Parata di big alla Matterhorn Ultraks

Kilian, Forsberg, Anthamatten e Gobert ai piedi del Cervino ad agosto

Proprio mentre lo scorso fine settimana a Cervinia si è corsa la Cervino X-Trail, ecco che sull'altro versante, quello svizzero, si inizia a pensare alla Matterhorn Ultraks, in programma il prossimo 24 agosto su tre lunghezze: 16K, 30K, 46K.

PARTERRE DE ROI - La 46K è stata inserita nel calendario delle Skyrunner World Series e hanno confermato la partecipazione, tra gli altri, Kilian Jornet, Emelie Forsberg, Martin Anthamatten, Didier Zago e Maud Gobert.

QUOTA 3000 - Il percorso della 46K ha un dislivello positivo di 3600 metri e raggiunge quota 3090 al Gornegrat. Al dislivello effettivo, dunque, si aggiunge l'effetto quota. Lo sforzo stimato è paragonabile secondo gli organizzatori a una 90 km in pianura. 


World Series 2013, il punto della situazione

Italiani protagonisti in tutte e tre le discipline

Quest’anno le Skyrunner World Series pervedeno tre classifiche di specialità (Vertical, Sky e Ultra) e non contemplano più come negli anni passati quella della combinata. L’italia ottiene al momento sei podi di cui tre vittorie, una nelle Ultra con Francesca Canepa e due nei Vertical con Marco Facchinelli e Urban Zemmer.

Dopo sette prove disputate su un totale di quindici, facciamo il punto sulle classifiche generali provvisorie.

VERTICAL

E’ la serie con più prove disputate, tre su cinque in programma che hanno visto tre vincitori differenti. Sono gli italiano Marco Facchinelli in Russia, Urban Zemmer In Spagna e il colombiano Saul Antonia Padua in Francia. Alla luce dei risultati, la classifica provvisoria premia Marco Facchinelli, uno dei pochi atleti di vertice ad aver cosrso tutte e tre le prove. Il Team La Sportiva si conferma essere il riferimento della disciplina. Oltre a Facchinelli, vede infatti Urban Zemmer in seconda posizione e Marco Moletto in quarta.

1. Marco Facchinelli (La Sportiva) 236 - 2. Urban Zemmer (La sportiva) 168 - 3. Ferran Teixido (FAM) 138 - 4. Marco Moletto (La Sportiva) 130 - 5. Didier Zago (Arc’Teryx) 124

In campo femminile, la spagnola Laura Orgue, campionessa in carica della disciplina,  consolida la prima posizione nella generale dopo la vittoria in Spagna e il secondo posto in Francia. Prima italiana, Antonella Confortola, reduce da un terzo posto in Francia.

1. Laura Orgue (Salomon Santiveri) 188 - 2. Tessa Hill (Arc’Teryx) 156 - 3. Alba Xandri (FEEC) 140 - 4. Vanessa Ortega (Boquique Trail) 136 - 5. Christel Dewalle (Terre de Running) 100

Il circuito Vertical Series continuerà in Grecia (Gerania Vertical) l’8 settembre e si concluderà con la finale italiana (Vertical Grèste de la Mughéra) di Limone sul Garda l’11 ottobre.

SKY

Dopo Zegama in Spagna e la Mont-Blanc Marathon in Francia, la classifica maschile vede al comando lo spagnolo Kilian Jornet, autore di due vittorie di peso. Alle sue spalle, il connazionale Luis Alberto Hernado che ha ottenuto un secondo e un terzo posto. Nonostante una sola prova disputata, l’Italia vede tre atleti nelle prime posizioni, terzo Marco De Gasperi, quarto Tadei Pivk e quinto Nicola Golinelli.

