Parte la Grande Course

Le più importanti gare di ski-alp in un solo circuito biennale

Ce ne parla in anteprima Adriano Favre patron del Mezzalama. Visibilmente soddisfatto ci illustra le tappe che hanno portato a siglare questo importante accordo, l'altro ieri a Verbier, in cui finalmente è entrata anche la Patrouille des Glaciers rompendo gli indugi che avevano fatto temere una sua defezione.
Sei le gare in calendario spalmate su due anni: nella stagione 2010/2011 Pierra Menta - che sarà in calendario ogni anno -, Adamello Ski Raid e Mezzalama. Per la stagione 2011/2012 Pierra Menta, Tour du Rutor e Patrouille des Glaciers.
Una grande classifica finale ma anche una parziale alla fine del primo anno.
«L'ingresso in classifica finale sarà comunque subordinato all'acquisto della Card Grande Course che darà diritto a molto vantaggi, non indifferente quello che è allo studio e che potrebbe facilitare la partecipazione di pattuglie italiane alla Pierra Menta, notoriamente piuttosto ostica nell'aprire le iscrizione a troppi stranieri e soprattutto a noi.»
E come si pone la Grande Course nei confronti della Coppa del Mondo e dell'Ismf?
«Per ora noi andiamo avanti con il nostro circuito ma non ci sono pregiudizi né chiusure. Non abbiamo ancora avuto commenti da parte degli organizzatori della Coppa del Mondo per cui non possiamo trarre conclusioni. In ogni caso è probabile che la Patrouille entri nel calendario di Coppa come quest'anno. Lavoriamo per e non contro e soprattutto per dare grande immagine a questo nostro sport…»
Ci saranno sponsor comuni?
«Può darsi che ci siano sponsor che coprono tutta la manifestazione e altri che rimangono legati alle singole gare. Va comunque detto che ci sono progetti importanti dal punto di vista televisivo e questo dovrebbe aiutare non poco nella sempre difficile ricerca di sponsor.»
Dalle parola di Adriano sappiamo anche di un sito Grande Course che andrà on line a partire da fine novembre e di un ufficio stampa comune curato da Lorenzo Scandroglio.
Tanti auguri Grande Course.


Squadra ski-alp del Piemonte

I «bogia nen» iniziano a muoversi: primo raduno a Ceresole

Tre giorni per fare conoscenza: questo lo scopo del raduno di Ceresole Reale nel quale i tecnici Basolo e Canova hanno potuto conoscere alcuni degli atleti che faranno forse parte della squadra dell'Aoc. Un raduno senza sci volto a fare le presentazioni e conoscere le attitudini e le qualità dei ragazzi convenuti.
Il tutto si sta svolgendo nelle strutture del Rifugio Mila, la pista di fondo non ancora innevata è ottimo terreno per le prove attitudinali e valutative degli atleti.
Presenti il medico sportivo che seguirà la squadra, dottor Biolé, il responsabile Ghiazza e il consigliere Colombo e il coordinatore Chiera.
Per ora si è lavorato con sei ragazzi, qualcuno era assente giustificato e certamente la squadra dovrebbe essere molto più numerosa. Una corsetta al mattino, proiezioni di dvd sulle più belle gare e test di Cooper intorno al lago sfruttando le tacche chilometrate usate dai fondisti.
Tutto ok: l'entusiasmo non manca e Andrea Basolo ci sembra soddisfatto per questo suo nuovo incarico. Ne seguiranno altri sulla nve ai quali parteciperanno nuovi aspiranti ski-alper del Piemonte. Questa volta siamo partiti anche noi.


