Sulle piste di Prali convenzione per gli scialpinisti

Un'altra società' impianti decide di aprire le piste agli skialper

Anche quest'anno la piccola stazione sciistica di Prali (Val Germanasca, provincia di Torino) dimostra grande lungimiranza e attenzione verso tutti i fruitori della montagna, rinnovando la possibilità agli scialpinisti di allenarsi sulle piste a chiusura impianti. Nata dalla collaborazione con il Team Nuovi Traguardi, la convenzione con i gestori delle piste da sci di Prali è aperta a tutti. Si può risalire la pista 'Verde Miandette' - nella cartina la numero 6 - fino a quota 2.230 (Ristorante La Capannina) i lunedì e mercoledì sera, dalla chiusura impianti fino alle 22,15 e tutte le mattine dalle 6,30 fino alle 8.00. (Salvo nevicate o vento durante la notte).
Al momento della firma presso la biglietteria si dovrà pagare una quota di 42 euro che dà diritto anche a 2 skipass utilizzabili durante tutta la stagione invernale 2013/2014. Se qualcuno è impossibilitato ad andare a Prali in orario biglietteria, si può compilare direttammente il modulo dal sito della società impianti  ed effettuare il pagamento tramite bonifico.
La pista usufruibile per gli allenamenti è quella del Vertical del Courbas, ultima tappa del circuito Piemonte Skialp by Night che si disputerà il 14 marzo.
Naturalmente confidiamo nel buon senso e speriamo che nessuno si comporti in modo da pregiudicare questa collaborazione.

Stiamo raccogliendo un database di piste che consentono la risalita agli scialpinisti. Se siete a conoscenza di opportunità simili in piccole e grandi località, inviate una mail con informazioni dettagliate alla redazione.
 

 

Filippo Barazzuol al D+Trail 5.6

Lo skialper piemontese ci racconta la sua avventura

Il D+Trail 5.6 bike è una sfida, un’avventura, un’immersione nella natura, in un anello che si sonda tra Comelico, Carnia, Cadore e Alta Val Pusteria per un totale di 180 km con 6800 metri di dislivello positivo. Da qui il nome D+ che racchiude le due componenti fondamentali del progetto: D come Dolomiti e D+ come dislivello positivo.  Non si tratta di una gara, ma di una sfida con se stessi, con le proprie capacità fisiche e anche con il proprio senso di orientamento. Ognuno decide quando partire, da un qualsiasi punto Start/Stop, e in quanti giorni compiere il giro, se concluderlo in giornata oppure se affrontarlo in due o tre giorni fermandosi nei posti tappa.

Lungo il percorso sono presenti dei checkpoint in cui ritirare le sei perline che completano la collana DoloMitiCa che dimostrerà di aver affrontato tutto il percorso consentendo così di aggiudicarsi l’originale trofeo DoloMitiCo una volta tornati al punto di partenza.
La partenza può avvenire da Padola (Sport Hotel), da Auronzo di Cadore (Hotel Diana), da Sappada (Gelateria Kratter o Camping Park Sappada), da Forni Avoltri (Albergo al Sole). Nell’iscrizione, che costa 45 €, è compresa, oltre la cartina col tracciato da percorrere e la collana per collezionare le perline, una fascetta marchiata Crazy Idea, integratori + Watt, due buoni sconto per il pernottamento spendibili nei punti tappa e un buono sconto presso la gelateria Kratter.

Il percorso è interamente segnato ma in modo non invasivo, pertanto a volte è utile consultare la cartina fornita dagli organizzatori del DolomitiTrail. La partenza consigliata è da Sappada in modo da affrontare da freschi la parte più dura del percorso, quella che dal paese di Sappada giunge fino all’imbocco del panoramico Giro delle Malghe. Le salite successive a Monte Zovo e al passo Quaternà sono lunghe, soprattutto la seconda, ma pedalabili. Il tratto che dal Quaternà porta all’imbocco del passo Digola, l’ultima asperità prima di Sappada, è quello più semplice e consente di riprendere fiato.

