Maddalene Skymarathon
Prova unica per l'assegnazione del titolo regionale Fisky
Domenica 28 agosto andrà in scena la terza edizione di questa spettacolare Skymarathon che si corre nel gruppo delle Maddalene, situato a cavallo tra il Trentino e l'Alto Adige nel gruppo Ortles-Cevedale, sede del Parco Nazionale dello Stelvio. Si tratta di un sistema montuoso di mezza montagna con quote che non superano i 2700 metri, che si caratterizza per gli estesi panorami, le sue innumerevoli malghe e laghetti che fanno da cornice ad un ambiente di rara bellezza fatto di foreste, pascoli e rocce. La zona è contraddistinta da una infinita rete di sentieri che attraversano in lungo ed in largo quest'area e sui quali si snoda la Maddalene Skymarathon. Si tratta di un percorso che attraversa il gruppo delle Maddalene con uno sviluppo di 44,5 km ed un dislivello positivo di 2905 metri. La partenza avverrà alle ore 7 da Madonna di Senale in territorio altoatesino ai piedi del Passo Palade e l'arrivo è posto a Rumo in Val di Non. Nella scorsa edizione in campo maschile si impose Fulvio Dapit con il tempo di 4h37' su Silvano Beatrici e Fabio Bonfanti. In campo femminile Stephanie Jimenez vinse con con uno strepitoso tempo di 5h20' chiudendo in 11^posizione assoluta. Il tempo massimo è fissato in ore 9.30 con due cancelli orari, il primo posto a Malga Kessell dopo 15,5 km , il secondo a Malga Binasia dopo 30 km che saranno chiusi rispettivamente dopo 3h30' e 7h. Lungo il percorso saranno assicurati 4 ristori oltre al pranzo finale all'arrivo e l'organizzazione mette a disposizione un servizio navetta per portare gli atleti dalla zona arrivo alla partenza e viceversa. Bisogna affrettarsi per le iscrizioni , visto che manca davvero poco alla chiusura che avverrà al raggiungimento di quota 200. Per maggiori informazioni e dettagli è consultabile il sito www.maddaleneskymarathon.it.
Zemmer si ripete al Vertical Alba - Crepa Neigra
Nadia Scola sbaraglia il campo femminile
Sempre e solo lui: Urban Zemmer. Ci provano ad attaccarlo, ma lui lascia fare e poi li stacca con una progressione inarrestabile. Torna a ripetersi nel suo veritical, quello che lo scorso anno lo laureò campione del mondo e due anni fa gli consegnò l'alloro europeo. Una forza della natura Urban, copre i 1000 metri di dislivello, dai 1465 di Ciasates ai 2465 di Crepa Neigra, in 33'40", mezzo minuto sopra il suo tempo record dello scorso anno. In 135 si sono presentati al via, ed iniziano a farsi vedere gli scialpinisti. Lo sloveno Nejc Kuhar, ottimo quarto al Mezzalama in compagnia di Alessandro Follador, chiudono rispettivamente in seconda e terza posizione, gli unici a provare a contenere la veemenza di Urban Zemmer. Molto bene il giovane fondista fiemmese Stefano Gardener che chiude in quinta posizione tallonato da Marco Facchinelli altro scialpinista del Bogn da Nia.
In campo femminile Nadia Scola si impone alla grande sul sentiero di casa, staccando di oltre 2' Alessandra Valgoi e di 3' Francesca Simoni.
Va in archivio anche questa edizione da "single" del Vertical di Alba di Canazei, dal prossimo anno tornerà infatti, come da tradizione, a disputarsi nello stesso week end della Dolomites SkyRace.
Classifica maschile
1. Urban Zemmer 33'44"
2. Nejc Kuhar 35'05"
3. Alessandro Follador 35'59"
4. Henry Hofer 36'43"
5. Stefano Gardener 37'01"
Classifica femminile
1. Nadia Scola 47'49"
2. Alessandra Vagoi 49'55"
3. Francesca Simoni 50'43"
La Sportiva Vertical Trophy
E' nato un nuovo circuito di gare sola salita
L'autunno in montagna è forse la stagione più affascinante e andarci di corsa è davvero speciale. I colori ed i profumi sono ancora più intensi, le temperature risultano gradevoli ed il turismo di massa è solo un ricordo. In Val di Fassa e Fiemme da qualche anno esistono delle gare autunnali di corsa in salita che hanno riscontrato un ampio consenso soprattutto tra gli scialpinisti. Si scalda il motore, si comincia a sentire il profumo di neve e l'aria un po' frizzante ci ricorda che non manca molto alle prime uscite con le pelli.
