Il Mezzalama dei giovani

Ancora incerto il percorso della mini-gara

Come tutte le gare La Grande Course anche il Mezzalama avrà un prologo dedicato alle categorie giovanili. L’appuntamento è per il giorno precedente, il 24 aprile 2015. Ancora poche certezze però per quanto riguarda il percorso. «C’è una mezza idea di farlo nella zona del Quintino Sella, sia perché sarebbe già attrezzata per il giorno dopo, sia perché c’è una cresta e quelle condizioni di montagna vera che sono il timbro di fabbrica della Grande Course» ha detto il direttore di gara Adriano Favre. Lunghezza e dislivelli rispetteranno quelli del regolamento LGC per i giovani.


Mezzalama al contrario per l'edizione numero venti

Il 25 aprile si partira' da Gressoney. Perplessita' dei vincitori 2013

Per festeggiare i 150 anni della conquista del Cervino il Trofeo Mezzalama inverte il percorso. Ecco la grande novità dell'edizione numero 20 della regina delle gare di skialp, in programma il 25 aprile 2015. Lo ha annunciato il direttore tecnico Adriano Favre questa mattina nella conferenza stampa di presentazione dell'evento nel cuore di Milano, presso la sede di UBIBanca.

IL PERCORSO - Partenza da Gressoney e arrivo a Cervinia dunque, senza nessun tratto di pista come avveniva invece sul Ventina. «Ci sarà un approccio alla competizione completamente diverso - ha detto Favre -, cambiano i tempi di passaggio, visto che il dislivello totale aumenterà di 350 metri, le difficoltà tecniche aumenteranno e chi gareggerà il 25 aprile dovrà essere anche un alpinista. I tratti più impegnativi come il Naso di Lyskamm e la cresta del Castore, affrontati in senso inverso, saranno molto più tecnici e difficili». Notevole la differenza anche nel primo tratto: «Nella salita sul Ventina contava la sola performance atletica, ora invece si salirà in traccia e con numerose inversioni di marcia tranne il primo tratto fino al Gabiet». E la discesa su Cervinia? «Non seguirà il Ventina ma si sposterà verso il canale del Teodulo completamente in fuoripista».

PERPLESSITÀ DEI BIG - Non sembra avere riscosso grande successo il nuovo percorso tra i vincitori del 2013. Matteo Eydallin, in particolare è perplesso per le tante discese con i ramponi: «Io preferisco le discese con gli sci, bisognerà capire come prepararsi e adattarsi e quale sarà la squadra più competitiva in queste condizioni». «Preferivo la partenza con gli sci» ha detto Damiano Lenzi. «Una via di mezzo tra il Mezzalama vecchio stile e la Patrouille, sempre più difficile», ha aggiunto il piemontese.

PRECEDENTE - Il percorso inverso ha un precedente che risale alla prima epoca del Mezzalama. Allora la gara era più corta, ma nel 1937 si partì dalla Capanna Gnifetti (3.611 m) per arrivare al Plan Maison (2.548 m).

REGOLAMENTO - «Continueremo a prestare molta attenzione all'abbigliamento termico, inoltre credo che obbligheremo gli atleti a calzare i ramponi in acciaio perché quelli leggeri non garantiscono l'adeguata tenuta sul ghiaccio e le garanzie di calzata imposte dalle discese veramente ripide del nuovo percorso», ha detto Favre. Particolare attenzione anche al controllo materiali prima, durante e dopo la gara in funzione dell'inserimento delle gare La Grande Course nel calendario di Coppa del Mondo ISMF.

PARTNER - Due nuovi accordi di partnership per il Mezzalama, quello tecnico con Dynafit, valido per le prossime tre edizioni, e quello con UBIBanca, che ha realizzato una carta di credito prepagata Mezzalama valida anche come skipass.

MEZZALAMA GIOVANI - Come per tutte le altre gare LGC ci sarà anche un Mezzalama giovanile, il giorno precedente.