Il percorso si snoda prevalentemente su strade bianche, piste forestali e alcuni tratti di single track, pochi sono i kilometri percorsi su asfalto. Non ci sono particolari difficoltà tecniche e per portarlo a termine è solo necessaria l’abitudine di trascorrere molte ore in sella alla propria MTB.  Il punto più alto toccato sono i 2300 metri di passo Quaternà raggiunto con una salita lunga ma pedalabile, il fondo del primo tratto di discesa è leggermente dissestato ma percorribile in bici. Molto panoramico è il Giro delle Malghe e il checkpoint di Monte Zovo.

Per tutte le info: www.dolomititrail.it/home.html
Nel numero di ottobre di Skialper il resoconto completo del D+Trail


Pivk e Serafini da record, ma alla Maratona e' lutto

Morto per infarto un concorrente sul Sentiero Quattro Luglio

La diciottesimoa edizione della maratona del Cielo, Sentiero 4 luglio è stata la gara dei record. Record come numero di partenti, infatti gli atleti iscritti erano pochi meno di 400, lavoro da record degli organizzatori per mettere in sicurezza il percorso nei tratti in quota dove la neve era ancora abbondante e record infranti. Infatti sono stati realizzati i migliori tempi del percorso lungo sia maschile (Tadei Pivk, 4h10'17'') che femminile (Silvia Serafini, 5h10'10'') e del percorso corto femminile (Chiara Gianola, 2h17'02'').

LA CRONACA - Le condizioni per correre erano ottimali, quando alle 6:45, in una Aprica ancora addormenta, ha preso il via la gara femminile. Primo pezzo di salita in comune sia per la maratona che per la mezza per poi dividersi e incontrarsi solo nell'ultima discesa verso Santicolo. Per la maratona 3100 metri di dislivello positivo e 3370 di negativo con un continuo saliscendi in quota, percorrendo buona parte del Sentiero 4 Luglio. Cima Sellero il punto più alto a 2764 metri. La mezza maratona prevedeva invece due salite, la più impegnativa era la seconda che portava a 2348 metri totalizzando un dislivello in salita appena sotto i 2000 metri. La gara maschile è scattata alle 7:30 e fin da subito Pivk ne ha preso la testa. La mezza maratona va a Chiara Gianola (Team La Sportiva) seconda Lisa Buzzoni  (ASD Altitudine Race ) a 7 minuti e 34 che di pochissimo ha la meglio su Lorenza Combi  (Runners Colico). Proprio quando arrivavano le prime del percorso corto Silvia Serafini transitava sul Sellero con 2 minuti di vantaggio su Emanuela Brizio. La mezza maschile è andata a Davide Pierantoni (Team Crazy Idea ) in 2 ore 17 minuti e 2 secondi che ha la meglio su Filippo Bianchi (Valetudo) e Giuseppe Antonini (Atl. Paratico), una gara combattuta con i primi tre racchiusi in 2 minuti. 

SUPER PIVK -
Invece per quanto riguarda la maratona maschile i controlli davano Pivk a metà gara che viaggiava con 10 minuti di vantaggio su Pinsac. Al traguardo ormai si vociferava di un possibile colpaccio della Brizio, date le sue doti di discesista e invece giunge a braccia alzate Silvia Serafini (Team Salomon Agisko). Manuela Brizio (Valetudo) è staccata di 4 minuti e 3 secondi. Completa il podio la spagnola Ragna Dabatis (C E Xerta) con un ritardo che supera i 30 minuti. Ormai Tadei Pivk (Team Crazy Idea) corre solo più per il record e riesce a migliorarlo di addirittura 11 minuti. Nel finale rinviene Matteo Piller Hoffer (US Aldo Moro) dopo una gara costantemente nei primi 5. Accusa da Pivk 13 minuti e 43 secondi. Sul terzo gradino del podio, dopo buona parte di gara condotta al secondo posto, Marc Pinsac (Dynafit) a 15 minuti dal primo.

LUTTO - Purtroppo la gara è stata segnata dal decesso di Fausto G. a causa di un infarto che l'ha stroncato al quindicesimo chilometro. Vani sono stati i soccorsi anche se tempestivi. Per volontà degli organizzatori la premiazione è stata comunque effettuata anche se in un clima di sobrietà. Applausi per Antonio Gianola, classe 1929 - esatto avete contato  bene, sono 84 anni - che ha terminato la gara corta sotto le 6 ore, un bellissimo esempio di vita sportiva.

