Giuliano Cavallo e la maledizione dell’UTMB

Il valdostano si e’ infortunato alla caviglia

Nel 2012, dopo un promettente nono posto alla Transvulcania, ha dovuto rinunciare per la pubalgia, nel 2013, quando era tra i primissimi, si è ritirato in Val Veny per un problema al ginocchio. L’UTMB sembrerebbe ritagliata apposta per Giuliano Cavallo, ma non porta bene. Nell’edizione 2014 il valdostano ha dovuto ritirarsi a Les Contamines dopo essersi gravemente infortunato alla caviglia in un tratto in piano. Al primo momento si temeva anche la rottura ma i primi accertamenti sembrano averla esclusa. Ora Giuliano si sottoporrà ad altri esami, ma rimane l’amaro in bocca per una gara che era l’obiettivo di una stagione.


UTMB, due costole incrinate per Manco Zanchi

Il bergamasco stava avvicinandosi alla ventesima posizione

Tanti ritiri all’UTMB, tanti ritiri eccellenti (basta pensare a Mike Foote, Luis Alberto Hernando e Fabien Antolinos). Purtroppo anche tra gli italiani ci sono stati dei ‘withdraw’. Uno di quelli che ‘brucia’ di più è quello di Marco Zanchi. Stava facendo la sua gara, come da programma: nelle prime fasi era tra la sessantesima e l’ottantesima posizione, poi dopo l’arrivo in Italia è scalato fin verso la cinquantesima posizione e da Courmayeur il recupero, fino a essere 27° a Champex, al km 123,6. Poi? «Su un traverso pieno di fango sono caduto facendomi male allo sterno, mi era anche successo di rovesciarmi un grosso sasso sulla scarpa, peccato, perché stavo proprio bene e la Bosio era a dieci minuti…». Zanchi, ritiratosi a Trient, al km 139,7, dopo i primi controlli medici e quelli di domenica ad Aosta, ha saputo di avere due costole incrinate e dovrà stare fermo qualche giorno. «Peccato anche per Daniele Fornoni stava andando bene e ha dovuto ritirarsi a Trient perché aveva i piedi sanguinanti, fermarsi al km 140 fa male».


UTMB, chi vincera'?

I probabili protagonisti della gara attorno al Monte Bianco

L’edizione 2013 dell’Ultra-Trail du Mont Blanc dimostra quanto sia difficile fare una previsione per la regina delle gare outdoor running. Xavier Thévenard non era tra i favoritissimi, meno ancora il terzo classificato Javier Dominguez Ledo (senza assistenza!) e Miguel Heras era un punto di domanda per il suo stato di forma. Proviamo però a dare uno sguardo al parterre di questo pomeriggio.

LA GARA E IL METEO - Il via è previsto alle 17.30 da Chamonix. Come sarà il tempo che, a parte l’ultima edizione, è sempre stato uno dei fattori determinanti? Il bollettino meteo prevede bel tempo ma con il cielo che si coprirà sempre di più e temporali dall’inizio del pomeriggio. Le temperature in valle andranno da 12 a 21 gradi e a 2.500 metri da 6 a 11. Nella prima parte della notte ancora qualche temporale e minime di 5 gradi a quota 2.500 metri. Sabato prevalentemente bello con qualche rischio di temporale nel pomeriggio. Rispetto a qualche edizione passata decisamente previsioni favorevoli…

