Salomon e Suunto sempre piu' outdoor

In arrivo una nuova S-Lab Sense Ultra e Spartan Racer

Sarà ricca di novità la primavera-estate 2017 di Salomon e Suunto, i due brand del gruppo Amer Sports più vocati all’outdoor. Come da tradizione, a qualche settimana dalla fiera Outdoor di Friedrichshafen, la multinazionale finlandese ha infatti presentato ieri le principali novità delle collezioni a un selezionato gruppo di negozianti e ancora più ristretto numero di giornalisti, tra i quali noi di Skialper. L’appuntamento era a Pescantina, nei pressi di Verona.

MOUNTAIN & HIKING - Si amplia la collezione Salomon per la montagna, con un nuovo guscio (ma non è proprio corretto chiamarlo così…) nato dalla collaborazione con Kilian Jornet e pensato per chi vuole andare in quota veloce e leggero. La giacca (e pantaloni) S-Lab X Alp Engineered, infatti, vanno a posizionarsi a metà tra guscio e midlayer. Si tratta infatti di un guscio che garantisce molta più libertà di movimento grazie a un tessuto particolarmente stretch con zone ancora più flessibili nei punti dove è richiesta maggiore traspirazione. Inoltre il prodotto è a prova di vento e di acqua, grazie a un trattamento DWR. Verrà lanciata anche la versione due della scarpa S-Lab X Alp Carbon, in Gore-Tex, per muoversi leggeri in quota. Nel footwear però ci sono due altre interessanti novità: un modello da montagna/trekking evoluto con predisposizione per ramponi semi-automatici e un modello per trekking evoluto. In crescita la linea da hiking X Ultra che ora può contare su ben 44 varianti colore/materiali e 18 nuove tonalità. Sempre più attenzione, inoltre, per il pubblico femminile, con scarpe e abbigliamento studiati appositamente.

RUNNING - Cambia la filosofia del brand leader nel trail running con una collezione da strada ancora più completa. Questo non vuol dire però che cambi la visione: la strategia infatti diventa quella di continuare a presidiare e fare crescere il trail espandendosi anche nel segmento strada e facendo crescere il trail proprio attingendo dal mondo della strada. Ecco così che la linea Sense diventa centrale, garantendo protezione e sensibilità, mentre sotto si posiziona la Sonic da strada, sopra la XA, per l’avventura, e ai lati la Speed, che punta sul grip, e la Wings, con obiettivo confidenza. Focus sulla linea XA, con la Pro 3D rivisitata (versione 7), ma anche un nuovo modello di punta, la Enduro Run, e la XA Lite. Novità anche nel top di gamma da gara, con qualche aggiornamento delle classiche S-Lab Sense Ultra, arrivate alla versione 6, che però, pur mantenendo la divisione tra hard e soft ground, perdono ultra dal nome, mentre entra un nuovo modello, S-Lab Sense 6 Ultra, con altezza dal suolo maggiorata e superficie d’appoggio più ampia. Una scarpa che strizza l’occhio, con garbo, al massimalismo, indicata per le ultra distanze, che utilizza, come diversi modelli da strada, la novità Vibe all’intersuola. Si tratta di un materiale che garantisce un migliore assorbimento delle vibrazioni. Un modello interessante da provare…

ZAINI E ABBIGLIAMENTO -
Novità anche per i pluripremiati zaini-vest da trail (Sense 5 Ultra, Sense 8 Ultra e Sense 2), sempre più ‘vestibili’ e con un nuovo porta bastoni che potrà essere anche acquistato a parte. Tutto nuovo anche il flask, con tappo tondo bello ampio, che facilita il riempimento, e superficie d’appoggio maggiorata. Per quanto riguarda la linea abbigliamento S-Lab, si punta sulla modularità ma i dettagli verranno svelati alla fiera Outdoor. Non resta che attendere…

SUUNTO SEMPRE PIÙ... HEAT -
La star del marchio che produce GPS è naturalmente Spartan Ultra, già presentato da Skialper, il nuovo orologio GPS touch. È infatti in arrivo anche una versione Racer, che si posiziona leggermente più in basso in quanto ha altimetro satellitare ma non barometrico. Inoltre è stata annunciata la novità heatmap per Movescount, il sito di riferimento per condividere le proprie esperienze outdoor con Suunto. Si tratta infatti delle mappe dei percorsi (per tutti gli sport) più frequentati dagli utenti nella zona dove ci si trova. Una interessante novità per allenarsi sempre al top.