MEZZA MARATONA -
Davide Pierantoni ha vinto la mezza maschile (Team Crazy Idea, 2h17'02'') davanti a Filippo Bianchi della Valetudo e Giuseppe Antonini della Atletica Paratico, nella gara rosa successo di Chiara Gianola (Team La Sportiva, 2h48'32'') davanti a Lisa Buzzoni della ASD Altitude Race e Lorenza Combi dei Runners Colico.    


Paolo Bert si aggiudica il vertical del Dahu

4.700 metri tra Val Pellice e Val Chisone

Domenica 23 a San Germano Chisone si è disputata l’ottava edizione del Vertical del Dahu organizzato dall’Atletica Valpellice in collaborazione con l’ASD Team Nuovi Traguardi ed il patrocinio del Comune di San Germano Chisone. 68 i concorrenti che si sono dati battaglia sui 4.700 metri, quasi interamente di sentiero, che da San Germano portano al panoramico monte Castelletto (Vaccera), sullo spartiacque tra la Val Pellice e la Val Chisone.
Il primo a sbucare tra i rododendri fioriti della Vaccera è stato Paolo Bert (M2 - Podistica Valle Infernotto) con il tempo di 42 minuti e 44 secondi. Secondo posto per Abdessamia Mountasser (M2 - Il Girasole Tranese) staccato di soli 25 secondi. Paride Cavallone (M1 - Atletica Pinerolo) completa il podio a 2 minuti e 49 dal vincitore.
Gara femminile vinta dalla polacca Katarzyna Kuzminska (F2 - Balangero) in 48 minuti e 51 secondi, per lei 10’ posizione assoluta, seconda Ornella Bosco (F2 - Libertas Forno) staccata di 2 minuti e 15 secondi, terza Giulia Oliaro (F1 - Atletica Pinerolo) a 6 minuti e 30 secondi dalla vincitrice. Vittorie di categorie tra gli M3 per Massimo Lasina (Atletica Valpellice), M4 per Antonio Votano (Atletica Susa).
 


Sauze festeggia Eydallin

Sabato il paese ha ricordato i successi stagionali dello ski-alper azzurro

Sabato sera una Sauze d’Oulx (To) ormai lanciata verso la stagione estiva ha rivissuto l’inverno appena trascorso festeggiato il suo atleta di casa Matteo Eydallin. La serata è stata aperta da Adriano Favre (nella foto insieme a Matteo), organizzatore del Mezzalama, che ha presentato l’inedito filmato dell’ultima edizione della gara. Dopo il filmato, palcoscenico tutto per Matteo che, insieme al sindaco di Sauze Meneguzzi e alla guida alpina Jannon, hanno ripercorso, gara dopo gara, tutti i risultati della regolarissima stagione di Matteo. Intanto alle loro spalle scorrevano le foto di Matteo al Mezzalama. Come chicca finale sono state anche proiettate delle foto di Matteo da giovane alle sue prime esperienze con gli sci, poi le gare di discesa e infine quelle di MTB. Conclusione della festa in piazza dove gli atleti dello sci club locale avevano allestito un ottimo aperitivo al buffet.


Km Verticale del Courbas: Ouvrier e Cardona sugli scudi

Si e' svolta a Prali la finale del circuito Piemonte Ski-Alp by Night

Organizzata dal Team Nuovi Traguardi, Venerdì 22 a Prali (TO) si è disputata la 3° edizione del km verticale del Courbas.

Record assoluto di partecipanti con cento atleti provenienti da Piemonte, Valle d’Aosta e Francia alla partenza sui 4 km del percorso per 1.000 mt di dislivello con arrivo ai 2.500 mt del Bric Rond.

A sorpresa il fortissimo valdostano Giuseppe “Pec” Ouvrier classe 1960 ha avuto la meglio su Fabio Cavallo e Armando Fabrizio, facendo segnare l’ottimo tempo di 45’29”. Nella categoria femminile dominio per Debora Cardona col tempo di 56’ 48’’. Per la cronaca 53 atleti hanno terminato la salita entro l’ora di gara.