1. Kilian Jornet (Salomon Santiveri) 200 - 2. Luis Alberto Hernando (Adidas) 166 - 3. Marco De Gasperi (Scott) 88 - 4. Tadei Pivk (Crazy) 78 5. Zaid Ait 72

In campo femminile, dopo la prova di Chamonix, la sfida è tra la svedese Emelie Forsberg e l’americana Stevie Kremer. La prima conduce la classifica generale grazie a una vittoria e un secondo posto. Terza a parimerito, l’italiana Silvia Serfini e sesta la connazionale Emanuela Brizio.

1. Emelie Forsberg (Salomon) 188 - 2. Stevie Kremer (Salomon Agisko) 178 - 3. Celine Lafaye (Scott) 138 - 4. Silvia Serafini (Salomon Agisko) 138 - 5. Nuria Picas (FEEC) 88

Il circuito Sky continuerà negli Stati Uniti (Pikes Peak) il 18 agosto, poi in Svizzera (Matterhorn Ultraks) il 24 agosto e si concluderà con la finale italiana (Limone Extreme) di Limone sul Garda il 13 ottobre.

ULTRA

Anche per il circuito Ultra, due prove disputate su un totale di cinque, la Transvulcania in Spagna e la Ronda dels Cims ad Andorra. Conducono la generale a parimerito, con una vittoria ciascuno, lo spagnolo Kilian Jornet e il francese Julien Chorier. E’ la disciplina più incerta perché al momento nessun atleta di vertice ha disputato entrambe le prove. Primo italiano, trentunesimo, Roberto Beretta.

1. Kilian Jornet (Salomon Santiveri) 100 - 2. Julien Chorier (Salomon) 100 - 3. Kenichi Yamamoto (Houdini) 88 - 4. Luis Alberto Hernando (Adidas) 88 - 5. Matt Cooper (Salomon) 78

In campo femminile, conduce la generale la francese Emilie Lecomte, unica atleta ad aver disputato tutte e due le prove in programma. Seguono, a parimerito, l’italiana Francesca Canepa, vincitrice della Ronda dels Cims e la svedese Emelie Forsberg vincitrice della Transvulcania. Nona, l’italiana Chiara Colonnello.

1. Emile Lecomte (Quechua) 146 - 2. Emelie Forsberg (Salomon) 100 - 3. Francesca Canepa (Montura/Vibram) 100 - 4. Olga Manikò (Quechua) 88 - 5. Nuria Picas (FEEC) 88

Il circuito Ultra continuerà in Francia (Ice Trail Tarentaise) il 14 luglio, poi negli Stati Uniti (SpeedGoat) il 27 luglio e si concluderà con la finale americana (UROC) il 28 settembre.  


Montura&Trail, due serate per gli appassionati

Negli Alpstation di Schio e Isera

Montura 'lancia' due serate dedicate a tutti gli appassionati di trail running dal titolo 'Montura&Trail'. Il primo appuntamento, in collaborazione con il punto vendita Alpstation Schio, si terrà giovedì 18 luglio, mentre il secondo avrà luogo martedì 23 luglio, presso la sala eventi dell’Alpstation Isera. Montura e Alpstation proporranno un percorso all’interno del mondo trail tra video inediti, immagini e ospiti d’eccezione, oltre a una mostra con fotografie del Tor Dés Geants di Luca Benedet. Saranno presenti Francesca Canepa, Marco Zanchi, Flavio Dal Bosco, i rappresentanti dell’Alpstation Trail Team, il nuovo team sponsorizzato da Alpstation, gli organizzatori del Tor Des Géants e della Trans d’Havet. Presenteranno la serata Maurizio Torri e Carlo Ceola.


