Mezzalama: confermate le 300 squadre

Qualche forfait favorisce l'ingresso dalla lista d'attesa

Il Trofeo Mezzalama continua la sua marcia d’avvicinamento verso il 27 aprile quando da Breuil-Cervinia partirà la diciannovesima edizione della 'Maratona dei Ghiacciai', ultima tappa 2013 de 'La Grande Course'.

«In queste ultime settimane - fa sapere Adriano Favre direttore tecnico del Trofeo - confermate le 300 squadre e preso atto di eventuali rinunce, abbiamo inserito alcuni team dalla lista d’attesa e abbiamo infine formalizzato la lista di partenza ufficiale».

«Guardando i curricula - ha continuato Favre - abbiamo cercato di privilegiare gli equipaggi con esperienze alpinistiche. Sicuramente l’aspetto atletico e la preparazione fisica sono determinanti, ma dobbiamo ricordarci che il tracciato di gara del Trofeo Mezzalama si svolge in un ambiente severo di alta montagna. Il nostro primo obiettivo è garantire la sicurezza di tutte le persone coinvolte, dalle squadre agli uomini dell’assistenza dislocati lungo il percorso. L’aspetto che mi ha sorpreso, analizzando i curricula delle squadre, è che anche le 'new entri', cioè le persone che per la prima volta parteciperanno al Mezzalama, hanno formato la squadra inserendo dei mezzalamisti oppure gente con indiscussa esperienza alpinistica. Questo vuol dire che tutti si sono accorti di quanto sia fondamentale il sapersi muovere sul filo dei 4.000 metri di quota».

Il 27 aprile saranno quindi 900 gli atleti impegnati nella lunga maratona che collega Breuil-Cervinia a Gressoney attraversando il gruppo del Monte Rosa per un totale di 2.862 metri di dislivello positivo con una lunghezza che supera i 45 chilometri.
Tra i nastri di partenza oltre all’Italia saranno venti le nazioni rappresentate: Polonia, Svizzera, Repubblica Ceca, Germania, Stati Uniti, Canada, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Andorra, Austria, Svezia, Paesi Bassi, Danimarca, Belgio, Lussemburgo, Bulgaria, Russia, Slovacchia e Norvegia.

La macchina organizzativa della Fondazione Trofeo Mezzalama oltre a pensare all’aspetto puramente tecnico-agonistico, sta lavorando per dare la massima visibilità mediatica alla competizione prima, durante e dopo la maratona. «Vogliamo riproporre lo streaming video - ha detto Adriano Favre -, la passata edizione abbiamo fatto un test di fattibilità, è un servizio interessante e che coinvolge molti utenti, proprio per questo motivo dobbiamo potenziare ogni area di questo progetto soprattutto perché vogliamo condividere in diretta le immagini che arriveranno dalla cresta del Castore».

«Oltre allo streaming - ha concluso Favre - stiamo realizzando, con il supporto della Film Commission Vallee d’Aoste, un documentario sul Trofeo Mezzalama che andrà in onda su Deejay TV all’interno del programma 'Fino alla fine del Mondo'».

Per quanto riguarda i prossimi appuntamenti d’avvicinamento in vista della partenza della 19^ edizione, martedì 16 aprile alle 17.30 si svolgerà al palazzetto 'Sporthaus' di Gressoney-Saint-Jean la presentazione ufficiale della 'Maratona dei Ghiacciai'.

L’evento che annuncerà le novità del Mezzalama è aperto a tutti.


Adamello Ski Raid, confermato il percorso

Iscritti anche Bon Mardion-Jacquemoud, allungati i tempi ai cancelli

Mancano poche ora alla quarta edizione dell'Adamello Ski Raid, classica maratona di scialpinismo a squadre con doppia validità come prova del circuito Internazionale La Grande Course e come atto conclusivo di Coppa delle Dolomiti, in programma domenica 7 aprile. Gli organizzatori dell'Adamello Ski Team ribadiscono lo spettacolare percorso originale di 44,5 km, con un dislivello in salita di 4.000 metri, in discesa di 4.380 metri, che comprende 5 salite e 9 cambi di assetto e 3 passaggi attrezzati con gli sci in spalla, e, soprattutto, sono giunte le ultime adesioni importanti a formare una starting list di assoluto rilievo che prevede oltre 700 iscritti.

I FAVORITI -
Agonisticamente il team accreditato al successo finale è quello francese, composto da William Bon Mardion e Mathéo Jacquemod. Cercheranno di rendergli la vita difficile i due alfieri del Centro Sportivo Esercito Matteo Eydallin e Damiano Lenzi, ma non è da sottovalutare poi la coppia valtellinese composta da Michele Boscacci e Lorenzo Holzknecht, quindi il team La Sportiva  Nejc Kuhar e Filippo Beccari, l'altro team alpino Denis Trento e Daniel Antonioli, quindi i francesi Xavier Gahcet e Alexis Sévennec. In campo femminile i favori del pronostico sono tutti per le leader de La Grande Course, la spagnola Mireia Mirò e la francese Laetitia Roux, con la coppia italiana Francesca Martinelli (leader di Coppa delle Dolomiti) e Silvia Rocca come principali avversarie, mentre nel ruolo di outsider saranno la francese Axelle Mollaret e la svizzera Jennifer Fiechter.

