Thevenard mata la tribu' degli spagnoli all'UTMB

Prestazione super del francese che bissa la vittoria del 2013

Dunque ce l’ha fatta. Xavier Thevenard, questo ventisettenne del Jura, terra di altipiani più che di monti, dopo avere vinto già tutte le tre gare più importanti targate UTMB, a due anni di distanza si ripresenta solo sul traguardo di Chamonix, quello che vale una carriera. Una gara perfetta la sua, sempre nelle prime posizioni, nel ‘peloton’ e poi, come fece due anni fa, con il turbo a partire da Courmayeur, da metà gara, dove ha iniziato a fare staffetta con Tofol Castanyer e Luis Alberto Hernando. Arnuva, Col di Grand Ferret, La Fouly… i controlli sfilano via veloci dietro il finestrino del treno notturno di testa che però perde qualche vagone: prima Hernando e poi, da La Fouly, un Castanyer che ha dato tutto con una coscia stirata, poi costretto al ritiro. Con il sole che si alzava alto nel cielo anche l’elastico si allungava e dietro iniziava la bagarre per il secondo posto, con lo statunitense Seth Swanson che superava Hernando, a sua volta ancora davanti e al momento di scrivere questo articolo in lotta tra di loro per il secondo gradino del podio in un finale che si annuncia rovente come la temperatura a Chamonix. Thevenard bis a due anni di distanza, il ‘piccolo uomo’, il ‘fondista del Jura’, nel 2013 era un outsider, ieri e oggi non poteva nascondersi e non lo ha fatto, entrando nella storia della gara attorno al Monte Bianco. 21 ore e 9 minuti, tempo più alto del record 2014 e del 2013, anche perché al percorso sono stati aggiunti 300 metri positivi al Lac Combal. Ma cosa importa?

PRIME DICHIARAZIONI - Thevenard visibilmente emozionato al traguardo, con la bandiera del Jura tra le mani: «A furia di fare il giro del Monte Bianco bosognerà che lo scali, visto che in cima non ci sono mai andato! A Chamonix ogni volta è un'emozione, prima la CCC, poi UTMB, poi TDS, ora ancora UTMB, e poi devo dire grazie al pubblico perché la gara è dura e il grabde sostegno lungo tutto il percordo aiuta molto».

IL PODIO - Secondo posto di grande valore per Luis Alberto Hernando, nella seconda parte di gara in lotta serrata, con continui sorpassi, con lo statunitense Seth Swanson. Alla fine l'ha spuntata lui, da vero duro quale ha già dimostrato di essere. Prima cento miglia portata a termine per lo spagnolo: «La gara più dura della mia vita - ha detto al traguardo - quando a La Fouly mi sono reso conto che mancavo ancora sei o sette ore mi è venuto male». 21h57'17'' il suo tempo. Terzo lo statunitense David Laney (21h59'42''), appena davanti a Seth Swanson (22h00'10''). Quella di Laney è stata una gara in rimonta, con tante posizioni guadagnate da metà gara. Il sorpasso su Swanson nella discesa di La Flegère quando Seth è caduto. «È una gara incredibile, c'è tutta quella gente sul percorso che ti dà una forza unica» ha detto al traguardo.
DIETRO - Quinto l'ecuadoregno Gonzalo Calisto, sesto il francese Fabien Antolinos e settimo il connazionale Erik Clavery.

RITIRI ECCELLENTI - Tanti i forfait dei top in gara: Sage Canaday, Miguel Heras, Tofol Castanyer, Julien Chorier, Sondre Ahmadahl e tra le donne Nuria Picas, subito in crisi. L’UTMB fa sempre vittime eccellenti.

MAUCLAIR VERSO LA VITTORIA - Nathalie Mauclair è partita da Trient alle 14.01, con una quarantina di minuti di vantaggio sull’altra francese Caroline Chaverot, terza Uxue Fraile. A Vallorcine ancora Mauclair davanti ma al secondo posto Uxue Fraile, distanziata di diverse decine di minuti.


Pau Bartolo' punta allo slam?

