Vola in alto Nadir Maguet

Vola in alto Nadir Maguet: l’argento ai Mondiali di skyrunning è solo l’ultimo dei tanti grandi risultati della stagione estiva del valdostano. Che non è ancora finita.
«Non ho cambiato granché rispetto al passato, direi solo che ho più esperienza per gestire la gara, e anche una maggiore consapevolezza delle mie possibilità. E questo mi dà tanta più sicurezza».
Il vertical è una garanzia per te, adesso anche le sky sono il tuo pane.
«Vale il discorso di prima. Su certe distanze ho presso maggiore confidenza».
In Scozia?
«Era un chilometraggio un po’ più lungo del mio solito. Sapevo che avevo la gamba, ma in gara è sempre un’altra cosa. Mi ha aiutato il fatto di correre dietro, e con Kilian: è sempre molto regolare, in discesa poi le sue linee sono impeccabili. Aiuta molto avere un campione come lui davanti. In questo momento resta una ‘macchina’: il giorno dopo lui ha fatto la skyline, il tracciato è stato ridotto per carità, ma l’ha corsa e vinta. Io avevo male alle gambe e quasi zoppicavo…».
Ottime sensazioni anche per la stagione dello ski-alp.
«Mah, sono due sport diversi. Certo è che quest’estate mi dice che il motore c’è e mi dice anche come affrontare le gare sulla neve».
Gara e preparazione, come si concilia il tutto?
«Non ho problemi particolari. Faccio il programma di lavoro pianificato con il Centro Sportivo Esercito, vado ai raduni, a parte l’ultimo che era in concomitanza con le gare iridate: l’unica attenzione è quella di programmare al minimo dettaglio l’allenamento dello ski-alp con le gare di skyrunning, il recupero, per non andare fuori giri».
Tante gare in inverno, altrettante in estate, cosa dice la tua testa?
«Quando chiudo lo ski-alp, stacco un mese. Poi però ho bisogno di un pettorale per sentirmi ‘vivo’, e se poi arrivano i risultati allora il tutto non ti pesa per niente. Adesso farò Limone, poi chiudo con Fully, di nuovo un periodo di stop dalle gare, poi si torna in pista sulla neve».


Ecco le squadre azzurre giovanili

Definite le squadre giovanili azzurre. «In questo settore - spiega il tecnico azzurro Davide Canclini - abbiamo inserito anche un gruppo osservati al femminile, ma anche al maschile, anche se non sono in elenco, si sono tanti juniores che non sono stati dimenticati, ma che insieme a Manny Reichegger seguiremo con grande attenzione. In azzurro non ci sono i Cadetti, ma lì vogliano insistere: sia per i Mondiali di quest’anno, ma soprattutto in chiave Losanna 2020. In cantiere abbiamo alcuni raduni dedicati solo ai gruppi giovanili».
Nella lista FISI cinque Espoir Nicolò Canclini, Davide Magnini, Andrea Prandi, Giulia Murada e Ilaria Veronese (con tre osservate Giulia Compagnoni, Giorgia Felicetti e Mara Martini) e altrettanti Junior, Fabien e Sebastien Guichardaz, Matteo Sostizzo, Giovanni Rossi e Samantha Bertolina (e due osservate Anna Folini e Valeria Pasquazzo).


Il lungo viaggio di Jimmy Pellegrini e Alexander Rabensteiner

Jimmy Pellegrini e Alexander Rabensteiner domenica hanno chiuso il loro progetto di percorrere tutto il confine dell’Alto Adige. Qualcosa come 770 km e più di 60.000 metri di dislivello, da Salorno a Salorno.

©Fabian Dalpiaz Anyfoto

«Una bellissima cavalcata passando per ghiacciai, sentieri esposti: è impegnativa, forse più del previsto, ma davvero affascinante e alla fine ovviamente siamo molto soddisfatti». Un viaggio durato dodici giorni: «Sulla carta ne avevamo fissati dieci, ma abbiamo dovuto fare alcune deviazioni in corsa. Il rifugista alla Palla Bianca ci ha sconsigliato di attraversare il ghiacciaio senza attrezzatura alpinistica. Abbiamo dovuto inventarci un nuovo itinerario, molto, molto più duro passando per una serie di forcelle: in sette ore abbiamo percorso solo 15 km! E negli ultimi giorni è arrivata anche la neve e il maltempo: così l’ultima tappa l’abbiamo divisa in due giorni, in modo di arrivare domenica pomeriggio. Ma va benissimo così: non avevamo in testa nessun record».