Martinelli-Pedranzini forever

Intervista a Francesca sul futuro della coppia d'oro

Negli ultimi tempi era stata paventata una scelta di ritiro dalle competizioni da parte delle due grandi portacolori del nostro ski-alp. Poi sono arrivate delle smentite parziali da parte delle interessate ma mai nulla di ufficiale. Così approfittando di un nostro viaggio di lavoro a Bormio siamo andati direttamente a casa della Franci per saperne di più.
L'ambiente familiare della nostra forte atleta, con i due figli e il marito, è ancora molto permeato di voglia di agonismo. La nostra sensazione è stata quella che la Martinelli, e anche la Roberta Pedranzini, abbiano ancora una gran voglia di sciare e di confrontarsi a livello mondiale. Anche il marito, Davide Canclini, coinvolto a 360° nello ski-alp valtellinese, sembra propendere per una prosecuzione dell'attività agonistica.
Sostanzialmente le due atlete, che noi per abbreviare il tutto abbiamo sempre chiamato «bormine», gareggeranno verosimilmente nelle gare a coppie, vera essenza dello scialpinismo race.
Difficilmente le vedremo nelle prime individuali di Coppa del Mondo ma più probabilmente nelle gare inserite nel calendario della Grande Course.

Bella gatta da pelare questa per Oscarone Angeloni…
«Eeehh…» Ci guarda un po' smarrita ma determinata l'atleta. «Adesso vedremo…»

Secondo te come si può conciliare questa vostra disponibilità parziale con le esigenze e le regole di una squadra nazionale?
«Sì, può essere un problema, ma d'altronde noi vorremmo impegnarci solo a questo livello.»

E per un'eventuale convocazione ai Mondiali di Claut?
«Anche lì propenderemmo soprattutto per partecipare alla gara a coppie…»

Purtroppo lo ski-alp femminile in Italia non offre grandi possibilità: senza le bormine siamo veramente in brache di tela. Ci auguriamo che Francesca e Roberta all'ultimo ci ripensino e si adattino ad affrontare ancora un ultimo anno duro partecipando a tutto il calendario agonistico nell'attesa che qualcuno si faccia avanti per affiancare le due forti atlete affinché ci sia un trait d'union generazionale fra chi va verso il finale di carriera e chi inizia.
La cosa che in un certo senso ci conforta è che la carica agonistica delle bormine è intatta e allora ne vedremo certamente delle belle.


Alpstation Montura a Torino

Verrà inaugurato sabato 13 novembre

A venti metri da Piazza Castello, proprio nel cuore della città, Montura non ha voluto lasciare a secco la città simbolo dello sci in Italia: Torino, la capitale delle Alpi…
Una data da sottolineare sul calendario: 13 novembre, sabato al MonturaShop in Via G.B. Viotti 2, dalle 11 del mattino inizia la cerimonia di inaugurazione alla presenza dello staff della ditta di Rovereto e degli atleti testimonial del marchio.
Il successi di questi punti vendita, ormai una dozzina in Italia, che stanno per colonizzare anche altri paesi, sono indiscutibili. Oltre ai capi Montura negli Alpstation si trova il meglio che il mercato delle attrezzature per l'alpinismo, lo scialpinismo e il trekking possa offrire.


Francesco Civra ci racconta la sua avventura

Everest Hornbein Couloir, alla prossima

Quarantun giorni di spedizione: sul volto di Francesco Civra Dano si legge ancora oggi la fatica e lo stress di questa grande avventura. L'Hornbein Couloir non è arrivato in compenso sono state effettuate due bellissime discese su pendii incontaminati di cime mai salite dall'uomo. La prima è stata chiamata La Vallèe in onore della petite patrie, la seconda non è stata violata dal momento che Civra non è arrivato in vetta ma si è fermato sotto la meringa della vetta per poter sfruttare il pendio a 50° per un dislivello di 600 metri.
Il momento più difficile è stato il malore che ha colpito l'amico Marra: «Fortunatamente siamo riusciti a scendere piano piano a spazzaneve, se avessimo dovuto caricarlo a spalle sarebbe stato un dramma…» Per fortuna tutto sta andando per il meglio e le analisi scongiurano un danno permanente alla forte guida valdostana.
Attesa snervante di Civra e Joyeusaz per una finestra di bel tempo che non vuole arrivare. Poi la rinuncia definitiva.
Abbiamo incontrato Francesco a Morgex per un'intervista alla quale si presta molto volentieri: «Mangerei in continuazione: è l'effetto della spedizione e della quota. In ogni caso dopo una permanenza in quota così lunga sto continuando una cura preventiva a base di Cardioaspirina.»
Non ci sembra affatto scoraggiato il nostro sciatore che già pensa ad una prossima spedizione anche se ci confessa che sul Bianco qualche discesa c'è ancora, non è stato tutto fatto…»
Ne siamo certi, ma proprio perché molto è già stato fatto crediamo che quanto rimane sia davvero di estrema difficoltà.
Ecco l'intervista e alcuni filmati live girati a se stesso da Francesco durante la discesa nel gruppo dello Chantze.


