Tutto pronto per il Giro della Valle del Giongo
Appuntamento il 13 maggio a Villa d'Almé in provincia di Bergamo
Grande entusiasmo e tutto pronto per la seconda edizione del 'Giro della Valle del Giongo' che con i suoi 19,5 km circa e dislivello +/- di 1200 metri, è già considerato da moltissimi atleti un ottimo test per valutare la propria condizione in vista di una lunghissima stagione. Pur restando a quote relativamente basse ('cima Coppi' di giornata a quota 1146 metri sulla cima del Canto Alto), il percorso nervoso ed in alcuni punti tecnico, è di quelli che possono far male con i suoi continui tratti di piano alternati a veri e propri muri, via via più impegnativi e di maggior durata. Una volta scollinato, una discesa prima corribile cederà il passo a discesa ripida che ci proietterà su un lungo saliscendi finale dove chi avrà ancora energie potrà fare la differenza.
Se in queste ore le iscrizioni arrivano numerose, è già confermata la presenza del vincitore dello scorso anno, Michele Semperboni, e dei suoi compagni di club (GS Altitude) Fabio Bonfanti, Paolo Gotti, tutti reduci da buone prestazioni in questo avvio di stagione. Al femminile, assente Lisa Buzzoni, vincitrice in casa nel 2011, campo libero ad atlete sempre a podio nelle Sky di questo inizio stagione, come Ester Scotti e Rossana Morè, senza dimenticare la polivalente Cinzia Bertasa e la rientrante Chiara Gianola.
Organizzazione in collaborazione fra Unione dei Comuni di Villa d’Almè ed Almè e GS Altitude si pone come obiettivo di riuscire a soddisfare le aspettative di tutti: dal primo all’ultimo atleta, ai collaboratori volontari, ai tifosi, ai cittadini senza dimenticare gli sponsor ed i supporter.
Disegnato all’interno del famoso Parco dei Colli di Bergamo, anche l’ambiente naturale attraversato, con gli scenari che si potranno ammirare (sperando nel bel tempo!) contribuiranno a rendere ancora più piacevole ed apprezzato il percorso.
Appuntamento in prima battuta sabato pomeriggio dalle ore 15 alle ore 18 presso il Comune di Villa d’Almè per il ritiro pettorali/pacco gara e quindi a domenica 13 maggio con il seguente programma:
07.00-08.30 Ritiro pettorali presso campo sportivo comunale, zona ritrovo
08.45 Briefing
09.00 Partenza competizione presso municipio di Villa d’Almè
10.30 Arrivo previsto del primo atleta
12.30 Tempo massimo per rientrare in classifica
12.45 Cerimonia di premiazione presso il municipio (zona partenza ed arrivo)
AlpControl Mountain Spring
Sciare con gli scarponi da alpinismo
Ecco una soluzione particolarmente interessante durante il periodo estivo, quando trasportare in quota gli scarponi da ski-alp potrebbe tramutarsi in un’impresa proibitiva. L’idea è della francese AlpControl e si basa sull'abbinamento degli scarponi da alpinismo a due supporti per le tibie la cui resistenza in fase di piegamento è garantita da lamine in carbonio saldamente vincolate alle pedule. Le piastre in fibre composite lavorano come delle ‘molle’, garantendo una resistenza alla flessione anteriore parificabile al gambetto d’uno scarpone tradizionale. Ai componenti in carbonio si aggiungono particolari e giunzioni in titanio che consentono di contenere il peso dell’intero sistema in 380 g a unità. Per limitare il rischio d’arretramenti è possibile vincolare il supporto tibiale allo sci oppure alla punta degli scarponi. L’attacco suggerito è il Silvretta 500, mentre perché il sistema funzioni al meglio sono necessari scarponi da alpinismo con scocca rigida o semirigida nonché aggancio di tipo automatico dei ramponi. Le Mountain Spring costano, in base alle misure, da 358 a 418 euro.