Dei numerosi atleti pinerolesi al via segnaliamo i piazzamenti di: Cimenti Carlalberto (5°), Cristian Ughetto (11°), Bruno Franco Paolo (13°) e Pinatel Eugenio (15°) della categoria senior maschile; nella categoria M 45  3° Guido Ferro, 4° Giorgio Rostan e 5° Imerio Pron; nella categoria M 55 2° posto per Eraldo Bergeretti. Nella categoria senior femminile 2° Raffaella Canonico, 5° Samantha Odino, 7° Martina Norma, 8° Alessia Beux; nella categoria F55 vittoria per Franca Bounous e 2° Daniela Usseglio Nanot.

La gara era la finale del circuito Piemonteskialp che ha decretato vincitori assoluti del circuito nella categoria maschile Fabio Cavallo e nella femminile Raffaella Canonico.


Spettacolare Trofeo Alta Val Tanaro

Un'edizione caratterizzata da percorso vario e tanta neve fresca

Domenica 17 febbraio si è disputato il 14° Trofeo Alta Val Tanaro, 'Memorial Piero Candussio - Elio Canova' nel comprensorio sciistico di Garessio 2000 organizzato dall’omonimo sci club sotto la guida di Silvano Odasso. Nonostante l’abbondante nevicata che ha interessato il basso cuneese la scorsa settimana, gli organizzatori sono riusciti a far disputare la gara sul percorso originale composto da quattro salite e altrettante discese per un dislivello totale di poco sotto i 2.000 metri. Tolto il primo pezzo di lancio il percorso si snodava interamente fuori pista, incontrando tutti i tipi di neve possibili ed era estremamente vario con anche dei divertenti canali da sciare e due tratti da percorrere obbligatoriamente con i ramponi. Dal punto più alto del percorso, il Monte Antoroto, raggiunto con i ramponi per la cresta, si poteva scorgere il mar Ligure, peccato che fosse sovrastato da una leggera foschia.   

La classifica assoluta è stata vinta da Filippo Barazzuol (Team Nuovi Traguardi) in 1 ora e 57 minuti, secondo Alberto Fazio in 2 ore e 1 minuto, terzo posto per Fulvio Fazio in 2 ore e 5 minuti, entrambi dello sci club Garessio. Di pochissimo fuori dal podio Fabio Cavallo e quinto posto per il suo compagno di sci club Valle Stura, Maurizio Enrici. Primo tra i master ma 6° assoluto Fabio Iacchini (SC Jolly).   Tra le donne distacchi piuttosto contenuti, Debora Cardone (Sci nordico Valli di Lanzo) ha la meglio terminando in 2 ore e 48 minuti. Seconda a 1’20” Paola Martinale (SC Busca) e a 2’50” Sonia Balbis (Tre Rifugi).  

Il percorso giovani aveva in comune con il percorso lungo le prime due salite per poi raggiungere il traguardo, in ogni caso erano oltre 1000 i metri di dislivello. A vincere Filippo Canavese (SC Garessio) in 1 ora e 17 minuti, secondo per il Valle Pesio Andrea Fenoglio staccato di 12 minuti e terzo Giacomo Messina (SC Sestriere) a 25’.  

Oltre la tecnica classica era previsto anche il percorso in tecnica libera, data la tradizione fondistica del cuneese, riservato agli sci stretti e agli snowboarder, per loro un percorso di due salite privo di tratti alpinistici. A vincere è Dario Farina (SC Valli Occitane) in 1 ora e 18, seconda piazza per Giancarlo Costa (SC Vetan) in 1 ora e 24 minuti e terzo Giulio Baudino (SC Valli Occitane) in 1 ora e 25 minuti.  

Gli organizzatori tengono a ringraziare tutte le persone che hanno faticato, che hanno aiutato e che si sono fatti in quattro per rendere possibile questo Trofeo Alta Val Tanaro.     