E' nata «Testina»

Ecco il macchinario per provare le torsioni degli sci

Primi vagiti, anzi nitriti, per Testina, il cavallo d'acciaio ideato e prodotto presso l'officina della Coskire ad Ozegna. Da luglio stiamo lavorando con Faccio, titolare della ditta, per mettere a punto un'attrezzatura in grado di valutare le torsioni degli sci in qualunque punto dell'asta. In occasione della stesura degli ultimi test ci siamo resi conto che parlare di flessione e di torsione al tatto era cosa piuttosto empirica: se questa caratteristica emerge facilmente mettendo mano alle spatole diventa impossibile qualora si voglia comprendere quanto uno sci torca sotto l'attacco. Impossibile a mano, ma se ne ha la percezione sulla neve dura, sciando, quando non si riesce a tenere e condurre e allora sorge il dubbio che lo sci torca troppo sotto la pianta del piede…
Ci voleva qualcosa che fornisse dati precisi: ecco Testina, una putrella d'acciaio su cavalletti con una testa che ruota su cuscinetti nella quale viene bloccata la parte di sci da torcere - di qui il richiamo al cavallo… - che viene azionata da un peso fissato ad un'asta. La testa del congegno ruota su cuscinetti mentre lo sci viene tenuto perfettamente bloccato sul supporto. Un raggio laser proietta poi a distanza, su un pannello contrassegnato dai gradi in proiezione, la rotazione effettuata dal tratto di sci preso in considerazione.
Sulla base rigida si potranno effettuare altre rilevazioni come la flessione oppure la precisione degli attacchi, il livello di sicurezza nello sgancio… Per ora ci siamo concentrati sulle torsioni e sul numero 75 di Ski-alper accanto a tutti gli altri dati ci saranno anche quelli in gradi del comportamento dello sci passato al vaglio di Testina.


Sellaronda fuori dalla Coppa delle Dolomiti

Da giorni c'erano voci di uscita dal circuito, oggi la conferma

Nell'ultima riunione che avrebbe dovuto sancire sia il calendario che le partecipazioni delle varie manifestazioni al prestigioso circuito è emersa la rinuncia del Sellaronda a far parte delle gare iscritte nel calendario di Coppa delle Dolomiti. Ne abbiamo parlato con l'amico Alfredo Weiss, ex presidente del Sellaronda, che in modo molto pacato e privo di accenti polemici ci ha illustrato le motivazioni di questa scelta. Sostanzialmente da quello che abbiamo capito il Sellaronda è gara a sé che per vari motivi non può omologarsi alle proposte contenute nel pacchetto Coppa delle Dolomiti. A partire dai sistemi di cronometraggio che per questa notturna hanno sempre preso in considerazione i passaggi parziali fino alla gestione degli sponsor.
Fondamentalmente il Sellaronda rivendica il suo blasone e non crede di dover perdere sponsor importanti a beneficio del circuito come in certi casi è successo. Nonostante l'importanza della Coppa nel suo complesso le gare che ne fanno parte sono pur sempre località che hanno una loro tradizione e che possono anche stare in piedi da sole…
Nel tranquillo commento di Alfredo abbiamo colto un po' questi contenuti, tuttavia ha tenuto a precisare che il Sellaronda lascia pur sempre una porta aperta al circuito e potranno esserci sicuramente in futuro altri momenti di confronto. Per ora ne rimane comunque fuori.