Parravicini!
Terra santa!
Per gli ebrei si tratta della Terra Promessa, ossia la terra verso cui Dio ha guidato il suo popolo tramite il profeta Mosè.
Per i cristiani, che hanno in comune con gli ebrei l'Antico Testamento, è anche la terra in cui è nato, morto e risorto Gesù Cristo.
Per i musulmani è la terra in cui Maometto giunse al termine di un miracoloso viaggio notturno che mosse da Mecca e che lo fece ascendere poi al Cielo, visitando il Paradiso dopo aver sorvolato l'Inferno .
Per i Bergamaschi è il Parravicini, terra in cui Fulvio Mazzocchi su e giù per Grabiasca, Reseda e Madonnino, ha saputo aggiudicarsi ben undici edizioni del mitico trofeo, l’unico nelle Alpi che ne può vantare ben sessantatré al suo attivo.
Mi si scusi il mio esser profano e che nessuno se la prenda (so bene che Mazzocchi e Maometto hanno in comune solo due vocali e una consonante, niente più!), ma domenica mattina sulla strada per Carona, nonostante tre punti nel ginocchio che tiravano mica da ridere e un’acqua giù dal cielo che a terra quasi fumava per quanto batteva violenta, mi son sentito un poco come un devoto pellegrino verso questa Gerusalemme dello scialpinismo.
Ricordo ancora quando piccolo, con mio padre e alcuni suoi amici salivamo al Passo di Portula per vedere il Parravicini; tra due ali di folla che a quel tempo il Grand Mont nemmeno potevo immaginarmi cosa fosse, ma che mi lasciavano a bocca aperta.
Non so se ti è mai capitato, ma, da bambino, ci sono alcuni momenti in cui nelle parole dei “grandi” e in modo particolare in quelle dei tuoi genitori, respiri quell’ammirazione verso quei personaggi che questi stimano così fortemente per quel che fanno, per cui inspiegabilmente in te veloce cresce quella voglia di emulazione. Proprio qui appunto ho incubato quel desiderio di poter correre quelle gare, che mitiche sulla bocca di mio padre - il Mezzalama! -, da dieci anni a questa parte son il pane, mai stantio, di ogni mio inverno.
Ricordo così come fosse ieri i miei Parravicini con un pettorale sullo zaino, con mio fratello prima e con tanti altri compagni di avventura poi: Pietro, Paolo, Angelo, Michel e ancora Angelo.
Ricordo la mia prima partecipazione, con gli sci che lasciavi numerati ai piedi del Grabiasca e che recuperavi solo al tuo rientro dopo la cima, dove decine di assistenti - nemmeno fossimo stati al mercato del pesce di Tokio - prontamente raccoglievano gli “ordini” di sci dai concorrenti che accingendosi a raggiungere la piazzola per il cambio, li reclamavano a gran voce per numero di pettorale.
Ricordo quelle voci, su per le inversioni che portano al passo di Portula, che da un indistinto tifare tutti i passaggi, facevano proprio il mio nome incitandomi a non mollare: una miscela tra l’illuminazione di John Belushi in Blues Brothers e benzina 98 ottani.
Ricordo la gioia di incrociare gli sguardi dei miei genitori, dei loro amici e dei tanti conoscenti, per cui in qualche modo un pizzico di stima mi sembrava di essermelo guadagnato!
Ricordo in un’edizione sfortunata che non vedeva il passaggio per il Madonnino, il sorriso che mi strapparono le grida del grande Alfredo Pasini che giunto in vetta dal versante opposto, con forte rammarico e non certo con poco disappunto nel non veder transitar di lì i propri figli, chiamava a squarciagola: “Neve secolare!”, sperando che qualche disertore lo raggiungesse là in cima!
Tanti bei ricordi che non fanno certo una Bibbia, ma che per me saranno sempre lo spunto per far scoprire e conoscere a mio figlio, quando sarà più grande, un mondo genuinamente fantastico che dista giusto due passi da casa nostra.