Presentata la Maga Skymarathon

Appuntamento il primo settembre nella Bergamasca

Presentazione venerdì scorso presso la sede dei CAI Bergamo, al Palamonti, per la sesta edizione della Maga Skymarathon. A coordinare l'evento il vicepresidente della Federazione Italiana di Skyrunning Paolo Valoti, che ha sottolineato l'importanza del ritorno di questa manifestazione, in programma domenica 1 settembre dopo una pausa di un anno, e ha introdotto le autorità presenti, in primis i due vicepresidenti del CAI provinciale Massenzio Salinas e Chiara Carissoni. Ha quindi preso la parola il delegato provinciale del Coni Giuseppe Pezzoli, il quale ha annunciato la concessione, da parte dell'ente da lui rappresentato, del patrocinio alla manifestazione della Val Serina: «L'auspicio del Coni è che arrivino atleti non solo dalla bergamasca ma da tutta Italia, a scoprire le bellezze paesaggistiche e il valore sportivo della Maga Skymarathon».

GRADITO RITORNO - «La Maga ha rischiato di svanire negli anni passati, perché è difficile decidere di organizzare senza alcun ritorno economico – ha dichiarato Thomas Cannone, membro del comitato organizzatore – ma grazie al direttore di gara  Davide Scolari, che sta lavorando senza sosta per riproporre la manifestazione, travolti dal suo entusiasmo, abbiamo accettato con gioia di supportarlo nell'organizzazione di questa bellissima gara, Scolari ha insistito coinvolgendo tutti noi che ora siamo al suo fianco. E il nostro desiderio è quello di ripresentare la gara anche negli anni futuri».

PERCORSO E RICORDI - Il capo dell'organizzazione Davide Scolari ha quindi illustrato il percorso della 40 km e della 25 km e raccontato la storia della Maga dalle origini (anno 2002) ad oggi, citando i grandi nomi che compongono l'albo d'oro, a partire dal vincitore della prima edizione Mario Poletti. Elio Carrara ha invece riportato i suoi ricordi legati alla Maga e alle relative quattro cime orobiche: «Il percorso della Maga, prima ancora della nascita della gara, era ben conosciuto dagli alpinisti e dagli sportivi della Val Serina e della Val del Riso: lo si faceva per intero tenendo sempre d'occhio il cronometro, e poi ci si confrontava sempre sui tempi conseguiti. Una caratteristica della Maga - ha proseguito Carrara -  è che da Oltre il Colle, con un cannocchiale, è possibile seguire almeno tre quarti del percorso, cosa rara in queste manifestazioni, interessante per il pubblico che vorrà essere presente quel giorno». «Una gara di 40 km sulle nostre montagne non è facile da realizzare - ha rimarcato il segretario della Fisky Dario Busi - per questo va il mio plauso agli organizzatori e la garanzia che la Federazione sosterrà e darà loro una mano». 

TESTIMONIANZE DI ATLETI - Prima della visone del video di ricognizione sul tracciato di gara, sono stati chiamati in causa alcuni atleti, a partire da Riccardo Faverio, il vincitore nel 2011: «Allestire la Maga è un modo per far conoscere le nostre montagne, per me che sono di Serina è un orgoglio poter partecipare. Ritengo che il Pizzo Arera sia una delle più belle montagne della nostra zona. Soltanto il Kima, a mio avviso, è una gara più impegnativa della Maga, lo dico io che le ho disputate tutte le competizioni di skyrunning. Quest'anno spero di essere molto competitivo ed ottenere un buon tempo cronometrico sul percorso ufficiale, non su quello di emergenza dove ho vinto la scorsa edizione». È venuto quindi il turno di Carolina Tiraboschi che, come Faverio, ha già potuto iscrivere nell'albo d'oro il proprio nome: «Sportivamente vengo dallo sci nordico e nel 2006 ho esordio alla Maga nel mondo dello skyrunning, restandone affascinata. Un evento nella mia zona, splendido, a cui tengo molto. Spero parteciperanno tante donne!». Intervento conclusivo dell'alpinista e skyrunner Giuliano Zanga, classe 1953, autore del video di ricognizione: «La Maga è stata la mia prima gara su lunghe distanze, avevo già 49 anni e conclusi fermando il crono di un minuto sotto le sei ore, sono molto contento del risultato e spero di poterla disputare anche quest'anno». Il conto alla rovescia è scattato, mancano poco meno di due mesi alla corsa sulle quattro cime della Val Serina di domenica 1 settembre 2013.  Nel video la presentazione del percorso   


Dolomititrail: la neve lascia spazio a D+Running trail

Pronto anche il Bike trail nelle valli Comelico, Carnia e Sappada

Le vicentine DOC Raffaella Greco ed Eleonora Cappellari ieri hanno portato a termine il percorso del D+Running trail 5.6-Dolomiti Trail. 157Km e 7650D+ compiuti in circa 40 ore di cammino per un totale di 3 giorni.  