NUMERI IN CRESCITA -
2.534,4 milioni di euro le vendite nette 2015, contro 2.228,7 nel 2014. Crescita trainata dai soft goods ma continua a crescere anche l’attrezzo. Valori positivi anche in Italia dove la lancetta è salita sopra agli 80 milioni di euro. A conferma della salute della filiale italiana, la promozione del country manager Emilio Morabito nel più prestigioso ruolo di responsabile EMEA (Europa, Medio Oriente e Africa).


Le pennellate di Dominique Perret

In Home Swiss Home le immagini di uno dei pionieri del freeride

Pioniere del freeride, sciatore estremo, secondo alcuni media americani uno degli sciatori che hanno cambiato lo sport bianco. Sicuramente anche uno dei primi sci-attori, con quel suo savoir-faire un po’ hollywoodiano. E infatti Dominique Perret, classe 1962, svizzero, è stato la star di numerosi film sci ai piedi con discese mozzafiato nella powder (21 in ‘solo’) e con tanti effetti speciali. Quando ho avuto la fortuna di intervistarlo, qualche anno fa, mi aveva dato appuntamento a casa sua, sul Lago Lemano. Una specie di cubo di legno, acciaio e vetro immerso tra i vigneti a picco sul lago. Mi ha scaricato sulla terrazza ed è sparito. Ho sentito il rumore di un motore elettrico e l’intera facciata si è sollevata, trasformando il soggiorno in un’unica, grande terrazza… Anche questi sono effetti speciali e contribuiscono a spiegare il personaggio, che amava alternare una discesa nella powder con una regata in compagnia degli amici di Alinghi. Guardando le stupende immagini di Home Swiss Home, film del 2009 girato sui pendii del suo Paese, ne viene fuori un ritratto a pennellate di questo artista della powder, per tante cose un pioniere. Tra le sue imprese 120.000 metri di dislivello in 14 ore e 30 minuti, il salto di una falesia (naturalmente sci ai piedi) di oltre 30 metri, la discesa da quota 8.500 m della Nord dell’Everest… Ma ora è tempo di godersi le immagini di Home Swiss Home!


In prova: Casio Pro Trek PRW 3000

Orologio tuttofare con il vizio dell’outdoor

I prodotti giapponesi si distinguono per affidabilità e precisione e quella semplicità di utilizzo, magari scevra di funzioni ultra tecnologiche che non sempre servono, che nella vita di tutti giorni, già ricca di password e procedure, aiuta non poco. L’orologio Casio Pro Trek PRW-3000-1ER conferma questa opinione. Si tratta di un modello con diverse funzioni per gli amanti dell’outdoor, senza volere fare concorrenza a GPS di ultima generazione. Insomma, un bell’orologio, anche da indossare tutti i giorni, con tante piccole chicche utili se si ama andare per boschi e fare una vita sportiva nella natura. A un prezzo abbordabile. Abbiamo avuto la possibilità di provare per qualche mese e in diverse situazioni il PRW-3000, ecco le nostre impressioni.