UOMINI - Tre nomi su tutti: Francois D’Haene, Luis Alberto Hernando e Anton Krupicka. Il francese e lo spagnolo sono i nomi forti della stagione: vittoria impressionante al Monte Fuji per D’Haene e secondo posto ai Mondiali di Chamonix proprio dietro a Hernando. Senza dimenticare che negli ultimi 15 mesi ha vinto anche 80 km del Monte Bianco, Ice Trail Tarentaise e Diagonale des Fous. La vittoria della ‘garetta’ 2012 all’UTMB era il sintomo di un atleta in grande crescita e ora maturo ma non sazio. Hernando non ha mai fatto una 100 miglia ma la vittoria alla Transvulcania ha impressionato e inoltre ha impostato la stagione su pochissimi obiettivi. E poi non dimentichiamo una certa Nuria Picas che l’anno scorso, alla prima 100 miglia, arrivò seconda all’UTMB. Se non da vittoria, la spagnolo è da podio. Krupicka? L’anno scorso andava forte prima di essere azzoppato da un infortunio. Quest’anno ha gareggiato poco ma ha vinto bene alla Lavaredo e fatto un record di gara negli Stati Uniti. Che sia la volta buona? Attenzione però a un altro statunitense, Mike Foote, quinto nel 2013 e terzo nel 2012 e uomo da grandi recuperi come al Monte Fuji. Timothy Olsen l’anno scorso è stato quarto ed è sicuramente tra i top, Dakota Jones dopo l’exploit alla Transvulcania 2012, quando ha battuto Kilian, non ha più confermato il livello ma il motore c’è, è un talento e, fino al 2012, aveva le 100 miglia nelle gambe. E poi c’è Iker Karrera. Dopo il Tor non ha più ingranato, ritirandosi per infortunio al Monte Fuli, ma ha recentemente vinto la 96k Buff Epic, se non sarà stanco sarà un osso duro. Tofol Castanyer non ha mai fatto una 100 miglia ma abbiamo ancora tutti negli occhi la bella CCC 2012. I francesi candidano anche Fabien Antolinos, secondo all’Ice-Trail Tarentaise e alla Maxi Race di Annecy, ma ci sono anche Erik Clavery, Emmanuel Gault e Clement Petitjean e poi si potrebbero citare Javier Dominguez Ledo (non sembra in grande forma), terzo nel 2013, il solito Carlos Sa o il nepalese Aite Tamang (sì, un altro Tamang). Oppure, un nuovo Thévenard…

ITALIANI - Difficile pensare a una vittoria, non facile il podio ma la top ten potrebbe essere un bel traguardo. Sulla carta il più quotato sembra essere Giuliano Cavallo, l’anno scorso ritiratosi in Val Veny quando era tra i primissimi. Quest’anno primo al Gran Trail Courmayeur 90 km e all’Ultrabericus, dopo l’infortunio del 2012, quando arrivò anche nono alla Transvulcania, ha faticato a ritrovare la forma migliore. Se sarà la sua giornata può essere un osso duro per tutti. Ivan Geronazzo, quinto alla Lavaredo Ultra Trail, sembra in buona forma. Marco Zanchi, ottavo alla LUT, si è preparato meticolosamente e sa gestirsi bene: potrebbe fare una bella gara. Nel 2011 è stato 29° ed è maturato molto, l’anno scorso sesto al Tor. Ci crede e ci crediamo. Stefano Trisconi è partito benissimo, con il successo alla Maremontana e alle Porte di Pietra, poi il ritiro alla LUT. La gara più lunga affrontata la TDS del 2013 (dodicesimo). Daniele Fornoni nel 2012, gara accorciata a 100 km, è stato quarantaseiesimo. Quest’anno primo al Trail del Bric dei Gorrei e al Trail Oasi Zegna, non ha esperienza nelle 100 miglia. Poi ci sono Mattia Roncoroni (l’anno scorso terzo da Carneade alla TDS e spavaldo al punto giusto), Alexander Rabensteiner, due volte vincitore della Sud Tirol Ultra Race (interessante vederlo in una ultra con gente tosta), Filippo Canetta (26° nel 2012, quest’anno quinto all’Eiger Ultra Trail 101 km e diciassettesimo alla Transgrancanaria), Pablo Barnes (quest’anno primo al Cro Magnon, a Chamonix 14° nel 2007… quando i valori erano altri), Christian Insam (vincitore della Dolomiti Sky Run, 36° alla Transvulcania e 142° a Chamonix l’anno scorso) e Christian Modena (131° nel 2012, 41° al Tor 2013, quest’anno 39° alla Lavaredo Ultra Trail).   Risulta iscritto anche Sergio Vallosio, nel 2011 35° e quest’anno ventesimo alla Maremontana. 