Il 'Becca' lo abbiamo noi, solo noi...
Una stagione fenomenale con numeri da capogiro
Intervista con uno dei protagonisti indiscussi della stagione di scialpinismo che si è appena conclusa con il Trofeo Parravicini. Immancabile è la prima parola che associamo al nome di Pippo Beccari, da est a ovest in Italia o all’estero lui c’è sempre. Ed è sempre stato protagonista, con ottime performance che lo collocano tra i top atleti dello scialpinismo in Italia.
Paolo Bert si aggiudica il Memorial Maurino
Nono successo per lui nella classica di Villar Bagnolo
Nono successo di Paolo Bert, trentatreenne atleta di Bricherasio nella classicissima di primavera di corsa in montagna, il Memorial Maurino di Villar di Bagnolo. Una gara che annovera, in 26 edizioni, vincitori di prim’ordine tra i quali Antono Molinari nel 1993 (campionato italiano), i gemelli Dematteis nel 2009 (48.01” record della manifestazione), Franco Naitza, campionissimo dei tempi andati ed appunto Paolo Bert, vero collezionista di vittorie.
Ci sono anche le atlete, in quest'edizione, al vero, limitate nella partecipazione (12) su un lotto complessivo di 107 partiti ed arrivati comprensivo anche di 3 Junior maschili. Alessandra Bianco è stata la protagonista, già vincitrice nei tempi andati (2004 sul percorso ridotto). Prima e dopo di lei negli anni altri nomi altisonanti della specialità: Cristina Dosio, Plavan Marina Cabodi Mirella e quella Antonella Molinari sorella del già citato Antonio e pure lei campionessa italiana di gran fondo. Percorso 'diversamente asciutto' per non dire in parte scivoloso causa la pioggia dei giorni precedenti (gradita assente durante la gara). Il marchio della Podistica Valle Infernotto colora di rosso partenza e tracciati di gara inaugurando bandierine ed archi. I chilometri sono 10 circa come 788 sono circa i metri di dislivello da superare tra la partenza di Villar Bagnolo, il transito al Santuario della Madonna della Neve, il giro di Boa al Faro di Montoso ed il ritorno alla base.
Sono in molti nel gruppo di testa a contendersi le piazze dalla seconda in giù perché davanti c’è Paolo Bert che fin dall’avvio impone il ritmo. Claudio Garnier (Gasm Torre Pellice), Bonetto Fabio e Stefano (Atletica Valpellice), Luca Vacchieri (Des Amis), Odino Taziano (Atl. Valpellice) e Maxim Joan (Pod. Valle Varaita). E’ il gruppo degli inseguitori che si alterna nelle posizioni di rincalzo.
Non c’è il record (onore ai Dematteis) ma il tempo del vincitore è tra i migliori di sempre: 51.11”. Nel campo femminile la battaglia è meno cruenta: Alessandra Bianco (Stilcar Cumiana) fa gara a se con un rassicurante vantaggio su Daniela Bonnet (Gasm Torre Pellice). Alcuni minuti di spazio tra loro e la terza protagonista: Roberto Ivana (Pomaretto ’80). Anche qui niente record. Il crono si ferma a 1.05.53: Cristina Dosio è stata più veloce, nel 2011, di 2 minuti e mezzo. Un’attenuante va data per le condizioni del terreno di gara.