USER FRIENDLY -
Faccio una premessa: con gli orologi ho un karma negativo: quello ‘figo’ che mi ha regalato mio suocero per il matrimonio è morto dopo qualche mese, gli swatch e simili sono finiti tutti con cinturini spezzati… Per questo ho deciso da anni di non portarli più al polso (intanto c’è il telefonino a dare l’ora esatta). Ho quindi infilato il Pro Trek con una certa diffidenza. La prima valutazione è che si tratta di un oggetto per nulla scomodo o ingombrante, che non sfigura anche nella vita di tutti i giorni. La resina nera è leggera e resistente allo stesso tempo, oltre che piacevole al tatto e il display digitale tondo (con vetro minerale) discreto e sempre ben leggibile. Pensavo di provarlo di tanto in tanto invece me lo sono ritrovato sul polso per settimane… Ho provato a schiacciare tasti senza prendere in mano il corposo libretto di istruzioni (complimenti: in un’epoca di libretti essenziali e versioni più estese da scaricare da internet, un giusto compromesso con tutto quello che serve sapere, spiegato bene, e nulla di più) ed ho subito capito le funzioni principali.

COSA FA - Tutto, a parte il caffé… Battute a parte, pur non essendo un orologio GPS, può diventare un utile compagno e sostituire l’orologio di tutti i giorni. Innanzitutto funziona con una batteria ricaricata da un pannello solare. Va molto bene, basta lasciarla per 5 minuti al sole o per periodi anche ben più lunghi, fino a 8 ore, alla luce artificiale degli interni. Basta però anche la luce solare filtrata dalle finestre. Morale della favola: io non ho mai avuto problemi e in ogni caso un pratico indicatore segnala il livello di carica. L’orologio atomico è radiocontrollato. Ci sono poi indicatore della temperatura e della pressione atmosferica (funzione baro), l’altimetro e la bussola. Il barometro rileva anche la tendenza barometrica, ovvero le oscillazioni della pressione che indicano probabili variazioni del clima (al ribasso = brutto, al rialzo = bello). L’altimetro rileva le variazioni di altitudine e la bussola è molto semplice da usare e può naturalmente essere usata anche per orientare correttamente una mappa. Tutte queste funzioni sono raggiungibili in modo molto intuitivo attraverso i pulsanti laterali. Per gli escursionisti esiste la possibilità di memorizzare fino a 14 gite (quota massima, quota minima, D+ e D-). La visualizzazione è molto semplice, con schermate che indicano ognuna uno dei quattro valori e la data. Nel modo altimetro è possibile impostare due schermate, una con un pratico grafico a montagna che rileva le differenze di altitudine e una con un indicatore numerico della differenza di quota da un punto prestabilito (utile quando la cartina indica che dobbiamo raggiungere un punto a + 80 metri dal punto di partenza, per esempio). Resistente alla basse temperature fino a -10°, registra altitudini fino a 10.000 metri. Tra le altre impostazioni, quella che permette di sapere ora di alba e tramonto (impostabile sulla base di città prefissate o con le coordinate - è anche possibile sapere alba e tramonto di un determinato giorno) e poi cronometro, timer, conto alla rovescia, allarme, controllo dell’ora attuale in un diverso fuso orario, luce a led azionabile con tasto…

CONCLUSIONI - I rilevamenti dei tre microsensori di temperatura, pressione atmosferica e altitudine si sono rivelati affidabili e precisi, qualche discrepanza in alcune situazioni limite solo per il termometro che è risultato impreciso di massimo un paio di gradi. Naturalmente è sempre meglio tararli in un punto specifico, per esempio per quanto riguarda l’altitudine. Pro-Trek 3000 ha tutto quello che serve per un escursionismo leggero, senza la pretesa della spedizione in luoghi isolati e tante piccole funzioni utili e simpatiche anche nella vita di tutti giorni. Insomma, se non siete dei Messner o dei Kilian Jornet ma volete uno strumento comunque utile, pratico e magari da potere usare anche tutti i giorni, potrebbe essere un bel regalo. Esiste anche la versione PRW-3000T-7ER con bracciale in titanio…La versione con cinturino in resina costa 299 euro, quella in titanio 399 euro.

