Successo di Jimmy Pellegrini al Dolomiti di Brenta
Laura Besseghini prima nella gara rosa
Al Dolomiti di Brenta Trail vittoria di Jimmy Pellegrini: il portacolori del Team Mammut ha chiuso il tracciato di 64km e 4.200 metri di dislivello, tagliando il traguardo sul Lago di Molveno in 7h34’46”. Piazza d’onore per Christian Modena (New Balance / Mud And Snow) in 7h47’29”, con Enzo Romeri (Deboi) in 7h49’24” a complatare il podio. Quarto Oswald Wenin, quinti Mirko Miotto e Thomas Springhetti. Nella gara rosa a segno Laura Besseghini in 9h10’37” su Anna Conti in 10h01’35” e Manuela Tabarelli De Fatis in 10h08’55”
Nella 45km a segno Luca Miori in 4h58’41” davanti a Federico Nicolini in 5h04’08” e Francesco Trenti in 5h18’52”; nella gara rosa prima Martina Valmassoi in 5h53’47; ottava assoluta.
Georg Piazza vince il Sellaronda Trail Running
Successo rosa per Anna Pedevilla
Georg Piazza ha confermato il suo feeling con il Sellaronda Trail Running, chiudendo i 61,2 km del percorso con 3.670 metri di dislivello per primo grazie al tempo di 6 ore 15 minuti e 58 secondi. Con questa vittoria raggiunge nell’albo d’oro Fulvio Dapit, entrambi forti di due successi e un secondo posto. Al femminile a segno Anna Pedevilla, capace di bissare autorevolmente l’affermazione di dodici mesi fa e, al pari di Piazza e Dapit, di entrare di diritto nella lista d’eccellenza dell’albo d’oro di questo evento, un terzetto con doppia vittoria in 6 edizioni.
Dominio altoatesino, dunque, al Sellaronda Trail Running 2016 con doppia validità, atto conclusivo del Salomon Trail Tour Italia e tappa del circuito Skyrunner Italy Series. Sul traguardo di Colfosco Georg Piazza dell’Asv Gherdeina ha staccato di 14’16” Fulvio Dapit del Team Crazy, quindi di 23’38” Luca Carrara del Team Mammut, mentre nella sfida al femminile Anna Pedevilla del Team La Sportiva ha addirittura chiuso al settimo posto assoluto con il tempo di 7h20’12”, precedendo la trevigiana Cristiana Follador, quindi sul terzo gradino del podio troviamo la gardenese Birgit Klammer.
LA GARA - Partiti col frontalino prima dell’alba, i concorrenti subito dopo lo start di Colfosco (1.561 metri) si sono diretti a Corvara per poi salire ai 233 metri del Bec De Roces, salita che ha subito fatto la selezione, tant’è che al passaggio ai 1.619 metri di Arabba al comando si era formato un terzetto composto da Fulvio Dapit, Luca Carrara e Luca Manfredi Negri, con Georg Piazza quarto ad una ventina di secondi dai leader. Nell’impegnativa salita che portava ai 2.463 metri di Porta Vescovo, passaggio più alto della competizione, anticipato dal transito ai 2.407 di Padon, si è decisa la gara. Il gardenese Georg Piazza ha aumentato il ritmo, risucchiando e staccando il terzetto che era davanti di lui, con Dapit che inizialmente è riuscito ad affiancare e a lottare alla pari con l’alfiere dell’Asv Gherdeina, cedendo poi alle falcate del rivale nel tratto di Viel del Pain. A Passo Pordoi (2.239 metri) Piazza è transitato dopo 3 ore esatte di gara, distanziando 1’28” Dapit, quindi a 3’45” Carrara, a 5’45 Manfredi Negri e a 11’28” Daniele Fornoni.