Raffaella ed Eleonora onquistano così il trofeo DoloMitiCo Silver, previsto per chi completa il trail in meno di 96 ore, cioè 4 giorni. Per conquistare il Trofeo Gold bisogna stabilire un tempo inferiore alle 48 ore (2 giorni) e per il Bronze inferiore alle 144 ore (6 giorni) Per Raffaella è stato anche un test in vista della partecipazione al Tor des Geants di settembre, e pare sia stato un buon allenamento.  

LA CAVALCATA SUL DOLOMITITRAIL -
Le ragazze hanno pernottato dopo aver compiuto la prima tappa da Sappada al Rifugio Calvi in circa 12 ore. Il secondo giorno si sono spinte fino al rifugio Rinfreddo attraversando la Val Visdende, la Val Vissada, Monte Zovo e Costa della Spina. In questa seconda tappa, lunga 17 ore, alcuni imprevisti di percorso hanno messo a dura prova il fisico e la tenuta mentale delle ragazze, che però si sono difese bene e, grazie alla loro determinazione, hanno concluso la giornata alle 10 di sera quando Olga del Rifugio Rinfreddo le ha accolte con un buon ristoro.

L’adrenalina scatenata dall’essere vicine all’impresa le ha lanciate nella terza e ultima tappa verso il traguardo di Sappada. Altre 11 ore di cammino lungo la catena Dolomitica del Popera, il rifugio Berti e il passo Digola.   «Montagna meravigliose, posti fantastici mai visti prima e un’accoglienza super lungo tutto il tragitto da parte delle strutture convenzionate»: questi i commenti a caldo delle due DoloMitiChe.  

PARTE IL PROGETTO DOLOMITITRAIL -
Questo è solo l’inizio e il lancio del progetto intrapreso con Dolomititrail. Un modo diverso di andare per monti, senza la pressione della gara, del tempo a tutti i costi, dei riscontri cronometrici: massima libertà per godersi fino in fondo le montagne selvagge della Val Comelico, Carnia e Sappada.  

COS'È DOLOMITITRAIL? -
Parti quando vuoi. Un unico progetto per bike o running. Parti senza mappa ne' GPS: ti basterà seguire il logo D+ Trail 5.6. Massima libertà: nel periodo che preferisci, nel modo che scegli, con il tuo personale obbiettivo. Niente stress agonistico. Vinci il tuo trofeo DoloMitiCo. Vivi un'esperienza indimenticabile nelle Dolomiti.  

Le Dolomiti, patrimonio mondiale per l'UNESCO, ospitano il Trail che può diventare un'Ultra-Trail tutto d'un fiato, un'esperienza Extreme in mountain bike, oppure un trekking di più giorni da rifugio a rifugio.
D+5.6 è adatto alla traversata in solitudine nel silenzio, oppure in compagnia per gustare il sapore dell'amicizia in montagna. 
Oltre 150 chilometri per 6000 metri positivi seguendo il simbolo della scarpa lungo il Running Trail, mentre il simbolo del biker guiderà sul Bike Trail. Le 'perline di passaggio' che si trovano ai 7 D+CheckPoint running o bike costruiranno la preziosa collana: un ricordo indelebile, e l'unico modo per aggiudicarsi il trofeo DoloMitiCo, ognuno un pezzo unico di arte locale.  

