Thevenard nella storia

Il francese primo atleta a vincere le tre gare della settimana UTMB

In una ipotetica supercoppa europea di stampo calcistico si potrebbe dire che Xavier Thévenard ha vinto facile. Alla TDS di ieri, infatti, partecipavano anche i vincitori della CCC 2013 (Jordi Bes) e della TDS 2013 (Arnau Julia, ritiratosi e mai in gara). Thévenard, naturalmente, portava sulla maglia lo scudetto dell’UTMB 2013. Pure con record. La vittoria di ieri scrive il nome del piccolo fondista dello Jura nella storia del trail running: primo uomo a vincere le tre gare più importanti della settimana UTMB, vittorie tutte ottenute al primo tentativo. Nel 2010 la CCC (si disse… la fortuna del deb). Nel 2013 una UTMB indimenticabile, con il record del percorso (non era neppure tra i favoriti…). Ora la TDS, condotta sempre in testa, dall’inizio alla fine, con un tempone. 

LA GARA -
Sempre davanti. Prima con il nepalese Samir Tamang che lo tallonava, poi da solo, mentre dietro era bagarre tra Samang e Jordi Bes, arrivati poi rispettivamente secondo e terzo. La gara di Thévenard è esemplare: 14h10.37 il suo tempo contro il 14h45.33 di Tamang e il 14h47.47 di Bes. E pensare che non era in forma. Lo ha ammesso lui stesso al traguardo, ha fatto una gara cercando di adattarsi. Voleva scappare dopo Bourg St. Maurice e così ha fatto. Quando ha visto che riusciva a tenere a distanza gli inseguitori ha calato un po’ il ritmo per avere qualche riserva in più perché le gambe non erano al top già prima del via. Una tattica da atleta maturo, nonostante i suoi 26 anni. TDS gara di ripiego per non esporsi alla sfida con i grandi dell’UTMB? Thévenard non la pensa così: «Questa è la gara più bella, la più selvaggia e poi alla CCC e all’UTMB sono stato una sorpresa, qui avevo l’obiettivo di vincere e nello sport riuscire a rispettare gli obiettivi è la ricompensa più bella» ha risposto ai colleghi francesi di Endurance Mag. Vero. Vero anche che la dote di sapersi togliere dalla bagarre da vincenti (vedi Mourinho e Conte, per rimanere nel calcio) è un’altra plus dei grandi campioni.

NON FINISCE QUI - In una stagione non facile (tra le varie gare, ritiro ai Mondiali di Chamonix, quarto alla Maxi Race di Annecy e nono all’Xtreme Diodo Trail) Thévenard ha un obiettivo preciso: la Diagonale des Fous. Sarebbe un’altra perla di questo atleta che ha anche un terzo posto nella 80 km du Mont Blanc 2013, un secondo alla Grande Course des Templiers 2013 e un successo all’Endurance Trail des Templiers 2011. 

LA PRIMA DI TAMANG - Doppio esordio per il nepalese Samir Tamang: prima gara in Europa e prima oltre i 100 km. Decisamente una prestazione da duro la sua, con recupero finale su Jordi Bes. Nel suo plamarès tre vittorie: Mount Everest 60 km Extreme Ultra Marathon e Lantau100 Ultra Trail nel 2013, Annapurna 70k Ultra Trail nel 2012. Che sia il nuovo Dawa Sherpa?


La TDS di Lisa e Teresa

La spagnola al primo successo top, la Borzani conferma il feeling azzurro

Manca la vittoria, ma la TDS conferma, anche nell’edizione 2014, di essere la gara delle italiane. Sembra un trend sportivo azzurro generale quello al quale non sfugge neppure il trail: ci salvano sempre le donne!

SEMPRE A PODIO -
Se si esclude la prima edizione, nel 2008, un’italiana è sempre salita sul podio della TDS. Nel 2011 secondo posto di Francesca Canepa, nel 2012 terzo di Alessandra Carlini, nel 2013 terzo di Lisa Borzani e quarto di Emanuela Scilla Tonetti. Nel 2014 sappiamo come è andata: tre atlete nelle 6, con il secondo posto di Lisa Borzani. È vero, manca la vittoria ma quella che Xavier Thévenard ha definito la più bella delle gare UTMB è decisamente terreno di conquista per le italiane.  