Il podio non è variato nella seconda parte della corsa. A Passo Sella sempre in testa Piazza, quindi a 6 minuti Dapit, a 10 Carrara e a 15 il rimontante Marco Menegardi. Con le risorse fisiche ormai al lumicino, i trail runner hanno stretto i denti sino al traguardo, dove Georg Piazza ha chiuso con la prestazione di 6h15’58”, tempo inferiore di 15 minuti rispetto a quello che stabilì Filippo Beccari dodici mesi fa sull’identico percorso, seppure con partenza e arrivo da Canazei. Atleta di Livinallongo che si è ritirato dopo pochi chilometri per il dolore muscolare ad un polpaccio. Fulvio Dapit è giunto con un ritardo di 14’16”, Luca Carrara a 23’38”, Marco Menegardi con 35’00”, Daniele Fornoni a 46’20”, Luca Manfredi Negri a 7’0”2.
La gara al femminile ha visto partire forte la trevigiana Cristiana Follador, che è transitata per prima al ristoro di Arabba, con una quindicina di secondi su Anna Pedevilla, quindi terza la valdostana Sonia Locatelli poco distante, ma costretta al ritiro subito dopo per una distorsione ad una caviglia. Sulla salita di Porta Vescovo la Pedevilla è riuscita a ricucire il gap dalla Follador e a staccarla nei pressi del rifugio Viel del Pan. Il resto della gara non ha cambiato le posizioni di vertice, con l’atleta di casa che ha chiuso con il tempo di 7h20’12”, di tre minuti più veloce rispetto alla sua prestazione di dodici mesi fa. Sul traguardo di Colfosco in seconda piazza è transitata Cristiana Follador, con un ritardo di 29’22”, quindi terza ad 1h03’50” la gardenese di Santa Cristina Birgit Klammer.
Il Sellaronda Trail Running ha pure assegnato il premio speciale Felix per i primi transitati al cinquantesimo km in località Selva Gardena, vinto da Piazza e dalla Pedevilla.
Sellaronda Trail Running, ci siamo
Sabato alle 5.30 il via da Colfosco
Sabato alle 5.30 nei pressi della chiesa di Colfosco al via il Sellaronda Trail Running: sarà la finale del circuito Salomon Trail Tour Italia e come tappa delle Skyrunner Italy Series. 270 i concorrenti al via, provenienti da ben 14 nazioni, che dovranno affrontare 61,2 km e un dislivello di 3670 metri, attraverso i quattro passi Campolongo, Pordoi, Sella e Gardena e le valli ladine dolomitiche Badia, Livinallongo, Fassa e Gardena. Un tracciato spettacolare ma decisamente impegnativo, con i passaggi più in quota rappresentati da Bec de Roces (2333 metri), da Padon (2407 metri) e Porta Vescovo (2463 metri), quindi Passo Pordoi (2239), Passo Sella (2255) e Dantercepies (2302), mentre il punto più basso sono i 1462 metri di Canazei. Un tracciato che è gestito da staff tecnici per ogni valle, coordinati da Ivan Tschaffert, Giampaolo Soratroi, Ivano Ploner e Josef Mussner.
FAVORITI - Proprio poco prima del briefing il lotto dei partenti si è arricchito di altri due runner di livello: la vincitrice della passata edizione, Anna Pedevilla e Lara Mustat del Team La Sportiva, sul secondo gradino del podio dodici mesi fa.
La sfida per la vittoria al maschile si annuncia decisamente interessante, con il vincitore uscente Filippo Beccari che ha confermato la propria presenza dopo l’infortunio ad una caviglia, che però dovrà ben guardarsi dal detentore del record della competizione Fulvio Dapit, vincitore dell’edizione 2012 e 2013, oltre a Georg Piazza, che trionfò sul traguardo nel 2014. Non mancheranno i protagonisti della classifica generale dei due circuiti, Davide Cheraz e Sonia Locatelli. È inoltre previsto un premio speciale, lo Sprint Felix, che verrà assegnato ai due atleti che transiteranno per primi al cinquantesimo chilometro a Selva Val Gardena. Per loro un premio di 100 euro a testa. Per quanto riguarda la chiusura dei cancelli è prevista alle 8 al km 12 di Arabba, alle 11.30 ai 34,9 kmdi Canazei, alle 14.30 al km 49,8 di Selva Val Gardena e alle 17.30 sul traguardo di Colfosco.
