Blizzard Mountain Attack R

20 g più leggero del modello standard

Evoluzione in chiave estrema del noto race Mountain Attack. La lunghezza resta invariata, 161 cm, così come sciancratura, pari a 98/65/78 mm, e raggio, nell’ordine dei 24 metri. Ciò che cambia, al di là della grafica, è il peso, inferiore di circa 20 g rispetto al precedente modello che si attestava a 790 g. Risultato ottenuto grazie a un maggiore utilizzo della fibra di carbonio. Invariato il resto della collezione Blizzard.


E' uscito il nuovo numero di Ski-alper!

Tra domani e mercoledi' in tutte le edicole e in consegna per gli abbonati

Il quarto numero stagionale di Ski-alper (marzo 2012, numero 83) è in distribuzione: tra domani e mercoledì sarà in tutte le migliori edicole e inizieranno le consegne agli abbonati. Copertina coraggiosa, dedicata alle pelli di foca, inseparabili compagne di avventura di ogni scialpinista, sia che si tratti di un atleta, che di un viaggiatore o di un freerider. Uno scatto d'autore di Umberto Isman, tratto dal servizio portante di questo numero nella sezione dei viaggi: quattro giorni in rifugio sui ghiacciai dello Jungfrau-Aletsch. La sezione monografica è invece dedicata alla regina delle Dolomiti, la Marmolada, con quattro gite 'classicissime': Punta Rocca, Monte La Banca, Passo Ombretta e Punta Penia.
Da non perdere la grande retrospettiva a firma di Giorgio Daidola (benvenuto tra i collaboratori di Ski-alper) sul mitico Michel Parmentier, lo sciatore errante. Il francese, scomparso a soli 37 anni sull'Everest, ha incarnato forse più di chiunque altro la vera essenza dello skialper viaggiatore.
Ma le interviste 'di peso' non finiscono qui: il nostro Isman è salito in Val Viola con Adriano e Daniele Trabucchi, i 'Trab brothers', per scoprire storia e filosofia dell'ultima azienda di sci completamente made in Italy. Nel settore del 'ripido' abbiamo poi incontrato Mirco De Col, autore di alcune 'prime' in solitaria sulle Dolomiti bellunesi.

Venendo alle rubriche, oltre ai contributi del nostro opinionista Leonardo Bizzaro, ecco gli approfondimenti di Renato Cresta sulla compilazione dei bolettini nivologici e le variabili da tenere in considerazione per determinare il reale grado di pericolo, l'analisi delle responsabilità della guida alpina a cura dell'avvocato Flavio Saltarelli e il dibattito sull'utilità o meno dei coltelli nella tecnica di salita a cura di Enrico Marta.

La sezione materiali si apre con il massiccio Speciale ISPO 2012: 70 novità scelte e spiegate accuratamente da Sebastiano Salvetti durante la fiera di riferimento del settore che si è svolta lo scorso febbraio a Monaco di Baviera. Per la sezione 'prove sul campo', interessante e approfondita analisi comparativa tra 8 modelli di lampade frontali: impossibile non identificare quella più adatta alle vostre esigenze! Poi il test sulla neve delle nuove pelli da gara PDG di Colltex e dei modelli di sci da freeride mountaineering Wayback e Backup di K2.

Infine la ricchissima sezione dedicata all'agonismo: magnifici reportage 'live' del Sellaronda, della tappa di Coppa del Mondo dell'Etna, degli Europei di Pelvoux. L'intervista del mese è dedicata al valtellinese Lorenzo Holzknecht, l'atleta del momento con le vittorie in tutte le gare più importanti del calendario tra gennaio e febbraio. Per i 'guerrieri della notte' abbiamo scelto Tadei Pivk, tra i giovani la promettente Alba De Silvestro. Infine il simpatico reportage della trasferta in Colorado della squadra nazionale azzurra invitata ai Campionati Nordamericani.

Questi sono solo i contenuti principali in 144 pagine da non perdere! Per i più 'tecnologici' da oggi questo numero è disponibile anche su iPad. È sufficiente acquistare la copia singola alla
pagina abbonamenti sul sito skialper.it
per poterla leggere nell'applicazione ufficiale della rivista.