Info aggiornate e completissime su www.dolomititrail.it   


Maria Chiara Parigi, un bronzo che vale

Alla vigilia: 'correro' fino a che le gambe non saranno sfinite'

Maria Chiara Parigi, classe 1973, toscana, nel mondo del trail e in prticolare nelle ultra distanze abbiamo incominciato a conoscerla poco più di un anno fa quando aveva vinto l’Elba Trail a fine aprile. Da quel momento in poi, un crescendo di risultati che l’hanno inserita di diritto tra le migliori specialiste italiane della disciplina. Tra le altre, sempre lo scorso anno, erano poi arrivate le tre vittorie al Cortina Trail, Trail degli Eroi ed Eco Trail le vie di San Francesco.

UNA MEDAGLIA PROGRAMMATA - Guardando i suoi risultati stagionali, l’impressione è che Maria Chiara abbia concentrato tutti i suoi sforzi sul Campionato del Mondo Trail - IAU del Galles gestendo al meglio la sua programmazione per questo evento. Due partecipazioni nelle lughe distanze, a gennaio seconda alla Maratona della Pace sul Lamone e a marzo prima all’Ultrabericus Trail, poi a inizio aprile sempre prima all’Ecomaratona dei Monti Cimini. È poi arrivata la convocazione in azzurro e per Maria Chiara tutte le attenzioni si sono concentrate sull’evento mondiale. Una scelta che l’ha ripagata ampiamente e che le ha consentito di sfruttare al meglio le sue grandi potenzialita. 

LA VIGILIA - Sul sito della sua società sportiva, Amatori Podistica Arezzo, così scriveva la stessa Maria Chiara alla vigilia del Galles: «Ragazzi ormai sono vicina a quella che per me forse sarà un'esperienza irripetibile e quindi unica. Per questo ho cercato di fare il possibile per poter fare del mio meglio. Non nascondo che sono emozionata per questo evento ma so che mi siete tutti vicini e ciò mi rende più tranquilla e felice! Sabato alle nove metterò ogni parte di me per fare del mio meglio ma già ringrazio di cuore tutti coloro che mi sono stati vicini. Proprio grazie a questi credo di essere arrivata fino qui! Dico a tutti crepi il lupo e anche se sarà veramente dura correrò fino a che le gambe non saranno sfinite, arrivando al traguardo sapendo di aver dato il massimo e sicuramente con qualche lacrima di gioia ripensando a quello che questo sport mi ha insegnato anche nella vita: il sacrificio, la costanza e l’amore sono vincenti!». 

SEMPRE TRA LE PRIME 10 - Sabato mattina, in Galles, ha condotto la gara sempre nelle prime dieci posizioni. Dopo 9 km, nona posizione e un distacco di 3’10’’ dalla testa della corsa. Davanti a lei, Nathalie Mauclair, Maud Gobert, Michele Yates, Aurelia Truel, Stephanie Duc, Isabelle Iaussaud e le connazionali Lara Mustat e Lisa Borzani. Poco meno di 70 km più tardi, resisteranno alla sua rimonta unicamente le francesi Nathalie Mauclair e Aurelia Truel. Per tutte le altre, un grande mondiale ma senza medaglia. 

VICINO ALL’ARGENTO - Il secondo dei cinque giri corso alla grande, con il terzo parziale femminile, solo più lenta della vincitrice Nathalie Mauclair e della connazionale Lisa Borzani. A quel punto, dopo 31 km di gara, registrava soli 13’’ dalla sfrancese Stephanie Duc poi giunta seconda all’arrivo. Dopo 39 km, a poco più di metà gara, ha raggiunto la terza posizione e l’ha difesa con tutte le sue forze fino all’arrivo. A metà del quinto e ultimo giro, dopo 69 km, sembrava addirittura che potesse andarsi a prendere l’argento. In 8 km portava infatti il suo distacco dalla Duc da 2’07’’ a 1’15’’.  