IL PERCORSO - Tornando al percorso di gara, le Guide Alpine della Delegazione bresciana, assieme allo staff dell'Adamello Ski Team, hanno svolto un grande lavoro preparatorio in questi giorni, tracciando integralmente e mettendo in sicurezza tutti i passaggi, in particolar modo il Passo degli Inglesi, allestito con ben 32 tornanti disegnati per consentire a tutte le squadre di salire a piedi con gli sci nello zaino in garanzia. Fra le novità tecniche sono stati allungati di 10 minuti i tempi di passaggio ai cancelli di Passo Venerocolo, Base Passo degli Inglesi e Base Cresta Croce.

LO SPETTACOLO -
Uno degli obiettivi che si è sempre proposta questa manifestazione, così come le altre competizioni dei circuiti La Grande Course e Coppa delle Dolomiti, è quello di portare il pubblico in quota per poter seguire da vicino i passaggi di tutti i partecipanti, rispettando le regole base di sicurezza in montagna con le dotazioni di Artva, sonda e indumenti adeguati. Come nella precedente edizione, grazie alla sensibilità della società impianti, sarà infatti possibile usufruire della corsa scialpinistica che permetterà di salire fino al Passo Presena e di tornare al Passo del Tonale utilizzando gli impianti di Ponte di Legno. La gratuità della cabinovia Paradiso Paradiso è compresa fra le 5.30 e le 7.30 del mattino e a tutti verrà consegnato un simpatico gadget Adamello Ski Raid per incitare i concorrenti. Lo start della gara alle ore 6. Rilevante dal punto di vista televisivo lo spazio che Adamello Ski Raid avrà nei giorni successivi l'evento. Già lunedì 8 aprile è prevista la messa in onda di uno speciale di 30 minuti nella trasmissione Skionlinetv sul circuito Odeon Tv e su Telecampione alle 22.30, quindi alle 21.30 su Telereporter. È inoltre prevista una sintesi di 30 minuti su Rai Sport e poi un ampio servizio nei due contenitori sportivi Ski Magazine e Hard Trek in onda su 100 tv locali di tutta Italia, nonché servizi sulle tv zonali Teleboario e Trentino Tv nelle trasmissioni Ski Trentino e Sport Avventura.

Nel video il sopralluogo nei punti più interessanti del percorso.


Marathon des Sables, i portacolori italiani

Abbiamo incontrato Marco Olmo e Filippo Salaris a poche ore dal via

Il nostro inviato Paolo Secco ha raccolto alcune testimonianze durante il trasferimento aereo che ha portato gli atleti italiani da Milano a Quarzazate, alle porte del deserto marocchino. Non potevano mancare le impressione dei due portacolori italiani, il sardo Filippo Salaris (1971) e il piemontese Marco Olmo (1948). Oggi pomeriggio è iniziato il lungo viaggio in pullman che porterà l’intera carovana verso il primo bivacco dal quale, domenica 7 aprile, prenderà ufficialmente il via la manifestazione. Gli ultimi siamo i primi. Lungi da me dal fare un paragone con il Vangelo ma in genere nello sport è così (in particolare nelle discipline dove la fatica ed il sacrificio personale la fanno da padrone): gli atleti che mantengono un atteggiamento compassato, semplice, a volte umile, generalmente sono i più forti. Ed è cosi che si presentano Marco Olmo, piemontese, e Filippo Salaris, sardo, i due italiani più forti e che ambiscono ad importanti posizioni di classifica. In particolare Filippo, che per ragioni anagrafiche punta giustamente al piazzamento migliore, solo dopo qualche ora di colloquio, non riesce a trattenere che il suo principale obbiettivo, quest’anno, è di salire sul podio.

FILIPPO SALARIS: SACRIFICI E PASSIONE -
D’altronde le carte in regola le ha tutte. Nel 2012, alla sua prima esperienza alla Marathon des Sables, è arrivato settimo. Successivamente ha avuto modo di confrontarsi in altre competizioni con i migliori della disciplina, e ha vinto. In particolare ha battuto il mitico Mohammad Hansal al Magredi Mountain Trail. In quella circostanza, strano ma vero,  Hansal patì il 'nostro' clima, quello umido e afoso e non quello secco delle zone desertiche. Come dice Filippo: abbiamo combattuto ad armi invertite… e ho vinto io. Filippo non nasconde di sentirsi a volte intimorito dal correre spalla a spalla con i mostri sacri, i marocchini Hansal e Rachid El Morabity e il giordano Salameh Al Aqra, ovvero tutti atleti professionisti. Filippo invece è un piccolo impresario edile che per allenarsi si sveglia alle 3,30 del mattino per correre 2 ore e mezza ed essere puntuale in cantiere alle 7, replica in pausa pranzo con un'ora e mezza di corsa come 'sostitutivo' del pranzo. In totale sono 250 Km alla settimana. Il lavoro di preparazione è stato imponente e lui dice di sentirsi a posto. Noi gli crediamo ed in cuor nostro nutriamo una certa invidia nei confronti di cotanta costanza e determinazione. 

