Ski Trab Piuma Evo Ripido

Evoluzione hard del Piuma Evo Polvere

Si amplia la famiglia Trab che strizza l’occhio al freeride mountaineering. Ripido deriva dal Piuma Evo Polvere, col quale condivide sciancratura (123/88/109 mm su 178 cm) e raggio (21,8 m su 178 cm), ma da cui si differenzia quanto a struttura e peso. Nel primo caso l’anima è avvolta da una gabbia di carbonio che garantisce maggiore resistenza alla torsione senza modificare i valori di flessione, nel secondo la massa passa dai 1.390 g del Polvere ai 1.410 g di Ripido nella misura 178 cm. E’ destinato a quanti sciano canalini oppure nevi crostose e ghiacciate.


Arc'teryx M270

Imbrago ultra light per i terreni misti e lo ski-alp più tecnico

Il nuovo imbrago canadese si distingue per la versatilità d’uso: nato per l’utilizzo su misto e ghiaccio, è adatto anche per lo ski-alp più tecnico e impegnativo. Ultraleggero, vanta cosciali in mesh sufficientemente ampi da consentire di infilarlo anche a scarponi indossati. Non mancano due ampi anelli per agganciare l’attrezzatura. La costruzione si avvale della tecnologia Warp Strength per la distribuzione del carico lungo l’intera struttura dell’imbrago. Tecnologia che opera anche a favore del confort grazie alla cintura lombare conformata secondo l’ergonomia della schiena e forte d’imbottiture in foam nelle zone nevralgiche. Pesa 275 g e costa 120 euro.


Dall'Adamello al Rutor

Grande Course da ricordare per l'Adamello Ski Team

L’Adamello Ski Raid è in programma il 7 aprile 2013. Nel frattempo, i portacolori dell’Adamello Ski Team hanno comunque trovato il modo di far parlare di sé. Teatro dell’ultima, positiva, apparizione è stato il 16° Tour du Rutor Extreme. Gara che rientra nella Grande Course; quindi non potevano mancare alla sfida in Valgrisenche proprio gli organizzatori dell’Adamello Ski Raid Alessandro Mottinelli, Valerio Mondini e Mario Sterli. Affiancati da un nutrito gruppo di ski-alper appartenenti al medesimo sodalizio, capaci di ben figurare in ogni categoria. Riccardo Bonavetti e Nicola Tomasi hanno conquistato il gradino più basso del podio tra i cadetti, Daniela Toloni (Sci club Adamello) in coppia con l’atleta veneta Monica Sartogo, ha concluso al dodicesimo posto nella categoria senior femminile, mentre le coppie Paolo Gregorini e Mario Sterli, Michele Angeli e Roberto Testini, Gabriele Caldinelli e Nicola Rossi hanno rispettivamente chiuso al 72°, 127° e 157° posto della classifica senior maschile. Lodi anche per Alessandro Mottinelli e Valerio Mondini, quarti tra i master, così come per Fausto Moia e Lino Balzarini, 15° nella stessa categoria. Un pizzico di Adamello Ski, infine, ha segnato anche la vittoria assoluta di Laetitia Roux e Mireia Mirò. Le due campionesse hanno infatti disputato il Tour du Rutor dopo due settimane di allenamenti nel comprensorio lombardo/trentino, dove hanno affrontato i numerosi fuoripista che arricchiscono l’offerta turistica di Temù-Pontedilegno-Tonale-Presena.


Salomon Exo-Sensifit

L’abbigliamento da trail running tra scienza e tecnologia

Sviluppata, testata e perfezionata grazie alla collaborazione di atleti, esperti Salomon e ingegneri biomeccanici, Salomon Exo-Sensifit è la prima tecnologia specifica per l’abbigliamento da trail running, alla base di una linea di capi in grado di massimizzare le prestazioni contribuendo al contempo all’efficienza biomeccanica e al recupero. Come dimostrato dai test di laboratorio, considerando stabilità, agilità e assetto di corsa si ha un aumento del 20% del sostegno muscolare, dell’11% della capacità di recupero e del 3% del controllo posturale, specie dopo un’attività prolungata. La particolare struttura a nido d’ape del tessuto Actilite e la costruzione Smartskin, ovvero l’abbinamento di più materiali termosaldati senza cuciture, permettono di mantenere un allineamento del corpo conforme al terreno affrontato, riducendo il rischio di crampi ed evitando la dispersione delle energie. Tanto da contribuire a prevenire eventuali infortuni e sostenere la muscolatura anche durante le fasi di recupero, come sostiene l’uomo copertina del numero 82 di Ski-alper nonché leader del Team Salomon, Kilian Jornet Burgada: “Exo-Sensifit è la mia arma segreta nelle corse di durata. Posso correre più a lungo e quando mi fermo le mie gambe recuperano molto più velocemente”. I capi della linea Exo-Sensifit sono declinati nelle linee Stability, Agility e Motion, uomo e donna, e concorrono al total look Salomon insieme agli zaini e alle calzature della Factory di Annecy.