Quattro amici scialpinisti hanno lanciato l'idea di consorziare le quattro manifestazioni e così il battesimo avverrà il 24 settembre a Moena con la Vertical Peniola, per seguire il 01 ottobre ancora in Val di Fassa e precisamente a Soraga con la Ciock Vedeler. Seguirà l'8 ottobre la Scaldagambe a Stava e poi gran finale in Val di Fiemme con la Ziano Bambesta.
Una bella iniziativa, che ha come unico intento quello di consolidare lo spirito di amicizia ed allegria che ha contraddistinto sinora queste manifestazioni. Nei prossimi giorni verrano forniti i dettagli tecnici ed organizzativi delle singole manifestazioni, intanto annotatevi le date sul calendario.
In Valmasino tutto è pronto per il Kima 2011
Sabato 27 agosto il MiniKima, domenica 28 la Valmasino SkyRace
In Valmasino è cominciato il countdown per gli eventi Kima 2011 che cominceranno sabato 27 agosto con il Minikima da 6 e 16km per terminare il giorno successivo con la Valmasino SkyRace. Nel mezzo, sono confermate la 17ª Festa delle Guide - con premiazione della guida emerita - e l’esibizione della Sezione di Lecco dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.
Entrando nei dettagli, a dieci giorni dalla gara clou, sono già una settantina i corridori del cielo accreditati per la 3ª edizione della Valmasino Skyrace. «Con i suoi 25 km di sviluppo, 1850 m di dislivello positivo e altrettanti da percorrere in discesa dopo avere superato il GPM fissato al Passo Barbacan (2570 mslm), questa gara è valevole come primo importante trail per il Kima 2012 che ancora una volta sarà mondiale di Ultraskymarathon – ha dichiarato Ilde Marchetti -. A livello organizzativo, per noi sarà una buona occasione per testare delle migliorie in chiave iridata come l’area espositiva di Filorera dove avremo alcune delle migliori griffe del mondo della montagna. Per quanto riguarda invece l’aspetto iscrizioni, rispetto all’edizione 2009, nonostante alcune importanti concomitanze, ci aspettiamo almeno un centinaio di concorrenti».
Tra questi spiccano i nomi di due skyrunner il cui nome è legato a doppia mandata con la gara della Valmasino: Corinne Favre e Paolo Gotti. «Entrambi, oltre ad essere grandi atleti sono due amici dell’associazione Kima – ha continuato Ilde Marchetti -. Ed entrambi partiranno per vincere. Ciò non toglie che a livello organizzativo attendiamo la risposta di altri campioni italiani e stranieri. Nei prossimi giorni, in base all’andamento delle ultime gare e al loro stato di forma scioglieremo le riserve».
Passando invece alla non competitiva del sabato, sulla gara lunga con giro di boa nella suggestiva cornice della Val di Mello è confermata la presenza di una guest star di primo piano come il più volte vincitore del Trofeo Kima Mario Poletti: «Vista la sua presenza come promoter Scott, Mario ci ha farà l’onore di prendere parte al Minikima da 16km. Per i numerosi skyrunner cresciuti con il mito del Kima ritengo sia motivo di orgoglio e soddisfazione potere correre al fianco di un simile campione».
Scheda Tecnica Valmasino SkyRace:
- Distanza di 25.5 km
- Dislivello totale 3700 m
- Partenza e arrivo a Filorera (850 m).
Tracciato:
La gara tocca le seguenti località: Valle dei Bagni ,Rif. Gianetti, Passo Barbacane, Rif. Omio, Bagni di Masino, Piana di Bregolana, San Martino e arrivo a Filorera (850m).