Francesca Canepa, presentato ricorso al Tor

Conferenza stampa della valdostana a Courmayeur

Francesca Canepa ha parlato alla stampa al Bar Posta di Courmayeur sabato pomeriggio. Ha voluto difendere la sua immagine pubblica, annunciando di avere presentato un reclamo agli organizzatori dei Tor per annullare la sua squalifica. Il ricorso si basa soprattutto su due aspetti. Il primo sono alcune fotografie di turisti che l'hanno immortalata in gara proprio nelle vicinanze del punto di controllo 'incrimonato', quello di Les Goilles, il secondo sulla testimonianza di un concorrente (il nome non è stato fatto, ma potrebbe trattarsi di Hollon) che in quel tratto prima l'aveva superata, ma aveva visto la luce della frontale della valdostana nelle vicinanze.


Adamello Ultra-Trail e i punti UTMB

Quattro crediti per la gara della Valcamonica

La notizia è freschissima: l’Adamello Ultra-Trail, la gara in programma il 26-28 settembre con partenza a Vezza d’Oglio, new entry nel panorama delle 100 miglia (e provata in anteprima da Ski-alper con Federica Boifava - vedi il numero di agosto della rivista), darà diritto a ben 4 punti per la qualifica alle gare UTMB… Non poco. Mancano 14 giorni alla gara monstre sui sentieri della Grande Guerra lunga ben 175 km e con un dislivello positivo di oltre 20.000 metri. Le iscrizioni sono ancora aperte sul sito www.adamelloultratrail.it


Birra, polemiche e rivalita' Usa-Europa

News in the week - La rassegna stampa dei siti web stranieri

Inizia con questo venerdì un nuovo appuntamento fisso su skialper.it, quello con la rassegna delle notizie più interessanti apparse sui siti specializzati stranieri. 

CANEPA, OF COURSE - La stampa spagnola, in particolare carreraspormontana.com, dedica ampio spazio alla squalifica di Francesca Canepa, riportando le dichiarazioni rilasciate dalla valdostana dopo la gara. Inequivocabile il titolo «Una burla titanica, un vero insulto». La ricostruzione dei fatti, nella quale viene citato anche Ski-alper, è dettagliata, segno che la questione è stata molto seguita in Spagna. Non solo Tor sul web spagnolo, ma ancora tanto sull’UTMB, con una intervista a Rory Bosio in apertura: «Non correrò l’UTMB l’anno prossimo, ho bisogno di una nuova avventura» e una news sull’UTMB di Anton Krupicka.

A TUTTA BIRRA - La notizia che ci ha più incuriosito, però, riguarda una questione decisamente più leggera ma molto dibattuta: fa bene bersi la tanto sospirata birretta dopo una gara? Un articolo molto dettagliato prende in esame diversi studi scientifici. Per farla in breve: sulla carta la birra, essendo alcolica, non sarebbe indicata perché l’alcol è diuretico e dopo una gara bisognerebbe reintegrare i liquidi. Però… dagli studi emergerebbe che un paio di bicchieri, integrati anche con acqua o altre bevande, non farebbero male. 

LA RYDER CUP DEL RUNNING - La questione posta dal sito statunitense irunfar.com è decisamente più impegnativa ma vale la pena di accennarla. Anche quest’anno, scrive Geoff Roes in ‘Dissecting the UTMB’, all’UTMB non ha vinto un americano e non è mai successo nella storia della gara. Perché? Premesso che lo stesso autore scrive che «la sensazione è ancora quella di avere più domande che risposte», per chi comprende l’inglese è una lettura che mi sentirei di consigliare. La gara di Chamonix viene paragonata alla Hardrock e alla Western States - con tanto di numero di iscritti, dislivelli, tratti corribili e via dicendo - e vengono analizzati i risultati degli europei nella gare americane (più lusinghieri di quelli degli yankee da noi)… Naturalmente si parla anche delle vittorie delle donne statunitensi all’UTMB e c’è una interessante teoria sul fatto che spesso gli europei vittoriosi negli States sono griffati Salomon… Insomma, come nel golf con la Ryder Cup, la rivalità Europa-Usa nello sport tira sempre…

QUANDO E’ TROPPO? - Interessante anche l’intervento di Andy Jones-Wilkins che, partendo dalla constatazione che Bosio e Schlarb (migliore americano all’UTMB) hanno corso poco prende in esame l’annosa questione dell’over-racing.

