Tra gli uomini anche Perez, Graglia, Galeati e Bosatelli

Si scaldano i motori per il Tor des Géants, che partirà domenica prossima da Courmayeur. Folta la lista dei big previsti al via dal comitato organizzatore. Tra gli stranieri una vecchia conoscenza del Tor, Oscar Perez, vincitore nel 2012 e poi Michele Graglia, ligure del quale si è interessato anche Vanity Fair. La sua storia è curiosa. Classe 1983, trasferitosi negli Stati Uniti giovanissimo per portar avanti l’attività di famiglia nel settore florovivaistico e per sfilare sulle passerelle internazionali nel ruolo di modello per conto delle grandi firme della moda, forgiato da una lunga militanza giovanile nell’atletica leggera, nel 2011 Graglia ha partecipato alla sua prima ultramaratona, la Keis, 160 km negli Usa, e da allora non si è più fermato. Corre ormai in ogni parte del mondo, gare lunghe di tutti i generi, dalla Milano-Sanremo alla Badwater, 135 miglia nella Death Valley, alla Yukon Arctic Ultra, in Canada. Il più delle volte vinte.

DAL FREDDO – A proposito di gare ‘al freddo’, saranno in partenza al Tor 2016 anche alcuni alaskani come sono ormai identificati i finisher dell’Iditaroad Invitational: Marco Berni (team Ferrino), per due volte sul podio della distanza di 1000 miglia, Sebastiano Favaro e Ausilia Vistarini (nel team dell’inglese Montane, main sponsor del Tor). La determinatissima atleta della Lomellina, che si divide tra corsa e fat-bike, è la primatista al femminile dell’Iditaroad Invitational di 350 miglia. Il team Montane sarà rappresentato anche da Petra Mückov,la forte atleta della Repubblica Ceca, recente vincitrice dell’Orobie Ultra Trail 2016. Per il team Eolo, l’altro main sponsor del Tor, saranno al via Andrea Macchi, primo italiano all’Utmb del 2015, Marta Poretti, per ben tre volte vincitrice della Grande Corsa Bianca.

TANTE DONNE TOP – Dunque molte le runner di grande valore, che si dovranno confrontare con le ‘vecchie conoscenze’ del Tor, Denise Zimmerman e Lisa Borzani, rispettivamente prima e seconda lo scorso anno, con Silvia Trigueros Garrote, cuore e motore spagnolo. Ma ci sono ancora altre regine che proveranno a puntare, oltre alle cime valdostane, anche alle vette della classifica: l’azzurra Scilla Tonetti (già tre Tor in carriera, con un terzo posto nel 2013), l’inglese Jenn Gaskell e altre due fuoriclasse che stanno quasi ai capi opposti degli emisferi, la sudafricana Linda Doke, oltre 25 ultra vinte in carriera tra cui la Addo Elephant Trail Run, a fine febbraio di quest’anno, 100 miglia coperte in poco più di 29 ore e settima nella classifica assoluta, e la trentunenne islandese Elisabet Margeirsdottir, che quest’anno ha corso egregiamente, oltre che nel suo Paese, anche sulle lunghe distanze di Cortina e Hong Kong. Ancora grandi firme per il podio maschile. Oltre agli atleti citati ci saranno infatti anche l’emiliano Gianluca Galeati, secondo al Tor per un soffio lo scorso anno e vincitore della 90 km del Gran Trail Courmayeur, e Oliviero Bosatelli, primo all’Orobie Ultra Trail sulla distanza dei 140 km. Altri italiani da tenere d’occhio sono Alexander Rabensteiner, di Chiusa (Bz), che ha stravinto un’edizione della Südtirol Ultra Skyrace a tempo di record (121 km in 18 ore e 36 minuti), il giovane Matteo Colombo, Silvano Fedel, forte trentino, e il veneto Paolo Pajaro, già in passato nelle zone molto alte delle classifiche, così come il lombardo Simone Musazzi.

STRANIERI – Imanol Alesom, basco, secondo alla PGTA Peneda-Geres Trail Adventure 280 nel 2015; il norvegese Sondre Amdhal, nel 2015 quarto all’Ultra-Trail Mt Fuji e alla Transgrancanaria e quest’anno già nella top ten della Marathon des Sables; l’irlandese Dan Doherty, già protagonista di primissimo piano al Tor dello scorso anno; Christian Fatton, svizzero, terzo assoluto all’ultima Nove Colli Running; Nauhel Passerat, francese, capace nel 2015 di salire sul podio dell’Andorra Ultra Trail Ronda dels Cims e del Grand Raid des Pyrénées. A seguire, un altro quartetto forte: il tedesco Jens Lukas, classe 1966, con un primo posto alla Sparthatlon, in Grecia, già nel 1999, il russo Vladimir Kot, il neozelandese Kieron Berry (che nei dati personali del suo profilo Facebook ha scritto: Mission: Tor des Géants 2016) e lo spagnolo Jul io Hernuda. E poi c’è Pablo Criado Toca, del team Grivel, quattro volte finisher a Courmayeur e sempre nelle primissime posizioni.