Materiale Obbligatorio:
Sono obbligatori scarpe da trail running, calzini, fuseaux 3⁄4 indossati (variante ciclisti con calze a compressione graduata), guanti, giacca o gilet antivento al seguito, Tshirt o maglia tecnica sotto il pettorale – nei tratti tecnici è proibito l’uso di bastoncini da sci ed è consigliato l’uso del casco. Tutto l’equipaggiamento obbligatorio deve essere al seguito fino all’arrivo, pena squalifica o penalità in base al regolamento.
Vertical Alba di Canazei
Domenica 21 agosto il via da località Ciasates
Uno dei vertical più famosi, se non altro per essere stato prova di Coppa del Mondo e dell'Europeo. Proprio su questo tracciato si laureò infatti campione del mondo Urban Zemmer, che ha assicurato la sua presenza. Come sempre sarà una starting list importante, ma al momento non è dato sapere con esattezza il numero dei partecipanti visto che le iscrizioni saranno possibili solo il giorno della gara in zona partenza, che avverrà alle ore 10.30. Un tracciato impegnativo, 1000 metri di dislivello con uno sviluppo di appena 2100 metri con partenza dai 1465 metri di località Ciasates ed arrivo ai 2465 in località Ciampac. Una "sparata" lungo il sentiero del fulmine, il cui nome rende l'idea dello sviluppo del tracciato, con il tempo da battere di 33'16" stabilito nella scorsa edizione da Urban Zemmer . In campo femminile il record è di un'altra fuoriclasse, la francese Laetitia Roux che vanta uno strepitoso 40'e16". La meteo favorevole di questi giorni permetterà di trovare un percorso in ottime condizioni, asciutto e pulito. Il resto del programma prevede alle ore 12 il pranzo in quota presso i rifugi Tobià del Giagher e Ciampac.
I 1000 metri del guardaparco a Ceresole
Domani si corre il vertical
Tempo da battere il 39.01 fatto segnare nel 2009 da Enzo Mersi nel vertical che dalle sponde del Lago di Ceresole arriva fino sopra i paravalanghe del Courmaon in un tracciato di quasi 1000 metri di dislivello…
Ad attaccare questo tempo ci saranno nomi di spicco come Marco De Gasperi, Daniele Fornoni, Matteo Eydallin e altri specialisti della distanza.
Qualcuno aveva ipotizzato la presenza di Kilian ma lo spagnolo è ancora alle prese con il dopo gara della Serre Zinal.
Alle ore nove il via. E noi cercheremo di trovarci il più in alto possibile, come sempre...
Becca di Nona, è iniziato il count down
Il 4 settembre l'edizione del decennale
Sarà un'edizione speciale che taglierà il traguardo delle 10 candeline. Un'edizione che prevede un montepremi di addirittura 10 mila € e per i primi 250 iscritti sarà assicurato come gudget un paio di occhiali della Neon. Motivi quindi per essere al via ce ne sono tanti, di certo questa manifestazione gode di luce propria per la spettacolarità del percorso e l'ottima organizzazione. Quest'anno sarà valida anche come prova finale del'International Mountain Running Cup dichiarando quindi i vincitori dopo le 6 prove. Si partirà dalla centralissima piazza Chanoux di Aosta e si salirà sino ai 3142 metri della Becca di Nona. Il profilo altimetrico non lascia molte speranze, una vera e propria piramide con i suoi 2562 metri di dislivello positivo con uno sviluppo di 15 km. Come da tradizione ci saranno due percorsi: quello di sola salita con arrivo in vetta alla Becca di Nona e per gli amanti della discesa il percorso che prosegue dalla Becca di Nona con rientro al centro sportivo di Plan Fèlinaz ( Charvesond).
Il pubblico potrà seguire gli atleti anche quota, dato che all'altezza dell'abitato di Champex dopo circa 7 km attraverseranno la strada regionale. La Becca di Nona per gli amanti della corsa in montagna rappresenta un appuntamento da non perdere, per gli scialpinisti un banco di prova della propria condizione a pochi mesi dal via della stagione, per tutti un ottimo allenamento in un'ambiente spettacolare.