Salomon XT Wings S-Lab Soft-Ground

La scarpa da gara per i trail più difficili

È l’arma Salomon per il trail running. Declinazione racing del noto modello XT Wings, è disegnata seguendo le indicazioni degli atleti del Team Salomon, tra i quali Kilian Jornet Burgada. La denominazione Soft Ground tradisce la predisposizione per i terreni a basso grip, primo fra tutti il fango, grazie alla suola dal disegno aggressivo e alla tomaia saldata per scongiurare la penetrazione d’acqua e terriccio. Protezione in gomma della punta, in funzione anti abrasione e anti shock, e copertura della linguetta a collarino. Il sistema Quicklace, caratteristica tecnica tipicamente Salomon che consente l’allacciatura rapida con un’unica trazione, e la calzata fasciante si abbinano all’intersuola in Eva a tripla densità e al sottopiede Ortholite in schiuma specifica. Quest’ultimo arricchito da un ulteriore inserto, anch’esso in Eva, in corrispondenza del tallone per lenire gli impatti dovuti all’utilizzo prolungato. Suola Contagrip HT in gomma a doppia densità con scanalature specifiche per l’espulsione del fango e fodera in tessuto e mesh. Il peso si attesta a 350 g (42 2/3 EU). Prezzo di 165 euro.


I titoli italiani all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo

Sabato prossimo torna l'appuntamento con la Coppa Italia - Trofeo Scarpa.

Tra i Cadini di Misurina, all'ombra delle Tre Cime di Lavaredo, sabato mattina si assegnerà il Campionato Italiano Individuale. In questi giorni i responsabili del tracciato, coordinati da Marco Colleselli e da Vittorio Romor, stanno ultimando la tracciatura del percorso che partirà dalle sponde del Lago di Misurina.

«Le condizioni del tracciato sono perfette». Ha detto Colleselli. «In questo strano inverno - ha continuato il direttore di percorso - il manto nevoso non è così abbondante come gli scorsi anni, ma con le temperature rigide di questi giorni non avremo nessun problema a far disputare la competizione su un percorso spettacolare, tecnico e con alcuni tratti a piedi. In questi giorni in zona partenza la temperatura alle ore 9 è ancora di -1°. Per la finale di Coppa Italia giovani stiamo allestendo un tracciato di circa novecento metri, mentre i senior dovranno affrontare 1500 metri di dislivello positivo. I giovani gareggeranno su due salite e un tratto a piedi, mentre i senior avranno una prima salita di 780 metri e una seconda ascesa di 720 metri».
«I Cadini di Misurina saranno una cornice spettacolare per l'assegnazione dei titoli tricolore». Ha commentato Vittorio Romor, presidente dello sci club Dolomiti ski-alp. «Dopo aver organizzato la gara a Zoldo e in Nevegal - ha continuato Romor - abbiamo deciso di correre in mezzo alle guglie avendo come sfondo le Tre Cime di Lavaredo perché i pendii, le forcelle e i "cadini" si prestano molto bene all'organizzazione di una competizione. Inoltre abbiamo trovato nelle istituzioni locali e nella società Cadini Promotion una collaborazione importante e professionale per la gestione dell'evento».

La prova di Coppa Italia - Trofeo Scarpa partirà alle ore 9 in punto, salvo qualche piccola variazione d'orario in base alle temperature. Il ritiro pettorali potrà essere effettuato sia venerdì pomeriggio sia sabato mattina prima del via.
Il briefing per gli atleti è in programma per venerdì nel tardo pomeriggio.