3 Zinnen Ski Raid 2012

Successo per Alessandro Follador e Orietta Calliari

E' andata in scena sabato mattina a Sesto Pusteria, la 17esima Drei Zinnen Ski Raid, su percorso alternativo vista la maancanza di neve. I 180 partenti si sono dati battaglia lungo le pendici del Monte Elmo, dove gli uomini del Soccorso Alpino di Sesto sono riusciti a "tirar fuori" un percorso bello e tecnico, con 3 salite e 2 discese di cui una in fuoripista.
Al via, alle ore 8 15, schizza fuori in alternato una tuta arancione, è Luciano Fontana, un grande di qualche anno fa ma ancora capace di stupire; sulle sue code un altro grande, quel Franz Nicolini che poi staccherà l'amico Fontana sulle rampe finali della prima salita, 900 metri circa. 
Già dalle prime batttute si capisce che Alessandro Follador (Dolomiti ski alp)è in giornata,  se ne vanno lui e Ivo Zulian (Bogn da Nia), al cambio arrivano insieme ma Follador in discesa cade e perde uno sci. Al successivo cambio pelli è Zulian ad avere qualche problemino di materiali, così il "Folla" prende quel vantaggio che gli permetterà di vincere. Terzo gradino del podio per Niederwieser Christoph. 
In ambito femminile si impone Orietta Calliari (Brenta Team) su Elena Nicolini (Brenta Team) e Andrea Innerhofer (Skialprace Ahrntal).

Classifica maschile
1. Alessandro Follador  1:13'07
2. Ivo Zulian  1:14'55
3. Christoph Niederwieser    1:16'40 
4. Paul Innerhofer 1:17'36 
5. Riccardo Dezulian 1:18'02

Classifica femminile

1. Orietta Calliari 1:34'06 
2. Elena Nicolini 1:36'54
3. Andrea Innerhofer 1:42'31 
4. Stefanie De Simone 1:51'35 


Junod e Pellissier vincono in Valgrisenche

1600 metri per l'ultima tappa "ski alp sotto le stelle e il sole"

L'ultima tappa del circuito ski alp sotto le stelle e il sole si è disputata questa mattina a Valgrisenche, 1600 metri di dislivello e due salite con partenza e arrivo posti in località Mondanges di Valgrisenche. Mattinata nuvolosa con nebbia e neve marcia. Un centinaio i partecipanti. Vittoria tra gli uomini di Massimo Junod e tra le donne Gloriana Pellissier.


Lussarissimo 2012

Tadej Pivk vince su tutti i fronti

Tadej Pivk si è aggiudicato la gara sprint di scialpinismo di sabato sera con il tempo di 4'13"13 davanti a Paolo Melzinger e a Marco Del Missier. La gara Sprint, disputata quest'anno per la prima volta, è stata particolarmente spettacolare, con partenza alle 18,30 delle diverse batterie. Il percorso prevedeva una salita con le pelli, un tratto con gli sci sullo zaino e una discesa tra le porte.
Pivk si è aggiudicato anche la scialpinistica del venerdì sera. Il friulano ha percorso i 1000 metri di dislivello nel tempo di 36'34''38, davanti a Niklas Kroehn (39'18"03) e Alessandro Piccoli (39'33"68). Pivk ha anche vinto la combinata Up & Down (che somma il tempo della salita a dieci volte il tempo della discesa).


Komperdell S1 Carbon Race Pro

Carbonio e lacciolo retrattile per il bastone austriaco

Il bastone da competizione austriaco, novità 2012-2013, può essere utilizzato per la pratica sia dello ski-alp sia del trail running. Interamente in carbonio, pesa 150 g ed è caratterizzato dal lacciolo retrattile, a scomparsa all’interno della manopola così da non intralciare nei passaggi più tecnici. Il rivestimento in neoprene alla base dell’impugnatura agevola nei traversi. La punta antighiaccio è corredata di rotella orientabile onde copiare il profilo del terreno e non ostacolare l’azione o compromettere il grip in fase di spinta. Disponibile nelle misure da 115 a 155 cm, costa 99,95 euro.