MARCO OLMO: ESPERIENZA DA VENDERE -
Marco Olmo, dall’alto della sua l’esperienza. Lui, il mito, l’uomo che batte il tempo ma non quello che scandisce i secondi sul cronometro ma quello degli anni che passano; per gli altri non per lui. Passa il tempo e lui è sempre uguale, un macchina, sempre perfetto, sempre uguale, mai un grammo in più mai un grammo in meno. Tutto è studiato, tutto è calcolato. È un uomo che in vita sua ha studiato poco ma che ha viaggiato molto, gareggiato tanto. Questo gli ha aperto la mente e regalato un cultura ampia, è preparato, conosce numeri, date, luoghi, persone. Lo conosco da anni e sinceramente non ho idea di come sia nato il mito dell’uomo schivo, di quello che non parla con nessuno, dell’orso di montagna. In realtà è una persona estremamente cordiale, disponibile, affabile, che non risparmia la battuta. L’unica giustificazione che posso trovare è che Marco è una persona sincera, a volte troppo, che non nasconde nulla e se ti deve mandare a quel paese lo fa, in modo educato, diretto, ma lui dice sempre le cose in faccia. A mio avviso non un difetto ma un pregio. Certo è una persona estremamente educata e posata ma all’occorrenza sa essere anche in giocherellone. Io e lui parliamo in dialetto piemontese, e questo ci fa sentire un po’ a casa entrambi. Come sempre si è preparato al meglio, macinando chilometri nelle sue montagne, prendendo il treno al mattino presto per raggiungere la Francia, per tornare poi a casa passando il confine della montagna. Un modello 'spallone' che anziché contrabbandare sigarette trasporta nel suo zainetto barrette e sogni, i suoi e quelli dei suoi innumerevoli fan in Italia e nel mondo. Perfetto e minimalista nell’attrezzatura, tutto ciò che si porterà in gara è calcolato per dimensione e peso. L’esperienza delle sue innumerevoli partecipazioni alla Marathon des Sables gli regala ora tranquillità e rilassatezza. Ma non troppa quando domenica mattina metterà lo zaino sulle spalle e si allineerà a fianco dei migliori per dar vita alla battaglia sulla sabbia.

VERSO IL PRIMO BIVACCO - Con Filippo, Marco e altri 36 italiani al via, molti dei quali alla loro prima partecipazione. Dopo averla a lungo immaginata e forse sognata ora la MdS è anche per loro una realtà, ora non gli resta che viverla. Quella che abbiamo trascorso è stata l’ultima notte in albergo, oggi il lungo viaggio in pullman e camion militari per raggiungere il primo bivacco. Li sarà deserto vero, li ci sarà la vera MdS ad attenderci. 


A Lisi Vaiani e Giangrandi il Pasqua Eco Trail

La classifica e' il risultato della combinata tra due gare

Si è svolto sabato 30 marzo e lunedì 1aprile il quarto Pasqua Eco Trail. La manifestazione, organizzata dalla ASD Siena Runners, prevedeva due prove: il Monte Isi Eco-Trail, con partenza sabato da Montisi (Si), di 22 km e il Tartufo Eco-Trail, con partenza il lunedì da San Giovanni d’Asso (Si), di 19 km. In campo maschile, con una vittoria nella prima prova e un terzo posto nella seconda, ha vinto la combinata del Pasqua Eco Trail Federico Lisi Vaiani con il tempo finale di  3h08'59''. Alle sue spalle, sempre nella combinata, Fabio Pinelli (quarto e secondo) ed Edmaro Donnini (terzo e quarto). In campo femminile, con due vittorie in entrambe le tappe, vince il Pasqua Eco Trail Chiara Giangrandi con il tempo finale di 3h18’01’’. Dietro di lei, Maria Chiara Parigi, seconda in entrambe le prove, con il tempo di 3h26’17’’ e Milena Megli in 3h47’47’’.


Orobie Vertical e Skyraid, le due classiche targate BG

Tornano i classici appuntamenti estivi sulle Orobie Bergamasche

La 'doppietta' delle Orobie non molla, e dopo il riscontro positivo delle passate edizioni, Mario Poletti e la sua organizzatore Fly-Up Sport tornano sui sentieri bergamaschi per riproporre due manifestazioni che, sia per durezza del tracciato che per la  bellezza dei paesaggi, riscuotono ogni anno grande consenso. 

OROBIE VERTICAL -
 Si inizia domenica 2 giugno: giunta alla terza edizione, promette anche quest’anno una gara ad alto tasso di spettacolarità. Mille i metri di dislivello da percorrere lungo il sentiero n. 301 delle Orobie, che unisce il paese di Valbondione in Alta Val Seriana, al Rifugio Mario Merelli al Coca. Anche quest’anno l’Orobie Vertical verrà intitolata Memorial Fausto Bossetti, il grande appassionato di montagna di Parre scomparso per un incidente sugli sci nel gennaio 2011.  