UN FINALE COMBATTUTO - Nei successivi 7 km, prima del km conclusivo, forse una crisi o forse più semplicemente la francese che riusciva a trovare le ultime energie riportandosi a oltre 4’ di vantaggio sull’italiana. Alle sue spalle, l’irlandese Joanna Zakrzewski si portava a soli 1’09’, recuperandole 51’’ negli stessi 7 km.  Infine, un ultimo km di gara a dir poco incredibile con l’italiana che perdeva altri 33’ dalla Duc e 40’’ dall’iseguitrice Zakrzewski ma tanto gli bastava per mantenere quei 26’’ che gli consentivano di andare a prendersi una meritatissima medaglia di bronzo. Come aveva preannunciato, è stato in quell’ultimo km che con molta probabilità Maria Chiara ha dato tutta se stessa e a corso 'fino a che le gambe non saranno sfinite'. 

I cinque giri da 15 km l’uno di Maria Chiara Parigi che valgono un bronzo mondiale: 1h14’20’’, 1h15’59’’, 1h20’36’’, 1h26’39’’, 1h31’39’’. Tempo finale 7h00’32’’ per un totale di circa 77 km. 


Maratona del Cielo: la scomparsa di Fausto Gramellini

Il forlivese si e' accasciato al km 14

Si chiamava Fausto Gramellini, forlivese, classe 1961, magazziniere al Conad e nel tempo libero Guardia Ecologica. Si chiamava perché Fausto purtroppo ha perso la vita ieri mentre correva la Maratona del Cielo. Un episodio triste, purtroppo l'ennesimo, durante una gara di outdoor running. Gramellini si è accasciato al km 14 della gara lunga, su un traverso poco ripido e senza difficoltà. Era in forma secondo quanto raccontato dagli amici, eppure è caduto a terra e, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione e i tempestivi soccorsi, non ce l'ha fatta. Oggi l'autopsia potrà fare più chiarezza sull'episodio. Gramellini aveva presentato due certificati medici per la pratica sportiva. Tutto, insomma, era in regola. Aveva già partecipato alla Maratona due anni fa, non riuscendo però a superare il cancello orario. Al suo attivo anche una Lavaredo Ultra Trail, nel 2008. RIP Fausto.  


Saul Padua continua a vincere

Al colombiano la Montreux-Rochers de Naye, terzo De Gasperi

Montreux-Rochers de Naye, una classica della corsa in montagna in terra svizzera: 18,8 km e 1600 m di dilivello per la gara che si è cosa ieri e ha visto un podio di grandissimo valore. Per la cronaca il colombiano Saul Padua, recente vincitore del vertical di Chamonix davanti a Kilian Jornet, è riuscito a mettersi alle spalle due campioni del mondo del calibro del neozelandese Jonathan Wyatt e del bormino Marco De Gasperi. 1h29'31'' il tempo di Padua, 1h29'52'' quello di Wyatt e 1h30'21'' quello di Wyatt. Vittoria femminile della svizzera Maude Mathys.
 


Il Verbier St. Bernard sorride a Guillon

Tra le donne settimo posto di Cristina Tasselli dei Courmayeur Trailers

113,5 km e 7143 m D+. Nel fine settimana non c'era solo la massacrante Montagn'Hard per gli amanti degli ultra-trail… Al Trail Verbier St. Bernard la vittoria è andata a uno specialista come Antoine Guillon, già vincitore l'anno scorso della TransMartinique, secondo alla Diagonale des Fous e terzo alla TDS, mentre nel 2013 è arrivato settimo all'Ultra-Trail del Mt. Fuji. Guillon (Team Lafuma) si è imposto in 14h45'07'' davanti a Franck Vulliez (14h49'04'') e Yan Balduchelli e Ryan Baumann (15h34'12''). Tra le donne vittoria di Florence Golay-Geymond (18h44'42'') e settimo posto per l'italiana Cristina Tasselli dei Courmayeur Trailers con il tempo di 22h55'35''. Nella gara in versione 61 km successo di Fritjof Fagerlund e Marlene Cugnet.  
 