SUPER BORZANI -
Una gara in rimonta quella della Borzani, inizialmente nel terzetto di testa, poi scivolata indietro di qualche posizione, poi terza e infine seconda dopo l’abbandono della francese Maud Gobert al Col Joly. Dal colle ha perso circa 20 minuti dalla leader Nimes Perez ma… ne ha guadagnati 60 sulla inseguitrice, Nerea Martinez. Gare in rimonta anche per Pensa e Amadori. Per la Borzani una stagione da ‘cecchina’, nella quale non ha mancato un obiettivo: prima alla Ultramaratona della Pace sul Lamone, seconda alla 6 Ore di Pastrengo, seconda allUltrabericus, prima alla Maremontana, seconda al Trail De La Sainte Victoire, prima al Trail dell’Orsa, al Vigolana Trail, al Trail del Malandrino, alla 50 km di Asolo e al TerraAcquaCielo e seconda al Trail Ticino 130 km. Si è confrontata anche con l’elite mondiale alla Transvulcania, dove è arrivata tredicesima.   

PRIMO SUCCESSO IMPORTANTE -
La vincitrice Teresa Nimes Perez, spagnola, classe 1980, è al primo vero successo di livello. Quest’anno la vittoria all’Ultramarathon des Zibans, l’anno scorso un sesto posto a Cavalls del Vent e un ottavo alla Trans d’Havet mentre nel 2011 era stata diciassettesima alla CCC. Dopo la vittoria alla 6000D e il terzo posto all’Ice Trail tarentaise (oltre al buon quarto posto ai Mondiali di Chamonix), si rompe il momento positivo di Maud Gobert, leader per buona parte della gara e ritiratasi al Col Joly.   

AZZURRI LONTANI DAI PRIMI -
Per trovare un italiano nella classifica maschile bisogna risalire fino alla quarantesima posizione con Matteo Malfa (italiano ma tesserato per Bonifacio Course Nature) staccato di oltre 5 ore dal leader. 


Alpstation anche ad Arco

Sabato l'inaugurazione con Manolo

Sabato 9 agosto apertura della nuova Alpstation di Arco, in via Bruno Galas 1, nata in collaborazione con Gobbisport. L'inaugurazione sarà alle 10 e durerà tutto il giorno, sino alle 20. Special guest Manolo, ma saranno presenti anche atleti e testimonial Montura, oltre alle esibizioni di slackline con Le Lepri di Misurina, musica dal vivo e laboratorio per ​bambini.


Jornet Burgada show

Le emozioni e le dichiarazioni del Giir di Mont

Diciamolo subito, una giornata come quella vissuta oggi a Premana fa bene allo sport, a quello vero, lontano dai pettegolezzi e dalle polemiche di altre discipline. Lo spettacolo di pubblico al traguardo e lungo il percorso sono uno spot per lo skyrunning. Applausi per tutti ma la star, quella che ha portato in questa valle lecchese anche chi dello skyrunning, probabilmente, sapeva poco, è lui: Kilian Jornet Burgada (a proposito, mamma era al traguardo ad applaudire le gesta del figlio). Arrivato al traguardo è subito tornato indietro tra le due ali di folla e sono passati dieci minuti prima che ritornasse nell'area di arrivo, dopo avere stretto centinaia di mani, firmato autografi e T-shirt. Poi, nell'attesa dell'arrivo di Emelie, ancora selfie, autografi, sorrisi. Qualcuno gli ha anche offerto una birra. Kilian c'è, per tutti. È il primo ma ha l'umiltà dell'ultimo. Faceva scalpore vederlo chiedere a tanti Brambilla qualunque, che tagliavano il traguardo in cinquantesima o centesima posizione, come fosse andata la gara. Chapeau! E poi, per chiudere in gloria, in assenza dell'olimpionico Antonio Rossi, che l'anno scorso aveva portato in trionfo Silvia Serafini, è toccato a lui mettersi sulle spalle Emelie Forsberg…