 


Thevenard mata la tribu' degli spagnoli all'UTMB

Prestazione super del francese che bissa la vittoria del 2013

Dunque ce l’ha fatta. Xavier Thevenard, questo ventisettenne del Jura, terra di altipiani più che di monti, dopo avere vinto già tutte le tre gare più importanti targate UTMB, a due anni di distanza si ripresenta solo sul traguardo di Chamonix, quello che vale una carriera. Una gara perfetta la sua, sempre nelle prime posizioni, nel ‘peloton’ e poi, come fece due anni fa, con il turbo a partire da Courmayeur, da metà gara, dove ha iniziato a fare staffetta con Tofol Castanyer e Luis Alberto Hernando. Arnuva, Col di Grand Ferret, La Fouly… i controlli sfilano via veloci dietro il finestrino del treno notturno di testa che però perde qualche vagone: prima Hernando e poi, da La Fouly, un Castanyer che ha dato tutto con una coscia stirata, poi costretto al ritiro. Con il sole che si alzava alto nel cielo anche l’elastico si allungava e dietro iniziava la bagarre per il secondo posto, con lo statunitense Seth Swanson che superava Hernando, a sua volta ancora davanti e al momento di scrivere questo articolo in lotta tra di loro per il secondo gradino del podio in un finale che si annuncia rovente come la temperatura a Chamonix. Thevenard bis a due anni di distanza, il ‘piccolo uomo’, il ‘fondista del Jura’, nel 2013 era un outsider, ieri e oggi non poteva nascondersi e non lo ha fatto, entrando nella storia della gara attorno al Monte Bianco. 21 ore e 9 minuti, tempo più alto del record 2014 e del 2013, anche perché al percorso sono stati aggiunti 300 metri positivi al Lac Combal. Ma cosa importa?

PRIME DICHIARAZIONI - Thevenard visibilmente emozionato al traguardo, con la bandiera del Jura tra le mani: «A furia di fare il giro del Monte Bianco bosognerà che lo scali, visto che in cima non ci sono mai andato! A Chamonix ogni volta è un'emozione, prima la CCC, poi UTMB, poi TDS, ora ancora UTMB, e poi devo dire grazie al pubblico perché la gara è dura e il grabde sostegno lungo tutto il percordo aiuta molto».

IL PODIO - Secondo posto di grande valore per Luis Alberto Hernando, nella seconda parte di gara in lotta serrata, con continui sorpassi, con lo statunitense Seth Swanson. Alla fine l'ha spuntata lui, da vero duro quale ha già dimostrato di essere. Prima cento miglia portata a termine per lo spagnolo: «La gara più dura della mia vita - ha detto al traguardo - quando a La Fouly mi sono reso conto che mancavo ancora sei o sette ore mi è venuto male». 21h57'17'' il suo tempo. Terzo lo statunitense David Laney (21h59'42''), appena davanti a Seth Swanson (22h00'10''). Quella di Laney è stata una gara in rimonta, con tante posizioni guadagnate da metà gara. Il sorpasso su Swanson nella discesa di La Flegère quando Seth è caduto. «È una gara incredibile, c'è tutta quella gente sul percorso che ti dà una forza unica» ha detto al traguardo.
DIETRO - Quinto l'ecuadoregno Gonzalo Calisto, sesto il francese Fabien Antolinos e settimo il connazionale Erik Clavery.

RITIRI ECCELLENTI - Tanti i forfait dei top in gara: Sage Canaday, Miguel Heras, Tofol Castanyer, Julien Chorier, Sondre Ahmadahl e tra le donne Nuria Picas, subito in crisi. L’UTMB fa sempre vittime eccellenti.

MAUCLAIR VERSO LA VITTORIA - Nathalie Mauclair è partita da Trient alle 14.01, con una quarantina di minuti di vantaggio sull’altra francese Caroline Chaverot, terza Uxue Fraile. A Vallorcine ancora Mauclair davanti ma al secondo posto Uxue Fraile, distanziata di diverse decine di minuti.


Pau Bartolo' punta allo slam?