DONNE - Rory Bosio fa poche gare, due o tre all’anno, corre tanto e si rilassa con lo yoga. E l’anno scorso ha sbancato l’UTMB con un garone da record. Quest’anno il successo alla Lavaredo Ultra Trail. Più che tra gli uomini una favorita nel campo femminile c’è. Le avversarie? Prima fra tutte la Picas, seconda l’anno scorso alla prima 100 miglia, quest’anno prima alla Transgrancanaria, al Monte Fuji e alle TNF 100k Australia ma out a Zegama e ai Mondiali di Chamonix. La sensazione è che abbia ‘tirato un po’ troppo’ ma se sarà in forma sarà un osso durissimo. Poi c’è Nathalie Mauclair, terza alla Western States ma ritiratasi al Monte Fuji. Fernanda Maciel potrebbe essere da podio dopo il bel secondo posto al Monte Fuji ma anche la gara da dimenticare alla 80 km dei Mondiali. Le altre? da citare la spagnola Silvia Trigueros, l’americana Meghan Arbogast, la spagnola Uxue Fraile, l’americana Ashley Arnold, la francese Laurence Klein e l’ungherese Ildiko Wermescher.

ITALIANE - Un nome su tutti, quello di Federica Boifava. La lunghezza non è la sua (è andata oltre, con il Tor, ma è cosa ben diversa) ma ha il motore e la spavalderia giusta per provarci. Sesta ai Mondiali (nonostante qualche problemino), prima alla Dolomiti Sky Run (e addirittura terza assoluta), Federica ci ha abituato a tutto e questi sentieri ha dimostrato già di apprezzarli. Se sarà in giornata e saprà gestirsi è sicuramente da top ten e magari… Virginia Oliveri, quinta nel 2007, arriva con la vittoria del Cro-Magnon ed è sicuramente una ‘tosta’. Emanuela Scilla Tonetti: il terzo posto al TOR e il quarto alla TDS nel 2013 non sono cose da poco. Forse non è al top ma può essere un brutto cliente.  


Thevenard nella storia

Il francese primo atleta a vincere le tre gare della settimana UTMB

In una ipotetica supercoppa europea di stampo calcistico si potrebbe dire che Xavier Thévenard ha vinto facile. Alla TDS di ieri, infatti, partecipavano anche i vincitori della CCC 2013 (Jordi Bes) e della TDS 2013 (Arnau Julia, ritiratosi e mai in gara). Thévenard, naturalmente, portava sulla maglia lo scudetto dell’UTMB 2013. Pure con record. La vittoria di ieri scrive il nome del piccolo fondista dello Jura nella storia del trail running: primo uomo a vincere le tre gare più importanti della settimana UTMB, vittorie tutte ottenute al primo tentativo. Nel 2010 la CCC (si disse… la fortuna del deb). Nel 2013 una UTMB indimenticabile, con il record del percorso (non era neppure tra i favoriti…). Ora la TDS, condotta sempre in testa, dall’inizio alla fine, con un tempone. 