Tutto pronto per la K42 Italia
Al via domenica sulla Maiella anche Emanuele Manzi
Lo start è fissato per domenica mattina alle ore 8.00, quando dal centro di Sant’Eufemia a Maiella prenderà il via la seconda edizione di K42 Italia, gara di trail running e prova italiana del circuito internazionale K42 Series. Una vera e propria marathon sulla distanza di 42 chilometri disegnata nel cuore dell’Abruzzo dove i concorrenti dovranno superare un dislivello di 2.258 metri. Numerosi gli atleti di rilievo internazionale, tra cui l’argentino Diego Simon e la spagnola Sofía García Bardoll, che promettono di dare grande spettacolo sul percorso tracciato tra le montagne del Parco Nazionale della Majella. Non potevano naturalmente mancare i portabandiera del tricolore come Emanuele Manzi, Campione Italiano di Trail Lungo 2015, Barbara Bani, Francesco Puppi e Gloria Giudici.
PERCORSO - I concorrenti della K42 lasceranno gli 878 metri di quota della partenza per toccare i 2.061 metri del Monte Morrone, per poi valicare il Passo San Leonardo e rientrare a Sant’Eufemia, passando per altri tre comuni, ovvero Caramanico, Sulmona e Pacentro. Ma non è tutto, perché seguendo il format proposta da K42 Patagonia dove si terrà la finale del circuito a novembre, verrà proposta una competizione ridotta per chi vuole avvicinarsi al podismo off-road. A fianco della prova sulla distanza della maratona, gli organizzatori infatti propongono la K21 di 21 chilometri e una prova KKIDS riservata ai campioni della corsa off-road del futuro. I vincitori delle classifiche maschile e femminile si aggiudicheranno, oltre al titolo della prova italiana del circuito, la possibilità di partecipare alla tappa conclusiva del circuito e volare a Villa la Angostura in Argentina dal 18 al 20 novembre 2016, per gareggiare a fianco dei migliori trail runner a livello mondiale.
EVENTI DI CONTORNO - La città di Sant’Eufemia a Majella è pronta ad accogliere non solo gli atleti, ma anche tutti gli appassionati di questo sport che coniuga passione per la corsa e per la natura. Una vera e propria festa che inizierà già da oggi con l’apertura del K-Village con numerosi stand dove si potranno degustare prodotti e prelibatezze locali, oltre che scoprire la tradizione artigianale del luogo. Previsti anche eventi collaterali inseriti all'interno della manifestazione come concerti, escursioni a cavallo e gite in mountain bike.
Tor, tanti giganti al via
Tra gli uomini anche Perez, Graglia, Galeati e Bosatelli
Si scaldano i motori per il Tor des Géants, che partirà domenica prossima da Courmayeur. Folta la lista dei big previsti al via dal comitato organizzatore. Tra gli stranieri una vecchia conoscenza del Tor, Oscar Perez, vincitore nel 2012 e poi Michele Graglia, ligure del quale si è interessato anche Vanity Fair. La sua storia è curiosa. Classe 1983, trasferitosi negli Stati Uniti giovanissimo per portar avanti l’attività di famiglia nel settore florovivaistico e per sfilare sulle passerelle internazionali nel ruolo di modello per conto delle grandi firme della moda, forgiato da una lunga militanza giovanile nell’atletica leggera, nel 2011 Graglia ha partecipato alla sua prima ultramaratona, la Keis, 160 km negli Usa, e da allora non si è più fermato. Corre ormai in ogni parte del mondo, gare lunghe di tutti i generi, dalla Milano-Sanremo alla Badwater, 135 miglia nella Death Valley, alla Yukon Arctic Ultra, in Canada. Il più delle volte vinte.