Dopo la vittoria nella TDS al catalano manca solo l’UTMB

Nel 2014 la CCC, nel 2015 la TDS e nel 2016? L’ascesa del catalano Pau Bartolò nelle gare targate UTMB è stata inarrestabile. Ieri è sembrato avere una marcia in più fin dall’inizio della TDS, facendo treno nella prima parte con il connazionale Bes Ginesta, poi costretto all’abbandono quando Bartolò l’aveva già distaccato, e lasciando a distanza di sicurezza il gruppone dei francesi. Dunque dopo la CCC e la TDS al catalano manca solo la vittoria nella gara regina, l’UTMB, ma questa è un’altra storia… Per il catalano classe 1978 nel 2015 un nono posto alla TNF100 Australia, un terzo a Barcellona e un sesto alla Tarawera, l’anno scorso quattro primi posti secchi alla Haria Extreme, CCC, Ultra Trail Barcellona e Transgrancanaria Advanced e nel 2013 un quinto posto ai Templiers.

TUTTI FRANCESI - A guidare il lungo plotone dei francesi (nella top ten troviamo un solo altro spagnolo, Larrotcha, al decimo posto…) Cyril Cointre, classe 1982, l’anno scorso quarto alla OCC e nel 2015quinto alla Transgrancanaria 125 km e quarto alla Hong Kong 100. Nel suo palmarès anche una vittoria alla Montagn’hard e un secondo posto in Marocco all’UTAT.

MANO NELLA MANO - Cointre ha tolto la gioia del secondo posto ex-aequo a due vecchie conoscenze del trail e della TDS in particolare: Antoine Guillon e Lionel Trivel, giunti insieme sul traguardo come nel 2012 (allora però per la classifica ufficiale furono secondo - Trivel - e terzo, oggi terzi pari merito). Lionel si è avvicinato ad Antoine sulla discesa di Les Houches e Antoine ha deciso di aspettarlo. Un vero gigante Guillon, classe 1970, che alla TDS era stato secondo anche nel 2013:nel palmarès vittorie alla TransMartinique, Gran Trail Courmayeur, Trail Verbier St. Bernard, Cro-Magnon, Montagn’hard, terzo al Tor nel 2014, due secondi, due terzi e tre quarti posti alla Diagonale des Fous…

SVIZZERA AL TOP - Vittoria elvetica tra le donne dove Andrea Huser, classe 1973 ha sbarazzato la concorrenza catalana. Troppo poco adatta alle sue caratteristiche la TDS per Cristina Bes Ginesta, per sua stessa ammissione. La catalana, vincitrice della Orobie Ultra Trail e l’anno scorso seconda alla CCC, ha dichiarato che la Courmayeur-Champex-Chamonix le se addice di più perché ci sono meno tratti da correre. Di assoluto valore il palmarès della svizzera con il successo 2015 allo Swiss Irontrail e il quinto posto ai Mondiali IAU, oltre al secondo all’Eiger Ultra Trail. L’anno scorso ha partecipato all’UTMB chiudendo settima. Al terzo posto la prima francese, Juliette Blanchet, l’anno scorsa seconda alla Diagonale des Fous e nel 2012 seconda proprio alla TDS.

E GLI ITALIANI? - Tradizionale terra di conquista azzurra (l’anno scorso seconda Borzani, quarta Pensa e sesta Amadori, nel 2013 terzo Roncoriniu, terza Borzani e quarta Tonetti, nel 2012 terza Carlini, nel 2011 seconda Canepa…), nel 2015 la TDS non ha portato fortuna. La migliore è stata Marina Plavan, settima, mentre tra gli uomini  il primo è Ugo Perucca, trentottesimo.


tre giorni di skyrunning sul Gran Sasso

Ieri è andato in scena il primo appuntamento

Ieri è andato in scena il primo appuntamento della tre giorni di skyrunning sul Gran Sasso, con il vertical della Gransassoskyrace 2015. Circa 120 gli atleti provenienti da ogni parte d'Italia, e con runner di cinque squadre nazionali (Spagna, Serbia, Repubblica Ceca, Giappone ed Italia) presenti per lo Youth Test Event ISF. Tra gli uomini successo di Nadir Maguet, Nazionale Italia - 36'46''20, davanti a Lichy Tomas della Nazionale Rep. Ceca - 38'27''30 e Alcade Sanchez Antonio della Nazionale Sagnola - 39'57''50. Podio rosa tutto italiano  con Stephanie Jimenez del Team Salomon SDS L'Aquila - 45'04''10 davanti a Serena Vittori - La Sportiva - 46'54''00 e Dimitra Theocharis della Nazionale Italiana - 47'17''00