©Fabian Dalpiaz Anyfoto

Già il meteo. «Siamo stati fortunati, abbiamo avuto sempre ottime condizioni: quasi sempre in abbigliamento estivo anche ad alta quota. Certo, avevamo uno staff di appoggio che ci ‘intercettava’ durante la tappa: lì oltre a mangiare e riposare, potevamo lasciare quello che non serviva o prendere attrezzatura adeguata per il resto della giornata».
Momenti difficili? «L’ho avuto io - ancora Jimmy -, in Valle Aurina siamo scesi in basso nel pomeriggio, faceva caldo, avevo problemi ai piedi, ma dopo una dormita mi sono ripreso e siamo andati avanti senza problemi».

©Fabian Dalpiaz Anyfoto

Può avere un futuro questo tracciato? «Individualmente su questo stesso percorso non saprei. Troppo tecnico, molto impegnativo. Abbiamo scelto alcuni passaggi, molto conosciuti dagli scialpinisti, ma d’estate poco frequentati e soprattutto durissimi. E poi i ghiacciai, sarebbe troppo rischioso avere persone su quelle tracce, magari di notte. Forse servirebbero delle varianti, oppure bloccare una eventuale gara a una certa ora e farla ripartire al mattino presto. Ma se il Sky Run South Tyrol avrà un futuro ci penseremo nei prossimi mesi». Adesso il giusto riposo.

©Fabian Dalpiaz Anyfoto

Esercito al lavoro

Concluso un nuovo raduno della squadra di ski-alp del Centro Sportivo Esercito.
«Siamo rimasti in caserma a Courmayeur - spiega ‘Lillo’ Invernizzi - con un programma di lavoro fatto di corsa, bicicletta, palestra e ski-roll. Niente neve. Squadra al completo, solo Damiano Lenzi ci ha raggiunto un giorno dopo per un problema di congestione. Voleva fare il Kima, ma non era in condizione: credo che sarà comunque in gara con Eydallin allo Stellina, mentre Davide Magnini andrà al K2, il vertical da 2000 metri di dislivello a Trento sino al Bondone».
Ma come sarà organizzato il programma del CS Esercito, visto che due tecnici, Trento e Reichegger, sono entrati nello staff della Nazionale?
«Il programma di raduni come Esercito - ancora ‘Lillo’ - ce l’abbiamo, tanto che a metà settembre ne faremo un altro. Di solito è quello del mare, ma in caserma a Chiavari sono in corso dei lavori e non sanno se possono ospitarci. In ogni caso il periodo è confermato, decideremo nei prossimi giorni solo dove. Poi mi confronterò con la direzione agonistica azzurra: è ovvio che se ci saranno raduni della Nazionale, dove il blocco è composto da atleti dell’Esercito, non andremo in concomitanza, ma faremo un programma di lavoro coordinato. Poi verranno le gare e come sempre sarò di supporto alla squadra agli Italiani e in Coppa Italia».


In Svizzera c'è già il calendario delle gare della prossima stagione

Il club alpino svizzero ha già definito il calendario delle gare - almeno di quelle dei campionati svizzeri e della coppa CAS - per la prossima stagione. Si parte nel fine settimana dell’Epifania con la Rothwaldrace, valida subito per l’assegnazione dei titoli elvetici: sabato 5 gennaio l’individual, domenica 6 la sprint. La Barlouka's Race a Veysonnaz del 12 gennaio vale per l’assegnazione degli ‘scudetti’ nel vertical. Poi cinque prove di Coppa: il 26 gennaio la Torgon Skialpi (individual), il 10 febbraio il Trophée des Gastlosen (squadre), il 16 febbraio il Chnorz Morx (individuale), dal 1 marzo la Diablerets 3D a squadre, sino alla Ovronnalpski del 31 marzo, ancora a squadre. Finale il 7 aprile con il campionato svizzero a squadre con il Trophées du Muveran.