Le iscrizioni saranno aperte fino alle ore 24 di giovedì 5 aprile sul sito www.cadinipromotion.it
 


Tutto pronto per il gran finale di Coppa delle Dolomiti

il 15 aprile sull'altopiano delle Pale di San Martino

Venerdì 2 aprile 2012 - Sono aperte ufficialmente le iscrizioni alla quarta edizione del PalaRonda Ski Alp, la classica di chiusura del circuito Coppa delle Dolomiti di sci alpinismo, che si disputerà regolarmente domenica 15 aprile. Sul suggestivo altopiano delle Pale di San Martino la neve è abbondante, a ridosso della data di svolgimento si deciderà se prevedere la partenza e l'arrivo in quota oppure se far partire i partecipanti dalla piazza del prestigioso centro turistico primierotto.
Gli organizzatori si attendono una grande partecipazione, anche perché quest'anno per lo sci alpinismo è stata davvero una stagione difficile a causa delle scarse precipitazioni nevose. Le iscrizioni anche quest'anno si faranno on line, direttamente dal sito della manifestazione www.palaronda.it.
San Martino di Castrozza e l’altopiano delle Pale di San Martino dunque sono diventati ormai tappa fissa della finalissima del prestigioso circuito di sci alpinismo Coppa delle Dolomiti. Una manifestazione giovane, nata solamente quattro anni fa dalla magnifica intuizione di Mariano Lott e di un gruppo di amici e in poche stagioni ha fatto passi da gigante. «Viviamo in un paradiso dolomitico – spiega Lott – con le magnifiche Pale di San Martino simbolo del nostro territorio e di tutto il Trentino. Partendo da questo presupposto ci siamo imposti di dare vita ad una gara di sci alpinismo e grazie alla competenza delle guide alpine e di un fantastico staff di volontari siamo riusciti a mettere in cantiere un evento di livello, che per esigenze di calendario è diventato una classica di fine stagione e, soprattutto la finale di Coppa delle Dolomiti».
L’evento quest’anno si disputerà domenica 15 aprile con un percorso particolarmente suggestivo che si svilupperà soprattutto sull’altopiano delle Pale di San Martino, mentre in base alle condizioni di innevamento si deciderà se effettuare la partenza in quota o dal centro di San Martino di Castrozza.
«Il percorso – prosegue Lott – da programma avrà un dislivello di circa 1900 metri e una lunghezza di circa 20 chilometri con i suggestivi passaggi al rifugio Rosetta e ai rifugi Pradidali Alto e Pradidali Basso. Per chi non deve pensare esclusivamente alla classifica è davvero l’occasione per ammirare un paesaggio fantastico in una gara in completa sicurezza».
E per portare il pubblico in quota anche quest’anno è prevista l’apertura straordinaria e gratuita degli impianti che consentiranno agli appassionati di poter seguire la gara in quota. Un’altra intuizione stimolata dallo staff di Coppa delle Dolomiti. Grazie infatti alla disponibilità della società impianti Funivie Col Verde Rosetta sarà possibile seguire in quota l’evento. Dalle ore 6 e 30 fino alle 14 è infatti previsto l’acceso gratuito alla cabinovia che parte da San Martino di Castrozza e successivamente alla Funivia che porta ai 2600 metri dell’altopiano delle Pale.


Signore dell'aere

Un video per dimostrare la resistenza al vento del Gore-Tex

Che la membrana Gore-Tex fosse traspirante e al contempo idrorepellente era noto. Ma che risultasse anche a prova di vento non era così scontato. L’azienda americana ha diffuso un video che dimostra la resistenza del proprio laminato allo spostamento delle masse d’aria, responsabili dell’effetto windchill. Effetto che si verifica quando la temperatura percepita da un soggetto risulta molto più bassa rispetto a quella esterna a causa dell’azione del vento. Buona visione.