Qui tutte le classifiche complete
http://www.gransassoskyrace.it/notizia/Classifiche-Vertical-Kilometer


Tutto pronto per il primo Glory Trail

Al via sabato 8 agosto tra Piave e Grappa

Si gareggia in luoghi storici, dal Piave al Grappa, su 52 km e 2.500 m D+. Si può dividere la gara a metà, in staffetta con un amico, con cambio a Cima Grappa. Sono questi i dati saliente del Glory Trail che sabato 8 agosto celebrerà la prima edizione. Le iscrizioni si chiuderanno domani e il costo è di 40 euro per i singoli e 60 per le coppie. www.glorytrail.it
 

 
 


Super Rambaldini e Bottarelli alla Alpin Run

A Bagolino infranti due record

Edizione da record alla Bagolino Alpin Run, nuovo nome della storica 5 Ponti, andata in scena oggi sotto il sole (nonostante le previsioni meteo) nel borgo bresciano. 366 atleti al via nella prova di 16 km e 2000 m di dislivello e soprattutto due primati caduti. La vittoria è andata ad Alessandro Rambaldini, reduce dal dodicesimo posto ai Mondiali di corsa montagna lunghe distanze di Zermatt. L'atleta dell'Atletica Valli Bergamasche Leffe ha chiuso in 1h18.22 migliorando la prestazione del compagno di squadra Cesare Maestri dell'anno scorso. Proprio Maestri ha chiuso al secondo posto in 1h20.35 e al terzo posto Marco Zanoni in 1h22.51. Ancora più in evidenza Sara Bottarelli prima in , 4 minuti in meno del suo stesso primato. Sul podio, nell'ordine, Ana Nanu in 1h42.17 e Angela Serena in 1h46.30. Nella seconda edizione del Grand Prix Corsa in Montagna Valle Sabbia Alto Garda di cui la Bagolino Alpin Run era l'ultima tappa l'hanno spuntata Zanoni e Serena. «Mi sentivo bene, quando ho capito che potevo fare il record ho dato tutto sulla discesa finale» ha detto Rambaldini al traguardo mentre Sara Bottarelli ha confessato di avere «fatto in fatica sulle salite e recuperato in discesa». «Mi sono divertita tantissimo, il percorso è proprio bello ed era segnalato perfettamente» ha detto Ana Nanu, alla prima apparizione a Bagolino dopo una Blumon Marathon due anni fa.


Milano Montagna Vibram Factory

Dall’8 al 10 ottobre sara' possibile esporre i propri progetti

Un incubatore di idee e progetti rivolto a studenti, professionisti e appassionati di montagna per fare incontrare le loro idee con chi potrebbe realizzarle, le aziende. È proprio questo Milano Montagna Vibram Factory, la vetrina nell’ambito di Milano Montagna 2015, festival che si terrà dall’8 al 10 ottobre nella prestigiosa sede dell’Università degli Studi di Milano che permette di esporre gratuitamente progetti di attrezzature e tecnologie per la montagna (sci, sicurezza, scarponi, apparel, orientamento, software, bike, trail, alpinismo…) di cui esistano rappresentazioni 3D o che siano in fase di prototipazione. Un’occasione unica per entrare in contatto con i responsabili ricerca e sviluppo delle principali aziende del settore. I prodotti selezionati, oltre a essere presentati, verranno premiati dalla giuria di Milano Montagna Design Awards. I progetti più interessanti, inoltre, verranno pubblicati su Skialper che è media partner dell’iniziativa.

INFO - Per partecipare a Milano Montagna Vibram Factory è necessario inviare entro il 10 settembre alla segreteria organizzativa la documentazione come richiesta nella modulistica scaricabile da www.milanomontagna.it/VibramFactory.htm


Giir di Mont, sfide senza fine

Su Skialper di giugno-luglio la storia degli ultimi sei anni a Premana

Se c’è una gara ricca di duelli è proprio il Giir di Mont, la mamma di tutte le gare in montagna, nata nel lontano 1961 (la prima edizione fu vinta da Gian Battista Todeschini). La madre di tutte le sfide, in programma il 26 luglio, però, è quella tra Kilian e De Gasperi che ha visto due vere e proprie fiammate nel 2010 e nel 2011. 3h01’14’’-3h04’34’’ e 3h01’03’’ contro 3h03’43’’ i tempi nelle due edizioni, con la vittoria che è sempre andata a Kilian. Il tempo del 2010 è anche il record di gara anche se successivamente ci sono state delle modifiche al tracciato. Su Skialper di giugno-luglio, nella sezione Up & Down, una simpatica rasssegna storiuca degli ultimi sei anni. Ecco qualche anticipazione.