OROBIE SKYRAID NUMERO 7
- Domenica 11 agosto è il turno della settima edizione della Orobie Skyraid, che grazie ad un parterre di atleti di valore internazionale si è ritagliata sempre più un ruolo importante all’interno del calendario nazionale. A fare da sfondo agli amanti del trail, ci sarà la regina delle Orobie, la Presolana. Un tracciato di 25 chilometri che per tecnicità e spettacolarità non delude le aspettative degli skyrunner di tutti i livelli, dal professionista all’amatore. Partenza e arrivo dal quartier generale della manifestazione nella piana del Donico, al Passo della Presolana, dove nell’attesa che gli atleti tornino a tagliare il traguardo, si svolgeranno manifestazioni collaterali, tra cui la Family Run, gara non competitiva.  

UN ANTIPASTO A MAGGIO - 
E nell’attesa che arrivi giugno, un altro evento organizzato da Fly-Up Sport è previsto per domenica 5 maggio, il Trail del Formico: 22 chilometri per 1000 metri di dislivello nell’incantevole conca del Farno che divide la Val Seriana dalla Val Gandino, con vista a 360° sulle Orobie.
Uno spettacolo da non lasciarsi sfuggire!  

Per informazioni:
www.orobievertical.it  e www.orobieskyraid.it 


In attesa della Sultan Marathon des Sables

Aneddoti e anticipazioni del nostro inviato sul campo

Alla partenza per la ventottesima Sultan Marathon des Sables, abbiamo posto alcune domande a Paolo Secco che sarà il nostro corrispondente sul campo durante la settimana di gara. Dopo i vari trasferimenti, il via ufficiale della competizione sarà dato domenica 7 aprile.

In breve, cos’è la Marathon des Sables?

«È la gara per eccellenza nei deserti. La prima, la più importante, la più prestigiosa. Una competizione a tappe, 6 in 7 giorni, nel Sahara marocchino per un totale di circa 240 km in completa autosufficienza alimentare. Ai concorrenti, infatti, vengono dati 9 litri d’acqua al giorno e un posto per dormire nella tenda berbera».

In base alla tua esperienza, avendola corsa nel 2010, come si gestisce l’aspetto dell’autosufficienza?

«In genere gli atleti mangiano due volte al giorno, colazione e cena. Si cerca di privilegiare cibi leggeri ma dall’alto apporto calorico e nutrizionale, come per esempio il grana, le noci ecc. Molti utilizzano cibi liofilizzati, tipicamente pasta e riso, al fine di ottenere il necessario apporto di carboidrati. Indispensabili integratori energetici (gel e barrette), integratori salini e per il recupero post tappa».

Quanto pesa uno zaino per la Marathon des Sables?
«I top runner affrontano la gara con uno zaino di 6,5 kg, al limite del regolamento, riducendo al minimo l’attrezzatura e le scorte alimentari. All’estremo opposto i camminatori, per lo più orientali, l’affrontano con zaini di 18 kg che è il limite massimo imposto dagli organizzatori. C’è poi l’aneddoto di Paolo Zubani (25 edizioni al proprio attivo e responsabile dell’organizzazione per l’Italia) secondo il quale alla Marathon des Sables contano tre cose: 1) il peso dello zaino 2) il peso dello zaino 3) il peso dello zaino».

Su 6,5 kg, quanto è rappresentato dal cibo e quanto dal materiale?

«Circa il 50%. Quindi, per i top runner, questo vuol dire poco più di 3 kg di cibo per 7 giorni, meno di 500 gr al giorno. Oltre al cibo, il materiale solitamente è composto da sacco a pelo, razzo di segnalazione, materassino, pentolino per il mangiare e vestiario per il bivacco notturno. Tra il materiale obbligatorio, inoltre, c’è anche la siringa aspira veleno, specchietto, bussola, accendino, road book e un kit di pronto soccorso».

Quali sono le temperature che si affrontano di giorno e di notte?

«Come noto, nel deserto c'è un importante escursione termica tra il giorno e la notte. Da 40 C° a mezzogiorno, agli 0 C° sotto le stelle.  Questo è dovuto al fatto che la sabbia, per sua natura chimico/fisica, non trattiene il calore del sole accumulato nelle ore diurne».

Quindi anche il materiale tecnico assume una sua importanza?

«Assolutamente sì. Per la notte è opportuno dormire all’interno del sacco a pelo che peraltro è previsto tra il materiale obbligatorio. Con il calare della sera, gli atleti si riparano dal freddo indossando abbigliamento leggero ma sufficientemente caldo».

Immaginando il deserto, viene in mente anche la sicurezza. In caso di bisogno, come si comunica con gli organizzatori?

«Gli atleti sono dotati di trasponder e gli viene consegnato alla partenza un razzo di segnalazione che devono avere con sé per tutta la durata della competizione.  Questo è uno strumento fondamentale in caso di emergenza. L’alto numero di partecipanti, la massiccia presenza dell’organizzazione e il percorso adeguatamente segnalato fanno sì che sia quasi impossibile perdersi. Nonostante questo, qualche anno fa, un concorrente italiano si perse e venne ritrovato 10 giorni dopo in Algeria». 