HO VINTO GRAZIE ALLA GENTE - «Sono io che devo ringraziare voi, che devo ringraziare la gente di Premana, è solo grazie a loro che sono andato così veloce, che riesco a fare questo» ha detto Kilian al traguardo. «Sono contento della mia gara, ora, dopo una settimana inntensa, una settimana di riposo e poi con la testa alla Sierre-Zinal, gara veloce, quindi dovrò fare un po' di allenamento di velocità» ha aggiunto. La sua, dall'esterno, è sembrata quasi una passeggiata. A un certo punto ha anche dato una pacca sulla spalla e stretto la mano a Toni Gianola, 85 anni. Poi cinque a tutti ai rifornimenti, sorrisi, saluti. «Anche se a un certo punto avevo staccato Zinca, non si può mai stare tranquilli, comunque avvicinarsi alle tre ore qui sarà durissima, anche arrivare a 3h10». Sarà…

MALEK E IL RAMADAN - È arrivato provato. Ha dovuto cedere il terzo posto per arrivare quinto, eppure nell'ultima discesa ha recuperato. Stiamo parlando di Zaid Ait Malek, il marocchino che ha confidato di non essere al top perché nel mese del Ramadan. Chapeau anche per lui.

BAZZANA C'E' - Ha lottato anche per il terzo posto. La sua, comunque, è stata una grande gara in una stagione al top. Fabio Bazzana, quarto al traguardo, ha corso la passerella finale tra la gente spingendo la carrozzina di una ragazza disabile. «Volevo farlo, il senso di questa gara, dello sport è anche quello di rendere tutti partecipi». Il bergamasco del team Salomon è soddisfatto della sua prestazione: «Certo, il podio sarebbe stato bello, ma al Giir ho sempre avuto problemi e oggi sono soddisfatto perché ho fatto una gara intelligente e ho dato tutto quello che avevo anche se ho avuto qualche problema di stomaco. Peccato perché in questo momento sono al top della forma».    


Cinquina di Kilian al Giir di Mont

Quinta vittoria del catalano, nessuno come lui

Era già scritto. Facile dirlo prima, ancora di più quando corre Kilian. La gara, di solito, è per il secondo posto. Però la prestazione di oggi del catalano a Premana, nel ventiduesimo Giir di Mont (prova della Skyrunner Italy Series e del challenge La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup) fa comunque scalpore. Vincendo per la quinta volta Kilian Jornet è infatti entrato nella storia della gara premanese e nella storia dello skyrunning. Nessuno può vantare così tanti successi e poi il catalano ha abbassato di quasi sette minuti il record (era di 3h19.19) sul nuovo tracciato. Emozioni e bagno di folla per un atleta che sa scaldare il pubblico come nessuno.

LA GARA - 3h.12.36 il tempo di Kilian Jornet sul traguardo. Un successo costruito a partire dalla salita del Larecc, ma poi incrementato notevolmente a Premaniga e a Deleguaggio. Zinca, autore comunque di una grande gara, non ha resistito. In partenza tutti coperti, poi un terzetto al comando a Vegessa, con il marocchino Zaid Ait Malek e Zinca insieme a Kilian. Il catalano, che conosce bene il tracciato, ha aspettato il momento giusto per attaccare e per andare a vincere. Per un momento dietro a Zinca si è scatenata la bagarre per il terzo posto, con Bazzana in lotta con il norvegese Ludvigsen, mentre Malek veniva staccato. A pochi chilometri dal traguardo il bergamasco del team Salomon sembrava potere raggiungere Zinca, dato a pochi secondi. In realtà all'arrivo sono transitati, nell'ordine, Kilian, Ionut Zinca (3h21.19, Valetudo Skyrunning), Thor Ludvigsen (3h21.44, Salomon), Bazzana (3h22.26, Salomon) e Zaid Ait Malek (3h24.32, Buff). 

TOP TEN - Nella top ten, nell'ordine, Franco Sancassani (NSC Bellagio), Tofol Castanyer (Salomon), Paolo Bert (La Sportiva), Esmond Tresidder e lo ski-alper Alessandro Follador (La Sportiva). Appena fuori dai dieci lo svizzero Micha Steiner e un grandissimo Ricardo Mejia. A seguire quattro italiani: Matteo Piller Hoffer (Aldo Moro Paluzza), Christian Varesco (La Sportiva), Mattia Gianola (Premana Team Crazy), che ha fatto segnare il tempo record per gli atleti premanesi (3h37.23) e Paolo Gotti (Altitude).