VIVE LA FRANCE - Molto dedicata all’ambiente del trail francese la home-page di trails-endurance.com. C’è però un articolo interessante sui Templiers 2014 nel quale si annuncia che il 27 ottobre ci sarà un challenge internazionale con 3 squadre di 4 donne e 5 uomini che rappresenteranno Usa, Francia ed Europa (ancora con questa rivalità tra continenti…). Non è ancora nota la composizione del ‘dream team’ francese, invece gli States saranno presenti con: (donne) Magda Lewy-Boulet, Aliza Lapierre, Cassie Scallon, Jodee Adams-Moore (uomini) Sage Canaday, Chris Vargo, Alex Nichols, Matt Flaherty, Zach Miller. Per l’Europa: (donne) Nuria Picas-SPA, Holly Rush-GB, Jasmin Nunige-SUI, Magdalena Laczak-POL (uomini) Jonas Buud-SWE, Pau Bartolo-ESP, Ricky Lightfoot-GB, marcin Swierc-POL, Didrik Hermansen-NOR. 


Due gare nuove tra Lecco e Como

Domenica si corre a Bellagio e sul Resegone

Ingorgo di gare nel fine settimana sui laghi di Como e Lecco. Domenica, infatti, a pochi chilometri di distanza si correranno due interessanti Sky Race. A Bellagio, perla che si affaccia su una penisoletta che divide il Lago di Como da quello di Lecco, si correrà la nuova creatura di Franco Sancassani, la Bellagio Skyrace, mentre sul Resegone, la montagna simbolo del Lecchese, si terrà la Creste Resegone Skyrace. Due gare nuove che si preannunciano molto interessanti nel raggio di pochi chilometri…

BELLAGIO - 27 km e 1.830 m D+ (e D-) per la nuova gara griffata Franco Sancassani che si annuncia come una delle più panoramiche in Italia. Tra i 150 iscritti figurano Daniel Antonioli e Nicola Golinelli, tra le donne Giuliana Arrigoni, Debora Benedetti e la giovane e promettente Martina Brambilla. Info: www.bellagioskyteam.it

CRESTE - 13,1 km per 1.300 m D+ e 900 D- con partenza dal campo sportivo di Brumano in Valle Imagna (BG) per la Creste Resegone Skyrace Trofeo Sergio Manini, con la regia del CAI Valle Imagna e della Valetudo Skyrunning Italia. Un percorso prealpino ma in un paesaggio di creste su sentiero stretto e ripido con partenza a quota 891, arrivo in vetta al rifugio Azzoni a quota 1.853 e al rifugio Resegone a 1.260. Naturalmente ci sarà un servizio di trasporto degli indumenti sul traguardo. Info: www.caivalleimagna.it


Affaire Canepa, un pasticcio che non fa bene a nessuno

Ricostruiamo una delle pagine piu’ brutte del Tor con l’aiuto di Francesca

Non si può rimanere indifferenti davanti a quello che è accaduto al Tor des Geants. Non penso ai controlli antidoping, dagli interessati definiti ‘di routine’, all’arrivo. Ben vengano e nelle prossime settimane sapremo di più su questa specifica questione. Mi riferisco all’affaire Canepa.