Un'immagine su tutte dell’edizione 2011 a cui hai preso parte?

«All’ultima tappa i primi 500 atleti in classifica, come da tradizione, si dispongono in fila e lasciano partire tutti gli altri atleti applaudendoli e incitandoli. Questo fa capire il senso di condivisione che si crea in un evento simile dove si condividono per molti giorni entusiasmo, fatica e dolore».

Il tuo programma nei prossimi giorni?

«La partenza è prevista per oggi alle 14:30 dall’aeroporto di Malpensa insieme al gruppo degli atleti italiani. Destinazione Quarzazate. Venerdì e sabato giorni dedicati al trasferimento al primo bivacco e controllo attrezzatura degli atleti. Domenica ci sarà quindi il via della prima tappa». 


Adamello Ski Raid, tracciatura del percorso completata

Domenica impianti gratuiti per il pubblico dalle 5.30 alle 7.30

È tutto pronto a Ponte di Legno e al Passo del Tonale per la quarta edizione dell'Adamello Ski Raid, la prestigiosa maratona di sci alpinismo in programma domenica 7 aprile che ha doppia validità come prova del circuito internazionale La Grande Course e come atto conclusivo di Coppa delle Dolomiti.

TRACCIATURA COMPLETATA - Gli organizzatori in questi giorni hanno tracciato completamente il percorso che misura 44,5 km, con un dislivello in salita di 4000 metri, in discesa di 4380 metri, che comprende 5 salite e 9 cambi di assetto e 3 passaggi attrezzati con gli sci in spalla.

Un itinerario altamente suggestivo, che ripercorre gran parte dei luoghi della Guerra Bianca e transita per tre rifugi importanti come il Città di Trento al Mandrone, il rifugio Garibaldi e il rifugio ai caduti dell’Adamello alla Lobbia Alta, e pure nei pressi della croce posta dopo la visita di Papa Giovanni Paolo II.

Una competizione dai numeri importanti, visto che gli iscritti sono oltre 700, o meglio 350 coppie visto che si tratta di una gara a squadre come da filosofia delle scialpinistiche più importanti, e che avrà al via i dominatori di questa stagione. Leader della Grande Course che fra l'altro fanno squadra e hanno decisamente tutti i favori del pronostico, ovvero i due francesi William Bon Mardion e Mathèo Jacquemod in campo maschile, con la coppia dell'Esercito Matteo Eydallin (primo in Coppa delle Dolomiti) e Damiano Lenzi come principali avversari, quindi l’iberica Mireia Mirò assieme alla transalpina Laetitia Roux fra le donne, pure loro leader del circuito internazionale.

Ieri lo staff ha concluso l'ultimo sopralluogo, mettendo in sicurezza alcuni tratti impegnativi e altamente spettacolari come il Passo degli Inglesi, le Roccette dell'Adamello, la discesa dal Canalino dell'Adamello e la discesa di Cresta Croce. Adesso la parola passa al meteo e, soprattutto, alla perturbazione prevista per la giornata di venerdì che dovrebbe portare altra neve, ma il grosso del lavoro è completato. Lo start è previsto alle ore 6 del mattino non più dal Passo del Tonale, bensì da località Tonalina (stazione intermedia da Ponte di Legno al Tonale a quota 1630 metri). Il primo tratto si sviluppa lungo le piste che portano al Tonale, allungando così la coda del gruppo per evitare intasamenti, fino a raggiungere Passo Presena (2296 metri) percorrendo il versante Paradiso. Al cambio assetto i partecipanti scendono poi verso il rifugioMandrone (altro tratto nuovo), per risalire poi verso il suggestivo Passo Tre Denti, con 500 metri di dislivello e continue inversioni (primo tratto inedito del tracciato). È poi previsto ancora un leggero dislivello verso Passo Bedole (3150 metri), l’attraversamento del ghiacciaio del Pisgana fino a Passo Venerocolo, per scendere verso il rifugio Garibaldi in un tratto con 500 metri di dislivello senza particolari difficoltà. Dal Garibaldi (2548 metri) si sale sul versante nord dell’Adamello, percorrendo sci nello zaino il tratto attrezzato del Passo degli Inglesi. Si prosegue poi fino alla base delle Roccette dell’Adamello raggiungendo la vetta che è pure il punto più alto della gara, ovvero 3539 metri. Cambio assetto e discesa lungo il versante sud fino a raggiungere la base del ghiacciaio del Pian di Neve, percorrendolo fino ai piedi di Cresta Croce, quindi una breve salita che porta al suggestivo passaggio di Cresta Croce (3300 metri), conosciuto per la croce in granito posata in occasione della visita di Papa Giovanni Paolo II. Ancora una discesa sul ghiacciaio passando per il rifugio Lobbia (3045 metri), dirigendosi poi verso sud-ovest per l’ultima salita nella valle che porta ai 3200 metri di Passo Valletta. Da questo punto inizia la tecnica, lunga e tanto attesa discesa del Pisgana che porterà gli atleti sul traguardo di Ponte di Legno (1250 metri) con arrivo nel centro del paese.