Ski Race Usseglio Pian Benot: piu' di 80 i partecipanti

Molto apprezzato il percorso di gara a 'circuito'

Venerdì 8 febbraio è andata in scena la 2° Ski Race Usseglio-Pian Benot, valevole come sesta prova del circuito 'Piemonte Ski Alp by Night' organizzata da Cuore da Sportivo.

La gara di Pian Benot si differenzia dalle altre di Piemonte Ski Alp by Night per il fatto di essere un circuito da ripetere due volte. Salita di 450 metri di dislivello su una pista forestale con pendenze facili che portava all’arrivo della seggiovia. Da li si imboccava la veloce discesa sulla pista di Pian Benot. Prima di tagliare il traguardo c’era ancora uno strappetto da fare in skating.

Serata stellata ma piuttosto fredda quella di venerdì che ha accolto gli 84 atleti che si sono ritrovati al ristorante Nei e Solei di Pian Benot per le procedure di iscrizione e nello stesso ristorante era prevista anche la cena e la premiazione.

La gara maschile è stata vinta da Filippo Barazzuol (Team Nuovi Traguardi), secondo Matteo Stacchetti (Saint Nicolas) e terzo Mattia Luboz (Sc. Corrado Gex), che ha la meglio in volata su Andrea Basolo (Sc Courmayeur). Quinto posto per Alex Peraudo tracciatore del percorso. Sesto posto per il giovane Alberto Topazio (SC Melezet).

Tra le donne vittoria per Raffaella Miravalle (Levanna), seconda Debora Cardone (SC Nordico Valli di Lanzo) e terza Raffaella Canonico (SC Sestriere).

Dopo la cena ricchi premi a sorteggio per tutti i partecipanti, tra cui anche un paio di sci Dynafit messi in palio dagli organizzatori. Molto apprezzata dai concorrenti la formula della gara circuito salita e discesa, chissà se per il prossimo anno altre gare passeranno da vertical puri a percorsi ad anello.


Open Altitoy Ternua: il racconto del secondo giorno

Filippo Barazzuol interviene direttamente dal campo di gara

Neve bella ma non troppo abbondante e molti accumuli da vento hanno caratterizzato questa seconda tappa. Inoltre il percorso era stato ulteriormente ridotto a solo due salite.   

LA GARA -
 Già dalle prime battute di gara le posizioni ricalcano quelle del giorno precedente con la coppia francese Jacquemoud-Bon Mardion in testa seguita dagli alpini Eydallin-Lenzi e Beccari-Galizzi. Anche tra le donne gara simile a quella di sabato con davanti il duo Roux-Mireia seguite dalle italiane Martinelli-Rocca e terze le spagnole Zubizarrete-Bes.  Nonostante la lunga trasferta le coppie italiane erano una decina, e tutte sono riuscite a terminare la gara; tranne una, che purtroppo si è dovuta arrendere al furto degli sci avvenuto appena prima del via della seconda tappa.   
 
IL PERCORSO - Per la seconda tappa dell’Altitoy la partenza era prevista dal centro del paese di Lux. Con gli sci sullo zaino, si percorreva un discreto tratto tra viottoli e strade asfaltate per arrivare finalmente alla prima neve e calzare gli sci. La prima salita non presentava difficoltà e percorreva una dorsale da affrontare tutta sci ai piedi, per poi tuffarsi nel vallone sottostante. Da lì, rimesse le pelli e affrontato un ultimo tratto di salita, si scendeva fino all’arrivo posto sulla stradina da cui si era saliti.   

Peccato per le condizioni inclementi, che hanno costretto gli organizzatori a preparare percorsi di emergenza molto diversi dalle foto scattate gli anni scorsi ed esposte nel salone dove erano tenuti i briefing. Nello stesso salone erano presenti anche un piccolo banchetto che vendeva attrezzatura e un bar: come a ricordare una Pierra Menta, ma in versione ridotta.

La classifica finale è online sul calendario interattivo di skialper.it  


Rischio valanghe 5 sulla seconda tappa dell'Altitoy

Comandano Jacquemoud e Bon Mardion, Roux e Mirò tra le donne

Era prevista neve e neve è stata ma le alte temperature han fatto sì che durante la notte nella città di Lux è piovuto costringendo gli organizzatori a partire da piu alto.