I FATTI - Non si può stare zitti a tutela dello stesso Tor e della sua credibilità ma anche e soprattutto degli atleti che sono prima di tutto delle persone e che dedicano la loro vita (e i loro sacrifici) al successo in gara. Francesca Canepa è stata accusata di avere saltato un controllo, lei sostiene di essere passata e di essersi anche fermata a bere un thé da sola, perché non c’era nessuno. Non voglio entrare nel termini del regolamento dove si distinguono basi vita, punti rifornimento e punti e acqua. Il fatto è che stando ai documenti ufficiali del Tor (per quel punto, Les Goilles, un registro manuale) non risulta il passaggio della Canepa, la quale giura di essere passata. Tutto questo avviene alle 5 di mattina. E fino a qui i fatti potrebbero anche andare d’accordo se realmente in quel momento non ci fosse stato nessuno a Les Goilles (fatto incredibile se fosse vero). Peraltro si mormora che lo statunitense Hollon abbia superato la Canepa proprio in prossimità di quel punto e se la testimonianza fosse chiarita sarebbe un punto a favore di Francesca Canepa. All’alba, al rifugio Dondena, un concorrente accusa pubblicamente Francesca di essersi fatta dare un passaggio in auto perché a Cogne lui era davanti e non è stato sorpassato. Basta un semplice controllo degli orari di ingresso e uscita per capire che la Canepa è uscita da Cogne pochi minuti prima pur essendo entrata dopo di lui.

 

LA SQUALIFICA - Alla successiva base vita, all’ora di pranzo, alla Canepa viene notificata l’apertura di una indagine (che non significa la squalifica, quindi avrebbe potuto proseguire). Perché ci si è accorti dell’anomalia all’ora di pranzo, dopo le accuse di un concorrente? Perché ci sono volute altre ore per prendere una decisione definitiva, arrivata nel tardo pomeriggio? La direzione di gara sostiene che la decisione è stata presa quando sono stati consegnati i registri manuali. Domanda: ma chi non ha visto passare la Canepa (ammesso che non sia passata…) non se ne è accorto? Non lo ha prontamente comunicato? Insomma, un pasticcio. In questo modo ne escono, ne usciamo, tutti sconfitti. Prima di tutto il Tor. Poi Francesca Canepa, seppellita sotto accuse pesanti come dei macigni. 

IL PENSIERO DI FRANCESCA - «Questi giorni sono stati i più difficili e assurdi della mia vita e come spero non sia difficile capire, hanno pietrificato ogni mio pensiero - ha scritto Francesca sulla sua pagina Facebook -. Impossibile x me accettare di dovermi difendere da qualcosa che non solo non ho mai commesso, ma neanche mai concepito potesse essere commesso da altri.  Non ha senso nelle nostre gare e non ha senso nella vita. Se per fare un percorso risulta necessario prendere delle scorciatoie, forse sarebbe il caso di intraprendere percorsi più semplici. Questa è sempre stata la mia opinione». Peraltro, ragionando a posteriori, se Francesca Canepa, valdostana, con un allenatore valdostano, vincitrice di due Tor, avesse voluto farsi dare un passaggio, sarebbe stata veramente una fessa a saltare un punto che a norma di regolamento potrebbe costituire punto di controllo. Il percorso lo conosce… O no? Nella video-intervista ad Aosta Sera, inoltre, l’atleta valdostana dichiara di non essere stata ascoltata dalla direzione di gara. Anche questo fatto, se confermato, è alquanto anomalo. Ma di anomalie, in questo affaire, ce ne sono davvero tante, troppe.   


L’UTMB di Anton Krupicka

Problemi intestinali e una lunga pausa per lo statunitense

Partenza lenta, poi recupero a Courmayeur fino alla quinta posizione, a 8’ dal treno di testa, infine il quarto posto dopo avere superato Luis Alberto Hernando, successivamente ritiratosi. Infine… un quarantaduesimo posto finale, a oltre 6 ore dal primo. L’UTMB di Anton Krupicka non è andata secondo i programmi, ma cosa è successo?

PROBLEMI INTESTINALI - Abbiamo incontrato Anton ieri a Chamonix per una lunga intervista che verrà pubblicata sul prossimo numero di Ski-alper, in edicola a inizio ottobre. «Siamo partiti veloci, come è normale nel primo tratto corribile, ma io sono un runner alpino, quindi la mia gara è iniziata a Notre Dame de la Gorge». Effettivamente a Les Contamines era 21° e a La Balme già sesto. Fino a Courmayeur tutto ok, nonostante fino a due settimane prima della gara ero in dubbio per un risentimento muscolare e a luglio non abbia praticamente corso. Poi dopo Courmayeur ho iniziato ad avere problemi, ho capito che qualcosa non andava. Di solito mangio poco in gara, bevo un po’ e poi i gel, ma non riuscivo proprio a prenderli» ha detto Krupicka . Così il ritmo rallenta per mancanza di… benzina. Quella, almeno per la testa, che arriva quando sorpassa Hernando e qualcuno, erroneamente, gli dice che il treno di testa è a poche centinaia di metri. 