MATERIALE OBBLIGATORIO - Per questa edizione è stata inserita un'importante novità tecnica per i partecipanti, ovvero l'obbligatorietà degli occhiali e la maschera da sci di scorta nello zaino.

GLI IMPIANTI APERTI AL PUBBLICO -
Un'altra peculiarità dell'Adamello Ski Raid riguarda il pubblico. Gli organizzatori infatti per consentire ai tanti appassionati di seguire la competizione in quota, grazie alla disponibilità della società impianti, consentono la risalita gratuita degli impianti dalle 5.30 alle 7.30.  

 


Trofeo Parravicini 21 aprile: si chiude la Coppa Italia

Ancora aperti i giochi per la vittoria finale nel circuito

Il percorso, come vuole la tradizione, partirà a pochi metri dalla porta d'entrata del Rifugio Calvi. I responsabili del tracciato hanno aggiornato il percorso aumentando i tratti da affrontare con gli sci ai piedi e diminuendo quelli da percorre con gli sci nello zaino. In questi giorni si sono svolti i primi sopralluoghi in quota per iniziare la segnalazione del tracciato che conta ben sei salite. La prima raggiungerà il Passo Grabiasca a 2463 metri di quota, il Monte Reseda sarà la seconda asperità della giornata mentre la lunga salita al Monte Madonnino con l'ultima parte da affrontare a piedi sarà il giro di boa della competizione.
Dopo la vetta del Madonnino gli atleti scenderanno al Lago dei Curiosi per salire al Monte Cabianca, la Cima Coppi del Parravicini a 2601 metri di quota. A questo punto mancheranno due brevi salite, la prima di 250 metri di dislivello e la seconda, che porterà all'arrivo, di 70 metri di dislivello.
Il dislivello complessivo di sola salita è di 1900 metri mentre la lunghezza è di 17,2 chilometri.

IL PREMIO MARIO MERELLI - Anche quest'anno lo Sci Cai Bergamo ha istituito il premio Mario Merelli che consiste in premi d'assoluto valore come sci da scialpinismo in carbonio, pala e pelli. Gli attrezzi invernali saranno vinti in base a delle percentuali rispetto al tempo della squadra prima classificata. Saranno quindi gli atleti della "pancia del gruppo" ad aggiudicarsi gli ambiti premi.

ECCO LA SITUAZIONE ATTUALE DI COPPA ITALIA - Per quanto riguarda la classifica di Coppa Italia - Trofeo Scarpa, Matteo Eydallin (Esercito) dopo il secondo posto al Campionato Italiano di Madonna di Campiglio guadagna la prima posizione con 166 punti. In seconda posizione il valtellinese Lorenzo Holzknecht (sc Alta Valtellina) con soli 4 punti di svantaggio. Damiano Lenzi (Esercito), autore di una stagione in crescendo, è sul terzo gradino del podio virtuale con 146 punti.
In campo femminile, Gloriana Pellissier ha iniziato inesorabile la corsa verso la prima posizione nella classifica generale. Federica Osler del Team l'Arcobaleno è prima con 179, mentre la valdostana, portacolori del Centro Sportivo Esercito è seconda a soli 9 punti dalla vetta della classifica. In terza posizione un'altra atleta che tanto ha dato allo scialpinismo azzurro, Francesca Martinelli dello sci club Alta Valtellina, che ha totalizzato 155 punti.

LA PRESENTAZIONE AL PALAMONTI -
Il prossimo appuntamento in programma è la presentazione ufficiale del Trofeo Parravicini che si svolgerà mercoledì 10 aprile alle 18.15 nella sala conferenze del Palamonti a Bergamo.  


Colmen Trail 14 Aprile 2013 a Morbegno (SO)

Fioccano le iscrizioni per la gara sulla 'Montagna Magica'

Tutto tracciato il percorso gara del primo trail della provincia di Sondrio.
A due settimane dalla data d’esordio fissata per domenica 14 aprile, presso la segreteria del Team Valtellina stanno arrivando diverse adesioni e, nonostante il clima invernale, diversi trailer hanno già effettuato un primo sopralluogo.

«L’anello che abbiamo ideato prevede uno sviluppo di 19.5km con un dislivello positivo di 1300m – ha esordito il direttore gara Fabio Bongio -. Il nostro obiettivo è valorizzare l’attività  dell’associazione Colmen e di altre associazioni presenti sul territorio che in questi anni si sono occupate del rifacimento e segnatura di tutta la sentieristica della Colmen. Nei giorni scorsi, al fine di agevolare chi ama correre in quello che molti hanno ribattezzato 'il regno dei cervi' abbiamo completamente segnalato il tracciato gara con fettucce e frecce direzionali in legno».     

Ad entrare nei dettagli tecnici, ci ha invece pensato l’ex azzurro di skyrunning Giovanni Tacchini: «Partenza e arrivo saranno alla Colonia di Morbegno, ovvero nell’area verde a due passi dall’Adda e dal Ponte di Ganda che è uno dei simboli storici della città. La prima parte del trail prevede una salita lungo una facile strada asfaltata (circa 250m dislivello), fino a raggiungere la frazione di Santa Croce. Da qui comincia un veloce saliscendi molto panoramico che precede la discesa verso Campovico».       