Il pazzo Ferragosto di Jimmy Pellegrini e Alexander Rabensteiner

Manca meno di una settimana al via del progetto di Jimmy Pellegrini e Alexander Rabensteiner, quello di percorrere tutto il confine dell’Alto Adige a piedi. «L’obiettivo - spiega Pellegrini - è quello di chiudere i 770 km, con un totale di 60.000 metri di dislivello, in dieci giorni. Non sarà facile, perché non ci sono precedenti di questo genere. L’avevano proposto Messner e Kammerlander anni fa, ma si trattava di un giro alpinistico con trasferimenti, incontri e dibattiti sul territorio (era il 1991 quanto hanno portato a termine in sei settimane il giro dei confini dell’Alto Adige, percorrendo, tra scalate ed escursioni, nel complesso 1200 km con circa 100.000 metri di dislivello e scalando 300 vette, ndr); noi non siamo alpinisti, vogliamo solo seguire tutti i sentieri, o almeno le tracce, con le nostre scarpette da trail. Avremo sì qualche passaggio in quota, per esempio nella terza tappa quando saliremo ai 3738 metri della Palla Bianca, ma la maggioranza del percorso sarà piuttosto ‘corribile’. O almeno speriamo che lo sia».
Partenza a Ferragosto da Salorno. «Eh sì, sarà un Ferragosto diverso dal solito - prosegue Pellegrini -. Partiamo dal punto più a Sud e gireremo in senso orario: se volete seguirci abbiamo una pagina Facebook dedicata Sky Run South Tyrol e lì posteremo video, foto e news giorno dopo giorno, oltre poter monitorare i nostri GPS».
Ma non è che volete realizzare in futuro un Tor suditirolese? «Onestamente ci abbiamo pensato - conclude Pellegrini - prima però vogliamo testarlo e cercare di chiudere da programma. Nel futuro chissà».

 


Pronta la squadra azzurra di ski-alp. Confermato lo staff tecnico

Il presidente della FISI Flavio Roda ha ufficializzato con delibera lo staff tecnico e la composizione della squadra di sci alpinismo per la prossima stagione. Confermato alla guida Stefano Bendetti che sarà affiancato nel gruppo senior da Denis Trento, mentre nel settore giovanile rimane Davide Canclini che lavorerà a fianco di Manfred Reichegger. Al momento pronta solo la formazione Senior, mentre quelle Espoir (con Magnini, Canclini...) e Junior saranno definite entro fine mese. Confermato il blocco dello scorso anno con Robert Antonioli, Michele Boscacci, Matteo Eydallin, Damiano Lenzi, Nadir Maguet e Alba De Silvestro del Centro Sportivo Esercito, William Boffelli del Roncobello, Federico Nicolini del Brenta Team e Katia Tomatis del Tre Rifugi. Nel corso della stagione, come nell’ultimo inverno, potranno entrare in azzurro, visti anche i risultati delle prime gare, anche altre atleti e atlete ‘osservati’ come Filippo Barazzuol, Elena Nicolini o Bianca Balzarini.


Marco Mosso responsabile della Commissione Sci-alpinismo della FISI

Inizia a definirsi la squadra FISI anche per lo sci-alpinismo. Restava da definire il ruolo di responsabile della commissione: alla fine la scelta è caduta su Marco Mosso, già responsabile del Centro Sportivo Esercito e ora presidente del comitato ASIVA. «Ne ho parlato con il presidente Roda la settimana scorsa - spiega Mosso - e alla fine ho accettato l’incarico. Per quanto riguarda i membri della Commissione, parlerò con i responsabili dei comitati nei prossimi giorni: diciamo che dopo la settimana di Ferragosto avremo la composizione definitiva».
Calendario e soprattutto staff tecnico della Nazionale in agenda. «Più che una speranza è una necessità, quella di adeguare lo scialpinismo alle altre discipline della FISI: a metà agosto da Milano arriveranno termini e modalità per le richieste per il nuovo portale della FISI dedicato a quest’aspetto che sarà operativo da metà settembre. Avremo un maggiore riguardo per le gare di interesse nazionale, Campionati italiani e Coppa Italia, dopo adegueremo il resto del calendario in modo da renderlo ufficiale molto prima dell’inizio della stagione, come per tutte le altre discipline della FISI».
Capitolo direzione agonistica. «Ci siamo trovati con lo staff delle ultime stagioni. Credo che già la settimana prossima ci sarà una decisione definitiva in merito».


Doppietta norvegese alla DoloMyths Run Skyrace

Sabato sera la presentazione degli atleti top sotto la pioggia; solo domenica mattina, una decina di minuti prima della partenza, la decisione definitiva: la DoloMyths Run Skyrace andrà in scena sul percorso ‘storico’, quello della Dolomites per intenderci, 22 km e 1.950 metri di dislivello, soprattutto con il passaggio sul Piz Boè. Spunta alla fine anche il sole, ma le temperature non sono proprio estive: una decina di gradi solo a Passo Pordoi, cinque ai 3.152 metri del punto più alto della gara.