LA GARA -
Sempre davanti. Prima con il nepalese Samir Tamang che lo tallonava, poi da solo, mentre dietro era bagarre tra Samang e Jordi Bes, arrivati poi rispettivamente secondo e terzo. La gara di Thévenard è esemplare: 14h10.37 il suo tempo contro il 14h45.33 di Tamang e il 14h47.47 di Bes. E pensare che non era in forma. Lo ha ammesso lui stesso al traguardo, ha fatto una gara cercando di adattarsi. Voleva scappare dopo Bourg St. Maurice e così ha fatto. Quando ha visto che riusciva a tenere a distanza gli inseguitori ha calato un po’ il ritmo per avere qualche riserva in più perché le gambe non erano al top già prima del via. Una tattica da atleta maturo, nonostante i suoi 26 anni. TDS gara di ripiego per non esporsi alla sfida con i grandi dell’UTMB? Thévenard non la pensa così: «Questa è la gara più bella, la più selvaggia e poi alla CCC e all’UTMB sono stato una sorpresa, qui avevo l’obiettivo di vincere e nello sport riuscire a rispettare gli obiettivi è la ricompensa più bella» ha risposto ai colleghi francesi di Endurance Mag. Vero. Vero anche che la dote di sapersi togliere dalla bagarre da vincenti (vedi Mourinho e Conte, per rimanere nel calcio) è un’altra plus dei grandi campioni.

NON FINISCE QUI - In una stagione non facile (tra le varie gare, ritiro ai Mondiali di Chamonix, quarto alla Maxi Race di Annecy e nono all’Xtreme Diodo Trail) Thévenard ha un obiettivo preciso: la Diagonale des Fous. Sarebbe un’altra perla di questo atleta che ha anche un terzo posto nella 80 km du Mont Blanc 2013, un secondo alla Grande Course des Templiers 2013 e un successo all’Endurance Trail des Templiers 2011. 

LA PRIMA DI TAMANG - Doppio esordio per il nepalese Samir Tamang: prima gara in Europa e prima oltre i 100 km. Decisamente una prestazione da duro la sua, con recupero finale su Jordi Bes. Nel suo plamarès tre vittorie: Mount Everest 60 km Extreme Ultra Marathon e Lantau100 Ultra Trail nel 2013, Annapurna 70k Ultra Trail nel 2012. Che sia il nuovo Dawa Sherpa?


La TDS di Lisa e Teresa

La spagnola al primo successo top, la Borzani conferma il feeling azzurro

Manca la vittoria, ma la TDS conferma, anche nell’edizione 2014, di essere la gara delle italiane. Sembra un trend sportivo azzurro generale quello al quale non sfugge neppure il trail: ci salvano sempre le donne!

SEMPRE A PODIO -
Se si esclude la prima edizione, nel 2008, un’italiana è sempre salita sul podio della TDS. Nel 2011 secondo posto di Francesca Canepa, nel 2012 terzo di Alessandra Carlini, nel 2013 terzo di Lisa Borzani e quarto di Emanuela Scilla Tonetti. Nel 2014 sappiamo come è andata: tre atlete nelle 6, con il secondo posto di Lisa Borzani. È vero, manca la vittoria ma quella che Xavier Thévenard ha definito la più bella delle gare UTMB è decisamente terreno di conquista per le italiane.  

SUPER BORZANI -
Una gara in rimonta quella della Borzani, inizialmente nel terzetto di testa, poi scivolata indietro di qualche posizione, poi terza e infine seconda dopo l’abbandono della francese Maud Gobert al Col Joly. Dal colle ha perso circa 20 minuti dalla leader Nimes Perez ma… ne ha guadagnati 60 sulla inseguitrice, Nerea Martinez. Gare in rimonta anche per Pensa e Amadori. Per la Borzani una stagione da ‘cecchina’, nella quale non ha mancato un obiettivo: prima alla Ultramaratona della Pace sul Lamone, seconda alla 6 Ore di Pastrengo, seconda allUltrabericus, prima alla Maremontana, seconda al Trail De La Sainte Victoire, prima al Trail dell’Orsa, al Vigolana Trail, al Trail del Malandrino, alla 50 km di Asolo e al TerraAcquaCielo e seconda al Trail Ticino 130 km. Si è confrontata anche con l’elite mondiale alla Transvulcania, dove è arrivata tredicesima.   