Tre Rifugi, Seletto e Brunod primi a pari merito

Per la sessantesima edizione un percorso tecnico e spettacolare

La sessantesima Tre Rifugi, grande classica dello scialpinismo monregalese, è andata in scena oggi lungo i pendii delle valli Pesio ed Ellero. Le condizioni meteo sono state buone, fatta eccezione per le raffiche di vento in quota accompagnate però da un caldo sole primaverile.
Pronti via ed il valdostano Dennis Brunod (Azzurri del Cervino) si porta in testa alla gara, seguito da Alain Seletto (Mont Avic), vincitore della Tre Rifugi nell'edizione 2010. Dietro il duo di testa, i fratelli Fazio (Sci Club Garessio).
Sulla cresta di San Lorenzo Brunod passa con leggero distacco dal rivale valdostano, che però in discesa colma il ritardo con un cambio di assetto più rapido del rivale. I due proseguono appaiati verso Colla Rossa e Cima Durand, per poi 'gettarsi' verso l'arrivo di Borrello, a quota 1429 metri.
Dopo ventuno chilometri di tracciato con un dislivello totale di 2456 metri, Seletto e Brunod tagliano il traguardo mano nella mano ed impartiscono una grande lezione di sport. Dopo 3h e 5' di gara un arrivo che regala emozioni al pubblico presente all'arrivo. Terzo al traguardo il garessino Alberto Fazio (3.07'13"), seguito dal fratello Fulvio (3.15'51"). In quinta posizione Alex Salvadori (Alpin Go Renden, 3.16'38").
Tra le donne prima la monregalese Katia Tomatis (Sci Club Tre Rifugi) in 4.15'44". Seconda piazza per la trentina Federica Osler (L'Arcobaleno, 4.23'33"), seguita da Elena Tornatore (Sci Club Garessio, 4.36'25").
«Tre ore di gara ed un percorso molto tecnico - dichiara Dennis Brunod - richiedono molta concentrazione, basta un attimo e perdi tutto il vantaggio accumulato. Sulla prima salita ho perso la borraccia ma poi sono riuscito ad alimentarmi bene ai ristori».
«Gara dal mio punto di vista perfetta - commenta Seletto -, dalla metà della prima discesa Dennis ed io abbiamo proseguito come se fosse una gara a coppie, di comune accordo. Una gara con tanti cambi d'assetto. Molto bella la cresta ma anche molto impegnativa, sempre gestita da un'ottima gestione della sicurezza sul tracciato».


Sul cielo del Pierra Menta sventola il tricolore

Holzknecht-Reichegger e Pedranzini-Martinelli su tutti

"Non succede, ma se succede…" con queste parole ci eravamo lasciati con Lorenzo Holzknecht questa mattina poco prima della partenza. Invece è successo che in coppia con Manny Reichegger si aggiudicasse anche la Pierra Menta. Una coppia affiatata, regolare, di spessore umano oltre che tecnico. Hanno saputo reagire dopo l'attacco sferrato nella seconda tappa dalla coppia dell'Esercito Eydallin-Trento, hanno saputo soffrire e rilanciare, ma soprattutto ci hanno creduto. Una Pierra Menta esemplare la loro, chiusa oggi anche con la vittoria di tappa ottenuta di misura sulla coppia Bon Mardion-Lanfranchi. Al terzo posto Eydallin-Trento che, dopo aver perso la leadership nel tappone del Grand Mont, stamane sembravano un po' sfiduciati. Grande comunque il loro secondo posto, onore per aver reso appassionante sino all'ultimo questa 27^edizione del Pierra Menta.
In campo femminile Roberta Pedranzini e Francesca Martinelli hanno scritto un'altra pagina memorabile di questa manifestazione. Hanno conquistato la loro quinta Pierra Menta, davvero è difficile trovare aggettivi per queste due ragazze. Hanno trovato in Laetitia Roux e Severinne Pont due avversarie agguerrite, che le hanno provate tutte per metterle in difficoltà. Sembrerà incredibile ma non sono bastate per loro tre vittorie di tappa su quattro per aggiudicarsi il Pierra Menta. Le nostre Bormine infatti hanno costruito la loro vittoria con la prima tappa, della serie il massimo risultato con il minimo sforzo.
Al traguardo tanta emozione per Lorenzo Holzknecht alla sua prima vittoria al Pierra, circondato da papà Franco e dalla sua Roby. Il Manny vince così la sua terza Pierra Menta, davvero immenso il Mambo, lui c'è sempre, non sbaglia un appuntamento.
Si chiude così anche questa 27^edizione, con numeri da capogiro. Tantissima partecipazione di pubblico, numerosi giornalisti e televisioni accreditate, con un'organizzazione mostruosa che nessun'altra manifestazione di scialpinismo può vantare. Oltre 400 volontari disseminati in giro per le montagne per quattro giorni, per assicurare efficenza e sicurezza. Il resto lo fa questo ambiente, e questa atmosfera che ti lasciano dentro qualcosa di speciale che ci si porta dentro per tutto il resto della stagione e che ti fa innamorare sempre più di questo sport.


