scatena la bagarre. Vince allo sprint Irene Senfter su Francesca Simoni, sul terzo gradino Sabrina Zanon scialpinista del Cauriol.
Alle 9 prende il via da Tesero la Stava Sky Race. Sono oltre 2 mila metri di dislivello con uno sviluppo di 21 km. Il forestale Manzi prende il largo sin dal via, impone un ritmo da vertical, stacca Larger, Mamleev, Tavernaro e lo spagnolo Caballero che transitano in vetta al Cornon con 2' di svantaggio. Nella successiva discesa il gruppetto degli inseguitori si avvicina a Manzi, e a quel punto lo spagnolo Ortega rompe gli indugi, e attacca forte. Nella seconda salita, quella che porta in vetta al Monte Agnello, lo spagnolo è una furia. Se ne va, non riescono a tenerlo. Manzi paga il forcing iniziale e deve guardarsi le spalle da Larger e Tavernaro che si fanno sotto minacciosi, resta staccato Mamleev che sembra però avere ancora un ottimo giro gamba. L'ultima picchiata di 5 km su Stava diventa una passerella d'onore per lo spagnolo che incrementa il suo vantaggio chiudendo con quasi 5' minuti di vantaggio. Dietro invece ne succedono di tutti i colori. Manzi non tiene il veemente ritorno di Larger e Tavernaro e viene infilato, Mamleev prima chiude il distacco sui tre, poi ingaggia una battaglia in discesa con Larger per la piazza d'onore che si aggiudica per una manciata di secondi. Sul quarto gradino un positivo Tavernaro.
In campo femminile la Cardoni fotocopia la tattica di Manzi e parte sparata. Transita in testa sul Cornon su una sorprendente Nadia Scola, ma da dietro vengono su forte sia la Rossi che la Brizio. La campionessa del mondo prende il comando sul Monte Agnello e controlla su una indomita Rossi che in discesa le prova tutte per rientrare sulla battistrada. La Brizio si aggiudica così la Stava con 1' sulla Rossi che a sua volta regola la Cardoni con una ventina di secondi.
Una giornata da incorniciare sul Cornon, con un folto pubblico che ha assiepato i pendii e che ha fatto da cornice a questa sesta edizione della Stava Sky Race che chiude con un bilancio da record. Non bisogna essere dei profeti per immaginare che questa gara avrà un grande futuro. Tracciato tecnico e spettacolare, ambiente meraviglioso, organizzazione perfetta, grande entusiasmo e competenza. Gli ingredienti per vedere questa gara nell'elite mondiale della specialità ci sono tutti.
Classifica vertical
uomini
1. Urban Zemmer 46'30"
2. Ivo Zulian 50'16"
3. Stefano Gardener 50'37"
donne
1. Irene Senfter 1h06'21"
2. Francesca Simoni 1h06'24"
3. Sabrina Zanon 1h06'26"
Classifica Stava Sky race
uomini
1. Caballero Ortega Miguel 2h07'40"
2. Mamleev Mikhail 2h12'06"
3. Larger Paolo 2h12'18"
4. Tavernaro Michele 2h13'03"
4. Manzi Emanuele 2h13'49"
donne
1. Brizio Emanuela 2h42'40"
2. Rossi Raffaella 2h43'54"
3. Cardone Debora 2h44'18"