Ecco il nuovo Haereo

Il gioiellino di casa Montura

Prezioso come il cofanetto che lo contiene, una vera chicca per gli amanti della tecnologia sposata alla leggerezza: questo il nuovo Haereo. Balza subito all'occhio la talloniera che sarà fissata allo sci da appena tre viti, due avanti e una dietro.
Le altre caratteristiche del funzionamento avremo modo di approfondirle già dalla prossima settimana quando scenderemo in campo con la redazione tecnica sulle nevi di Tignes.
Al peso l'attacco giunto in redazione è risultato 122 g (puntale+talloniera) e 131 con le viti di fissaggio.
Sul primo numero di Ski-alper si potranno leggere le considerazioni relative all'efficienza di questo attacchino in fase di aggancio e sgancio.


Meraldi torna a Ski-alper

Da quest'anno riprende la collaborazione con l'ex atleta

Dopo qualche anno di pausa Fabio Meraldi ritorna a collaborare con la rivista Ski-alper. Grazie alla sua collaborazione e ai suoi consigli tecnici, decisamente all'avanguardia per l'epoca, Fondo e telemark da rivista per fondisti, telemarkers e scialpinisti a raspa è diventata Fondo ski-alp. Per un paio di stagioni Meraldi è stato prodigo di consigli e di chicche che a sua volta aveva imparato sul campo di gara delle più importanti competizioni internazionali. Questo, unito alla professione di guida, ha prodotto un manuale di grande successo - Ski-alp con Fabio Meraldi - che ancora oggi in Italia e Francia è considerato al top.
Gli argomenti trattati nella rubrica a lui riservata saranno di carattere tecnico, tutti di prima mano, e rivolti agli ski-alper della domenica. Ancora una volta Fabio metterà a disposizione la sua grande esperienza per facilitare l'apprendimento della tecnica migliore.
Il primo degli articoli tecnici verrà allestito per il secondo numero della stagione: dicembre 2010.
Arrivederci in edicola.


Morenic Trail

Oggi la grande corsa lungo l'anfiteatro morenico

«Corri sulle orme del ghiacciaio» questo lo slogan stampato sulle  magliette del Morenic Trail, in effetti la configurazione del territorio è unica al mondo e una vera chicca per gli studiosi di fenomeni glaciali del passato. All'uscita della Valle d'Aosta alcune caratteristiche morene testimoniano il passaggio del ghiacciaio della Valle e quello del Gran Paradiso, ed è sulle stradine di queste colline che si è disputata la gara. 109 km, partenza da Andrate e arrivo a Brosso in Val Chiusella con giro di boa nella zona di Cavaglià/Candia. Qualcuno ha gareggiato da solo per tutta la tratta e qui è emersa ancora una volta l'incredibile resistenza di Giuliano Cavallo già primo al Trail della Valdigne e del Monte Soglio che ha saputo chiudere poco sopra le 10 ore.
Altri hanno affrontato il percorso in staffetta: c'erano squadre di quattro, tre e due concorrenti e qui abbiamo visto la vittoria del Team Monba grazie anche alla grande frazione - la terza - di Roberto Giachetto già vincitore quest'anno del Royal Ultra Grand Paradis.
Sempre superlativa la prova della staffetta femminile che schierava Rrika in prima, la Riva in seconda, Miravalle in terza e Ornella Bosco in quarta. Terze assolute a dimostrazione che il trial ben si addice alle atlete.
Giornata grigia ma quasi senza precipitazioni: i concorrenti non hanno patito il caldo lungo i saliscendi delle colline moreniche canavesane.
In parecchi stanno ancora viaggiando: ma hanno tempo di chiudere la gara entro le 13 di domani.
classifica staffette
1. Team Monba (Daniele Vottero Reis, Roberto Giachetto, Erik Benedetto) 9.19.03
2. Scarpace (Mirko Mion, Giorgio Mangiarino, Gualtiero Pol, Salvatore Barbera) 9.57.26
3. Almaluisaraffaorny (Alma Rrika, Maria Luisa Riva, Raffaella Miravalle, Ornella Bosco) 10.11.00

Individuale
1. Giuliano Cavallo 10.23.32


Damiano Lenzi all'Esercito

Voci fondate lo vorrebbero in forza a Courmayeur dalla prossima settimana

Erano in tre a sostenere il concorso per entrare a far parte del Gruppo Sportivo Esercito: Michele Boscacci, Lorenzo Holzknecht e Damiano Lenzi. Pare sia stato quest'ultimo a staccare il biglietto per Courmayeur e a doversi unire alla squadra composta da Reichegger, Trento ed Eydallin.
Un atleta molto dotato sia sotto l'aspetto organico che sotto quello delle motivazioni: in gara lo abbiamo visto effettuare delle performance incredibili in discesa ma anche tenere testa a dei salitori come Kilian e Troillet. Siamo certi che farà parlare di sé già a partire da questa stagione: pur essendo al primo anno senior è già in grado di affermarsi nelle gare di Coppa del Mondo.