Il video della Tre Rifugi

Un percorso estremamente tecnico

La Coppa Italia - Trofeo Scarpa ha fatto tappa alla Tre Rifugi. Le immagini raccontano di una giornata passata tra creste e cime "giocando" con il vento.


Arc'teryx Gamma SL Hybrid Hoody

Il softshell che studia da hardshell

Softshell e hardshell in un unico capo. Ovvero il comfort, la traspirazione e l’aderenza di un softshell abbinati all’isolamento termico di un guscio esterno nonché alla resistenza alle abrasioni e agli agenti atmosferici tipici di un hardshell. L’inedito capo Arc’teryx è composto principalmente da tessuti traspiranti ed elasticizzati, mentre in corrispondenza delle aree maggiormente esposte a pioggia e neve, o soggette alle abrasioni, vi è un secondo strato in Nylon idrorepellente che funge da rinforzo. Il cappuccio ha dimensioni compatibili con la presenza del casco. Costa 200 euro.


Abiti d'epoca e qualche lacrima...

Tre Rifugi, ora come allora: omaggio alla tradizione

"Ora che anche il Mettolo è quasi ultimato perché non organizziamo una gara che abbracci tutti i nosrti rifugi?" Gino Bongiovanni buttò lì l'idea al termine di una lunga giornata di lavoro alla Tura. Sicuramente non poteva immaginare che da quella semplice frase sarebbe nata una tra le gare più longeve ed affermate dello scialpinismo nazionale ed internazionale. Ad ascoltare Bongiovanni un parterre di assoluta eccellenza, guidato da Sandro Comino, Giovanni Abbona, Piero Billò, Beppe Fulcheri e Manlio Briatore. Furono loro i primi componenti dello staff organizzatore della manifestazione, oggi guidata dal Prof. Sebastiano Teresio Sordo. 
Nell'anno della svolta, dopo aver ottenuto l'omologazione ISMF, la “Tre Rifugi” chiude il capitolo della tecnica libera con un evento nell'evento: “Ora come allora”. Nella giornata odierna ben 35 coppie si sono sfidate sulle salite della Val Pesio e della Valle Ellero, rigorosamente con gli 'sci stretti'.
La partenza da Villaggio d'Ardua ha avuto anche dei momenti di commozione, soprattutto da parte di coloro che hanno scritto le pagine della gara, a partire da Sandro Michelis che con le sue 44 partecipazioni rappresenta una vera e propria icona dello sport monregalese. Alle sue spalle Giovanni Battista Belone, Giancarlo Mauro e Giovanni Bongiovanni con 35 presenza, Michele Chirio con 33, Aldo Meinero ed Ernesto Bagnis con 32. 
Il legame con il passato è stato ben rappresentato da Samanta Plafoni e Domenica Gerbotto, presentatesi alla partenza in abiti d'epoca, rigorosamente trafugati dagli armadi delle nonne. Un segnale di riconoscenza verso lo storico traguardo centrato: sessant'anni di longevità.
Da quello storico 6 aprile 1953 (giorno di Pasquetta) in appena cinque occasioni la Tre Rifugi non è stata disputata: due volte per scarso innevamento, una per interruzione al rifugio Garelli causa valanghe, la sospensione nell'anno del lutto di papa Giovanni Paolo II ed in un'altra occasione per ragioni di sicurezza. 
Nelle varie edizioni hanno preso parte alla Tre Rifugi 2150 atleti (1456 fondisti e 694 scialpinisti). Dati interessanti, portati alla luce dalla madrina della competizione, quella Franca Servetti che lavora da sempre nell'ombra per far sì che la gara possa giungere a regolare compimento.
Per la cronaca, la gara “Ora come Allora” è stata vinta da Ouvrier e Colajanni (Mont Nery) in a àmbito maschile, mentre tra le femmine l'abbigliamento d'epoca ha portato fortuna a Samanta Plafoni e Domenica Gerbotto, portacolori dello sci Club Valle Pesio. 
I circa duecento volontari hanno dunque collaudato nel migliore dei modi il percorso, preparandosi ad accogliere il 'popolo degli sci larghi' che domani scalerà i pendii del Marguareis, la vetta regina delle vallate del Monregalese.