Dopo la vittoria nella TDS al catalano manca solo l’UTMB

Nel 2014 la CCC, nel 2015 la TDS e nel 2016? L’ascesa del catalano Pau Bartolò nelle gare targate UTMB è stata inarrestabile. Ieri è sembrato avere una marcia in più fin dall’inizio della TDS, facendo treno nella prima parte con il connazionale Bes Ginesta, poi costretto all’abbandono quando Bartolò l’aveva già distaccato, e lasciando a distanza di sicurezza il gruppone dei francesi. Dunque dopo la CCC e la TDS al catalano manca solo la vittoria nella gara regina, l’UTMB, ma questa è un’altra storia… Per il catalano classe 1978 nel 2015 un nono posto alla TNF100 Australia, un terzo a Barcellona e un sesto alla Tarawera, l’anno scorso quattro primi posti secchi alla Haria Extreme, CCC, Ultra Trail Barcellona e Transgrancanaria Advanced e nel 2013 un quinto posto ai Templiers.

TUTTI FRANCESI - A guidare il lungo plotone dei francesi (nella top ten troviamo un solo altro spagnolo, Larrotcha, al decimo posto…) Cyril Cointre, classe 1982, l’anno scorso quarto alla OCC e nel 2015quinto alla Transgrancanaria 125 km e quarto alla Hong Kong 100. Nel suo palmarès anche una vittoria alla Montagn’hard e un secondo posto in Marocco all’UTAT.

MANO NELLA MANO - Cointre ha tolto la gioia del secondo posto ex-aequo a due vecchie conoscenze del trail e della TDS in particolare: Antoine Guillon e Lionel Trivel, giunti insieme sul traguardo come nel 2012 (allora però per la classifica ufficiale furono secondo - Trivel - e terzo, oggi terzi pari merito). Lionel si è avvicinato ad Antoine sulla discesa di Les Houches e Antoine ha deciso di aspettarlo. Un vero gigante Guillon, classe 1970, che alla TDS era stato secondo anche nel 2013:nel palmarès vittorie alla TransMartinique, Gran Trail Courmayeur, Trail Verbier St. Bernard, Cro-Magnon, Montagn’hard, terzo al Tor nel 2014, due secondi, due terzi e tre quarti posti alla Diagonale des Fous…

SVIZZERA AL TOP - Vittoria elvetica tra le donne dove Andrea Huser, classe 1973 ha sbarazzato la concorrenza catalana. Troppo poco adatta alle sue caratteristiche la TDS per Cristina Bes Ginesta, per sua stessa ammissione. La catalana, vincitrice della Orobie Ultra Trail e l’anno scorso seconda alla CCC, ha dichiarato che la Courmayeur-Champex-Chamonix le se addice di più perché ci sono meno tratti da correre. Di assoluto valore il palmarès della svizzera con il successo 2015 allo Swiss Irontrail e il quinto posto ai Mondiali IAU, oltre al secondo all’Eiger Ultra Trail. L’anno scorso ha partecipato all’UTMB chiudendo settima. Al terzo posto la prima francese, Juliette Blanchet, l’anno scorsa seconda alla Diagonale des Fous e nel 2012 seconda proprio alla TDS.

E GLI ITALIANI? - Tradizionale terra di conquista azzurra (l’anno scorso seconda Borzani, quarta Pensa e sesta Amadori, nel 2013 terzo Roncoriniu, terza Borzani e quarta Tonetti, nel 2012 terza Carlini, nel 2011 seconda Canepa…), nel 2015 la TDS non ha portato fortuna. La migliore è stata Marina Plavan, settima, mentre tra gli uomini  il primo è Ugo Perucca, trentottesimo.


tre giorni di skyrunning sul Gran Sasso

Ieri è andato in scena il primo appuntamento

Ieri è andato in scena il primo appuntamento della tre giorni di skyrunning sul Gran Sasso, con il vertical della Gransassoskyrace 2015. Circa 120 gli atleti provenienti da ogni parte d'Italia, e con runner di cinque squadre nazionali (Spagna, Serbia, Repubblica Ceca, Giappone ed Italia) presenti per lo Youth Test Event ISF. Tra gli uomini successo di Nadir Maguet, Nazionale Italia - 36'46''20, davanti a Lichy Tomas della Nazionale Rep. Ceca - 38'27''30 e Alcade Sanchez Antonio della Nazionale Sagnola - 39'57''50. Podio rosa tutto italiano  con Stephanie Jimenez del Team Salomon SDS L'Aquila - 45'04''10 davanti a Serena Vittori - La Sportiva - 46'54''00 e Dimitra Theocharis della Nazionale Italiana - 47'17''00