LA SVOLTA DI TRIENT - «Fino a Trient è stata dura, sono arrivato praticamente camminando, a Trient mi sono detto che dovevo fermarmi. Ho preso un Imodium e improvvisamente lo stomaco è andato a posto e ho potuto mangiare qualcosa di più sostanzioso di una zuppa e qualche cracker. Ho anche dormito un’oretta delle tre che mi sono fermato». A Trient Anton entra alle 11.30 ed esce alle 14.58. «Ho capito che potevo finire la gara e volevo farlo perché anche l’anno scorso mi ero ritirato a Trient e non so se sarò a Chamonix l’anno prossimo». L’obiettivo prioritario saranno le gare americane, prima di tutte l’Hardrock 100… 


Maga, domenica si gareggia

Due le prove: Skymarathon di 39 km e la Skyrace di 27

Domenica è in programma la settima edizione della Maga Skymarathon: sui sentieri delle quattro montagne della Val Serina, Menna, Arera, Grem e Alben. Due le prove in calendario, la Skymarathon di 39 km e la Skyrace di 27.

PROGRAMMA - Il ritiro dei pettorali (e la possibilità di iscriversi sul posto) già dalle 15 di sabato al Palazzetto dello Sport di Serina. Il ritiro pettorali si effettuerà ancheil giorno della gara, dalle 5 alle 6. Le due prove prenderanno il via da Zorzone: alle 7 la Skymarathon, alle 8.30 la Sky Race. Il traguardo di entrambe sarà invece a Serina.


Giuliano Cavallo e la maledizione dell’UTMB

Il valdostano si e’ infortunato alla caviglia

Nel 2012, dopo un promettente nono posto alla Transvulcania, ha dovuto rinunciare per la pubalgia, nel 2013, quando era tra i primissimi, si è ritirato in Val Veny per un problema al ginocchio. L’UTMB sembrerebbe ritagliata apposta per Giuliano Cavallo, ma non porta bene. Nell’edizione 2014 il valdostano ha dovuto ritirarsi a Les Contamines dopo essersi gravemente infortunato alla caviglia in un tratto in piano. Al primo momento si temeva anche la rottura ma i primi accertamenti sembrano averla esclusa. Ora Giuliano si sottoporrà ad altri esami, ma rimane l’amaro in bocca per una gara che era l’obiettivo di una stagione.


UTMB, due costole incrinate per Manco Zanchi

Il bergamasco stava avvicinandosi alla ventesima posizione

Tanti ritiri all’UTMB, tanti ritiri eccellenti (basta pensare a Mike Foote, Luis Alberto Hernando e Fabien Antolinos). Purtroppo anche tra gli italiani ci sono stati dei ‘withdraw’. Uno di quelli che ‘brucia’ di più è quello di Marco Zanchi. Stava facendo la sua gara, come da programma: nelle prime fasi era tra la sessantesima e l’ottantesima posizione, poi dopo l’arrivo in Italia è scalato fin verso la cinquantesima posizione e da Courmayeur il recupero, fino a essere 27° a Champex, al km 123,6. Poi? «Su un traverso pieno di fango sono caduto facendomi male allo sterno, mi era anche successo di rovesciarmi un grosso sasso sulla scarpa, peccato, perché stavo proprio bene e la Bosio era a dieci minuti…». Zanchi, ritiratosi a Trient, al km 139,7, dopo i primi controlli medici e quelli di domenica ad Aosta, ha saputo di avere due costole incrinate e dovrà stare fermo qualche giorno. «Peccato anche per Daniele Fornoni stava andando bene e ha dovuto ritirarsi a Trient perché aveva i piedi sanguinanti, fermarsi al km 140 fa male».