LE DONNE - Successo scontato di Emelie Forsberg in 4h06.25 (Salomon, rimane il record del 2012 di Kasie Enman di 3h45.50, mostruoso anche considerando che nel 2012 la temperatura era decisamente più calda…) su Emanuela Brizio (4h12.56, Valetudo Skyrunning) e Silvia Rampazzo (4h16'37, Valetudo Skyrunning). Al quarto posto Debora Benedetti (4h33.22, AS Premana), seguita da Dimitra Theocharis (4h34.21, Aldo Moro), Ester Scotti (Valetudo Skyrunning), Lisa Buzzoni (La Sportiva), Arianna Leonardi (GPI Gamber de Cuncuress), Lucia Moraschinelli (Valtellina ASD) e Giuliana Arrigoni (Baia del Sole)

SKYRACE - Era la 'gara corta', di 20 km e 1.100 m D+ contro i 32 e 2.400 m D+ della lunga. A sorpresa ha vinto il giovanissimo svizzero Roberto Delorenzi (avrebbe dovuto correre la lunga ma il regolamento non lo consente in quanto minorenne) in 1h43.37, su Gianfranco Danesi della Valetudo Skyrunning (1h45.02) ed Erik Gianola dell'AS Premana (1h46.24). Da segnalare che Delorenzi ha anche fatto registrare il record della gara. Tra le donne successo di Monia Acquistapace (2h13.28, Sport Race Valtellina) su Angela Lizzoli (2h13.49, Pol Pagnona) e Francesca Rusconi (2h16.20). 


Cast stellare per il Giir di Mont

Favoriti Kilian ed Emelie Forsberg, al via in 900

Sale la febbre per il Giir di Mont 2014, una gara che riesce sempre ad accendere l'entusiasmo degli appassionati. Anche in un 2014 che la vede 'solo' parte del challenge La Sportiva Gore-Tex Mountain Running Cup e delle Skyrunning Italy Series. Il Giir è sempre il Giir con un paese intero che da decenni aspetta un anno intero per la Skyrace. Come Zegama, anche il Giir di Mont è il Giir di Mont… Appuntamento dunque a Premana (Lc) domenica 27 luglio.

900 AL VIA - È record con almeno 900 iscritti alle due gare (esiste anche la versione 'corta'). I favoriti d'obbligo sono Kilian Jornet, che torna al Giir dopo due anni di assenza e con 4 vittorie consecutive, ed Emelie Forsberg. Ma il cast al via sarà stellare e si rinnoverà la sfida di domenica scorsa tra il catalano e Ionut Zinca, peraltro vincitore a Premana nel 2013. Altri big? Tofol Castanyer (vincitore nel 2012), Mikhail Mamleev, Bert, Tavernaro, Follador, il marocchino Zaid Ait Malek, il messicano, mito dello skyrunning, Ricardo Mejia, Matteo Piller Hoffer… Tra le donne da segnalare Emanuela Brizio, Lisa Buzzoni e le giovani Thoecharis e Gianola. 

PROGRAMMA -
Il via alle 8 dal centro di Premana con diretta su Rai Sport dalle 11 alle 12,30. Il percorso della Skyrace è lungo 32 km, 20 km quello della 'Mini'. 


Adamello Ultra Trail: iniziato il conto alla rovescia

Federica Boifava ha provato il percorso per Ski-alper

Centosettantacinque chilometri e quasi 10.500 metri di dislivello. Una gara 'monstre' che prenderà il via per la prima volta il prossimo 26 settembre da Vezza d'Oglio (Bs). L'Adamello Ultra Trail è stata presentata questa mattina a Milano nella cornice del grattacielo Pirelli. Presenti gli amministratori locali della Val Camonica e l'assessore allo sport della Regione Lombardia Antonio Rossi.

DETTAGLI TECNICI - 15 cancelli orari e una ventina di punti di ristoro con un 'posto tappa' e la possibilità di dormire qualche ora a Ponte di Legno, presso il palazzetto dello sport. Ci sono già una ventina di iscritti e la partecipazione è contingentata a 300 atleti.