Qui tutte le classifiche complete
http://www.gransassoskyrace.it/notizia/Classifiche-Vertical-Kilometer


Tutto pronto per il primo Glory Trail

Al via sabato 8 agosto tra Piave e Grappa

Si gareggia in luoghi storici, dal Piave al Grappa, su 52 km e 2.500 m D+. Si può dividere la gara a metà, in staffetta con un amico, con cambio a Cima Grappa. Sono questi i dati saliente del Glory Trail che sabato 8 agosto celebrerà la prima edizione. Le iscrizioni si chiuderanno domani e il costo è di 40 euro per i singoli e 60 per le coppie. www.glorytrail.it
 

 
 


Super Rambaldini e Bottarelli alla Alpin Run

A Bagolino infranti due record

Edizione da record alla Bagolino Alpin Run, nuovo nome della storica 5 Ponti, andata in scena oggi sotto il sole (nonostante le previsioni meteo) nel borgo bresciano. 366 atleti al via nella prova di 16 km e 2000 m di dislivello e soprattutto due primati caduti. La vittoria è andata ad Alessandro Rambaldini, reduce dal dodicesimo posto ai Mondiali di corsa montagna lunghe distanze di Zermatt. L'atleta dell'Atletica Valli Bergamasche Leffe ha chiuso in 1h18.22 migliorando la prestazione del compagno di squadra Cesare Maestri dell'anno scorso. Proprio Maestri ha chiuso al secondo posto in 1h20.35 e al terzo posto Marco Zanoni in 1h22.51. Ancora più in evidenza Sara Bottarelli prima in , 4 minuti in meno del suo stesso primato. Sul podio, nell'ordine, Ana Nanu in 1h42.17 e Angela Serena in 1h46.30. Nella seconda edizione del Grand Prix Corsa in Montagna Valle Sabbia Alto Garda di cui la Bagolino Alpin Run era l'ultima tappa l'hanno spuntata Zanoni e Serena. «Mi sentivo bene, quando ho capito che potevo fare il record ho dato tutto sulla discesa finale» ha detto Rambaldini al traguardo mentre Sara Bottarelli ha confessato di avere «fatto in fatica sulle salite e recuperato in discesa». «Mi sono divertita tantissimo, il percorso è proprio bello ed era segnalato perfettamente» ha detto Ana Nanu, alla prima apparizione a Bagolino dopo una Blumon Marathon due anni fa.


Milano Montagna Vibram Factory

Dall’8 al 10 ottobre sara' possibile esporre i propri progetti

Un incubatore di idee e progetti rivolto a studenti, professionisti e appassionati di montagna per fare incontrare le loro idee con chi potrebbe realizzarle, le aziende. È proprio questo Milano Montagna Vibram Factory, la vetrina nell’ambito di Milano Montagna 2015, festival che si terrà dall’8 al 10 ottobre nella prestigiosa sede dell’Università degli Studi di Milano che permette di esporre gratuitamente progetti di attrezzature e tecnologie per la montagna (sci, sicurezza, scarponi, apparel, orientamento, software, bike, trail, alpinismo…) di cui esistano rappresentazioni 3D o che siano in fase di prototipazione. Un’occasione unica per entrare in contatto con i responsabili ricerca e sviluppo delle principali aziende del settore. I prodotti selezionati, oltre a essere presentati, verranno premiati dalla giuria di Milano Montagna Design Awards. I progetti più interessanti, inoltre, verranno pubblicati su Skialper che è media partner dell’iniziativa.