Il percorso pesantemente rimaneggiato rispetto l'originale a causa della nevicata e del vento forte si snodava in boschi per un dislivello totale di meno di 2000 metri suddivisi in tre salite. Si girava piuttosto in basso, e non si è andati oltre quota 2000. Particolare l'arrivo di corsa in centro al paese

Da subito la coppia francese Jacquemoud- Bon Mardion al comando, con gli alpini Eydallin e Lenzi a seguire. Tra le prime due coppie il distacco è appena oltre il minuto. Terza piazza per Beccari-Galizzi. Tra le donne prime Roux-Mirò, seconde le nostre Martinelli-Rocca, tra loro 10 minuti.

Domani è previsto un percorso sulla falsariga di quello odierno con partenza da Lux, in cui però sono inseriti tratti piu alpinistici. Gli organizzatori devono fare i conti con un rischio di valanghe a 5.


Incognita neve sulla prima tappa dell'Altitoy

Live - Gli aggiornamenti del nostro reporter in gara Filippo Barazzuol

Le previsioni meteo stanno influenzando la tracciatura della prima tappa dell'Open Altitoy. Infatti nella notte sono previsti 50 centimetri di neve, neve che sarebbe provvidenziale per consentire la partenza dal paese di Luz, completamente a secco. Sicuramente le previsioni di brutto tempo e il forte pericolo valanghe per la giornata di domani hanno costretto gli organizzatori a tracciare un percorso più basso e dal dislivello più contenuto, che si attesta sui 2000 m, senza più l'arrivo al Pic du Midi. Nonostante le condizioni il percorso domani si preannuncia nervoso e tecnico.

Grandi nomi domani a darsi battaglia, tra cui Mathèo Jacquemoud in coppia col vincitore della Grand Course, William Bon Mardion, tra gli italiani i portacolori dell'Esercito Damiano Lenzi e Matteo Eydallin e l'inedita coppia Beccari-Galizzi.

Tra le donne è presente la consolidata coppia Roux-Mireia e per l'Italia Francesca Martinelli in coppia con Silvia Rocca.


Torgnon, grandi consensi per il nuovo percorso

L'analisi tecnica della Torgnon Ski Race

Percorso totalmente rinnovato rispetto lo scorso anno quella della 2’ Torgnon Ski Race che è andata in scena domenica 27 gennaio, in una bella giornata di sole e temperature ottimali.   Partenza dalla frazione Mongnod di Torgnon e dopo un breve tratto di lancio si imboccava una stradina che portava ad attraversare i ripidi muri della pista di discesa. Da lì si saliva sfruttando dapprima le lingue di neve, con qualche passaggio obbligato sull’erba, e poi la traccia si inoltrava nel bosco fino all’arrivo della seggiovia degli impianti di Torgnon. I primi a sbucare dal bosco sono stati Holz, Brunod e Boscacci, seguiti a poca distanza dal duo dell’esercito composto da Lenzi e Eydallin. Rapida discesa in pista per poi imboccare la seconda salita, primo pezzo di inversioni su neve dura, che ha messo a dura prova la tenuta delle pelli, per arrivare al primo pezzo da fare con gli sci legato allo zaino. Rimessi gli sci ci si portava all’imbocco del secondo pezzo a piedi che terminava ai 2350 metri della cima del monte Meabé da cui si può ammirare il gruppo del Rosa e del Bianco. Dalla punta discesa intervallata da due rapide salite. L’ultimo parte di discesa era un divertente tratto di una stradina nel bosco. Sotto l’arco di arrivo il primo a presentarsi è Holzknecht, a poca distanza il recente campione italiano Eydallin e il giovane Boscacci a chiudere il podio. Ha partecipato anche, unica Junior su un percorso più breve, la portacolori della nazionale Natalia Mastrota, di ritorno dalla doppia prova di Coppa del Mondo a Les Marecottes. A seguire Tatiana Locatelli e Katia Tomatis. Percorso che ha avuto l’approvazione di molti atleti ed è forte la voglia degli organizzatori di continuare a far crescere la manifestazione.