Ivo Zulian vince la Pizolada

Tra le donne Nadia Scola davanti a tutte

Splendida giornata primaverile a fare da cornice alla 36esima edizione della Pizolada delle Dolomiti, gara di scialpinismo individuale a tecnica classica tra le più antiche del panorama scialpinistico. Al via alle 8 dal Passo San Pellegrino circa 150 atleti, un lancio in pista molto veloce con il mitico Franco Marta che fa show di passo pattinato con le pelli.
La prima salita sulla pista Costabella mette subito tutti in fila, con Ivo Zulian e Alessandro Follador a menare, staccati di pochissimo Trettel, Galizzi, Dezulian, Taufer e Martin Riz. Discesa in pista, altra piccola risalita sempre in pista e poi giù al Passo San Pellegrino su terreno reso impegnativo dalla poca neve..
Nella terza salita le posizioni rimangono invariate, si guadagna Forcella Valacia con una serie di inversioni e un tratto a piedi aiutandosi con una corda fissa, tracciatura veramente perfetta.
La successiva discesa in fuoripista porta in zona rifugio Laresei, dove, dopo una breve salita si tolgono le pelli per scendere sulla diga del Lago Cavia che si attraversa di corsa per affrontare la salita finale, totalmente a piedi, fino all’ultimo cambio pelli presso una pista chiusa dove inizia l’ultima picchiata fino al traguardo.
A  questo punto, dopo una gara condotta sempre testa a testa, sembra che Zulian abbia chiesto a Follador di tagliare il traguardo insieme, ma che poi giunto in zona arrivo si sia dimenticato di aspettarlo andando così a vincere questa Pizolada! Mah, forse la solita sbadataggine di Ivo…
Completa il podio Thomas Trettel seguito di pochissimo da Davide Galizzi. In ambito femminile Nadia Scola mette in riga Carla Jellici e Sabrina Zanon.
D’obbligo sono i complimenti all’organizzazione, la quale è riuscita a tirar fuori un percorso veramente bello e tecnico nonostante i prati verdi  presenti ovunque in questo periodo!

Classifica maschile
1 Zulian Ivo
1 Follador Alessandro
3 Trettel Thomas
4 Galizzi Davide
5 Dezulian Riccardo

Classifica femminile
1 Scola Nadia
2 Iellici Carla
3 Zanon Sabrina
 
Classifiche complete consultabili sul sito www.tds-live.com


Salewa Nurek 50+

Lo zaino per le escursioni di più giorni

Dopo i consigli sulle modalità di carico dello zaino non poteva mancare una piccola presentazione dedicata a uno dei sacchi Salewa più tecnici, destinato a trekking di più giorni. Nurek 50+ è dotato di dorso con sistema Multifit, ovvero adattabile in base alla morfologia della schiena dell’utilizzatore. Due sostegni in alluminio consentono di distribuire il peso lungo la cintura ventrale e possono essere personalizzati incurvandoli in base al profilo della colonna vertebrale. Tale sistema, funzionale soprattutto con carichi medi e pesanti, è ideale per un sacco destinato a escursioni plurigiornaliere e si accompagna all’azione della citata cintura in vita, del tipo in pezzo unico così da risultare più confortevole lungo i fianchi. La divisione dello spazio interno in scomparti consente di riporre gli accessori, grandi e piccoli, in base allo schema di carico Salewa (consultabile nella pagina precedente). Ciò grazie a tasche laterali a soffietto, incavi lungo e sotto il cappuccio, tasche lungo la fascia ventrale, soluzioni di fissaggio aggiuntive sul fondo e lungo la parte sommitale. Il peso si attesta a 2.500 g e le dimensioni sono di 65 x 32 x 17 cm. Prezzo di 179,90 euro.


Il carico secondo Salewa

I consigli per riempire lo zaino da escursionismo

Salewa aiuta gli escursionisti a capire come ridurre all’essenziale il materiale da portare con sé e al tempo stesso distribuire in modo razionale il carico all’interno dello zaino. È fondamentale posizionare nell’ordine corretto i diversi oggetti per muoversi agevolmente e al tempo stesso avere sempre a portata di mano gli utensili necessari. Quelli utilizzati più raramente, come ad esempio chiavi e portafoglio, vanno collocati nella tasca porta documenti all’interno del cappuccio (zona 6). Nelle tasche laterali (zona 2) può essere sistemato tutto ciò che bisogna avere sempre a portata di mano: carta igienica, vestiti extra, borraccia, snack. Nella tasca esterna del cappuccio (zona 6) è consigliabile inserire cartine geografiche e bussola. Gli oggetti lunghi come i bastoncini vanno fissati con le apposite fibbie lungo i lati dello zaino, così che le estremità siano inserite nelle tasche laterali. Gli oggetti più ingombranti (materassino, tenda) vanno posizionati all’esterno, sfruttando le cinghie di compressione. Utensili da cucina, viveri, vestiti e oggetti personali devono essere posizionati il più vicino possibile alla schiena, facendo attenzione a collocare in alto quelli più pesanti (zona 4). Le dotazioni utilizzate più di rado possono essere riposte sul fondo (zona 1), insieme agli oggetti leggeri come il sacco letto o la biancheria di ricambio. Il set di pronto soccorso, infine, e gli indumenti protettivi devono essere sempre a portata di mano, nella parte alta del sacco (zona 5).