UTMB, chi vincera'?

I probabili protagonisti della gara attorno al Monte Bianco

L’edizione 2013 dell’Ultra-Trail du Mont Blanc dimostra quanto sia difficile fare una previsione per la regina delle gare outdoor running. Xavier Thévenard non era tra i favoritissimi, meno ancora il terzo classificato Javier Dominguez Ledo (senza assistenza!) e Miguel Heras era un punto di domanda per il suo stato di forma. Proviamo però a dare uno sguardo al parterre di questo pomeriggio.

LA GARA E IL METEO - Il via è previsto alle 17.30 da Chamonix. Come sarà il tempo che, a parte l’ultima edizione, è sempre stato uno dei fattori determinanti? Il bollettino meteo prevede bel tempo ma con il cielo che si coprirà sempre di più e temporali dall’inizio del pomeriggio. Le temperature in valle andranno da 12 a 21 gradi e a 2.500 metri da 6 a 11. Nella prima parte della notte ancora qualche temporale e minime di 5 gradi a quota 2.500 metri. Sabato prevalentemente bello con qualche rischio di temporale nel pomeriggio. Rispetto a qualche edizione passata decisamente previsioni favorevoli…

UOMINI - Tre nomi su tutti: Francois D’Haene, Luis Alberto Hernando e Anton Krupicka. Il francese e lo spagnolo sono i nomi forti della stagione: vittoria impressionante al Monte Fuji per D’Haene e secondo posto ai Mondiali di Chamonix proprio dietro a Hernando. Senza dimenticare che negli ultimi 15 mesi ha vinto anche 80 km del Monte Bianco, Ice Trail Tarentaise e Diagonale des Fous. La vittoria della ‘garetta’ 2012 all’UTMB era il sintomo di un atleta in grande crescita e ora maturo ma non sazio. Hernando non ha mai fatto una 100 miglia ma la vittoria alla Transvulcania ha impressionato e inoltre ha impostato la stagione su pochissimi obiettivi. E poi non dimentichiamo una certa Nuria Picas che l’anno scorso, alla prima 100 miglia, arrivò seconda all’UTMB. Se non da vittoria, la spagnolo è da podio. Krupicka? L’anno scorso andava forte prima di essere azzoppato da un infortunio. Quest’anno ha gareggiato poco ma ha vinto bene alla Lavaredo e fatto un record di gara negli Stati Uniti. Che sia la volta buona? Attenzione però a un altro statunitense, Mike Foote, quinto nel 2013 e terzo nel 2012 e uomo da grandi recuperi come al Monte Fuji. Timothy Olsen l’anno scorso è stato quarto ed è sicuramente tra i top, Dakota Jones dopo l’exploit alla Transvulcania 2012, quando ha battuto Kilian, non ha più confermato il livello ma il motore c’è, è un talento e, fino al 2012, aveva le 100 miglia nelle gambe. E poi c’è Iker Karrera. Dopo il Tor non ha più ingranato, ritirandosi per infortunio al Monte Fuli, ma ha recentemente vinto la 96k Buff Epic, se non sarà stanco sarà un osso duro. Tofol Castanyer non ha mai fatto una 100 miglia ma abbiamo ancora tutti negli occhi la bella CCC 2012. I francesi candidano anche Fabien Antolinos, secondo all’Ice-Trail Tarentaise e alla Maxi Race di Annecy, ma ci sono anche Erik Clavery, Emmanuel Gault e Clement Petitjean e poi si potrebbero citare Javier Dominguez Ledo (non sembra in grande forma), terzo nel 2013, il solito Carlos Sa o il nepalese Aite Tamang (sì, un altro Tamang). Oppure, un nuovo Thévenard…