Lasciato asfalto e ciottolato, si entra a tutti gli effetti nella “Montagna Magica” percorrendo i numerosi sentieri rimessi a nuovo dai ragazzi dell’associazione Colmen: «Vicino alla chiesetta dei Torchi Bianchi si sale per altri 250m, per poi tornare a perdere quota grazie ad una tecnica discesa che porta all’abitato di Paniga». Breve tratto pianeggiante, che permette di sciogliere le gambe in vista della parte clou: «Da Desco parte il nuovo sentiero che porta alla cima della "montagna magica" (dislivello positivo 700m circa). Lasciata alle spalle una breve rampa, il sentiero sale regolare girando attorno alla Colmen sino a prendere quello di cresta che porta alla cima (916m slm)».
Attraversati i caratteristici laghetti, ora ancora ricoperti di ghiaccio, si scende verso Dazio per l’ultima breve ascesa  (70m dislivello): «Sopra Cerido, inizia la  tecnica discesa che ci riporterà sulla strada panoramica percorsa all'andata e al ripido sentierino finale che precede l’arrivo».      

Tirando le somme, Bongio ha concluso: «Il tracciato è corribile, muscolare e panoramico. Lo abbiamo volutamente scelto non troppo lungo per dare a tutti la possibilità di prendervi parte e godere di uno scenario che in periodo primaverile è fantastico; con scorci sul vicino lago di Como e sulle montagne innevate della Valmasino. Il tutto con costo low e tanta passione».                     


Vertical Civetta a Sommacal e Corradini

Terminato il circuito Dolomiti sotto le stelle 2013

Ivan Sommacal si aggiudica l'ultima tappa della stagione 2012-2013 di 'Dolomitisottolestelle'. Ieri il forte atleta bellunese si è imposto nella sesta edizione del 'Vertical Civetta' organizzato dalla Sci Club Alleghe in collaborazione con il soccorso alpino locale, il rifugio self service Piani di Pezzè, AllegheFunivie Spa e ristoro La Stua, e ultimo appuntamento locale del lungo inverno con le pelli di foca.   

Circa 350 i metri di dislivello da affrontare per i quasi sessanta skialper che si sono presentati alla partenza in linea: dai Piani di Pezzè i partecipanti si sono inerpicati lungo la ripida pista Civetta, per raggiungere La Tiezza, nella zona del ristoro La Stua.    

Un percorso che Sommacal (Sc Valdobbiadene) ha messo alle spalle in meno di un quarto d'ora (14' 54"). Dietro di lui il compagno di squadra Olves Savaris (15' 00") e il portacolori della Sc La Valle Agordina Renzo De Zaiacomo (15' 18").   

Tra le donne vittoria di Marika Giovannini (Mai Zeder Team), che ha chiuso in 22' 22". Seconda Susanna Neri (Brenta Team) in 23' 22", terza Annalisa Marcon (Cai Agordo) in 23' 35".  
Per quanto riguarda le categorie junior, primi posti per Chantal Da Rios ed Erwin Ronzon.
Tra gli over successo per Angelo Da Campo.  

Si chiude così la stagione sugli sci di 'Dolomitisottolestelle'. L'appuntamento ora è a Bolzano, alla Fiera Prowinter in programma dal 17 al 19 aprile, per la premiazione della Prowinter Cup.  


Domenica parte la Sultan Marathon des Sables

Ski-alper presente con un inviato sul campo

Ritorna la mitica Sultan Marathon des Sables e per la prima volta Ski-alper sarà presente all’evento con un suo inviato. Una gara a tappe nel deserto sahariano, in Marocco, che nel corso degli anni è diventato l’evento di endurance outdoor più mediatico al Mondo.  La gara per eccellenza nei deserti. L’intuizione fu di Patrick Bauer, all’epoca fotografo al seguito della Parigi-Dakar, che nel 1984 decise di percorrere in solitaria una tappa della nota gara automobilistica. E così fu, con uno zaino da 35 litri contenente acqua e cibo, percorse 350 km in 12 giorni in completa autonomia. Due anni dopo, nasceva ufficialmente la Marathon des Sables con 23 concorrenti al via. Nei vari anni, sono ormai 13.000 i concorrenti che hanno portato a termine la prova.

NUMERI DA 'NUMERI UNO' - In 28 anni, un susseguirsi di eventi che hanno portato la competizione ad avere numeri assolutamente unici: un’organizzazione composta da 500 persone, 100 veicoli, 4 quad bikes, 2 elicotteri, 1 aeroplano … e 4 dromedari. Uno staff sanitario composto da 52 medici e paramedici, e poi ancora, 120.000 litri d’acqua minerale al seguito, 270 tende berbere e 3.000 kg di attrezzatura medica (5 km di bende, 2.700 cerotti, 125 litri di disinfettante, 230 litri di flebo reidratanti, 100.000 compresse di sali minerali, 2.500 paia di guanti chirurgici). La copertura mediatica è garantita da 2 TV accreditate (Eurosport e TV5MONDE), 15 emittenti radiofonichee da decine di giornalisti e fotografi accredittai. E poi ancora, 340.000 visite della pagina internet durante i giorni della gara nell’ultima edizione, più di 680 articoli su oltre 100 riviste e quotidiani.  Il tutto, sotto l’alto patronato di Sua Maestà Re Mohammed VI.