2009 - Vittoria per un giovanissimo Kilian Jornet Burgada, la seconda (l’anno prima si era imposto su Dennis Brunod) sul messicano Ricardo Mejia e della andorrana Stephanie Jimenez su Emanuela Brizio. Al terzo posto una certa Mireia Mirò…

2011 - Lo scettro femminile passa dalle mani di Stephanie Jimenez a quelle di una ragazza che farà parlare ancora di sé: Mireia Mirò.

2012 - Si chiama Kasie Enman, è statunitense. È molto impegnata a fare la mamma però… vince un Giir da record, sotto un caldo cocente con il tempo di 3h45’50’’. Tra gli uomini successo di Tofol Castanyer.

2014 - Vittoria (la quinta, come lui nessuno) e ovazione per Kilian ma a rubare la scena al catalano è Fabio Bazzana (quarto) che taglia il traguardo spingendo la carrozzella di una disabile.

GIA' IN EDICOLA - Skialper di giugno-luglio è disponibile nelle migliori edicole. Per ogni info si può scrivere una mail o chiamare il numero 0124 428051. (Per la pagina abbonamenti cliccare qui). Per acquistarlo su smartphone o tablet è sufficiente scaricare la app per iOS/Android o procedere all'acquisto direttamente in-app!

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Cavallo-Gazzola, vittoria in tandem al Gran Trail

Bert, Bertasa e Graglia in evidenza nelle altre gare. Gran caldo al Cro

Domenica di gare quella appena trascorsa, con tanti appuntamenti sulle montagne del Belpaese. Erano in programma alcune competizioni storiche come la Tre Rifugi Valpellice e il Trail Cro. Ecco come è andata.

TRE RIFUGI VALPELLICE - 55,5 km x 3.740 m D+ nella gara piemontese vinta da paolo Bert, specialista della manifestazione, in 6h17.45 su Claudio Garnier, già autore di una buona prestazione all Skymarathon Sentiero 4 Luglio, e Maxim Ioan. 6.39.25 e 6h56.33 rispettivamente i tempi. Tra le donne successo di Cinzia Bertasa, anche lei in spolvero al Sentiero 4 Luglio, in 7h58.50 su Daniela Bonnet (8h35.25) e Samanta Odino (8h55.51). Nel Trail degli Alpeggi (33,6 km, 2.205 m D+) successo di Danilo Lantermino e Lorena Casse.

CRO TRAIL - La nuova versione dello storico Cro-Magnon ha visto la vittoria sui 122 km e 6.815 m D+ di Michele Graglia in 16h01.31 sulla coppia Pablo Barnes/Massimo Tagliaferri, che ha tagliato il traguardo in 17h.18.50. Prima donna Roberta Orsenigo (25h13.50) su Ana Vélez Bustamante (25h30.29). Grande protagonista il caldo, a tratti insopportabile, che ha costretto circa il 65% dei concorrenti al ritiro.

GRAN TRAIL COURMAYEUR -
Saverio Monti, valtellinese di Morbegno (Sondrio), si è aggiudicato la prova di 60 chilometri. Monti ha preceduto sul podio Kevin Houlne e Christophe Le Saux. Prima nella categoria femminile è stata Morgane Cretton, che ha preceduto due italiane, Nicoletta Passuello e Lorenza Bernardi. Ancora un lombardo, questa volta lecchese, sul podio della 30 chilometri. E’ il ventisettenne Carlo Conti. Alle sue spalle, sul podio, una coppia affiatatissima, Paolo Pajaro e Lisa Borzani, padovani, compagni anche nella vita oltre che nello sport. Seconda runner nella classifica femminile della 30 chilometri, Carla Corti, che ha preceduto sul podio Cornelia Froideveaux. La prova più lunga, la 90 chilometri, è stata appannaggio di una coppia illustre, composta dal valdostano Giuliano Cavallo, che col primo gradino del podio del Gran Trail Courmayeur ha fatto una specie di abbonamento, e dallo svizzero del Canton Ticino Marco Gazzola, anche lui di casa in Valle d’Aosta.  Al terzo posto Mathieu Motsch. Prima donna Helle Skeio davanti a Paola Marciandi e Clara Dealberto.