Spettacolare Grand Mont

Bon Mardion e Lanfranchi vincitori di tappa

Uno stadio in festa, questo oggi era il Grand Mont. Cinque mila persone, salite in vetta in ogni modo e da ogni dove, hanno reso storica questa giornata. Non si era mai visto niente di simile per una gara di scialpinismo, quando Bon Mardion e Lanfranchi sono sbucati fuori dalla cresta, il Grand Mont è esploso come il tappo di un vulcano. Un'apoteosi di colori, un boato che è riecheggiato nelle valli, una girandola di emozioni difficili da dimenticare. Semplicemente fantastico.
La cronaca racconta della vittoria di cuore di Bon Mardion e Lanfranchi, che si sono presi la soddisfazione di vincere il tappone del Pierra Menta davanti ad una folla straripante. Sempre in testa dall'inizio alla fine, hanno vinto con il cuore e la determinazione, tagliando il traguardo con oltre un minuto di vantaggio e riacciuffando la terza posizione in classifica generale. Holzknecht e Reichegger giungono secondi, dopo una gara dura e battagliata con Eydallin e Trento quest'ultimi decisi a mantenere le leadership.  Holz & Manny guadagnano così in classifica generale oltre un minuto, balzando nuovamente al comando. Non si dice, ma il vantaggio seppur minimo potrebbe essere sufficiente per vincerla questa Pierra. In campo femminile invece il verdetto sembra scritto.
Oggi la Roux e la Pont hanno fatto gara dura, dovevano provarci a recuperare lo svantaggio, ma nonostante abbiano vinto sulle nostre Pedranzini e Martinelli con quasi tre minuti, il gap di cinque minuti in classifica per loro resta incolmabile.
Oggi è iniziata anche la due giorni del Pierra Menta riservata ai giovani. Per loro 1320 metri di dislivello suddivisi in tre salite. Soddisfazioni in casa Italia arrivano dalle cadette Compagnoni e De Silvestro che hanno vincono la loro categoria e dagli junior maschili che conquistano tutto il podio. In prima posizione si sono classificati Maguet-Stradelli che vincono con tre minuti di vantaggio su Vanzetta-Ferrari e Pedranzini-Faifer.
Mentre scriviamo la festa in quota continua, prima che scendano tutti a valle infatti passerà molto tempo, anche perché cibarie e alcolici lassù non mancano. La festa ad Araches invece ha avuto inizio e proseguirà per tutta la nottata. Domani sarà tappa di chiusura, tempo di verdetti. Di certo un verdetto è stato emesso. La Pierra Menta ha un fascino unico, capace di portare in quota una folla straripante, ma soprattutto di trasmettere grandi emozioni.