RICORDANDO LA GRANDE GUERRA - L'Adamello Ultra Trail corre lungo camminamenti e trincee della Grande Guerra. «Nel centenario dello scoppio della Prima Guerra Mondiale volevamo costruire un percorso che toccasse la prima e le seconde linee, la sfida è lanciata», ha detto Paolo Gregorini del comitato organizzatore. La gara è una evoluzione della Red Rock, la Sky che si teneva ad agosto a Vezza d'Oglio.

ISCRIZIONI - Fino al 31 agosto il costo di iscrizione è di 150 euro + 10 per l'assicurazione e poi di 170 euro + l'assicurazione. Il tempo limite è fissato in 50 ore.

ANTEPRIMA SKI-ALPER - Sul prossimo numero di Ski-alper, in edicola a inizio agosto, un ampio servizio: Federica Boifava ha provato in anteprima il percorso della gara.


Gran Trail Courmayeur, tutto confermato

Sabato il via alle 6

Viste le previsioni meteo, gli organizzatori del Gran Trail Courmayeur avevano annunciato un possibile posticipo, poi è arrivato l'annuncio 'gara confermata su percorso stabilito'. Iscrizioni già chiuse per la seconda edizione, sia per la 'lunga' di 90 km e 5700 metri di dislivello, che per la 'corta' di 60 km 4000 metri di dislivello.

PROGRAMMA - La partenza alle 6 di sabato di entrambe le gare; a mezzogiorno è previsto l'arrivo dei primi concorrenti della 60 km, alle 17 quello dei primi della 90 km.


CAMP, e' qui la festa?

L'azienda lecchese ha festeggiato i 125 anni

Concezione articoli montagna Premana. Una sigla semplice che nasconde una storia gloriosa, quella della CAMP di Premana. L'azienda lecchese ha infatti festeggiato proprio in questi giorni i 125 anni con due giorni di festa. 

LA STORIA - La CAMP nasce, come tanti altri laboratori artigianali di Premana, piccolo paese in un fondovalle famoso per la lavorazione del ferro, per la realizzazione di utensili e si è poi aperta al mondo della montagna grazie anche all'incontro con il grande alpinista Riccardo Cassin, che cercava qualcuno in grado di realizzare piccozze, chiodi e ramponi per le sue imprese. Da bottega ad azienda 'glocal', come l'ha definita il quotidiano La Provincia di Lecco, che ha dedicato al compleanno una pagina. Da bottega ad azienda con un fatturato di 20 milioni di euro e il 70% dei ricavi realizzati sul mercato estero. «Da Premana andare a Lecco o in Giappone è comunque un uscire perché la Valvarrone è isolata, è un altro mondo, questa è stata la nostra fortuna, quello che ci ha fatto aprire al mondo» ha detto Eddy Codega, amministratore delegato. Un mondo che qui a Premana viene sempre più spesso, se si pensa che CAMP impiega una cinquantina di persone e deve attingere a mandopera che sale in valle, soprattutto nell'avveniristico centro ricerca e sviluppo. Un'azienda storica e giovane allo stesso tempo se si pensa che l'età media di chi lavora a Premana è di 40 anni. Un'azienda proiettata al futuro, nonostante la crisi. «I mercati stranieri sono sempre cresciuti e anche in Italia non ci lamentiamo, grazie anche al settore scialpinismo e soprattutto al trail running, in forte crescita» ha aggiunto Codega. CAMP è una delle poche aziende (circa 2.000) che possono vantare una inscrizione alla camera di commercio pluricentenaria…

LA FESTA - Due giorni con negozianti e rappresentanti e soprattutto due giorni con la stampa in compagnia di due grandi dell'alpinismo: Simone Moro e Stefan Glowacz. Giovedì e venerdì scorsi Premana è stata al centro del mondo dei media alpini. Per festeggiare i 125 anni infatti la famiglia Codega ha aperto le porte dell'azienda e organizzato il venerdì una giornata outdoor ai Piani di Bobbio (con arrampicata inclusa) in compagnia di Moro e Glowacz. «Ci tenevo particolarmente a essere presente perché sto per festeggiare i 30 anni della mia collaborazione con CAMP, per questo ho annullato altri impegni» ha detto Simone Moro, arrivato con il suo elicottero. E Stefan Glowacz? Che rapporto ha con CAMP? Stay tuned… 


Runners United for Nepal

Una raccolta di fondi per aiutare due trail runner nepalesi

Si chiamano Upendra Sunuwar e Phudorjee Lamasherpa, sono due trail runner nepalesi e il loro obiettivo è correre in Europa ma… costa. Ecco perché Trailrunning Nepal ha avviato una campagna di raccolta fondi online per raccogliere almeno 4.000 dollari e aiutarli a correre la Lavaredo Ultra Trail, la Trans D'Havet, i Mondiali di Chamonix e la Mattarhorn Ultraks.