DAL FREDDO - A proposito di gare ‘al freddo’, saranno in partenza al Tor 2016 anche alcuni alaskani come sono ormai identificati i finisher dell’Iditaroad Invitational: Marco Berni (team Ferrino), per due volte sul podio della distanza di 1000 miglia, Sebastiano Favaro e Ausilia Vistarini (nel team dell’inglese Montane, main sponsor del Tor). La determinatissima atleta della Lomellina, che si divide tra corsa e fat-bike, è la primatista al femminile dell’Iditaroad Invitational di 350 miglia. Il team Montane sarà rappresentato anche da Petra Mückov,la forte atleta della Repubblica Ceca, recente vincitrice dell’Orobie Ultra Trail 2016. Per il team Eolo, l’altro main sponsor del Tor, saranno al via Andrea Macchi, primo italiano all’Utmb del 2015, Marta Poretti, per ben tre volte vincitrice della Grande Corsa Bianca.
TANTE DONNE TOP - Dunque molte le runner di grande valore, che si dovranno confrontare con le ‘vecchie conoscenze’ del Tor, Denise Zimmerman e Lisa Borzani, rispettivamente prima e seconda lo scorso anno, con Silvia Trigueros Garrote, cuore e motore spagnolo. Ma ci sono ancora altre regine che proveranno a puntare, oltre alle cime valdostane, anche alle vette della classifica: l’azzurra Scilla Tonetti (già tre Tor in carriera, con un terzo posto nel 2013), l’inglese Jenn Gaskell e altre due fuoriclasse che stanno quasi ai capi opposti degli emisferi, la sudafricana Linda Doke, oltre 25 ultra vinte in carriera tra cui la Addo Elephant Trail Run, a fine febbraio di quest’anno, 100 miglia coperte in poco più di 29 ore e settima nella classifica assoluta, e la trentunenne islandese Elisabet Margeirsdottir, che quest’anno ha corso egregiamente, oltre che nel suo Paese, anche sulle lunghe distanze di Cortina e Hong Kong. Ancora grandi firme per il podio maschile. Oltre agli atleti citati ci saranno infatti anche l’emiliano Gianluca Galeati, secondo al Tor per un soffio lo scorso anno e vincitore della 90 km del Gran Trail Courmayeur, e Oliviero Bosatelli, primo all’Orobie Ultra Trail sulla distanza dei 140 km. Altri italiani da tenere d’occhio sono Alexander Rabensteiner, di Chiusa (Bz), che ha stravinto un’edizione della Südtirol Ultra Skyrace a tempo di record (121 km in 18 ore e 36 minuti), il giovane Matteo Colombo, Silvano Fedel, forte trentino, e il veneto Paolo Pajaro, già in passato nelle zone molto alte delle classifiche, così come il lombardo Simone Musazzi.
STRANIERI - Imanol Alesom, basco, secondo alla PGTA Peneda-Geres Trail Adventure 280 nel 2015; il norvegese Sondre Amdhal, nel 2015 quarto all’Ultra-Trail Mt Fuji e alla Transgrancanaria e quest’anno già nella top ten della Marathon des Sables; l’irlandese Dan Doherty, già protagonista di primissimo piano al Tor dello scorso anno; Christian Fatton, svizzero, terzo assoluto all’ultima Nove Colli Running; Nauhel Passerat, francese, capace nel 2015 di salire sul podio dell’Andorra Ultra Trail Ronda dels Cims e del Grand Raid des Pyrénées. A seguire, un altro quartetto forte: il tedesco Jens Lukas, classe 1966, con un primo posto alla Sparthatlon, in Grecia, già nel 1999, il russo Vladimir Kot, il neozelandese Kieron Berry (che nei dati personali del suo profilo Facebook ha scritto: Mission: Tor des Géants 2016) e lo spagnolo Jul io Hernuda. E poi c’è Pablo Criado Toca, del team Grivel, quattro volte finisher a Courmayeur e sempre nelle primissime posizioni.