Altri suggerimenti sull’utilizzo dello zaino sono visionabili sul sito internet Salewa. Ad esempio la check-list per non dimenticare nulla: www.salewa.it/it/in-azione/know-how-1/know-how-1/knowhow/zaini/check-list+escursioni-tour+in+montagna

Oppure i suggerimenti sulla manutenzione (www.salewa.it/it/in-azione/know-how-1/know-how-1/knowhow/zaini/manutenzione) e sulla regolazione (www.salewa.it/it/in-azione/know-how-1/know-how-1/knowhow/zaini/regolazione-dello-zaino).


Kilian e Jacquemod sul trono del Rutor

Ma che spettacolo questo Tour du Rutor Extreme

Kilian e Jacquemod si aggiudicano la 16^ma edizione del Tour du Rutor Extreme in una giornata che rimarrà a lungo nei ricordi degli atleti. Giornata di sole, cielo terso, temperatura primaverile, il resto l'hanno fatto queste meravigliose montagne. In cresta ai 3400 metri del Flambeau la vista era pazzesca, una balconata sui Giganti della Val d'Aosta che hanno ammaliato gli atleti in gara. Percorso molto tecnico con quattro salite e altrettante discese per un totale di 2300 metri di dislivello. La lunga cresta aerea è stata la ciliegina sulla torta di un'edizione fantastica che ha visto 600 atleti sfidarsi su percorsi che solo il Rutor sa regalare.  Kilian ieri sera aveva postato nella sua pagina di facebook che oggi avrebbero attaccato, e così è stato. Non solo ritmi forsennati, ma anche doti alpinistiche le loro. Jacquemod ha affrontato in testa l'affilata cresta, come fosse lui il veterano. Saltellava tra i sassi e la neve in punta di scarponi, un vero camoscio, si divertiva e lo si capiva dallo sguardo. Meno Kilian che per tenere le code del giovane francese ha dovuto dar fondo a tutte le sue energie e far ricorso all'esperienza. Gara solitaria la loro, una passerella d'onore al cospetto del ghiacciaio del Rutor affollato di tanti appassionati che non hanno voluto far mancare il loro incitamento. Tagliano il traguardo di Planaval con oltre due minuti di vantaggio, quel tanto che basta per aggiudicarsi tappa e Tour. Merita una menzione speciale la squadra di Bon Mardion e Lanfranchi, per due giorni al comando della classifica generale, ma che oggi nulla hanno potuto contro lo strapotere di Kilian e Jaquemod. Ci hanno provato, non si sono mai risparmiati, hanno dato tutto e hanno saputo entusiasmare. Di certo la coppia più applaudita lungo il percorso, hanno saputo ricambiare tanto affetto con un'altra  prestazione di cuore. Tagliano il traguardo in terza posizione, che vale l'argento nella classifica generale, preceduti di pochi secondi da Holzknecht e Reichegger. In campo femminile Mireja e Laetitia non si sono accontentate di gestire il vantaggio, oggi altra prestazione impressionante che le collocano in diciassettesima posizione assoluta, con un vantaggio di 43 minuti in classifica generale sulle "nostre" Pedranzini e Martinelli. In terza posizione ottime Gloriana Pellissier ed Elena Nicolini. Prestazione da incorniciare quella odierna del duo Boscacci-Antonioli, ancora un quarto posto davanti a Eydallin e Trento. Sul tecnico questi due si esaltano, sono uno spettacolo, salgono forte e scendono sempre a tutta.  Il Tour du Rutor chiude un'edizione speciale, merito ed onore a questo instancabile comitato organizzatore che ha saputo allestire percorsi unici, in un ambiente strepitoso. Marco Camandona e la sua filosofia di scialpinismo libero hanno fatto centro. Gli applausi che il popolo del Rutor gli ha tributato è il miglior attestato di riconoscenza, emozioni che anche lui ricorderà a lungo. 


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