A Hoffmann la Dachstein Triple

Nella combinata skialp-bike-running secondo Omar Oprandi

20,1 km di alpine biking con un dislivello di 1320 m, 3 km di alpine running e 400 m dislivello infine 3,5 km di 'ski running' con 800 m di dislivello. Ecco i numeri della Dynafit Dachstein Triple 2013, disputata sabato in Austria. La vittoria finale nella categoria individuale è andata all'ex fondista Christian Hoffmann con un totale di 2h16'06'' davanti ad Omar Oprandi del Brenta Team (2h26'21'') e Marian Staller (2h34'36''). Da segnalare anche il quinto posto di Alessandro Forni (2h40'09''). Nella Steffetta vittoria di Cerro Torre Installation Reiter davanti a Dynafit Pinzgau e Teams Osttirol. A questo link le classifiche


Montagn'Hard 100, vince Hayetine

Nella 60 km a segno Aurélien Collet e Caroline Chaverot

Alexandre Hayetine ha vinto la Montagn'Hard 100: il francese ha chiuso sul traguardo di Saint Nicolas de Veroce con il tempo finale di 17h 43' 01". Gara in solitaria la sua: piazza d'onore per Thomas Dunkerbeck in 18h 25' 59", mentre sul terzo gradino del podio è salito Etienne Zurfluh in 18h 58' 00"; quarto Vincent Berthou (19h 31' 32"), quinto Jean-Marc Devey (19h 56' 12"). Aurélien Collet si è imposto senza problemi nella prova di 60 km: 7h 47' 24" il suo tempo con un vantaggio di quasi un'ora su Matthieu Bourguignon (8h 44' 27"), terzo Philippe Guillemain (9h 13' 17"), quarta la prima donna Caroline Chaverot in 9h 25' 10". Nella 'corta' di 37 km affermazioni di Julien Coudert in 4h 56' 05", davanti a Pierre Prost-A-Petit (5h 30' 50") e Jean Christophe Haack (5h 34' 25") e di Laila Rougaibi in 6h 18' 52" su Florie Vigneron (6h 47' 21") e Carole Guillermin (7h 09' 02").


Colle' e Regis dominano il Cervino

Nella 20 km della X-Trail successi di Rodriguez e Rrika

Il valdostano Franco Collé si è imposto oggi nella gara lunga (55 km) della Cervino X-Trail, davanti a Gianluca Caimi e a una leggenda dal nome di Bruno Brunod. Collé (Team Tecnica) ha tagliato il traguardo con il tempo di 5h49'09'', quasi 10 minuti (5h58'46') prima di Caimi (Azzurri del Cervino), mentre Brunod ha fermato il cronometro a 6h01'44''. È arrivato quarto, invece, lo svizzero Marco Gazzola, primo per un lungo tratto ma poi rallentato da problemi intestinali. Collé dunque ha testato la propria condizione in vista del Gran Trail Courmayeur, al quale prenderà parte tra i favoriti.

DONNE E GARA CORTA - Tra le donne grande prestazione di Arianna Regis (Team Salomon Agisko) che con 7h09'58'' è arrivata al sedicesimo posto assoluto. Sul podio anche Giulia Amadori (8h36'22'') e Paola Dell'Acqua (9h04'20''). Podio d'autore nella 20 km con la vittoria di Alfonso Rodriguez (Team Salomon Agisko, 1h47'44'') davanti a Maurizio Fenoglio (Valetudo Sjyrunning Italia, 1h48'55'') e Giuliano Cavallo (1h48'58''). Successo Valetudo al femminile con Alma Rrika (2h05'31'') davanti alla rivelazione Stefania Canale (2h21'59'') e ad Annarita Viotti (ASD Tibur Eco Trail, 2h26'24''). Un po' di Ski-alper nella 20 km con il nono posto del nostro collaboratore Cesare Clap e il ventiquattresimo di Fabio Menino. 


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