Pizzo Stella Skyrace, buona la prima

Successi di Michele Tavernaro ed Emanuela Brizio

Pronostici della vigilia ampiamente rispettati alla prima edizione della Pizzo Stella Skyrace. Il capitano del team La Sportiva Michele Tavernaro e la portacolori della Valetudo Skyrunning Italia Emanuela Brizio non fanno sconti e dominano una gara. Una new entry davvero interessante quella proposta dall'associazione Amici di Fraciscio. Una vera sky con 35km con 2650m di dislivello positivo, con tratti corribili, single track, creste aeree, tecniche discese, alta quota e passaggi nei cuori dei paesi di montagna. 221 concorrenti partiti all'alba si sono cimentati su un tecnico e spettacolare appositamente disegnato per valorizzare i punti più suggestivi dei tre comuni coinvolti  (Campodolcino, San Giacomo di Filippo e Piuro)  e delle tre valli alpine  di Spluga, Lei e Bregaglia.
Pronti, via e subito Michele Tavernaro ha messo le cose in chiaro. Lui il primo a passare in Avero e all'omonima forcella. Gara vera quella chiavennasca con il bergamasco Riccardo Faverio e il lariano Franco Sancassani determinati a contendersi le primissime posizioni.  La tecnica cresta aerea hanno un poco rimescolato le carte in tavola. Al gpm di Sommavalle Michele Tavernaro ha provato la prima fuga di giornata. Per lui un gap di 2' sul campione italiano 2013 Franco Sancassani e l'atleta di casa Dario Martocchi. Tavernaro si è così aggiudicato il memorial Gianera dedicato a una guida alpina locale prematuramente scomparso. Con il passare dei chilometri il vantaggio di Tavernaro si è consolidato. Ai 2042m di Angeloga il primierotto aveva già 3' su Sancassani. Terzo posto per Gianola e quarta piazza momentanea per Martocchi. Seguivano nell'ordine Alessandro Bonesi, Riccardo Faverio, Fausto Rizzi e Moreno Sala. Al traguardo di Fraciscio Tavernaro è accolto da un boato dopo 4h02'45". Secondo posto in 4h08' netti per un eccellente Franco Sancassani. Un terzo posto che vale per Erik Gianola 4h12'03". Nelle posizioni di alta classifica anche Riccardo Faverio 4° e Dario Martocchi 5°. Nell'ordine seguono Alessandro Bonesi, Fausto Rizzi, Moreno Sala, Cristian Corti e Dario Rigonelli.
Al femminile la giovane Martina Brambilla ha provato a fare l'andatura dettando il passo alla regina delle corse a fil di cielo Emanuela Brizio e sulla stella del Team Valtellina Raffaella Rossi. Nel finale standing ovation per una super Brizio capace di portare a termine la sua gara in 4h47’24”. Sul podio con lei anche l’orobica del Carvico Skyrunning Carolina Tiraboschi in 5h03’38” e Raffaella Rossi del Team Valtellina in 5h04’29”, ai piedi del podio Martina Brambilla e Maria Poletti.
 


Desco da record nella mezza Maratona del Cielo

Crolla il primato della Pellissier, tra gli uomini vittoria di Karani

Oltre a quelli della Maratona del Cielo oggi sul traguardo del Santicolo sono arrivati anche i concorrenti della mezza. Gara velcoe, corribile, dove nessuno si è risparmiato nonostante il gran caldo. Il risultato che ha fatto scalpore è stato quello di Elisa Desco che tra le donne ha battuto un record che durava da otto anni, quello della Pellissier: 2h24.19 il suo crono, di oltre due minuti più basso del precedente primato. <> ha detto una Desco apparsa in ottima forma al traguardo. Alti i distacchi: 2h33.36 il tempo dela seconda, Raffaella Rossi, e 2h34.19 quello di Martina Brambilla, che chiude il podio davanti alla skialper Giulia Compagnoni.