PRIMO SUCCESSO IMPORTANTE -
La vincitrice Teresa Nimes Perez, spagnola, classe 1980, è al primo vero successo di livello. Quest’anno la vittoria all’Ultramarathon des Zibans, l’anno scorso un sesto posto a Cavalls del Vent e un ottavo alla Trans d’Havet mentre nel 2011 era stata diciassettesima alla CCC. Dopo la vittoria alla 6000D e il terzo posto all’Ice Trail tarentaise (oltre al buon quarto posto ai Mondiali di Chamonix), si rompe il momento positivo di Maud Gobert, leader per buona parte della gara e ritiratasi al Col Joly.   

AZZURRI LONTANI DAI PRIMI -
Per trovare un italiano nella classifica maschile bisogna risalire fino alla quarantesima posizione con Matteo Malfa (italiano ma tesserato per Bonifacio Course Nature) staccato di oltre 5 ore dal leader. 


Alpstation anche ad Arco

Sabato l'inaugurazione con Manolo

Sabato 9 agosto apertura della nuova Alpstation di Arco, in via Bruno Galas 1, nata in collaborazione con Gobbisport. L'inaugurazione sarà alle 10 e durerà tutto il giorno, sino alle 20. Special guest Manolo, ma saranno presenti anche atleti e testimonial Montura, oltre alle esibizioni di slackline con Le Lepri di Misurina, musica dal vivo e laboratorio per ​bambini.


Jornet Burgada show

Le emozioni e le dichiarazioni del Giir di Mont

Diciamolo subito, una giornata come quella vissuta oggi a Premana fa bene allo sport, a quello vero, lontano dai pettegolezzi e dalle polemiche di altre discipline. Lo spettacolo di pubblico al traguardo e lungo il percorso sono uno spot per lo skyrunning. Applausi per tutti ma la star, quella che ha portato in questa valle lecchese anche chi dello skyrunning, probabilmente, sapeva poco, è lui: Kilian Jornet Burgada (a proposito, mamma era al traguardo ad applaudire le gesta del figlio). Arrivato al traguardo è subito tornato indietro tra le due ali di folla e sono passati dieci minuti prima che ritornasse nell'area di arrivo, dopo avere stretto centinaia di mani, firmato autografi e T-shirt. Poi, nell'attesa dell'arrivo di Emelie, ancora selfie, autografi, sorrisi. Qualcuno gli ha anche offerto una birra. Kilian c'è, per tutti. È il primo ma ha l'umiltà dell'ultimo. Faceva scalpore vederlo chiedere a tanti Brambilla qualunque, che tagliavano il traguardo in cinquantesima o centesima posizione, come fosse andata la gara. Chapeau! E poi, per chiudere in gloria, in assenza dell'olimpionico Antonio Rossi, che l'anno scorso aveva portato in trionfo Silvia Serafini, è toccato a lui mettersi sulle spalle Emelie Forsberg…

HO VINTO GRAZIE ALLA GENTE - «Sono io che devo ringraziare voi, che devo ringraziare la gente di Premana, è solo grazie a loro che sono andato così veloce, che riesco a fare questo» ha detto Kilian al traguardo. «Sono contento della mia gara, ora, dopo una settimana inntensa, una settimana di riposo e poi con la testa alla Sierre-Zinal, gara veloce, quindi dovrò fare un po' di allenamento di velocità» ha aggiunto. La sua, dall'esterno, è sembrata quasi una passeggiata. A un certo punto ha anche dato una pacca sulla spalla e stretto la mano a Toni Gianola, 85 anni. Poi cinque a tutti ai rifornimenti, sorrisi, saluti. «Anche se a un certo punto avevo staccato Zinca, non si può mai stare tranquilli, comunque avvicinarsi alle tre ore qui sarà durissima, anche arrivare a 3h10». Sarà…

MALEK E IL RAMADAN - È arrivato provato. Ha dovuto cedere il terzo posto per arrivare quinto, eppure nell'ultima discesa ha recuperato. Stiamo parlando di Zaid Ait Malek, il marocchino che ha confidato di non essere al top perché nel mese del Ramadan. Chapeau anche per lui.