ITALIANI - Difficile pensare a una vittoria, non facile il podio ma la top ten potrebbe essere un bel traguardo. Sulla carta il più quotato sembra essere Giuliano Cavallo, l’anno scorso ritiratosi in Val Veny quando era tra i primissimi. Quest’anno primo al Gran Trail Courmayeur 90 km e all’Ultrabericus, dopo l’infortunio del 2012, quando arrivò anche nono alla Transvulcania, ha faticato a ritrovare la forma migliore. Se sarà la sua giornata può essere un osso duro per tutti. Ivan Geronazzo, quinto alla Lavaredo Ultra Trail, sembra in buona forma. Marco Zanchi, ottavo alla LUT, si è preparato meticolosamente e sa gestirsi bene: potrebbe fare una bella gara. Nel 2011 è stato 29° ed è maturato molto, l’anno scorso sesto al Tor. Ci crede e ci crediamo. Stefano Trisconi è partito benissimo, con il successo alla Maremontana e alle Porte di Pietra, poi il ritiro alla LUT. La gara più lunga affrontata la TDS del 2013 (dodicesimo). Daniele Fornoni nel 2012, gara accorciata a 100 km, è stato quarantaseiesimo. Quest’anno primo al Trail del Bric dei Gorrei e al Trail Oasi Zegna, non ha esperienza nelle 100 miglia. Poi ci sono Mattia Roncoroni (l’anno scorso terzo da Carneade alla TDS e spavaldo al punto giusto), Alexander Rabensteiner, due volte vincitore della Sud Tirol Ultra Race (interessante vederlo in una ultra con gente tosta), Filippo Canetta (26° nel 2012, quest’anno quinto all’Eiger Ultra Trail 101 km e diciassettesimo alla Transgrancanaria), Pablo Barnes (quest’anno primo al Cro Magnon, a Chamonix 14° nel 2007… quando i valori erano altri), Christian Insam (vincitore della Dolomiti Sky Run, 36° alla Transvulcania e 142° a Chamonix l’anno scorso) e Christian Modena (131° nel 2012, 41° al Tor 2013, quest’anno 39° alla Lavaredo Ultra Trail).   Risulta iscritto anche Sergio Vallosio, nel 2011 35° e quest’anno ventesimo alla Maremontana. 

DONNE - Rory Bosio fa poche gare, due o tre all’anno, corre tanto e si rilassa con lo yoga. E l’anno scorso ha sbancato l’UTMB con un garone da record. Quest’anno il successo alla Lavaredo Ultra Trail. Più che tra gli uomini una favorita nel campo femminile c’è. Le avversarie? Prima fra tutte la Picas, seconda l’anno scorso alla prima 100 miglia, quest’anno prima alla Transgrancanaria, al Monte Fuji e alle TNF 100k Australia ma out a Zegama e ai Mondiali di Chamonix. La sensazione è che abbia ‘tirato un po’ troppo’ ma se sarà in forma sarà un osso durissimo. Poi c’è Nathalie Mauclair, terza alla Western States ma ritiratasi al Monte Fuji. Fernanda Maciel potrebbe essere da podio dopo il bel secondo posto al Monte Fuji ma anche la gara da dimenticare alla 80 km dei Mondiali. Le altre? da citare la spagnola Silvia Trigueros, l’americana Meghan Arbogast, la spagnola Uxue Fraile, l’americana Ashley Arnold, la francese Laurence Klein e l’ungherese Ildiko Wermescher.

ITALIANE - Un nome su tutti, quello di Federica Boifava. La lunghezza non è la sua (è andata oltre, con il Tor, ma è cosa ben diversa) ma ha il motore e la spavalderia giusta per provarci. Sesta ai Mondiali (nonostante qualche problemino), prima alla Dolomiti Sky Run (e addirittura terza assoluta), Federica ci ha abituato a tutto e questi sentieri ha dimostrato già di apprezzarli. Se sarà in giornata e saprà gestirsi è sicuramente da top ten e magari… Virginia Oliveri, quinta nel 2007, arriva con la vittoria del Cro-Magnon ed è sicuramente una ‘tosta’. Emanuela Scilla Tonetti: il terzo posto al TOR e il quarto alla TDS nel 2013 non sono cose da poco. Forse non è al top ma può essere un brutto cliente.