UOMINI - Per la prima volta la mezza maratona ha un vincitore straniero, si tratta del kenyano Njeru Samuel Karani, davnti ad Emanuele Manzi e Filippo Bianchi. Il podio non racconta però la gara che ha visto a lungo in testa Njorige, altro kenyano, e Karani, poi nei tratti più tecnici, ecco Manzi e Bianchi (a lungo settimo)farsi avant. Manzi è stato anche primo per qualche frangente ma sullo sprint finale la velocità dell'africano ha fatto la differenza. 2h02.08, 2h02.51 e 2h04.28 i tempi. <> ha detto Manzi al traguardo.


Brizio e Pivk nella storia della Maratona del Cielo

Sul podio Faverio, Mamleev, Rampazzo e Bertasa

Edizione del ventennale da incorniciare alla Maratona del Cielo sul Sentiero 4 Luglio di Corteno Golgi (Bs). Tre i protagonisti assoluti, anzi quattro. Prestazioni da brividi per tre grandi atleti: Tadei Pivk, Emanuela Brizio ed Elisa Desco. Il friulano ha inflitto distacchi da record nello skyrunning, correndo sempre in solitaria e laureandosi, se ci fosse bisogno di una conferma, campione italiano di Skymarathon in 4h21.19. La vittoria non è mai stata in discussione, piuttosto il record di 4h08.24 di Mario Poletti del 2003. La cavalcata di Pivk, almeno fino a metà corsa, ha fatto tremare le gambe a Poletti, presente al traguardo, ma poi il gran caldo, la corsa in solitaria, senza riferimenti e stimoli e soprattutto gli importanti impegni in arrivo (Dolomites) hanno fatto il resto. Il caldo dunque è stato protagonista assoluto con più di 20 gradi al via all'alba e oltre 30 al traguardo. Non ne ha risentito però un gigante assoluto delo skyruning come Emanuela Brizio che ha chiuso al primo posto in 5h24.07, addirittura meglio dell'anno scorso. Quello che conta di più però è che le vittorie ora sono 7 e quelle di Pivk 4 consecutive. Solo Gat ta ha saputo fare meglio del friulano mentre la Brizio è irraggiungibile. Gara diversa da quella di Pivk la sua, con il sorpasso di Silvia Rampazzo, partita a mille. Gara chiusa in lacrime con la dedica "a una collega che in settimana affronterà una maratona ben più difficile".  

LA GARA DEGLI ALTRI - La verità l'ha detta Riccardo Faverio al traguardo: "Oggi per me è una vittoria, perché Tadei è di un altro pianeta". Il friulano, arrivato al traguardo apparentemente fresco, non ha dato tutto, confermando di essere lo skyrunner più forte del mondo in questo momento, Kilian permettendo. 4h.55.38 il tempo di Faverio che ha preceduto Mikhail Mamleev (5h05.56).A seguire Claudio Garnier, Clemente Belinghieri, Nicola Giovanelli e Roberto Dallavalle. Era partita a tutta Silvia Rampazzo, arrivata comunque seconda al traguardo e contenutasi sul traverso, che ha chiuso in 5h29.48, mentre al terzo posto ha chiuso una sorprendente (per la distanza) Cinzia Bertasa. La gara di oggi assegnava i titoli assoluti e juniores di SkyMarathon.


Maratona del Cielo: le dichiarazioni

Ecco cosa hanno detto i top runner al traguardo

TADEI PIVK - "Per il record di Poletti ci sarà tempo, sarà dura ma ci proverò l'anno prossimo, oggi è andato tutto bene, il caldo si è fatto sentire ma soprattutto non ho voluto tirare troppo visto che ero in testa perché i prossimo impegni, a partire dalla Dolomites, sono molto importanti".  

EMANUELA BRIZIO - "È stata la vittoria più bella delle sette perché ho corso per una collega che in settimana affronterà una maratona ben più importante, ho dato tutto per lei. All'inizio Silvia Rampazzo ha impostato un ritmo troppo alto per me, poi a un certo punto l'ho superata e non l'ho più vista, spero che arrivi perché ha fatto una grande gara".  

RICCARDO FAVERIO - "Per me è come una vittoria, faceva caldissimo, la Coca Cola in quota non era fresca, però in queste condizioni do il meglio" .

SILVIA RAMPAZZO - "Ho forzato all'inizio, sapevo che sul traverso non avevo possibilità con Emanuela, quindi ho cercato di prendere il massimo vantaggio, se poi fosse stato sufficiente bene, altrimenti bene così".