Denis Trento in 9h27' su Rochefort e Jorasses
Anello di 21 km con partenza e arrivo al Rifugio Torino
21,2 chilometri x 3.487 m D+, spesso sopra i 4.000 metri e su cresta di difficoltà D. È quello che ha fatto a inizio settembre Denis Trento alle Grandes Jorasses. Un’impresa in stile Kilian o Steck con una filosofia e considerazioni ‘umane’: «Con questa credo che sia proprio ora di cambiare giro, andare più veloce vorrebbe solo dire prendere rischi che non posso accettare» ha scritto sui suoi account social l’atleta del Centro Sportivo Esercito e Guida alpina.
GIRO - L’itinerario seguito da Trento è quello Rifugio Torino - cresta Rochefort, Grandes Jorasses, Boccalatte, Planpincieux e poi ancora su fino al Torino. Tempo totale 9 ore e 27 minuti. I parziali: «1h15 per la Rochefort, 2h40 Canzio, 4h50 Walker, 6h10 Boccalatte, 6h55 Planpincieux e poi ho strisciato fino al Torino (9h27) con un caldo da Marathon des Sables».
PRECEDENTI - Trento aveva provato un giro simile, con partenza e arrivo a Planpincieux a fine agosto, chiudendo in 11 ore. Ecco le sue considerazioni: «11 ore sono un tempo lunghissimo o cortissimo a seconda di quel che si sta facendo. Esaminando la mia salita, sono convinto che Kilian o Steck possano stare comodamente sotto le 9 ore: durante la giornata con le varie soste ai rifugi sono stato fermo per quasi un'ora. Togliendo qualche kg dallo zaino e dai piedi si può guadagnare qualcosa in salita, molto in discesa e essere più freschi durante tutta la traversata. Fare i due tirelli della Young slegato farebbe guadagnare altri 20 minuti minimo. Lo lasceremo fare a chi di dovere, oppure no?».
AdamelloUltraTrail, domenica si chiudono le iscrizioni
In programma da venerdì 23 a domenica 25 settembre
Si lavora a ritmi serrati per la terza edizione dell’Adamello Ultra Trail, in programma da venerdì 23 a domenica 25 settembre. In vista della definitiva chiusura delle iscrizioni, fissata per domenica, il comitato organizzatore sta definendo i dettagli della gara. I 200 trailer accreditati al via della 80km e i 120 della 180km, lasciano più che soddisfatti Mario Sterli, Paolo Gregorini e tutti i volontari che in questi giorni possono interamente dedicarsi alla segnaletica del percorso. Percorso che, rispetto alle precedenti edizioni, si preannuncia ancora più bello e panoramico. Ascoltando i consigli di chi lo scorso anno si è messo in gioco in quella che a tutti gli effetti verrà ricordata come una tre giorni memorabile, sono state apportate delle migliori che porteranno i partecipanti dell’Adamello Ultra Trail 2016 nel villaggio militare delle Graole, alle bocchette di Casola e al Passo di Gallinera.
Domenica la Skyrace Monte Cavallo
Partenza da Piancavallo
È il fine settimana della Skyrace Monte Cavallo: la gara organizzata dalla società pordenonese Montanaia Racing, giunta alla nona edizione, è in programma domenica 11 settembre, inserita nel circuito Friuli Venezia Giulia Trail Running Trail, oltre a mettere in palio i titoli tricolori per la categoria Under 23.
Il via verrà dato da Piancavallo (Palapredieri) alle 8.30. Il percorso prevede 22 chilometri di sviluppo e 1870 metri di dislivello positivo, su e giù lungo il gruppo montuoso del Col Nudo-Cavallo, tra le province di Belluno e di Pordenone. L’arrivo (tra le 10.30 e le 11 quello dei primi) è fissato sempre a Piancavallo, nei pressi del Palapredieri.