INFO - Per partecipare a Milano Montagna Vibram Factory è necessario inviare entro il 10 settembre alla segreteria organizzativa la documentazione come richiesta nella modulistica scaricabile da www.milanomontagna.it/VibramFactory.htm


Giir di Mont, sfide senza fine

Su Skialper di giugno-luglio la storia degli ultimi sei anni a Premana

Se c’è una gara ricca di duelli è proprio il Giir di Mont, la mamma di tutte le gare in montagna, nata nel lontano 1961 (la prima edizione fu vinta da Gian Battista Todeschini). La madre di tutte le sfide, in programma il 26 luglio, però, è quella tra Kilian e De Gasperi che ha visto due vere e proprie fiammate nel 2010 e nel 2011. 3h01’14’’-3h04’34’’ e 3h01’03’’ contro 3h03’43’’ i tempi nelle due edizioni, con la vittoria che è sempre andata a Kilian. Il tempo del 2010 è anche il record di gara anche se successivamente ci sono state delle modifiche al tracciato. Su Skialper di giugno-luglio, nella sezione Up & Down, una simpatica rasssegna storiuca degli ultimi sei anni. Ecco qualche anticipazione.

2009 - Vittoria per un giovanissimo Kilian Jornet Burgada, la seconda (l’anno prima si era imposto su Dennis Brunod) sul messicano Ricardo Mejia e della andorrana Stephanie Jimenez su Emanuela Brizio. Al terzo posto una certa Mireia Mirò…

2011 - Lo scettro femminile passa dalle mani di Stephanie Jimenez a quelle di una ragazza che farà parlare ancora di sé: Mireia Mirò.

2012 - Si chiama Kasie Enman, è statunitense. È molto impegnata a fare la mamma però… vince un Giir da record, sotto un caldo cocente con il tempo di 3h45’50’’. Tra gli uomini successo di Tofol Castanyer.

2014 - Vittoria (la quinta, come lui nessuno) e ovazione per Kilian ma a rubare la scena al catalano è Fabio Bazzana (quarto) che taglia il traguardo spingendo la carrozzella di una disabile.

GIA' IN EDICOLA - Skialper di giugno-luglio è disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per acquistarlo su smartphone o tablet è sufficiente scaricare la app per iOS/Android o procedere all'acquisto direttamente in-app!

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Cavallo-Gazzola, vittoria in tandem al Gran Trail

Bert, Bertasa e Graglia in evidenza nelle altre gare. Gran caldo al Cro

Domenica di gare quella appena trascorsa, con tanti appuntamenti sulle montagne del Belpaese. Erano in programma alcune competizioni storiche come la Tre Rifugi Valpellice e il Trail Cro. Ecco come è andata.

TRE RIFUGI VALPELLICE - 55,5 km x 3.740 m D+ nella gara piemontese vinta da paolo Bert, specialista della manifestazione, in 6h17.45 su Claudio Garnier, già autore di una buona prestazione all Skymarathon Sentiero 4 Luglio, e Maxim Ioan. 6.39.25 e 6h56.33 rispettivamente i tempi. Tra le donne successo di Cinzia Bertasa, anche lei in spolvero al Sentiero 4 Luglio, in 7h58.50 su Daniela Bonnet (8h35.25) e Samanta Odino (8h55.51). Nel Trail degli Alpeggi (33,6 km, 2.205 m D+) successo di Danilo Lantermino e Lorena Casse.

CRO TRAIL - La nuova versione dello storico Cro-Magnon ha visto la vittoria sui 122 km e 6.815 m D+ di Michele Graglia in 16h01.31 sulla coppia Pablo Barnes/Massimo Tagliaferri, che ha tagliato il traguardo in 17h.18.50. Prima donna Roberta Orsenigo (25h13.50) su Ana Vélez Bustamante (25h30.29). Grande protagonista il caldo, a tratti insopportabile, che ha costretto circa il 65% dei concorrenti al ritiro.