Il termine per le iscrizioni è fissato in mercoledì 31 agosto che potranno avvenire direttamente on line, tramite il sito www.beccadinonaskyrace.com, o via fax compilando l'apposito modulo. Alle 9, sempre da piazza Chanoux, prenderà il via anche la tradizionale camminata non competitiva Aosta, Charvensod, Plan Fèlinaz. Appuntamento quindi in vetta alla Becca di Nona dove ci saremo anche noi.
Test grantour a Cervinia
Una dozzina di modelli provati sul ghiacciaio
Dopo 3 giorni di vento forte che ha condizionato pesantemente le prove sci in programma, finalmente una di quelle giornate da incorniciare: non una nuvola, temperatura rigida quel tanto da mantenere la neve dura per tutta la mattina.
Le prove si sono svolte su terreno impegnativo: muro del KL per le sertpentine, curve condotte in velocità laddove il pendio si addolcisce e la neve è più morbida.
Test severo, come sempre: la neve è quella più amata dagli scialpinisti, quella trasformata in primavera con qualche chiazza di ventata qua e là.
Testatori: Seletto, Corvisiero, Zarattini, Marta. Una squadra ben affiatata e con una certa esperienza in materia. Tutti i giudizi sono stati filmati e registrati, anche le discese sono state riprese quasi per intero.
Occhi puntati sui Movement in versione 2011: saranno ancora loro i migliori? Il responso sul primo numero di Ski-alper… Hagan ha abbassato notevolmente il peso… Sint Aero Trab è più leggero di sempre… Un confronto duro fra sci performanti ma un po' pesanti e altri molto più leggeri. Non tutte le case stanno lavorando nella stessa direzione e la categoria da noi chiamata grantour si presenta varia e interessante.
Nemmeno un mese alla Transpelmo
Il 4 settembre la quarta edizione
Il quattro settembre scatta nuovamente la quarta edizione della Transpelmo, intorno appunto al Pelmo, Dolomiti. Obiettivo cinquecento iscritti per il Comitato organizzatore, dato possibile da raggiungere. Intanto le iscrizioni aumentano, anche perchè i partecipanti sono stati incoraggiati dalle offerte di gadget che gli organizzatori hanno messo sul piatto. La prima fascia di prezzo prevedeva che i concorrenti potessero scegliere una canotta o i pantaloncini oppure entrambi. La cosa più pratica è stata poter inserire la taglia per avere un gadget di “misura”. In questi giorni le iscrizioni sono aperte nella modalità “regular” quindi senza possibilità di scegliere la tipologia di gadget. La fascia “regular” si chiuderà il 28 agosto con il costo della quota di partecipazione fissato a 35€. Dal 29 agosto al 1 settembre la quota sarà aumentata di 5€. Il percorso che avvolgerà il “Caregon del Padreterno” partirà da Palafavera alle ore dieci, la prima parte di salita sarà nel bosco, per poi proseguire in quota con ampio sentiero, su pascoli e sulle distese di mughi, il rifugio Venezia dove gli atleti troveranno il primo ristoro. Dopo il Rifugio inizierà la vera salita, prima si toccherà una forcelletta poi si affronterà un ripido ghiaione sino a raggiungere forcella di Val d’Arcia, il GPM della gara. La discesa si svolge lungo il ghiaione fino a immettersi nel sentiero che porta al passo Staulanza. Nei pressi del Passo s’incontrerà il terzo ristoro. Superata una breve salita, inizierà la fase finale della discesa, passando per il Pian dei Buoi si raggiungerà nuovamente Palafavera dov’è situato l’arrivo e il ristoro finale. In zona arrivo, gli atleti avranno anche la possibilità di fare una doccia rigenerante. L’anello appena descritto ha uno sviluppo di quasi diciassette chilometri con un dislivello di 1296 metri. Ogni informazione sul tracciato e sulle iscrizioni si può trovare su www.transpelmo.it
Oggi sci race a Plateau Rosa
Provati 11 modelli top race
Ieri le funivie non hanno potuto girare a causa di un forte vento, questa mattina sembrava che la cosa dovesse ripetersi ma ad un certo punto il miracolo: impianti aperti e ghiacciaio in condizioni spettacolari anche grazie alle temperature quasi invernali, poi sole e caldo ma con neve sempre ben compatta.