Accanto al tracciato agonistico, Montanaia racing proporrà quest’anno anche un tracciato open, di 14 chilometri di sviluppo e un dislivello positivo di 1430 metri, pensato per i non agonisti. Le pre iscrizioni si ricevono fino a venerdì 9. Come tradizione, ci sarà spazio anche per i più piccoli: per loro ecco la Mini Sky Race, con un percorso ricavato attorno alla cittadella dello sport. In questo caso il via è fissato per le 9.15.
NON SOLO CORSA - Insieme al Delta Club Montecavallo, la Montanaia Racing darà vita ai Piancavallo Sky Games (www.piancavalloskygames.it), una due giorni che oltre alla corsa in montagna proporrà attività legate al volo libero e a motore. A Piancavallo, presso il palaghiaccio, verrà allestita una vera e propria cittadella dello sport per accogliere gli sportivi e, più in generale, gli appassionati della montagna, del volo e degli sport all’aria aperta.
A Francesca Canepa il 4K in versione femminile
La valdostana ha tagliato il traguardo di Cogne poco prima delle 10
Il giro si è chiuso. Proprio in prossimità di dove nel 2014 Francesca Canepa aveva vissuto il momento più brutto della sua carriera agonistica, con la squalifica al Tor des Géants, l’atleta valdostana ha tagliato il traguardo in ottava posizione assoluta, vincendo la prima edizione del 4K Alpine Endurance Trail in versione femminile: 98h 04'22" le ore impiegate (ha tagliato il traguardo alle 11.01), ben di più delle 85 e 88 delle due vittorie al Tor.
PODIO MASCHILE - Intanto si è completato anche il podio maschile, dopo l’arrivo nella notte di Bruno Brunod (86h35’) e il terzo posto di Yann Bonanni (88h36’). Terzo e quarto, ma con lo stesso tempo di 93h24’, Danilo Lantermino e Roberto Beretta, sesto Enzo Benvenuto, settimo Luca Guerini.
‘Ho corso questa gara per i valdostani’
Le prime dichiarazioni di Francesca Canepa dopo la vittoria della 4K
«È stata una gara molto particolare per me, pensavo di non tornare più su questo tracciato e, invece, eccomi qui, a Cogne a chiudere il cerchio. Sono orgogliosa di aver portato nel mondo la bandiera italiana, ma ho corso questa gara per i valdostani, per tutte le persone che mi hanno accolto a ogni tappa e sostenuto lungo il percorso, che mi hanno fatto sentire accettata dopo quello che mi era successo». Sono queste le prime dichiarazioni di Francesca Canepa dopo la vittoria al 4K Alpine Endurance Trail Valle d’Aosta, che ha corso con il pettorale 600. Con la vittoria Francesca ha esorcizzato quanto le era accaduto a Les Goilles nel 2014, luoghi dove non era più tornata. Canepa è sempre stata lì con i migliori. Dopo la prima notte, è addirittura uscita prima assoluta dalla base vita di Courmayeur. E da lì è iniziata la sua cavalcata, A Valtournenche, a causa di un fastidio alle ginocchia che si è portata avanti fino al traguardo, è stata a un passo dal ritiro. Ma la voglia di arrivare a Cogne ha prevalso. «Grazie al tifo di tutte le persone che ho incontrato lungo il percorso sono riuscita ad arrivare al traguardo. Tra un ristoro e l'altro, il pensiero va a chi ti accoglie e incita, questo è l'endurance trail: la forza fisica è nelle tue gambe, ma nel cuore porti le persone che incontri durante il viaggio. Dopo questa avventura che è il 4K mi sento di poter affrontare qualsiasi sfida». Intanto si è chiusa anche la top ten assoluta, con il nono posto di Lucino Delfini e il decimo di Matteo Bolis.