Un accenno alle categorie. Vincitore tra gli Junior sul percorso breve Giletta Leonardo (Pod. Valle Varaita. Tra gli uomini nel percorso intero: Luca Vacchieri (Des Amis) M1, Roberto Camperi (Pam Mondovì) M2, Marco Beitone (Atl. Valpellice) M3, Graziano Vacchieri (Des Amis) M4 e Natale Arnaudo (Pod. Valle Varaita) M5. Protagoniste nelle categorie femminili: Caterina Ferrato (Pod. Valle Varaita) F1, Maria Orlando (Pam Mondovì) F2 e Elena Baral (ASD Volare) F3. Il Gruppo Amici di Villar Bagnolo ha ricordato nell'occasione Mauro Maurino, scomparso 26 anni fa sul Monviso (Passo due dita). Un bel Gruppo che con il supporto tecnico della Podistica Valle Infernotto e la collaborazione di numerosi volontari trasforma la storica frazione di Bagnolo P.te nella sede di una classica manifestazione di Corsa in Montagna. (comunicato stampa)
Laetitia Roux new-entry nel Team Salomon Carnifast
La campionessa francese punta sul vertical
Prestigiosa new-entry nel Team Salomon Carnifast: ufficializzato infatti nei giorni scorsi l'accordo con la francese Laetitia Roux, una delle superstar dello ski-alp, già da tempo nell'orbita Salomon per quanto riguarda lo skyrunning.
La scelta di Laetitia è stata di puntare sul vertical e ha identificato nel team italiano il giusto punto di riferimento per questa attività. Una scelta un po' forzata, in un certo senso, visto le sue grandi potenzialità nello skyrunning: a giudizio del corpo sportivo di appartenenza, il Peloton de Gendarmerie de Haute Montagne di Briancon, questo genere di attività comportava rischi di infortunio, motivo per cui le è stato suggerito di puntare su qualcosa di meno impattante. L'atleta francese ha così portato avanti il contatto con il team Salomon Carnifast per avere un punto di riferimento di alto livello che la supportasse nel calendario del vertical. Tra i prossimi appuntamenti nell'agenda di Laetitia ci sono il Vertical di Chamonix, il 2000k di Morgex, il Vertical di Canazei, il Vertical K di La Fully e l'Aosta - Becca di Nona. Sul numero 84 di Ski-alper, in uscita tra qualche giorno, potrete leggere un'approfondita intervista a Laetitia a cura di Carlo Ceola.
Fischer Tour Gerlinde Kaltenbrunner
Grantour lady da 1.110 g con curvatura rocker
E’ l’unica vera novità 2012-2013 di casa Fischer. Si tratta di un grantour lady dedicato all’alpinista austriaca Gerlinde Kaltenbrunner e forte di struttura sandwich, anima in legno di Paulownia, rinforzi in fibra di carbonio e curvatura rocker. Disponibile nelle misure 149, 156, 163 e 170 cm, ha sciancratura 113/75/100 mm e raggio 17 m (163 cm). Il peso si attesta a 1.110 g (163 cm). Pressoché invariato, fatta eccezione per le grafiche, il resto della collezione.
Garmont a Rimini Wellness
In prova l'intera collezione outdoor 2012
Si avvicina Rimini Wellness 2012, fiera internazionale del fitness ospitata nei padiglioni di Rimini Fiera dal 10 al 13 maggio, e le aziende specialiste dello sport outdoor “affilano le unghie” per coinvolgere i visitatori. Garmont, presente nell’area PlayOutdoor - Padiglione A1 - darà la possibilità a tutti di testare la nuova collezione estiva nonché di mettersi alla prova in svariati percorsi tra i quali una parete di arrampicata, un ponte tibetano, due ponti tirolesi e un percorso Military Fitness con sessioni di corsa zavorrata con zaini, flessioni, addominali e passo di leopardo. Ricchi premi per i più abili. Tra le novità a tema fitness esposte spicca Sticky N Fast Vented, calzatura per il tempo libero traspirante e leggera. Il design s’ispira al “natural walking”, mentre la suola in gomma è della specialista italiana Vibram.
Il video del Trofeo Parravicini
La chiusura di stagione sotto la neve
Questa mattina al Rifugio Calvi gli atleti si sono svegliati sotto una fitta nevicata. Il modo migliore per chiudere una stagione agonistica avara di neve. Ecco il video.