DOPPIETTA NORVEGESE (E SALOMON) - Una gara che ancora una volta regala emozioni. Il norvegese Stian Angermund Vik arriva per primo sul Passo Pordoi, poi preferisce salire in coppia con il connazionale Stian Aarvik verso Forcella Pordoi. Ma allunga ancora e lo Stian più giovane viene raggiunto da Nadir Maguet e Davide Magnini. In discesa il Mago allunga e si porta dietro Stian Aarvik, mentre Magnini in discesa accusa un po’ un dolore alla schiena che lo tormenta in queste settimane. I due raggiungono il battistrada, ma Stian Angermund Vik quando li vede vicini, cambia letteralmente passo, allunga e non lo prendono più. 2h01’18, il tempo a Canazei del portacolori del Team Salomon, battendo anche il ‘cinque’ ai tanti spettatori sul traguardo. Piazza d’onore per l’altro atleta Salomon, Stian Aarvik (2h02’53”), terzo Nadir Maguet, del Team La Sportiva in 2h03’26”. Quarto Davide Magnini, quinto il britannico Finlay Wild, quindi gli svizzeri Pascal Egli e Martin Anthamatten, un ottimo Mattia Gianola, lo svedese Petter Engdahl e lo scozzese Ross Gollan a completare la top ten.

LA REGINA È SEMPRE LEI - Laura Orguè Vila cala il poker a Canazei, e la terza vittoria consecutiva dopo i successi del 2016 e 2017. In gara le dicono ‘sei dolomitica’ e lei al traguardo lo vuole ricordare: ’Sì, questa è proprio la mia gara’. All’attacco in solitaria dall’inizio alla fine: 2h28’54” per la portacolori del Team Salomon. Alle sue spalle piomba Hillary Gerardi che in discesa recupera e passa le sorelle svedesi El Kott Helander: terza è Sanna, quarta Lina. Quinta la britannica Holly Page, quindi nelle prime dieci la sudafricana Megan Mackenzie, la basca Oihana Azkorbebetia, la rumena Ingrid Mutter, la prima azzurra Martina Valmassoi e la catalana Claudia Sabata Font.

L'arrivo di Laura Orgué

Ufficiale, niente ski-alp a Pechino 2022

La sentenza definitiva del no allo sci-alpinismo ai Giochi Olimpici di Pechino 2022 è arrivata mercoledì dalla riunione dell’Executive Board del CIO a Losanna che ha approvato il programma olimpico cinese: debutta la gara a squadre mista nel salto, nello snowboard cross e nelle aerials del freestyle, oltre al big air del freeski. Se c’era ancora qualche debole speranza per lo ski-alp, oggi non c’è più. E allora bisogna aspettare il 2026.


Anche Boscacci e Antonioli in pista al Mugello nell'incontro Audi-Fisi

Nel tradizionale appuntamento che Audi organizza con gli azzurri della FISI, quest’anno erano presenti anche due ski-alper, Michele Boscacci e Robert Antonioli. Una sorta di preludio al fatto che Audi (che dal 2007, lo ricordiamo, porta avanti una partnership con la FISI) darà le sue auto in uso anche agli ski-alper, come avviene per le altre discipline della FISI, dove i protagonisti della stagione viaggiano con Audi personalizzate in quella successiva? E magari apparirà anche sulle divise, sempre sull’esempio delle altre discipline? Vedremo, in attesa di conoscere prima quale sarà lo staff tecnico dell’Italia. Una giornata intensa quella di Miky e Robert al Mugello. «Divertente, anzi di più - ci ha raccontato Robert - all’inizio abbiamo girato dietro ad un’auto guidata da un istruttore, poi ci hanno via libera e siamo riusciti a spingere un po’ di più. Un bel modo per staccare un po’, visto che dopo le gare non ho mai smesso. Forse è la stagione dove in estate sono meno grasso… Obiettivi stagionali? Mondiali, Coppa del Mondo, Adamello e Mezzalama. In Coppa del Mondo punto alla overall, anche se devo tornare a vincere la sprint. Tutti dicono che solo una specialista delle sprint ma sono due anni che non ne vinco una! E il sogno sarebbe vincere la coppa di specialità nel veritcal, così completo la collezione di coppe….».


Oscar Angeloni confermato nello staff tecnico della Svizzera

In occasione del primo raduno della Nazionale svizzera (presenti tutti gli atleti, eccetto Rémi Bonnet che ha deciso di concentrarsi sulla stagione estiva, e che dunque in quella invernale lo vedremo quasi sicuramente solo ai Mondiali, visto che saranno in Svizzera) c’è stata la firma del rinnovo di Oscar Angeloni nello staff tecnico elvetico. «Un bel riconoscimento da parte della federazione - spiega il coach azzurro - addirittura con un contratto a tempo indeterminato: mi occuperò sempre della squadra senior, ma mi è stato chiesto anche un lavoro mirato sui giovani per far crescere il movimento. Una bella sfida, ma sono molto motivato. Il programma di lavoro è già stato definito con sette raduni prima dell’inizio delle gare: solo a luglio abbiamo in calendario altre due uscite».