BAZZANA C'E' - Ha lottato anche per il terzo posto. La sua, comunque, è stata una grande gara in una stagione al top. Fabio Bazzana, quarto al traguardo, ha corso la passerella finale tra la gente spingendo la carrozzina di una ragazza disabile. «Volevo farlo, il senso di questa gara, dello sport è anche quello di rendere tutti partecipi». Il bergamasco del team Salomon è soddisfatto della sua prestazione: «Certo, il podio sarebbe stato bello, ma al Giir ho sempre avuto problemi e oggi sono soddisfatto perché ho fatto una gara intelligente e ho dato tutto quello che avevo anche se ho avuto qualche problema di stomaco. Peccato perché in questo momento sono al top della forma».    


Cinquina di Kilian al Giir di Mont

Quinta vittoria del catalano, nessuno come lui

Era già scritto. Facile dirlo prima, ancora di più quando corre Kilian. La gara, di solito, è per il secondo posto. Però la prestazione di oggi del catalano a Premana, nel ventiduesimo Giir di Mont (prova della Skyrunner Italy Series e del challenge La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup) fa comunque scalpore. Vincendo per la quinta volta Kilian Jornet è infatti entrato nella storia della gara premanese e nella storia dello skyrunning. Nessuno può vantare così tanti successi e poi il catalano ha abbassato di quasi sette minuti il record (era di 3h19.19) sul nuovo tracciato. Emozioni e bagno di folla per un atleta che sa scaldare il pubblico come nessuno.

LA GARA - 3h.12.36 il tempo di Kilian Jornet sul traguardo. Un successo costruito a partire dalla salita del Larecc, ma poi incrementato notevolmente a Premaniga e a Deleguaggio. Zinca, autore comunque di una grande gara, non ha resistito. In partenza tutti coperti, poi un terzetto al comando a Vegessa, con il marocchino Zaid Ait Malek e Zinca insieme a Kilian. Il catalano, che conosce bene il tracciato, ha aspettato il momento giusto per attaccare e per andare a vincere. Per un momento dietro a Zinca si è scatenata la bagarre per il terzo posto, con Bazzana in lotta con il norvegese Ludvigsen, mentre Malek veniva staccato. A pochi chilometri dal traguardo il bergamasco del team Salomon sembrava potere raggiungere Zinca, dato a pochi secondi. In realtà all'arrivo sono transitati, nell'ordine, Kilian, Ionut Zinca (3h21.19, Valetudo Skyrunning), Thor Ludvigsen (3h21.44, Salomon), Bazzana (3h22.26, Salomon) e Zaid Ait Malek (3h24.32, Buff). 

TOP TEN - Nella top ten, nell'ordine, Franco Sancassani (NSC Bellagio), Tofol Castanyer (Salomon), Paolo Bert (La Sportiva), Esmond Tresidder e lo ski-alper Alessandro Follador (La Sportiva). Appena fuori dai dieci lo svizzero Micha Steiner e un grandissimo Ricardo Mejia. A seguire quattro italiani: Matteo Piller Hoffer (Aldo Moro Paluzza), Christian Varesco (La Sportiva), Mattia Gianola (Premana Team Crazy), che ha fatto segnare il tempo record per gli atleti premanesi (3h37.23) e Paolo Gotti (Altitude).