Manny ed Eyda fanno loro il Trofeo Parravicini
La 63^ edizione è stata contraddistinta dalla neve
Al Rif. Calvi l'ambiente stamane era da pieno inverno, una copiosa nevicata infatti ha riportato il calendario indietro di parecchi mesi, oggi sembrava tutto tranne che il 6 di maggio. La partenza è stata spostata di mezz'ora per perfezionare la tracciatura del percorso che, date le condizioni meteo, è stato modificato. 1200 metri di dislivello diluiti in quattro salite e quattro discese ricavate nell'anfiteatro innanzi il rifugio Calvi. Sessanta le squadre iscritte, una quarantina quelle che hanno preso il via sotto una fitta nevicata.
Nella prima salita le squadre in testa procedono appaiate, con Boscacci capofila ad imporre il ritmo. Visibilità al limite in discesa, è Eydallin a prendere il comando tirandosi dietro il Manny. Il duo dell'Esercito cambia in testa tallonato da Lanfranchi e Boscacci, mentre più staccati procedono le coppie Beccari-Seletto e Brunod-Collè. Nel passaggio di metà gara al rifugio Calvi le posizioni non cambiano, Boscacci tenta di riportarsi sotto e prova il forcing. Davanti reagiscono e se ne vanno, Manny e Eyda allungano prepotentemente, portando ad 1 minuto il vantaggio al penultimo cambio pelli. Lanfranchi accusa l'allungo, non potendo rientrare sui battistrada regolarizza il suo ritmo e controlla sui terzi. Sotto lo striscione del traguardo transitano così vittoriosi Eydallin e Reichegger a suggellare un'altra prova perfetta. Lanfranchi e Boscacci chiudono in seconda posizione a due minuti dai vincitori, mentre in terza posizione ancora un grande Beccari in coppia con Seletto. In gara si sono fatti notare i fratelli Pasini alla fine per loro un ottimo sesto posto, preceduti di 1 minuto dai cugini Cazzanelli e Stradelli. Il Parravicini, valido come ultima prova di coppa Italia, ha decretato vincitore del Trofeo Scarpa il valdostano Denis Brunod che ha avuto la meglio su Manfred Reichegger e Matteo Eydallin.
Come sempre il Parravicini chiude la stagione agonistica, una gara dal sapore speciale, che nonostante le bizze meteorologiche ha regalato un'atmosfera fantastica. Dopo tre edizioni di maltempo speriamo che il prossimo anno si riesca a fare il percorso integrale. Lo merita questa organizzazione, animata da tanta passione ed entusiasmo.
Riap Sport Carbon Boot
Stop agli scarponi tedeschi da 550 g
Quando li abbiamo “incrociati” su internet siamo sobbalzati. Era dal 2010 che non ne avevamo notizia. Gli scarponi tedeschi sembravano tornati alla ribalta, forti d’inediti dati dichiarati: peso di 550 g, scocca integralmente in fibra di carbonio, prezzo di poco superiore a 1.000 euro. In aggiunta, dalle immagini circolanti sul web appariva confermata la chiusura tibiale affidata esclusivamente a un cordino collegato alla leva del sistema ski-walk. Ne abbiamo immediatamente chiesto un esemplare in prova, ma… nulla di fatto. La produzione è ferma. Il progetto momentaneamente accantonato. Peccato…
The North Face Patrol 24 ABS
Zaino air bag con tecnologia ABS
Sempre più affollato il settore degli zaini anti valanga. Tra le new entry della prossima stagione vi è The North Face che, grazie alla collaborazione con lo specialista tedesco ABS, presenta un’evoluzione del modello Patrol. Ha una capienza di 24 litri, ideale per escursioni di una giornata, e incorpora due cuscini gonfiabili dal volume di galleggiamento di 85 litri ciascuno. Pesa 1.280 g (senza sistema anti valanga) e lo schienale è automodellante. Non manca il sistema di fissaggio sia per gli sci sia per lo snowboard.