Alain Seletto, Franco Corvisiero, Nicolò Zarattini e Andrea Basolo a raffica scambiandosi i vari modelli…
Neve strepitosa nella zona del KL con chiazze di ventata su un fondo duro.
Trab, Elan, Merelli, Botteroski, Blizzard, Elan, Dynastar, Dynafit, Movement, Hagan e Fischer hanno calato sul campo il meglio dello sci leggero.
Discese, serpentine, curve condotte e poi i giudizi, tutti rigorosamente filmati, per trovare il miglior modello. Ma il lavoro non è finito qui: i test proseguiranno ad inizio autunno con questi modelli. Domani scendono in pista i grantour e giovedì gli XXL.
Mammut Basecamp
Una cosa così non si era mai vista
Mammut, grande nome dell'abbigliamento e dell'attrezzatura per la montagna, ha presentato il suo ambizioso progetto per l'anniversario dei 150 anni della sua fondazione. E l'ha fatto in grande stile, secondo la propria tradizione, con un evento mai visto prima d'ora. Il progetto 150 Peaks prevede l'ascensione di 150 vette da qui al prossimo agosto 2012. Vette da conquistare in tutto il mondo, alcune delle quali scelte e votate direttamente dai propri clienti. Ad accompagnare gli alpinisti in questo progetto ci sarà la nuova linea Peaks Collection, creata con tessuti innovativi e contraddistinta da una linea accattivante. La presentazione alla stampa di questo grande evento è avvenuta sul ghiacciaio dello Yungfrau in Svizzera, patria di Mammut, dove è stato allestito un campo base per 200 persone sullo splendido belvedere tra Jungfrau, Monch e Eiger. Si è dato il via ufficialmente a questa serie di ascese collettive, e la prima non poteva che essere sullo Yungfrau, la celebre montagna svizzera che proprio in questi giorni ha celebrato il suo 200 anniversario dalla prima ascesa. C'eravamo anche noi, che abbiamo scalato invece i 4105 metri del Monch in parallelo alle tre cordate che salivano lo Yungfrau da tre versanti diversi. Un'organizzazione strepitosa che ha coinvolto oltre 50 guide alpine, che ha permesso di vivere e conoscere questa meravigliosa realtà che è Mammut. Workshop in quota, conferenze e dibattiti hanno fatto da contorno a questa splendida esperienza. Mammut non racconta la montagna, ma la fa vivere.
Piller Hoffer e la Senik vincono la Camignada
Alla partenza 1186 atleti
La carica è suonata alle 8.15, quindici minuti di ritardo sulla tabella di marcia per dare la possibilità a tutti di raggiungere la zona di partenza. Il programma della giornata non è dei più facili, trenta chilometri di sviluppo e 1319 metri di dislivello positivo.
Dalle sponde del lago di Misurina Matteo Piller Hoffer, vincitore nel 2008, con Manuel Speranza (Gruppo Cortina), ha preso il comando della gara. Aron Lazzaro (Gs Pavione Imer) saliva verso il Rifugio Auronzo tenendo a vista i due battistrada. Al primo controllo, posto alle pendici delle Tre Cime, Piller Hoffer e Speranza sono ancora insieme, due minuti più tardi transita Aron Lazzaro, poco dopo anche Alberto Gerardini e Ivan Geronazzo. La corsa dei fuggitivi prosegue senza intoppi, il vincitore del 2008 si accorge però che il suo avversario anche nelle brevi discese non riesce a tenere il suo ritmo. Dopo il Rifugio Carducci, c’è l’attacco, il cambio di ritmo è deciso e porta Matteo Piller Hoffer ad avere circa cinque minuti di vantaggio al termine della Val Giralba. Alle spalle dei due, Aron Lazzaro, conoscendo bene il percorso, cerca di gestire al meglio la gara. In campo femminile la favorita della vigilia è Jennifer Senik, lungo la prima salita è però Silvia Serafini a tenere la testa della gara. La Serafini passa al Rifugio Auronzo con qualche secondo di vantaggio, la Senik continua con il proprio ritmo sapendo che la gara è ancora lunga. Seguono Michela Campigotto e Daniela Da Forno.