LE DONNE - Successo scontato di Emelie Forsberg in 4h06.25 (Salomon, rimane il record del 2012 di Kasie Enman di 3h45.50, mostruoso anche considerando che nel 2012 la temperatura era decisamente più calda…) su Emanuela Brizio (4h12.56, Valetudo Skyrunning) e Silvia Rampazzo (4h16'37, Valetudo Skyrunning). Al quarto posto Debora Benedetti (4h33.22, AS Premana), seguita da Dimitra Theocharis (4h34.21, Aldo Moro), Ester Scotti (Valetudo Skyrunning), Lisa Buzzoni (La Sportiva), Arianna Leonardi (GPI Gamber de Cuncuress), Lucia Moraschinelli (Valtellina ASD) e Giuliana Arrigoni (Baia del Sole)

SKYRACE - Era la 'gara corta', di 20 km e 1.100 m D+ contro i 32 e 2.400 m D+ della lunga. A sorpresa ha vinto il giovanissimo svizzero Roberto Delorenzi (avrebbe dovuto correre la lunga ma il regolamento non lo consente in quanto minorenne) in 1h43.37, su Gianfranco Danesi della Valetudo Skyrunning (1h45.02) ed Erik Gianola dell'AS Premana (1h46.24). Da segnalare che Delorenzi ha anche fatto registrare il record della gara. Tra le donne successo di Monia Acquistapace (2h13.28, Sport Race Valtellina) su Angela Lizzoli (2h13.49, Pol Pagnona) e Francesca Rusconi (2h16.20). 


Cast stellare per il Giir di Mont

Favoriti Kilian ed Emelie Forsberg, al via in 900

Sale la febbre per il Giir di Mont 2014, una gara che riesce sempre ad accendere l'entusiasmo degli appassionati. Anche in un 2014 che la vede 'solo' parte del challenge La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup e delle Skyrunning Italy Series. Il Giir è sempre il Giir con un paese intero che da decenni aspetta un anno intero per la Skyrace. Come Zegama, anche il Giir di Mont è il Giir di Mont… Appuntamento dunque a Premana (Lc) domenica 27 luglio.

900 AL VIA - È record con almeno 900 iscritti alle due gare (esiste anche la versione 'corta'). I favoriti d'obbligo sono Kilian Jornet, che torna al Giir dopo due anni di assenza e con 4 vittorie consecutive, ed Emelie Forsberg. Ma il cast al via sarà stellare e si rinnoverà la sfida di domenica scorsa tra il catalano e Ionut Zinca, peraltro vincitore a Premana nel 2013. Altri big? Tofol Castanyer (vincitore nel 2012), Mikhail Mamleev, Bert, Tavernaro, Follador, il marocchino Zaid Ait Malek, il messicano, mito dello skyrunning, Ricardo Mejia, Matteo Piller Hoffer… Tra le donne da segnalare Emanuela Brizio, Lisa Buzzoni e le giovani Thoecharis e Gianola. 

PROGRAMMA -
Il via alle 8 dal centro di Premana con diretta su Rai Sport dalle 11 alle 12,30. Il percorso della Skyrace è lungo 32 km, 20 km quello della 'Mini'. 


Adamello Ultra Trail: iniziato il conto alla rovescia

Federica Boifava ha provato il percorso per Ski-alper

Centosettantacinque chilometri e quasi 10.500 metri di dislivello. Una gara 'monstre' che prenderà il via per la prima volta il prossimo 26 settembre da Vezza d'Oglio (Bs). L'Adamello Ultra Trail è stata presentata questa mattina a Milano nella cornice del grattacielo Pirelli. Presenti gli amministratori locali della Val Camonica e l'assessore allo sport della Regione Lombardia Antonio Rossi.

DETTAGLI TECNICI - 15 cancelli orari e una ventina di punti di ristoro con un 'posto tappa' e la possibilità di dormire qualche ora a Ponte di Legno, presso il palazzetto dello sport. Ci sono già una ventina di iscritti e la partecipazione è contingentata a 300 atleti.

RICORDANDO LA GRANDE GUERRA - L'Adamello Ultra Trail corre lungo camminamenti e trincee della Grande Guerra. «Nel centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale volevamo costruire un percorso che toccasse la prima e le seconde linee, la sfida è lanciata», ha detto Paolo Gregorini del comitato organizzatore. La gara è una evoluzione della Red Rock, la Sky che si teneva ad agosto a Vezza d'Oglio.