DONATORI ILLUSTRI - Sul sito trailrunningnenap.org è possibile vedere l'elenco aggiornato di chi ha fatto le donazioni. Ad oggi sono stati raccolti 2.494 dollari e tra i nomi c'è quello di Lizzy Hawker, Miss Ultra-Trail du Mont Blanc…

ALTRI NEPALESI - Tra i nepalesi illustri del trail running c'è Dawa Sherpa, primo vincitore della Ultra-Trail du Mont Blanc. L'anno scorso lo abbiamo proprio incrociato mentre, con grande umiltà, faceva servizio assistenza all'UTMB per un altro nepalese, Aite Tamang, che ha chiuso al dodicesimo posto.

 


La via del trail runner secondo La Sportiva

In anteprima il nuovo video spot di Bushido

La filosofia del trail runner è un po' la via che sceglie di percorrere. Almeno secondo La Sportiva, che la rappresenta in modo plastico nel nuovo spot della scarpa Bushido. Musiche di sottofondo che richiamano alla tradizione samurai, un runner (Marco Facchinelli è il protagonista, ndr) che si muove in agilità su tutti i terreni in un bosco di montagna. Poi l'incontro con l'asfalto e la sua reazione... Lasciamo alla visione del video il seguito.
Una bella iniziativa di marketing, che conferma l'attenzione dell'azienda di Ziano di Fiemme a questi dettagli, sempre più importanti per far crescere tutto il movimento. Un prodotto eccellente come la Bushido (valutata con A+, il rating massimo della scala nel nostro test pubblicato su Outdoor Running 2014) accompagnato da un'efficace campagna di comunicazione.


Mondiali ISF, si parte con la 80 km

Le impressioni di Franco Colle', dopo un sopralluogo sul percorso

Venerdì 27 giugno, alle 4 del mattino, si aprono i Mondiali ISF con la 80km du Mont-Blanc. Percorso inedito; tra gli azzurri al via anche il valdostano Franco Collè che è andato a 'testarlo'. «Ho fatto un sopralluogo solo nella parte finale - spiega il portacolori del Team Tecnica - ma conosco abbastanza bene tutto il tracciato. Sono sentieri molto belli e soprattutto molto tecnici. Quello che 'preoccupa' è il dislivello: 6000 metri. Se facciamo un rapporto tra km e dislivello siamo alla pari del Tor... La prima salita è molto dura (da Chamonix ai 2436 metri di Brévent), poi si sono tratti 'corribili', ma la seconda ascesa al Col de la Terrasse e soprattutto quella di Montenvers sono di nuovo molto impegnative».

FAVORITI - «Direi francesi e spagnoli - prosegue Collè - ci sono davvero tutti i più forti. Francois D'Haene e Xavier Thevenard sono arrivati primo e terzo lo scorso anno, e gente come Tofol Castanyer, Iker Karrera o Luis Alberto Hernando sono sicuramente avversari tosti da battere. Io ci proverò: ci tenevo tantissimo a partecipare a questa gara che mi piace molto ed è vicino a casa, in un confronto con i più forti al mondo della specialità. I km nelle gambe li ho, mi sono allenato bene (anche vincendo domenica il Licony trail dove è arrivato sul traguardo insieme a Dennis Brunod, ndr), anche se sono uscito da un periodo non brillantissimo a livello fisico per la mononucleosi».
Anche nella gara femminile è attesa grande bagarre: con la francese Maud Gobert, la brasiliana Fernanda Maciel, la neozelandese Anna Frost, le spagnola Nuria Picas e Maita Maiora e la nostra Federica Boifava tra le favorite alla vigilia.