Ski-alp, le graduatorie di merito della FISI
Il Brenta Team davanti a tutti
Pubblicate dalla FISI le graduatorie delle società per la stagione 2015-2016. Nello sci alpinismo guida il Brenta Team con 888.120 punti (672.120 per l’attività agonistica, di cui 217.586 del settore giovanile, oltre ai 210.000 per l’organizzazione gare) davanti al Centro Sportivo Esercito con 874.156, solo di attività agonistica, primo invece nella generale di tutte le discipline.
Sul podio dello ski-alp l’Alta Valtellina che spicca per il più alto punteggio a livello giovanile, quindi completano la top ten Polisportiva Albosaggia (seconda nell’attività giovanile), Dolomiti Ski-alp, Corrado Gex, Sondalo, Gromo, Adamello Ski Team e Valtartano.
Kienzl, dall'Alto Adige alla Valle d'Aosta per vincere
L'atleta del Telekom team Sudtirol e' il primo vincitore della 4K
Dunque il nome del primo vincitore della 4K, la nuova endurance run della Valle d’Aosta, è quello di Peter Kienzl, altoatesino classe 1975, con il pettorale 251, dell’ASV Telekom Team Südtirol. Kienzl ha completato il percorso ad anello di 350 km lungo le Alte Vie della Valle d'Aosta in 82h53’.31”, tagliando il traguardo alle 19.50 e 42 secondi. Un tempo più lungo di quello impiegato per il Tor perché per la prima volta le alte vie sono state percorse in senso orario. Inoltre, le condizioni climatiche estremamente calde, soprattutto nella prima giornata, hanno reso molto difficoltoso il passaggio sul Col Loson a 3.296 metri.
LA GARA DI KIENZL - Fin dall’inizio Kienzl si è mantenuto nella testa del gruppo, iniziando poi una fuga quasi senza riposo (30 minuti di sonno in 4 giorni), distanziando il resto della top ten dopo la tappa alla Base Vita di Ollomont. Una marcia trionfale in completa autonomia: Peter, infatti, non ha avuto nessuna assistenza dedicata né accompagnamento al seguito, autogestendo anche la sua sacca, abbracciando così in toto lo spirito trail. Per lui nel 2016 un secondo posto al Dolomiti Extreme Trail (vinto nel 2015) e al Südtirol Ultra SkyRace, oltre a un terzo alle Porte di Pietra e diciannovesimo al Madeira Island Ultra Trail del (parte dell’Ultra Trail World Tour 2016).
PRIME DICHIARAZIONI - «Non avevo mai pensato di vincere, ma avevo l’obiettivo di qualificarmi tra i primi cinque e finire la gara entro le 90 ore. Quando mi mancavano ancora 100 km ho pensato che poteva succedere ancora tanto. Ora sono qui: una bellissima gara, organizzata benissimo, in particolare mi è piaciuta la lunghezza del tracciato e il calore della gente. Qui in Valle d’Aosta il pubblico è con l’atleta».
BRUNOD - Dietro di lui, Bruno Brunod, del Team Forte di Bard - Montura, valdostano, non ancora arrivato al traguardo, staccato di poco meno di tre ore. Il cinquantatreenne mito del running tra i monti, nonostante qualche problema fisico a metà gara, con un recupero dopo una partenza controllata, è risalito fino al secondo posto e ha acceso la prima edizione del 4K Alpine Endurance Trail della Valle d’Aosta. Durante la notte sono attesi anche gli arrivi del transalpino Yann Bonanni, del piemontese Luca Moro e dell’altro valdostano Enzo Benvenuto, poi via a via tutti gli altri. Francesca Canepa, leader della competizione in rosa fin dalle prime battute, è attesa sul traguardo di Cogne intorno alle 8 di domani mercoledì.