Erwin Striker, morte di un grande dello sci

Faceva parte della Valanga Azzurra di Thoeni e Gros

«Un grande estro, coraggio, sregolatezza. Un guascone dello sci. Se non eri troppo coraggioso e avevi lui al fianco ti infondeva una grande sicurezza. Sciava sempre al di sopra dei propri limiti. A volte si è mangiato delle medaglie per dei colpi di testa come ai Mondiali di Saint Moritz del 1974 quando aveva già l'oro della combinata in tasca e per un diverbio con Piero Gros ah voluto dimostrargli di andare più forte di lui in slalom e dopo dieci porte è saltato… Sapeva fare spettacolo: memorabili i suoi numeri in auto e in moto. A volte si faceva male per le cadute rovinose che poi riusciva ad enfatizzare nei suoi racconti. Era un buono, quando lo incontravo ancora ultimamente c'era una grande dimostrazione di amicizia e di affetto vero nel suo abbraccio. Simpatico, infondeva sicurezza e determinazione al gruppo: pur non possedendo i requisiti tecnici e fisici di atleti come Thoeni o Gros riusciva comunque ad ottenere grandi risultati grazie alla sua grande volontà e grinta…»
Questo il commento di Paolo De Chiesa mentre è in auto sta viaggiando verso Merano con Piero Gros ad incontrare la moglie di Erwin.

Geniale e intelligente anche negli ultimi anni in veste di imprenditore dello sci e della neve. Ha avuto intuizioni che hanno rivoluzionato il mercato come quella legata ai noleggi che in questi anni sono fioriti a dismisura. Determinante la sua presenza nella nascita della stazione di sci di Val Senales.
Proprio durante un nostro soggiorno a Maso Corto abbiamo avuto modo di passare qualche ora con lui ed è proprio in quell'occasione che assistetti ad una vicenda che non potrò più dimenticare: giunto a monte della funivia vestito con una tuta completa da turista tedesco che non nascondeva la pancia e i chili di troppo, ha avvicinato il gruppo della nazionale di sci alpino che si accingeva a scendere in campo per l'allenamento di gigante. Le sue considerazioni hanno suscitato l'ilarità generale ma quando ha spiegato che le gare si vincono con la testa soprattutto e che tutto il resto non conta ha colto le perplessità di un altro grande combinatista come lui: Gianfranco Martin. Ebbene l'incontro si è concluso con una sfida sul campo: «Io sono sicuro che tu non mi dai più di 8 decimi sul gigante che stanno tracciando per l'allenamento…»
Tutti, intorno, hanno creduto che Striker stesse presupponendo troppo e che la differenza di peso e di allenamento facessero pendere nettamente la bilancia in favore del Martin. Ma fra lo stupore generale, con una prova strepitosa Erwin Striker è riuscito a fermare i cronometri a soli 7 decimi dall'allora nazionale e medagliato olimpico. Grandi pacche sulla schiena e cena vinta da Erwin Striker.

Personalmente poi l'ho sempre sentito molto vicino come scelte di vita: a 19 anni ha fatto il cameriere allo Stelvio per potersi allenare. A 20 ho lavorato anch'io da Pirovano allo Stelvio per potermi preparare per gli esami da maestro e in quell'estate ho sentito parlare spesso di questo ragazzo altoatesino che lavorava duro per potersi allenare. Beh, sostanzialmente non sono state fatiche sprecate: lui è entrato in squadra e io sono diventato maestro di sci. Qualcosa in comune l'abbiamo avuto: il cameriere…