Matteo Piller Hoffer vola lungo la Val Giralba, negli ultimi chilometri in piano, sente che le gambe non rispondono come dovrebbero, tagliare il traguardo per primo è possibile, ma non è più una certezza. L’entrata al Palaghiaccio per il sappadino è trionfante, con il tempo di 2.44.26 bissa il successo del 2008, ma lascia tre minuti al proprio avversario. Manuel Speranza nell’ultimo tratto fa girare le gambe con più efficacia e chiude n 2.46.18. Sul terzo gradino del podio si conferma Aron Lazzaro con il tempo di 2.49.42. In quarta posizione arriva ad Auronzo Nicola Giovannelli, mentre Geronazzo e Vallosio decidono di chiudere la loro gara, appaiati.
Tornando alla gara femminile, la Senik, dopo la prima parte di gara dove ha fatto fatica a trovare il giusto ritmo e a sciogliere le gambe, supera la Serafini dopo la Forcella Lavaredo e non voltandosi più indietro continua a correre pensando solamente al primo gradino del podio. Ad Auronzo sono arrivati in ventinove quando all’entrata del palaghiaccio si presenta Jennifer Senik. La forte atleta dell’Aldo Moro Paluzza, reduce dalla vittoria della Transcivetta, mette in archivio anche la Camignada con il tempo di 3.14.22. La Serafini chiude in 3.22.01. In terza posizione taglia il traguardo Michela Campigotto dell’Atletica Lamonese.
La Camignada poi Siè Refuge si dimostra ancora una volta una “gara” con una profonda tradizione legata al più classico modo di andare in montagna come hanno fatto centinaia di appassionati. Genitori e figli, nonni e nipoti, amici a due e quattro zampe, tutti, nessuno escluso, hanno voluto vivere una giornata sotto le Tre Cime semplicemente passeggiando.
Interviste
Matteo Piller Hoffer conosce bene i sentieri che conducono da Misurina ad Auronzo passando per i famosi “Siè Refuge”. Il suo nome appare nell’albo d’oro nel 2008, alla trentanovesima edizione riscrive una pagina della storia della Camignada. Il volto del sappadino subito dopo l’arrivo lascia intravedere i segni della fatica, una fatica che gli ha fatto compagnia soprattutto negli ultimi cinque chilometri. “La gara è andata abbastanza bene – ha detto tra un respiro e l’altro il vincitore – se la paragono a questo periodo della mio stato di forma. Purtroppo ho sempre i muscoli delle gambe contratti e in piano non riesco a prendere un bel ritmo. Ho corso con una bella falcata sia in salita sia in discesa, ma è sull’ultimo tratto che ho perso quasi tutto il mio vantaggio”. “Nel primo tratto di gara – ha continuato Piller Hoffer – ho corso con Speranza, ma mi sono subito accorto che nei brevi tratti di discesa, mentre io riuscivo ad allungare il passo, lui non riusciva a starmi dietro. Nella discesa del Carducci ho provato ad andarmene, mi pare che alla fine della Val Giralba avevo circa cinque minuti, poi nel piano ne ho persi tre”.
Arriva zoppicante, si guarda intorno e sbuffa, è Alberto Gerardini, quasi atleta di casa che sino al Rifugio Carducci era in lizza per la quarta posizione. “Dopo il Carducci mi sono buttato in discesa, ma quasi verso la fine sulle pietre bagnate ho sentito la caviglia cedermi. Dopo i vari infortuni, in discesa non riesco ad avere un appoggio sicuro e stabile. Non voglio più rischiare di farmi male e così ho rallentato”.
Dopo la vittoria alla Transcivetta, Jennifer Senik vince un’altra mitica gara di corsa in montagna. Della Camignada conosceva la storia e aveva sentito tanto parlare della lunga discesa della Val Giralba. “Ho fatto tanta fatica – ha raccontato la Senik – avevo le gambe dure e non riuscivo a ingranare poi con il passare del tempo sono riuscita a prendere il mio ritmo e forse li ho fatto la differenza. Dopo il Rifugio Lavaredo, appena passata la forcella ho superato la Serafini e mi sono concentrata nella corsa. Per il resto della gara non mi sono mai girata, pensavo che la Serafini mi fosse incollata, non volevo commettere nessun errore che mi potesse compromettere la vittoria”.