ISCRIZIONI - Fino al 31 agosto il costo di iscrizione è di 150 euro + 10 per l'assicurazione e poi di 170 euro + l'assicurazione. Il tempo limite è fissato in 50 ore.

ANTEPRIMA SKI-ALPER - Sul prossimo numero di Ski-alper, in edicola a inizio agosto, un ampio servizio: Federica Boifava ha provato in anteprima il percorso della gara.


Gran Trail Courmayeur, tutto confermato

Sabato il via alle 6

Viste le previsioni meteo, gli organizzatori del Gran Trail Courmayeur avevano annunciato un possibile posticipo, poi è arrivato l'annuncio 'gara confermata su percorso stabilito'. Iscrizioni già chiuse per la seconda edizione, sia per la 'lunga' di 90 km e 5700 metri di dislivello, che per la 'corta' di 60 km 4000 metri di dislivello.

PROGRAMMA - La partenza alle 6 di sabato di entrambe le gare; a mezzogiorno è previsto l'arrivo dei primi concorrenti della 60 km, alle 17 quello dei primi della 90 km.


CAMP, e' qui la festa?

L'azienda lecchese ha festeggiato i 125 anni

Concezione articoli montagna Premana. Una sigla semplice che nasconde una storia gloriosa, quella della CAMP di Premana. L'azienda lecchese ha infatti festeggiato proprio in questi giorni i 125 anni con due giorni di festa. 

LA STORIA - La CAMP nasce, come tanti altri laboratori artigianali di Premana, piccolo paese in un fondovalle famoso per la lavorazione del ferro, per la realizzazione di utensili e si è poi aperta al mondo della montagna grazie anche all'incontro con il grande alpinista Riccardo Cassin, che cercava qualcuno in grado di realizzare piccozze, chiodi e ramponi per le sue imprese. Da bottega ad azienda 'glocal', come l'ha definita il quotidiano La Provincia di Lecco, che ha dedicato al compleanno una pagina. Da bottega ad azienda con un fatturato di 20 milioni di euro e il 70% dei ricavi realizzati sul mercato estero. «Da Premana andare a Lecco o in Giappone è comunque un uscire perché la Valvarrone è isolata, è un altro mondo, questa è stata la nostra fortuna, quello che ci ha fatto aprire al mondo» ha detto Eddy Codega, amministratore delegato. Un mondo che qui a Premana viene sempre più spesso, se si pensa che CAMP impiega una cinquantina di persone e deve attingere a mandopera che sale in valle, soprattutto nell'avveniristico centro ricerca e sviluppo. Un'azienda storica e giovane allo stesso tempo se si pensa che l'età media di chi lavora a Premana è di 40 anni. Un'azienda proiettata al futuro, nonostante la crisi. «I mercati stranieri sono sempre cresciuti e anche in Italia non ci lamentiamo, grazie anche al settore scialpinismo e soprattutto al trail running, in forte crescita» ha aggiunto Codega. CAMP è una delle poche aziende (circa 2.000) che possono vantare una inscrizione alla camera di commercio pluricentenaria…

LA FESTA - Due giorni con negozianti e rappresentanti e soprattutto due giorni con la stampa in compagnia di due grandi dell'alpinismo: Simone Moro e Stefan Glowacz. Giovedì e venerdì scorsi Premana è stata al centro del mondo dei media alpini. Per festeggiare i 125 anni infatti la famiglia Codega ha aperto le porte dell'azienda e organizzato il venerdì una giornata outdoor ai Piani di Bobbio (con arrampicata inclusa) in compagnia di Moro e Glowacz. «Ci tenevo particolarmente a essere presente perché sto per festeggiare i 30 anni della mia collaborazione con CAMP, per questo ho annullato altri impegni» ha detto Simone Moro, arrivato con il suo elicottero. E Stefan Glowacz? Che rapporto ha con CAMP? Stay tuned…