I FAVORITI - Quest’anno, tra i 1.200 concorrenti provenienti da 45 nazioni, i favoriti della vigilia sono: Salameh Al Aqra – JOR (1° 2012, 2° 2008 e 2010, 3° 2009 e 2011), Mohamad Ahansal – MAR (4 volte vincitore e 9 volte secondo), Rachid El Morabity – MAR (1° 2011), gli europei Christophe Le Saux – FRA (6° 2012), Anton Vencelj – SLO (4° 2010, 8° 2012), Vincent Delebarre – FRA (9° 2005) e gli italiani Marco Olmo (più volte nei top 10) e Antonio Filippo Salaris (7° nel 2012) capitanati dal mitico Paolo Zubani, con 25 edizioni al proprio attivo. Tra le donne, Lorence Klein – FRA (1° 2007, 2011 e 2012), Meryem Khali – MAR (2° 2012), Simone Kayser – LUX (3 vittorie) e Megan Hicks – USA (2° 2009).

In totale 6 tappe in 7 giorni, per 223 km complessivi in completa autosufficienza alimentare. Prima tappa domenica 7 aprile di 37,2 km. Ogni giorno, resoconti e aggiornamenti live dal nostro inviato Paolo Secco, già finisher della Sultan Marathon des Sables nel 2010.
 


Marmoleda Full Gas Race, si profila la sfida del 2012

Gia' iscritti i duellanti Nejc Kuhar e Filippo Beccari

Sono già arrivate le prime iscrizioni importanti alla seconda edizione della Marmoleda Full Gas Race, in programma sabato 13 aprile lungo i pendii della regina delle Dolomiti.
All’ufficio iscrizioni degli organizzatori, composto dalle principali realtà sportive dell’alta Val di Fassa, ovvero lo staff della Dolomites SkyRace, della Sellaronda Skimarathon, del Bogn da Nia Val de Fasha, de La Bela Ladinia, nonché l’importante collaborazione del soccorso alpino, hanno infatti confermato la propria partecipazione i due sci alpinisti che hanno animato la prima edizione. Si tratta dello sloveno Nejc Kuhar del team La Sportiva, che impiegò 1 ora 41 minuti e 39 secondi a concludere la sua prova e Filippo Beccari, atleta del Bela ladinia residente a Livinallongo, che dodici mesi fa concluse in piazza d’onore dopo un avvincente testa a testa con il rivale e staccando il tempo di 1 ora 43 minuti e 58 secondi.

INIZIATA LA PREPARAZIONE DEL PERCORSO - Nel frattempo lo staff del Comitato organizzatore composto da Diego Salvador, Ivano Ploner, Oswald Santin, Valerio Lorenzo e Mauro Sommavilla, in questi giorni hanno iniziato la tracciatura del percorso che si annuncia altamente spettacolare e suggestivo, con un dislivello positivo di circa 2100 metri per complessivi 18 chilometri toccando le cime più alte della Marmolada, in particolare Punta Rocca a quota 3265 metri e Punta Penia a 3342 metri, il punto più alto della gara. Una sfida alla regina delle Dolomiti che ha sempre un grande richiamo fra i più forti specialisti italiani e non solo, che hanno l’opportunità di gareggiare per gran parte del tracciato su quota decisamente elevate, sopra i 3000 metri. Ed è proprio questa la peculiarità di questa competizione, caratteristiche che pochi eventi possono mettere sul piatto. Una degna chiusura di stagione. Il via verrà dato presso il rifugio Cima 11 a quota 1080 metri, quindi subito verrà affrontata la prima salita di 1185 metri di dislivello, che porterà gli atleti al primo cambio a quota 3265 di Punta Rocca, per poi scendere fino a Pian dei Fiacconi (2626 metri). Cambio pelli e partenza verso Punta Penia (3342 metri) che è il punto più alto della competizione nonché la cima più alta delle Dolomiti, con 716 metri di dislivello dell'ascesa. Seguirà poi una discesa tecnica fino a Col di Bous (2160 metri) per poi risalire per circa 150 metri fino all'ultimo cambio pelli prima di tagliare il traguardo, previsto sempre al rifugio Cima 11.

ISCRIZIONI -
Le iscrizioni (quota 35 euro comprensiva di gadget e pranzo al rifugio Cima 11) sono aperte fino alle 15 di venerdì 12 aprile e dovranno essere effettuate on line sul sito www.marmoledafullgasrace.com.
La cifra va versata sul conto corrente IT71V0814034520000009048949 presso la Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino (Agenzia di Canazei), inviando copia del certificato medico e ricevuta del versamento al numero di fax 0462 601053.

Il briefing tecnico è previsto per le ore 18 di venerdì 12 aprile presso la Scuola di Sci Canazei Marmolada in Streda del Piz, 12, dove è previsto anche l'ufficio gare.