GRAN TRAIL COURMAYEUR -
Saverio Monti, valtellinese di Morbegno (Sondrio), si è aggiudicato la prova di 60 chilometri. Monti ha preceduto sul podio Kevin Houlne e Christophe Le Saux. Prima nella categoria femminile è stata Morgane Cretton, che ha preceduto due italiane, Nicoletta Passuello e Lorenza Bernardi. Ancora un lombardo, questa volta lecchese, sul podio della 30 chilometri. E’ il ventisettenne Carlo Conti. Alle sue spalle, sul podio, una coppia affiatatissima, Paolo Pajaro e Lisa Borzani, padovani, compagni anche nella vita oltre che nello sport. Seconda runner nella classifica femminile della 30 chilometri, Carla Corti, che ha preceduto sul podio Cornelia Froideveaux. La prova più lunga, la 90 chilometri, è stata appannaggio di una coppia illustre, composta dal valdostano Giuliano Cavallo, che col primo gradino del podio del Gran Trail Courmayeur ha fatto una specie di abbonamento, e dallo svizzero del Canton Ticino Marco Gazzola, anche lui di casa in Valle d’Aosta.  Al terzo posto Mathieu Motsch. Prima donna Helle Skeio davanti a Paola Marciandi e Clara Dealberto.


Pizzo Stella Skyrace, buona la prima

Successi di Michele Tavernaro ed Emanuela Brizio

Pronostici della vigilia ampiamente rispettati alla prima edizione della Pizzo Stella Skyrace. Il capitano del team La Sportiva Michele Tavernaro e la portacolori della Valetudo Skyrunning Italia Emanuela Brizio non fanno sconti e dominano una gara. Una new entry davvero interessante quella proposta dall'associazione Amici di Fraciscio. Una vera sky con 35km con 2650m di dislivello positivo, con tratti corribili, single track, creste aeree, tecniche discese, alta quota e passaggi nei cuori dei paesi di montagna. 221 concorrenti partiti all'alba si sono cimentati su un tecnico e spettacolare appositamente disegnato per valorizzare i punti più suggestivi dei tre comuni coinvolti  (Campodolcino, San Giacomo di Filippo e Piuro)  e delle tre valli alpine  di Spluga, Lei e Bregaglia.
Pronti, via e subito Michele Tavernaro ha messo le cose in chiaro. Lui il primo a passare in Avero e all'omonima forcella. Gara vera quella chiavennasca con il bergamasco Riccardo Faverio e il lariano Franco Sancassani determinati a contendersi le primissime posizioni.  La tecnica cresta aerea hanno un poco rimescolato le carte in tavola. Al gpm di Sommavalle Michele Tavernaro ha provato la prima fuga di giornata. Per lui un gap di 2' sul campione italiano 2013 Franco Sancassani e l'atleta di casa Dario Martocchi. Tavernaro si è così aggiudicato il memorial Gianera dedicato a una guida alpina locale prematuramente scomparso. Con il passare dei chilometri il vantaggio di Tavernaro si è consolidato. Ai 2042m di Angeloga il primierotto aveva già 3' su Sancassani. Terzo posto per Gianola e quarta piazza momentanea per Martocchi. Seguivano nell'ordine Alessandro Bonesi, Riccardo Faverio, Fausto Rizzi e Moreno Sala. Al traguardo di Fraciscio Tavernaro è accolto da un boato dopo 4h02'45". Secondo posto in 4h08' netti per un eccellente Franco Sancassani. Un terzo posto che vale per Erik Gianola 4h12'03". Nelle posizioni di alta classifica anche Riccardo Faverio 4° e Dario Martocchi 5°. Nell'ordine seguono Alessandro Bonesi, Fausto Rizzi, Moreno Sala, Cristian Corti e Dario Rigonelli.
Al femminile la giovane Martina Brambilla ha provato a fare l'andatura dettando il passo alla regina delle corse a fil di cielo Emanuela Brizio e sulla stella del Team Valtellina Raffaella Rossi. Nel finale standing ovation per una super Brizio capace di portare a termine la sua gara in 4h47’24”. Sul podio con lei anche l’orobica del Carvico Skyrunning Carolina Tiraboschi in 5h03’38” e Raffaella Rossi del Team Valtellina in 5h04’29”, ai piedi del podio Martina Brambilla e Maria Poletti.